CALIARI: UN TRISTE PAPATO CADE NELLA FOSSA CHE HA SCAVATO.

27 Ottobre 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Gian Pietro Caliari ci ha inviato queste riflessioni, seguite alla polemica e allo scandalo suscitato dalle frasi del Pontefice regnante sulle unioni civili fra persone dello stesso sesso. Una riflessione severa e amara, ma a cui difficilmente si può dare torto. Motu in fine velocior, e non abbiamo ancora visto tutto, purtroppo…

 

§§§

Ecce parturiit injustitiam; concepit dolorem,

et peperit iniquitatem.

 Lacum aperuit, et effodit eum; et incidit in foveam quam fecit.

di Gian Pietro Caliari

Le recenti esternazioni dell’arcivescovo emerito di Buenos Aires, per quanto scandalosamente inopportune, in nulla – ovviamente – possono modificare né l’antropologia rivelata né il preciso insegnamento della Sacra Scrittura o la costante Tradizione della Chiesa Cattolica.

Come dogmaticamente afferma il Concilio Vaticano II: “A Dio che rivela è dovuta l’obbedienza della fede con la quale l’uomo gli si abbandona tutt’intero e liberamente prestandogli il pieno ossequio dell’intelletto e della volontà e assentendo volontariamente alla Rivelazione che egli fa” (Dei Verbum 5).

Di più, il Sacrosanto Concilio precisa che “la sacra tradizione e la sacra Scrittura costituiscono un solo sacro deposito della parola di Dio affidato alla Chiesa; nell’adesione ad esso tutto il popolo santo, unito ai suoi Pastori, persevera assiduamente nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nella frazione del pane e nelle orazioni, in modo che, nel ritenere, praticare e professare la fede trasmessa, si stabilisca tra pastori e fedeli una singolare unità di spirito” (Ibidem 10).

Come ha insegnato il Divino Maestro: “il di più viene dal maligno” (Matteo 5, 37), che riferito al “sì, sì, no, no” del linguaggio cristiano sarebbe più corretto dal testo greco – τὸ δὲ περισσὸν τούτων ἐκ τοῦ πονηροῦ ἐστιν  – tradurre in “al contrario qualunque cosa al di là di questi – il sì e il no appunto – è del malvagio”.

Il malvagio è lo stesso πονηρός, che poco dopo insegnando ai discepoli a pregare, Gesù indicherà di chiedere al Padre: “ἀλλὰ ῥῦσαι ἡμᾶς ἀπὸ τοῦ πονηροῦ, ma liberaci dal malvagio” (Matteo 6,  13)!

L’identikit più completo del malvagio, nell’Antico Testamento, ci è offerto da un Salmo, che è al contempo un doloroso lamento ma anche un potente inno alla giustizia di Dio:  Ecco, il malvagio è in doglie per produrre iniquità. Egli ha concepito malizia e partorisce menzogna. Ha scavato una fossa e lha resa profonda, ma è caduto nella fossa che ha fatta” (Salmo 7, 14-15).

Il documentario “Francesco” di un regista israelo-americano – noto per aver diretto anche il film Oy Vey! My Son is Gay!, O che fortuna! Mio figlio è omosessuale! –   a una prima visione appare un’opera a metà strada fra un documentario dell’Istituto Luce e una produzione del migliore realismo sovietico. Si badi non un’opera agiografica, ma volutamente propagandistica!

In essa, Jorge Mario Bergoglio è tratteggiato come un contemporaneo Conductador, a metà strada fra un Simon Bolivar e un Ernesto Che Guevara, che al grido Patria o Muerte! ha sostituito l’abbecedario del politicamente corretto.

Più che il documentario su di un personaggio reale, il filmato è una soap opera moralistica, persino urticante tanto è mielosa, dove non stupisce – come ha bene argomentato il filosofo Diego Fusaro – che “il politicamente corretto sia eticamente corrotto” e tenda inevitabilmente a imporsi come “una dittatura del pensiero unico”.

