PUBBLICATO IL RAPPORTO VAN THUAN. I PERICOLI, AMBIENTALISMO E GLOBALISMO

21 Novembre 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, con grande piacere pubblichiamo questo comunicato che ci informa della pubblicazione del XII Rapporto dell’Osservatorio cardinale Van Thuan sulla Dottrina sociale della Chiesa. Buona lettura. Potete trovarlo in italiano, in inglese e in spagnolo

§§§

Ambientalismo e globalismo, secondo il dodicesimo Rapporto dell’Osservatorio Cardinale Van Thuân appena uscito per le edizioni Cantagalli (Siena, pp. 256, Euro 16), sono le due ideologie più pericolose del momento, tanto più perché convergono a tenaglia e fanno parte di un unico piano politico mondiale. Forse mai un Rapporto è stato così tempestivo, uscendo a trattare un vivo argomento di attualità proprio quando la sua realizzazione è in preoccupante fase avanzata. Tutti vedono, ma non tutti capiscono: il Rapporto serve a documentare, informare e mobilitare la resistenza.

L’ambientalismo di oggi è una grande bolla ideologica. Incubato da decenni, ora è giunto ad una fase programmaticamente pervasiva. L’idea di fondo è che l’ambiente è malato e la causa principale della malattia è l’uomo. Perfino il Covid, che con l’ambiente non ha niente a che fare, è stato proposto come sintomo della gravità del male che colpisce il pianeta. Siamo vicini alla catastrofe: il messaggio deriva non solo e non tanto da Greta Thunberg, davanti alla quale si sono prostrati interi parlamenti e Organismi internazionali, ma dalle agenzie ONU, dai centri di ricerca allineati, dalle grandi fondazioni, dai media del mondo intero e dagli opinions leaders del sistema. Andremo incontro ad un devastante riscaldamento globale causato dalle nostre emissioni di anidride carbonica, saremo travolti da catastrofi climatiche e dovremo familiarizzare con pandemie ricorrenti. Le risorse non rinnovabili si esauriscono, urge potenziare quelle rinnovabili e sostenibili e dare vita ad una green economy fondata sulla circolarità, la sostenibilità, l’equilibrio con la natura e su relazioni umane sobrie e solidali.

Questo nuovo ordine ambientalistico diventa però immediatamente politico. Bisogna collaborare tutti insieme, come anche il Covid ci avrebbe insegnato, e superare le barriere delle identità, le chiusure e i muri. Bisogna arrivare ad una società aperta globale dotata di una governance – quando non anche di un governo – mondiale in grado di far fronte alle minacce altrettanto globali all’ambiente e, di riflesso, alla convivenza solidale tra gli uomini. Un globalismo politico, però, sarebbe impossibile senza una società globale, omogeneizzata culturalmente in un’etica dell’umanità con pochi e generici principi morali vagamente umanistici e in una religione universale senza dogmi e dottrine definite. L’etica naturale e la dottrina cattolica vanno semplificate nel dialogo interreligioso universalizzato in vista di una società multi-etnica e multi-religiosa, attuata anche tramite le immigrazioni. Ecco così collegati tra loro l’ambientalismo e il globalismo in un unico progetto politico universale. Le forze che lo perseguono sono all’opera e la realizzazione è ad uno stadio avanzato.

A questo progetto piuttosto inquietante sta dando il proprio appoggio anche la Chiesa cattolica, decisamente orientata sullo stesso percorso dell’ONU e delle forze economiche, sociali e politiche che hanno il culto dell’ambiente, illudono su soluzioni utopistiche delle disuguaglianze economiche, propongono una fratellanza universale piatta e puntano ad un programma educativo mondiale collettivistico e uniformizzante.

Puntuale arriva allora il Rapporto di cui sto parlando, che prende una ad una le tesi che ora ho sinteticamente presentato e le smonta: il quadro non tiene, i dati vengono deformati strumentalmente, la realtà viene mistificata. Il Rapporto è un vero e proprio manuale di controinformazione e di contrasto al nuovo regime che si vorrebbe imporre. Sette autorevoli saggi e quindici cronache dalle diverse aree del pianeta decostruiscono la favola che ci viene raccontata e ci riportano alla realtà. Le cose non stanno come ce le stanno narrando.

