LETTERA AL CARD. SARAH. SI È DATO A CESARE CIÒ CHE È DI DIO.

14 Ottobre 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, abbiamo ricevuto da un amico questo messaggio, che debitamente condividiamo con voi. Buona lettura. 

§§§

Il cav. Salvatore Porro, Capogruppo FdI al Consiglio Comunale di Trieste e Presidente del Movimento Cattolico per la famiglia e la vita, ha recentemente scritto al card. Sarah. Giro il testo della lettera …

———————————————————————————————————-

A Sua Eminenza  Reverendissima

Cardinale

Robert Sarah

Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti

 

OGGETTO: Si è dato a Cesare quel è di Dio

  Istruzione Redemptionis sacramentum, artt. 90 – 91 – 92.

 

Eminenza,

per  correttezza nei suoi confronti mi presento.

Sono un convertito dalla Regina  della Pace di Medjugorje (2002), mi ritengo un fedelissimo alla Chiesa, una  santa cattolica e apostolica e romana, alla sua gerarchia visibile, ma anche  alla tradizione e al magistero di sempre come ai “principi non negoziabili”.

La sua lettera diffusa nella mattina di sabato 12 settembre 2020 sulla celebrazione della liturgia nelle attuali contingenze sanitarie rappresenta un giusto richiamo alla disciplina della Chiesa ed un salutare ed atteso riconoscimento dei diritti di Dio e dei Suoi fedeli in una delicata materia liturgica.

Una lettera, bellissima e dai contenuti dottrinali e tenore spirituale altissimo: da quanto mancava un documento ufficiale della Chiesa che parla di Dio e delle cose di Dio, in questi termini!? Non si parla né di ambiente, né di migranti, de di fratelli di altra religione… insomma di tutti quelle cose di cui abbiamo fatto abbondante indigestione; ma si parla di Dio, del Sacro, delle cose di Dio.

Essa, tuttavia, riafferma un sacrosanto principio, ma non interviene sulle cause per le quali quel principio è stato violato, e non da alcuni fedeli, ma da un governo laico (giallo-rosso) che ha esercitato ed esercitano il loro potere decisionale e disciplinare in un senso totalmente contrario a quel principio stabilito dal Concordato del 1984 di cui all’art. 2: “L’articolo 2 che stabilisce che “La  Repubblica  italiana riconosce alla Chiesa cattolica la piena libertà di  svolgere la sua  missione pastorale, educativa e caritativa, di evangelizzazione e di  santificazione. In particolare, è assicurata alla Chiesa la libertà di   organizzazione, di pubblico esercizio del culto, di esercizio del magistero e   del ministero

spirituale nonché della giurisdizione in materia ecclesiastica”.  “La dovuta attenzione alle norme igieniche e di sicurezza non può portare alla sterilizzazione dei gesti e dei riti, all’induzione, anche inconsapevole, di timore e di insicurezza nei fedeli”.

Il passaggio più importante della sua lettera….“Si riconosca ai fedeli il diritto di ricevere il Corpo di Cristo e di adorare il Signore presente nell’Eucaristia nei modi previsti, senza limitazioni che vadano addirittura al di là di quanto previsto dalle norme igieniche emanate dalle autorità pubbliche o dai Vescovi”.

È certo fondamentale richiamare vescovi e sacerdoti affinché “Si riconosca ai fedeli il diritto di ricevere il Corpo di Cristo, come meglio lo desiderano, non è specificato: sulla lingua in ginocchio o nella mani, e di adorare il Signore presente nell’Eucaristia nei modi previsti, senza limitazioni che vadano addirittura al di là di quanto previsto dalle norme igieniche emanate dalle autorità pubbliche o dai Vescovi”.

Eminenza, sembra evidente che questo diritto è quello sancito dall’Istruzione Redemptionis sacramentum, artt.[90.]

«I fedeli si comunicano in ginocchio o in piedi, come stabilito dalla Conferenza dei Vescovi»,e confermato da parte della Sede Apostolica. «Quando però si comunicano stando in piedi, si raccomanda che, prima di ricevere il Sacramento, facciano la debita riverenza, da stabilire dalle stesse norme». [176]

[91.] Nella distribuzione della santa Comunione è da ricordare che«i ministri sacri non possono negare i sacramenti a coloro che li chiedano opportunamente, siano disposti nel debito modo e non abbiano dal diritto la proibizione di riceverli».[177] Pertanto, ogni cattolico battezzato, che non sia impedito dal diritto, deve essere ammesso alla sacra comunione. Non è lecito, quindi, negare a un fedele la santa Comunione, per la semplice ragione, ad esempio, che egli vuole ricevere l’Eucaristia in ginocchio oppure in piedi.

[92.] Benché ogni fedele abbia sempre il diritto di ricevere, a sua scelta, la santa Comunione in bocca,[178] se un comunicando, nelle regioni in cui la Conferenza dei Vescovi, con la conferma da parte della Sede Apostolica, lo abbia permesso, vuole ricevere il Sacramento sulla mano, gli sia distribuita la sacra ostia. Si badi, tuttavia, con particolare attenzione che il comunicando assuma subito l’ostia davanti al ministro, di modo che nessuno si allontani portando in mano le specie eucaristiche. Se c’è pericolo di profanazione, non sia distribuita la santa Comunione sulla mano dei fedeli.[179]

Mt. 5,37: Ma il

vostro parlare sia SI-SI-NO-NO, ciò che è in più vien dal maligno.

Eminenza, a nome personale e di milioni di fedeli cattolici, in ginocchio  prego, Lei, come Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, impartire al clero dell’Italia e del mondo, le disposizioni volte a rimuovere questi insensati atteggiamenti, in feroce contrasto con la pietà cristiana che deve animare i Pastori, a porgere la santa Particola sulla lingua e in ginocchio e non schernire quei fedeli rimasti saldi nella tradizione di essere etichettati: “retrogradi, integralisti e addirittura fuori dalla Chiesa” e di raccomandare gli stessi pastori che negando la comunione commettono il reato di “abuso di potere”  e procurando………………….. giustificandosi sulla frase: “ci atteniamo alle norme igieniche emanate dalle autorità pubbliche o dai Vescovi.

I santi pastori hanno avuto il compito da Gesù Cristo di raccogliere le anime a loro affidate e non disperderle,  e assicurare loro di ricevere la santa Comunione nel modo più appropriato espressione della dovuta adorazione al Corpo di Cristo?

Eminenza, Invocando la benedizione di Vostra Eminenza, la prego di accogliere le nostre umili Ave Maria da tutto il Movimento.

Devoti ossequi.

Salvatore Porro

Fondatore del Movimento Cattolico per la famiglia e la Vita.

