RVC È Sollevato. Ha Scoperto che Bergoglio Non Vuole Convertirlo…

15 Dicembre 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, Romana Vulneratus Curia (RVC per amici e nemici) ha letto un interessante servizio di Aleteia, incentrato sul Pontefice regnante e la conversione; o meglio, la non-conversione, fortemente sconsigliata, come sport attivo da praticare, ai cristiani. Un atteggiamento molto simile a quello dei buddisti (o almeno di molti di loro) che non cercano di mostrarti quanto sia bello ciò che fanno, lasciano che se vuoi te ne accorga da solo. Non mi sembra che sia esattamente quello che raccomandava ai suoi discepoli un certo Gesù, ma io sono solo un povero gazzettiere, (a dire che sono un giornalista, di questi tempi, mi vergogno un sacco) mica un papa. Buona lettura. 

§§§

Finalmente, caro Tosatti. Ho letto la dichiarazione qui sotto riportata Papa Francesco: “Non dovete mai convincere un non credente” (aleteia.org). Ho tirato un respiro di sollievo e acceso una candela a San Giuseppe.

Manifestamente l’invito, qui riportato, è rivolto ai suoi e si riferisce solo a chi, e a ciò che lui (Bergoglio) crede ed i suoi credono.

O perlomeno a ciò che dimostrano di credere.

Da anni fa, e fanno, sforzi immani per dimostrare a chi e a cosa crede..

Ora ho la certezza (…?) che Bergoglio non cercherà mai di convincermi a credere a ciò cui crede lui.

Cioè a Pachamama ed al Grande Architetto, al loro essere e al loro dominio, alle loro lusinghe, menzogne. Ora posso dormire più tranquillo. Bergoglio ha invitato i suoi adepti a non cercare di convincere un “non credente”, come me.

Meno male ! Io che sono un <non credente> a chi e a ciò cui crede Bergoglio, posso stare in pace. Sa Tosatti, mi ero invece preoccupato che i discepoli di Bergoglio stessero attuando da tempo una strategia di conversione (gnostica) nei confronti di noi cattolici (per Bergoglio “non credenti” a quel che crede lui).

Ora noi “non credenti” ci eravamo preoccupati leggendo il suo magistero, da Evangelii Gaudium a Amoris Laetitia, a Laudato Sì, e a Fratelli tutti.

Sempre più eravamo convinti che volesse convertirci e farci credere che il peccato non esiste, che le tentazioni non esistono, che il vero spirito religioso è panteista e che bisogna credere a Pachamama, come gli indios amazzonici.

Ma dopo Fratelli Tutti, ci eravamo persino convinti che volesse convincerci a credere anche nel “grande architetto dell’universo”, in uno spirito di fratellanza universale, quello delle Logge unificate vaticane, del grande Oriente e del grande Occidente, del Nord, del Centro e del Sud.

Sa che mi ero davvero preoccupato?

Ma Bergoglio ora ha vietato di farmi mettere il grembiulino, il cappuccetto e farmi fare il giuramento a Pachamama…Sono sollevato!

RVC

§§§




 

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20 commenti

  • Maurizio ha detto:

    Annunzia la parola, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna (2 Tm 4,2)

  • nipass39 ha detto:

    Per 2000 anni il mandato di Gesù riguardo alla “missionarietà” della Chiesa è stato inequivocabile: annunciare il vangelo alle genti. E per 2000 anni l’annuncio si è esplicato sotto forma di predicazione, cioè esposizione, a viva voce, di verità e precetti evangelici, al fine di farli conoscere, di proporne l’adesione, di esortare a viverli.
    Il termine Proselitismo di per sè non è nè negativo nè positivo: esso sarebbe l’impegno a far nuovi seguaci. E cosa c’è di peccaminoso in tale impegno?
    L’insistenza da parte sua nello stigmatizzare il proselitismo discende forse da pregiudizi scaturiti da leggende metropolitane riferite all’opera missionaria dei suoi confratelli gesuiti?

    • Ateo Devo ha detto:

      Concordo…. totale ignoranza di un importante insegnamento cristiano; così talmente noto da essere conosciuto anche da un miscredente come il sottoscritto.

