Benedetta De Vito Ricorda il Mattino in cui Roma fu Senza Papa…
28 Febbraio 2021
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, le recenti polemiche seguite all’articolo di Aldo Maria Valli su Roma senza Pietro hanno mosso Benedetta De Vito a un ricordo e a una riflessione su quell’11 febbraio di otto anni fa. Buona lettura…
§§§
C’era un bel sole, alto, a medaglia, una spilla preziosa nel cielo azzurro come un lenzuolo ben teso, c’era nell’aria il frescolino di febbraio e c’era la verdura sul fuoco, che si cucinava in gran sbuffi di vapore, e c’ero io che, quel mattino dell’11 febbraio, presa da nulla, aspettavo, mi pare, una telefonata dalla Sardegna. D’un tratto, così, tanto per fare, ma forse fu una premonizione, accesi la televisione. Quello che accadde lo sapete tutti quanti e non lo racconto per non rinnovare il dolore che provai nei pochi secondi in cui passai dallo sbalordimento al pianto. Spento il fuoco sul fornello, indossato al volo un cappottino, scesi le scale del palazzo dove abito, in un vortice, poi a precipizio su Via dei Serpenti e a mio marito, che prendeva il caffè al bar con un amico, ruscellai, senza esitazione, la notizia. Non mi credette dapprima, poi, si fece di pietra e anche rosso, colorato.
Era vero: Roma era senza Papa. E ora d’un balzo, presto salite con me nella macchina del tempo ed eccoci alla sera in cui fu eletto il nuovo Papa. Ricordo che lo vidi emergere come dal buio e prorompere in uno stonato “Buonasera”. Ricordo che disse di venire dalla “fine del mondo”. Un tremito. E ricordo che io, girandomi verso mio marito, gli dissi solamente: “Io ho paura”. E dentro di me sentivo la mia anima devota, una bimba e niente più, rabbrividire. Roma, desolata, già da quel primo momento, era, lo sentivo, senza Papa.
Ed eccoci all’oggi, nella desolata Roma ancora, dopo molti anni, senza Papa. E’ una Roma triste, spenta, lasciata anche in disordine da un sindaco, ops una sindaca, che ho visto alla Santa Messa per la Salus Populi Romani, a Santa Maria Maggiore, una sindaca fatta statua di sale. Oppure marionetta. Era sì lì, in piedi, rigida in prima fila eppure sembrava esserci come per caso, senza un segno della Croce, senza inginocchiarsi, senza mai mostrare uno spicciolo di devozione anche composta. Un automa, scortato da chi la guidava ora a mettersi seduta ora ad alzarsi ora a seguire la processione d’oro fino alla Cappella dell’icona dipinta da San Luca. Un sindaco sbiadito, una turista per caso, che non avevo mai visto così da vicino. Sì, mi ricordava nella malagrazia del movimento la moglie di Braccio di Ferro. Eppure ha portato i fiori alla Madonnina, è rimasta l’intera messa, non ha mai voltato il capo indietro. Ma, sì, ecco, c’era e non c’era… Roma, senza sindaco. Roma senza Papa.
Non vorrei fare questioni più grandi di me, che teologa non sono, ma vorrei soltanto dire, da fedele semplice e devota, che ogni volta che vedo e sento il Pontefice regnante – o meglio quando lo vedo e lo sente la mia anima bambina – mi viene un gran freddo dentro e le parole mozze. Il cuore si macchia di angoscia e non mi sento punto consolata dalle sue parole né dalla sua presenza. Né, tantomeno, confermata nella fede.
Mi viene in soccorso un amico dando sugo e sostanza al mio vago periodare. “Qualunque fedele ha una a specie di istinto soprannaturale, interiore, che lo guida e aiuta a discernere le questioni dottrinali e morali. E’ il Sensus Fidei. Mancheranno le citazioni dotte e i ragionamenti sottili, però c’è un istinto sufficiente per distinguere il Vero dal Falso e il Bene dal Male”. E conclude con una citazione dal Vangelo di San Giovanni, capitolo 10, che parla del vero Pastore, il quale “cammina innanzi a loro e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei”. Gesù parlò così e i discepoli non lo capirono…
Avanti e ancora. Mi pare, poi, che il Papa, negli abiti suoi, abbia sempre un aspetto goffo, poco elegante e che porti con difficoltà i panni sacri che gli spettano. E che ci si senta, come affogato dentro, in un sovrannumero di coltri che vorrebbe tirarsi via in un sol colpo. Il suo volto, spesso corrucciato, emerge come da uno strazio fatto stoffa. E non c’è sorriso nei suoi occhi. La mia piccola anima bambina ha un sussulto perché l’immagine, la voce e tutto insomma appare come scocciato, in trambusto interiore, in agonia, non raggiante di luce e di sole, nella verità che è una sola. La bimba mia, interiore, la mia anima ferita perché alla parola Papa non segue la figura, si gira dall’altra parte e mi dice: “Spegni la tv” oppure “Volta lo sguardo”. E io le ubbidisco, perché lei è molto ma molto più sapiente di me e vive sempre tra le dolci braccia del Signore.
