ZEN: STOMACHEVOLE IL DISCORSO DI PAROLIN AL PIME. MENTE.
7 Ottobre 2020
Pubblicato da Marco Tosatti
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, ci sembra importante e giusto rilanciare quello che il card. Joseph Zen ha pubblicato sul suo blog. Buona lettura.
§§§
Ho letto il discorso tenuto il 3 ottobre a Milano dal Cardinal Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità. È stomachevole! Siccome stupido ed ignorante non lo è, ha detto una serie di bugie ad occhi aperti.
La cosa più ripugnante è l’insulto al venerato Benedetto XVI dicendo che ha approvato a suo tempo l’accordo firmato dalla Santa Sede due anni fa, sapendo che il nostro dolcissimo, mitissimo Benedetto certamente non verrà fuori a negarlo. È poi quanto mai ridicolo ed umiliante per l’innocente Cardinal Re ad essere “usato” un’altra volta per sostenere le falsità dell’Eminentissimo Segretario.
Parolin sa di mentire, sa che io so che è bugiardo, sa che io dirò a tutti che è bugiardo, dunque oltre ad essere sfacciato, è anche audace. Ma ormai che cosa non oserà fare, penso che non teme neanche la sua coscienza.
Temo che non ha neanche la fede. Ho avuto questa impressione quando Parolin, già Segretario di Stato, in un discorso commemorativo di Card. Casaroli, lodando il suo successo nel contituire la gerarchia eclesiastica nei paesi comunisti dell’Europa, disse: “quando si cercano dei Vescovi, non si cercano dei “gladiatori, di quelli che sistematicamente si oppongono al governo, quelli che amano mettersi in vista sul palcoscenico politico”.
Io gli scrissi, domandando se non aveva avuto in mente di descrivere Card. Wyszynski, Card. Mintzenty, Card. Beran? Egli mi rispose senza negare, disse solo che se mi ha dispiaciuto il suo discorso, mi chiede scusa. Ma uno che disprezza gli eroi della fede, non ha fede!
La Storia
Vediamo come Parolin fa un riassunto della storia.
La rituale menzione di Matteo Ricci come non plus-ultra nella storia delle missioni della Chiesa in Cina comincia a causarmi fastidio. Molti missionari che hanno evangelizzato il popolino non sono meno da ammirarsi (badate che io sono pure fiero di essere stato educato nella fede dai gesuiti a Shanghai).
Parolin fa risalire i tentativi di dialogo fino a Pio XII. Meno male che ha affermato pure che Pio XII ha abbandonato il tentativo, ma aggiunse: “ciò creò la sfiducia reciproca che ha segnato la storia successiva.”
Sembra dire che sia stata la “sfiducia” a causare tutta la storia dei seguenti trent’ anni! Possibile che si può semplificare così la storia? E l’espulsione dei missionari, “tutti” dopo essere stati sottoposti a giudizi popolari, condannati come imperialisti, oppressori del popolo cinese e perfino assassini? Espulso anche il rappresentante pontificio, e molti Vescovi espulsi dopo anni in carcere!
Espulsi gli “imperialisti oppressori” è la volta dei loro oppressi, i cristiani ed il Clero cinese, colpevoli di non voler rinnegare la religione imparata da quegli oppressori!
Metà della Chiesa finì in prigione e campi di lavori forzati. Pensate ai giovani membri della Legio Mariae, che entrarono in prigione teenegers e ne uscirono quarantenni (eccetto quelli che vi lasciarono la vita).
L’altra metà della Chiesa finì pure in prigione, ma dopo le torture sotto le guardie rosse della Rivoluzione Culturale. Poi dieci anni di silenzio.
Si dice: Non siete capaci di dimenticare le sofferenze del passato? Io non ho sofferto niente personalmente (sono a Hong Kong dal 48), i miei famigliari e Confratelli sì.
Purificazione della memoria? Perdonare, sì! Ma dimenticare la storia? La storia è maestra!
Parolin menziona Card. Echegaray come inizio di un nuovo percorso “tra vicende alterne”. Per chi l’ha conosciuto Card. Echegaray era un ottimista ad oltranza, amava la Cina immensamente, ma pochi sanno come l’hanno trattato i comunisti questo vecchio amico, quando li visitò in un momento sfortunato: durante la campagna contro la canonizzazione dei martiri in Cina: un’ora di insulti ed umiliazioni (un testimone PIME vivente ne sa qualcosa)!
Le “vicende alterne” sono in un una linea diritta, mai cambiata! Mons. Claudio Celli che era il negoziatore prima di Parolin si lamentava che la controparte cinese non negoziava, ma ripeteva come un gramofono: “firmi l’accordo!”
Oggi Arcivescovo Celli ha solo una parola fissa per la Chiesa indipendente in Cina: compassione. Ma la vera compassione deve essere di liberare gli schiavi dalla schiavitù, non di incoraggiarli ad essere buoni schiavi.
