Mascherine Anti Covid. Primo Studio Scientifico Europeo: Servono Molto Poco.

25 Febbraio 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, mi sembra veramente molto interessante condividere con voi – nella mia traduzione – questo articolo apparso sullo Spectator e che parla di uno dei pochissimi studi randomizzati – cioè con solida base scientifica – sull’uso delle mascherine nel contrasto a virus del tipo dell’influenza, o del Covid. Resta da capire perché solo in Danimarca si siano presi la briga di compiere una ricerca del genere; e perché in mancanza di un’evidenza scientifica alcuni governi, compreso il nostro, se lo si può chiamare così, abbiano creato una psicosi della mascherina che ormai ha infettato la mente di troppe persone, grazie anche a una campagna stampa che definire corriva è complimentoso. Buona lettura.

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Le maschere per il viso funzionano? All’inizio di quest’anno, il governo britannico ha deciso che le maschere potrebbero giocare un ruolo significativo nel fermare il Covid-19 e ha reso le maschere obbligatorie in un certo numero di luoghi pubblici. Ma queste politiche sono supportate dalle prove scientifiche?

Ieri ha segnato la pubblicazione di uno studio a lungo ritardato in Danimarca che spera di rispondere proprio a questa domanda. Il “Danmask-19 trial” è stato condotto in primavera con oltre 6.000 partecipanti, quando al pubblico non era stato detto di indossare maschere ma erano in vigore altre misure di salute pubblica. A differenza di altri studi sulle maschere, lo studio Danmask era uno studio randomizzato e controllato – il che lo rende la prova scientifica di più alta qualità.

Circa la metà dei partecipanti allo studio ha ricevuto 50 maschere chirurgiche monouso, che è stato detto loro di cambiare dopo otto ore di utilizzo. Dopo un mese, i partecipanti allo studio sono stati testati con PCR, anticorpi e test a flusso laterale e confrontati con i partecipanti allo studio che non indossavano una maschera.

Gli studi randomizzati sono importanti se vogliamo capire l’impatto di misure come le maschere facciali
Alla fine, non c’era alcuna differenza statisticamente significativa tra coloro che indossavano le maschere e quelli che non lo facevano quando si trattava di essere infettati dal Covid-19. L’1,8 per cento di coloro che indossavano le maschere ha preso il Covid, rispetto al 2,1 per cento del gruppo di controllo. Di conseguenza, sembra che qualsiasi effetto delle maschere sulla prevenzione della diffusione della malattia nella comunità sia piccolo.

Alcune persone, naturalmente, non hanno indossato correttamente le loro maschere. Solo il 46% di coloro che indossavano le maschere nello studio ha detto di aver rispettato completamente le regole. Ma anche se si guarda solo alle persone che hanno indossato le maschere “esattamente come da istruzioni”, questo non ha fatto alcuna differenza per i risultati: il 2% di questo gruppo è stato infettato.

Quando si tratta di maschere, sembra che ci siano ancora poche prove valide che impediscano la diffusione di malattie trasmesse dall’aria. I risultati dello studio Danmask-19 rispecchiano altre analisi sulle malattie simili all’influenza. Nove altri studi che esaminano l’efficacia delle maschere (due che esaminano gli operatori sanitari e sette la trasmissione comunitaria) hanno trovato che le maschere fanno poca o nessuna differenza nel prendere l’influenza o no.

Ma nel complesso, c’è una preoccupante mancanza di prove solide sulle maschere facciali e sul Covid-19. Ci sono stati solo tre studi comunitari durante l’attuale pandemia che hanno confrontato l’uso delle maschere con varie alternative – uno in Guinea-Bissau, uno in India e questo ultimo studio in Danimarca. Il basso numero di studi sull’effetto che diversi interventi hanno sulla diffusione del Covid-19 – un argomento di importanza globale – suggerisce che c’è una totale mancanza di interesse da parte dei governi nel perseguire una medicina basata sulle prove. E questo contrasta nettamente con le enormi somme che hanno speso per i consulenti di ‘relazioni boutique’ che consigliano il governo.

Gli unici studi che hanno dimostrato che le maschere sono efficaci nel fermare le malattie trasmesse dall’aria sono stati “osservazionali” – che osservano le persone che normalmente usano le maschere, piuttosto che tentare di creare un gruppo di controllo randomizzato. Queste prove includono sei studi condotti in Estremo Oriente durante l’epidemia di SARS CoV-1 del 2003, che hanno dimostrato che le maschere possono funzionare, specialmente quando sono usate da operatori sanitari e pazienti insieme al lavaggio delle mani.

