Kwasniewski: Strumenti, non Eserciti. Dio Compie Grandi Cose con Piccoli Mezzi

12 Dicembre 2020 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, pubblichiamo volentieri questo nuovo articolo del prof. Peter Kwasniewski, apparso sul sito One Peter Five, e ringraziamo Vincenzo Fedele per il suo accurato lavoro di traduzione dall’inglese. Buona lettura. 

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Strumenti, non eserciti: Dio compie grandi cose con piccoli mezzi

Per come appare oggigiorno nella sua configurazione mondana, la Chiesa cattolica non ha più credibilità, perché si mostra, parla ed agisce come il mondo: il mondo l’ha circuìta per fare di lei ciò che vuole, per farsela sua. O meglio, chi parla e agisce in nome della Chiesa la consegna al mondo, pensando così di convincere il mondo della sua amorevolezza e del suo desiderio di risollevare le sorti dell’uomo; ma il mondo si è limitato ad usarla e devastarla, trasformandola nella scimmia globale, inerte e sdentata, o, come dice qualcuno, in cappellano delle Nazioni Unite. Questa è la Chiesa che organizza eventi come “The Economy of Francesco“.

La Chiesa è stata tradita dai progressisti del Vaticano II, proprio come Cristo è stato tradito da Giuda; e come Pietro ha rinnegato Cristo per salvaguardarsi, così i mercenari nella Chiesa hanno abbandonato la verità finché il mondo non ha smesso di infastidirli, anzi fino a quando non è stata palese la loro accondiscendenza; così la Chiesa è diventata il “cucciolotto” del mondo, il cagnolino di Soros e dei suoi amichetti.

È estremamente doloroso osservare quello che sta accadendo quando, umanamente parlando, sembra che non ci sia nulla che possiamo fare al riguardo. È come guardare dall’alto due treni che corrono l’uno contro l’altro sullo stesso binario, e sappiamo che si scontreranno. Possiamo gridare; possiamo chiudere gli occhi; possiamo innalzare una preghiera o anche una parola meno pregevole; ma i due treni si scontreranno.

Come vediamo nei Vangeli, Gesù Cristo rimase saldo e non cambiò mai il Suo irremovibile messaggio messianico e divino. A causa di questo è stato perseguitato e assassinato. Analogamente, quelli che nella Chiesa hanno a cuore, non la propria vita, ma solo far vivere Cristo nella Sua Chiesa,  sono anch’essi perseguitati, esiliati e “messi a morte”, di solito sotto forma di emarginazione e silenzio.

Tuttavia questo ostracismo non è, o non deve essere, la fine della storia, non più di quanto la tomba sia stata la fine della vita di Cristo. Giuda, i farisei, gli scribi, Pilato, i soldati romani, nessuno di loro poteva impedire a Cristo di risorgere il terzo giorno, cioè proprio quando Egli scelse di risorgere. Non potevano impedire ai Suoi apostoli, pur castigandoli a tempo debito, di evangelizzare la terra. Non potevano impedire al Suo regno di mettere radici quaggiù innalzando le anime verso il cielo. Qualunque cosa accada, questa Chiesa non sarà sradicata, anche se sarà spogliata dei suoi frutti ed i suoi rami saranno tagliati.

I cattolici tradizionali si sentono spesso dire: “Ma i tradizionalisti non sono solo una piccola minoranza? Cosa mai pensate di contare nel contesto generale? ”

Ma in che misura, per Dio, contano veramente i numeri ? Nei fatti, considerando la Bibbia e la storia della Chiesa, sembra che preferisca compiere grandi cose per mezzo di cose piccole, e più grande è il lavoro da svolgere, più piccoli sono i mezzi. “I miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le mie vie sono le vostre vie …” (Is 55: 8). “Quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti”(1 Cor 1:27).

Ha dato origine all’intera razza umana con un uomo, Adamo, e una coppia originale, Adamo ed Eva. Quando loro hanno rovinato la loro esistenza e la nostra, ha promesso di redimerci tramite una Donna e il suo Unigenito, cioè da altri due singoli individui.

Ha, per così dire, ricominciato la stirpe umana, con Noè e la sua famiglia.

Ha originato Israele con Abramo e Sara, l’uno un mercante e bigamo, l’altra una scettica sghignazzante. Dal loro figlio Isacco nacquero discendenti numerosi come le stelle del cielo o la sabbia della spiaggia.

Ha fondato il Nuovo Israele con dodici uomini. I primi quattro erano pescatori. La maggior parte dei rimanenti era piuttosto insignificante in termini mondani. Uno di loro Lo tradì e tutti tranne uno fuggirono. Da questo inizio poco edificante è nato un impero spirituale globale.

