Supplica Al Papa. Riporti In Piazza San Pietro Il Presepe Di San Francesco.

15 Dicembre 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae abbiamo ricevuto questa petizione, anzi una supplica al Pontefice regnante perché voglia graziosamente porre fine all’indescrivibile caricatura di presepe che affligge Piazza San Pietro e chi la visita; e ben volentieri la condividiamo, invitandovi a partecipare. Buona lettura, e buona firma.

§§§

RIPORTARE LE TRADIZIONALI STATUE DI GESU’ GIUSEPPE E MARIA NEL PRESEPE DI PIAZZA SAN PIETRO

Santo Padre, nella Lettera Apostolica “Admirabile signum” Lei ha scritto che “il mirabile segno del presepe, così caro al popolo cristiano, suscita sempre stupore e meraviglia”. E ha riportato questa narrazione presa dalle Fonti Francescane: “(San) Francesco chiamò un uomo del posto, di nome Giovanni, e lo pregò di aiutarlo nell’attuare un desiderio: ‘Vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello’…La gente accorsa manifestò una gioia indicibile, mai assaporata prima, davanti alla scena del Natale”.

Però quest’anno, Santo Padre, tante persone davanti alla scena del presepio di ceramica che è stato allestito in Piazza San Pietro – ce lo lasci dire con sincerità filiale e rispetto – non provano la gioia indicibile assaporata a Greccio dalla gente del tempo di San Francesco davanti alla scena del Natale.

Il presepio di Piazza San Pietro di quest’anno è incomprensibile per tanti uomini e donne di ogni età e categoria, per tanti papà e mamme, soprattutto per i loro bambini, che vorrebbero vedere Gesù, Maria e Giuseppe come erano veramente, non con raffigurazioni indecifrabili.

Gran parte del popolo di Dio, nel contemplare questo insieme di ceramiche, prova delusione e amarezza, perché, sebbene questa scena della Natività sia apprezzata da una ristretta élite di cultori dell’arte moderna, la gente comune non la sente come qualcosa di bello, come “un Vangelo vivo”.

Perciò La supplichiamo umilmente di riportare in Piazza San Pietro le statue tradizionali di Gesù, Maria e Giuseppe, rappresentate con l’arte popolare di sempre, l’arte adatta a trasmettere a tutti il messaggio evangelico con semplicità. Ci voglia benedire. Con ossequio, I Fedeli della Chiesa cattolica

 

Questo è il collegamento per Citizengo, a cui aderire. 

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68 commenti

  • Nicola Buono ha detto:

    Perché il Supremo ( e tutti i suoi seguaci) non si fanno un presepe di questo genere A CASA LORO invece di imporlo ai fedeli ?

  • Gabriele ha detto:

    Tanto per dire quanto sono ignoranti alcuni di coloro che si scagliano indignati contro quel presepio, su un quotidiano nazionale di destra è apparso un articolo di un noto blogger cattolico, ripreso anche anche da siti cattolici tradizionalisti, in cui si critica il fatto che tra le statue del presepe ci siano un ebreo e un musulmano che, secondo l’articolista, “rievocano il sincretismo e l’ossessivo dialogo interreligioso”. Ebbene, se l’autore di quell’ articolo, scandalizzato da un presunto desiderio di “dialogo” tra religioni (orrore!) e chi l’ha pubblicato si fossero informati, se avessero cercato di uscire dai loro schemi mentali pre-confezionati e avessero cercato di capire di cosa stavano parlando, avrebbero fatto la mirabolante scoperta che quei due personaggi sono BENDATI; ebbene sì, l’ebreo e il musulmano hanno una benda sugli occhi, a rappresentare il fatto che non conoscono la Verità del Cristo, sono rimasti nell’oscurità, non hanno accolto la vera Fede. Tutto ciò è spiegato da una professoressa del liceo abruzzese dov’è custodita l’opera, in un video su youtube di un paio di anni fa. Altro che “ossessivo dialogo interreligioso”; è un concetto addirittura pre-conciliare, che farebbe piacere a Lefèbvre: la cecità degli appartenenti alle altre religioni che non riconoscono il Salvatore. Ma informarsi, studiare, aprire un po’ la mente per cercare di capire è troppo difficile, vero? È più facile sparare giudizi senza sapere nemmeno di cosa si sta parlando: quel noto blogger “cattolico” non è neppure andato a vedere quelle due statue come sono fatte, non ha visto che sono bendate, chiedendosi il perché: ha letto da qualche parte che ci sono un ebreo e un musulmano ed è scattata automaticamente la fregola della condanna del “dialogo” e del “sincretismo”, l’esatto contrario di quello che rappresentano le due statue. Un conto è dire che le statue non piacciono, e il gusto è soggettivo, un conto è falsificare le intenzioni di chi le ha costruite attribuendo loro degli pseudo-significati alla carlona che che sono frutto solo di pregiudizi e ignoranza.

    • Antonio ha detto:

      “Un conto è dire che le statue non piacciono, e il gusto è soggettivo”

      Ha fatto notevoli progressi nelle ultime 24 ore: ieri era meno irenico con chi affermava di non gradire esteticamente le statue in questione.

      • Gabriele ha detto:

        Ha colto proprio il punto più importante del discorso, complimenti😕

        • Antonio ha detto:

          Ah, era un discorso? Anche questa mi sa che è una sua impressione soggettiva.