Riccardo Cascioli spiega che l’enfasi attuale sulla “sostenibilità”, cavallo di battaglia dell’ambientalismo dominante, ha origini eugenetiche in quanto considera l’uomo come il predatore di una natura originariamente equilibrata la cui presenza è da ridurre. Luis Carlos Molion illustra come il riscaldamento globale non è da nessun punto di vista prodotto dall’uomo, sgonfiando così con dati alla mano una gigantesca balla che è stata fatta penetrare nel sentire collettivo tramite una disinformazione sistematica che non può che essere pianificata. Gianfranco Battisti dimostra che la tesi dell’esaurimento delle risorse petrolifere è assolutamente insostenibile, per un motivo in particolare: nessuno conosce i dati in proposito perché le stime sono viziate in partenza dagli interessi delle multinazionali energetiche. Domenico Airoma e Antonio Casciano denunciano il programma verde dell’Unione Europea che vorrebbe azzerare entro il 2050 i gas serra immessi nell’atmosfera. Questo programma per i nostri autori avrebbe “poca scienza, molta ideologia, troppo dirigismo normativo”. Don Mauro Gagliardi ricostruisce correttamente la visione cattolica della creazione e la depura dalle sovrapposizioni ideologiche funzionali al nuovo ambientalismo. Mario Giaccio apre una porta che si vuole tenere ermeticamente chiusa, quella delle speculazioni finanziarie sulle quote di emissione tra i Paesi europei: la green economy non ha nessuna verginità da vantare dato che si fonda sulla speculazione finanziaria non meno dell’economia che si vorrebbe combattere. Infine Gaetano Quagliariello, con un ragionamento schiettamente politico, dice perché e come l’emergenza ecologista sia la via verso un nuovo ordine mondiale e di quale ordine (purtroppo) si tratti.

Nello stringente apparato disinformativo che ci fa vedere ciò che non è e desiderare quanto non ci conviene, la boccata d’aria di questo XII Rapporto dell’Osservatorio Van Thuân ci voleva proprio.

Stefano Fontana

[Per acquistare il Rapporto e riceverlo a casa senza spese di spedizione scrivere a info@vanthuanbservatory.org]

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25 commenti

  • Enrico Nippo ha detto:

    Prendiamo atto che il pessimo Figliastro delle Tenebre, ancor più pessimo del suo finto doppio (Borghese Pasciuto) esprime regolarmente le sue pessime idee, proponendosi regolarmente in modo pessimo e sciorinando la sua pessima dialettica.

  • Antonella ha detto:

    Interessante articolo soprattutto per lo sguardo d’insieme che ha saputo fotografare di una “bolla ideologica” destinata comunque a svanire come ad ogni bolla che si conviene, perché di fatto estranea alla stessa realtà che vorrebbe invece plasmata a immagine dell’utopia scritta prima di generarla.
    Alla verità si oppone la sua costante mistificazione, come se potesse calcolarsi con le conseguenze anche il tempo del sonno ipnotico indotto fino al prodotto compiuto : una specie umana adattata alla sorte del nuovo mondo globalizzato, vuota di aspirazioni, anestetizzata del pensiero, dell’anima e di ogni possile ansia di libertà.
    Sicché il fantoccio di Greta incanta folle di gretini e diventa ambasciatrice dell’allarme che si vuole generare sul cosiddetto surriscaldamento climatico, una bufala rispetto ai ben più fondati studi che eminenti scienziati documentano in merito a quei benedetti “cicli “che hanno da sempre influito sui cambiamenti registrati del clima in rapporto alla terra e alla sua storia.
    L’idea di creato e la sua divina origine sostituita dalla brutta copia di un mondo programmato senza Dio, un Eden artificiale come l’umanità che dovrà abitarla, omogenizzata alle varianti progressive di sempre nuove culture e religioni, robotizzata secondo gli ingranaggi di macchinazioni dirette dalla regia di un “Grande Fratello” che vede con l’occhio di una telecamera sospesa nel tempo per la rappresentazione della sua eterna finzione. Un inganno che trama contro Dio e l’uomo a sua immagine per distorcerla e poi cancellarla.
    Più impegnativo sarebbe parlare di custodia del creato, della vita da difendere, inclusa la morte che bisogna saper onorare.
    La nostra contropartita chiede di sfidare come attaccanti nel campo opposto, guardando la realtà nella sua verità, bellezza e trascendenza, malgrado riservi a volte spaccati di sofferenza per quello che il peccato ha lacerato; è questa l’unica realtà che domanda di essere servita, accudita, ed è impensabile farlo senza Cristo che l’ha salvata e redenta.