Ma gli studi osservazionali sono soggetti a bias di richiamo: nel calore di una pandemia, non molte persone ricorderanno se e quando hanno usato le maschere e a quale distanza si sono tenuti dagli altri. La mancanza di un’assegnazione casuale delle maschere può anche “confondere” i risultati e potrebbe non tenere conto degli effetti stagionali. Un recente studio osservazionale ha dovuto essere ritirato perché il calo riportato nei tassi di infezione durante l’estate è stato annullato quando l’effetto stagionale ha preso piede e i tassi sono risaliti.

Ecco perché i grandi studi randomizzati come questo recente studio danese sono così importanti se vogliamo capire l’impatto di misure come le maschere facciali. Molte persone hanno sostenuto che è troppo difficile aspettare gli studi randomizzati – ma Danmask-19 ha dimostrato che questo tipo di studi è più che fattibile.

E ora che abbiamo una ricerca scientifica adeguatamente rigorosa su cui possiamo fare affidamento, l’evidenza mostra che indossare maschere nella comunità non riduce significativamente i tassi di infezione.

A causa del gran numero di persone che hanno commentato l’articolo sui social media senza leggerlo, abbiamo aggiornato il titolo per sottolineare che lo studio riguarda chi indossa la maschera. I dati Covid possono essere trovati sul nostro data hub: data.spectator.co.uk

SCRITTO DA
Carl Heneghan & Tom Jefferson
Carl Heneghan è professore di medicina basata sull’evidenza all’Università di Oxford e direttore del centro per la medicina basata sull’evidenza. Tom Jefferson è un tutor associato senior e ricercatore onorario al centro per la medicina basata sull’evidenza, Università di Oxford.

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36 commenti

  • IM ha detto:

    Le mascherine hanno un valore altamente simbolico: servono per metterci a tacere e a non farci abbaiare. Cio’ potrebbe disturbarli. Pero’, quando l’aria e’ particolarmente fredda, mi torna utile. E i guanti che ci avevano imposto che fine hanno fatto?

  • Alda ha detto:

    Trovo geniale chi ha coniato il termine COVIDIOTA..
    le calza a pennello… Mi scusi eh…. Anch’io sono cristiana e mi spiace essere sgradevole. Ma questo suo “resoconto” lo dimostra ampiamente… Spenga la tv, e si informi dai canali alternativi, quelli negazionisti, complottisti e….. realisti.

    • sircliges ha detto:

      Signora, che le devo dire, mi dia pure dell’idiota. Ne faccio tesoro di umiltà.

      Ma il cristianesimo non è questo. Il cristianesimo è anche la filosofia realista di San Tommaso d’Aquino: la realtà è oggettiva e sono le mie idee che devono adeguarsi ad essa, “veritas est adaequatio rei et intellectus”, la verità è la concordanza tra cosa e pensiero. “Questa è una mela” e chi non è d’accordo può andar via (probabilmente San Tommaso non l’ha mai detto davvero, ma avrebbe potuto dirlo, è comunque profondamente tomista).

      I fatti sono ineludibili. Il cristianesimo è la religione dei fatti, non delle teorie. La tomba vuota è un fatto.

      Oggi invece il mondo cade nell’errore perché segue l’idealismo filosofico, pratica lo “cherry picking”, la selezione di comodo: si considerano solo i fatti o pretesi tali che corroborano le proprie idee, si eludono i fatti che confutano le proprie idee. Come facevano ieri i comunisti e come fa oggi l’ideologia LGBT, “se la realtà non conferma i miei pensieri, peggio per la realtà”.

      Ma se pure tra i cattolici dilaga la negazione dei fatti, allora che cosa diventa la Chiesa?

      • Alda ha detto:

        L’ha già detto…. È lei che nega i fatti… Quelli veri, non quelli riportati dai media…

  • antonio cafazzo ha detto:

    Si vabbè.
    Ma avete anche letto che il Papa – dopo aver ceduto alle misure draconiane dei governi – ha scelto come medico personale il geriatra Roberto Bernabei che il 6 novembre 2020 in un’intervista sulla L7 definì il covid come “una malattia normale” e che coloro che ne muoiono sono “quasi sempre” anziani con almeno tre condizioni preesistenti ?