Così per consolarla e per consolare me con lei, il pensiero, in veste di nostalgia, corre a Benedetto XVI e a quando un giorno, disse, il sole acceso in gloria di Piazza San Pietro, vestito da Papa, splendente nei suoi abiti eleganti – un Papa e un papà insieme – che desiderava solo fare la volontà di Dio. Il cuore palpita al ricordo e si scalda il gelo che lascia addosso l’altro. Ricordo il sorriso del mio Benni, dolce Cristo in terra, che sapeva commuovere con nulla. E a volte quando la Roma senza Papa morde, desolata, accendo il computer e volo, nelle immagini di repertorio, a Monaco di Baviera, quando Papa era il bavarese Ratzinger e nella Marienplatz, la piazza principale, insieme a lui (che nelle labbra ridenti e timide ha musica e parole) ascolto l’inno nazionale della Baviera, parole alate che riempiono di allegrezza il cuore.
“Dio sia con te, Terra di Baviera, suolo tedesco, Patria! Sulla tua ampia area posi la benedetta mano!”.
E prego che la mano del Signore si posi su Roma e sull’Italia intera e, sotto il manto di Maria, ci venga dato un Papa che ci conforti, ci guidi e confermi nella Fede.
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Tag: benedetta de vito, benedetto, ratzinger, vdv
Categoria: Generale
Simpatico e profondo 🤠
Ehhh, cara Benedetta, provai anch’io un gran dolore…alla notizia, al veder Benedetto imperturbabile, pronunciare in latino le terribili parole e poi al ricordo della gioia per la sua elezione, mentre ero in macchina e un meraviglioso arcobaleno si stagliava nel cielo.
A volte neanche ce ne accorgiamo, ma i cieli “narrano (sempre) la gloria di Dio”… Ma più di tutto provai un gran dolore per quella partenza e per il mesto viaggio in un elicottero che girava e girava sopra Roma, quasi non volesse allontanarsene. Poi niente fu più come prima e pensieri e cuore tutti in tumulto e sconcerto continuo …e infine nuove domande: “Sia quel che sia, minacce, pericoli finanziari… ma può un padre smettere di essere tale? Non è egli votato al sacrificio una volta che è padre e se per giunta successore di Pietro? “Ingravescente aetate”?…sì, ma non basta… e GPII allora?.. E mi tornano in mente quelle parole: “Pregate perché io non fugga davanti ai lupi”… Sei fuggito, caro Benedetto e forse noi abbiamo pregato poco, ma insomma… anche tu hai fatto “il gran rifiuto”… Tempi di lacrime e sangue e di sicuro sulla terra niente e nessuno più che ci conforti.
Nei cieli la Vergine Santissima, però.
“Ci sono due giorni all’anno in cui non si può fare niente. Uno si chiama ieri e l’altro si chiama domani, perciò, oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere!”
Dalai Lama
ESCLUSIVO: CONSIGLIO DI PADRE PIO A UNA FIGLIA SPIRITUALE PER QUESTI TEMPI DI APOSTASIA
«Quando arriveranno quei tempi RICORDATI:
Preghiera del mattino e della sera, Santo Rosario, Sacramenti, Catechismo di San Pio X, studia la Vita dei Santi e fate tutto nella fede dei nostri padri.
Fate tutto nella fede dei nostri padri. Nella fede dei nostri padri. NELLA FEDE DEI NOSTRI PADRI E NON ASCOLTATE PIÙ NESSUNO».
Fonte?
NON ASCOLTATE PIU’ NESSUNO: né quelli che ti parlano di ieri, ne quelli che ti parlano di domani.
Difficilissimo, quasi impossibile, trovare qualcuno che ti parli dell’OGGI, eppure non siamo vivi che OGGI, soltanto OGGI possiamo edificarci o demolirci.
Soltanto OGGI seminiamo e immediatamente raccogliamo.
Quel che ciascuno “sarà”, lo diventa OGGI.
ATTIMO PER ATTIMO.