Consigliere comunale di Trieste

Capogruppo Fratelli d’Italia

Trieste,

26 settembre 2020

§§§




 

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56 commenti

  • IPM ha detto:

    E’ una notizia già un pò vecchiotta, 7 ottobre, https://www.liberoquotidiano.it/news/personaggi/24807451/papa-francesco-bacia-mani-senza-mascherina-udienza-chiusa-vaticanista-immagini-inquietanti.html

    Papa Francesco durante l’udienza del mercoledì si è presentato nuovamente senza mascherina. Dopo essersi avvicinato ad alcuni parroci appena ordinati è stato immortalato mentre baciava le loro mani. Il commentatore vaticano Robert Mickens, scrive Dagospia, ha twittato una foto del Papa, commentando: “Immagini molto inquietanti dal Vaticano oggi. Il Papa senza mascherina a una udienza al chiuso con un gran numero di persone, molte delle quali si abbassano la maschera per parlare con lui. E il papa bacia le mani dei sacerdoti recentemente ordinati …”. Il Pontefice ha indossato raramente la maschera dall’inizio della pandemia e non si è tirato indietro davanti a folle di persone che si ammassano per richiamare la sua attenzione, indossando mascherine in modo errato.

    A noi comuni mortali invece mascherine, distanziamenti, numero ridotto, divieto di inginocchiarsi, Communione nelle mani, max 6 persone in casa (meglio con le mascherine se non tutti congiunti) …

  • IPM ha detto:

    Egregio don Pietro Paolo,
    inanzitutto ringrazio per la risposta.
    (egr. dott. Tosatti, mi permetto di scrivere una risposta come nuovo commento, per non ingarbugliare troppo il thread)

    dPP: “come mai in questo blog gli si da importanza di inviolabilità al solo documento della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti in questione e poi si criticano spudoratamente altri documenti compresi quelli del Concilio Vat. II?”
    IPM: Mi perdoni, ho una certa età, ma non ricordo di aver fatto riferimento a CVII e non rammento di aver mai, ne su questo blog, ne su altri blog, scritto del CVII o criticato il CVII – non ho ne conoscenza ne capacità. Ho fatto sì riferimento ad un documento isolato, Redemptionis sacramentum, ma ho anche letto dei libri e articoli, ho letto anche quanto in pubblico ha dichiarato SE Cardinale Sarah sul tema. E mi vedo affermato, che il modo come ricevo la Santa Communione da anni, è adeguato e sopratutto consigliato dalla Chiesa Cattolica da centinaia di anni. Non ho ancora compreso perchè papa Paolo VI abbia permesso l’altra modalità e spero che ci arrivo primo o poi, ma non è cosa che ora mi preoccupa.

    dPP: “Se ci fosse stata violazione da parte dei vescovi dello spirito del documento della Congregazione, sicuramente lo stesso Sarah sarebbe intervenuto.”
    IPM: Ora siamo allo “spirito del documento”, non a quanto scritto nel documento, nero su bianco e in maniera tale, che anch’io posso comprenderlo? Art. 92 Red.Sacr. Mi pare che SE Sarah infatti sia intervenuto. Al meno tre volte. Mi sfugge qualcosa?

    dPP: “il difetto non sta in chi amministra l Eucarestia, ma in chi la riceve”
    IPM: Questa leggo con grande amarezza e tristezza. Sempre colpa dei fedeli.

    dPP: “Il rispetto per l’Eucarestia esige si’ un atteggiamento esteriore, ma soprattutto quello interiore.”
    IPM: In questo periodo sto leggendo articoli e libri sulla Santa Messa vetus ordo, sul Latino ecc. Questo aspetto del “non essere tanto rigidi”, di dover “sorvolare sugli errori nei gesti e forma”, “non è tutto rito” … non mi convince per niente. E’ vero che Dio ci guarda nel cuore e Lui soltanto potrà giudicare il mio “atteggiamento interiore”. Ma il nostro atteggiamento esteriore ovv. la nostra proclamazione non solo con le parole (le preghiere, i canti, le risposte durante la celebrazione) ma anche con tutto il corpo è segno di fede, insegna/istruisce il nostro interiore come l’atteggiamento interiore insegna/istruisce il nostro atteggiamento esteriore, e non ultimo è di esempio per altri, io penso sopratutto ai miei figli. Della fede e dell’atteggiamento interiore si può parlare tanto, scrivere tanto, ma più di tante parole insegna l’esempio.

    Nota a parte: Sabato sono andato alla Santa Messa vetus ordo, ho potuto anche ricevere il sacramento della riconciliazione. Niente distribuzione della Santa Communione ai fedeli – immagino come ad agosto in Germania per non andare contro le disposizioni del vescovo e per non imporre ai fedeli di dover ricevere la Particola sulle mani (altri lettori/contribuenti del blog sembrano aver altre esperienze). Domenica sono andato ad una Santa Messa novus ordo, dove i sacerdoti hanno distribuito la Particola ai fedeli sulle mani andando sù e giù per la navata. Dopo messa, sono andato in sagrestia e ho chiesto se potevo essere communicato in bocca (facendo anche riferimento alla riconciliazione). La risposta era: “Temo che non è possibile.” Non mi sono messo a discutere … come ha scritto qualcuno: “Il buon Dio capirà.”

    • Don Pietro Paolo ha detto:

      IPM,
      io non riesco a capire. Ma come ci si può privare dell’Eucarestia che il tesoro più grande che l’Eterno Padre ci ha dato e gratuitamente? Proprio, mi viene difficile da capire. La Comunione data sulla bocca non è prescrizione divina ma della Chiesa che, come l’ha messa può anche renderla facoltativa o toglierla. Se fosse di origine divina, il primo sarei io a farla rispettare, ma non è così. Per quanto riguarda il richiamo fatto a chi si rivolge alla Congregazione quando gli fa comodo, non era rivolto a lei. Era una mia considerazione avallata da quello che purtroppo spesso leggo in questo blog. Ci si appella ai vertici della Chiesa quando fa comodo e poi si nega l’autorità per altro. Rispetto certamente la scelta del parroco che non lo ha voluto comunicarla dando la Sacra Particola in bocca. Io come mia prassi a chi me la richiede l’ accontento seguendo modi di prevenzione, ma rischio sanzioni dal vescovo e multe salate da parte delle autorità militari. Le auguro di avere sempre tanta devozione e adorazione per l’Eucarestia e prego lo Spirito Santo che le conceda tanto Amore perfetto da andare a Dio non solo guardandolo come
      l’Onnipotente, il 3 volte Santo e Glorioso, ma anche come il tenero Padre che non si schifa dei suoi figli indegni, peccatori e sudici come me e si fa toccare ed abbracciare . L’ amore perfetto scaccia ogni timore ( 1 Gv 4)

  • Gigione ha detto:

    OT Ho l’orrenda impressione che dopo la Santa Pasqua vogliano farci saltare anche il Santo Natale