Al di là della produzione cinematografica – su cui ognuno sarà libero di farsi un’idea – c’è da chiedersi, tuttavia, perché ora e perché con questa enfasi, con un Pastore della Chiesa immortalato persino mentre festeggia, con tanto di torta, il compleanno del benamato regista?

Si tratta, innanzi tutto, più che di un’opera artistica di un’arma di distrazione di massa e a distrarre appunto serve il malizioso copia, incolla, cuci e scolla dei dialoghi e delle interviste rilasciate nel corso di questi sette anni dall’arcivescovo emerito di Buenos Aires.

Da lungo tempo ormai, infatti, certa stampa mondiale, che aveva parossisticamente tirato la volata alla “rivoluzione bergogliana”, ha capito di aver creato un mito e raccontato una semplice falsità. Da settimane, poi, persino i più cauti opinionisti hanno dovuto prendere atto di scandali e malaffari, corruzione materiale e morale, che non datano dai tempi dei Borgia, ma che sono nati, sono stati alimentati e sono cresciuti in questi sette anni.

È, poi, una pura operazione di marketing o meglio come direbbero gli specialisti di restyling.

Alcuni anni fa, solo un anonimo Marcantonio Colonna – rivelatosi in seguito lo storico anglo-francese Henry Sire – aveva osato scrivere che Jorge Mario Bergoglio “era già conosciuto da tempo nella sua natia Argentina come un politico manipolatore e un abile promotore di se stesso. Dietro la maschera di affabile uomo del popolo, ha consolidato la sua posizione di dittatore che governa con la paura e ha stretto alleanze con gli elementi più corrotti del Vaticano (cfr. The Dictator Pope: The Inside Story of the Francis Papacy, 2017).

Un anno dopo, è stata la volta di Mauro Mazza che lucidamente scrive che i critici di Bergoglio l’accusano ”di aver commesso una serie di errori affidando grandi responsabilità a personaggi non meritevoli, puntualmente rivelatisi inadeguati, incapaci e, talvolta, corrotti. Imputano a Bergoglio anche di avere affidato dosi massicce di potere, in Vaticano, a esponenti di curia ambiziosi, intolleranti e vendicativi che hanno instaurato un insano clima di paura, sospetti e maldicenze” (Bergoglio e Pregiudizio, 2018, p. 5).

Negli ultimi tempi, infine, persino uno dei più  autorevoli editorialisti italiani ha dovuto ammettere che “Bergoglio si è mostrato risoluto nel destrutturare un modello di Chiesa già in crisi” e che “sul piano del potere, avversari ma anche amici gli attribuiscono un modo di agire che non sempre coincide con la sua immagine pubblica” (Massimo Franco, L’enigma Bergoglio. La parabola di un papato, 2020, pp. 8 e10).

Non è, insomma, più un mistero per nessuno che Bergoglio sia un uomo iroso, vendicativo, assetato di potere e denaro e – come molti sussurrano – che tutto il trambusto a cui stiamo miserevolmente assistendo non abbia altra origine che dal maldestro tentativo di dare una spinta propulsiva, anche in termini economici, non alla Chiesa Cattolica, ma ad una sua personale creatura, ora divenuta papale.

Oltre le personali e umanissime ambizioni dell’arcivescovo emerito di Buenos Aires, tuttavia, è evidente che tutto è stato fatto – in questi quasi otto anni – per alimentare confusione e smarrimento fra i cattolici, discredito sulla Fede e la Chiesa Cattolica, sconcerto anche fra i non cattolici e profonde perplessità persino negli ambienti diplomatici più accorti.

Nella celebre Via Crucis del 2005, Joseph Ratzinger scrisse: “Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui! Quanta superbia, quanta autosufficienza! Quanto poco rispettiamo il sacramento della riconciliazione, nel quale egli ci aspetta, per rialzarci dalle nostre cadute! Tutto ciò è presente nella sua passione. Il tradimento dei discepoli, la ricezione indegna del suo Corpo e del suo Sangue è certamente il più grande dolore del Redentore, quello che gli trafigge il cuore”. E ancora: “Signore, spesso la tua Chiesa ci sembra una barca che sta per affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti. E anche nel tuo campo di grano vediamo più zizzania che grano. La veste e il volto così sporchi della tua Chiesa ci sgomentano. Ma siamo noi stessi a sporcarli!” (Stazione IX).