“Vivere l’OGGI.”
Sembra facile… Come faranno, per esempio, a sincronizzarsi sull’OGGI coloro che negli ultimi 63 anni si sono dimenticati di cambiare calendario?
Un bel casino… Ma se a qualcuno fa piacere, il calendario nuovo lo posso regalare io. Molto volentieri!
A costoro ricordo che oggi è lunedì, 1 marzo 2021.
E… buona giornata.
L’OGGI non è databile, che è come dire non convenzionabile. L’oggi detto 1 marzo sta passando, in realtà è il tempo che scorre verso un’altra convenzione che è il 2 marzo e così via … Cronos che divora i suoi figli …
L’OGGI trascende Cronos: “ieri” era OGGI, “domani” sarà OGGI.
Ed è tutt’altro che un gioco di parole.
Nulla può darsi che non sia OGGI.
“Non è facile”: è verissimo. Occorre un cambiamento di coscienza.
Solo per oggi
Preghiera, meditazioni e spunti d’azione di san Giovanni XXIII
1. Solo per oggi cercherò di vivere alla giornata senza voler risolvere i problemi della mia vita tutti in una volta.
2. Solo per oggi avrò la massima cura del mio aspetto: vestirò con sobrietà, non alzerò la voce, sarò cortese nei modi, non criticherò nessuno, non cercherò di migliorare o disciplinare nessuno tranne me stesso.
3. Solo per oggi sarò felice nella certezza che sono stato creato per essere felice non solo nell’altro mondo, ma anche in questo.
4. Solo per oggi mi adatterò alle circostanze, senza pretendere che le circostanze si adattino ai miei desideri.
5. Solo per oggi dedicherò dieci minuti del mio tempo a sedere in silenzio ascoltando Dio, ricordando che come il cibo è necessario alla vita del corpo, così il silenzio e l’ascolto sono necessari alla vita dell’anima.
6. Solo per oggi compirò una buona azione e non lo dirò a nessuno.
7. Solo per oggi mi farò un programma: forse non lo seguirò perfettamente, ma lo farò. E mi guarderò dai due malanni: la fretta e l’indecisione.
8. Solo per oggi saprò dal profondo del cuore, nonostante le apparenze, che l’esistenza si prende cura di me come nessun altro al mondo.
9. Solo per oggi non avrò timori. In modo particolare non avrò paura di godere di ciò che è bello e di credere nell’Amore.
10. Posso ben fare per 12 ore ciò che mi sgomenterebbe se pensassi di doverlo fare tutta la vita.
San Giovanni XXIII
Bello!
Gli amanti dell’IO, avvolti come in soffice bambagia,
passano la vita a succhiare dolcetti al miele
e a trastullarsi coi loro cagnolini da compagnia,
coccolandoli coi nomi più vezzosi, per simulare simpatia.
Certo che siete strani. Per l’odio che avete verso il povero Bergoglio, arrivate a celebrare con nostalgia uno dei personaggi più incapaci e vili che la storia ricordi. Oltretutto teologo modernista peggio di un Bergoglio al cubo. Mah…
Ratzinger peggio di Bergoglio?
Guarda che la droga fa male
Boanerghes,
si legga l’articolo di Alessandra Benignetti sul Giornale ( che riporta l’intervista di Fontana-Corriere- a Ratzinger).
Lei deve fare parte del gruppo dei “fanatici” amici :-)) .
Intervista inutile, in quanto se Benedetto XVI ha rinunciato liberamente ora non fa altro che ribadire ciò. Se, invece, non lo ha fatto liberamente e se tali ragioni a suo giudizio permangono non è tutt’ora libero di parlare. Pertanto, alla fine tutte le ipotesi in tema rimangono logicamente plausibili. Ricordiamoci anche della risposta sibillina (e anche ironica) che Benedetto XVI a suo tempo diede sul motivo per cui continua ad indossare l’abito bianco e che il dottor Ettore Gotti Tedeschi, ex presidente dello IOR e da lui molto stimato, affermò che pochi giorni prima della rinuncia il papa gli disse che si sarebbero rivisti presto perché aveva intenzione di conferirgli un nuovo incarico (e che quindi, aggiungo io, non aveva intenzione di rinunciare a brevissimo termine come in realtà avvenne, evidentemente per fatti imprevedibili al momento del loro ultimo colloquio).
In genere, io non mi schiero con quel teologo o quel santo in particolare, e quindi neanche a favore di Ratzinger, che però ho molto apprezzato come prefetto della congregazione per la dottrina della fede.