  • miserere mei ha detto:

    In fondo l’errore è di “proiettare” sul futuro i numeri del presente, dicendo di amare il futuro più del presente.
    Oppure l’errore è di rimpiangere il passato, amando anche quello più del presente.
    Sono errori di chi ragiona secondo il mondo.
    Invece Dio ci crea adesso (altrimenti non esisteremmo) e ci chiede di amare adesso (è l’unico tempo che abbiamo per amare).
    Quando non ci sarà più un adesso (e la forbice tra ora e quell’ora si accorcia ad ogni Ave Maria in cui lo ripetiamo) l’unico giudice sul nostro operato sarà Dio e sarà giusto.
    Oggi non amare significa semplicemente non fare la volontà di Dio, dieci comandamenti su dieci, nessuno escluso. Quindi ogni idolatria (inclusa la natura) ed ogni falso diritto (la salute riproduttiva=omicidio) che cozzano contro la volontà di Dio sono oggettivamente peccati e vizi che non hanno ragione di appellarsi né ad un passato vagheggiato, né ad un futuro plasmato dei nostri tragicomici reset.

  • Astore da Cerquapalmata ha detto:

    Sono daccordo con l’articolo, ma è anche vero che prima o poi le risorse petrolifere finiranno, come è vero che se tutti facessero figli come in Nigeria (io amo le famiglie numerose, ma sto facendo un calcolo matematico), tra meno generazioni di qanto si crede, la Terra, se fosse possibile, conterebbe una densità di 4 abitanti per metro quadrato.
    Io perciò non punterei più di tanto sul fatto che, tanto, ancora di petrolio ce n’é.
    Se c’è sfruttiamolo, ma verrà il giorno che non ci sarà.
    Punterei, invece, sul fatto che l’uomo deve risolvere tutti i suoi problemi in modo ETICO, secondo la morale. Allora l’aiuto divino non mancherà.
    Non faccio ipotesi di come con l’aiuto di Dio si potranno risolvere eventuali problemi di questo tipo, perché se ne possono fare a bizzeffe, ma in ogni caso non si può agire contro la morale.
    Ammesso e non concesso che un giorno ci sarà un vero problema di sovrapopolazione e che le risorse non basteranno (ma seguendo la morale della Chiesa non si arriverà a questo o, se ci si arriverà, si troverà una soluzione equa), allora è meglio morire di fame, che risolvere il problema attraverso l’aborto.
    L’uomo non può andare contro la legge di Dio a qualunque costo.
    E se non ci va, davvero “andrà tutto bene”

    • Antonio Schiavi ha detto:

      1500 miliardi di persone con 100 mq a testa, se si sfruttasse tutta la superficie delle terre emerse.

    • Astore da Cerquapalmata ha detto:

      Quello che volevo sottolineare è che, insieme alle notizie infondate e chiaramente tendenziose, è importante anche affermare i PRINCIPI.
      E ammettere anche casi limite, anche se si deve precisare che non è questo il caso, serve a evidenziare i principi.
      In ogni caso non si può risolvere il problema della svra popolazione con mezzi illeciti.
      I PRINCIPI non sono come ce li raccontano i modernisti, non riguardano la pura teoria, ma riguardano la VERITA’ dell’uomo.