  • Luciano ha detto:

    Perché imporre la fede ad un uomo deve essere un incontro nuovo di vita, è “l’esempio” che io devo dare come cristiano e far vedere il mio modo di pormi verso il prossimo e forse un giorno qualcuno potrà chiedermi perché fai questo ed è li che io posso dire leggi la sacra scrittura I Vaneli e li che ho preso la forza di essere oggi come sono….

    • Sherden ha detto:

      Ma in questo “esempio” è concesso che si possa dire all’altro che la salvezza dell’anima (anche la sua) è in Gesù Cristo o è meglio di no, a volte non si offenda?
      E, sempre per la salvezza della sua anima, è meglio dirglielo subito perché possa liberamente godere anche del centuplo quaggiù o è meglio aspettare che “forse un giorno potrà chiedermi”? E se, putacaso, non gli venisse questa curiosità, chi risponderà davanti a Dio per non avergli annunciato la buona novella (=euanghelion)?
      Questa rappresentazione farlocca (che non ha riscontri nella realtà) di “imporre” chissà cosa, che sta solo nella testa di chi ha una visione artefatta delle cose (o peggio), nasconde la maleodorante tentazione di obliterare il Tesoro più prezioso che abbiamo, come se ne avessimo vergogna.
      Nessuno vuole “imporre”, ma testimoniare. Anche con le parole, anche senza aspettare che la nostra condotta morale perfetta (che non ci sarà mai, perché siamo tutti peccatori) susciti la curiosità di chicchessìa. “Gridatelo dai tetti” non lo diceva a persone inappuntabili ma a quelli che poi nel momento della croce lo abbandonarono e lo rinnegarono. E poi lo seguirono, annunciandolo in ogni dove e in pubblico, affrontando persecuzioni e morte. Altro che discorsi pseudointellettual-salottieri, infarciti di sociologismo d’accatto.

  • Virro ha detto:

    per fortuna non siamo discepoli di bergoglio.
    niente da aggiungere a quanto ha detto.

  • Sherden ha detto:

    Questa menata sul “no al proselitismo” è ancora più stucchevole e farlocca di quelle sull’ecologismo pachamazzonico e sulla fratellanza muratoria.
    Fra non molto dirà che è meglio non nominare Gesù Cristo neanche in chiesa, non sia mai che qualche invasato in djellabah entri per caso e si senta offeso…

  • Paolo Giuseppe ha detto:

    RVC usa l’ironia nel commentare l’ennesima uscita del papa sul proselitismo. Fa bene perchè neppure io capisco l’accanimento “terapeutico” con il quale il papa si accalora sulla parola proselitismo; forse perchè non è ancora padrone della lingua italiana ( sono solo 7 anni e 9 mesi che è papa…). Eppure la chiusura del Vangelo di Matteo è perentoria. Certo se “proselitismo” significa imporre la fede con la forza non ci siamo, ma credo che sia ridicolo fare continuamente dei pistolotti inutili su “proselitismo”. E usiamo un’altra parola e una buona volta sia finita lì.

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Nel gioco degli specchi bisogna essere accorti per riuscire a cogliere ogni sfumatura…

  • Antonio ha detto:

    Il discorso del vescovo di Roma è come al solito confuso, perché dopo aver detto che non bisogna fare proselitismo aggiunge: “E se qualcuno mi chiede: ‘Ma tu perché?’. rispondo: ‘Leggi, leggi, leggi il Vangelo, questa è la mia fede’. Ma senza pressione” (quindi forse per “proselitismo” intende convertire la gente a bastonate?). Dopo il Padre Nostro e il Gloria bisognerà comunque modificare anche le Sacre Scritture: “Andate e predicate il mio Vangelo, però se prima ve lo chiedono per favore”.

  • Iod Tav ha detto:

    Ho letto l’articolo di Aletheia…mi piacerebbe però chiedere al papa: “e quindi i profeti? Giovanni Battista? hanno sbagliato?”

    E se Dio vuole suscitare un profeta dandogli la sua parola per la conversione, come è accaduto a un p. Pio, che si fa? si obbedisce all’uomo piuttosto che a Dio?

