TANGA, E IL RECOVERY FUND. AFFIDARE L’AVIS A UN VAMPIRO?

6 Ottobre 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, il dott. Paolo Tanga, che ormai ben conoscete, ci ha inviato una riflessione sulla situazione economica attuale, il Recovery Fund e il Mes. Buona lettura.

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Lo scorso mese di maggio, quando si temeva per la riduzione del PIL, per le possibilità di ripresa dopo la chiusura delle attività, per l’obbligo di non abbandonare le proprie abitazioni senza un giustificato motivo, lanciavo in maniera indifferenziata a tutti i politici un’idea che avrebbe potuto costruire su una roccia il rilancio di una nuova società, basata sulla centralità dell’uomo, sull’economia reale e sull’abbandono della vecchia politica fiscale. Non mi limitavo ad enunciare la strategia, ma la dimostravo con lo sviluppo matematico delle conseguenze delle decisioni che via via la classe politica avrebbe dovuto assumere.

Volenti o nolenti i politici hanno ignorato quanto da me proposto preferendo e imponendo la solita ricetta di mantenere elevato il livello di indebitamento. Aggiungo che, verosimilmente, la mia ricetta risolutiva deve aver provocato molta paura, tanto da indurre gli Organi europei a rovesciare la vecchia politica dell’austerità rinviandone l’applicazione a un periodo successivo, atteso che i risultati numerici che scaturivano dall’applicazione della mia proposta evidenziavano l’autonoma capacità dell’Italia di uscire significativamente rafforzata dalla crisi provocata dal blocco pandemico in virtù del fatto che l’Italia, nonostante un debito pubblico prossimo ai 2.500 miliardi di euro gravati da almeno 65 miliardi di euro annuali di interessi, evidenziava la disponibilità di un risparmio superiore ai 4.500 miliardi, risparmio peraltro significativamente penalizzato in termini di remunerazione.

Questo dimostra che per distruggere la nostra economia ci vuole molto di più; occorre perciò aumentare a dismisura l’indebitamento dell’Italia e degli Italiani in modo da confinarci e spremerci contro il muro in una strada senza uscita.

Ci troviamo, perciò, di fronte al fatto che la nostra rappresentanza politica ha scelto la strada di Bruxelles, da dove non arriva nulla di gratuito: sbandierano 209 miliardi di euro, ma è una somma che va restituita.

Inizialmente l’Italia avrebbe dovuto indebitarsi per 91 miliardi di euro ma i resoconti mediatici sulla trattativa riportavano un importo elevato a 127 miliardi. Prestiti, pegni che occorre restituire maggiorati degli interessi, quindi più ne prendiamo e più difficoltà avremo a rendere. L’importo a fondo perduto, invece, andrà comunque versato attraverso una maggiore contribuzione al bilancio dell’Unione europea, perché se non aumentano le contribuzioni al bilancio da dove si prendono i miliardi da erogare a fondo perduto?

Quindi, è vero che l’Italia riceverà i contributi a fondo perduto, ma è altrettanto vero che dovrà aumentare, come ha già fatto sulla base di una semplice promessa durante gli accordi preliminari al Recovery fund, le proprie erogazioni a favore del bilancio unionista (di fatto anticipa di “tasca propria”) mentre i Paesi frugali si sono defilati dalla contribuzione di 7,5 miliardi di euro, dei quali due terzi di questo ammontare di denaro se li è accollati il Governo italiano per i bilanci approvati e se occorre elargire le somme a fondo perduto, sono sempre gli Stati aderenti che devono aumentare gli esborsi per consentire la copertura in bilancio della spesa.

In più, bisogna però tener presente che le proprie erogazioni non vengono direttamente collegate ai benefici ricevuti, perciò una volta che ce le si accolla (il danno e la beffa) diverranno un diritto incontestabile, perché negli altri Stati non troveremo mai un “Giuseppi” disposto a prendere il nostro posto.