Ha rifiutato 31.700 soldati di Gedeone, preferendo sconfiggere gli eserciti di Madian per mezzo di trecento uomini scelti. Voleva chiarire che la vittoria, di cui vantarsi, era “Sua”, non di Israele.

Il profeta Elia era il leader del movimento di resistenza contro il culto di Baal, che pure aveva tutto il potere politico e le ricchezze dalla sua parte.

San Benedetto da Norcia ha dato vita al più grande movimento monastico della storia del mondo. Come si apprende dalla buona vecchia  Chatolic Encyclopedia: “Si stima che all’inizio del XIV secolo l’ordine comprendesse l’enorme numero di 37.000 monasteri. Fino a quel momento aveva dato alla Chiesa non meno di 24 papi, 200 cardinali, 7.000 arcivescovi, 15.000 vescovi e oltre 1.500 santi canonizzati “.

Qualcosa di simile si potrebbe dire di San Domenico, San Francesco e Sant’Ignazio di Loyola. Questi “individui”– non le masse anonime o il mondo altolocato dei cortigiani – sono quelli che più di tutti hanno cambiato la faccia della terra. Dio ne sceglie uno per benedirne molti; Egli riconduce  Se molti per mezzo di uno.

In realtà anche tu ed io dovremmo essere “individui importanti che fanno una differenza cruciale“. Il nostro compito, l’unico che Dio ci ha dato, è diventare santi, e così facendo, fare la differenza in un mondo impazzito per aver smarrito Dio e in una Chiesa in decomposizione a causa della tiepidezza suoi membri. Lo faremo principalmente con la preghiera; con lo studio della Parola di Dio; con la stabilità delle nostre vocazioni; e dando ogni volta la nostra testimonianza senza paura dovunque ci venga richiesto. Per alcuni comporterà un apostolato più attivo; per altri, all’inverso, significherà ritirarsi nel silenzio e nella penitenza.

D’altra parte, le Sacre Scrittura dipingono un quadro realistico che fa riflettere sulla direzione verso la quale, in tutti i tempi, la maggioranza tende a convergere: la maggioranza dei discendenti di Adamo (“larga è la porta, e spaziosa è la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano”, Mt 7:13); la maggioranza degli israeliti; la maggior parte dei cristiani dei primi secoli che si sono allontanati a causa delle persecuzioni; la maggioranza dei cristiani che sono diventati mondani in questo o quel periodo della storia; la maggioranza di coloro che oggi si auto definiscono cattolici, ma le cui convinzioni e vite differiscono poco o nulla da quelle dei liberali non credenti che li affiancano; la stragrande maggioranza dell’episcopato nel mondo. Riusciamo a vedere lo schema generale? Qualsiasi sia periodo temporale o il luogo che vogliamo considerare, quello che dovrebbe sorprenderci sarebbe notare qualcosa di diverso rispetto a questo modello.

La Scrittura ci dice anche che il peccato rende le nazioni miserabili (Proverbi 13:34) e che chi ama l’iniquità odia la propria anima (Sal 10: 6; cf. Prover 8:36). Anche la Chiesa, per il suo bene, non può sfuggire a questa legge. Per gli ecclesiastici interrompere per mesi la messa pubblica e la ricezione sacramentale, e poi farlseguire il tutto da un incremento esponenziale della profanazione eucaristica obbligatoria – mi riferisco a varie politiche che obbligano alla comunione sulla mano e che la vietano sulla lingua – è come qualcuno che ingurgita il cianuro e poi, per buona misura, si spara un colpo in testa. Le conseguenze certamente arriveranno. Vale a dire: l’attuazione dell’ira divina, che spazzerà via le piccole scuse della Chiesa mondana come spazzò via il tempio e la nazione ebraica sotto gli empi re di Giuda e Israele.

Come Elia, dobbiamo ricordare che ci sono ancora servitori di Dio che non piegheranno le ginocchia davanti a Baal. Dobbiamo perseverare nella preghiera e rifiutarci di accondiscendere alla loro malvagità, mentre attendiamo da Dio la nostra liberazione, sapendo che la saggezza onnisciente, i Suoi tempi cosmici e i Suoi metodi di intervento non sono i nostri.

Non sappiamo cosa accadrà. Potremmo soffrire di privazioni sacramentali per lunghi periodi di tempo. Potremmo essere costretti a tornare nelle catacombe e fare affidamento sui pochi sacerdoti – e ne esistono in quasi tutte le diocesi – che sono ancora animati dal timore reverenziale del Signore e dall’amore per il destino eterno del Suo gregge. Non sarà facile, e dobbiamo essere pronti a rinunciare al rispetto umano e alla consolazione psicologica di “operare secondo i libri”. Lo stato emergenziale non è solo una remota possibilità teorica; è sempre di più l’unico contesto in cui siamo chiamati a vivere.