L’ostpolitik della Santa Sede
Sì, il dialogo con i comunisti ha cominciato da lontano, c’erano già vescovi rappresentanti di paesi comunisti al Concilio Vat. II con Papa Giovanni XXIII. Papa Paolo VI ha poi mandato Mons. Casaroli in diverse missioni, a ristabilire le gerarchie in quei paesi.
Era un lavorare nel buio (lo diceva Casaroli), non si conosceva la reale situazione. Le gerarchie? Vescovi fantocci, più ufficiali del governo che pastori del gregge. Ma in nazioni di lunga storia cristiana non potevano comportarsi troppo male (due anni fa sono stato a visitare Budapest, Bratislava e Praga per imparare un pò della loro storia).
Il dialogo è continuato attraverso Giovanni Paolo II e Benedetto, ma con quale risultato, questa politica che si usa chiamare Ostpolitik?
Dal libro “Benedetto XVI – Ultime Conversazioni” (p. 161-162)
Alla domanda (di Peter Seewald): ha condiviso e sostenuto attivamente “l’Ostpolitik” del Papa (J.P II)?
Benedetto: Ne parlavamo. Era chiaro che la politica di Casaroli… per quanto attuata con le migliori intenzioni, era fallita. La nuova linea perseguita da Giovanni Paolo II era frutto della sua esperienza personale, del contatto con quei poteri. Naturalmente allora non si poteva sperare che quel regime crollasse presto, ma era evidente che, invece di essere concilianti e accettare compromessi, bisognava opporsi con forza. Questa era la visione di fondo di Giovanni Paolo II, che io condividevo.
Applicazione dell’Ostpolitik alla Cina
Nella lettera del 2007 Papa Benedetto mette in chiaro il principio che deve guidare ogni dialogo, non si può voler aver una conclusione ad ogni costo, una buona conclusione dipende dalla volontà delle due parti.
“La soluzione dei problemi esistenti non può essere perseguita attraverso un permanente conflitto con le autorità civili, nello stesso tempo, però, non è accettabile un’arrendevolezza alle medesime quando esse interferiscono indebitamente in materie che riguardano la fede e la disciplina della Chiesa”. (parag. 4)
Anche Papa Franceso ha chiaro il principio che deve guidare il dialogo. In Corea, in occasione della giornata della Gioventù, disse ai Vescovi Asiatici radunati: il principio del dialogo è doppio, anzitutto fedeltà alla propria identità (non si può rinunciare alla nostra ecclesiologia e la fondamentale disciplina), poi occorre aprire il cuore ed ascoltare.
La continuità?
Però, nella pratica non c’è stata la continuità tra Benedetto e Francesco, c’è la continuità nella persona di Parolin.
Nel mio libro “per amore del mio popolo non tacerò” ho narrato la storia come un gruppo di potere nel Vaticano non ha seguito la linea di Papa Benedetto nel modo di solvere i problemi con il governo di Pechino.
Si pone il dubbio: un papa così noto per la sua durezza (gli hanno dato perfino il sopranome di “cane da caccia”) ha tollerato questo? Si, Papa Benedetto è l’uomo più mite e timido del mondo, ha grande difficoltà ad usare la sua autorità.
Un giorno io, gran peccatore, gli ho fatto il broncio e dissi: Lei mi dice di aiutarLa riguardo la Chiesa in Cina, questi altri non seguono la sua linea, e Lei non interviene, che sto a fare? Anche Bertone non mi aiuta, perchè? Egli rispose: “qualche volta non si vuol offendere qualcuno”. Intendeva Cardinal Dias, allora Prefetto della Congergazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, insieme con il negoziatore della Santa Sede con Pechino, Mons. Parolin, entrambi entusiasti della politica dell’Ostpolitik.
Si dirà che io sto rivelando cose dette in conversazione privata e causo imbarazzo all’interessato. Sì, ma penso che ciò sia molto meglio che lasciare che gli si adossi la responsabilità di aver approvato un cattivo accordo.
Una cosa strana era che mentre ai tempi di Card. Tomko come Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli il negoziatore ragguagliava i membri di quelle riunioni segrete periodiche sull’andamento dei negoziati (non ufficiali). Quando Papa Benedetto ha costituito la imponente Commissione per la Chiesa in Cina, questa era invece lasciata nell’oscuro.
Durante l’anno 2010 correva voce che un accordo era pronto. Ma ad un certo punto tutto cadde nel silenzio. Parolin venne mandato a Venezuela ed entrò Ballestrero, Savio Hon venne nella Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli anche prima che Dias andasse in pensione. Da tutto questo si può indovinare con fondamento che Papa Benedetto ha, in extremis, fermato l’accordo e fece la sterzata.
