VIGANÒ, NELL’ORA DELLA PROVA. LA RACCOLTA DEI SUOI TESTI.

4 Novembre 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, oggi, 4 novembre, alle ore 21, ci sarà un live streaming speciale per la presentazione del libro di Mons. Carlo Maria Viganò “Nell’ora della prova”, libro curato da Aldo Maria Valli e appena uscito e disponibile in formato ebook e cartaceo. Interverranno i giornalisti Aldo Maria Valli e Marco Tosatti, lo storico Massimo Viglione e l’economista Ettore Gotti Tedeschi.

Modererà Aurelio Porfiri.

Dall’estate del 2018, quando rivelò al mondo il suo memoriale sul caso dell’ex cardinale MacCarrick, l’arcivescovo Carlo Maria Viganò è diventato il capofila di un movimento di resistenza cattolica a difesa della retta dottrina e della fede nel segno della Tradizione, contro l’apostasia ormai dilagante.  Titolare del popolare blog Duc in altum, nel quale gli interventi dell’arcivescovo compaiono spesso, Aldo Maria Valli raccoglie in questo volume numerosi contributi dell’ex nunzio negli Usa: testi che, spaziando dall’analisi della situazione della Chiesa a temi di spiritualità, compongo un quadro indispensabile alla comprensione della situazione attuale

Mi permetto a quanto punto una ricostruzione personale della nascita – se vogliamo per certi versi casuale – del fenomeno Viganò. Nel luglio del 2018 un amico importante mi telefonò, per annunciarmi che l’arcivescovo, che conoscevo in maniera piuttosto superficiale,  avrebbe voluto rilasciare un’intervista importante, e che bisognava cercare un giornale che non avesse paura di farla uscire. Mi chiedeva se avrebbe potuto dare il mio numero di telefono a Viganò; che infatti mi chiamò pochi giorni dopo. Fissammo un appuntamento a casa mia – per motivi di discrezione – che si realizzò qualche giorno più tardi. L’arcivescovo si sedette, ed io accesi il registratore. Mi disse: non ancora: prima le voglio raccontare tutta la storia. E così cominciò a narrarmi la vicenda di McCarrick, l’udienza dal papa, e tutti i dettagli.

Alla fine del racconto – che durò parecchio tempo – gli dissi: bene, cominciamo a lavorare? Metto in moto il registratore? Rispose: ancora no, lo faremo fra qualche giorno, prima devo sistemare alcune cose personali e di famiglia. E se ne andò.

Ci risentimmo qualche giorno più tardi – una buona settimana, mi sembra, e mi disse: adesso sono pronto. venne di nuovo a casa mia, ma invece dell’intervista aprì il suo computer, e mi disse: ho pensato che fosse meglio preparare qualche cosa di scritto. Fianco a fianco ci mettemmo a leggere insieme le dieci pagine circa della prima memoria; correggemmo alcune cose, ne rendemmo altre più comprensibili.

Nel frattempo avevamo deciso che il memoriale sarebbe uscito in Italia su La Verità, e in Spagna su Infovaticana. Per quanto riguardava gli inglesi ci avrebbe pensato Viganò stesso.

Tramite l’amico che si era fatto tramite fra Viganò e me chiamai il direttore de La Verità, Maurizio Belpietro; gli spiegai in poche parole di che cosa si trattasse, e gli inviai il file. Mi richiamò pochi minuti più tardi: “È una bomba! – disse – lo pubblichiamo di sicuro”.

Per questioni di traduzione decidemmo di rimandare al week end l’uscita su La Verità e sui siti stranieri, e l’arcivescovo mi chiese anche di prendere contatto con Aldo Maria Valli per fargli avere il testo, cosa che feci.

Su La Verità il testo apparve accompagnato da un mio articolo il 26 agosto; per un disguido un sito americano ha “bruciato” l’embargo di qualche ora, nella notte. Mi ricordo che prima di salutarlo, sulla soglia di casa, gli chiesi: Eccellenza, dove andrà adesso? Mi rispose sorridendo: dovrò stare via a lungo, ma non le dico dove. Così quando glielo chiederanno non dovrà dire bugie. E da allora, tutte le numerose volte che ci siamo sentiti, ho evitato di fargli quella domanda. 

Sembra straordinario che siano passati solo due anni e qualche mese, da quell’estate del 2018. E che da una richiesta di intervista così casuale siamo passati a un fenomeno che a causa della gestione deprecabile della Santa Sede ha assunto ormai risonanza mondiale. Ma questa è la reale storia del primo memoriale di Carlo Maria Viganò; a cui poi come abbiamo visto, anche di recente, sono seguite e seguono prese di posizione e interviste.

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3 commenti

  • Sergio ha detto:

    Un grazie di cuore a Mons. Viganò per tutto quello che ha fatto e fa ancora per Santa Madre Chiesa e per tutti noi. Lui rischia la vita, Tosatti anche corre rischi per i numeri di questo blog, ed anche noi che commentiamo con molta probabilità siamo “attenzionati” da qualcuno che ci vuole male. Comunque vale la pena di correre rischi per nostro Signore Gesù, anche perché chi vuol conservare la propria vita la perderà. Dio vi benedica tutti!

  • giovanni ha detto:

    Un immenso grazie a tutti Voi. Forza e coraggio non mancheranno, Dio vi benedica.

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Una storia infinita che per la sua pesantezza morale ha assunto il carattere di una brutta geologia ecclesiale. Il susseguirsi delle puntate, per l’incalzare temporale e per la ripetitività di notizie sulla falsariga di quella dirompente inziale, avrebbe richiesto la buona volontà, unico presupposto per realizzare una convivenza pacifica a partire dall’ interno della Chiesa. E, invece, ancora non se ne intravede il finale congruente.
    La pace non la si costruisce a chiacchiere…
    In tutto questo: un “grazie” riconoscente a mons. Viganò per il coraggio che dimostra nel sostenere e difendere la verità dei fatti e per la fedeltà al Suo ministero, in solitario e nonostante gli attacchi di cui è stato fatto oggetto.