    Stia attento, Bergoglio, che si avvicina il giorno del suo incontro con Dio, nel giudizio particolare.
    Mi piacerebbe vedere come spiega a Cristo, quando gli è davanti, del perchè aveva gli stessi interessi del nemico di Dio che non vuole che nessuno si convinca che Cristo è Dio…

  • Iod Tav ha detto:

    Sig. Enrico, cito dal suo intervento: “Insomma la materia resta difficile, non fosse altro che per l’imperscrutabilità tanto di Dio quanto dell’anima umana”

    No!
    La materia è di una semplicità disarmante se legge Mt 28,19 nel quale versetto il Signore, Dio Onnipotente, ha dato un comando non una proposta, e cioè di ammaestrare tutte le genti e di battezzarle, cioè renderle cristiane.

    E perchè Dio ha detto questo, in questa forma di comando? Perchè ne ha ben diritto.

    Non si legge da nessuna parte, nel Vangelo, di vivere il cristianesimo senza annunciare che tanto poi chi guarda aderisce se gli va.
    Ovviamente Dio lascia liberi…anche di andare all’inferno.
    Ma non capisco come si possa guardare in faccia Dio dopo aver detto a chi vuole accostarsi a Cristo, di non convincerlo.

    Se la volontà di Cristo, espressa chiaramente nel versetto che le indicavo è che tutti, e dico TUTTI, siano adoratori di Cristo, quindi cristiani, con che coraggio e ardimento un uomo può dire di non convincere un altro ad essere cristiano?

    In ultima battuta faccio una riflessione: è cosa certa che il diavolo gode non solo quando un cristiano abbandona la fede e ovviamente vuole con tutte le sue forze che chi non lo è non lo diventi.

    Difficilissimo se non impossibile non accostare questo pensiero alle parole del papa…

    • Enrico Nippo ha detto:

      IOD-TAV,

      ho citato il Catechismo da cui risulta che la Verità rivelata è proposta e non imposta. Non posso immaginare neanche per un attimo che ciò sia in contrasto con il Vangelo, come non posso pensare che un missionario si presenti a qualcuno con un messaggio nudo e crudo tipo “o ti converti a vai all’inferno!”. Non mi sembra questo il metodo, che forse ottiene l’effetto contrario.

      Se Dio/Cristo è Carità, se è il Buon Pastore, risulta difficile concepirlo come un comandante tutto d’un pezzo che sparge il terrore dell’inferno. Il comando di Cristo resta un comando ma la sua esecuzione resta un’operazione delicatissima poiché c’è di mezzo l’anima dell’essere umano.

      E’ vero che Cristo più di una volta non le manda a dire, ma lo fa quando si rivolge a persone davvero presuntuose e corrotte, non certo abitualmente.

      Mi sembra invece di notare, dietro il suo intervento, uno spirito ferreo, implacabile, facilmente propenso ad entrare a gamba tesa nell’argomento predicazione/conversione.

      Mi permetto di dubitare che sia l’ottimo.

      • Iod Tav ha detto:

        Egregio Enrico, sono d’accordo con lei che il mio pensiero non sia l’ottimo: è solo un’opinione e lungi dal me il pensiero che io abbia ragione.

        Ma non veda il ferreo intervento come tale, cioè come coercizione. Come avevo scritto: Dio lascia liberi quindi mai obbliga e mai un adoratore deve, quindi, obbligare.

        Se obbligare una persona al cristianesimo è il famigerato proselitismo che intende il papa, sono assolutamente d’accordo con lui!

        Ma a me sembra che il papa asfalti qualsiasi tipo di intervento atto a far conoscere Cristo. Anche perchè io non ho mai sentito di coercizioni per convertire. Che io sappia, questo è roba molto remota nel passato.

        La mia opinione riguarda il diritto di Dio nei confronti dell’uomo, di tutti gli uomini.

        Le chiedo infatti: secondo lei cosa pensa Cristo del fatto che non si deve, almeno dolcemente, portare tutti a credere in Cristo?
        Non posso credere che Dio è contento dei suoi adoratori che stanno zitti e lasciano gli altri nel silenzio di morte, mentre le altre confessioni dell’errore non perdono tempo per fare proseliti.