Il conclave del 2013, è stato detto e scritto, voleva ripulire il Vaticano. Se questo è vero, allora dobbiamo ammetterlo chiaramente: l’ambizione è stata vana, è stato scelto l’uomo sbagliato e il progetto è fallito!

C’è – di fronte al nuovo tentativo debordante di Bergoglio d’imporsi come leader di “un’altra Chiesa” – un aspetto ancor più dolorosamente preoccupante.

In questi tempi di chiacchiericcio costante sul nulla e sull’evanescente, Bergoglio ha imposto con veri atti d’imperio ai Pastori della Chiesa Cattolica la più totale afasia su quei temi cruciali – anche per la convivenza civile – per la quale i cattolici sono stati chiamati ad essere “sale della terra e luce del mondo “; e la Chiesa stessa dovrebbe essere la “città collocata sopra un monte” (Matteo 5, 13-14).

Se si escludono le isolate e coraggiose voci di alcuni valenti ecclesiastici e laici, quale voce si è alzata dal cuore stesso della Chiesa Cattolica mentre erano approvate leggi che estendevano l’aborto fino al nono mese o addirittura autorizzavano l’infanticidio post-nascita? O, mentre, si adottavano leggi di bioetica degne dei più folli sogni hitleriani? O, ancora, leggi liberticide del libero pensiero, che avevano e hanno per vero obiettivo di sopprimere la libertà d’insegnamento religioso e morale della Chiesa Cattolica?

Che dire, poi, dell’afasia che ha caratterizzato la Chiesa Cattolica di fronte all’attuale vera o presunta pandemia. La Chiesa ha avuto il coraggio di parlare dei misteri ultimi della Fede cristiana, senza la comprensione dei quali vana è la predicazione della Chiesa ed è vana anche stessa Fede cristiana (cfr. 1 Corinti 15, 14).

E, infine, non appare significativo che proprio la strategia di questo papato appaia come la più potente realizzazione di quel dramma evocato da Paolo VI all’amico Jean Guitton: “Ciò che mi colpisce quando considero il mondo cattolico, è che all’interno del cattolicesimo sembra talora dominare un pensiero di tipo anti-cattolico e può avvenire che questo pensiero non cattolico all’interno del cattolicesimo diventi domani il più forte. Ma esso non rappresenterà mai il pensiero della Chiesa. Bisogna che sussista un piccolo gregge, per quanto piccolo esso sia” (Jean Guitton, Dialogues avec Paul VI, 2nd, 2001).

Il papato di Jorge Mario Bergoglio, con l’ambizione di una “Chiesa in uscita”, ma in realtà con il non tanto segreto di “andare oltre la Chiesa Cattolica”, rantola fra smarrimento dottrinale, nequizia morale e perdita di ogni credibilità.

Questo ben triste papato – direbbe il salmista – “Ha scavato una fossa e lha resa profonda, ma è caduto nella fossa che ha fatta”.

Più che affidarsi a un ben miserevole e propagandistico filmato, l’autore di questo risultato dovrebbe prenderne coraggiosamente atto.

In scienza e coscienza trarne davanti a Dio e al suo Santo Popolo le doverose conseguenze.