          • Gabriele ha detto:

            Senz’altro è un discorso più approfondito quelli che è riuscito ad elaborare Lei fino ad ora, che più di battutine ironiche sembra non saper fare, perché quando non si hanno argomenti l’unica cosa che si può fare è prendere in giro. Lei non sa dire nulla in merito al fatto delle due statue giudicate senza essere state viste e allora non può fare altro che prendere in giro, ma è un problema Suo, non mio. Si vede che quella è la carità che vi insegnano alle vostre messe in latino, prendere in giro invece di argomentare☺ Continuate pure così, che vi fate onore☺Comunque quando vedrà il mio nome in cima a un commento, potrà evitare di leggerlo, non è mica obbligato. E per me con Lei, può chiudersi qui, a mai più👋

    • Milli ha detto:

      Ma Sig.Gabriele, la apra lei la mente! Da quando qua il presepe deve essere colmo di simboli ermetici e incomprensibili per la gente, simboli di altre culture (greca , sumerica, egizia) che inevitabilmente raccontano anche delle loro sntiche religioni?E che mi dice del guerriero cornuto con il teschio? Si esibisca pure in una acrobazia critica, ma la verità è che questo non è un presepe ma una scimmiottatura.
      In più, non rappresenta nemmeno lo stile della maiolica di Castelli.
      Questa opera è un’ esercitazione di alcuni studenti del liceo artistico (non professionisti quindi) che tra il ’65 e il ’75 , provarono ad ispirarsi all’arte d’avanguardia dell’epoca. Il tema era un pretesto per sviluppare i “modelli” dell’epoca. Il risultato è una serie di figure slegate tra loro, sia di proporzioni che di stili: Gesù bambino sembra un tappo, l’angelo sovrasta tutti e sembra un radiatore, S.Giuseppe ha una boccia enorme al posto della testa , per quanto riguarda i tacchini (?) , il bue e la pecora, potremmo denunciarli per maltrattamento di animali . All’epoca Greta Thumberg doveva ancora nascere.
      In più l’astronauta (era l’epoca delle missioni spaziali) e infine il guerriero nero con le corna..forse un tipico pastore abruzzese oppure Darth Wader? Ma và!

      Il tutto incorniciato da un neon che ricorda un fulmine e una tettoia che ricorda Star Trek.
      https://www.google.com/amp/s/amp.today.it/strano-ma-web/presepe-vaticano.html
      Credo che tra i vari presepi disponibili si sia scelto appositamente quello più distopico per scandalizzare e allontanare i fedeli più semplici, in primis i bambini. Accettiamo l’amara realtà.

      Comunque anche il coso davanti alla chiesa di Sant’Eustache a Parigi non scherza .

      https://mobile.twitter.com/AlessandroCere7/status/1338789556972380162

      • Milli ha detto:

        P.s. i tacchini sono stati introdotti in Europa dopo la scoperta delle Americhe. Che ci fanno nel presepe?

        • Gabriele ha detto:

          Vada a chiederlo a Napoli. Tutti si riempiono la bocca di quanto è bello (giustamente) il presepe napoletano: loro vendono i tacchini per il presepio, si faccia un giro per le botteghe napoletane e spieghi loro che i tacchini non c’entrano e senta un po’ cosa Le dicono. Non c’erano nemmeno le zampogne, gli uomini coi pantaloni, le case come le nostre. Nemmeno Jo Biden, Maradona, Trump, Berlusconi c’erano a Betlemme, eppure li mettono e nessuno ha mai criticato il presepe napoletano☺ Ebrei e romani non mettevano i pantaloni, non esistevano in Palestina, allora perchè il presepe napoletano ha gli uomini coi pantaloni? Perché il presepe non è una fotografia scattata 2000 anni fa, è un’interpretazione artistica di un fatto. Gli africani lo fanno con i personaggi neri ambientati nella savana, i nativi americani hanno una tenda invece della capanna, gli eschimesi un igloo: si chiama rivisitazione artistica. Ha mai visitato qualche mostra internazionale di presepi? Non ce n’è nessuno che sia una fotografia realisica. Poi Lei nel Suo presepe ci metta pure cosa vuole. Sa che qualcuno ci mette la croce nella stalla di Betlemme? Anche se di certo una croce non ci fa niente in una stalla, eppure nella storia dell’arte tanti hanno dipinto la Natività con la croce, addirittura con un Cristo crocifisso a fianco della capanna, per esempio il Bonfigli nella sua Adorazione dei Magi: certo lì il criterio è teologico e non può paragonarsi ai tacchini, ma se il criterio fosse la pura storicità bisognerebbe buttare via quasi tutto.

      • Di Melchiorre Giuseppe ha detto:

        Milli, condivido in pieno quanto hai scritto sul NON-PRESEPE di P.za S. Pietro. Io ho scritto un libro di quasi 500 pagine che sarà stampato a gennaio 2021 da BOOk-SPRINT Edizioni. Mi farebbe piacere omaggiarti con il capitolo del Vero Natale di Gesù.
        Non ci conosciamo, ma ci unisce il presepe tradizionale, che è anche il risultato di un errore di traduzione come ho evidenziato nel capitolo. Se avrò la tua mail, te lo mando. Giuseppe Di Melchiorre

  • Lele ha detto:

    per Gabriele :
    Ci è stato detto che lei è il direttore responsabile di questa scuola artistica di brutture indecenti . Che verrà chiusa presto,lo sappia.

  • Oscar ha detto:

    Altro esempio di arte moderna del regista svizzero di Milo Rau che riscrive il vangelo

    https://dasneueevangelium.de/#home

    Buon Natale a tutti

  • Anna maria De Matteis ha detto:

    L’Incarnazione fu l’Evento più straordinario , nella storia di tutta l’umanità

    https://annamariadematteis.wordpress.com/2018/12/27/il-natale-di-gesu-levento-piu-splendido-e-straordinario-che-luomo-abbia-mai-ascoltato-2/

  • Anna maria De Matteis ha detto:

    “Credo in un solo Signore Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli.
    Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato non creato, della stessa sostanza del Padre.
    Per mezzo di Lui tutte le cose cono state create.
    Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo.”
    La terribile “farsa” di cattivo gusto, esposta nella meravigliosa e storica Piazza San Pietro, centro della cristianità, non ha nulla a che fare con il CREDO cristiano!!! Il Figlio dell’Altissimo, che la Vergine Maria avrebbe chiamato Gesù, con l’approvazione di San Giuseppe, non è assolutamente rappresentato in quello “sgorbio” sito in Piazza San Pietro!!!