        Io sono fermamente convinto che il figlio di Dio DEVE parlare fino a seccarsi i polmoni perchè tutti diventino figli suoi. Ovvio che il tutto va fatto rispettando la libertà. Ma tacere, mai…

        la ringrazio

        • Enrico Nippo ha detto:

          Adesso va meglio 😊

          Grazie a lei per lo scambio.

        • Luca Checcucci ha detto:

          “Andate predicate il Vangelo ad ogni creatura. Chi crederà sarà salvo ….”. Il Vangelo si annuncia, non si impone, perché si salva solo chi lo accoglie col cuore. Bergoglio dice un’altra cosa, e dunque sbaglia. E sbaglia apposta perché uno che arriva a sedere sul soglio di Pietro non può ignorare la Verità. Il fatto è che la odia e lo manifesta in modo chiaro. Le carte sono in tavola: chi vuol capire capisca.

        • Boanerghes ha detto:

          Infatti sta scritto, che se non si è accolti in una città si prosegue in un altra, ad annunciare il vangelo.
          Quante volte il Signore è stato respinto nel suo peregrinare, e ciononostante ha continuato ad annunciare il regno di Dio, e rimproverando sempre i suoi apostoli quando ad esempio chiedevano di invocare un fulmine del cielo suoi suoi persecutori.
          Il signore ha sempre risposto al male con il bene, cosicché nessuno nel giorno del giudizio può accampare scuse di non essere stato amato.

  • Secondo il tg 2 ha detto:

    In Amazzonia è estate. Il tg (2) ha intervistato un signore che percorre ogni giorno centinaia di chilometri per avvistare il fumo degli incendi.
    Si sta procedendo al disboscamento della foresta amazzonica per sostituirla con coltivazioni di soia, soia che si pensa sarà venduta alla Cina.
    Il fornitore di soia della Cina erano gli Usa , ma questo prima che arrivasse Trump. Poi è intervenuta la guerra dei dazi e la Cina ha dovuto cercare altrove il suo fornitore di soia.
    Sinceramente non capisco cosa c’entri il Vaticano, gli idoli amazzonici ecc. Con i traffici tra Brasile e Cina.

  • Iginio ha detto:

    Non è la prima volta che papa Francesco dice queste cose.

    Invece leggiamo quello che dice un salesiano serio (infatti non è italiano né lavora in Italia):
    http://www.asianews.it/notizie-it/Il-nostro-messaggio-%C3%A8-Cristo;-non-siamo-una-ong-51829.html

  • Enrico Nippo ha detto:

    Può darsi che l’argomento “conversione” non sia poi di così facile approccio.

    Secondo il Catechismo di san Pio X:

    «La Fede e una virtù soprannaturale, infusa da Dio nell’anima nostra, per la quale noi, appoggiati all’autorità di Dio stesso, crediamo esser vero tutto quello che Egli ha rivelato, e che per mezzo della Chiesa ci propone a credere».

    Quindi la conversione è un’operazione a due: Dio che infonde e l’uomo che corrisponde.

    In secondo luogo è detto che Dio, attraverso la Chiesa, “propone”.

    Ora il proporre non è un imporre, bensì un porre innanzi, un far presente qualcosa cui deve, o dovrebbe, come già visto, corrispondere un’accettazione, meglio una libera accettazione poiché di fronte ad una proposizione e non ad un’imposizione.

    Nella presentazione dell’articolo, il signor Marco accenna “ai buddisti che non cercano di mostrarti quanto sia bello ciò che fanno, lasciano che se vuoi te ne accorga da solo”, ciò mostrando come anche i buddisti adottino il metodo del proporre, lasciando i destinatari del messaggio liberi di aderirvi o meno.

    E senza sottovalutare che l’“accorgersi da solo” implichi nell’uomo l’intervento necessario di una qualche scintilla di luce sovrumana che però non s’accende per tutti i destinatari. Ciò che potrebbe dirsi anche riguardo all’infusione divina.

    A meno che non voglia affermarsi che l’infusione divina (o la scintilla di luce) e la relativa proposta abbiano luogo con ininterrotta continuità, in ogni momento e in ogni luogo, nel qual caso unico responsabile del rifiuto sarebbe soltanto l’uomo.

    Insomma la materia resta difficile, non fosse altro che per l’imperscrutabilità tanto di Dio quanto dell’anima umana.