GOTOR, IL PAPA, I GESUITI. LO STUPORE ESILARATO DI MONS. ICS…

19 Novembre 2020 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, mons. Ics è rimasto molto perplesso per un ampio servizio – un editoriale, un’articolessa, un reportage? – che ha letto su Repubblica, avente per oggetto il papa, i gesuiti e le presunte ostilità ereditarie di Jorge Mario Bergoglio dovute alla sua appartenenza alla Compagnia di Gesù. Leggete un po’, e vedete se condividete il suo stupore…

§§§

 

Miguel GOTOR, chi era costui?

Chissà per quale sorte Repubblica gli fa scrivere un editoriale “esilarante” su Papa Francesco.

Io son certo che Repubblica di Molinari sappia ben utilizzare la figura di Bergoglio secondo i suoi intenti politici, pertanto se gli da un assist scritto da un semisconosciuto che fa una “sviolinata”, irriverente per l’intelligenza del lettore, una ragione ci sarà.

Che sia lo scandalo McCarrick, che siano gli scandali finanziari, che siano gli scandali legati alle lobby gay o di malaffare all’interno della chiesa, che siano gli insuccessi in crescita esponenziale di questo pontificato, non saprei.

Tutto? Qualche cosa di nuovo che sta emergendo? Chissà.

L’unica cosa chiara è il messaggio che vuole dare questo articolo scritto da un semisconosciuto adulatore.

Miguel Gotor (trovato su Wikipedia) nonostante il suo nome intrigante, è un romano, professore di storia moderna all’università di Torino.

E’ stato Senatore del Partito Democratico, passato poi a Liberi e uguali, il movimento fondato da Pietro Grasso e dalla Boldrini.

Si ricandida nel 2018 ma non viene eletto. Che fa ora? Magari vuole farsi arruolare dal partito che la CEI sta progettando? Oppure cerca solo un incarico alla Pontificia Accademia delle Scienze?

Altrimenti come gli salta in testa di scrivere in prima di Repubblica: “Il Papa gesuita e i suoi nemici, un destino venuto da lontano”?

Dove spiega che l’appartenenza di Bergoglio alla Compagnia di Gesù è all’origine dell’astio che molti provano verso di lui. Dentro e fuori la Chiesa. Dimostrando di non sapere nulla o non capire nulla di vicende vaticane e dell’operato di Bergoglio. L’articolo è una lunghissima (una intera pagina) sviolinatura senza rilevanza. Sono rilevanti solo un paio di messaggi.

Primo. I nemici di Bergoglio sono i nemici dei gesuiti (non tanto di Bergoglio).

Cita Gramsci che nei <Quaderni del carcere> spiegava che gli integralisti cattolici erano usi chiamare i gesuiti <modernizzanti>, e che il cattolicesimo (boh?) si affidava alla Compagnia di Gesù ogni qualvolta che si era squilibrato troppo a destra e andava incentrato nei gesuiti per ridargli una forma politica più duttile senza irrigidimenti dottrinali.

Secondo. “Il pontificato del gesuita Bergoglio sta facendo proprio questo, sta restituendo una grande libertà di manovra al cattolicesimo. Il gesuita Bergoglio sta sfidando il mondo. Per questo da fastidio a tanti e per questo il suo punto di vista pastorale, misericordioso e missionario deve interessare credenti e non…ecc.”.

Un mio confratello gesuita, quello che mi ha segnalato l’articolo, era indignato.

Si domandava come costui osasse giustificare e difendere il fallimentare pontificato di Bergoglio con la sua appartenenza alla gloriosa Compagnia di Gesù, il cui motto AMDG significa: Ad maiorem Dei gloriam.

E non a maggior gloria della gnosi.

Vuoi vedere che Repubblica si sta preparando ad attaccare qualche famoso allievo dei gesuiti in procinto di prendere una posizione di grande potere?