Quando Papa Francesco chiamò Parolin da Venezuela e lo fece suo Segretario di Stato, una delle prime cose che Parolin fece è di far sparire alla chetichella la Commissione per la Cina e presto l’Ostpolitik verso la Cina ebbe la strada aperta. Dialogo con il nemico sì, ma non tra di noi! Papa Francesco ovviamente ha messo completamente la Cina nelle mani del suo Segretario di Stato.
Non c’è continuità tra Benedetto che disse “No” all’Ostpolitik e Francesco che dice “sì” all’Ostpolitik. C’è la continuità dell’ostpolitik di Parolin, prima egli non seguiva Benedetto, ora Francesco segue lui.
Mi si domanderà: Lei dice che Parolin manipola il Santo Padre? Sì, non so perchè il Papa si lascia manipolare, ma ho evidenza per credere così e ciò mi rende anche meno penoso e ripugnante criticare la Santa Sede.
Quando nel processo di legittimare i sette “vescovi” scomunicati si chiese ai due vescovi legittimi della communità clandestina di dimettersi, in una udienza concessa all’Arcivescovo Savio Hon, il Papa disse tre cose: “questo non va bene” “perchè non hanno discusso con me?” “Mi interesserò di questo.”
Più tardi, in una udienza concessa a me domandai a Papa Francesco: ha avuto modo di interessarsi di quel problema? Mi rispose prontamente “sì, ho detto loro di non creare un altro caso Mintzenty”. Non poteva essere più chiaro e preciso. (Purtroppo le cose sono andate esattamente come capitò al Card. Mintzenty, i due sono stati obbligati a cedere il loro ufficio ai due indegni.)
Le cose che vennero fuori dal Vaticano, vennero da Parolin (ovviamente con il consenso del Papa)!
L’effetto dell’accordo
Ma come si fa a dire che l’accordo è cattivo? Non avendo visto il testo, sopratutto quello in cinese, non potrei dare nessun giudizio. Ma Eminentissimo Parolin stesso ed i suoi accoliti hanno sovente affermato che un cattivo accordo è meglio che nessun accordo. Questo non riesco a capire pur essendo un insegnante di morale. Ho sempre insegnato che il male non si può fare neppure con buona intenzione.
– Diocono: l’accordo è buono, i comunisti cinesi hanno finalmente riconosciuto il Papa come Autorità suprema della Chiesa Cattolica. Se non vedo il testo non ci credo.
– Il Papa avrà il diritto di veto! Se non vedo il testo non ci credo. Supposto pure che lo abbia, quante volte potrà usarlo senza imbarazzo?
– Con l’accordo non ci saranno più vescovi illegittimi! Ci si può fidare della porola di un regime totalitario? Non ricordate il patto con Napoleone, il concordato con il governo nazista?
– Se il Vaticano è cedevole come è, vescovi legittimi non saranno necessariamente degni vescovi. La Chiesa indipendente in Cina è ormai piena di vescovi “opportunisti”, gente che si vende al governo per far una carriera di potere e di benessere.
– Se poi i sette scomunicati legittimati sono il campionario di ciò che verrà, ci liberi il Signore. Hanno cambiato la loro condotta? Hanno dato alcun segno del loro ravvedimento? Gratitudine per il perdono concesso dal Papa? Promessa publica di rispettare la dottrina e la disciplina della Chiesa? Quello che si vede è che vanno in giro cantando trionfo: noi abbiamo fatto la scelta intelligente stando con il governo!
Particolarmente disgustoso il trattamento dei due vescovi legittimi obbligati a cedere il posto agli scomunicati. Il legittimato di Shantau, Wong, dopo la sua “vittoria” organizzò una grande celebrazione nella Chiesa del deposto. Su alcuni pulman il suo clero e molti fedeli vennero, il clero e fedeli del deposto invece non erano ammessi (la polizia teneva ordine). Volevano che il deposto venisse a concelebrare e così umiliarlo. Ma l’anziano vescovo ha ancora la mente chiara, disse: “quando si sposa si festeggia, ma io sono stato forzato a divorziare la mia diocesi, che cosa c’è da festeggiare?” e si ritirò.
Il Vescovo Kuo di Ming Dong, che pur aveva con sè la comunità non-ufficiale molto più numerosa di quella del suo contendente, ha obedito al Vaticano cedendo il posto a quello scomunicato, diventando il suo ausiliare. Ma tutti hanno visto, come gli hanno reso la vita impossibile, per cui non gli rimane che dare le dimissioni (notizia di questi giorni).
È questa la Chiesa finalmente unita? L’avvicinamento tra le due parti? La normalizzazione della vita della Chiesa, solo perchè il Papa dà la sua benedizione su tutta questa miseria? Su questa vittoria del nemico?
Tutti vescovi legittimi, ma in una Chiesa che è oggettivamente scismatica, è un bene? È un progresso? È l’inizio di un che specie di viaggio?
Sua Eminenza sembra molto umile a dire che il risultato dell’accordo non è stato particolarmente entusiasmante, ma questo è ovviamente un “understatement”, io direi che è stato semplicemente disastroso.