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25 commenti

  • Luca Antonio ha detto:

    Don Pietro Paolo, grazie per le risposte, io sono niente rispetto a Lei che contribuisce, con tutto l’insieme ecclesiastico, a darmi ancora, finche durerete – di nuovi preti non se ne vedono – il corpo di Nostro Signore.
    Pero’ mi permetta di fare una precisazione :
    la masse dei preveggienti il pericolo o lo sfacelo , non lo sfracello – legga bene quello che ho scritto – e’ non copiosa , e’ copiosissima, e la invito ad informarsi…. interventi, cardinal Ottaviani e altri, lettere, mons. Micali, denunce , Complotto contro la Chiesa, un intero libro, un vero e proprio scisma, Lefevre, impianti filosofici, Dietrich Von Hildebrand, tutti, tutti, a denunciare la stessa cosa : quella riforma sarebbe stata esiziale per la Chiesa.
    E cosi’ e’ stato.
    Contra facta non valet argomentum, ho gia’ raccontato qui , ma Lei ancora non interveniva, dei festeggiamentii nella mia parrocchia, per il CVII.
    Venne a parlare una suora che con fare allucinato magnificava i frutti del CVII….dopo un po’ le ho chiesto ;
    sorella quante eravave nel vostro convento quando lei e’ entrata?.
    25 mi ha risposto…ed ora , domando,….2.
    Mi sono alzato e sono partito.
    Sempre i miei migliori saluti e che Dio le dia la fede, la salute e la forza per continuare la sua missione

  • Paul Mayer ha detto:

    Sono convinto che gli storici un giorno qualificheranno il papato di Bergoglio peggiore perfino di quello di Papa Borgia. Studiare per credere.

    • Pierluigi ha detto:

      Lo è già. Che sappia, papa Borgia non ha detto nulla di eretico.

    • : ha detto:

      Nonostante tutte le nefandezze ascrivibili a Papa Borgia vere e inventate, egli non ha mai attentato all’ortodossia della Fede, anzi, l’ha difesa. Perfino l’insospettabile Wikipedia (insospettabile nel senso di fortemente anticattolica) dice: «si dimostrò sempre un pontefice devoto e attento difensore dell’ortodossia».
      In quanto alle sue malefatte, non fu certamente un santo, ma pare che le indagini storiche moderne politicamente (e cattolicamente) scorrette ne alleggerisca parecchio la portata (https://www.lavocedidoncamillo.com/2010/01/e-alessandro-vi-rimase-ortodosso-tra.html).

  • Marco ha detto:

    Grazie all affettuoso rimprovero fatto dal dr tosatti al prof caliari per la sua l lunga assenza da questo blog adesso possiamo gustare e meditatre ,Scrittura e fatti alla mano , i suoi eccellenti articoli che insiemi e a quelli degli altri autorevoli amici di questo blog ci aprono gli occhi sulla disastrosa situazione della nostra chiesa che tanto amiamo.
    In Te Domine speravi non confundar in aeternum
    PS noto come si rivolga al papa regnante con il titolo di arcivescovo emerito di Buenos Aires.

  • CARMELO ha detto:

    Eppure mi duole dirle, caro prof. Caliari, che quello che lei chiama Sacrosanto Concilio (CVII) è l’albero che ha dato questi frutti avvelenati che stanno portando alla “morte” milioni di anime.
    ” Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere.” (Mt 7, 16-20).
    Il problema a questo punto è solo uno: chi sarà a tagliare l’albero e gettarlo nel fuoco? C’è da aspettare solo l’intervento divino?

    • Don Pietro Paolo ha detto:

      Carmelo,
      Mi duole contraddirla, ma il Concilio Vat. II non è l’albero che ha dato questi frutti, la prova è che gran parte dei figli della Chiesa nati e nutriti dai decreti Conciliari, come credo lo stesso Caliari, non solo non hanno niente a che fare con queste deviazioni , ma combattono le distorsioni della retta dottrina e retta morale.
      “Canterò per il mio diletto
      il mio cantico d’amore per la sua vigna.
      Il mio diletto possedeva una vigna
      sopra un fertile colle.
      Egli l’aveva vangata e sgombrata dai sassi
      e vi aveva piantato scelte viti;
      vi aveva costruito in mezzo una torre
      e scavato anche un tino.
      Egli aspettò che producesse uva,
      ma essa fece uva selvatica” ( Is 5, 1-2). Si può dare a Dio la colpa se la Vigna vangata da Lui ( o istruita dal Vat .II) ha prodotto uva selvatica? Anche Paolo VI aveva altre aspettative: ” Col Vaticano II ci aspettavamo la primavera e invece è venuto l’inverno”.
      Dio degli eserciti, volgiti,
      guarda dal cielo e vedi
      e visita questa vigna,
      proteggi il ceppo che la tua destra ha piantato,
      il germoglio che ti sei coltivato.
      Quelli che l’arsero col fuoco e la recisero,
      periranno alla minaccia del tuo volto.
      Sia la tua mano sull’uomo della tua destra,
      sul figlio dell’uomo che per te hai reso forte.
      Da te più non ci allontaneremo,
      ci farai vivere e invocheremo il tuo nome.
      Rialzaci, Signore, Dio degli eserciti,
      fà splendere il tuo volto e noi saremo salvi (Sl 79-80, 15-20)

      • Sergio ha detto:

        Mi dispiace don Pietro, ma non sono d’accordo. Non sono un esperto di Concili, ma sono un Cattolico alfabetizzato. Non approfondisco troppo l’argomento anche perché è stato già fatto e bene da tanti studiosi. Basta un solo elemento (e ce ne fosse solo uno!) per capire quale fu lo spirito del Concilio : con il novus ordo il celebrante dà le spalle a Cristo, mentre si rivolge ai fedeli. Una mancanza di rispetto e di riverenza che imbarazza. Quando servo Messa e devo stare spalle all’Altare avverto un forte disagio. Le spalle a Cristo date sull’altare sono il primo passo (sotto le mentite spoglie di un avvicinamento al “popolo”) delle spalle a Cristo dato in ogni aspetto della vita. Altro che “tagliare la coda ai Cardinali”… Ha detto bene Papa Benedetto, il Concilio non è un dogma. Se non cominciamo con il dire chiaramente che il CVII è stato un cattivo Concilio, commettiamo lo stesso errore di quelli che si sforzano di trovare ad ogni costo qualcosa di buono o”Cattolico” in questo Papa. Contro ogni evidenza. Cordialmente

        • Don Pietro Paolo ha detto:

          Caro Sergio,
          Nè Il sacerdote che celebra la Messa col N. O. da’ le spalle a Cristo, in quanto celebra in Persona Christi, e nè i partecipanti in quanto la celebrazione del Sacrificio Eucaristico viene fatta sull’altare e tutti si è attorno. Quindi, nessuna mancanza di rispetto.

          • Corrado Bassanese ha detto:

            Non sono certo un esperto di neoteologia, però mi domando a che scopo si è voluto stravolgere in questa maniera la Santa Messa? Non era bella così com’era?
            Non ho trovato nessuno che me lo abbia spiegato.

      • Luca Antonio ha detto:

        Ma se il CVII era buono, ed e’ stato solo stato mal interpretato, come si spiega, don Pietro Paolo, che allora furono numerosi , anzi piu’ che numerosi, gli uomini di chiesa che previdero con precisione millimetrica lo sfacelo attuale ?.
        E non mi dica, la prego, che il fetore di questa putrefazione lo sento solo io.

        • Don Pietro Paolo ha detto:

          Luca Antonio,
          Quello che io non capisco è cosa c’entra il Concilio con lo sfracello attuale? con tutta la buona volontà, non riesco proprio a capire. È come se qualcuno mi dicesse che l’avvento del protestantesimo fu una conseguenza della Sacra Scrittura il cui motto era “sola Scrittura”. Un conto è il parlare del Concilio e un conto sono le sue interpretazioni , così come è un conto parlare della Sacra Scrittura e un conto è parlare delle sue interpretazioni

          • Luca Antonio ha detto:

