“FRATELLI TUTTI”. ECCO LA NUOVA ENCICLICA DI PAPA BERGOGLIO.
3 Ottobre 2020
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, Infovaticana ha pubblicato oggi online il testo dell’Enciclica che il pontefice ha firmato oggi “Fratelli tutti”.
L’abbiamo letta e ne abbiamo tradotto alcuni punti che ci sembravano più interessanti. È un documento piuttosto lungo, 138 pagine, e ci sembra sostanzialmente una riproposizione di posizioni e temi già noti, con qualche accentuazione particolare. L’inizio è una lettura personale del pontefice dell’episodio della visita di Francesco al Sultano.
“C’è un episodio della sua vita che ci mostra il suo cuore senza confini, capace di andare al di là delle distanze dovute all’origine, alla nazionalità, al colore o alla religione. È la sua visita al Sultano Malik-al-Kamil in Egitto, visita che comportò per lui un grande sforzo a motivo della sua povertà, delle poche risorse che possedeva, della lontananza e della differenza di lingua, cultura e religione. Tale viaggio, in quel momento storico segnato dalle crociate, dimostrava ancora di più la grandezza dell’amore che voleva vivere, desideroso di abbracciare tutti. La fedeltà al suo Signore era proporzionale al suo amore per i fratelli e le sorelle. Senza ignorare le difficoltà e i pericoli, San Francesco andò a incontrare il Sultano col medesimo atteggiamento che esigeva dai suoi discepoli: che, senza negare la propria identità, trovandosi «tra i saraceni o altri infedeli […], non facciano liti o dispute, ma siano soggetti ad ogni creatura umana per amore di Dio».3 In quel contesto era una richiesta straordinaria. Ci colpisce come, ottocento anni fa, Francesco raccomandasse di evitare ogni forma di aggressione o contesa e anche di vivere un’umile e fraterna “sottomissione”, pure nei confronti di coloro che non condividevano la loro fede”.
Lascio agli specialisti giudicare queste parole. Mi ricordavo vagamente che Francesco fece il viaggio nel tentativo di convertire il suo interlocutore; ma forse sbaglio.
Interessante un’analisi della situazione attuale.
“Aprirsi al mondo” è un’espressione che oggi è stata fatta propria dall’economia e dalla finanza. Si riferisce esclusivamente all’apertura agli interessi stranieri o alla libertà dei poteri economici di investire senza vincoli né complicazioni in tutti i Paesi. I conflitti locali e il disinteresse per il bene comune vengono strumentalizzati dall’economia globale per imporre un modello culturale unico. Tale cultura unifica il mondo ma divide le persone e le nazioni, perché «la società sempre più globalizzata ci rende vicini, ma non ci rende fratelli». Siamo più soli che mai in questo mondo massificato che privilegia gli interessi individuali e indebolisce la dimensione comunitaria dell’esistenza. Aumentano piuttosto i mercati, dove le persone svolgono il ruolo di consumatori o di spettatori. L’avanzare di questo globalismo favorisce normalmente l’identità dei più forti che proteggono sé stessi, ma cerca di dissolvere le identità delle regioni più deboli e povere, rendendole più vulnerabili e dipendenti. In tal modo la politica diventa sempre più fragile di fronte ai poteri economici transnazionali che applicano il “divide et impera”.
E ancora:
“Sono le nuove forme di colonizzazione culturale. Non dimentichiamo che «i popoli che alienano la propria tradizione e, per mania imitativa, violenza impositiva, imperdonabile negligenza o apatia, tollerano che si strappi loro l’anima, perdono, insieme con la fisionomia spirituale, anche la consistenza morale e, alla fine, l’indipendenza ideologica, economica e politica».Un modo efficace di dissolvere la coscienza storica, il pensiero critico, l’impegno per la giustizia e i percorsi di integrazione è quello di svuotare di senso o alterare le grandi parole. Che cosa significano oggi alcune espressioni come democrazia, libertà, giustizia, unità? Sono state manipolate e deformate per utilizzarle come strumenti di dominio, come titoli vuoti di contenuto che possono servire per giustificare qualsiasi azione”.