    A che gioco giochiamo?

  • Giovanni Ceccarelli ha detto:

    Caro Marco, lei avrebbe dovuto riportare anche i commenti seguiti alla pubblicazione e in specie l’Editoriale apparso ad opera di Laine sullo stesso Ann. Intern. Med. (28 nov 2020) con i relativi commenti. Così l’articolo è fuorviante.

    • Marco Tosatti ha detto:

      Caro Giovanni, ho tradotto l’articolo di Spectator. Che mi sembrava, e mi sembra molto interessante. Anche perché come specificavo, è uno studio randomizzato, a differenza di altri studi, che sono osservazioni, e quindi certamente meno affidabili.

      • Giovanni Ceccarelli ha detto:

        L’editoriale faceva rilevaremolti punti deboli dello studio e ne criticava le conclusioni. Bisogna sempre rifarsi alle fonti e riferire sia i pro che incontra. Grazie comunque per la sua posizione sullaChiesa odierna. Gic

    • Claudius ha detto:

      Per capire che mascherine e lockdown non servono a niente, non e’ nemmeno necessario fare grandi studi. Basta il buonsenso di osservare che con tutte queste misure super-restrittive (mascherine dappertutto, perfino all’aria aperta – cosa assolutamente demenziale piu’ che antiscientifica), lockdown a raffica, distanziamento sociale e via con tutto il resto, poi si lamentano che “i contagi” continuano a esserci e anzi ad aumentare.
      Del resto che non servano a niente e’ ovvio considerate le dimensioni microscopiche del virus che se ne frega allegramente della “barriera” posta da un pezzo di carta e certificato dal fatto che c’e’ scritto perfino sulle confezioni: i produttori lo sanno benissimo che sono costretti a scrivere che le loro mascherine non servono a niente (“non e’ un presidio medico”) per evitare eventuali cause miliardarie da parte di chi le usa e il virus se lo prende comunque. Svegliatevi.

      • sircliges ha detto:

        La mascherina non filtra il virus in sé, filtra le gocce di saliva che trasportano il virus. Sono di due tipi, quelle chirurgiche che proteggono gli altri ma non chi le indossa, quelle completamente aderenti al mento che proteggono anche chi le indossa.

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Per noi italiani: magari il problema “mascherine” fosse limitato alla sua reale utilità nel contrasto alla diffusione del virus! Come in tante altre situazioni emergenziali, nemmeno in questo caso ci è stata risparmiata l’aggravante degli illeciti e delle truffe, di cui siamo venuti a conoscenza quasi fin da subito, a seguito dell’introduzione dell’obbligo di indossare questo presidio di protezione individuale, che non è servito purtroppo a proteggerci dall’ insidia della corruttela, fino allo scoppio dello scandalo che fra ieri e oggi ha portato ai primi provvedimenti giudiziari.
    Capitolo non esaltante, finora, per tutti gli attori che si professano impegnati in una lotta senza quartiere ad una pandemia di cui avevano ignorato il preallarme e lasciato in un cassetto fin dal 2006 un piano che sollecitava l’adozione di adeguate misure di prevenzione. E pretendono pure di riuscire a farci ingoiare non solo questo rospo, ma anche quello alla voce “vaccini”, in itinere con l’unicum – l’approssimazione – caratterizzante in modo particolare soprattutto il mondo della politica nostrana, che crede di essere assolta per il semplice fatto di attenersi alle indicazioni degli scienziati. Si procede a colpi di colorazione delle settimane e dei mesi e di restrizioni che già qualche virologo, portandosi avanti, da tempo aveva preannunciato fin oltre l’estate, che – stando alle sue parole – avremmo dovuto prepararci a dimenticare.
    Mentre il ministro del “perdeteogni”Speranza non fa che dalla fine dell’estate scorsa magnificare i suoi successi, orgoglioso di condividerli con tutti gli italiani , e ripetere come un disco rotto incagliatosi sul ritornello: non possiamo abbassare la guardia, vediamo la luce in fondo al tunnel, siamo all’ultimo miglio. Un miglio che sembra allungarsi all’infinito… Forse per vedere la luce, dovremo aspettare che sia ufficialmente dichiarato l’inizio della fase di coabitazione con un virus che – come già affermato in studi scientifici pubblicati su riviste americane specializzate – evolverà a malattia virale stagionale, come le influenze con cui siamo abituati a fare i conti ogni anno.