      • Antonio Schiavi ha detto:

        Sono d’accordo con Lei e penso ci voglia uno sfruttamento più razionale dello spazio, in vista di insediamenti extraterrestri.

  • Marco Matteucci ha detto:

    “A questo progetto piuttosto inquietante sta dando il proprio appoggio anche la Chiesa cattolica, decisamente orientata sullo stesso percorso dell’ONU…”

    Iutto questo discorso, se da una parte è drammaticamente reale e quindi totalmente condivisibile, tuttavia risulta anche palesemente (mi auguro non volutamente)generico, si denunciano le cause e le drammatiche consuenze che da esse ne conseguono per tutto il genere umano, pur tuttavia si tace sulle responsabilità di colui che è stato iniquamente preposto, da queste élite malefiche, dallo starnazzante coro dei mainstream asserviti e dai tanti “utili idioti” che lo su(o)pportano, a dirigere lo sfacelo del Cattolicesimo e dell’identità e dei valori Cristiani a favore di un ecumenismo becero che tutto prevede, tranne il primato di Cristo quale unico Signore e Redentore del mondo.

    Chiedo scusa ma mi sento obbligato a ripetermi:
    LA FEDE VA DIFESA, NON RIMPIANTA!

    VIVA CRISTO RE

  • Marco Matteucci ha detto:

    “A questo progetto piuttosto inquietante sta dando il proprio appoggio anche la Chiesa cattolica, decisamente orientata sullo stesso percorso dell’ONU…”

    Iutto questo discorso, se da una parte è drammaticamente reale e quindi totalmente condivisibile, tuttavia risulta anche palesemente (mi auguro non volutamente)generico, si denunciano le cause e le drammatiche consuenze che da esse ne conseguono per tutto il genere umano, pur tuttavia si tace sulle responsabilità di colui che è stato iniquamete preposto, da queste elite malefiche, dallo starnazzante coro dei mainstream asserviti e dai tanti “utili idioti” che lo su(o)pportano, a dirigere lo sfacelo del Cattolicesimo e dell’identita e dei valori Cristiani a favore di un ecumenismo becero che tutto prevede, tranne il primato di Cristo quale unico Signore e Redentore del mondo.

    Chiedo scusa ma mi sento obbligato a ripetermi:
    LA FEDE VA DIFESA, NON RIMPIANTA!

    VIVA CRISTO RE

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    A prescindere dalle folli applicazioni che ne sono state fatte, non c’è dubbio che, all’inizio del secolo scorso, con la divulgazione della sua opera – Principles of Scientific Management – l’ingeniere americano Frederic Winslow Taylor abbia dato un colpo decisivo ad una gestione della produzione dilettantesca, inefficiente e disumana.
    Mirabile per chiarezza di vedute è questa breve pericope che si trova nella prefazione della sua opera (1909 millenovecentonove! ) e che riporto come tradotta da me:
    –Il Presidente Roosevelt, nel suo discorso ai governatori pronunciato alla Casa Bianca , ha fatto rimarcare in modo profetico che <>.
    Tutto il paese ha immediatamente riconosciuto l’importanza di conservare le nostre ricchezze naturali ed è stato dato inizio ad una vastissima azione sul piano pratico per raggiungere questo obiettivo. Ma fino ad oggi non abbiamo compreso che molto parzialmente qual è l’importanza del <>.
    Noi possiamo renderci conto che le nostre foreste scompaiono, che la potenza delle nostre cadute di acqua è sprecata, che le nostre terre arabili sono trascinate al mare dalle acque e che le nostre riserve di carbone e di minerale di ferro si estinguono.
    Ma lo spreco ben maggiore di lavoro umano che deriva ogni giorno da fatti quali l’incompetenza, la cattiva direzione, o l’inefficienza –alla quale fa riferimento M. Roosevelt quando parla dell’insufficiente efficienza nazionale— è molto meno visibile, meno tangibile e non può che essere molto difficilmente misurabile.
    Noi possiamo vedere e toccare lo spreco delle cose materiali. Dei movimenti umani effettuati a caso, mal diretti, non rimane nulla di visibile o di tangibile una volta che sono stati eseguiti.—
    Taylor fu processato su denuncia esposta contro di lui dalle Union, fu demonizzato da tutte le sinistre non per la sua teoria, ma per i pessimi risultati che altri hanno dato utilizzando gli strumenti dell’organizzazione scientifica del lavoro senza la necessaria comprensione dei principi e del pensiero di Taylor ma non c’era bisogno di importare un papa dal Sudamerica per farci capire certe cose. Le sapevamo già. Forse è mancata una adeguata formazione dei giovani perché certi principi venissero trasmessi loro ed essi non ne sanno più niente. Come non sanno più niente della Dottrina Sociale della Chiesa.
    Per questo ritengo come prioritario e indispensabile , prima della rifondazione di luoghi di lavoro, di attività lavorative , di grandi e di piccole aziende, una rifondazione in senso lato delle COSCIENZE.
    Ma i maestri dove sono?