Viene riproposta poi l’immagine della cultura dello scarto: “Certe parti dell’umanità sembrano sacrificabili a vantaggio di una selezione che favorisce un settore umano degno di vivere senza limiti. In fondo, «le persone non sono più sentite come un valore primario da rispettare e tutelare, specie se povere o disabili, se “non servono ancora” – come i nascituri –, o “non servono più” – come gli anziani. Siamo diventati insensibili ad ogni forma di spreco, a partire da quello alimentare, che è tra i più deprecabili»”.
E, naturalmente, si parla di muri:
“Paradossalmente, ci sono paure ancestrali che non sono state superate dal progresso tecnologico; anzi, hanno saputo nascondersi e potenziarsi dietro nuove tecnologie. Anche oggi, dietro le mura dell’antica città c’è l’abisso, il territorio dell’ignoto, il deserto. Ciò che proviene di là non è affidabile, perché non è conosciuto, non è familiare, non appartiene al villaggio. È il territorio di ciò che è “barbaro”, da cui bisogna difendersi ad ogni costo. Di conseguenza si creano nuove barriere di autodifesa, così che non esiste più il mondo ed esiste unicamente il “mio” mondo, fino al punto che molti non vengono più considerati esseri umani con una dignità inalienabile e diventano semplicemente “quelli”. Riappare «la tentazione di fare una cultura dei muri, di alzare i muri, muri nel cuore, muri nella terra per impedire questo incontro con altre culture, con altra gente. E chi alza un muro, chi costruisce un muro finirà schiavo dentro ai muri che ha costruito, senza orizzonti. Perché gli manca questa alterità»”.
Nell’enciclica si parla più volte, dell’incontro di Abu Dhabi con l’Imam Al Tayeb, che viene citato in diverse occasioni. Si tocca poi il problema della pandemia: .
“Se tutto è connesso, è difficile pensare che questo disastro mondiale non sia in rapporto con il nostro modo di porci rispetto alla realtà, pretendendo di essere padroni assoluti della propria vita e di tutto ciò che esiste. Non voglio dire che si tratta di una sorta di castigo divino. E neppure basterebbe affermare che il danno causato alla natura alla fine chiede il conto dei nostri soprusi. È la realtà stessa che geme e si ribella. Viene alla mente il celebre verso del poeta Virgilio che evoca le lacrimevoli vicende umane”.
Una larga parte del documento viene dedicata al fenomeno delle migrazioni.
“Le migrazioni saranno un fattore determinante per il futuro del mondo”, scrive il Pontefice, e aggiunge:
“Per giunta, «in alcuni Paesi di arrivo, i fenomeni migratori suscitano allarme e paure, spesso fomentate e sfruttate a fini politici. Si diffonde così una mentalità xenofoba, di chiusura e di ripiegamento su se stessi».40 I migranti vengono considerati non abbastanza degni di partecipare alla vita sociale come qualsiasi altro, e si dimentica che possiedono la stessa intrinseca dignità di qualunque persona. Pertanto, devono essere “protagonisti del proprio riscatto”.41 Non si dirà mai che non sono umani, però in pratica, con le decisioni e il modo di trattarli, si manifesta che li si considera di minor valore, meno importanti, meno umani. È inaccettabile che i cristiani condividano questa mentalità e questi atteggiamenti, facendo a volte prevalere certe preferenze politiche piuttosto che profonde convinzioni della propria fede: l’inalienabile dignità di ogni persona umana al di là dell’origine, del colore o della religione, e la legge suprema dell’amore fraterno”.
Sono pagine e pagine, dedicate a questo tema; e stupisce, dopo l’analisi iniziale, che non si veda come il globalismo finanziario e politico non abbia uno stretto rapporto con questo fenomeno, che fa parte peraltro dello stesso progetto e della stessa visione dell’umanità?
“Comprendo che di fronte alle persone migranti alcuni nutrano dubbi o provino timori. Lo capisco come un aspetto dell’istinto naturale di autodifesa. Ma è anche vero che una persona e un popolo sono fecondi solo se sanno integrare creativamente dentro di sé l’apertura agli altri. Invito ad andare oltre queste reazioni primarie, perché «il problema è quando [esse] condizionano il nostro modo di pensare e di agire al punto da renderci intolleranti, chiusi, forse anche – senza accorgercene – razzisti. E così la paura ci priva del desiderio e della capacità di incontrare l’altro»”.