  • Michel Berthoud ha detto:

    Carissimi amici Stilumcuriali, per festeggiare i 50 anni dalla fondazione della Fraternità sacerdotale San Pio X.
    Intervista a Don Davide Pagliarani, Superiore Generale.
    https://bit.ly/319vslZ

    Per commemorare la creazione del seminario di Ecône in Svizzera, Omelia di Mons. Fellay 15.10.2020
    https://bit.ly/3duT7SB

  • Antonio Cafazzo ha detto:

    Invocazione da aggiungere alle Litanie Laurentane: “Madre Terra … ora pro nobis.”
    “Il Vaticano emette una moneta dedicata alla “Madre Terra”.
    L’Ufficio Filatelico e Numismatico del Vaticano venderà il 16 ottobre una moneta d’argento da dieci euro in occasione del 50° anniversario della Giornata Mondiale della Terra, con una donna incinta della Terra, ha riferito Aciprensa.
    Secondo il sito dell’ufficio vaticano, la moneta creata da Luigi Oldani “rappresenta una madre che porta la terra, che dobbiamo curare e amare come se fosse una figlia, con lunghe spighe di grano tra i capelli, in un riferimento incrociato tra passato e futuro che diventa senza tempo, quindi eterno”.
    Non ricordare la mostra prodotta in Vaticano un anno fa è molto difficile. Durante il Sinodo dell’Amazzonia, la protagonista è stata senza dubbio la ‘Pachamama’, una divinità andina, la Madre Terra, identificata con la fertilità. Nonostante il Sinodo sia stato incentrato sull’Amazzonia, all’inizio del Sinodo e durante una cerimonia nei giardini vaticani sono state venerate alcune figure – o almeno così sembrava – che poi il Papa stesso ha chiamato “Pachamama”, provocando uno scandalo tremendo.
    Più tardi, alcuni giovani gettarono questi oggetti nel Tevere, cosa che fu rimpianta da diversi prelati, tra cui il Santo Padre, che festeggiò il fatto che la polizia li trovò pochi giorni dopo.
    Ebbene, cosa volete che vi dica, che il Vaticano tiri fuori questa moneta ora suona, come minimo, come una beffa. Lo stesso che avvenne tre anni fa quando il Vaticano, per commemorare la riforma luterana, dedicò un francobollo al monaco agostiniano. Che il Vaticano rendesse così omaggio a uno degli uomini che forse ha fatto più male all’umanità lasciò perplessi non pochi cattolici.
    In questa occasione si commemora il 50° anniversario della Giornata della Terra (?). E non riescono a pensare ad altro se non a mettere una donna indiana incinta della Terra. Che roba!.
    Fernando Beltrán | 15 ottobre 2020 “

    Tradotto da https://infovaticana.com/2020/10/15/el-vaticano-saca-una-moneda-dedicada-a-la-madre-tierra/

  • Virro ha detto:

    Dott. Porro, tutto il mondo massonico/laico, aldilà di questo o quel partito tutti sono protesi, per ordini superiori (a noi invisibili) per toglierci la Santa Eucarestia:
    2°Tess 2,3″….Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l’apostasia e dovrà essere rivelato l’uomo iniquo, il figlio della perdizione, …..Il mistero di iniquità è già in atto, ma è necessario che sia TOLTO DI MEZZO chi finora lo trattiene. Solo allora sarà rivelato l’empio e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca ….. l’iniquo la cui venuta avverrà nella potenza di satana……”

    Siamo tutti impotenti contro la legge civile, ma la nostra preghiera è MOLTO potente perché rivolta al nostro Dio Incarnato…. ma la profezia di Paolo deve realizzarsi.
    Preghiamo

  • Antonio Cafazzo ha detto:

    Lode al cav. Porro.
    Rispetto ma non lodi al Card. Sarah perché pur Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti sembra che ancora non abbia “ammonito” il vescovo argentino (Taussig) – un caso fra moltissimi casi – che il 31 luglio scorso aveva “ammonito” per iscritto tre sacerdoti della sua diocesi che nel pieno rispetto dell’Istruzione Redemptionis sacramentum non ubbidivano a Cesare (ma forse c’erano indicibili idiosincrasie verso il loro anti-modernismo).
    E’ da ricordare inoltre che Il suddetto vescovo pur avendo ammazzato irrazionalmente un fiorente seminario e pur avendo dato la colpa di questo a Roma è ancora al suo posto beato.
    Si sa che i tempi della Chiesa sono lunghi ma a quanto si nota recentemente sembra che fra i suoi membri – Alti, MedioAlti, Bassi e Bassotti – ci sia anche una consistente attitudine alla CHIACCHIERA e all’IMPUNITA’ (almeno fino a quando il fetore di qualche scandalo non obblighi obtorto collo a scardinalare qualcuno).

  • Alessandro2 ha detto:

    Sono d’accordo con gli interventi precedenti: il senso di impotenza e l’incapacità persino di sperare prendono il sopravvento. Frustrazione.

  • Rafael Brotero ha detto:

    Con le menzogne, le ambiguità e le note di piè di pagina, Bergoglio ha distrutto non solo i dogmi e la morale, ma più profondamente il linguaggio stesso nella sua falsa chiesa. Ormai tutto che viene dal Vaticano è falso, assurdo o irrilevante. È una vera e propria maledizione.

  • Luisa S. ha detto:

    La Verità
    @LaVeritaWeb

    Il capo della rianimazione del San Martino di Genova Angelo Gratarola: «Il 7-8% non viene dimesso perché è solo o indigente».
    «Sempre più posti letto vengono occupati dai ricoverati sociali»

    Anche questo va tenuto presente. A meno che non sia una fake news, o il medico non sia un negazionista. (Lo scrivo a mia cautela contro gli eventuali insulti)

  • Federico Peratti ha detto:

    sottoscrivo la lettera e aggiungo che per poter ricevere la s.Comunione in bocca è necessario intraprendere autentici viaggi per raggiungere sacerdoti disponibili a soddisfare questa facoltà che viene negata da quasi tutti gli altri. Mi sono sentito dire da un parroco che la richiesta è da farisei e sono in attesa di un colloquio presso un vescovo del Piemonte per parlare dell’argomento.
    DOMINE UT VIDEAM

    • stefano raimondo ha detto:

      “…la richiesta è da farisei…”

      È questo sacerdote ad essere un fariseo, un fariseo sacerdote del moralismo oggi imperante, un moralismo più ipocrita e pericoloso di quello (pure esistente) delle epoche passate. Fai bene a reagire.

