Foibe, il Genocidio Occultato. Una Preghiera per le Vittime Innocenti.
10 Febbraio 2021
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, ci sembra che in questi giorni, in cui si ricorda – finalmente – il genocidio nascosto e occultato dalla viltà, dalla complicità, e dalla ragion di Stato per troppo tempo, e ancora oggi, in maniera vile e indegna, negato nella sua realtà da qualcuno, sia giusto farne memoria, con le parole di una preghiera. Ringraziamo il Centro Studi Federici, che l’ha pubblicata e diffusa. Che Dio abbia pietà di quei poveri morti, e di noi.
§§§
Preghiera per le vittime delle foibe
O Dio, Signore della vita e della morte, della luce e delle tenebre, dalla profondità di questa terra e di questo nostro dolore noi gridiamo a Te.
Ascolta, o Signore, la nostra voce. “De profùndis clamàvi ad te, Dòmine; Dòmine, exàudi vocem meam”.
Oggi tutti i Morti attendono una preghiera, un gesto di pietà, un ricordo di affetto.
E anche noi siamo venuti qui per innalzare le nostre povere preghiere e deporre i nostri fiori, ma anche apprendere l’insegnamento che sale dal sacrificio di questi Morti.
E ci rivolgiamo a Te, perché Tu hai raccolto l’ultimo loro grido, l’ultimo loro respiro.
Questo calvario, col vertice sprofondato nelle viscere della terra, costituisce una grande cattedra, che indica nella giustizia e nell’amore le vie della pace.
In trent’anni due guerre, come due bufere di fuoco, sono passate attraverso queste colline carsiche; hanno seminato la morte tra queste rocce e questi cespugli; hanno riempito cimiteri e ospedali; hanno anche scatenato qualche volta l’incontrollata violenza, seminatrice di delitti e di odio.
Ebbene, Signore, Principe della Pace, concedi a noi la Tua pace, una pace che sia riposo tranquillo per i Morti e sia serenità di lavoro e di fede per i vivi.
Fa che gli uomini, spaventati dalle conseguenze terribili del loro odio e attratti dalla soavità del Tuo Vangelo, ritornino, come il figlio prodigo, nella Tua casa per sentirsi e amarsi tutti come figli dello stesso Padre.
Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il Tuo Nome, venga il Tuo regno, sia fatta la Tua volontà.
Dona conforto alle spose, alle madri, alle sorelle, ai figli di coloro che si trovano in tutte le foibe di questa nostra triste terra, e a tutti noi che siamo vivi e sentiamo pesare ogni giorno sul cuore la pena per questi Morti, profonda come le voragini che li accolgono.
Tu sei il Vivente, o Signore, e in Te essi vivono.
Che se ancora la loro purificazione non è perfetta, noi Ti offriamo, o Dio Santo e Giusto, la nostra preghiera, la nostra angoscia, i nostri sacrifici, perché giungano presto a gioire della splendore del Tuo volto.
E a noi dona rassegnazione e fortezza, saggezza e bontà.
Tu ci hai detto: “Beati i misericordiosi perché otterranno misericordia, beati i pacificatori perché saranno chiamati figli di Dio, beati coloro che piangono perché saranno consolati, ma anche beati quelli che hanno fame e sete di giustizia perché saranno saziati in Te, o Signore, perché è sempre apparente e transeunte il trionfo dell’iniquità.
O Signore, a questi nostri Morti senza nome, ma da Te conosciuti e amati, dona la Tua pace.
Risplenda a loro la luce perpetua e brilli la Tua luce anche sulla nostra terra e nei nostri cuori.
E per il loro sacrificio fa che le speranze dei buoni fioriscano.
Domine, coram te est omne desiderium meum et gemitus meus te non latet.
Amen
Mons. Antonio Santin, Arcivescovo di Trieste-Capodistria, 1959.
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Tag: federici, foibe, preghiera
Categoria: Generale
Credo che sarebbe interessante leggere per intero la scritta che è sotto l’immagine della Venezia Giulia.
Sicuramente una preghiera per le foibe. Come l ho fatta per Auschwitz. E in tutte e due le giornate ho trovato gente che aveva da ridire..pero’… ma….Io penso che le parole vane, i discorsi “storici” si possono fare: FUORI DELLE GIORNATE DELLA MEMORIA.
Non finiremo mai di accapigliarci, mai.
Solo alla Parusia o alla morte finira’ questo sistema.
Inizio pure a dubitare sull’aldila’.
Mi consola sapere che i morti non sentono COMUNQUE gli insulti.