Da rilevare che pagine e pagine sono dedicate al migrantismo, e solo una riga in cui si dice che c’è il diritto di non emigrare.
Ancora:
“Tuttavia, c’è ancora chi sembra sentirsi incoraggiato o almeno autorizzato dalla propria fede a sostenere varie forme di nazionalismo chiuso e violento, atteggiamenti xenofobi, disprezzo e persino maltrattamenti nei confronti di chi è diverso. La fede, con l’umanesimo che essa incarna, deve mantenere vivo un senso critico di fronte a queste tendenze, e aiutare a reagire rapidamente quando esse cominciano a insinuarsi. A tal fine è importante che la catechesi e la predicazione includano in modo più diretto e chiaro il senso sociale dell’esistenza, la dimensione fraterna della spiritualità, la convinzione della dignità inalienabile di ogni persona e le motivazioni per amare e accogliere tutti”.
E in altri punti:
“Quando il prossimo è una persona migrante si aggiungono sfide complesse. Certo, l’ideale sarebbe evitare le migrazioni non necessarie e a tale scopo la strada è creare nei Paesi di origine la possibilità concreta di vivere e di crescere con dignità, così che si possano trovare lì le condizioni per il proprio sviluppo integrale. Ma, finché non ci sono seri progressi in questa direzione, è nostro dovere rispettare il diritto di ogni essere umano di trovare un luogo dove poter non solo soddisfare i suoi bisogni primari e quelli della sua famiglia, ma anche realizzarsi pienamente come persona. I nostri sforzi nei confronti delle persone migranti che arrivano si possono riassumere in quattro verbi: accogliere, proteggere, promuovere e integrare”.
“Ciò implica alcune risposte indispensabili, soprattutto nei confronti di coloro che fuggono da gravi crisi umanitarie. Per esempio: incrementare e semplificare la concessione di visti; adottare programmi di patrocinio privato e comunitario; aprire corridoi umanitari per i rifugiati più vulnerabili; offrire un alloggio adeguato e decoroso; garantire la sicurezza personale e l’accesso ai servizi essenziali; assicurare un’adeguata assistenza consolare, il diritto ad avere sempre con sé i documenti personali di identità, un accesso imparziale alla giustizia, la possibilità di aprire conti bancari e la garanzia del necessario per la sussistenza vitale; dare loro libertà di movimento e possibilità di lavorare; proteggere i minorenni e assicurare ad essi l’accesso regolare all’educazione; prevedere programmi di custodia temporanea o di accoglienza; garantire la libertà religiosa; promuovere il loro inserimento sociale; favorire il ricongiungimento familiare e preparare le comunità locali ai processi di integrazione . Per quanti sono arrivati già da tempo e sono inseriti nel tessuto sociale, è importante applicare il concetto di “cittadinanza”, che «si basa sull’eguaglianza dei diritti e dei doveri sotto la cui ombra tutti godono della giustizia. Per questo è necessario impegnarsi per stabilire nelle nostre società il concetto della piena cittadinanza e rinunciare all’uso discriminatorio del termine minoranze, che porta con sé i semi del sentirsi isolati e dell’inferiorità; esso prepara il terreno alle ostilità e alla discordia e sottrae le conquiste e i diritti religiosi e civili di alcuni cittadini discriminandoli»”.
“L’immigrato è visto come un usurpatore che non offre nulla. Così, si arriva a pensare ingenuamente che i poveri sono pericolosi o inutili e che i potenti sono generosi benefattori”.
Nell’enciclica, che a parte il predominante monoblocco migrantista corre veramente il rischio di apparire un centone di temi disparati si parla di comunicazione:
“D’altra parte, i movimenti digitali di odio e distruzione non costituiscono – come qualcuno vorrebbe far credere – un’ottima forma di mutuo aiuto, bensì mere associazioni contro un nemico. Piuttosto, «i media digitali possono esporre al rischio di dipendenza, di isolamento e di progressiva perdita di contatto con la realtà concreta, ostacolando lo sviluppo di relazioni interpersonali autentiche»”.