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Presumo che la risposta a questo Appello sia implicita nella mostra “100 presepi in Vaticano”, spostata da Piazza del Popolo, dove è stata allestita per oltre 40 anni, nell’insolita cornice del Colonnato del Bernini, all’aperto per le esigenze dettate dall’emergenza sanitaria in atto, è stato puntualizzato.
    Verosimilmente sulla decisione dei promotori di tale iniziativa avrà pesato anche la previsione di probabili reazioni – puntualmente registrate – alla “singolare” monumentale rappresentazione della Natività esposta su Piazza San Pietro, motivo di profondo e diffuso sconcerto che sta trovando sfogo sui social.
    Insomma: “un colpo al cerchio e uno alla botte” e nello stesso spazio ce n’è per tutti i gusti.
    La rassegna internazionale di opere d’arte che ripropongono il tema della Natività nell’espressione tradizionale, inaugurata domenica scorsa, viene presentata – in un comunicato del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione che ne ha curato l’allestimento – come occasione per tutti di poter “ammirare la bellezza di tanti presepi provenienti da diverse parti del mondo, e comprendere quanto amore e fantasia sono stati immessi nella realizzazione del presepe”.
    Non a caso, credo, il termine “fantasia” sia stato accoppiato all’altro più appropriato nella rappresentazione plastica di un evento vitale per la storia dell’umanità e la fede dei credenti.

    • Ali ha detto:

      Grazie, signora Petti, per la notizia della mostra di presepi. So che gli anni scorsi, da piazza del Popolo era stata trasferita vicino a via della Conciliazione, e so che era bellissima. Con preziosi presepi antichi e preziosi presepi contemporanei, di foggia antica o moderna. Anche se preferisco di gran lunga quelli tradizionali, un presepe anche moderno, ovviamente, sta bene in una mostra così composita e così attenta alla sensibilità del Valore che esprime e a quella di chi guarda, come era negli anni appena trascorsi. Insomma dipende dall’opera. Qualche presepe un po’ troppo.. un po’ meno… magari non bellissimo c’era, ma la stragrande maggioranza erano opere d’arte, di artigianato, di fede, di bellezza, di ingegno e applicazione di talenti umani, veramente belle, spesso da restare a bocca aperta per la meraviglia e la contentezza, come bambini. C’era il mistero del Bambino Gesù e quello della vita che Nasce. L’allestimento era curato, in spazi ampi e decorosi, in un silenzio animato da musiche natalizie antiche e meno antiche, ma di stampo armoniosamente tradizionale.
      Non che non ci siano cose belle anche astratte, o mederne, non solo nel campo dei presepi, anche se di solito non sono quelle che prediligo ma ricordo a me stessa che anche in passato ciò che era considerato troppo moderno diveniva poi un classico, in tutte le cose. La questione non si riduce all’antico o moderno, evidentemente, ma al rispetto, alla misura, all’armonia impiegati ed espressi. Vi possono essere queste cose anche in rappresentazioni estremamente realistiche e perfino crude ad esempio della Passione di Gesù, penso a certi Crocifissi: però anche quell’espressione di dolore, se trova la misura mediante la quale inquietare nel senso buono e non in quello insultante e disturbante, assolve splendidamente il suo compito di comunicare (direi quasi con la lettera maiuscola, Comunicare la carne di Cristo) e ricordare.
      A proposito di Crocifissi… Ci ricordiamo del povero, antico, storico, caro al popolo romano, crocifisso miracoloso della chiesa di Roma di San Marcello al Corso, parzialmente sacrificato durante la memorabile cerimonia in piazza San Pietro deserta, durante l’allucinante primavera e il triste Tempo di Pasqua di questo maledetto (si può dire? Lo dico) 2020 ? Cerimonia memorabile non perché mi sia piaciuta: tutto il raccoglimento, tutto l’unirsi nella preghiera, tutto quel sentirsi soli nella casa e soli idealmente nella grande piazza deserta, con la tempesta nel cuore sottolineata dalla pioggia… veramente per me il ricordo più forte, e spiacevole, è che quell’antico e venerato Crocifisso, una scultura di legno del 1500, fu messo sotto la pioggia senza alcuna protezione. L’icona importantissima ‘Salus populi romani’ si salvò perché dentro una teca. Il Crocifisso rimase tutto il tempo sotto l’acquazzone scrosciante, con l’acqua che gonfiava il legno, scioglieva la vernice facendo l’effetto del sangue che scorresse. Molto suggestivo, molto simbolico, e per me molto cattivo tutto questo: non una tettoia, non un riparo, neanche un ombrello. Non mi sembrò rispettoso della fede dei romani, della loro storia, dell’arte italiana, di un’immagine venerata. Il crocifisso come prevedibile subì danni, fu trattenuto in Vaticano per il restauro, credo sia ancora là. Spero proprio che torni al più presto a San Marcello al Corso.
      Ecco, dati questi precedenti, non vorrei proprio che i bei presepi della mostra (presumo belli, se come quelli degli altri anni), alcuni sicuramente antichi e la maggior parte materialmente delicati, collocati all’aperto subissero danni da intemperie, o più precisamente da incuria. Incustoditi la notte. Sottoposti alla pioggia o al sole. Spero proprio di no. Spero che stavolta venga posta attenzione.
      Quanto al presepe di piazza San Pietro… non voglio infierire sugli artisti, ho letto trattarsi di ragazzi di un’intera scuola con i loro professori. Ma non è piazza San Pietro il posto giusto per quell’opera… opera che personalmente non mi piace affatto… ma soprattutto, non è questo il suo posto e non è questo il suo anno. O forse, come ha notato qualcuno, è proprio l’anno adatto, anno di desolazione e disperazione, di libertà imbalsamata -e imbavagliata- e di negazione di tutto ciò che è normale, di tutto ciò che è sereno, di tutto ciò in cui riconosciamo l’eterna (speriamo eterna) verità di quell’Uomo, quella Donna, Quel Bambino, un uomo, una donna, un bambino e una scena in cui riconoscere lo Spirito ‘Umano’ di Dio.