  • Donna ha detto:

    Nella realtà, la Chiesa si è sottomessa al mondano, ha ceduto la propria sfera di indipendenza perché, in fondo, pensano che non sia grave chiudere le chiese, contingentare il n. dei fedeli, permettere solamente la comunione in mano, ecc.
    La causa principale? Non il covid, ma la mancanza di fede.!
    Ai ristoranti stando seduti ci si può togliere la mascherina,in chiesa no. La distanza da tenere durante la celebrazione è assurdamente esagerata rispetto a tutti gli altri luoghi pubblici e ciò limita la possibilità di partecipazione ;e non pensano minimamente a moltiplicare le messe, anzi meglio lo streaming tanto è la stessa cosa! E la comunione in mano va bene perché forse non si tratta proprio di “presenza reale”è piu un “ricordo”!
    e la lista potrebbe continuare
    Ho l’impressione che ben poco possiamo fare noi “pecore”, quando non ascoltano nemmeno i veri “pastori”. La verità è che questa situazione ha portato alla luce la povertà spirituale in cui da tempo versa questa Chiesa, molti del clero si sono arresi al mondano,molti lo sostengono e abbracciano, molti i Giuda. E sempre piu si stanno rivelando i cuori, mentre
    le azioni/decisioni svelano quale “padrone” uno serve.

  • Emanuele ha detto:

    Che si fa?
    Si spegne la TV che continua a soffiare sulla psicosi.
    E si accende il cervello (ragione) e ci si abbevera di fede: Fidet et Ratio.
    Può il Pane di Vita essere veicolo di morte?
    Se crediamo ciò chiediamoci dove sia finita la nostra fede.
    Inoltre il fine non giustifica mai i mezzi. Nemmeno per ragioni gravissime (come ricorda Papa Paolo VI in Humanae Vitae 14) è lecito fare il male perché ne nasca un bene, “…cioè fare oggetto di atto positivo di volontà ciò che è intrinsecamente disordine e quindi indegno della persona umana, anche se nell’intento di salvaguardare o promuovere beni individuali, familiari o sociali”.

    PS. Smettiamola di inseguire la narrazione pilotata: abbiamo su 120000 tamponi di media al giorno , 7000 (dato di ieri, giorni scorsi erano molti meno) positivi, di sui il 96% asintomatici, 3,5% sintomatici (con anche un solo raffreddore), 0,5% in terapia intensiva (“con” o “per” non si sa). Ma crediamo veramente che nei mesi autunnali ed invernali non ci siano in giro virus respiratori e nessuno mai finisca in terapia intensiva per polmonite? Il coronavirus di base è il virus che da il raffreddore.
    La finiamo di farci prendere per i fondelli almeno noi credenti?
    Ieri, telegiornale della mia città (che bombarda da mesi col Covid): “aumento drastico dei contagi e delle terapie intensive. In terapia intensiva sono ad oggi ricoverate 4 persone dagli 82 agli 84 anni…”.
    Se si deve morire si morirà (quando lo saprà Dio), ma si morirà con la schiena diritta non col panico dei topi in gabbia.
    PS2. Segnalo che 15 anni fa ho seppellito mio fratello di 25 anni per un infarto fulminante e 5 anni fa mio padre per un tumore al pancreas durato 2 anni (e il tumore al pancreas, se c’è qualche medico che legge, sa di cosa sto parlando). Non parlo a vanvera di certe cose.

    • Don Pietro Paolo ha detto:

      Non è la sostanza della Comunione, il Pane di vita, che è Cristo, ad essere portatore del virus (e qui si dovrebbe aprire una lunga discussione sugli accidenti che sono soggetti alle leggi di natura, vedi un Ostia Sacra che col tempo ammuffisce pur essendo il Pane di vita). Sono le mani che possono trasmettere e, nel caso della comunione in bocca, è più facile che le mani del prete si contaminino più che darla sulle mani sanificate. Quante volte ho dovuto lavarmi le mani dopo aver dato la Santa Comunione perché imbrattata di saliva e credo che a nessuno piaccia ricevere l’Eucarestia insieme, anche se in minimissima quantità, alla saliva di un altra persona. Quindi la Comunione in bocca, non è un rifiuto, ma una necessità momentanea. Tuttavia, io non mi rifiuto di darla. La mia esperienza è che quando qualcuno vuole la comunione in bocca, lo faccio mettere da parte e, quando finisco con gli altri comunicandi, gli amministro la Comunione sulla bocca. Questo l’ho potuto fare perché chi l’ha chiesto è stato generalmente una persona o due o un gruppo della stessa famiglia. La cosa si complicherebbe se il numero di queste persone si allargasse e fossero tutti non “congiunti”. Quindi, bisogna rispettare le norme igieniche sempre senza mancare di rispetto alla Sacralità dell’Eucarestia. Rispetto la sensibilità di quanti non se la sentono di prendere la Comunione sulle mani, ma accusare gli altri che la fanno di irriverenza o altro proprio non l’accetto e, penso, che sia questo che susciti la reazione comprensibile di qualche sacerdote.

      • IPM ha detto:

        Egregio don Pietro Paolo,
        mi permetta di farLe qualche domanda, Lei come sacerdote sicuramente potrà spiegarmelo, non ho potuto ancora approfondire l’aspetto dell’ubbidienza.

        Dove lavoro ho un diretto responsabile, con il quale c’è un buon rapporto di collaborazione e con il quale fissiamo lavori, obiettivi etc. Poi nella gerarchia aziendale c’è anche un dirigente, poi un direttore, per arrivare al amministratore delegato ovv. direttore generale. Ora, se il DG o dirigente fissa dei obiettivi/lavori etc. io e il mio diretto responsabile dobbiamo adeguarci e fare quanto ci viene detto.
        Ora, in ambito ecclesiastico “sopra” il sacerdote sta il vescovo, forse c’è anche un decano prima. E poi sopra … come laico direi i Dicasteri ovv Congregazioni, ed in capo a tutto ovv. più in alto ovviamente il papa.
        Ora se SE Sarah, prefetto, ribadisce quest’anno già la terza volta che Redemptionis sacramentum è sempre valida e quindi il diritto del fedele di ricevere la Santa Comunione in ginocchio ed in bocca, ultimo anche per iscritto, mi chiedo -visto che viene ignorato-
        a) cosa significa “ubbidienza” in ambito ecclesiale per i sacerdoti e/o vescovi, visto che a noi fedeli la ubbidienza è stata più volte chiesta
        b) cosa serve una Congregazione con un suo prefetto, se nessuno segue quanto lui chiede?
        Non so se ha senso una riflessione su “ubbidienza verso la Chiesa” o “ubbidienza verso il mandato di Gesù Cristo”, teniamola più semplice e parliamo dell’ubbidienza -forse si può dire- gerarchica.
        Grazie per una Sua risposta.