            Don Pietro Paolo, ripeto la domanda :
            come spiega che numerosi prelati avessero previsto tutto cio’?.
            Possibili risposte:
            – erano o ubriachi o drogati o in malafede , hanno detto un po’ di cose a casaccio che solo per puro caso si sono avverate con drammatica precisione.
            – Avevano visto giusto, il CVII avrebbe distrutto la chiesa.
            Se non vi fossero state cosi’ tante voci a denunciare le crepe che si aprivano nell’edificio bimillenario, potrei darLe ragione, ma qui siamo di fronte ad una cosa prevista dai suoi detrattori con precisione e, sono convinto , “voluta” dai suoi mandanti ed esecutori con altrettanta precisione.
            Come questo papato….tutto era chiaro sin dall’inzio, il mandato anomalo, il buonasera, lo svilimento della figura papale, le interviste a braccio , la sciatteria dottrinale, la mancanza di spuritualita’ , tutto , ma proprio tutto , e’ stato chiaro ai miei occhi da subito.
            Qui siamo di fronte a Lacoonte e Cassandra insieme , hanno potuto dire i troiani : …. che cosa c’entra il cavallo regalato dai greci con lo sfacelo attuale ?, mentre Troia bruciava e i suoi figli venivano fatti a pezzi ?.
            Post hoc propter hoc non sempre e’ vero, ma se le cose erano state previste ampiamente da chi amava veramente la propria citta’ e i propri figli , non credo si possa piu’ discutere di un CVII buono ma applicato male.

          • Don Pietro Paolo ha detto:

            Luca Antonio,
            Non posso rispondere alla sua domanda perché non so se effettivamente ci siano stati prelati che avevano previsto quello che lei chiama ‘sfracello”. Non so chi fossero e che cosa vaticinassero. Posso dire che Solovev scrivendo il suo L’Anticristo sembra che abbia fotografato tutto il novecento e il nostro tempo, ma I mali che narra non li addebita a un Concilio. A me non risulta che il Vat. II abbia distrutto la Chiesa. La Chiesa, nonostante è provata, dilianata nel suo interno e attaccata e perseguitata dall’esterno, è viva e vegeta. Io, personalmente, metto in pratica come Pastore continuamente i decreti del Concilio e tutto il male che altri decantano a causa delle applicazioni, non li vedo e non li registro

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Fratelli e sorelle, inizio con una citazione del poeta latino Marco Valerio Marziale(sec. I d.C.) il quale, indispettito per il fatto che un tale Fidentino, a Roma, andava per le strade declamando molto malamente i suoi versi, gli indirizzò il seguente sonetto:
      –Quem recitas meus est, o Fidentine, libellus;
      sed male cum recitas, incipit esse tuus.—
      Bene, io credo che la stessa cosa potrebbero dire , oggi, a Bergoglio e agli eminenti cardinali che lo supportano, gli autori dei testi fondamentali del Concilio Vaticano II .
      Loro probabilmente intesero dire certe cose, questi ne hanno intese altre.
      Lo spartito è sempre quello, ma essendo cambiati il direttore dell’orchestra e i suonatori, la musica è tutta diversa.
      Parere mio e di Scarpe Grosse.

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Che tristezza questo grande imbroglio che ha trascinato sull’orlo della fossa inermi imbrogliati! Sull’orlo della fossa non pare potersi leggere altro se non: “lasciate ogni speranza”. Difficile scrollarsi di dosso la sensazione di un tradimento, frutto del fallimento di figure insospettabili di inganni.

  • renatoto brandolese ha detto:

