Utero in Affitto. La Super Mamma Sogna di Avere 100 Figli Surrogati.

23 Febbraio 2021 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, mentre il business dell’utero in affitto, a dispetto di leggi e condanne morali non conosce freni, ci sembra interessante condividere con voi questo articolo, tradotto da Vincenzo Fedele, a cui va la nostra gratitudine per il paziente lavoro, e che dimostra a quali vette possa assurgere l’umana follia. E ci sembra giusto corredarlo con due citazioni, di Giulio Meotti e Antonio Socci. Buona lettura.

MEOTTI

Hanno creato un meccanismo geniale e infernale: censura in nome della libertà, esclusione in nome dell’inclusione, discriminazione in nome della lotta alla discriminazione, odio in nome della lotta all’odio, intolleranza in nome della tolleranza”.

SOCCI

 L’Impero del Bene – come io stesso avevo scritto in un mio libro (se posso citarmi) – è un mondo alla rovescia dove le parole hanno divorziato dalle cose:

“si ‘censura’ in nome della Tolleranza, si odia in nome dell’Amore Universale, si demonizza in nome della Filantropia, si mette al rogo (mediatico) in nome della Fraternità, si diffondono balle mentre si lotta contro le fake news, si imbavaglia in nome della Libertà, si discrimina in nome dell’Uguaglianza, si scomunica in nome dell’Apertura mentale, si mette all’Indice del Dialogo”

§§§

 

La super mamma sogna di avere 100 figli surrogati

La promozione della maternità surrogata implica conseguenze molto strane

di Michael Cook17 febbraio 2021 

I “fact checker” del New York Times , così diligenti e scrupolosi negli ultimi quattro anni, si sono presi una lunga vacanza?

Questo è quello che mi è venuto in mente dopo aver letto un servizio del Times sulla gioia della maternità surrogata commercializzata ai sensi di una nuova legge nell’Empire State che è entrata in vigore questa settimana.

“New York è uno stato amorevole”, ha affermato il Governatore Andrew Cuomo nel suo annuncio, “e [noi] siamo stati orgogliosi di aver guidato la carica per l’equità e l’imparzialità lo scorso anno. Con questa legge adesso in vigore, nessuno sarà più bloccato nella gioia di creare una famiglia e crescere i figli semplicemente per quello che sono “.

Le sciocchezze “lovey-dovey” suonano un po ‘strane nella bocca di un governatore la cui politica delle case di cura durante la crisi del Covid-19 è stata ridicolizzata in un meme di Internet: chi ha ucciso più newyorkesi: Osama bin Laden o Andrew Cuomo?

Il Times ha fatto eco al sentimentalismo del Governatore in un esuberante profilo di un addetto al reclutamento di maternità surrogata e di tre madri surrogate. Le sue stanche metafore sulle donne si sono estinte decenni fa, tranne che quando si parla di maternità surrogata. “Loro sono cordiali, feconde, educate ed altruiste”; “trovano completa soddisfazione nel prendersi cura degli estranei” (in questo caso, gli uomini gay).

L’autore, David Dodge, è descritto come “uno scrittore freelance focalizzato su questioni LGBTQ e sulle famiglie non tradizionali”. I verificatori degli avvenimenti (fact checkers)  non hanno chiesto se il suo ruolo di collaboratore del Times fosse in conflitto con la sua funzione di editore esecutivo del sito web Gays With Kids . Ho fatto ricerche per garantirmi che non avesse legami finanziari con le agenzie di maternità surrogata e con le cliniche di fecondazione in vitro pubblicizzate sul suo sito. Non ce ne sono.

L’articolo afferma inoltre che “l’industria della maternità surrogata rimane autonoma, ma  regolamentata dal governo federale”, il che lo fa sembrare sicuro. 

Questo è falso. Non ci sono regolamenti federali per la maternità surrogata.

E ci sono alcune domande che sono state poste più volte durante l’acceso dibattito dello scorso anno sulla legalizzazione e che l’autore ha scelto di schivare. Se la maternità surrogata commerciale è un’idea così grande, perché è stata limitata in India, Tailandia e Cambogia, i paesi che sicuramente vantano la massima esperienza in merito? Perché è vietata in Cina? Quanta pressione per la sua legalizzazione proveniva dalle coppie gay? 

Da notare che tutte e tre le donne intervistate nell’articolo del Times stavano per partorire figli per delle coppie gay.

Se questo piccolo campione è rappresentativo, concentrarsi su queste compiacenti produttrici è una sorta di schivata per confondere la realtà, cioè che i clienti paganti sono principalmente uomini gay.

Eludere domande come queste in un servizio per il New York Times è come esaltare l’attendibilità di Three Mile Island senza menzionare i disastri nucleari (N.d.T. Three Mile Island è la centrale atomica dove ci fu il più grave incidente nucleare degli USA, il 28 marzo 1979, con parziale fusione del nucleo). In queste transazioni ci sono sempre degli inconvenienti: agenzie losche, clienti che vogliono che la loro madre surrogata abortisca, clienti che abbandonano i loro figli, madri che si rifiutano di rinunciare al bambino, madri che si rifiutano di smettere di fumare e di bere … e, successivamente, figli che vogliono incontrare la loro madre biologica e la loro madre surrogata.

A proposito di crisi nucleari, il loro doppione nella maternità surrogata si sta avverando in Georgia (la nazione asiatica, non lo stato americano) proprio ora.