  • Carlo Delfino AGOSTO ha detto:

    A.M. Ringrazio vivamente per questa pubblicazione che – finalmente ! – mette in chiaro la funzionalità ( estremamente ridotta! ) delle ( benedette ! ) mascherine.

    Il mio augurio è che il grande pubblico prenda coscienza che NON è la mascherina che ci salva dalla pandemia, ma occorrono ben altre avvertenze e su ben altri fronti ! Carlo D.Agosto

  • giorgio rapanelli ha detto:

    Fermo restando che questa pandemia, come altri eventi catastrofici, eccetera, altro non sono che l’effetto del Male che commettiamo e che quindi li causa, le mascherine servono per giustificare il ruolo delle autorità mediche e scientifiche, le quali sulla pandemia non ci hanno capito un tubo, o molto poco, e soprattutto non sanno che vaccino pigliare. Però, conviene segure le norme imposte per non dare ai politici la giustificazione che la pandemia è solo colpa nostra, dato che non seguiamo le regole.

  • Antonio ha detto:

    Non c’è bisogno di studi scientifici, basta fare due più due: dato che le mascherine le portano tutti, e dato che la gente continua a contrarre il virus in proporzioni analoghe a quando non le si portava, è evidente che servono a ben poco, se non forse come conforto piscologico, così come durante la peste manzoniana si riteneva di essere protetti portando sotto il naso mazzetti di erbe aromatiche, o ampolle contenenti aceto o mercurio.

    • sircliges ha detto:

      Questo presupponendo che le persone la indossino correttamente – se invece la portano sotto il naso, oppure se la toccano spesso con le mani, oppure la indossano ma poi la tolgono salutano un amico, allora è chiaro che indossarle così è inutile.

      • Marco Tosatti ha detto:

        Credo che lo studio – uno studio randomizzato, per cui di alta valenza scientifica – dica esattamente il contrario: e cioè che la differenza fra portarla e non portarla è minima, dal punto di vista della diffusione. Come, se non sbaglio e non ricordo male, dicevano tempo fa studi analoghi relativi all’influenza… e come dicevano un anno fa i nostri virologi ed esperti da TV.

        • sircliges ha detto:

          La differenza tra portarla male e non portarla è probabilmente minima.

          Che invece non ci sia differenza con il portarla bene, questo mi lascia molto scettico, considerato come funziona una mascherina (filtra la saliva aerea che trasporta il virus).

          • Marco Tosatti ha detto:

            Così dice lo Studio…ambasciator non porta pena.

          • : ha detto:

            Ma Lei vive in mezzo ai lama (animali)?

          • sircliges ha detto:

            Vivo in mezzo a esseri umani, i quali normalmente, quando parlano, emettono respiro e saliva.

          • : ha detto:

            A Sirglies,

            Sì, ma non sputano (se sono perone civili), solo così si può ricevere la loro saliva.

          • sircliges ha detto:

            https://it.wikipedia.org/wiki/Goccioline_respiratorie

            “Il batteriologo tedesco Carl Flügge nel 1899 fu il primo a dimostrare che i microrganismi presenti nelle goccioline espulse dal tratto respiratorio sono un mezzo di trasmissione della malattia. All’inizio del XX secolo, il termine gocciolina Flügge veniva talvolta usato per particelle sufficientemente grandi da non seccarsi o evaporare completamente, all’incirca quelle più grandi di 100 μm.
            Il concetto di Flügge delle goccioline come fonte primaria e vettore per la trasmissione respiratoria di malattie prevalse negli anni 30 fino a quando William F. Wells differenziò tra goccioline grandi e piccole.”

            P.S. Wikipedia è una fonte di fonti molto approssimativa, può andar bene solo per iniziare a farsi un’idea generica.

      • Alda ha detto:

        Pensa un po’ che io riciclo quelle che mio figlio porta al lavoro… Mai comprata una mascherina, la tengo in tasca e come salgo in macchina la butto sul cruscotto,!!! Sempre la stessa, fino a che non diventa indecente🙄🙄🙄
        Quando vi svegliate?????

        • sircliges ha detto:

          Signora, ma lei scherza o dice sul serio?