      • : ha detto:

        «non voglio infierire sugli artisti, ho letto trattarsi di ragazzi di un’intera scuola con i loro professori. Ma non è piazza San Pietro il posto giusto per quell’opera… opera che personalmente non mi piace affatto»

        Il giudizio va oltre l’aspetto estetico. E’ vero: già su questo possiamo dire che è un tipico esempio dell'”arte-spazzatura” come viene correttamente definita da critici politicamente scorretti quella che oggi viene definita “arte”. Ma in questo caso il giudizio estetico è superato da quello morale-religioso, perché qui si tratta di scherzare col “sacro” (ovviamente non insito negli oggetti ma in ciò che rappresentano). Tutto ciò che ha a che fare col “sacro” dovrebbe essere rappresentato nel modo più “perfetto” possibile, con tutti i limiti che tale attributo può avere in un’opera prodotta dall’uomo; cioè, nel campo estetico, più “bello” possibile, perché la “Bellezza” (assoluta) è un aspetto della “Perfezione”. Una Bellezza che, non potendo qui in terra essere assoluta, deve però essere quanto più possibile “oggettiva”, cioè riconosciuta da (quasi) tutti. Ed il minimo che si possa fare per ottenere ciò è far apparire, ciò che si vuole rappresentare, come lo rappresenta la realtà, in modo naturale: un uomo come un uomo, un albero come un albero… Ma se si rappresenta un uomo come un albero, o come un cilindro, senza gli accessori che gli sono proprî, come gli abiti che si addicano al personaggio, o in foggia ad esso coerente, ecc., questo significa violentare la Natura, allontanarsi volontariamente dalla perfezione (o almeno dalla ricerca di essa); e questo, nel campo del sacro, è blasfemia.

        A questo si aggiunga che non è possibile che il Papa e chiunque altro sia responsabile di quell’obbrobrio, non sappia cosa rappresenti il Presepe, non per qualcuno, non per gli “intenditori d’arte” (chiamiamoli così, sforzandoci non poco…), ma per tutto il popolo cattolico che ogni anno in questo periodo ha il cuore e gli occhi rivolti sulla rappresentazione del fatidico Evento posto in quella Piazza che rappresenta il Centro spirituale della Cattolicità; come non è possibile, anche se le cronache non l’avessero sùbito segnalato, come invece è avvenuto, che avrebbe creato scandalo almeno “nei più semplici”, che sono la maggior parte dei Cattolici, ma a quanto si legge e si sente anche negl’intenditori d’arte non politicamente corretti. Qui allora, oltre che di blasfemia si tratta di arroganza o, forse peggio, di voler creare scandalo.

        Nulla da dire – ovviamente – contro quei poveri ragazzi che vengono corrotti anche nel loro senso estetico come avviene (ma qui non mi riferisco specificamente a loro) in altri campi come quello sessuale.

        • Ali ha detto:

          Al sig. :
          Ha ragione. È come se si appropriassero di tutti gli spazi, come se il male (le cattive intenzioni, le buone intenzioni fuorviate… Il male interno, l’attacco che viene dall’interno della nostra Chiesa -come se non bastasse l’attacco dall’esterno) invadesse tutto anche nella maniera più inattesa, nel momento in cui si è più indifesi nella propria fiducia credendo che il male non lo puoi trovare entrando in chiesa (che dire del presepe in mascherina a Torino? Forse le intenzioni erano buone: ma anche nelle buone intenzioni bisogna trovare la sapienza della misura, il buon gusto etico, e la benedizione del buon senso. Più che evocare solidarietà nella malattia o condivisione realistica del tempo di dolore, quell’immagine rappresenta forse non volendo Sacra Famiglia e fedeli sottomessi alla dittatura sanitaria) o in piazza San Pietro, dove porti i bambini a vedere il presepe…
          Sappiamo che non è il primo anno che accade. Non ricordo i particolari quindi posso solo accennare: ma in anni scorsi al centro del meraviglioso abbraccio di quella piazza si sono alternati presepi belli o bellissimi ad invece un paio di altri… formalmente tradizionali (figurativi, credo possa essere il termine giusto) ma in realtà visibilmente… guastati. Dove il limite era stato comunque passato. Ricordo figure angoscianti oppure altre troppo leziose per essere naturali. Era un’impressione collettiva molto forte.
          Io so poco di arte, ma… quando qualcosa non fa vacillare le certezze nel senso di farti fare un progresso, di farti cambiare in meglio, ma le ferisce nel senso che ti fa subire un malessere, se non peggio, il limite è già superato. Nell’estetica può già esserci un’etica. È ovviamente bella anche una figura brutta se ti suscita buoni sentimenti e buone riflessioni. Nei presepi napoletani tradizionali i particolari a volte sono di un realismo stupefacente, si potrebbe dire anche troppo. Ma non troppo in realtà, perché il rispetto viene mantenuto, e perché lì l’umano è proprio l’umano così realisticamente ricordato che partecipa tutto, ognuno come è, all’afflato del momento Divino, sono tutti presenti con la loro umanità ma il punto focale è Divino.
          Ma di solito dove, al di là dei gusti personali, non si vede armonia, dove si passa la misura, dove non c’è il riflesso del bene, dove senti che il bene è offeso a prescindere dal brutto o dal bello, insomma dove il buon gusto morale avverte i singoli e la collettività che c’è qualcosa che non va, che offende proprio, che ferisce al di là di noi qualcosa di molto profondo, umano o divino, allora si sta percependo l’offesa del male agli uomini e a Dio.
          A piazza San Pietro a vedere il presepe non ci vanno solo i santi (che ci sono) o i praticanti: ci vanno persone di tutti i tipi, anche turisti (quando c’erano) di altre religioni, ci vanno famiglie con tutti i loro carichi di felicità e di dolore, di imperfezione, di stanchezza e speranza. Vogliono vedere qualcosa di bello/buono che si rifletta da quel presepe negli occhi dei loro bambini, che vada nel cuore, che educhi i loro figli, che raccordi il passato col futuro, anche se non sono credenti o sono in ricerca o si sono allontanati, al centro di quella piazza vogliono il bene e non il male. Di questo sono sicura come sono sicura che i commenti indignati che si sono riversati a valanga non sono solo di praticanti.
          Anche una famiglia spezzata, anche dei genitori in difficoltà, anche dei figli senza pace come lo sono, oggi più di ieri, molti adolescenti e perfino bambini, vogliono vedere, hanno sete di vedere, qualcosa che li superi e li rappresenti al tempo stesso. Un padre, una madre e un bambino, prima di tutto: ed è per questo, per prima cosa, che da quel presepe che hanno messo proprio in piazza San Pietro la gente si sente offesa nella carne, sconcertata, preoccupata. E poi, le persone vorrebbero vedere invece in un presepe e al centro di quella piazza che quella scena umana che ci rappresenta tutti, famiglie intere e famiglie spezzate, solitudini e cadute, eroismi e miserie, sia però strettamente, visibilmente collegata con Dio, che si voglia davvero tentare di raffigurare quella Famiglia di quel Bambino (e non… cosa? ).
          Si guarda al centro di un presepe per trovare la vita che ricomincia, la nascita: e per sentire quanto sono nobili la vita e la nascita, quanto possiamo essere semplici noi e quanto è semplice Dio, come un bambino, sì, lì è un Bambino.
          Si va per essere rassicurati, nobilitati, perché si può vedere raffigurata l’umanità di Dio e nobilitata la nostra.
          Non per vedere annullata l’umanità nostra e la divinità di Dio.
          È per questo che ci siamo offesi. Indignati. E finalmente abbiamo protestato, praticanti, non praticanti, molto probabilmente pure non credenti. Forse basta essere stati davanti a un presepe, da bambini, per avere la sensibilità di accorgersi della differenza.
          Quest’anno in particolare, poi, davvero quest’ennesima offesa dovevano risparmiarcela, a quel Bambino e a noi.