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Riporto, virgolettati, i due testi fra che sono scomparsi.

      “le misure prese per conservare le nostre ricchezze naturali non costituiscono che una prima fase dell’azione da intraprendere per raggiungere l’efficienza sul piano nazionale”

      “problema dell’incremento dell’efficienza nazionale”

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      ‘Ste facce toste! Hanno anche il coraggio di chiamarla intelligenza artificiale, ma non hanno neanche l’intelligenza di un asino. Ti tagliano e ti massacrano gli scritti, ti cambiano o addirittura di fanno sparire le parole perchè certi segni non li acettano. E così rovinano irreparabilmente uno scritto rendendolo illegibile o privo di senso. Mi scuso per lo sfogo , ma è così. Poi tu devi correre ai ripari, ma questo non a tutti è gradito, anzi è stucchevole e sgradito. E così un testo che aveva un senso diventa un testo senza senso. Ah il progresso! Che ciulata!

    • Antonella ha detto:

      Concordo Stilumcuriale Emerito : primaria è l’attenzione all’uomo in una visione di economia “produttiva” e non stagnante, che non può essere ceduta ad incompetenti. I risultati li stiamo amaramente constatando nel delirio collettivo di una politica pregiudicata dall’ideologia, serva di élite che spacciano come risolutivo un futuro astratto da ogni realistica condizione umana e possibile risorsa su cui progettare.
      Fortemente attuale il discorso di Roosevelt, perché non si può ignorare lo sfruttamento delle risorse naturali, ma prima di tutto bisogna porre l’uomo al centro, concorrendo al suo reale progresso secondo efficienza e competenza.
      Un miraggio ai nostri giorni!

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Va riconosciuto l’impegno di questi osservatori che, alla luce della dottrina sociale della Chiesa, si sforzano di frenare la decomposizione di una realtà distorta da ideologi del globalismo del disordine, che – a quanto pare – purtroppo, rifiutano la dialettica del confronto.

  • Il figliastro delle tenebre (già Borghese pasciuto) ha detto:

    Solo una mente arida e individualista, indifferente all’essere umano, prostrata davanti a un immaginario dio crudele e ostile, può considerare l’ambientalismo un pericolo.

    • Paoletta ha detto:

      Lei che crede di avere la mente aperta, non si è fatto qualche domanda sul fenomeno mediatico che è la Greta? Come mai una ragazza con evidenti problemi comportamentali sia divenuta di colpo una star? Ah già ma per farsi questa domanda occorre avere un cervello…

    • luca francesco persico aka pesce d'acqua dolce ha detto:

      Stiamo aspettando: quando “il grumo di cellule” diventa un bambino? O vuole tenersi il segreto per sè? Su, avanti, non abbia paura, nessuno la sbrana qui, ci dica: secondo lei fino a quando sua madre avrebbe avuto il diritto di ucciderla?