          Perché se dice sul serio, ci credo che poi gli studi trovano “la gente porta le mascherine ma i contagi non diminuiscono.”

          A sto punto siamo allo stesso livello di attendibilità dei famosi studi sui “genitori gay”.

          • Alda ha detto:

            Sono serissima…. Il fatto che da maggio dell’anno scorso ho adottato questa “misura preventiva” e sono ancora qui non le dice niente? Smettetela di dare guadagno a chi è già pieno di soldi, la gente muore di altro, non di virus!!!!

          • sircliges ha detto:

            Signora.

            Vede, io sono cattolico e seguo la filosofia realista di San Tommaso d’Aquino: la realtà è oggettiva e sono le mie idee che devono adeguarsi ad essa, “veritas est adaequatio rei et intellectus”, la verità è la concordanza tra cosa e pensiero. “Questa è una mela” e chi non è d’accordo può andar via (probabilmente San Tommaso non l’ha mai detto davvero, ma avrebbe potuto dirlo, è comunque profondamente tomista).
            Oggi invece il mondo cade nell’errore perché segue l’idealismo filosofico, pratica lo “cherry picking”, la selezione di comodo: si considerano solo i fatti (o pretesi tali) che corroborano le proprie idee, si eludono i fatti che confutano le proprie idee. Insomma, come facevano ieri i comunisti e come fa oggi l’ideologia LGBT, “se la realtà non conferma i miei pensieri, peggio per la realtà”.

            Quali sono i fatti?
            https://www.istat.it/it/archivio/240401

            Attualmente abbiamo i dati fino a novembre scorso. Il mese prossimo avremo anche i dati di dicembre e a quel punto potremo tirare una riga su tutto il 2020. Benissimo, un esempio al volo, la provincia di Barletta-Andria-Trani (Puglia). Prendo un paese del sud perché ci sono pure quelli che dicono che la gente è morta solo a Bergamo.
            Facciamo una cosa molto semplice: la somma dei morti attribuiti alla provincia nel mese di novembre 2011, poi di novembre, 2012, poi di novembre 2013… ecco il risultato. Chi non mi crede vada sul sito e controlli:

            Novembre 2011: 241
            Novembre 2012: 243
            Novembre 2013: 255
            Novembre 2014: 254
            Novembre 2015: 243
            Novembre 2016: 276
            Novembre 2017: 278
            Novembre 2018: 248
            Novembre 2019: 246

            Novembre 2020: 572

            La media nel periodo 2011-2019 è di 253,78. La differenza tra il valore del 2020 e la media aritmetica è di 318,22. Incremento percentuale (differenza/media): 125%.
            A novembre 2020, i morti in provincia di Barletta sono PIÙ CHE RADDOPPIATI, rispetto a un arco di tempo quasi decennale e con bassissima variazione.

            Se «la gente muore di altro e non di virus», allora come si spiegano questi numeri? Cosa può aver provocato un aumento di morti così straordinario?

          • : ha detto:

            A Sircliges,

            E mica quelli del 2020 sono morti tutti per il Coronavirus. I morti totali sono aumentati, certo. Perchè?

            Sicuramente ci sono i morti per coronavirus, come gli anni scorsi ci sono stati per altri virus influenzali.

            Poi, ci sono i morti fatti morire per le terapie improprie, che anziché far guarire uccidevano (e su questo ancora i nostri cervelloni non hanno capito niente perché continuano a boicottare i medici che curano bene).

            Poi, ci sono i morti perché i malati di altre patologie sono stati abbandonati dal sistema sanitario e non sono stati più curati, né è più stata fatta prevenzione dove necessario (perché, anziché parlare dei morti in più totali, che non dice niente, non si parla di morti in più per infarto, tumori, malattie respiratorie che non c’entrano col coronavirus, ecc.?). E tutti questi morti, se per caso hanno avuto un contagio da coronavirus, ma ne erano guariti. sono stati contati tra i morti di coronavirus.
            Perfino chi è morto per altra causa, o per un incidente, è stato incluso tra i morti per coronavirus, se in precedenza ne era stato contagiato.

            E allora, vogliamo svegliarci?