          • Lucia ha detto:

            Ali lei ha colto perfettamente nel segno. Condivido Tutto ciò che ha detto. Ormai da anni non solo i media e i signori potenti del mondo cercano in ogni modo di rovinare ai credenti e alle persone di buoni principi le ore del Natale ma cosa che mi innervosisce e mi deprime sono proprio gli ecclesiastici che pare si divertano a turbare e a scandalizzare. Quei presepi e quelle omelie dedicati ai migranti, poi ai lbgtq e adesso questa mostra sembra siano un modo per offendere chi ancora adesso si sente cattolico e in primis i bambini che si avvicinano ai giorni di Natale con tanto stupore innocente. Che certa chiesa voglia interpretare il ruolo del Grinch che vuole rubare l ‘ anima del Natale? E poi ci si meraviglia perché tanti abbandonano la Chiesa o non si avvicinano più? Questo è il minimo che ci si possa aspettare, ma credo che in Vaticano lo sappiano ormai, che la gente non ne può più ma d’ altronde la gerarchia a la page ha gli applausi del mondo, quindi ai suoi esponenti poco importa dei sogni delusi dei bambini e dell ‘ amarezza degli adulti per il Natale calpestato da chi invece dovrebbe” usarlo”per evangelizzare, aha ma che dico questa parola ormai è un tabù. Buona giornata

  • Michele ha detto:

    Ancora sull’osceno pseudo-presepe in vaticano.
    Vittorio Sgarbi:
    https://www.nicolaporro.it/il-presepe-del-vaticano-umilia-i-cattolici/

  • Gabriele ha detto:

    Dentro la basilica di San Pietro un presepe tradizionale c’è, perché non parlate di quello? Perché Tosatti non mette le foto di quel presepio là, così potete scaricarvi le foto sul pc e contemplarle? Perché non ve ne importa nulla. Se in piazza avessero messo un presepio normale, non gliene sarebbe importato niente a nessuno. Del presepio di san Pietro non se ne è mai parlato, solo di quello con l’uomo simil-gay un paio di anni fa e questo; e di quelli di cui Viganò denunciò i costi, per il resto nulla, al massimo un minuto al tg per dire che l’hanno inaugurato. Quanti di voi, da quando c’è internet, hanno cercato le foto del presepio di s.Pietro per guardarle? Questo fa parlare di sé perché è arte, ed è riuscito nell’intento di provocare la riflessione, di far pensare, come deve fare la vera arte: le menti aperte lo hanno capito, quelle ottuse no.

    • Michele ha detto:

      Cosa ne sa lei di quali presepi ci interessiamo e contempliamo nelle nostre chiese e su internet?

      Per provocare una discussione sarebbe necessario fare rappresentazioni orribilbili che deturpano e umiliano la bellezza degli esseri umani (in questo caso Qualcuno di più che un solo essere umano, il Dio con noi, la Madonna e San Giuseppe), del creato e, quindi, del Creatore?
      Discussione (sul Mistero dell’incarnazione) basata su quali presupposti? Sulla gnosi nell’arte che disprezza l’uomo e il creato? Per arrivare, poi, a quali “dotte” e pelose conclusioni?

      https://www.antoniosocci.com/il-presepe-di-automi-del-vaticano-e-lesaltazione-della-figura-umana-del-figlio-di-dio/

      Faccia queste penose, superbe lezioni da secchione conformista e snob a parenti ed amici suoi.
      Com’è aperto lei…

    • Claudius ha detto:

      “Sei cosi’ brutto che sembri un capolavoro di arte moderna” (Stanley Kubrick)

    • Michele ha detto:

      Lei, che ha la mente così aperta, forse non conosce gli scritti sferzanti di una critica d’arte americana, Camille Paglia, atea, femminista della vecchia generazione e atea, che rimprovera noi cattolici di aver perso la nostra identità, la nostra grandezza e originalità che ha donato al mondo 1900 anni di Bellezza in tutti le arti e di essere ormai incapaci di fare altrettanto in mondo disperato di nichilismo e assetato di Bellezza.

      Quando le menti “aperte” dei battezzati rincorrono e scimmiottano il mondo pensando di essere le avanguardie della Chiesa risultano le retroguardie del mondo che può solo disprezzarle e calpestarle dopo averle, eventualmente, sfruttatte per fatui fini ideologici.

      Buon Natale di meditazione e preghiera (senza discussioni boriose e pelose) da un cattolico con la mente chiusa.