Si parla di fanatismo:
“Occorre riconoscere che i fanatismi che inducono a distruggere gli altri hanno per protagonisti anche persone religiose, non esclusi i cristiani, che «possono partecipare a reti di violenza verbale mediante internet e i diversi ambiti o spazi di interscambio digitale. Persino nei media cattolici si possono eccedere i limiti, si tollerano la diffamazione e la calunnia, e sembrano esclusi ogni etica e ogni rispetto per il buon nome altrui».48 Così facendo, quale contributo si dà alla fraternità che il Padre comune ci propone?”.
Si torna a parlare di poteri mondiali:
“Demolire l’autostima di qualcuno è un modo facile di dominarlo. Dietro le tendenze che mirano ad omogeneizzare il mondo, affiorano interessi di potere che beneficiano della scarsa stima di sé, nel momento stesso in cui, attraverso i media e le reti, si cerca di creare una nuova cultura al servizio dei più potenti. Da ciò traggono vantaggio l’opportunismo della speculazione finanziaria e lo sfruttamento, dove i poveri sono sempre quelli che perdono. D’altra parte, ignorare la cultura di un popolo fa sì che molti leader politici non siano in grado di promuovere un progetto efficace che possa essere liberamente assunto e sostenuto nel tempo”.
Si parla di individualismo: “L’individualismo non ci rende più liberi, più uguali, più fratelli. La mera somma degli interessi individuali non è in grado di generare un mondo migliore per tutta l’umanità. Neppure può preservarci da tanti mali che diventano sempre più globali. Ma l’individualismo radicale è il virus più difficile da sconfiggere. Inganna. Ci fa credere che tutto consiste nel dare briglia sciolta alle proprie ambizioni, come se accumulando ambizioni e sicurezze individuali potessimo costruire il bene comune” .
Una parte particolarmente interessante riguarda la proprietà privata, in cui l’enciclica sottolinea il suo valore secondario, nel capitolo intitolato
RIPROPORRE LA FUNZIONE SOCIALE DELLA PROPRIETÀ
… In questa linea ricordo che «la tradizione cristiana non ha mai riconosciuto come assoluto o intoccabile il diritto alla proprietà privata, e ha messo in risalto la funzione sociale di qualunque forma di proprietà privata». Il principio dell’uso comune dei beni creati per tutti è il «primo principio di tutto l’ordinamento etico-sociale», è un diritto naturale, originario e prioritario.97 Tutti gli altri diritti sui beni necessari alla realizzazione integrale delle persone, inclusi quello della proprietà privata e qualunque altro, «non devono quindi intralciare, bensì, al contrario, facilitarne la realizzazione», come affermava San Paolo VI. Il diritto alla proprietà privata si può considerare solo come un diritto naturale secondario e derivato dal principio della destinazione universale dei beni creati, e ciò ha conseguenze molto concrete, che devono riflettersi sul funzionamento della società. Accade però frequentemente che i diritti secondari si pongono al di sopra di quelli prioritari e originari, privandoli di rilevanza pratica”.
Un capitolo dedicato alla politica e al populismo – ma guarda un po’…dove forse emerge una nostalgia peronista:
“Negli ultimi anni l’espressione “populismo” o “populista” ha invaso i mezzi di comunicazione e il linguaggio in generale. Così essa perde il valore che potrebbe possedere e diventa una delle polarità della società divisa. Ciò è arrivato al punto di pretendere di classificare tutte le persone, i gruppi, le società e i governi a partire da una divisione binaria: “populista” o “non populista”. Ormai non è possibile che qualcuno si esprima su qualsiasi tema senza che tentino di classificarlo in uno di questi due poli, o per screditarlo ingiustamente o per esaltarlo in maniera esagerata.
Ci sono leader popolari capaci di interpretare il sentire di un popolo, la sua dinamica culturale e le grandi tendenze di una società. Il servizio che prestano, aggregando e guidando, può essere la base per un progetto duraturo di trasformazione e di crescita, che implica anche la capacità di cedere il posto ad altri nella ricerca del bene comune.