          • sircliges ha detto:

            I “morti per le terapie improprie” sono esattamente morti da coronavirus, perché sono stati uccisi appunto da una malattia che non si sapeva e in molti ancora o non si sa come curare, o si saprebbe ma non si può perché le risorse sono troppo scarse.
            Dare la colpa alla terapia impropria e non alla malattia che ha prodotto il bisogno di terapia è come dire che Tizio non è stato ucciso da Caio che l’ha accoltellato all’aorta, bensì dal medico che non è riuscito a ricucirgliela.

            L’effetto del crash del sistema sanitario certamente esiste, ma anche qui, si tratta appunto di un effetto indiretto del covid, che in molti casi ha riempito gli ospedali ed ha sovra-impegnato il personale sanitario.
            L’effetto crash ha una molteplicità di cause (perché la realtà è complessa, non c’è mai una sola causa), ma la causa determinante è proprio quella del covid, perché senza di essa non ci sarebbe stato il crash. I deplorevoli tagli alla sanità pubblica erano già stati effettuati gli anni precedenti eppure i morti erano assai di meno.

            Dire che il numero dei morti totali “non dice niente” è un assurdo, invece dice proprio quello bisogna accettare come realtà di fatto, cioè che siamo in presenza di un’epidemia grave che provoca, direttamente e indirettamente, la morte di tanta gente, ma proprio tanta.
            Se questa è una realtà sgradita da accettare, e allora si preferisce rifugiarsi in più psicologicamente confortanti teorie del complotto che cercano un “cattivo” a cui dare la colpa (meccanismo psicologico già evidenziato dal Manzoni nella Storia della colonna infame), allora non ci siamo, non ci siamo proprio. La realtà è oggettiva. I fatti sono fatti. “Questa è una mela è chi non è d’accordo può andar via”.

          • : ha detto:

            «I “morti per le terapie improprie” sono esattamente morti da coronavirus»

            Lei dev’essere un abile cuoco, maestro nel girare la frittata. I morti per terapie improprie sono morti a causa di quelle terapie improprie e non per il coronavirus. E’ di un’evdenza che solo un ottuso non coglie. E dire “improprie” è eufemistico, perché proprio quelle terapie hanno causato la morte dei malati (ha dimenticato la caccia ai ventilatori, che anziché far bene facevano male?). E i “protocolli sanitari” continuano a praticare terapie improprie anche quando medici volonterosi e capaci hanno capito quali sono quelle giuste. Se non fossero state praticate le terapie improprie non è detto che quei malati sarebbero morti di coronavirus perché ormai lo sanno anche le pietre che non è detto che chi viene contagiato da coronavirus debba per forza morire. Può guarire anche senza alcuna terapia.

            «Dire che il numero dei morti totali “non dice niente” è un assurdo».

            Lei è di quelli che estrapolano tre parole da un periodo per stravolgere , spero involontariamente, il significato di quello che si vuole intendere. Ho specificato bene nel sèguito perché, in riferimento al problema del coronavirus, il numero totale non dice quel che potrebbe sembrare se non si analizzano altri tipi di morti, anche queste aumentate rispetto agli anni passati, fra cui ho dimenticato di riferire (anche se ne ho accennato) quelli che sono morti per… suicidio, numerosissimi e di cui i mass media si guardano bene dal parlarne (la “Verità” di ieri ha riportato l’ennesimo caso di un imprenditore ridotto in rovina da quelli che la pensano come Lei ma che purtroppo, al contrario di Lei – a meno che Lei non sia Speranza in incognito – hanno titolo per mettere in atto le loro follie che hanno rovinato un’intera Nazione.

            A proposito di museruole, da ora in poi i suoi idoli al governo imporranno le mascherine a vita. Perchè, anche se passasse questo tipo di virus influenzale, ne verranno altri, e altri, e altri ancora, possibilmente anche più letali di questo, come probabilmente in passato ce ne sono stati altri più letali di questo. Ma anche se non la imporranno, Lei – sempre per coerenza – la museruola dovrà continuare ugualmente ad usarla, così si salverà dalla saliva del prossimo (mi scusi, una curiosità, visto che secondo Lei la saliva della gente è così tanto diffusa nell’atmosfera, se non ci fosse il coronavirus se la sorbirebbe con gusto? E finora se l’è sorbita con gusto?)

            Contento Lei!…

          • sircliges ha detto:

            Signora, ma quali “idoli” al governo? Dove ho detto di idolatrare il governo? Chi mi conosce sa che io sono molto critico su come il precedente governo ha malgestito l’epidemia, e non mi aspetto granchè di meglio dall’attuale.