Il più grande miracolo dei tempi moderni non è la danza del sole a Fatima, per quanto meravigliosa essa sia stata, ma il miracolo di una Chiesa che è sopravvissuta alla mutilazione ed alla malnutrizione spirituale del postconcilio. Per essere più precisi: il miracolo costante e permanente è che il Signore conserva e protegge una piccola parte di clero e fedeli che sono rimasti nella retta via o che si stanno risvegliando alla verità della dottrina e della tradizione cattolica e che sono, di fatto, la Chiesa viva nella ortodossia della fede, nella devozione, nella ricerca della virtù. Questa, in miniatura, è tutta la Chiesa, come un potente seme pronto a crescere di nuovo e svilupparsi in un grande albero, o un lievito pronto a fermentare e a far crescere la pasta.

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7 commenti

  • FRANJO ha detto:

    La cosa più avvilente è quando si accetta il linguaggio dell’avversario. La battaglia è perduta in partenza.
    Interessanti i riferimenti alle conseguenze sociali del peccato e ai criteri di scelta dei “soldati” per la lotta: non i grandi numeri, Dio stupisce con pochi coraggiosi e santi, perché rifulga la Sua luce.
    Si, anche nella lotta non useremo i mezzi del nemico, ma preghiera e sacrificio di se’. La vittoria appartiene a Dio.

  • Maria Michela Petti ha detto:

    L’esperienza comune di disagi di ogni specie, in ambito civile ed ecclesiale, ingloba le singole crisi che a livello personale ciascuno – chi più, chi meno – si è trovato o si trova a vivere. Ognuno affronta le difficoltà con gli strumenti di difesa di cui dispone. Richiede uno sforzo, troppo spesso al limite delle umane possibilità, attraversare quei momenti in cui si sente vacillare la fede e si è sul punto di perdere ogni speranza, per quella luce in fondo al tunnel che non si riesce ad intravedere.
    Sono momenti come di una notte che oscura anzitempo la luce del giorno per un’improvvisa variabilità atmosferica, a volte attimi che sembrano interminabili e che lasciano una scia di dubbi e di incertezze.
    E, nell’ impotenza a reagire per lo stress della vita quotidiana o perché stremati da eventi di una certa gravità, sentendosi abbandonati a sé stessi, ci si trova a chiedersi dove sia Dio in quei momenti. Dio dorme, come quando – dopo aver ammaestrato le folle – Gesù si era addormentato a poppa della barca che già aveva imbarcato acqua e stava per affondare fra le onde tempestose? Non rispondendo alla richiesta di aiuto, sembrava restare insensibile a tutto, Lui nella persona divina sicuro che il Padre non avrebbe abbandonato i Suoi figli, la cui fede in quei momenti veniva messa a dura prova. Infine: bastò un comando per bocca del Figlio, e la tempesta si placò.
    Un altro episodio, particolarmente emblematico, che nei momenti difficili ricordo a me stessa – e ne scrivo come per una terapia efficace a riacquistarne gli effetti – è quello dell’ora in cui “si fece buio su tutta la terra”. Il buio che ritorna a sconvolgere l’animo dell’uomo, nella sua fragilità esposto alle turbolenze del male che sembra avere la meglio. Ma poi al buio seguì l’alba della Risurrezione, la vittoria della vita sulla morte, che non spegne l’eco della promessa: «quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me».
    La luce: decisa con un comando e separata dalle tenebre nel primo giorno della creazione; insidiata fin da subito dalle tenebre, nuovamente diradate dalla Luce che «venne nel mondo, ma le tenebre non l’hanno accolta» e che, ancora una volta, tornerà a riaffacciarsi anche nel buio pesto del momento attuale nella notte del Natale ormai prossimo.
    La luce che per l’autore motivazionale Earl Nightingale è l’altra parola della perseveranza e gli ha ispirato l’incitamento: «Tutti noi camminiamo nel buio e ognuno di noi deve imparare ad accendere la propria luce» che – mi permetto di aggiungere – dobbiamo fare in modo che nessuno spenga, metaforicamente parlando, mentre disinvoltamente e impunemente magari qualcuno ridà la luce – materiale – ad occupanti abusivi.
    Conosciamo la cura per l’anima, anche se talvolta qualche “medico” – come accade purtroppo per le malattie del corpo – può sbagliarne, più o meno irresponsabilmente, la somministrazione e il dosaggio. Senza arrenderci nel ricercarla e praticarla, non perdiamo la fiducia come il protagonista di “Napoli milionaria”, che alla domanda della moglie: «Come ci risaneremo? Come potremo ritornare quelli di una volta? Quando?» risponde: «S’ha da aspettà, Ama’. Ha da passà ‘a nuttata».