        • Nanawindin ha detto:

          Parliamo di ubbidienza:
          1. Il sacerdote ubbisce umilmente alle norme della CEI…
          2. La CEI è nel diritto di stabilire tali norme in ubbidienza alla Santa.
          3. Chissà perché al singolo fedele, non si possa richiedere ubbidienza al proprio parroco, anche solo per questo tempo di rischio di contagi da non sottovalutare?…
          Pax semper!

        • Don Pietro Paolo ha detto:

          le risponderò domani. Oggi sono impegnato per motivi pastorali fino a notte tarda.

        • Don Pietro Paolo ha detto:

          IPM,
          Mi piace rispondere, prima di entrare nella questione, con un’altra domanda. Visto che la curia romana con i suoi dicasteri, congregazioni ecc. è il complesso di uffici con i quali il Romano Pontefice governa la Chiesa, come mai in questo blog gli si da importanza di inviolabilità al solo documento della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti in questione e poi si criticano spudoratamente altri documenti compresi quelli del Concilio Vat. II? La coerenza impone di attenersi a tutti i decreti che direttamente o indirettamente sono papali, e quindi autoritativi, e non solo a quelli che collimano con il proprio modo di pensare. Fra l’altro, che valore potrebbe avere un documento che in ogni caso ha autorità solo perché richiama direttamente l’autorità del Romano Pontefice, e poi la stessa persona che si richiama a quel documento definisce lo stesso papa “intruso”, “antipapa”. …. e mi fermo qui? Che valore potrebbe avere un documento di uno che, come qualcuno qui scrive, non è il vero papa? (Spero di essere stato capito).
          Detto questo, per quanto riguarda l’obbedienza, è volontà di Dio che i cristiani lo siano ai loro capi e che siano trattati con rispetto e carità : “Obbedite ai vostri capi e state loro sottomessi, perché essi vegliano su di voi, come chi ha da renderne conto; obbedite, perché facciano questo con gioia e non gemendo: ciò non sarebbe vantaggioso per voi” ( Eb. 13, 17), ” Vi preghiamo poi, fratelli, di aver riguardo per quelli che faticano tra di voi, che vi sono preposti nel Signore e vi ammoniscono;  trattateli con molto rispetto e carità, a motivo del loro lavoro” ( 1 Ts 5, 12-13). Nell’ambito, “gerarchico” ecclesiastico, l’obbedienza va alle autorità costituite secondo il loro grado ed ordine. Al Papa, da tutti i cristiani chierici e laici; ai vescovi, da parte dei sacerdoti, dei diaconi e dei fedeli della sua diocesi; al parroco da parte dei parrocchiani. I religiosi fanno voto di obbedienza ai loro superiori, i consacrati negli ordini sacri fanno promessa di obbedienza. Ovviamente, a Dio gli devono obbedienza tutti gli esseri, celesti, terrestri e infernali . Fermo restando che obbedire ai propri superiori è come obbedire a Dio, non si ha obbligo di obbedienza quando quello che costoro impongono è in contrasto con la legge divina. Scriveva in una sua lettera S. Massimiliano kolbe: “L’obbedienza, ed essa sola, è quella che ci manifesta con certezza la divina volontà. E’ vero che il superiore può errare, ma chi obbedisce non sbaglia. L’unica eccezione si verifica quando il superiore comanda qualcosa che chiaramente, anche in cose minime, va contro la legge divina. In questo caso egli non è più interprete della volontà di Dio”. E In questo caso vale quanto disse S. Pietro al Sommo sacerdote: “Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini” ( At 5, 29). Si è disobbedienti quando si abusa della propria libertà e si scade nel male; si deve essere disobbedienti quando chi pretende o deve essere obbedito non orienta al vero bene, al servizio e alla giustizia.
          Per quanto riguarda lo scritto del card. Sarah, il documento Vaticano non è stato redatto solo per l’Italia ma per tutta la Chiesa, quindi non poteva che attenersi a principi generali. In Italia, sebbene abbiamo visto un’intrusione illegittima del governo negli affari e nella vita della Chiesa, la negazione della Comunione sulla bocca è stata prescritta temporaneamente più che dalla Conferenza episcopale – alla quale il sacerdote non è tenuto ad obbedire – dai decreti dei vescovi diocesani anche se si sono attenuti alle disposizioni concordate dalla CEI con il governo. Se ci fosse stata violazione da parte dei vescovi dello spirito del documento della Congregazione, sicuramente lo stesso Sarah sarebbe intervenuto. Sappiamo bene che questi decreti sono contingenti ad una situazione momentanea. Appellarsi, quindi, ad una disobbedienza alla Congregazione del Culto mi sembra sia fuori luogo. Per la ricezione della S. Comunione in piedi o in ginocchio, per quanto ne so, non c’è decreto al riguardo ne’ della CEI ne’ dai vescovi diocesani, quindi il negarla in ginocchio la ritengo un arbitrio più o meno giusto del prete. Sicuramente avrò tralasciato tante cose da dire, ma spero di avere tempo e rispondere alle altre persone del blog.

      • : ha detto:

        «Quante volte ho dovuto lavarmi le mani dopo aver dato la Santa Comunione perché imbrattata di saliva e credo che a nessuno piaccia ricevere l’Eucarestia insieme, anche se in minimissima quantità, alla saliva di un altra persona»

        Questo è terrorismo da… coronavirus

        Se fosse vero tutti i sacerdoti, Papi compresi, si sarebbero rifiutati (ma non da ora, da secoli) di somministrare la Comunione nel modo corretto con cui va somministrata.

        Ma Lei che fa, gliele infila nell’esofago le Ostie ai fedeli?

        • Don Pietro Paolo ha detto:

          :
          Terrorismo da coronavirus?
          Non so se lei scherza o dice davvero? Terrorismo ? Ma si rende conto quale sostantivo sta usando? Se a lei piace predendere l’Eucarestia dalle dita del prete leccate dalla lingua degli altri è padronissimo di farlo, ma non pretenda che gli altri lo imitino. Qual’è il modo corretto con cui amministrare l’Eucarestia? Per caso lei trova nella Sacra Scrittura che il pane i Vita debba essere per forza imboccato dal ministro? La Comunione data in bocca è un’usanza della Chiesa del passato. Oggi , con la stessa autorità con la quale la Chiesa ha voluto questa prassi, anche se non l’ha abrogata, ha concesso che liberamente fosse distribuita dandola sulle mani riprendendo così il modo con cui l’ha distribuita Gesù, gli Apostoli, la Chiesa primitiva e non solo. Mi. Creda: la sua frase di infilare la Sacra Ostia nell’esofago non fa ridere ed è il modo sconsiderato di parlare di uno che non ha mai distribuito la Comunione

          • Marco Tosatti ha detto:

            Leccate!? Ma quando mai! Faccio da anni la comunione in bocca e mai, dico mai, le dita del prete hanno toccato lingua o labbra. E comunque, anche adesso, il sacerdote fra una comunione e l’altra si deterge le dita in tre – 3- ciotoline distinte. Molto più sicuro che prenderla in mano.