Un’altra espressione degenerata di un’autorità popolare è la ricerca dell’interesse immediato. Si risponde a esigenze popolari allo scopo di garantirsi voti o appoggio, ma senza progredire in un impegno arduo e costante che offra alle persone le risorse per il loro sviluppo, per poter sostenere la vita con i loro sforzi e la loro creatività. In questo senso ho affermato con chiarezza che è «lungi da me il proporre un populismo irresponsabile». Da una parte, il superamento dell’inequità richiede di sviluppare l’economia, facendo fruttare le potenzialità di ogni regione e assicurando così un’equità sostenibile.134 Dall’altra, «i piani assistenziali, che fanno fronte ad alcune urgenze, si dovrebbero considerare solo come risposte provvisorie»”.
Ancora: la manipolazione e la democrazia.
“Occorre esercitarsi a smascherare le varie modalità di manipolazione, deformazione e occultamento della verità negli ambiti pubblici e privati. Ciò che chiamiamo “verità” non è solo la comunicazione di fatti operata dal giornalismo. È anzitutto la ricerca dei fondamenti più solidi che stanno alla base delle nostre scelte e delle nostre leggi. Questo implica accettare che l’intelligenza umana può andare oltre le convenienze del momento e cogliere alcune verità che non mutano, che erano verità prima di noi e lo saranno sempre. Indagando sulla natura umana, la ragione scopre valori che sono universali, perché da essa derivano.
Diversamente, non potrebbe forse succedere che i diritti umani fondamentali, oggi considerati insormontabili, vengano negati dai potenti di turno, dopo aver ottenuto il “consenso” di una popolazione addormentata e impaurita? E nemmeno sarebbe sufficiente un mero consenso tra i vari popoli, ugualmente manipolabile. Già abbiamo in abbondanza prove di tutto il bene che siamo capaci di compiere, però, al tempo stesso, dobbiamo riconoscere la capacità di distruzione che c’è in noi. L’individualismo indifferente e spietato in cui siamo caduti, non è anche il risultato della pigrizia nel ricercare i valori più alti, che vadano al di là dei bisogni momentanei? Al relativismo si somma il rischio che il potente o il più abile riesca a imporre una presunta verità. Invece, «di fronte alle norme morali che proibiscono il male intrinseco non ci sono privilegi né eccezioni per nessuno. Essere il padrone del mondo o l’ultimo “miserabile” sulla faccia della terra non fa alcuna differenza: davanti alle esigenze morali siamo tutti assolutamente uguali».
Quello che oggi ci accade, trascinandoci in una logica perversa e vuota, è che si verifica un’assimilazione dell’etica e della politica alla fisica. Non esistono il bene e il male in sé, ma solamente un calcolo di vantaggi e svantaggi. Lo spostamento della ragione morale ha per conseguenza che il diritto non può riferirsi a una concezione fondamentale di giustizia, ma piuttosto diventa uno specchio delle idee dominanti. Entriamo qui in una degenerazione: un andare “livellando verso il basso” mediante un consenso superficiale e compromissorio. Così, in definitiva, la logica della forza trionfa”.
Domani l’enciclica sarà disponibile per tutti coloro che vogliano leggerla. Coraggio. Scorrendola, oggi, mi sono chiesto se la formula letteraria di questo tipo di documenti non vada rimodulata alla radice, rendendola più snella ed efficace. Chissà.
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Tag: enciclica, fratelli tutti, papa
Categoria: Generale
In Italia scomparse le menti pensanti emergono gli ignoranti che stavano ai margini della società, iDi Maio, Fico, Bergoglio, Madariaga, Carballo, Conte , Di Stefano, Toninelli e altri figuri. Osservate i loro volti angolosi, squassati dai fallimenti di una vita che reputano amara, nessun pensiero elevato, solo stupidità, volti che provocano il vomito.
Ma l’enciclica l’ha scritta Jovanotti quello che sogna una grande chiesa che va da Che Guevara a Madre Teresa? E a proposito di proprietà vogliamo fare un censimento tra Propaganda Fide, Apsa,Governatorato delle proprietà vaticane? Così giusto per sapere se verranno destinate ai poveri, se saranno dismesse.