L’ultimo atto: tutti nella Chiesa scismatica!
Più disastroso e più crudele è stato l’ultimo atto di questa tragedia: Il documento di fine Giugno, l’anno scorso. “orientamenti pastorali riguardo la registrazione civile del clero”, emanato da “la Santa Sede”, senza specificazione del dipartimento e senza firme (ma si sa che è creatura di Parolin). Si invitano tutti ad iscriversi all’Associazione Patriotica, cioè alla Chiesa indipendente. È il colpo di grazia!
Alcuni della communità “clandestina”, con a capo Vescovi e preti, sono felici di poter finalmente, tuta conscientia, togliere di dosso il fardello dei “fuori legge”. Ma mentre entrano nella gabbia, vengono beffeggiati dai vecchi inquilini: “abbiamo sempre detto…” Ma moltissimi che per tutta la vita hanno resistito al regime e perseverato nella vera fede (con molti martiri tra i loro famigliari) ora invitati dalla stessa “Santa” Sede ad arrendersi!? Smarrimento, delusione e (nessuno si scandalizzi) anche risentimento per essere traditi.
È vero che il documento dice che la Santa Sede “rispetta” la loro coscienza, se non si sentono di fare quell’atto. Ma l’effetto pratico sarà lo stesso: non avranno più le loro chiese, non potranno più dire messa per i fedeli in case private, non saranno più dati vescovi a loro. Rimane da vivere la fede solo nelle catacombe, aspettando giorni migliori.
La situazione generale
Molte cose sono avvenute in questo periodo, non dico “a causa dell’accordo”, ma certamente “nonostante l’accordo”: notevole incrudelimento della persecuzione, accanimento nel far sparire la comunità non ufficiale, rigida esecuzione di regole una volta più tosto rilassate, come la proibizione ai minori di 18 anni di entrare in chiesa e di partecipare in qualunque attività religiosa. La “sinicizzazione” non è quel che intendiamo per inculturazione, è la religione del partito comunista: prima divinità è la patria, il partito, il capo del partito.
Come L’Eminentissimo può dire che tutto questo non ha niente da fare con l’accordo? La vita può essere tagliata in pezzi?
Difatti sua Eminenza pure connette l’accordo con la pace internazionale e col risolvere le tensioni. Ma sembra proprio che per salvare l’accordo la Santa Sede chiude tutti e due gli occhi su tutte le ingiustizie che il partito comunista inflige sul popolo cinese.
e Hong Kong?
Anche Hong Kong, con l’introduzione della legge per la sicurezza nazionale, è diventata una città in un regime totalitario, i cittadini hanno perso ogni diritto, compleso quello dell’espressione, della parola, minacciati da incredibili brutalità della polizia.
Se non negano esplicitamente lo stato autonomo di Hong Kong, l’accordo non riguarderebbe Hong Kong, ma si sente dire che per essere Vescovo di Hong Kong uno deve avere la benedizione di Pechino!?
Il Signore ci salvi dai nostri potenti nemici!
La Madonna del Santo Rosario ci protegga da ogni pericolo!
P.S. La prima lettura della messa di oggi, 27a settimana per annum, mercoledì, (Galati 2. 1-2, 7-14) mi incoraggia a mettere questo articolo sul mio blog.
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Tag: accordo, cina, paroli, zen
Categoria: Generale
Come si fa a considerare questo vescovo di Roma papà?
povero cardinale Zen è già martire.Chi si salva in questo vaticano popolato di demoni ? Demoni alquanto “audaci” dal momento che milioni di persone sanno dei loro misfatti.Preghiamo in questo”ASSEDIO DI GERICO”,che il Signore ci liberi quanto prima da questi giuda
Caro Card. Zen,
ormai non ci meravigliamo più di niente. Siamo certi che la Verità alla fine emergerà e ci farà liberi e che le forze del male “non prevalebunt”. A Lei che combatte per la verità, tutta la solidarietà e ogni bene.
Il cardinale mente sull’antipapa, non osa chiamarlo per il suo vero nome, e proprio per questo il suo discorso, come quello di altri falsi conservatori (Burke, Sarah, Muller, Schneider, Bux ecc.), diventa irrilevante e permette che Bergoglio possa lasciarlo aspettando alla porta. Ciò che non potrebbe fare se il cardinale avesse il coraggio di pronunciare le parole magiche: antipapa eretico.
Solo il si sì no no può salvarci. Se i conservatori non lo fanno, il Signore ci ha insegnato a chi obbediscono.
Nella parabola della zizagna, il Signore impedisce ai servi di estirparla. A tempo debito, dopo la mietitura, sarà separata dal grano e verrà bruciata….
Aspettiamo e preghiamo.
Nunca me dio tanta paz una frase.
“Esperamos y rezamos.”