          • : ha detto:

            Ma non dica …! Ho conosciuto molti preti, alcuni di essi amici. Mio zio era prete e da piccolo gli facevo spesso da chierichetto, ed ero con lui e vedevo quel che faceva prima e dopo la Messa (cioè, come i preti di allora, in sacrestia si poneva in preghiera, anziché correre, alla fine della Messa, all’uscita della chiesa per augurare la “Buona Domenica” ai frettolosi fedeli che si allontanano di corsa dopo l’ennesima, lunga e ricattatoria “omelia” finale, come si usa adesso prima di proclamare “La Messa è finita”). Mai nessuno, dico mai, ha manifestato né accennato ad un problema del genere. E stia tranquillo: ci tenevano all’igiene più di quanto ci si tenga adesso.

            Evidentemente Lei, come detto da altri, non sa come si dà la Particola a chi la richiede nel modo corretto, oppure… immagina un problema che non c’è.

      • Alda ha detto:

        Non la dá nella maniera corretta evidentemente… I miei due parroci non sfiorano neanche le labbra, altro che sporcarsi di saliva…

        • Don Pietro Paolo ha detto:

          Alda,
          il difetto non sta in chi amministra l Eucarestia , ma in chi la riceve. A volte si rischia che il ricevente, nellla foga, potrebbe anche mordere ( sto ovviamente scherzando)

          • Don Pietro Paolo ha detto:

            Dott. Tosatti,
            questa è la sua esperienza e non la mia che da più di 33 anni la distribuisco.
            E non ho avuto solo le dita leccate, ma anche imbrattate di rossetto… Ripeto: il difetto non sta nel ministro, ma nel ricevente. Per quanto riguarda la sicurezza, non abbiamo certezze. I vescovi italiani ritengono che siano più validi le indicazioni date dai virologi e quindi… l’importante è ricevere il Corpo di Cristo

          • Marco Tosatti ha detto:

            Anche prima del Covid preferivo riceverla in bocca. Perché di sicuro le mani del sacerdote erano più sane delle mie, che venivo dall’esterno, magari in bicicletta. O sui mezzi pubblici. E anche adesso- insisto – con le dovute precauzioni, indicate nella risposta precedente, penso che sia così. Quanto ai vescovi e a cosa ritengono, forse è meglio stendere un velo pietoso.

      • GMZ ha detto:

        Certo don Paolo,
        e sapesse quante volte noi fedeli rabbrividiamo nel vedere le ostie maneggiate da sacerdoti che fino ad un attimo prima si grattavano la testa e si passavano le dita nella plica cutanea dietro le orecchie!
        E chissà se poi ve le lavate bene le mani, eh?
        Ho ricevuto la Santa Comunione dalle mani sbavate dei sacerdoti per 40 anni, e dovrei preoccuparmi adesso? Solo per via del nuovo satanasso de noantri?
        Ossequi.

        P.S.
        Mai visto discriminato chi vuole ricevere la Santa Comunione in mano e bello ritto come un sedano; provi Lei, invece, a inginocchiarsi, e veda un po’ che succede nella maggior parte delle chiese italiane!

        • Don Pietro Paolo ha detto:

          GMZ,
          “E chissà se poi ve le lavate bene le mani, eh?”: il proverbio dice: occhio che non vede, cuore che non duole. Questo vale anche se lei va a mangiare in un ristorante. Io, prima della celebrazione della S. Messa, mi lavo sempre le mani e lo faccio davanti a quelli che sono in sacristia. Poi c’è anche il lavabo dopo l’offertorio, che in questo tempo, attenzione più di prima ( perché visto come un segno simbolico). Per quanto riguarda la comunione in ginocchio, io non ho mai avuto difficoltà a darla. Beato chi ha la forza fisica di inginocchiarsi e poi rialzarsi. Sinceramente, non capisco il perché alcuni si rifiutano di darla alle persone in ginocchio. Certo, Si può fare un inchino, o altro gesto di venerato rispetto, ma perché negarla a chi si mette in ginocchio? Non entra nelle categorie di prevenzione anticovid

          • GMZ ha detto:

            Caro Don Paolo,
            Mi scuso per essermi spiegato male: le norme igienoiche cui molti sacerdoti tributano oggi un ossequio maggiore di quello riconosciuto a Cristo non mi interessano.
            Ho sempre ricevuto la Santa Comunione in bocca, anche dopo aver visto il sacerdote scavarsi trincee nella pelle. Continuo a riceverLa in ginocchio e in bocca anche adesso.
            Non ho nessun problema con chi sta ritto e riceve la Santa Comunione sulla mano, ma ho molti problemi col fatto che oggi io rischi di non potermi comunicare se non accetto di farlo in base alle regole stabilite dal virologo di turno e supinamente sposate dalla CEI. Compris?
            Ma del resto di che mi meraviglio?! Non è questo il paese con le tabaccherie aperte e le chiese chiuse “perché è per il nostro bene”? E allora forza, avanti marsch verso la nuova chiusura – il CTS lo vuole e, come insegna il Fiorello, si può pregare anche in bagno: quel che conta è la disposizione interiore, fate un po’ come vi pare e non fissatevi sulle regole, farisei da tastiera!
            Amen.

  • Francesco ha detto:

    Bene ha fatto il sig. Porro a scrivere a quel cuor di leone del card. Sarah! Ottima idea! Ora sentiremo ruggire Sua Eminenza per la verità, come ha sempre fatto nella sua vita! Non capisco perché io stesso non abbia avuto prima questa idea …

  • Paolo O. ha detto:

    Il 4 Ottobre, in occasione di San Francesco, ho suonato alla messa celebrata dal vescovo.

    Ho fatto la comunione come sempre in questo periodo:
    cioè sulla mano per stare nelle norme CEI (non scritte ma di fatto mi obbligano) ma almeno in ginocchio.
    Nessun sacerdote mi ha mai detto nulla.

    Invece il vescovo mentre mi porgeva la sacra particola (senza dirmi il corpo di Cristo) mi ha richiamato a voce alta (le prime file hanno sentito) dicendo, che siccome Cristo è risorto si sta in piedi!!!

    Non sono riuscito a parlargli dopo la messa, per sapere da quando hanno cancellato appunto la Redemptionis Sacramentum,

    o quando cancellato san Paolo (Fil 2):
    “perché nel nome di Gesù
    ogni ginocchio si pieghi”

    Non che sarebbe servito a qualcosa.
    Il mio vescovo è di quelli famosi e che contano nella CEI, e il suo pensiero è maggioritario fra loro.
    Questi NON ascoltano il card. Sarah.