            Trovo sommamente irritante questo manicheismo che divide il mondo in due sole fazioni, quelli che negano l’epidemia e quelli che applaudono il governo. Ma il manicheismo è sempre ingenuo e il mondo è sempre più complesso.

            Per la spiegazione del concetto di “concausa”, a quanto pare assai ostico, la rimando a quanto già risposto a “:”.

          • : ha detto:

            Un’aggiunta alla risposta a SIRCLIGES:

            Guardi che tra i morti che in modo truffaldino fanno dipendere dal coronavirus, ci sono anche quelli colpiti dal virus influenzale stagionale che nulla ha che fare col coronavirus e che , come i virus influenzali stagionali degli anni scorsi causano anch’essi dei morti. Ma il vaccino per questo genere di virus l’hanno preparato, o visto che guadagnano di più con quello contro il coronavirus (di cui lei farà da cavia), hanno lasciato perdere?

          • sircliges ha detto:

            sì, ma il virus influenzale c’era anche nel 2019. Eppure nel 2019 non era morta tutta questa gente.

            Tutte queste spiegazioni alternative, che ad ogni costo debbono minimizzare l’impatto dell’epidemia nella mortalità, o cadono in errori di fatto (come Tosatti che stimava l’incremento nel 10%, invece là dove il covid ha colpito duro c’è un incremento di oltre il 100%) o cadono in errori logici (misconoscendo il concetto di concausa).

          • Marco Tosatti ha detto:

            I conti si fanno sull’intero territorio nazionale. E spostamenti del 10 per cento o superiori ci sono stati in precedenza. Non si minimizza ma non si esaspera. E in questo conto vanno anche quelli curati male – ancora adesso, ed è scandaloso – e i morti per altre cause che non sono stati curatii a causa della psicosi. Dottori come la De Mari e altri parlano tanti diversi motivi di una mortalità oscillante tra fra 0,3 e 0,6 per cento. C’è gente che per tanti diversi motivi sembra voler alimentare la psicosi. Lei è uno di loro.

        • : ha detto:

          A SIRCLIGES,

          Lei continua a menare il can per l’aia senza poter negare quanto abbondantemente e ripetutamente dimostrato (in sintesi: l’aumento dei morti non sono tutti dovuti al coronavirus, anche se i lestofanti fanno di tutto per farlo sembrare). Fuori luogo il suo riferimento al Manicheismo, perché qui nessuno ha mai detto che il coronavirus non esiste (altrimenti non si sarebbe scritto che molti dei morti sono morti perché non sono stati curati correttamente dopo essere stati contagiati dal coronavirus); è stato detto piuttosto che è necessario affrontarlo senza isterismi, in modo non dilettantistico e senza terrorizzare la gente (come Lei).

          Che nel 2019 ci sono stati meno morti dimostra proprio il fatto che l’abbondanza di morti è dovuta più ad altre cause, soprattutto la mancanza di cure ai soggetti sofferenti di gravi patologie. Il collasso del Sistema sanitario non si è avuto di colpo, e gli effetti della mancanza di cure ai malati di altre patologie si sono avuti dopo un po’ di tempo.

          Non ricordo di aver letto nulla da Lei di concause.

          P.S. – non è importante, ma non sono una signora.

    • Antonio ha detto:

      La maggior parte delle persone che vedo le indossa su naso e bocca: anche perché è realmente terrorizzata di infettarsi se le abbassa, come se vivesse in una nube tossica.

      • Alda ha detto:

        Un’ultima precisazione x Sircliges (ma un nick più “chiamabile” no?)…
        La gente ha cominciato a morire, quando ha cominciato a diffondersi la notizia del virus!!! L’ho vissuto in casa mia..
        Mia sorella nel periodo di Natale (del 2019) ha avuto una bruttissima influenza, lunga e spossante, come non l’aveva mai avuta, a suo dire…
        Quando ha cominciato a circolare la voce del paziente zero da individuare, della coppia cinese ricoverata a Roma, si è diffuso il panico… La gente al minimo sintomo correva in ospedale ;nessuno più l’ha vissuta come una brutta influenza da curare come tale. E così si intasavano i p. s. e gli ospedali…
        Non mi ricordo dove ho letto questa frase saggia:se non esistesse la televisione il virus sarebbe già sparito…