Gracias
Il problema non è Parolin che mente.
Il problema è la gente di Dio che sa e tace. Se si vede il cristianesimo nei primi tempi e di oggi la diferenza è che oggi si tace perché la Chiesa ha inventato la sacra obedienza. Prima si dicevano le cose in faccia perché era la Verità, Gesù, che veniva per primo.
Oggi è la Chiesa che viene per primo.
Il vangelo ci dice come fare se un fratello è nell’errore : prima dirli direttamente del suo errore. Se continua prendere due testimoni con se. E se persiste dirlo d’avanti tutta l’assamblea. Il cardinale Zen parla, ma troppo tardi. Mi dispiace per lui ma sopratutto per i catolici cinesi.
Che si doveva aspettare da una ideologia che ha datto le sue prove fin dall 1917 ? Che si deve aspettare da un regime dove la religione si considera come un oppio per il popolo ? Che si deve aspettare da un regime che già i suoi movimenti “spirituali” se necessario li opprime fino al sangue e si crede che avra in considerazione un movimento che non fa parte della sua cultura ?
Da parte mie si dice :”Il lupo cerca la nebbia”.
Amabile Zen, fratel Bergoglio si sta comportando con voi come i fratelli di Giuseppe (Gen 37,2-36) e in particolare quando ” Passarono alcuni mercanti madianiti; essi tirarono su ed estrassero Giuseppe dalla cisterna e per venti sicli d’argento vendettero Giuseppe agli Ismaeliti. Così Giuseppe fu condotto in Egitto.” Ma il Signore vi farà giustizia. Sia forte!
@ENRICO
Il suo intervento prendendo ad esempio il sole, è del tutto insoddisfacente, in quanto non tiene conto del peccato originale e delle sue conseguenze.
Per questo S. Paolo parla di adozione a figli, e dello Spirito Santo che ci fa dire: Abba Padre.
Le consiglio vivamente di aggiornarsi profondamente nella teologia, magari con un soggiorno ad Econe, dove ci sono sicuramente persone preparate che possono liberarla dal profondo relativismo in cui si trova, ed agganciarsi a quei punti fermi che fanno parte della tradizione della Chiesa.
Non avere coscienza del peccato originale e delle sue conseguenze, come dello stato primordiale dei nostri progenitori, non fa capire nulla del senso della salvezza e della redenzione portata dal Cristo.
Ma lei non nutriva una reiezione ferrea nei confronti dei “lefebvriani”?
E adesso mi consiglia di andare a Econe perché “ci sono persone sicuramente preparate”?
Lo vede che quando le dicevo che la sua mente è divisa avevo colto nel segno?
Ma non ho mai detto che i lefebriani sono degli stupidi. So che coltivano molto lo studio e la liturgia, e poiché sono nel suo favore, ho detto così.
Ma se ritiene diversamente , come vuole.
Però ritengo che il catechismo maggiore ne parli a dovere.
Enrico lei fa confusione. Sono io a dire che sono ignoranti da Guinnes dei primati (o come dei primati). Non è Boanerghes che a quanto pare li sovrastima.
Scusi Silvano, mi può spiegare perché secondo lei i lefebvriani, me compreso, saremmo tutti degli ignoranti da Guinness dei primati?
Glielo dico io Michel: è che l’aria del monte Athos è troppo sopraffina e determina in Silvano una fuori uscita di testa 😎
Perché siete stati allevati alla scuola di un uomo profondamente ignorante. Cosa che si evince facendo pelo e contropelo ai suoi scritti.
Silvano, la invito a leggere 2 libri per scoprire l’esempio di vasta cultura teologica e profonda lucidità di pensiero di Mgr. Lefebvre sommata ad una fede in Cristo senza affaiblissement.
Il primo è una biografia redatta dalla dott.ssa Siccardi “Mons. Marcel Lefebvre: nel nome della verità” Sugarco edizioni.
Con molte testimonianze, mette in luce il comportamento di vita ineccepibile e altamente virtuoso riconosciuto anche dai suoi detrattori. La sua presa di posizione contro un Concilio pastorale, il Vaticano II, nei cui dettami vedeva e denunciava le conseguenze scristianizzanti e relativistiche che ne sarebbero sorte.
Il secondo “Il colpo da maestro di Satana”, Ichthys edizioni.
Scritti, omelie e conferenze tenute da Mons. Lefebvre sui cambiamenti nella Chiesa nel dopo-Concilio. Una raccolta antologica sul periodo di storia della Fraternità San Pio X a quello immediatamente successivo all’ingiusta sospensione a divinis.
Le auguro una buona e piacevole lettura; che Dio possa aprirle il cuore e l’anima.
In Cristo – Michel Berthoud
Non è certamente per accumulare meriti davanti all’ Altissimo, cui si presenterà con la mano vuota e tesa da “mendicante di Dio” secondo la lezione di Sant’Agostino, la molla che spinge il card. Zen a lasciare questa testimonianza “a futura memoria” per il bene della Chiesa cui dà ulteriore prova di fedeltà non lasciando nulla di intentato.