    Chi conosce un pò i vescovi, lo sa.

    • Paolo O. ha detto:

      capite quindi che il problema non è la sicurezza

    • Don Pietro Paolo ha detto:

      Rispetto le persone che si inginocchiano o fanno un gesto di riverenza prima di prendere l’Eucarestia, ma quanto il vescovo gli ha detto è stato prescritto nel Concilio di Efeso, se non erro. Lo stare in piedi è segno di resurrezione. Difatti, nelle Chiese bizantine, arroccate ancora ai primi sette concili. non hanno inginocchiatori.

      • Paolo O. ha detto:

        don Pietro,
        l’inginocchiarmi davanti all’Eucarestia, è stato per me un percorso.

        Lo faccio solo da quando ho compreso la Presenza Reale, quando ho capito Chi è Gesù,

        Lo riconosco mio Signore.
        è un segno fisico per esprimere adorazione

        In coscienza so che, per me, è la cosa giusta da fare.
        Inoltre è normata chiaramente dalla Chiesa ed anche consigliata come preferenziale, da tutti i papi.

        • Don Pietro Paolo ha detto:

          Caro Paoo O,
          Non sa quanto mi rende gioioso il fatto che lei sia , dopo un itinerario di fede, arrivato a capire il valore della presenza reale di Gesù Eucarestia. La sua è una sensibilità che, come ho scritto altrove, è da rispettare che però non pregiudica la validità di altre scelte che la stessa Chiesa ritiene valide ( vedi il documento in questione della Congregazione)

      • Enricog ha detto:

        Caro don Pietro Paolo, Mi scusi se mi permetto.
        Ma secondo lei, quali sono le vie per poter tornare al rispetto di Gesù Eucaristia e alla Sua sacralità nelle chiese di oggi?
        Se non dó la dovuta importanza al momento in cui il Redentore diventa un tutt’uno con la mia povera umanità, come posso anche lontanamente pensare che in chiesa possa tornare un clima di rispetto e di Adorazione al SANTISSIMO Sacramento?
        Gli schiamazzi nelle nostre chiese prima e dopo le Celebrazioni sono ormai normali, la distribuzione dell’Eucarestia fa male al cuore vedere come è strutturata e con quanta superficialità è ricevuta.

        Lei cita il Concilio di Efeso. Ma vorrei capire però se per lei la guida dello Spirito Santo nella Chiesa non ha nessun valore e non contano nulla le rivelazioni a tanti santi e mistici sul valore e sul modo di ricevere Gesù.

        Non posso non pensare a questo proposito a Fatima e a come l’angelo ha adorato e venerato la Santa Eucarestia davanti ai tre pastorelli.

        Sia lodato Gesù Cristo.

        • wisteria ha detto:

          Se non è importante inginocchiarsi nell’atto di ricevere l’ostia, perché mai inginocchiarsi all’Elevazione o alla Consacrazione?
          Sempre in piedi come gli ortodossi almeno è logico.
          Nella liturgia cattolica ci sono parti della Messa che si devono seguire in piedi, altre in ginocchio , altre seduti, e sono indicate nel messale.
          Se tralasciamo anche queste regole, siamo perdenti.

        • Don Pietro Paolo ha detto:

          Enrico G,
          Il rispetto per l’Eucarestia esige si’ un atteggiamento esteriore, ma soprattutto quello interiore. “Questo popolo mi onora con le labbra ma il suo cuore è lontano da me.
          Invano essi mi rendono culto,
          insegnando dottrine che sono precetti di uomini” (Mc. 5, 8-9). Il Signore Gesù non disdegnò di farsi toccare dagli uomini e anche dalle prostitute. Chi si scandalizzavano di questo erano i farisei che non avevano una piena conoscenza di Dio. “Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice” (alcuni 7, 39). Ho detto che rispetto chi vuole essere comunicato stando in ginocchio, ma per quanto mi riguarda, ci sono momenti in cui si deve stare in ginocchio ( chi lo può), come nell’elevazione dell’Ostia dopo la Consacrazione – (viene elevata non per presentarla al Padre che non ha certamente bisogno dell’elevazione sacerdotale per vederla, , ma al popolo per adorarla) e nelle adorazioni Eucarestiche al di fuori della Messa. Per la S. Comunione, visto che non siamo a tavola, la S. Eucarestia, è più pratico riceverla stando all’in piedi. Non si mangia in ginocchio..
          Pur rispettando le rivelazioni private -però quelle riconosciute- dobbiamo altrettanto dire che non sono perfette e neanche sono Vangelo. Fra l’altro, quello che di vero c’è in esse, deve essere purificato dal pensiero, dalle conoscenze a fantasie dei veggenti che sono rispettate e usate dallo Spirito rivelatore. Per farmi comprendere bene, alcuni dicono che il Cristo è apparso loro con i capelli neri, altri biondi, con gli occhi azzurri, altri con occhi castani….una ha visto l’inferno o il paradiso in un determinato modo che contrasta con quello visto da un’altra veggente e di esempi se ne possono fare in grandissima quantità. Chi di loro ha ragione? Quanto di Dio c’è e quanto del veggente?
          Ognuno scelga che tipo di rapporto vuole avere con il Signore: schiavo, servo, figlio o sposa. Io pur non dimenticando di essere schiavo e servo del Signore e mantenendo il mio essere continuamente prostrato davanti alla sua infinita santità, preferisco avere un rapporto con Lui filiale e sponsale per cui, anche se sono e sarò sempre indegno di Lui, non temerò a toccarlo, ad abbracciarlo e a baciarlo ( anche se non sono domenicano, nella tradizione domenicana dopo la consacrazione il sacerdote bacia l’Ostia). Avere un rapporto confidenziale con il Signore non è un privilegio riservato solo ai sacerdoti, ma di tutti i battezzati, diventati veri figli di Dio (cfr 1 Gv 3, 1). “E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: «Abbà, Padre!». 16 Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio” (arm 8, 15-16). Se si leggesse un po’ di più la Scrittura e gli scritti dei veri mistici! Oggi purtroppo vanno di moda, seminando allarme e zizzania, tant presunte rivelazioni frutto di mente malata ed esibizionista. Dio la Benedica

  • Enrico Nippo ha detto:

    Siamo fermi irrimediabilmente al DIRE.
    Il FARE ci è precluso.
    La situazione permane e peggiora.
    Democraticamente di può soltanto DIRE NO questo e a quello, ma niente di più.
    La non-violenza è il “principio” che impera.
    Azioni di forza – il FARE – non sono ammesse.
    Si può protestare DICENDO così e così, in modo che tutto possa rimanere com’è.