    Per l’ appunto : liberaci dal male : é un’ invocazione che quasi sigilla un grido ultimo quasi di – sperato , come un’ ultima spiaggia prima che abbia a verificarsi il disastro che un Isaia moderno descriverebbe con la potenza del detto porofetico. Liberaci e chi ? dal male che ogni giorno in vaticano scardina l’ edificio millenario dottrinale scritturistico della fede dei Padri. La fede cemento è diventato come sabbioso collante che sgretola l’ edificio riducendolo a maceria in nome di una ” chiesa del popolo ” come dice el gaucho che solo assomiglia ad un coacervo di spot sbandierati attraverso una stampa atea compiacente. Deve essere un esaltato mitomane costui che pensa di distribuire al mondo dei suoi fedeli una moderna visione antropologica di una chiesa che diventa vieppiù in realtà una organizzazione non governativa. Mi dolgo che tra gli incipriati cardinali e vescovi non apppia sostanzialmente nessuno ( per tornaconto misero ) che possa prendere in mano la barra della barca di pietro piena di nequizie atte a farla naufragare per sempre. Il grido sembra giungere troppo poco in alto nei cieli dove qualcuno appare essersi voltato da un’ altra parte lasciando la vigna del Signore alla mercè di questo gaglioffo dalle plurime personalità condite da una totale incompetenza teologica ma comunque narcisisticamente superbo ed arrogante e nel suo intimo violento. Pressato dai vomitevoli conati della chiesa cattolica tedesca che vuole farsi protestante , avrebbe costui la reale possibilità di essere il Defensor Fidei mentre in realtà non è niente èiù che un moderno antiscrito da gettare alle ortiche al più presto.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Salmo per salmo, Salmo 9,17 :
    — Il Signore si è manifestato, ha fatto giustizia;
    l’empio è caduto nella rete, opera delle sue mani.–

    Quando si deciderà a manifestarsi ? Se ne dovrebbero vedere tante di persone cadere nelle proprie reti.

  • Simeone ha detto:

    Preghiamo per papà francesco. Ma, per carità, non certo per le sue intenzioni!!

    • Michele ha detto:

      Preghiamo per papa Francesco secondo le intenzioni della Madonna. Non sbagliamo di sicuro.

      • massimo trevia ha detto:

        io non prego per papa francesco:non si definisce piu’ Papa lui stesso…..poi,se prego per lui lo faccio come per chiunque:cosa giusta, ma non pensiamo che egli si comporti cosi’ perche non preghiamo abbastanza,per favore:guardiamo e giudichiamo la realtà’ di ciò’ che accade!!!!!!

  • PG ha detto:

    Esorto anche a leggere un libretto di un santo ed arguto sacerdote ,cattolico, : don EnzoBoninsegna , della provincia di Verona. Il titolo del libretto ( pro manuscripto ) è : “Stranezze di un Pontificato ” ” Bergoglio Papa o non Papa ?Governa la chiesa a nome di Cristo o a nome di Satana ?” assicuro che merita una lettura .Si deve ordinare direttamente al’autore : don EnzoBoninsegna . via S.Giovanni Lupatoto ,16 – 37134 Verona . tel 045 8201679

  • anonimo ha detto:

    Ottimo pare di A.M. Valli, pienamente condivisibile:
    “Il cattolico assiste sgomento al ruolo interpretato dal papa. Ma occorre guardare in faccia la realtà, senza paura. Dall’Amoris laetitia al rifiuto di ricevere i cardinali dei dubia, dalla Laudato sì alla firma del documento di Abu Dhabi, dall’accordo segreto con il governo della Cina all’ultima enciclica Fratelli tutti, Francesco ha scelto non di confermare i fratelli nella fede, ma di ingannarli, confermando i lontani nella loro erranza e assecondando i progetti massonici-globalisti. Non a caso questo papa ha ricevuto, anche dopo Fratelli tutti, elogi e apprezzamenti a ripetizione da parte delle logge massoniche.”
    https://www.radioromalibera.org/loffensiva-globalista-di-francesco-anche-il-catechismo-e-complottista/

    • Briciola ha detto:

      Ottimo come al solito Aldo Maria Valli.
      Per tutti noi il nuovo cardinale statunitense è colui che ha criticato la visita dei coniugi Trump ad una cattedrale di Washington, visita, a quanto sembra, preannunciata da tempo.
      Qualcuno oggi ci ha rinviato ad un un’altro articolo sul suddetto cardinale, articolo di Blondet. Stranamente il suddetto articolo è risultato privo del solito finale complottista. Ha invece messo in luce l’attività di detto sacerdote a sostegno della lobby gay. Anche questo fatto dimostra che la Chiesa, in America è profondamente divisa.