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Titolo : citazioni a confronto

    OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO
    Basilica Vaticana
    Sabato, 12 dicembre 2020
    Lo stile di Dio è sempre di dire bene, per questo la maledizione è lo stile del diavolo, del nemico; lo stile della meschinità, dell’incapacità di donarsi totalmente, il “dire male”. Dio sempre dice bene. E lo dice con piacere, lo dice donandosi. Bene. Si dona in abbondanza, dicendo bene, benedicendo.

    Deuteronomio 27 ,14-25

    [14]I leviti prenderanno la parola e diranno ad alta voce a tutti gli Israeliti:
    [15]Maledetto l’uomo che fa un’immagine scolpita o di metallo fuso, abominio per il Signore, lavoro di mano d’artefice, e la pone in luogo occulto! Tutto il popolo risponderà e dirà: Amen.
    [16]Maledetto chi maltratta il padre e la madre! Tutto il popolo dirà: Amen.
    [17]Maledetto chi sposta i confini del suo prossimo! Tutto il popolo dirà: Amen.
    [18]Maledetto chi fa smarrire il cammino al cieco! Tutto il popolo dirà: Amen.
    [19]Maledetto chi lede il diritto del forestiero, dell’orfano e della vedova! Tutto il popolo dirà: Amen.
    [20]Maledetto chi si unisce con la moglie del padre, perché solleva il lembo del mantello del padre! Tutto il popolo dirà: Amen.
    [21]Maledetto chi si unisce con qualsiasi bestia! Tutto il popolo dirà: Amen.
    [22]Maledetto chi si unisce con la propria sorella, figlia di suo padre o figlia di sua madre! Tutto il popolo dirà: Amen.
    [23]Maledetto chi si unisce con la suocera! Tutto il popolo dirà: Amen.
    [24]Maledetto chi uccide il suo prossimo in segreto! Tutto il popolo dirà: Amen.
    [25]Maledetto chi accetta un regalo per condannare a morte un innocente! Tutto il popolo dirà: Amen.
    [26]Maledetto chi non mantiene in vigore le parole di questa legge, per metterla in pratica! Tutto il popolo dirà: Amen.

    Marco 11, 20-22

    [20] La mattina seguente, passando, videro il fico seccato fin dalle radici.
    [21] Allora Pietro, ricordatosi, gli disse: “Maestro, guarda: il fico che hai maledetto si è seccato”.
    [22] Gesù allora disse loro: “Abbiate fede in Dio!

    Matteo 25,41
    [41] Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    A me i troppi ragionamenti a ruota libera su Dio mettono un po’ paura. Se due pugili salando sul ring si fanno entrambi il segno della croce e pregano Dio perchè doni loro la vittoria, Dio che cosa fa? Il match dovrà per forza finire pari.

    • Enrico Nippo ha detto:

      Beh, però pure pronosticare che Dio farebbe senz’altro finire in parità l’incontro mi sembra un po’ azzardato.
      Dio sarebbe così prevedibile?

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Infatti nella minuta avevo messo il punto di domanda poi nel fare il copia incolla il punto di domanda è andato perso.
        La mia risposta sarebbe un’altra, ma a Papa Francesco non piace per niente:
        Il Signore veglia sul cammino dei giusti,
        ma la via degli empi andrà in rovina.
        Sal 1,6.
        Quindi sarà lui a valutare se dare o non dare e a chi dare la vittoria.

  • miserere mei ha detto:

    De Dio è con me, siamo in maggioranza (Don Bosco).

    Lo scontro è alle porte.

    Da una parte gli strumenti della manipolazione di massa, la propaganda, i social, i mass media, strepiti, rumori, bandiere, assemblee, sinodi, comitati, leggi, finzioni, magheggi, inganni, la plutocrazia, l’apparenza, la falsità, la parodia della democrazia, l’illusione della trinità-laica libertè-egalitè-fraternitè, l’aizzare i popoli contro se stessi, l’ambiente contro l’uomo, il vizio contro la vita, comprando persino l’anima offrendo in cambio uno sconto sul tre per due dell’ennesimo affare consumistico, e via mercificando… Potenze dell’aria.

    Dall’altra umiltà, verità, bellezza, mitezza, silenzio, adorazione, quotidianità rivolta all’eterno… L’Agnello.

    I capitoli da 4 a 7 di Apocalisse descrivono già l’esito.
    Colui che ha creato il tempo e lo abita, prepara la realtà delle nozze con chi lo ama, ripulendo la storia da quelli che hanno fatto un idolo dei progressi idealistici.