Amo molto Tommaso d’Aquino, ma per quanto riguarda il dogma dell’Immacolata sono sempre stato dalla parte del beato Duns Scoto, che ha sempre predicato il concepimento immacolato di Maria.
Ma parlare di Papa Bergoglio come valido teologo lo ritengo del tutto fuori luogo. Magari fosse un teologo scadente, il problema è che sta portando la Chiesa cattolica fuori della fede cattolica.
Signor RM, lei che non è vile, perché non si firma con nome e cognome?
Sottoscrivo l’articolo dalla prima all’ultima parola!… E dato che oggi è l’ottavo, triste anniversario della conclusione del suo Luminoso Pontificato, un grande abbraccio e una preghiera per il grande, grandissimo Papa Benedetto XVI. E un grazie al Signore per averlo conservato tra di noi fino ai giorni nostri. La sua figura di autentico Gigante della Fede, di vero Profeta che ha saputo vedere e prevedere moltissimi eventi con largo anticipo (si pensi all’attuale dittatura del relativismo) , di persona seria e corretta, cristallina e onesta, di uomo di vastissima cultura e allo stesso tempo di umiltà autentica è l’esatto contrario della sciatteria, insignificanza, banalità, pusillanimita’, falsità e corruzione che regnano sovranane nell’attuale stagione (o meglio inverno.. Anzi no, era glaciale tout court) ecclesiale, caratterizzata da elogio di fagioli, peperoni e scimpanzé affiancati dall’attivismo militante e conclamato a mezzo di interviste mai smentite per difendete e riconoscere fantomatici “diritti” dell’ arcipelago gay/depravati.. Arcipelago di cui probabilmente ed evidentemente i protagonisti della suddetta stagione fanno parte convintamente .. Con tutte le “pratiche” annesse e connesse..
Bellissimo e commovente ritratto di Papa Benedetto . Ogni giorno preghiamo per lui .
Cara Benedetta , quello che scrivi è esattamente quello che provato io , assieme ai miei ,la mattina dell’11 febbraio 2013: incredulità e immenso dolore , e poi la sera del 13 marzo: smarrimento e inquietudine , smarrimento e inquietudine che i fatti in seguito hanno puntualmente confermato , con l’aggiunta di un rifiuto sempre più razionalmente motivato al nuovo corso instaurato con fredda determinazione da Bergoglio. Riguardo alle parole di Papa Benedetto a Monaco in Germania “Dio sia con te terra di Baviera ” , vorrei ricordare anche le parole di Papa Wojtyla a Cracovia ” E grido io, figlio di terra polacca e insieme Giovanni Paolo II Papa, grido : – scenda il tuo Spirito e rinnovi la faccia della terra , QUESTA terra ! ” .
Due grandi Papi in cui l’amore per la propria Nazione si fuse perfettamente con la missione universale della Chiesa Cattolica.
Fratelli non disperate. Non siamo senza un Papa: la provvidenza ci ha donato don Minutella, che già adesso guida da Pietro il piccolo resto.
Presto il nostro Pontefice riconquisterà la Santa Sede e caccerà gli impostori per restituirla al popolo fedele. Non ascenderà al Signore prima che tutto si compia!
La portata dell’episodio va molto oltre le singole personalità di Benedetto e Francesco: è il momento in cui una Chiesa che pur travagliata dai dubbi cercava ancora di mantenersi fedele al suo cammino bimillenario cede il passo a una Chiesa che si considera ormai un’istituzione terrena portatrice di un messaggio di benintenzionato umanitarismo laico. Benedetto e Francesco sono solo epifenomeni di queste correnti, la seconda delle quali al momento è nettamente maggioritaria.
In realtà, questa corrente oggi maggioritaria ha lavorato sotto traccia per più di trent’anni, sotto Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Sotto Paolo VI era evidente. Il grande errore di questi tre Papi è stato quello di pensare di poter fermare il male opponendo semplicemente il bene. Invece il male, dottrinale e morale, va sradicato. Altrimenti prolifera sotto banco e poi ti ritrovi le piante buone soffocate da quelle cattive: qui sta l’origine dei “cattolici” geneticamente modificati.
Giustissimo. Potremmo dire che lavorava sotto traccia almeno fin dai tempi del modernismo: lo stesso Benedetto XVI ne era stato fortemente influenzato, anche se a un certo punto si accorse del pericolo e cercò di fare qualcosa. La conclusione potrebbe essere che il nemico non era battibile con armi umane anche se è bene aver tentato di fare ciò che era nelle proprie possibilità (concordo che i papi forse potevano spingersi un po’ più a fondo…).