I media russi sono entrati in ebollizione con la notizia che una donna di 23 anni di Mosca di nome Christina Ozturk e suo marito hanno intrapreso l’ambizioso progetto di avere 105 dei loro figli prodotti biologicamente. Ne hanno già 11 nella loro famiglia, una che Christina ha partorito in proprio e 10, negli ultimi due anni, con madri surrogate. Ha incontrato il marito di 56 anni, Galip, un uomo d’affari georgiano di origine turca, in un resort a Batumi, dove esiste un’industria ben consolidata della maternità surrogata. Ogni bambino costa circa 8.000 euro, ma il signor Ozturk, proprietario di una catena di hotel, afferma di poterselo permettere facilmente. I media turchi lo descrivono come un miliardario , anche se lui lo nega. Il progetto sembra che sia stata una sua idea.

“Non so quanti saranno alla fine, ma di certo non abbiamo intenzione di fermarci a 10″, dice Christina. “Semplicemente non siamo pronti per parlare del numero finale. Ogni cosa richiede il suo tempo.” Ha menzionato 105 come limite massimo sul suo account Instagram, anche se poi, in un post recente, su questo punto ha fatto marcia indietro.

La situazione familiare è piuttosto strana. Christina era una mamma single quando ha incontrato l’amore della sua vita, che aveva già nove figli, dai 12 ai 34 anni. Quindi non sarà solo una famiglia mista, ma una famiglia satura. Prendersi cura di 11 bambini piccoli richiede un esercito di aiutanti e una sorveglianza costante delle madri surrogate.

“La clinica di Batumi sceglie per noi le madri surrogate e si assume la piena responsabilità dell’intero processo”, ha detto Christina al sito web russo woman.ru. Non conosciamo personalmente le madri surrogate e non abbiamo contatti diretti con loro, anche per evitare problemi dopo la gravidanza. Tutta la comunicazione avviene attraverso la clinica, monitoriamo solo gli indicatori della salute “.

Alcune madri surrogate si affezionano al bambino e si rifiutano di abbandonarlo, anche se in base alla legge georgiana devono farlo. Christina lascia intendere di aver già costretto una donna a consegnare il bambino.

Strano? Assolutamente.

Ma abbastanza legale. Christina e Galip sono genitori amorevoli e sono premurosi per il benessere della prole; i loro figli non saranno mai poveri. Le madri surrogate sono felici (o almeno così sembra per la maggior parte di loro). Cosa c’è che non va?

Di cose che non vanno ce ne sono in abbondanza. La legge di New York, che il Times sostiene così ciecamente, riflette ciò che la maggior parte del mondo, compresa la Cina, pensa della maternità surrogata. L’anno scorso un gruppo di femministe europee ha lanciato una Coalizione internazionale per l’abolizione della maternità surrogata. Le loro obiezioni avrebbero dovuto essere incorporate nell’articolo:

Quando una pratica sociale è intrinsecamente offensiva per i diritti umani, non potrà mai essere regolamentata per minimizzarne i danni. Deve essere combattuta e abolita. La maternità surrogata mina il principio della dignità umana, che è il fondamento dei diritti umani. È una forma di violenza a livello medico, ostetrico, simbolico, economico e psicologico contro le donne. Le sfrutta e trasforma la vita umana in un oggetto contrattuale.

Questo non è un messaggio da inviare a tutto il mondo? 

Perché così tante donne disprezzano l’idea della maternità surrogata ed a così tanti maschi piace?

Neo-patriarcato prossimo venturo?

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6 commenti

  • IPM ha detto:

    Chissà se le signore femministe ritengono l’aborto “una pratica sociale è intrinsecamente offensiva per i diritti umani”?

  • Paoletta ha detto:

    Tra un po’ qualche personaggio tipo James Martin difenderà questa pratica anche per le coppie di preti gay! Tutti devono avere diritto a tutto, senno’ si tratta di discriminazione.

  • MARIO ha detto:

    Pensando al ricco padre georgiano, ma di origini turche, potrebbe essere:
    – una soluzione alternativa (e meno costosa) all’harem dello sceicco;
    – nel rispetto dei principi ortodossi della famiglia monogamica.

    A parte la soluzione aberrante… la dolcezza della foto è come una ventata di calore nel bel mezzo del nostro inverno demografico.
    Ricorda certe famiglie numerose di un tempo, con 10-12 figli… o più.

    • giovanni ha detto:

      La dolcezza della foto serve a veicolare il concetto della maternita’ surrogata. E’ una colossale presa in giro perche’ fa letteralmente a cazzotti con i propositi,per niente velati, della nostra ineffabile elite, della quale faremmo volentieri a meno, ma non si puo’. Propositi che mirano , oltre ad altre belle cose , a diminuire l’umanita dai circa settemiliardi e mezzo attuali a circa settecento milioni in un futuro prossimo , Naturalmente nell’interesse del pianeta. Puo’ anche scommettere che io,lei e altri settemiliardi non facciamo parte dei rimanenti mentre loro si’.

    • Milli ha detto:

      Scusi Sig. Mario, non si lasci confondere, quella foto rappresenta un gruppo di bambini che sono stati strappati dalle braccia delle loro mamme. Ognuno di loro si chiede dov’è la sua mamma e perché non possono stare con lei e chi cavolo sono quegli altri.
      Se ci fa caso l’unico che sorride è la ragazza.

  • Maria Michela Petti ha detto:

    «“trovano completa soddisfazione nel prendersi cura degli estranei” (in questo caso, gli uomini gay)».
    Davanti a noi infinite vie si aprono per la diffusione della “cultura della cura”… Che vogliamo di più dalla vita???
    «un’industria ben consolidata della maternità surrogata»: in concorrenza perfetta e da stimolo per gli sviluppi della robotica.
    E con «l’ambizioso progetto di avere 105 dei loro figli prodotti biologicamente» a buon diritto questi signori sono entrati nella lista dei candidati al Nobel per la stupidità.
    Impegnati a contendere il primato ai conigli si son persi l’ascolto dell’esortazione a “non fare” come loro…
    Qualche solerte discepolo della nuova corrente li avverta!