    • Enrico Nippo ha detto:

      GABRI-EL: la mente aperta di dio😂

  • Claudius ha detto:

    “Sei cosi’ brutto che sembri un capolavoro di arte moderna” (Stanley Kubrick)

  • Donna ha detto:

    rappresentazione (perche è tutto tranne che un presepe) simbolica della chiesa bergogliana…..nulla a che fare con Gesù Cristo e la sua Santissima Madre

  • Claudius ha detto:

    L’ennesimo atto di tradimento… avevo proprio ragione, mi sa

  • antonio cafazzo ha detto:

    In questo video il messaggio natalizio 2020 dell’ex presidente Trump.
    Non ascolterete nulla di tutto questo dal democristiano Mattarella, dal nazareno Conte e che forse l’Argentino non ha mai pronunciato con PATHOS nella sua lunga carriera “apostolica”.
    Le sue parole spiegano:
    1) Perchè la loggia l’ha annientato.
    2) Perchè è stato tanto “odiato” dal super-clero residente in Vaticano.

    • Ali ha detto:

      Grazie del video, che mi ha colpita molto. Condivido le Sue parole: purtroppo non ascolteremo nulla di simile.
      Aggiungo: come rimpiango i canti senza mascherina! Loro possono, noi no. Neanche distanziati.
      Il canto imbavagliato, oltre a danneggiare la salute di chi canta (soprattutto se canta seriamente, con la respirazione tecnicamente giusta, il danno fisico non è poco) , è… triste.

  • Maria Cristina ha detto:

    “Non sono un laudator di Francesco e talvolta resto perplesso su alcuni esiti del suo discernimento, cui peraltro, come gesuita, è esercitato. Ma il discernimento non è infallibile e anche al successore di Pietro a volte può mancare” scrive Enzo Bianchi su Repubblica di ieri ( si proprio lui L’expriore di Bose, che evidentemente non ha ancor digerito lo sgarbo dell’ allontanamento voluto da Bergoglio)
    Nel caso del presepe “ orribbile “ il discernimento bergogliano forse non e’ stato esercitato ( magari non l’ avra’ neppure visto bene prima di dare il permesso di metterlo in Piazza San Pietro magari si sara’ fidato del discernimento dei collaboratori e cortigiani, magari e’ del tutto privo di senso estetico ) oppure come hanno pensato molti e’ proprio una decisione ideologica:
    riportare i fedeli all’ epoca degli anni 60-70 , della post-avanguardia artistica, i cui manufatti devono essere per forza belli perche’ “ moderni” , equivale a dire : io voglio ricominciare da li’ , dai primi anni dopo il CVII , dallo spirito rivoluzionario di quegli anni , come se tutto il tempo dopo venisse cancellato , e la “ controrivoluzione” . operata da Giovanni Paolo II e Benedetto cancellata. Insomma un Presepe che si potrebbe intitolare “ Formidabili quegli anni” dal titolo della biografia del sessantottino Capanna.
    Se così fosse, poveri noi . Fra rivoluzione e controrivoluzione , fra distruzioni e pazienti ricostruzioni e poi di nuovo distruzione, in questo procedere per antitesi , la continuita’ e ll’ unita del Magistero ’ cosi’ spesso proclamata a parole sarebbe del tutto annientata.

    • Don Pietro Paolo ha detto:

      Io non la metterei su questo piano. Non si può speculare su un presepe o fare congetture particolari. O piace, o non piace.. Non mi ntendo di arte e tanto meno come quella moderna possa essere considerata tale. De gustibus non est disputandum, e a me questo presepe personalmente NON piace. Non credo che il papa possa essere chiamato in causa anche per un presepe. Mi posso sbagliare, ma quelle statue appaiono agli occhi di ignoranti come me come simboli fallici ed è giusto che per l’avvenire chi è preposto alla scelta ci pensi più di una volta.

      • Gaetano2 ha detto:

        “…Non credo che il papa possa essere chiamato in causa anche per un presepe…”

        Il Papa, no. Colui che rende culto a Pachamama ed altre divinità sataniche, sì!

      • giobbe ha detto:

        don Pietro Paolo DC . DC non sta per District of Columbia , sta per “democristiano” .

      • Gabriele ha detto:

        Questa dei simboli fallici credo non fosse stata ancora detta da nessuno, nemmeno tra i critici più aspri di quelle statue. Digitando su google “presepe vaticano simboli fallici”, mi escono solo questo suo commento e quello di un lettore di un altro blog, che vede un “palo” da qualche parte. A me non è minimamente passata per la testa l’idea del fallo e mi ha stupito leggere che un sacerdote abbia pensato a quello. La purezza sta negli occhi di chi guarda e ognuno legge la realtà esterna con le categorie che ha dentro; anche nelle nuvole si possono vedere forme disparate, dalle più caste alle più perverse, a seconda di chi guarda. Se qualcuno vede dei simboli fallici in quelle statue, forse dovrebbe chiedersi perché, ed il problema penso sia più suo che delle statue. Poi il fatto che qualcuno possa pensare che dei professori che stanno dieci anni a lavorare ad un presepe coi loro allievi minorenni, siano dei pervertiti che con la scusa di fare delle statue sacre erigono dei simboli fallici; o anche che lo facciano involontariamente, cioè che siano così stupidi da fare dei personaggi del presepe senza rendersi conto che sembrano falli, non so… forse ci vorrebbe un po’ di buon senso e di ottimismo nei confronti della vita e delle persone, per leggere la realtà con categorie più bonarie.

  • Raffaella ha detto:

    L’argentino se ne infischia dei Dubia e delle suppliche filiali, figuriamoci quanto gli importa della petizione dei cattolici reazionari, tradizionalisti e retrogradi quali noi siamo.

  • Fabio ha detto:

    Appellarsi al pachapapa per fare qualcosa di cattolico è come chiedere a Dracula di abolire le trasfusioni

  • Antonella ha detto:

    Le suppliche rivolgiamole alla Madonna, a Bergoglio risparmiamole !
    A Lui basta il Reset!