No, di certo non l’ha scritta Jovanotti, ma gli scribacchini hanno ascoltato la canzone mentre la stavano componendo.
per don Pietro Paolo.
Si siamo tutti fratelli , in Cristo. Siamo tutti uguali in quanto figli di Dio . Ma ci sono alcuni ma .
-Ma se nella parabola citata il figlio prodigo non si fosse pentito e non fosse tornato ad implorare perdono al padre , lei avrebbe potuto citare un simile esempio ?
-Ma anche se dobbiamo il rispetto a tutti i nostri fratelli , dobbiamo accettare che il Papa ci chieda di prenderli come esempio ?
-E’ vero che siamo tutti figli di Adam , anche Caino lo era . Ma si è mai pentito Caino ? Nin mi dica che non lo sappiamo ,. Perchè dobbiamo difenderci dai nostri fratelli che discendono da Caino ? Certo non perchè non la pensano come noi ,ma perchè mi spaccano la testa aggredendomi alle spalle. E’ Caino il suo famoso homo homini lupus ,caro don Pietro Paolo.
-Ma , riferndomi alla trasformazione della fratellanza in figli nel Figlio , ben fa intendere lei che è conseguenza della conversione .Ma Bergoglio ha vietato alla chiesa di fare evangelizzazione .Ha detto che deve uscire ed imparare ,non avendo nulla da insegnare .Persino deve imparare dai pagani animisti amazzonici.
lo legga questo documento spot pubblicitario come l’ha giustamente chiamata PezzoGrosso . Poi faccia tutti gli sforzi sovrumani possibili per trovarci una riga buona. Nell’ ansia di cambiare la dottrina , che lei don PietroPaolo giustamente esalta, Bergoglio ha finora fatto magistero pericoloso : In evangelii Gaudium ha detto che il peggior male è la inequità,non il peccato , bensi la cattiva ripartizione delle risorse. InAmoris Laetitia ha detto che ci sono tentazioni cui non sappiamo resistere , e non dobbiamo farlo . In Laudato sì ha cambiato redicalmente il rapporto Creatore-creatura -creato. .Ora in -Eguali tutti- nega nel testo persino il titolo , perchè come nella “fattoria degli animali ” di Orwell per Bergoglio ci sono creature più uguali e meno uguali . Faccio solo un esempio chiarissimo .Per Bergoglio i sovranisti sono figli degeneri, cosi’ come chi ha proprietà privata, chi lavora nella finanza .Ma è figlio degenere anche chi teme di esser derubata o stuprato o accoltellato da un immigrato , poverino scosso mentalmente per aver avuto contatto con il mondo consumistico . Ma da oggi , con questa enciclica , Bergoglio indica come figlio degenere chi ha paura di attentati islamici , del terrorismo e del fanatismo islamico , religione di pace . Io ho letto ed apprezzato il suo interevento,, lei deve esser una bravo sacerdote , addirittura un santo sacerdote .Ma la prego non cerchi di convincerci a dare ragione a chi ha torto . E Bergoglio vive nel torto , si ciba di torto, ci propone il torto. Grazie
mi tolga una curiosità signora Marta S. Ma perchè , all’interno della chiesa ,non dall’esterno, gli è stato concesso di stare nel torto e proporre il torto persino a livello magisteriale ?
Colui che Leone XIII vide danzare sulla cupola di sanpietro ed udì chiedere altri cento anni per corrompere la chiesa , ha quindi vinto ?
Non ha vinto e non puo’ vincere.