Don Ettore, cosa potevano fare per sradicare il male? Più il tempo passa e più ho la sensazione che quei due non siano mai realmente stati padroni a casa loro…il primo, poi, è stato vittima di un attentato i cui mandanti non sono mai stati noti…
Scrivo con il senno del poi, ma scomunicare e allontanare i teologi non cattolici che infestavano e infestano tutt’ora i seminari e le università cattoliche, tutti, dal primo all’ultimo, poteva essere un primo passo nella protezione delle pecore a loro affidate dai lupi travestiti da agnelli.
Occorre peraltro ricordare che essere personalmente dei santi uomini come Woytyla e Ratzinger non garantisce dalla possibilità di commettere errori. Purtroppo anche loro sono rimasti vittime della cultura deteriore del XX° secolo che si ostina a non punire. Personalmente, invece, sono sempre più convinto della verità del detto biblico secondo cui il padre che odia il bastone odia suo figlio.
Signora Paoletta da Paolo VI in avanti si è instaurato un sistema di governo che Romano Amerio, nel suo Iota unum, definisce “desistenza dall’autorità”: ossia, ti dico che cosa è giusto fare, ma se tu continui a disobbedire ti lascio dove sei. Così si sono create molte “chiese”, all’interno della Chiesa, tutte con la pretesa di essere quella legittima. Chi si ostina a sbagliare deve essere messo in condizione di non nuocere e anche abbastanza velocemente.
grazie per le risposte, don Ettore e Pierluigi.
L’evento ricordato potrebbe ripetersi. Parola del papa regnante che prevede di morire “in carica o da emerito”, escludendo categoricamente un suo ritorno in Argentina. Confidenze affidate, come ci ha abituato, ad un giornalista-medico connazionale nel corso di un colloquio risalente a due anni fa e inserito in un libro sulla “salute dei papi”.
Ormai non si contano più i giornalisti e gli scrittori – con i quali Bergoglio intesse un rapporto privilegiato – ammessi nel modesto salottino della sua residenza e le interviste che dispensa con risposte che non di rado sono smentite delle precedenti e, nel migliore dei casi, correzioni confacenti all’indirizzo che vuole dettare per la lettura della sua autobiografia.
Lo si era capito che non abbia voglia di tornare al Suo Paese, nemmeno per una visita con programmato rientro a Roma. Eppure: a chi gli aveva posto qualche domanda dopo il conclave del 2005 che lo aveva visto “in corsa” verso l’elezione – dalla quale si era poi ritirato a favore del card. Ratzinger – aveva risposto che restando nella Città Eterna sarebbe andato incontro alla morte. Risposta che, alla luce dell’ultima esternazione, richiama l’amaro autoconsolatorio dell’uva di esopiana memoria.
E: nel caso – non escluso – di seguire attraverso i media l’elezione del suo successore nella veste di “emerito”, si può sempre immaginare che voglia vedere (anche se “da remoto”) l’effetto che fa il comportamento dei membri del collegio cardinalizio plasmato a sua immagine e somiglianza…
Inutile perdere altro tempo per commentare l’ultima versione della sua frequentazione della psicoanalista e i consigli su come “accarezzare” le nevrosi.
Tutto il papato di Bergoglio è stato all’insegna dei massimi danni possibili da infliggere alla Chiesa, non sono quindi da escludere le dimissioni dell’argentino. Come direbbe Murphy, se più cose possono andare male lo faranno in modo da provocare il maggior danno possibile.