  • Antonio ha detto:

    Come insegnava il buon Andersen se l’imperatore sfila nudo per la strada è pronto il coro che esalta la magnificenza dei suoi nuovi vestiti, per cui non stupisce che qualcuno si senta in dovere di celebrare la stupefacente bellezza di questa indicibile ciofeca risalente agli anni lontani in cui “arte” erano scatolette riempite non dico di cosa o tele sfregiate con una rasoiata. L’ultima genialata vaticana è semplicemente una dichiarazione di analfabetismo estetico (e religioso) nonché una patetica pretesa di essere alla moda rispolverando ciarpame di decenni fa: prima qualcuno diceva che è bene lasciarlo dov’è in modo da rendere palese al mondo tale situazione, e in effetti la proposta mi trova d’accordo. Una volta si diceva “se l(i) conosci l(i) eviti”.

    • Gabriele ha detto:

      I tagli nella tela perché non li hai fatti tu? Ora saresti miliardario. Ma a scuola ci siete andati?

      • Antonio ha detto:

        Può darsi che se al momento opportuno avessi maltrattato le tele (e avessi avuto qualche appoggio giusto) oggi sarei miliardario, ma, vede, contrariamente a quanto lei sembra pensare, il fatto di ricavare molti soldi da una certa operazione non è garanzia che la stessa costituisca arte…

      • Alda ha detto:

        Se ti viene l’orticaria a sentir parlare male del papocchio gira al largo… Chi ti ha chiamato?

  • Parzialmente Ot ha detto:

    Confesso di essere peccatore e ultimo dei praticanti, di essere pure un CATTIVO difensore di papa Francesco. Di esserlo stato. In pratica non son nessuno per giudicare. Ma visto che ho giudicato tutti….!

    Caro papa Francesco,

    Alle volte esiste..un po’ di “savoir faire”. Perche’ non accontenta un po’ chi la critica? Ci vuole poco….Sembra far di tutto per scontentare i “tradizionalisti”.

    Mi affido alle vostre preghiere, nel nome di Gesu’…

    Miserere2

  • Parzialmente Ot ha detto:

    Confesso di essere peccatore e ultimo dei praticanti, di essere pure un CATTIVO difensore di papa Francesco. Di esserlo stato. In pratica non son nessuno per giudicare. Ma visto che ho giudicato tutti….!

    Caro papa Francesco,

    Alle volte esiste..un po’ di “savoir faire”. Perche’ non accontenta un po’ chi la critica? Ci vuole poco….Sembra far di tutto per scontentare i “tradizionalisti”.

    Mi affido alle vostre preghiere, nel nome di Gesu’…

  • Marco ha detto:

    Concordo col precedente commento di Stefano. Lasciate quell’insulto in piazza, così la gente se ne starà alla larga da questi luoghi, ormai diventati contaminati.

  • Giulio ha detto:

    “che vorrebbero vedere Gesù, Maria e Giuseppe come erano veramente”.

    Uhmmm temo che se li mettessero come erano veramente, arriverebbe una squadra via di leghisti a protestare pensando trattarsi di presepio islamico…..

    • Marco Tosatti ha detto:

      Islamico? Ma ne è proprio certo?

      • Giulio ha detto:

        L’ebreo di 2000 anni fa somiglia sicuramente più a un beduino arabo che non al bambinello biondo con le guance rosa. Un leghista, che ovviamente non ha gli strumenti per distinguere, penserebbe ad un presepe musulmano e ne chiederebbe l’espulsione.

        • Marco Tosatti ha detto:

          Mah! Io non ne sarei così sicuro. Il corpo e il volto della Sindone non mi sembrano molto vicini alla sua descrizione. Vedo però che invece sui leghisti non ha dubbi. È sicuro di non essere un tantinello fazioso e prevenuto? Ne conosco diversi che sono persone di cultura e non farebbero mai commenti come i suoi.

          • luca francesco persico aka pesce d'acqua dolce ha detto:

            Ella è sempre un grande, illustrissimo Dott. TOSATTI, davvero, quindi grazie di cuore. Peraltro, la patetica e becera pochezza e inconsistenza di certi commenti parla da sè… Ella è un grande due volte: la prima perchè, come è giusto, dà spazio anche a considerazioni siffatte, la seconda per come con sintetica eleganza le sa rimettere al loro posto…

          • Lucia ha detto:

            Gentile Marco Tosatti la sua risposta è magnifica, aggiungo che come lei ben saprà Gesù essendo di origine cananea aveva DNA indoariano. I Cananei discendevano dai Pheleset, uno dei famosi Popoli del Mare che provenivano dall ‘ attuale Iran, esattamente dai Monti Zagros, Ma c’ è di più anche Abramo e la sua famiglia pare che fossero di origine indoariana, mitanna nello specifico. I Mitanni erano l ‘ elite dell’ impero mitanno e anche essi provenivano dai Monti Zagros in Iran e questo spiega perché Esaù è Davide vengono definiti nella Bibbia”Rosso “, cioè dai colori chiari. Non so se Gesù fosse biondo e con gli occhi azzurri ma di certo non era come la stragrande maggioranza dei palestinesi di adesso. Sto notando che ultimamente questa accusa di” razzismo “verso i cristiani che da secoli rappresentano Gesù e la sua Famiglia come” bianchi” sta sempre più prendendo piede, in una discussione simile sul web c ‘ era una signora addirittura che diceva che Maria e Gesù sarebbero stati offesi (!?) per troppo tempo rappresentati da “bianchi “e quindi questo presepe di ceramica non era certo il peggio…., ad un certo punto però qualche utente le ha fatto notare che i greci di 2000 anni fa erano biondi con gli occhi azzurri, al che la signora ha risposto che non c ‘ era bisogno di bersagliarla con tutte quelle informazioni…..!!!! E meno male che non le hanno detto che gli antichi Libu in Africa erano indoariani, (una delle 9 stirpi che costituivano i Popoli del mare) altrimenti temo le sarebbe venuto un ictus.Buona serata

        • Paoletta ha detto:

          caro sig. Giulio, lei è sicuro di avere gli strumenti per distinguere? Chiedo così, eh, non me ne voglia…

        • GMZ ha detto:

          Caro Giulio,

          nulla sappiamo del fisico di Gesù: né quali fossero le Sue sembianze né quale fosse il colore dei Suoi occhi o capelli, niente di niente: c’è chi Lo volle sgradevole, o basso o curvo, e chi Lo credette alto o bellissimo.
          Lasci perdere le varie considerazioni sul “palestinese prototipico” con cui si trastullano gli scientisti de noantri: se ci crede c’è la Sindone (o una Veronica…), altrimenti non c’è niente.
          Ossequi.