In servizio permanente, con il coraggio delle proprie azioni dettate da onestà di giudizio e umiltà di cuore. Quell’umiltà che, al momento di decidere in favore di un interesse superiore, gli permette di superare il dubbio di una trasgressione alla regola della discrezione circa le confidenze scambiate con Benedetto XVI.
Arriva sempre e per tutti il momento del dover parlare coram populo per evitare di finire invischiati in una rete di complicità, dopo aver rispettato un silenzio estraneo alla pubblicità che nulla ha a che vedere con l’omertà, ma soltanto per aver cercato soluzioni al/ai problema/i – purtroppo rimasto/i irrisolto/i – per altre vie che in altri momenti si è preferito percorrere con riservatezza.
Bene ha fatto il cardinale a sbugiardare il maldestro tentativo di coinvolgere il Papa Emerito in un’operazione cui ne svela l’estraneità. Non è la prima volta che si verifica una cosa del genere. Una su tutte: il plateale taroccamento di una lettera di Ratzinger da parte di mons. Dario Viganò attuale vice cancelliere delle Pontificie Accademie delle scienze e delle scienze sociali per il settore della comunicazione, all’epoca del fatto nel 2018 prefetto della Segreteria per la comunicazione della Santa Sede. Dimessosi da tale carica proprio a seguito dell’esplosione del caso, fu poi immediatamente nominato assessore dello stesso dicastero, incarico creato ad hoc.
Dimenticavo: la faccenda dell’accordo segreto sa talmente di Ancien Règime che non vedo proprio come possano vantarsene in bergogliani, sempre pronti a inneggiare al Progresso e alla fine dell’Oscurantismo retrogrado.
Se davvero Parolin ha detto che un cattivo accordo è meglio di nessun accordo, ha detto una idiozia talmente colossale da meritarsi l’esilio a vita in un eremo sperduto.
La fede cattolica nei Paesi come la Slovacchia è stata salvata non dai vescovi collusi col regime comunista (quelli di prima erano finiti in galera) ma dai laici come quelli di cui racconta Rod Dreher nel suo libro appena uscito in America e che spero venga tradotto anche in italiano.
Gentile Tosatti ,trascrivo :
” Visto che in tanti me lo state chiedendo ,il post di ieri in cui ho condiviso l’articolo di Marco Tosatti è stato ritenuto da Facebook pericoloso per la vostra incolumità .Quindi cancellato dai padroni di casa .Mi scuso per il disagio .”
Dott.Stefano Montanari .
Siamo in pieno Orwell e in pienissimo Huxley .
Anch’io faccio come Adriana😊
Piccola riflessione
“Nell’ordine naturale, Dio crea ogni persona con un atto di amore gratuito: l’amore di Dio si estende a tutte le sue creature. MA ogni persona umana è creata in vista dell’adozione filiale e della gloria eterna” (Mons. Viganò).
Quel MA (l’evidenziazione in maiuscolo è mia) può rendere privo di senso ciò che viene detto immediatamente prima.
L’amore gratuito di Dio che si stende a TUTTE le sue creature quindi a TUTTI gli uomini nell’ordine naturale, dovrebbe costituire una PIENEZZA-COMPLETEZZA a cui TUTTI gli uomini sono chiamati a corrispondere. È infatti inimmaginabile un amore di Dio, diciamo così, ridotto, dispensato a misura, con riserva, provvisorio; così come è inimmaginabile un amore di Dio che rechi in sé una diversità qualitativa da effondere a seconda dei casi.
Il sole, simbolo eccelso di Dio,
“de te, Altissimo, porta significatione”
splende su tutti gli uomini, e non è che si autoregoli per illuminare con intensità e qualità diverse questo o quello. Il sole splende OGNORA con TUTTO se stesso. E NESSUNO può pretendere di esserne illuminato in maniera privilegiata. Il sole non guarda a nessuno in particolare e non sente nessuno in particolare: illumina tutto e tutti SENZA PREFERENZE.
Sennonché, invece, l’adozione filiale indica l’esigenza di una sorta di INTEGRAZIONE/SPECIALIZZAZIONE dell’amore di Dio per l’uomo (e dell’amore dell’uomo per Dio), ciò facendo pensare ad un amore di Dio precedentemente effuso con riserva, ciò che ovviamente non può darsi. Si tratterebbe infatti di un amore diversificato attraverso il tempo, ma ciò è smentito dal sole.
E, pensando al sole, cito gli Atti degli Apostoli, al verso 10, 34-35, in cui Pietro dice: “Dio non fa preferenze di persone, ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto”
Se poi teniamo presente che nel vangelo di Giovanni Gesù dice: “Chi non è contro di noi è per noi”, l’argomento si fa ancor più stimolante.