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24 commenti

  • Zuzzerellone ha detto:

    ULTIME NOTIZIE. PRIMA PAGINA DI REPUBBLICA DI OGGI .vista sul giornalone.
    Articolo di Eugenio Scalfari : Perché bisogna difendere papa francesco.
    P.S. ricordo a tutti che di una cosa siamo certi, ovvero della fede di Scalfari in un unico Dio, al di sopra delle varie religioni. E siamo altrettanto certi che il suo pensiero sia conforme al pensiero gnostico. Di più non so.

  • FABIO TORREMBINI ha detto:

    E. MONTALE:” ”Con quale voluttà/ hanno smascherato il Nulla. / C’è stata un’eccezione però:/ le loro cattedre”, …parlando di certi marxisti…

  • Paolo ha detto:

    Mi auguro che questo Papa inizi una raffica di riduzioni allo stato clericale. DOvrebbe iniziare da qualche cardinale supponenente, che si crede più importante del Papa stesso, e via via anche più giu. La Chiesa ha bisogno di essere ripulita da coloro che pensano che esista solo per la loro carriera personale, per le loro prebende ed i loro palazzi lussuosi.

    • PG ha detto:

      Bergoglio si circonda di troppi leccacalzini.L’opera, tenuto conto della caratura del personaggio, e’ impossibile.

    • Sherden ha detto:

      beh, se magari iniziasse dando lui il buon esempio…

      • Paolo ha detto:

        Empi! Non provate vergogna nel credervi superiori al Santo Padre ???? Credete di saperne più di lui! Presuntuosi! Brucerete all’Inferno per la vostra superbia!

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Si arricchisce la pubblicistica che punta a mettere in risalto, esaltandola, la personalità del papa con particolare attenzione ai tratti singolari del suo essere ed agire che lo avvicinano al sentire comune e allo spirito del tempo. Scritti che, evidenziando la sua sintonia con una fascia di umanità sempre più vasta, contribuiscono a mantenere alta la sua popolarità – rispetto alla fiducia di cui (non) gode la Chiesa oggi – come è risultato anche dall’ultimo rilevamento Demos, sempre per “Repubblica”, commentato qualche giorno fa su input della riflessione dell’Abate Faria.
    Gli aderenti alla sottoscrizione della “novità”, introdotta e interpretata da Bergoglio, provengono dalle file dei professionisti di ogni settore del sociale e con le loro analisi tessono il mosaico di quel” destino venuto da lontano”, per Gotor incarnato dal duo inscindibile: papa (con il distintivo del gesuita) e i suoi nemici, interni ed esterni (alla Curia? alla Chiesa?). Ritornello, quello dei nemici, abusato ed ormai diventato insopportabile. Infatti: la presenza di “supposti” nemici indicherebbe, senza ombra di dubbio, una “guerra” in atto, citata di frequente anche nelle cronache soprattutto nel racconto di questo pontificato.
    Se non è “guerra”, è una divisione che non è stata sanata. E allora: come si concilia questo dato, ben riconoscibile, con l’elogio della “predisposizione al dialogo” e di quell’altro tratto identitario che lo caratterizzerebbe – sempre secondo Gotor – come fedele agente della “dottrina [prevista da Sant’Ignazio] dell’unità degli opposti”? Se tutto ciò non si verifica prima e proprio nella “sua” famiglia…come hanno registrato i tanti fatti nel corso di questi quasi otto anni?
    Infine: come si spiegano le ripetute correzioni – più precisamente, come vengono motivate – le corrette interpretazioni di sue affermazioni “a braccio” o veicolate attraverso vari canali, con l’asserita attenzione “non soltanto alla sostanza delle cose, ma al come sono dette”, nello stile privilegiato di una “comunicazione senza intermediari, ma con una vigilata e dissimulata spontaneità”?
    Chi, indulgendo al ricorso di tendenza a (im)probabili nemici, continua a non porsi domande e a non dare risposta a quelle poste da dissidenti e critici, forse qualche volta potrebbe ricordare di Cicerone il: «Nessuno è più ostile a sé di sé medesimo».