      • Il figliastro delle tenebre (già Borghese pasciuto) ha detto:

        Domandare è lecito, rispondere è cortesia, pubblicare le risposte cortesi dovrebbe essere un obbligo.
        Lei, nonostante la sua grettezza, lecitamente domanda, io molto cortesemente ho più volte risposto, il blogger inadempiente e scorretto ha censurato e continua a farlo.
        Se mai quest’ultimo dovesse ravvedersi, potrebbe anche leggere questo commento.

        • : ha detto:

          «il blogger inadempiente e scorretto ha censurato e continua a farlo»

          Evidentemente ciò che ha scritto era da censurare, e il blogger sarebbe stato inadempiente e scorretto se non l’avesse fatto.

          Ma naturalmente il suo punto di vista parte dalla convinzione che Lei è insindacabile nelle sue esplicitazioni, e che chi la ospita nel suo caso deve contravvenire alle norme etiche che un “blogger” deve necessariamente stabilire per la gestione del blog; e che Lei, come tutti, dovrebbe accettare prima ancora di scrivere i suoi commenti, anche se non conosce dette regole, o se pur conoscendole non le condividesse.

          • Il figliastro delle tenebre (già Borghese pasciuto) ha detto:

            Sì sbaglia di grosso: non essendo credente, né tantomeno fondamentalista, non ho in tasca nessuna presunta verità rivelata.
            Ho ferme opinioni, come tutti, e le esprimo in modo molto diretto e brusco, ma sempre con educazione.
            Sfido chiunque a dimostrare il contrario (mentre non si contano gli insulti rivolti da molti commentatori a chi viene di volta in volta preso di mira, che sia il vostro capo Bergoglio, più volte definito “mentecatto”, o un altro commentatore).
            Quanto a ciò che il blogger deve pubblicare, ferme restando la sua libertà di scegliere e la mia di criticare le sue scelte, penso che l’unico limite, invalicabile, dovrebbe essere la liceità dei contenuti.
            Tosatti, evidentemente, non la pensa così, e spesso censura a caso, mi pare (almeno con me).
            Ma come ha scritto ieri un più saggio commentatore, il padrone di casa può ben decidere chi invitare a cena e chi no, così come ogni aspirante invitato può continuare a bussare alla porta, sperando che prima o poi la porta si apra.

          • Marco Tosatti ha detto:

            Quando parla di liceità dei contenuti, esattamente, che cosa vuole dire? Liceità è un termine estremamente ampio, soggettivo, e indimostrabile. Quando ne parla gente come lei, e come si suoi amici e sodali, si sente subito puzzo di censura…

          • : ha detto:

            Al Pasciuto,
            «non essendo credente, né tantomeno fondamentalista, non ho in tasca nessuna presunta verità rivelata»

            Certo, Lei non ha presunte verità rivelate in quanto ha solo le sue, sempre da Lei indimostrate.

            In quanto all’educazione sembra che per Lei si limiti a non chiamare “mentecatto” il prossimo (e su questo sono d’accordo) ma cattiva educazione, anzi molto peggio, intolleranza è anche quella di offendere indiscriminatamente un gruppo di persone che la pensano diversamente da Lei, cosa che Lei fa sistematicamente. Se non se ne accorge la cosa è preoccupante. Per Lei. Già nelle quattro parole citate sopra, scritte da Lei, c’è un termine che sicuramente sa che è offensivo; e se rilegge i suoi interventi precedenti è un concentrato di offese, che naturalmente gli utenti di questo blog fanno bene ad ignorare quasi sempre. Se i commenti che le vengono fatti passare sono così offensivi, figuriamoci cosa contengono quelli che Tosatti blocca. Ho l’impressione che dovrebbe ringraziarlo, il dott. Tosatti, anzichè lamentarsi.

            In quanto alla faccenda del padrone di casa, se uno bussa e gli viene aperto, e incomincia ad offendere chi ci sta dentro, merita solo che gli venga richiusa la porta. E in ogni caso, se desidera entrarci i modi e i comportamenti vengono stabiliti insindacabilmente dal padrone di casa, non certo da chi vuole entrare: i «limiti invalicabili» li stabilisce il padrone di casa non certo l’ospite.