Per quanto sopra esposto, concedereste mai l’AVIS a un vampiro?! Parimenti appare tragico affidare a persone troppo interessate la gestione dei prestiti: infatti, mentre con la mia proposta l’ammontare del debito affrancava lo Stato dal pagamento degli interessi e perciò l’investimento delle nuove disponibilità avrebbe richiesto uno sforzo alquanto limitato per l’avvio di una politica di crescita economica e sviluppo, con l’indebitamento la situazione italiana peggiorerà progressivamente fino a un punto di non ritorno perché la condizione del debitore, con tassi di inflazione che stentano a crescere, sarà alquanto vincolata. Basta confrontare lo scenario da me rappresentato e modificarlo aggiungendovi gli interessi passivi e le maggiori contribuzioni al bilancio europeo: per i politici che gli Italiani hanno scelto, confermando la modifica costituzionale e confermando in tre regioni i fautori della teoria dell’indebitamento, non c’è che la conferma della perdizione e potranno dire di avere tutte le attenuanti del caso; con i debiti non si scherza, ci si strozza.

Proprio mentre stavo per pubblicare questo scritto mi è accaduto un contrattempo che è stato propizio; infatti in Europa ben due contendenti, per motivi diversi si sono opposti al varo del Recovery fund.

Un credente direbbe è la Divina Provvidenza che assiste l’Italia per indurre i politici ad attuare la mia proposta che parte dall’abolizione delle imposte dirette in cambio della sottoscrizione del debito pubblico cartaceo; ma in agguato c’è Lucifero, pronto a proporre l’immediato ricorso al MES, fornendo un alibi ai detrattori per il cambiamento delle proprie decisioni. Stando alle profezie, riusciranno le preghiere ad allontanare i tempi bui previsti dalle scritture?

Paolo Tanga

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4 commenti

  • Luca Antonio ha detto:

    Ottime proposte, migliori delle mie , che pure sono state giudicate dal prof . Borghi ( prima che entrasse in politica) nel 2013 come “la miglior proposta sinora presentatami , sicuramente migliore di quella del mov.5S” ‘ e da altri, compreso l’entourage di Renzi, poi ovviamente lasciata morire dal sistema bancario, che veniva , nel mio sistema, scavalcato.
    Ma qui ci si scontra con forze che non hanno piu’ neanche un interesse di tornaconto materiale- hanno gia’ tutto- ma metafisico.
    Satana vuole, attraverso la macina implacabile degli interessi, dominare ogni singolo momento e aspetto dell’esistenza e dell’anima umana e della vita delle Nazioni, sino al loro dissolvimento in ” …unica societa’ finanziaria per la quale tutti gli uomini lavoreranno al fine di trarre un un profitto comune…” (scena cult di Quinto Potere di Lumet 1975).
    Non rinuncera’ mai a questo.
    Tuttavia saro’ a Roma il 10 c.m. per dare sostegno a dei sognatori che hanno capito che senza sovranita’ monetaria, i popoli , le nazioni e l’intero orizzonte storico umano sono morti.
    Ma che non hanno contezza della forza di Sauron.
    Finisco con una domanda : ma non fa pensare che Mieli e Ruini – sulla carta agli antipodi- suggeriscano a Salvini e Meloni di aderire al progetto europeo in cambio della loro legittimazione “democratica”?.

  • Corrado Bassanese ha detto:

    Ragazzi, qua se non si va al più presto alle votazioni politiche, “a schifio” si finisce!
    PS
    sperando che la maggioranza dei votanti non sia “rimbecillita” (vedi Stilum Curiae “mascherine, covid. L’imbecille è il kapò dei regimi globalisti”)

  • Giovanni Cerbai ha detto:

    Oltretutto si fa finta di non sapere che il MES coprirà solamente le spese extra strettamente collegate al COVID. Quindi niente nuovi osoedali (al più, nuovi reparti di terapia intensiva), niente assunzioni di medici ed infermieri che non siano addetti alla terapia intensiva. Insomma, tanto rumore per nulla, con l’aggravio della natura del MES di credito privilegiato che svaluterà il restante credito facendo aumentare gli interessi richiesti per la sottoscrizione.

  • giulia anna anna meloni ha detto:

    si ,riusciranno le preghiere se imploriamo il Divin intervento.Roma è morta perchè ha perso la fede,ma quando il seme muore è per rinascere …verità Evangelica