  • IPM ha detto:

    Nell’articolo sulla Bussola Zambrano scrive alla fine: “Ma i fedeli saranno disposti stavolta a subire un nuovo lockdown ecclesiastico?” – ma noi fedeli che alternative abbiamo? Celebrare le messe da soli? Affollare le chiese affinché il parroco chiami i carabinieri per sgomberare? Se non ascoltano Sua Eminenza Sarah, che ascolto dovrebbero dare ai fedeli?

  • IPM ha detto:

    Grazie, Porro. Comunque sembra che Sua Eminenza parli al vento o ai sordi…
    https://lanuovabq.it/it/messe-a-rischio-chiese-ancora-in-balia-dei-tecnici
    Ho detto a mia moglie, quando a Pentecoste eravamo ancora davanti ai schermi TV, che Natale sarebbe stato lo stesso. Vediamo…

  • Alfredo ha detto:

    Bene, tutto ciò premesso che si fa? Quali soluzioni prospetta il sig. Porro? Sul fatto che Gesù guarisca e non infetti come egli ebbe a dire un po’ di tempo fa nulla quaestio, ma anche sui numeri nelle terapie intensive c’è poco da dire, ci piaccia o no. Quindi facciamo i bravi, rispettiamo le regole anche e soprattutto per gli altri e il buon Dio capirà, non preoccupiamoci! Cordialmente

    • Maino liliana ha detto:

      Se rispettiamo le regole imposte e stiami” bravi” perderemo le nostre e saremo schiavi della dittatura mondiale Covid. Gesu’ ha sempre combattuto con le politiche e le dittature del suo tempo ! Aspettiamoci anche noi le parole che disse ai suoi” volete andarvene anche voi? ” Io non ci sto dobbiamo combattere e annunciare il Suo Vangelo Cristo e’ risorto risorgiamo anche noi con Lui

    • IPM ha detto:

      Scrive Cascioli sulla Bussola: “A questo punto è opportuno richiamare i dati ufficiali della diffusione del Covid-19, trasmessi dal Ministero della Salute e aggiornati a ieri, per avere un quadro oggettivo della situazione: a ieri risultavano positive in Italia 92.445 persone, vale a dire lo 0,15% della popolazione italiana; i ricoverati con sintomi 5.470, ovvero il 5,9% dei positivi; le persone in terapia intensiva 539, ovvero lo 0,58% dei positivi.”
      Chiedo: fermo restando che mi dispiace sinceramente per tutti che si ammalano di Covid o muoiono per le complicazioni, che mi dispiace per tutti che sono morti o vivono situazioni di salute peggiorate per via del lockdown (non accessibilità alle cure e diagnostica), in Italia muoiono 1700 persone tutti i giorni per varie malattie oltre agli aborti. Giustificano, questi numeri nuovi lockdown, sospensione delle messe, ma sopratutto, come hanno spiegato vari scienziati che non è problematica la Comunione in bocca, di aggravare la situazione sul versante spirituale a imporre (non a suggerirci) un comportamento illecito e non rispettoso e dignitoso? “Dio capirà” – certo, il Signore capisce tutto, allora perché la Chiesa ha insegnato per centinaia di anni che la modalità adatta di ricevere la Comunione sia in bocca, perché allora Sua Eminenza lo ribadisce? Allora facciamo sconti anche su altro, sul si o no di andare a messa, sul si o no di confessarsi, sul si o no atti sessuali fuori dal matrimonio e via dicendo. “Rispettiamo le regole” – quali, prima quelle dello Stato o prime quelle di Dio che vengono insegnate dalla Chiesa?

    • Valentina ha detto:

      Dire più messe per evitare assembramenti, la Comunione sulla lingua a chi la richiede e provvedere ai distanziamenti (ridicoli) come hanno fatto da quando, bontà sua, il governo ci ha di nuovo permesso di andare a messa.
      Per sua conoscenza, la cura ora c’è ed è grazia ai medici italiani, i quali hanno fatto le autopsia nonostante il (nuovamente ridicolo), divieto di farle. Quindi ora si sa di cosa si parla e le terapie intensive NON sono affollate. Il virus ha perso la carica virale.
      Inoltre, in tutto questo tempo il governo avrebbe già dovuto mettere in atto tutte quelle precauzioni in previsione di una “nuova ondata” (seppur lieve) di casi gravi (che non ci sono), e quindi mettere medici e ospedali in condizioni di lavorare. Se questo NON è stato fatto, non è colpa della Chiesa e quindi vietare (con la complicità delle gerarchie) ai fedeli di andare a messa è doppiamente grave e questo va ricordato a tutti quei baciapile del governo che si professano cattolici: primo della lista, Conte.
      L’inferno esiste e queste cose sono GRAVISSIME! Si ricordi che ci hanno vietato di accedere al Sacramento per eccellenza, quello permette di Comunicarci con Gesù Cristo, senza il quale NON esiste salvezza. La salvezza dell’anima è più importante della salvezza del corpo. E si, ho avuto malati di Covid in famiglia (in Argentina, ma certamente la distanza non diminuisce il dolore, la sofferenza e la preoccupazione, anzi)!

    • Corrado Bassanese ha detto:

      Ma che va dicendo, dai!

    • Roberto Ceccarelli ha detto:

      Ad Alfredo
      C’è un altro approccio per affrontare il covid, chiaramente illustrato nell’articolo di oggi sulla Nuova Bussola Quotidiana a firma del direttore Riccardo Cascioli, molto razionale e condivisibile. La invito a leggerlo. Potrebbe anche essere argomento di interesse su questo blog. Pertanto mi permetto di estendere l’invito al Dott. Tosatti.

    • Pierluigi ha detto:

      Sull’assurdità di tale regola si deve anzitutto ricordare che è scientificamente da dimostrare che la comunione ricevuta in bocca sia più rischiosa di quella ricevuta in mano, in quanto diversi esperti affermano che la trasmissione del virus non avviene direttamente tramite saliva e attraverso la bocca bensì attraverso il naso respirando la nebulizzazione del muco proveniente da altra persona ed emesso starnutendo.
      Che la ricezione in bocca non sia affatto causa certa di contagio lo conferma inoltre il fatto che gli ortodossi, che come noi credono alla Presenza Reale di Gesù nell’ostia consacrata, continuano a comunicare in tal modo i loro fedeli.

    • Barbara ha detto:

      Mi scusi, ma quando negli anni passati morivano più di 10.000 persone per influenza (passando dunque anche per le terapie intensive) qualcuno si stracciava le vesti o si poneva il problema?

    • Alda ha detto:

      Avete rotto con ste regole da rispettare soprattutto per gli altri!! Quando capirete che è tutto un enorme imbroglio?
      Quando capirete che ne uccide più la disperazione della gente che è alla fame che il virus?
      Tutti quelli che plaudono alle scelte di questo governo hanno le spalle coperte evidentemente : se dovessero vivere di un lavoro che non hanno più non sarebbero così accondiscendenti!!