          • Il figliastro delle tenebre (già Borghese pasciuto) ha detto:

            Intendo, molto semplicemente, ciò che non va contro la legge.
            Se io scrivo che il tale è un ladro e il tal altro è un pedofilo, lei fa bene a non pubblicarmi, a meno che si tratti di fatti accertati.
            Se invece scrivo, per esempio, che Francisco Franco non è stato un grande cristiano (come ha fatto, più o meno, il pessimo Deotto), ma uno spregevole e violento dittatore, esprimo un pensiero che, oltre a essere quasi unanimemente condiviso dagli storici e confermato dai fatti (il che non è certamente secondario, ma lasciamolo pure sullo sfondo), è in ogni caso rispettabile almeno come quello enunciato dal pessimo Deotto. Ma lei pubblica Deotto e non me.

        • Sherden ha detto:

          Perdinci, Tosatti!
          Orsù, non ci privi delle barzellette del Pasciuto (ammesso e non concesso che gliele abbia davvero inviate…).

        • luca francesco persico aka pesce d'acqua dolce ha detto:

          Ma lei è sicuro di conoscere il significato del vocabolo “grettezza”? o forse, per il fatto che ho detto che sua madre aveva il diritto di ucciderla, intendeva dire “rozzezza”? Ma non è proprio ciò che voi rivendicate con tanto ardore, questo? Cioè il diritto di una madre di uccidere il proprio figlio? Impedire una nascita vuol dire impedire una vita, impedire una vita significa ucciderla, o come altro vuole chiamarlo questo atto?
          Vede, ella è ben pasciuto nelle sue convinzioni che vengono da un’ideologia imbecille che avvelena l’umanità da troppo tempo e che è categoricamente smentita dalla realtà e dai fatti, tanto che per reggersi deve sistematicamente ricorrere alle menzogne. Nella mia crassa ignoranza ritengo che le persone che aderiscono a una ideologia così imbecille e falsa si possano suddividere solo in tre categorie: i farabutti (per non dire di peggio) che sanno benissimo quale veleno e quale schifezza hanno abbracciato e stanno diffondendo, ma continuano a farlo per tornaconto personale; gli imbecilli, cioè coloro che nemmeno si rendono conto della sostanza e dei risultati nefasti prodotti da quella ideologia e continuano a sostenerla come degli automi, semplicemente come una forma di tifo, un po’ come si tifa per una squadra di calcio; infine ci sono gli ingenui, quelli che si rendono conto che nelle nostre società ci sono ingiustizie palesi e vorrebbero vederle risolte e in questo sono davvero in buona fede e allora appoggiano quelli che, a parole e con molta abilità, fanno credere di volerlo fare; questi ultimi, cui penso ella appartenga perchè non ho motivi per ritenere che rientri in uno dei primi due casi, si trovano nella condizione ci chi, volendo acquistare del vino si accontentano di sentirsi dire dall’oste che il suo vino è buono, mentre farebbero meglio a verificarlo personalmente; scoperto che il vino fa schifo e chiestone conto all’oste, sentendosi dire come risposta che il vino altrui è peggiore del suo continuano a servirsi da quell’oste senza porsi più problemi e senza lagnarsene. Personalmente, a quell’oste io risponderei che non mi deve parlare del vino altrui, dal momento che non è quello, ma il suo, il vino che io ho comprato, e gli direi che egli deve piuttosto rendermi conto di quello che egli vende e che ha venduto a me imbrogliandomi, e gli direi anche che può pure andarsene al diavolo lui e il suo vino, e che non ci speri neanche per un secondo che io presti fede al suo malevolo giudizio sul vino altrui, dato solo per sviare il discorso dal proprio, anche perchè essendosi egli palesato per quello che è, cioè a dire un imbroglione, certamente mai potrà avere da me fiducia e mai potrò dare retta alle sue parole. Quello che, a quanto mi sembra, ella sta facendo, invece, è proprio di continuare a servirsi dall’oste che l’ha imbrogliata sin qui.