Quando leggo che Bergoglio prevede la sua morte a Roma come papa o come “emerito” e che in tanti gli credono non posso che scuotere la testa in tono di incredulità e poi fare spallucce in segno di disinteresse. Bergoglio, che, sia ribadito per l’ennesima volta NON È IL PAPA ma uno a cui piace fare il “papa” per il puro esercizio del potere assoluto, e sapendo che nessuno gli si oppone conoscendo egli assai bene la pavida viltà di molti suoi sottoposti sia in Vaticano che nelle curie diocesane, non si dimetterà mai. Io non escludo che un giorno possa addirittura essere costretto ad abbandonare Roma o a fuggire precipitosamente da Roma “in pantofole” (come diceva mia nonna che l’aveva sentito dire da sua madre che riportava quanto diceva una mistica del paese riguardo a un papa del futuro). Questa falsa Chiesa, che molti intellettuali cattolici vedono ma che non hanno il coraggio di combattere apertamente come non fa Aldo Maria Valli, il quale capisce che Bergoglio le spara sempre più grosse, si rende conto che nessun Papa del passato ha mai oltrepassato i limiti in materia di dottrina cattolica sempre professata dal Magistero Perenne, si rimangia la sua veritiera affermazione del giorno prima edulcorandola con argomenti banali. Non esiste un “Papa Francesco” come non esiste un “Papa emerito” ma esiste “il Papa” un solo Vicario di Nostro Signore Gesù Cristo chiamato a confermare i fratelli nella Fede, dove ogni “dubia” viene sciolto, dove non vi è posto per azzardi dottrinali, dove non esistono fughe interpretative che producono confusione nei fedeli, dove l’annuncio della Parola di Dio viene prima di tutto il resto perché funzionale alla salvezza delle anime. Quel Papa, grazie a Dio esiste, vive entro il recinto di Pietro dopo aver dismesso “la potestà dell’officio per il governo della Chiesa” ma non avendo revocato l’accettazione del munus petrino accettato appunto il giorno dell’elezione egli è ancora impegnato perché “chi assume il ministero petrino non ha più alcuna privacy. Appartiene sempre e totalmente a tutti, a tutta la Chiesa” e quel sempre è un “per sempre” e non c’è un ritorno nel privato. È incredibile come non si voglia vedere questa realtà ed è altrettanto incredibile come non si voglia vedere che uno degli artefici della illecita elezione di Bergoglio al trono di Pietro ha reso confessione prima della morte sia sui retroscena che sulle attività ordite da quella “conventicola” chiamata da lui stesso, il Card. Godfried Dannels, “Mafia di San Gallo”. Essi sono tutti scomunicati latae sententiae, compreso chi vi ha aderito scientemente dal di fuori. Essi ostinatamente sfidano Dio non confessando la loro gravissima colpa. Oggi la Chiesa Cattolica fondata da Gesù Cristo è eclissata come lo è il suo legittimo capo. Ubi Petrus ibi Ecclesia. Pietro è ancora e sempre a Roma.
Se domani a Roma dovessero esserci due Papi emeriti, il Papa nuovo DEVE ordinare lo sfratto as entrambi, perché la cosa genera enorme confusione
Nel romanzo di aldo Maria Valli di papi emeriti ve ne sono almeno 3. E tutti e 3 uniti in un tragico destino.
In altri termini:
«Non abbiamo nessuna ragione di diffidare del mondo.
Se vi sono degli spaventi, sono i nostri: se vi sono degli abissi, sono i nostri abissi;
se ci sono dei pericoli dobbiamo sforzarci di amarli.
Se costruiamo la nostra vita su questo principio, allora tutto quello che ancora oggi ci sembra estraneo ci diverrà famigliare e fedele.
Come dimenticare quegli antichi miti che si trovano all’inizio della storia di tutti i popoli;
i miti di quei draghi, i quali, nell’attimo supremo, si trasformano in principesse?
Tutti i draghi della nostra vita sono forse principesse che aspettano di vederci belli e coraggiosi.
Tutte le cose terrificanti sono forse cose prive di soccorso in attesa del nostro aiuto…..».
Rainer Maria Rilke
(Lettera a Franz Xaver Kappus, Borgeby Gard-Fladie-Svezia, 12 agosto 1904, in “Lettere a un giovane poeta”)
“…in attesa di un nostro aiuto…”, sono d’accordo, Enrico,
però anche a noi farebbe bene (al cuore, se non all’anima)
ricevere un aiutino da chi sarebbe preposto a darlo.
A questo proposito c’è l’interessante intervista ad Aldo Maria Valli
https://www.aldomariavalli.it/2021/02/28/dialogo-con-radio-spada-su-roma-senza-papa/
Sì, Adriana, quel che dici è vero, ma in tempi normali. Oggi ci troviamo in una situazione particolarmente difficile e caotica in cui i punti di riferimento sono quasi del tutto cancellati. Se poi il punto di riferimento che viene meno è il Papa …
Io ho imparato molte cose (pratiche) da grande Popolo che sono i Giapponesi. Da loro c’è un detto che suona “gamanzuyoi” che significa “sopportare l’insopportabile”. Lo metto in pratica ormai da tanti anni e posso testimoniare che è davvero formidabile come auto-caricamento morale ed energetico.
Per un Cristiano è davvero insopportabile non potersi fidare di un Papa, tuttavia, per non cadere nello scoramento e, da non sottovalutare, in una depressione ancorché inavvertita, occorre “gamanzuyoi”, ovvero restare fermi e calmi di fronte alle difficoltà.