(…) “Allora apparira’ nel cielo il segno del Figlio dell’uomo; piangeranno tutti i popoli della terra e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle Nubi del cielo con grande potrnza e maesta’.” Mt 24,30
Marta S.,
Premetto che ancora non ho letto l’enciclica. Non posso rispondere a tutti i suoi interrogativi perché tanti e meriterebbero molto tempo e spazio. Le dico semplicemento che Dio è Padre e resta sempre Padre anche se i suoi figli non si pentono. Lui è Padre perché è Amore. La sua eterna essenza è Amore e, poiché è Dio e non può cambiare, (Egli È, Jhwh’) resta sempre Amore e ama tutte le sue creature anche se si dannano. Sono le creature degeneri che si dannano che non lo amano, ma Lui è eterno Amore. Posso anche scandalizzarla, ma Dio ama anche satana; è satana che non ama Dio. Un esempio che può aiutarci è la parabola del ricco epulone, dove Dio (raffigurato dal padre Abramo) chiama il ricco epulone “figlio” sebbene dannato. Anche l’inferno per i dannati è frutto dell’Amore di Dio. Un dannato in paradiso soffrirebbe di più. Per quanto riguarda la fraternità, che una parola dalle molte applicazioni, non c’è dubbio che tutti gli uomini siamo fratelli perché figli di Adamo; poi ci sono i fratelli della stessa nazione, dello stesso nucleo associativo, di sangue…e di fede. Ogni tipo di fraternità ha le sue coordinate di relazione e di comportamento. Senza togliere l’importanza per la salvezza eterna della fede e del battesimo, che è la cosa più importante, noi viviamo anche in un mondo dove bisogna convivere con fratelli che non hanno la nostra stessa fede. C’è una legge divina che regola la convivenza che è scritta nel cuore degli uomini: i dieci comandamenti. Questi valgono per tutti, anche per i non cristiani. Le battaglie che oggi stiamo combattendo come cristiani sono dovute ad una cultura che nega questa legge divina inserita nella natura. Ora dare principi di fratellanza che portano tutti al rispetto per gli altri, alla solidarietà, all’aiuto reciproco, ad evitare guerre che sono sempre fratricide, al rispetto della vita … insomma ad amare il prossimo, da qualunque parte vengono promulgati, che ben vengano. Credo che come principi generali, prima del papa, ogni cristiano deve parlare di aiuto, accoglienza, solidarietà….perché è Vangelo. La parabola del Buon Samaritano ce lo insegna: è un samaritano, straniero, non correligionario a fermarsi e a curare quel povero malcapitato. Poi, per l’applicazione di questi principi generali, sarà la politica ad applicarli con INTELIGENZA per evitare tutti quei casi che lei ha denunciato nel suo intervento. Purtroppo non è facile e questo è sotto i nostri occhi.
Trovo incredibilmente insopportabile e stucchevole che ogni volta che citate il Buon Samaritano vi scordiate che AVEVA SOLDI PROPRI (e non risulta che sia andato a chiederne la restituzione).
Il migrazionismo ong-sinistrese, dal quale Bergoglio è tanto affascinato, oltre a numerosi altri problemi, è tutto indaffarato a fare la carità usando il portafoglio degli altri. E a contare i soldi che gli arrivano in surplus.
Si faccia due conticini: famiglia di tre persone, lo Stato scuce tremila euro. E ora mi dica: una normale famiglia di tre persone spende davvero tremila euro al mese per mantenersi (per giunta senza pagare affitto e bollette)?
Sulla “fratellanza ” aggiungo che, ammesso e non concesso che fossimo davvero “tutti fratelli” in senso cristiano, o massonico, o bergogliano, questo fatto non è una scusante, bensì un’aggravante per i cari fratelli musulmani che ci occupano con pessime intenzioni, e non per noi che cerchiamo, spesso invano, di difenderci.
Caino e Abele erano fratelli,se non sbaglio.
Come mai Bergoglio non è mai tronato in Argentina a trovare i suoi fratelli ? Forse perche teme che i suoi fratelli gli tolgano il passaporto ^ perchè ??
Data l’eterogeneità dei temi trattati, “Fratelli tutti” appare come una summa del pontificato bergogliano. Trovo che il titolo dell’enciclica si presti a facili strumentalizzazioni o interpretazioni eretiche. Se è vero che tutti gli uomini sono creati ad immagine di Dio, è altresì vero che la fede in Cristo costituisce motivo di divisione, che mal si confà al definirci – sic et simpliciter – fratelli tutti.
Tralasciando le perplessità di ordine logico nel considerare gli uomini come tutti fratelli, poiché la fratellanza ha senso nella misura in cui esista la non-fratellanza, non posso non interrogarmi sul significato di vari passi evangelici, tra cui il Prologo del Vangelo di Giovanni, in cui, del Cristo è scritto che: “Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto. A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati”.