    • roth ha detto:

      Palestinese voleva dire ? Ebraico ?

  • Briciola ha detto:

    Eccezionale il fotomontaggio, con il personaggio del presepe nella veste di astronauta durante un allunaggio.
    Quella bandierina poi, che sventola sulla luna, dà a noi tutti il senso dell’isolamento che il moderno artista ideatore del presepe, ha voluto comunicare al mondo intero : la nascita di un bimbo è un fatto privato che genera sofferenza e non gioia.

  • Maroun ha detto:

    Vi ricordate di questa verita` ?
    Bellezza dell`anima si rifletta nella bellezza delle opere… Bruttezza dell`anima si riflette nella bruttezza delle opere…

  • Maroun ha detto:

    Mi raccomando, non fatelo arrabbiare, se no mettera` la pachamama ….

  • Gabriele ha detto:

    Io sono grato al Vaticano per avermi fatto sapere dell’esistenza di queste splendide statue, frutto del lavoro decennale dei ragazzi di un istituto d’arte e dei loro insegnanti. In rete si trovano delle bellissime foto, con la giusta illuminazione che fa risaltare la Bellezza di queste opere d’Arte così pregne di Storia e Cultura, soprattutto la Sacra Famiglia che suscita tenerezza per la dolcezza delle forme e i Magi che ispirano venerazione con le loro pose austere e le loro barbe fluenti segno di saggezza. Purtroppo non tutte le 54 statue di quest’opera colossale sono esposte in piazza all’ammirazione del volgo, ma su youtube c’è un bel filmato realizzato nel salone del liceo in cui sono amorevolmente custodite e un’insegnante le presenta con competenza coinvolgente. Molto belli e significativi i guerrieri mascherati, denuncia del militarismo che annulla la personalità degli uomini riducendoli a passivi esecutori di ordini irrazionali. Stupendo l’astronauta, realizzato negli anni dei viaggi sulla Luna, a significare l’Incarnazione nella Storia del Dio partecipe delle umane vicende. Fenomenale il monumentale angelo, che allarga le braccia a proteggere la Sacra Famiglia, simbolo di Dio che stringe l’umanità nel Suo abbraccio d’amore. Tutto ciò realizzato con una maestria tecnica notevole, considerata la giovane età degli artisti. Secondario, rispetto all’indubbio valore artistico dell’opera, ma non privo d’importanza, il fatto che l’esposizione di questo presepe sia costata poco o nulla al Vaticano, rispetto agli scandalosi 200/300/500mila euro degli ultimi presepi del pontificato ratzingeriano. Complimenti vivissimi dunque a quei ragazzi di 50 anni fa che profusero tante energie e passione nella realizzazione di sì pregevoli manufatti e ai loro insegnanti, che li guidarono con competenza in un percorso di approfondimento storico dell’arte antica da riattualizzare nella contemporaneità, per rileggere in modo nuovo e originale le modalità di rappresentazione della Natività, evento-culmine della Storia. E complimenti e ringraziamenti sinceri alle autorità vaticane, che hanno reso accessibile al grande pubblico una simile meraviglia di creatività e ingegno che altrimenti avrebbe rischiato, in questa Italia in cui dilaga l’ignoranza ad ogni livello, di restare appannaggio di pochi addetti ai lavori. L’auspicio è che tante altre scuole d’arte vorranno seguire l’esempio di questo liceo abruzzese, invogliando i ragazzi a cimentarsi nella creazione di tanti bei presepi ed opere a carattere religioso, portando avanti la secolare tradizione italiana nell’Arte sacra.

    • roth ha detto:

      scusi, lei si è per caso riconosciuto nell’asinello ??

    • Fons ha detto:

      Bravo, bellissima ironia ! , una presa per i fondelli dei promotori , degli autori, e dei pagatori. Formidabile ! non son certo che neppure Guareschi sarebbe riuscito così finemente a dare dell’imbecille a chi ha voluto questo presepio e dell’incapace a chi lo ha realizzato. Lei è geniale ! Un Guareschi redivivo…. .

    • Enrico Nippo ha detto:

      “denuncia del militarismo che annulla la personalità degli uomini riducendoli a passivi esecutori di ordini irrazionali”.

      Il solito pacifismo che ha ridotto la gente a una massa di pecoroni che subisce di tutto e di più..

      Non è escluso che in questa “opera d’arte” sia compresa una bandierina arcobaleno-gender 😜

    • Rita ha detto:

      😳 🙆‍♀️

  • Stefano ha detto:

    Non sono d’accordo con questa ” supplica”…quasi a voler elemosinare una inesistente” benevolenza” e ” magnanimità” di un ( pessimo) sovrano e di un ancor più pessimo ” papa, vescovo e sacerdote” ..No. Io sono dell’ opinione che il presepio in questione debba essere lasciato lì dove è, in modo che tutti lo vedano..E lo giudichino. Sì perché detto manufatto è secondo me esattamente speculare della personalità di chi lo ha voluto in piazza San Pietro. In fondo, a pensarci bene, c’ è una coerenza di fondo in tutto ciò: il ( brutto, bruttissimo) presepio rappresenta la bruttezza di bergoglio, che è una persona davvero brutta, sia esteriormente che, soprattutto, interiormente..

    • Giuseppe ha detto:

      concordo, basta suppliche inutili a Bergoglio, a cui della Chiesa Cattolica e di Cristo interessa ben poco. Lasciamo che il re sia nudo nella sua miserabile agenda .