Il fatto e’ che sono contro di noi caro Enrico .
Almeno l’ Islam , nonostante gli sbaciucchia enti fra l’ Imam del Cairo e il Papa. La religione islamica tranne che nelle sue élite mistiche ed esoteriche come i Sufi, e’ contro di noi.
Siamo gli infedeli da convertire o da sottomettere.
Quindi il versetto evangelico non si applica in questo caso .
“Tu e io senza più tu né io ci uniremo nell’estasi,
lieti e felici e liberi dalle vane parole, tu e io!”
Jalāl al-Dīn Moḥammad Rūmī
😇
Il Sole…il Sole…ci conduce per affascinanti quanto perigliosi percorsi al magnifico ” Inno al Sole ” di Aken-Aton ( da cui deriva il Salmo 104 ) , a Deborah:” E i tuoi amanti (del Signore ) siano come il sole , quando si leva in tutto il suo splendore…” a “e venne la Luce ma le tenebre non la compresero ” ecc…, ecc… .
Citazioni … solari! 😊
Come questa:
“Nullo sensibile in tutto lo mondo è più degno di farsi essemplo di Dio che ‘l sole” (Dante, Convivio).
Eccezionale la resistenza del cardinale Zen.
Ma da quanto ho letto in questi giorni, l’amicizia tra Bergoglio e Parolin dura da molto tempo, perché quando il cardinale di Buenos Aires giungeva a Roma, era ricevuto da Parolin in quanto i suoi superiori in segreteria di Stato vaticana snobbavano il cardinale di Buenos Aires. E oggi quell’amicizia ha prodotto i suoi frutti.
La mia impressione è che entrambi, Bergoglio e Parolin condividono la stessa visione dei rapporti tra Chiesa e Stato. Ovvero, temendo persecuzioni per la chiesa, preferiscono che la gerarchia della chiesa sia sottomessa allo stato.
Tutta la mia solidarietà al Cerd. Zen, vero testimone della fede.
Temo che oggi la Chiesa sia guidata da massoni o, almeno, da atei.
Poco mi importa se parlano qualche volta di Gesù: come personaggio storico e maestro spirituale anche gli atei lo ammirano. Solo non ne seguono gli insegnamenti in modo INTEGRALE.
Poco mi importa che parlino, qualche rara volta, perfino dell’inferno: anche gli atei ne parlano usando i termoni di “diavolo” e “inferno” in senso simbolicocome credere, a
E poi da chi mente sapendo di mentire, quando qualche volta si dice contrario all’aborto ma non fa NULLA per combatterlo ma, anzi, stima come politici chi dell’aborto e del divorzio hanno fatto il fine stesso della loro azione politica?
Con ciò non intendo mancare di rispetto ai Pastori, e nemmeno intendo giudicarli, anche se molti sono falsi sapendo di esserlo: si può essere in falsi per un fine che si crede ne valga la pena, ma certamente non vorrei essere al loro posto.
Chi induce a credere che il bene sia male e male sia bene, ricade sotto una maledizione biblica da cui mi terrei lontano.
Soprattutto se Pastore.
Occorre pregare per loro
Avere fede è affidarsi al Signore, cercando di compiere la sua volontà senza anteporre a questa il proprio interesse.
Perché, come la Bibbia ci ricorda, l’uomo progetta, architetta e dispone, ma quella che si compie è la volontà di Dio.
Giusto la settimana scorsa in calce a un articolo avevo scritto che Parolin e’ un mentitore compulsivo.
Adesso vedo che il card. Zen sostiene, dimostrandola, la stessa cosa, aggiungendo anche qualcosa sulla vera fede di questo signore. Temo che abbia ragione anche su questo, mentire spudoratamente e negare coscientemente la verita’ non e’ precisamente un segno di fede grande e profonda.
Evidentemente ci avevo visto giusto…
Un tempo queste erano le qualita’ machiavelliche dei gesuiti: potevano mentire ed erano preventivamente assolti del peccato di menzogna se il fine giustificava i mezzi .
Che Parolin sia un “ gesuita anonimo”? 🤔😧
Gesuita anonimo ? Bella definizione.
Mi sembra un’ipotesi da prendere seriamente in considerazione. Se , come è stato scritto, il Segretario di Stato vaticano, lasciava trattare gli incontri a Parolin, forse non era per fare un dispetto a Bergoglio , ma per permettergli di incontrare il suo corrispondente gesuita.
Molto spesso i gesuiti sono invisibili, sembrano sacerdoti qualsiasi od anche laici qualsiasi : ma formano tra loro una rete invisibile che serve a loro di protezione e come una ragnatela per catturare le loro prede.
Poichè non mi riesce di postarlo sotto il titolo precedente:
“Viganò e la fratellanza “, riporto qui uno stralcio da un articolo di Marcello Veneziani che mi pare straordinariamente attinente all’argomento .