  • Paoletta ha detto:

    ma che coraggio ci vuole a difendere un papato così?

  • renato brandolese ha detto:

    Padre Kolvenbach affermava che Bergoglio mancava di equilibrio psicologico, era di carattere subdolo ed era stato una figura divisiva quando era provinciale gesuita in Argentina. Ed ora ce lo ritroviamo a roma questo dittatorello da due soldi

    • Valeria Fusetti ha detto:

      Come da due soldi ! Capisco che è necessario non farsi impressionare da mammona ma abbia pazienza : 20.000.000 di euro sa lei quanti sarebbero in lire ?

  • lucilla ha detto:

    Gotor….una persona di un’irrilevanza impressionante… Fargli difendere i Gesuiti è il modo migliore per svilirli.

  • Iginio ha detto:

    Consiglio: mai sottovalutare l’interlocutore.
    Miguel Gotor, al di là del nome ridicolo, non è un semisconosciuto. E’ uno dei tanti professorucoli di storia sfornati dall’università italiana, in questo caso quella di Torino, orientati ovviamente a sinistra.
    Tempo fa produsse l’ennesimo saggio su Aldo Moro e la sua fine.
    Sul resto: ma come sarebbe che Gramsci era filogesuita? Ma quando mai! Ne parla sempre male, come di ipocriti calcolatori!
    Cfr. anche qui:
    http://www.domenicomassano.it/2017/05/gramsci-la-chiesa-e-i-nipotini-di-padre.html
    Si tratta di una balla messa in circolazione qualche tempo fa e riciclata da Gotor ennesimo testimone della mediocrità universitaria nostrana (e del Pd, ovviamente).
    Stante l’ignoranza vigente nel clero attuale, non sorprende che qualcuno prenda sul serio certe fesserie.

    • Don Ettore Barbieri ha detto:

      Anche perché almeno fino al Vaticano II, la Compagnia, presa nel suo insieme, molto difficilmente potrebbe essere definita “di sinistra”.
      Certo, vi erano i Rahner, i Teillard de Chardin alcuni Gesuiti del Pontificio Istituto Biblico, ma l’Ordine nel suo complesso non era per nulla “a sinistra”.

      • IMMATURO IRRESPONSABILE ha detto:

        Don Barbieri, chiedo a Lei, e a chi ne sa piu’ di me: esiste qualche ricerca sulla clamorosa sterzata a sinistra che porto’ il card. Bea s.j. ,ad abbandonare la propria posizione di inflessibile e occhiuta difesa della Tradizione, negli studi biblici, per farlo repentinamente diventare il protettore-garante dei piu’ temerari neo-ermeneuti (ovviamente rimanendo ben accomodato alla medesima cattedra) ?

        • Don Ettore Barbieri ha detto:

          Non so se esistano degli studi in proposito e francamente non so neppure se si possa dire del card. Bea quello che lei scrive, nel senso che aveva fama di essere un po’progressista anche prima del Vaticano II. Ne parla (male)Mons. Francesco Spadafora, docente di Sacra Scrittura alla Lateranense, nel suo libro “La Tradizione contro il Concilio”, ma lo fa in un discorso molto più generale e partendo da posizioni molto vicine a quelle di Mons. Lefebvre. E’ vero anche, però, che Malachi Martin, che fu suo segretario, nel suo libro “La casa spazzata dal vento” lo presenta (ovviamente con un altro nome) come l’unico favorevole alla proclamazione del terzo segreto di Fatima.
          Mi spiace di non poterle essere d’aiuto.
          Tenga conto che alcuni sterzarono in buona fede, nella convinzione di obbedire a Cristo e alla Chiesa: è il caso di Padre Riccardo Lombardi, “il microfono di Dio”, che dopo il Concilio passò su posizioni teologiche molto progressiste, tanto da ricevere diversi richiami dalla Santa Sede e da Paolo VI in persona.