Se vuoi, corrisponde alla prima parte di “Aiutati / che Dio t’aiuta”.
“Gamanzuyoi”, sopportare l’insopportabile, il resto ce lo mette lo Spirito Santo secondo che Lui vuole.
Mi permetto di consigliarlo a tutti gli Stilumcuriali.
Enrico Nippo,
grazie per l’informazione. Spiritualmente la cosa più insopportabile, secondo me, è la menomazione, la diminuizione accompagnate dalla beffa e dall’ irrisione di cui è fatta oggetto questa povera religione e da parte di chi? Di coloro che dovrebbero rappresentarla e illustrarla al meglio. Le pecore è meglio che si muniscano, nel loro
“secretum” di un cuor di leone prima di subire il destino stabilito per loro da certi pastori.
Il brano è pregevole ma, a mio avviso, condizionato da una miscela di pessimismo e sconforto al futuro e da un rimpianto e nostalgia al passato.
Credo che entrambe le “proiezioni” distraggano dal Presente che, istante per istante, è come Dio lo manda, e che perciò va vissuto così com’è.
In fondo, ciò che conta, per riprendere padre Dante citato da Adriana, è che “l’anima semplicetta”:
“sa nulla, salvo che, mossa da lieto fattore, volontier torna a ciò che la trastulla”.
Oso pensare che questo specialissimo, unico, prezioso “tornare” non dipenda affatto da chi è il papa e come fa il papa.
La sera dell’elezione di Bergoglio, a casa mia, accaddero cose strane: aspettavamo di cenare e intanto la televisione era accesa per vedere il Papa che veniva proclamato e usciva sul balcone della basilica. Devo dire che ero speranzosa e che per mesi rifiutai di arrendermi all’evidenza. Quando il Papa parlò, mio figlio, che non andava ancora a scuola, scoppiò a piangere senza nessun motivo tanto che lo confortammo ridendo. Io continuai a pulire le verdure e mi tagliai (cosa che mi accade molto molto raramente). Ho dato peso a queste piccolissime cose solo con il passare del tempo.
Vorrebbe dire che Papa Francesco è un menagramo? La superstizione è peccato per la nostra fede, ma talvolta (come diceva Andreotti) ci si azzecca. Mai visti tanti disastri catastrofici tutti insieme come, diciamo per intenderci, in questi ultimi tempi. 🙂 🙁
Adiutorium nostrum in nomine domini. Dio ci scampi e liberi da tutti i mali perchè in Lui crediamo. E seguiamo il consiglio dell’Illuminato:– vi consiglio un digiuno, un digiuno che non vi darà fame: digiunare dai pettegolezzi e dalle maldicenze. È un modo speciale. In questa Quaresima non sparlerò degli altri, non farò chiacchiere… E questo possiamo farlo tutti, tutti. È un bel digiuno, questo.— (Angelus del 28/02/2021).
Mi auguro che in primis esto eyuno lo faccia lui, ma possibilmente per sempre non solo in quaresima.
Allora che Francesco si comporti da papa, confermando i fratelli nella Fede e non nel dubbio.
Non è questione di addentrarsi in ragionamenti complicati, basta porsi la domanda e rispondere con rettitudine: Gesù, quando era sulla croce, ha smesso di essere capo della Chiesa?
vi invito a guardare bene la fotografia di B XVI mentre legge la Rinuncia. Alla sua sinistra c’è mons Marini in piedi, poi subito dopo , seduto c’è mons.Guido Pozzo , elemosiniere. Mons Pozzo è stato probabilmente uno dei più vicini e fidi consiglieri di Ratzinger fin dai tempi della Dottrina della Fede . Guardate la sua faccia e se potete andate a vedere il video del momento della rinuncia.Mons. Pozzo esprime incredulità , dimostra di non essere informato e di non crederci. Eppure era amico e confidente del Papa , molto più di altri più vicini al Papa . Non lo sapeva perchè, differentemente da quanto fatto cricolare come notizia – velina, il Papa aveva deciso la rinuncia proprio l’ 8 o il 9 febbraio . E decise ciò in seguito alla ultima relazione segreta della riservatissima Commissione Herranz su fatti interni alla Curia. Mi vien detto che detta realazione Herranz è stata data al successore. monsX
Pure il card. Sodano rimase a bocca spalancata, il che per me fu scagionatorio per lui, che da innamorata di B XVI consideravo un arcinemico (per il quale pregare, s’intende). Invece mons. Marini, che è un sant’uomo, “un gatto de sabbia” come si dice a Roma. Vabbè il NO, ma suppongo che il latino lo conosca. Giusto monsignor X?