” Perchè la sua fratellanza ha poco a che vedere con la fraternità francescana ?
Perchè Francesco d’Assisi , mistico e innamorato di Dio ,ama nell’uomo e nel creato il riflesso divino : la sua è una fratellanza NEL Padre.
Bergoglio ,invece, compie un percorso inverso ,partito dal Cristo arriva alla religione dell’umanità .
Bergoglio rimuove la figura del Padre e vota la Chiesa alla fratellanza universale che il suo esegeta e megafono di Civiltà Cattolica ,il gesuita Padre A.Spadaro, traduce legittimamente in cittadinanza globale , senza confini .
L’esperienza della vita ma anche della storia dimostra che ogni fratellanza priva di un Padre degenera in fratricidio o scema nella retorica : è stato il destino del
giacobinismo come del comunismo e di ogni altra frateria .( Un discorso a parte è la Massoneria di cui il bergoglismo , a volte ,pare la versione Pop )…”
https://www.marcelloveneziani.com/articoli/lideologia- della-fratellanza-in-bergoglio/
Signor Marco,
dev’esserci un intoppo tecnico nei due precedenti articoli che riportano entrambi alcuni commenti dell’articolo su Lepanto e poi nessun altro commento.
Oppure è il mio computer?
No ,l’intoppo blocca anche me . Ragion per cui posto qui
( su Lepanto ) una testimonianza storica :
” Il muro di legni ottomani era impressionante e avrebbe fatto paura a chiunque :ma ti confesso che avrei tremato anch’io ,se in mare con noi Spagnoli non ci fossero stati i Viceregni di Napoli e Sicilia ,i Cavalieri di Malta , i pontifici ,i genovesi ,il Ducato di Savoia ,il Ducato di Urbino e il Granducato di Toscana ,ma soprattutto i Veneziani .
Questo significava che gli Ottomani avevano i legni ,ma noi avevamo i cannoni .
Eravamo la Lega Santa , eravamo la più grande coalizione cristiana dai tempi delle Crociate e non ci mettemmo molto ad aver ragione dei nostri nemici .
5 ore dopo il primo colpo di cannone la testa di Alì Pascià -,uno dei tre ammiragli turchi ,- pendeva dall’albero maestro dell’ammiraglia spagnola e il cadavere di Mehmet Soraq ,-il secondo-, galleggiava
insieme a quelli dei suoi servitori . Solo il terzo era vivo .
E stava portando in salvo quello che rimaneva della flotta ottomana .Il rinnegato ,lo chiamavano : Uluc Alì ”
El Manco de Lepànto : ossia Miguel de Cervantes y Saavedra .
La gerarchia cattolica non è la Chiesa Cattolica.
Molto … molto interessante!
Ciò che ne consegue potrebbe essere sconvolgente!
Sintesi lucida e perfetta di quello che avviene in Cina con la benedizione di Sua Santità il Beatissimo Santo padre della Santa Chiesa cattolica apostolica Romana Bergoglio.
Carissimo Card. Zen…. che coraggio. Che Dio la protegga.
Ricordo il cinico ottimismo di un vecchio padre Gesuita , ex missionario in Cina,costretto alla fuga da Mao .Delle distruzioni di libri , di ricordi confuciani e di uomini era
” molto contento “;
anzi ne avrebbe volute di maggiori e più estese perchè :
” Quando avranno fatto il deserto dell’antica cultura e distrutto l’antica società ,allora sarà il momento ottimo
per noi di intervenire” . ( Udito con le mie orecchie ! ) .
Che si fosse sbagliato ? O che avesse avuto ragione ,ragionando in anticipo con la forma mentis di un Bergoglio e di un Parolin ?
La cosa più tragica è che nemmeno in situazioni così ovvie questo buon cardinale non osa dire la verità sull’antipapa e spara contro Parolin, il fantoccio.
Così non si può vincere. Anzi così non si merita vincere.
Che tristezza.
Non hai capito che il motivo di ciò è l’amore per la santa madre Chiesa, di cui il Papa è il segno visibile di unità?
Zen difende comunque la Chiesa di cui tutti facciamo parte, ben sapendo che il Papa regnante è al corrente di tutto ciò che accade in Cina e l’approva.
Semmai è fonte di consolazione trovare persone come il card. Zen che dopo una vita di persecuzione e umiliazioni, ultima quella data dalla mancata accoglienza di Francesco in Vaticano, continua nella sua testimonianza eroica e mite, fino a quando il Signore gli darà la corona di gloria.
@ Boanerghes giustissimo
Solo la verità può salvare, non le mezze verità. Riconoscere l’ illegittimità dell’antipapa è ormai condizione di possibilità di una fede intellettualmente onesta. Il Signore ha già insegnato da dove vengono i si ma no, no ma si: da Satana.
È triste che tanti ancora non si accorgono di tali ovvietà, che in secoli cristiani andrebbero da se.