Invece per chi crede
“Le anime dei giusti son nelle mani di Dio,
nessun tormento le tocchera’”
“Se ne ride, chi abita i cieli”.
Riposino in pace.
Finelmente le foibe sono emerse grazie a on. Fini. A quando l’emersione dei milioni dj morti provocati da Stalin Maobe ckmpagni?
Da triestina e da figlia di un esule di Albona, vi ringrazio di aver ricordato anche qui la preghiera di monsignor Antonio Santin.
La reciterò assieme alle mie bambine, quando saranno un po’ più grandi,e insegnerò loro a farlo con i figli che verranno. Anche in questo saremo un piccolo gregge,ma ci saremo.
OT- segnalazione.
Un commento c’è ma non si vede. Lei dice che sono 7 ma se ne vedono 6. 🙂
Vorrei contribuire alla correzione di un luogo comune ripetuto spesso, in materia di eccidi titini ed esodo. Non è vero che i silenzi e le censure siano incominciati nel ’45; per gli eccidi (per alcuni, non per tutti) in Italia ci sono stati processi e condanne, gli esuli istriani e giuliano-dalmati hanno trovato accoglienza in varie regioni italiane, facendo conoscere le loro vicende. ( una per tutte: chi puo’, visiti Fertilia, vicino Alghero, città nata per coloni romagnoli, e popolata da esuli istriani; tra i quali la famiglia della dr De Mari, che tutti qui conosciamo). Il mutare del vento, radicale quanto improvviso, accade verso la metà degli anni ’60, quando nel mondo della cultura, piuttosto che in quello dell’ informazione, assistiamo alla conquista dell’ egemonia, in senso “gramsciano”, da parte del P.C.I., e di tutto il mondo che da allora, e per un ventennio ruoterà attorno ad esso. Il mondo cattolico culturale, che, più della destra, aveva conservato la memoria viva dell’ esilio istriano, subisce in quel momento un trauma dal quale mai più si riprenderà (è il fatto per me centrale della storia recente italiana), pur continuando la DC a tenere il governo (pensiamo solo alle vicende dell’ Università del Sacro Cuore o alla crisi delle case editrici cattoliche). Accade allora che si forma il mito della Resistenza come moto di popolo tradito e soffocato dall’ alleanza DC- U.S.A. In tale clima, una cappa di silenzio cala sulle tragedie di cui trattiamo; e ciò che si dice viene deformato, o comunque reso funzionale alla ri-costruzione della storia italiana declinata dagli intellettuali “organici”. Con la crisi del P.C.I. i veli e le teorie riduzioniste vengono meno, e la ricerca storica, assieme alla celebrazione pubblica delle vittime innocenti (colpite due volte, giacchè non potevano esistere vittime del comunismo che, in qualche misura, non fossero “colpevoli”).
Naturalmente resta vero che già nell’ immediato dopoguerra i comunisti avessero già comportamenti ostili e offensivi verso i connazionali esuli (per esempio, i ferrovieri che abbandonavano il lavoro all’ arrivo dei treni da Trieste ec.). Aggiungo che, personalmente, oltre al lavoro degli storici, vorrei continuare ad ascoltare storie narrate dai testimoni, e magari pregare assieme ; un po’ meno mi appassiono ai discorsi dei politici che, per carità, fanno il mestiere loro.
Che questa preghiera sia letta e meditata almeno dai politici della regione FRIULI VENEZIA GIULIA, in particolare da quelli di Trieste e della circostante zona carsica
Anche se sono antipatico a molti questa la devo scrivere.
La bella preghiera è datata 1959.
L’articolo di Avvenire cui si riferisce il link è del 10/02/2021.
Fate voi il confronto.
https://www.avvenire.it/agora/pagine/ritrovare-se-stessi-nel-giorno-del-ricordo
Non capisco quale possa essere il collegamento con Dachau e il 16 ottobre a Roma.
La malvagità. Quella malvagità di cui parla Genesi 6,5-7:
Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male.
E il Signore si pentì di aver fatto l’uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo.
Il Singore disse: “Sterminerò dalla terra l’uomo che ho creato: con l’uomo anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perché sono pentito d’averli fatti”.
Parole terribili.
Il gr della Radio Vaticana ha detto che i massacri delle foibe avvennero nella ex Jugoslavia.
Tecnicamente Radio Vaticana ha ragione. Più precisamente chi ha dato quella notizia legge la Storia con le categorie del presente, difettando quindi in obiettività ed in imparzialità. Errore metodologico o dolo?
Grazie e che presto avvenga la giustizia di Dio .