condivido , è vero quello che lei dice monsignore . Anche io , che allora lavoravo in Segreteria di Stato alla seconda Loggia, son stato informato della decisione presa proprio in quei giorni a seguito dell’ultimo incontro con la Commissione Harrantz . Ovviamente non so cosa è stato scritto nel rapporto poi dato a Bergoglio, ma scommetterei che le cose più “delicate” son state riferite a Benedetto solo verbalmente e non sono scritte , troppo rischioso scriverle e Herrantz è un cardinale troppo intelligente e prudente per averlo fatto . Sempre riferendo ciò che mi fu detto nel 2012 e 2013 , la Commissione Herrantz lavorò su tre indagini sui dodici mesi , riferendo solo ed esclusivamente al Papa . ( suscitando i sospetti e il rancore del card.Bertone che voleva esser coinvolto , ma mai lo fu) La prima indagine era sull’uscita delle notizie che scatenarono il Vatileaks I. La seconda indagine fu riferita alle varie composizioni del potere in Curia. La terza dovrebbe esser stata centrata su chi guidava questo potere che agiva all’interno e dove voleva arrivare , quali strumenti aveva , ecc. Anche io sono convinto che la decisione fu presa in quei due giorni e non era affatto premeditata e praparata da almeno un anno., come disse Ganswein ( a cui sarebbe meglio non dare tutta la credibilità che cerca di avere ) .
Ricordo lo scatolone con il Rapporto della Commissione. Fu consegnato a Papa Francesco nel primo incontro col predecessore a Castelgandolfo, ripreso dalle telecamere. Sarebbe interessante conoscerne il contenuto. Probabilmente se ne potrebbe dedurre il motivo per cui lo si è lasciato marcire da qualche parte…
Sarà stato distrutto, naturalmente…
Tu come fai a sapere che è stato fatto marcire e non che sia stato usato?
Veniamo al giornale. Sempre prima pagina. Foto di Bergoglio ed articolo relativo di Fabio Marchese Ragona. L’articolo si riferisce a un libro di Bergoglio pubblicato in Argentina . Afferma Bergoglio : “Potrei morire da papa emerito “. Dove siamo ? Nella realtà o forse in un romanzo distopico (parola altisonante, ma di cui non conosco il significato) di Aldo Maria Valli, romanzo in cui di papi emeriti ne abbiamo almeno 3 ?
Mi pare quel genere di prosa altamente sconsigliata per i diabetici, visto il suo altissimo tasso glicemico.
Vero è che anche padre Dante ricorda come l’Anima appena creata “pargoleggi” e appaia incantevole agli occhi del suo Creatore. Lo stile di Dante però, nonchè l’atteggiamento medesimo dell’anima umana
” osservata” con compiacimento dal suo divino Autore , differiscono sostanzialmente da quello delle “bimbe” di Giuseppi o, in questo caso, di Benni. Confesso che, sulle prime, non avevo capito a chi l’autrice facesse riferimento con tale cremoso vezzeggiativo… la mia pochezza devozionista è riprovevole…però, però, se avesse scelto un nome più consono al miele della sua prosa:- Bambi ,per esempio -,mi avrebbe agevolata…
Contributi come questo fanno purtroppo un effetto di comico involontario.
Siamo lettori di un blog serio, non donnette svenevoli.
Bergoglio sul quotidiani di oggi. Articolo di spalla sul corriere della sera. Pronunciamento di Bergoglio sul clima. Se non si cambierà atteggiamento circa i mutamenti climatici, sarà il diluvio. Tutta la faccenda della pandemia di questi ultimi mesi è riuscita a dimostrare una sola cosa : la divergenza di opinioni tra gli scienziati. Ma avere a che fare con un virus in laboratorio è molto più facile che avere a che fare con le leggi che regolano il clima.
Se, ad esempio, per mutamenti totalmente indipendenti dalle azioni umane, l’asse terrestre cambiasse l’angolo di inclinazione sul piano dell’eclittica, cambierebbero le zone climatiche tutte e e tutte indipendentemente dalla volontà di un qualsiasi umano, fosse pure il papa.
Grazie Benedetta per queste tue parole che mi riempiono di gioia perché e quello che provo anch’io per la tristezza della rinuncia di papa Benedetto anche se la comprendo, e l’apparizione di Bergoglio appena eletto a papa, per me con lo sconcertante buonasera e neppure una piccola benedizione verso i fedeli. Mi spiace ma non ritengo Bergoglio il.mio papa e questo è per me una sofferenza .