          • Iginio ha detto:

            Aggiungiamo anche che Martin ha detto anche diverse sciocchezze (non necessariamente quella cui lei allude, ma altre sì).
            E che – questa è deliziosa – Rahner veniva citato da Vintila Horia perché inizialmente pare concordasse sul fatto che i cristiani dovessero ritirarsi dal mondo moderno in piccole comunità. Poi cambiò parere.

  • Luca Monforte ha detto:

    Per farsi un’idea di quello che è successo ai Gesuiti a cavallo e dopo del Concilio consiglio di leggere l’introvabile libro dell’ex gesuita Malachi Martin. E poi il libro del gesuita Padre Caruso.
    Un ampio studio si può trovare sul sito cooperatorveritatis.
    Bergoglio divenne ausiliario di Buenos Aires perché si accreditò come conservatore. Salvo tramare con la Teologia del Popolo e con la Mafia San Gallo aderendo ai suoi disegni e schierando una volta divenuto Papa.

  • Gianfranco ha detto:

    L’articolo è assai condivisibile, bravo, mons. X!
    Due piccole notazioni:
    1 – “Ad Maiorem Dei Gloriam” e non “Gloria”.
    2 – La prego di fare i miei più vivi ed AMMIRATI complimenti al suo confratello gesuita indignato!
    Complimenti davvero: una FACCIA DI BRONZO da Guinness!!!

  • Bastian contrario ha detto:

    Sul fatto quotidiano di qualche giorno fa c’era un intera pagina a fumetti in cui veniva deriso l’articolo della scorsa domenica di Scalfari sulle pagine di Repubblica. Una denigrazione violenta ed anche , diciamolo pure, offensiva per l’anziano fondatore di Repubblica. Ma che mi ha strappato qualche risata.
    Poiché Scalfari è lo sponsor di Bergoglio, forse il buon Molinari si è trovato nel dilemma di salvare Bergoglio dagli insulti rivolti a Scalfari.
    Forse è questo lo scopo dell’articolo di Gotor.
    Lasciamo pure che la derisione della plebaglia del fatto travolga Scalfari , ma salviamo Bergoglio.

  • emma ha detto:

    l’allievo dei Gesuiti cui fa riferimento è Mario Draghi ?

  • Zuzzerellone ha detto:

    Confesso : ieri ho acquistato Repubblica sperando in un un’attacco a Bergoglio. Ovviamente sono rimasto deluso.
    E anch’io, come l’illustre monsignore ho cercato notizie di Miguel Gotor in internet. Per la verità ricordavo di averlo visto tempo addietro sugli schermi televisivi, anche se ultimamente sembrava scomparso.
    Ma appunto Wikipedia ci dà di lui molte notizie.
    Ma quello che non ci dice è per quale motivo le cattedre di storia moderna debbano essere attribuite quasi esclusivamente a persone che hanno nel loro curriculum la militanza in partiti di sinistra.
    Nei giorni scorsi si è parlato di Paolo Mieli. Seguendo alcune delle sue trasmissioni televisive mi ero accorto che, in fondo in fondo c’era nelle sue parole tracce di pensiero marxista anche se l’adesione alla verità di questo giornalista era maggiore di quella di molti suoi altrettanto celebri colleghi.
    Ma qualcuno tra voi ha fatto giustamente notare che quella che viene mostrata da giornalisti come Mieli è solo una faccia della luna. Mai una parola sul più terribile totalitarismo del secolo scorso, ovvero sul comunismo, Silenzio totale, in modo che giovani sprovveduti, ma capaci di farsi strada possano, se giunti alla poltrona di ministro appoggiare senza problemi le brame di qualche superstite dittatura comunista.

    • Busiride ha detto:

      Non solo le cattedre di storia moderna, ma le cattedre in generale, per lo meno nel campo degli studi umanistici.