Ecco, parrebbe di capire che, in questo senso, non siamo tutti fratelli perché non siamo tutti figli di Dio, ma sono figli di Dio soltanto coloro che credono nel nome di Cristo, i cristiani. Non sono un esegeta, quindi potrei sbagliare, ma mi pare che la fratellanza universale sia concetto perlomeno ambiguo, che soprattutto ai nostri tempi sarebbe opportuno considerare con particolare prudenza.
sa che son rimasta sorpresa che non abbia scritto “SORELLE e fratelli, TUTTE ” ?
Fratelli tutti…. ma orfani? Nell’Enciclica si fa almeno cenno al Padre ? Perche se non ci fosse questo rferimento di che parliamo? Boh!
Bravo Petrus, ha colto il punto.
Orfani …
…di padre pure ignoto.
non ha seguto gli indirizzi gender dell’Unesco . Doveva scrivere Fratelli,Sorelle , attuali ed in divenire secondo le vostre scelte…
Vorrei ricordare un piccolo particolare a proposito di fratelli.
L’unica famiglia sopravissuta al diluvio fu quella di Noè il quale aveva tre figli, che ovviamente erano fratelli. Ma mentre Sem e Iafet furono benedetti dal padre, Cam e la sua discendenza furono maledetti. Questo non vi dice niente? Chi sono i camiti maledetti?
Forse ce lo può dire don Pietro Paolo.
In Cristo Gesù, promessa fatta ad Abramosono state benedette tutte le stirpi della terra.
quelle che si fossero convertite o no ?
impensabile , don PP è contro ogni forma di discriminazione di razza e di colore , si immagini se non è arrabbiato con Noè proprio perche ha maledetto Cam , essendo Cam nero. Secondo me don PP è indignato con Noè per esser stato il primo razzista .
Cam non fu maledetto perchè era nero, ma perchè aveva deriso il padre.
Zorro,
Complimenti! Che viva immaginazione… purtroppo, Non riesce a lasciare nemmeno un piccolo segno. Cambi spada
immagina ! don PP avrebbe scomunicato Noè perchè aveva maledetto Cam . Ma solo perchè Cam era nero di colore. E don PP è antirazzista secondo le direttive di Davos. E’ solo razzista verso la razza ariana
è nostro dovere rispettare il diritto di ogni essere umano di trovare un luogo dove poter soddisfare i suoi bisogni primari e quelli della sua famiglia
100% d’accordo col Mentecatto.
Ma forse sarebbe più comodo ed economico costruire impianti sanitari nel loro paese natale.
Questa enciclica dimostra l’apostasia di un Bergoglio separato dal popolo cristiano, la Plebs Dei. Alcuni si ostinano a chiamarlo ancora papa. Vive come in una bolla, il suo mondo è la dittatura peronista. La conoscenza che ha dell’Islam è solo teorica non pratica. Non conosce, non ha mai conosciuto, non conoscerà mai (ha 85 anni) la storia europea.
che ti aspettavi da uno scompensato nominato papa proprio perchè scompensato ?
Un altra di queste encicliche di papa Bergoglio che fa sentirsi male, cupo nel leggere anche solo pochi brani. Giacché sembra di evitare con cautela di nominare Gesù Cristo, in cui i fedeli realmente diventano fratelli tramite la grazia, uno si domanda se questa enciclica forse non è scritta per i cattolici, ossia per i cristiani, ma sì per tutti gli altri?!
Concordo. Mi ha fatto già stare male solo il titolo.
Non ho molto da aggiungere alle critiche finora espresse, se non che il Papa è amici delle organizzazioni internazionali che promuovono la massificazione e il livellamento al basso che egli sembra condannare,
A sentire tutti questi illuminanti commenti sono sempre più felice di essere diventato anticattolico
tu sei antiiusodelcervello. Come son centento che un fesso come te non sia cattolico.
così dicendo segui l’insegnamento di Bergoglio: non fare proselitismo… dai! sii più buona
sapessi quanto son felice io di saperti anti-cattolico…
Una paio di considerazioni in attesa di poter leggere il testo completo, anche se, da quello che ho letto qui, immagino già tutto quello che c’è scritto, per cui penso che mi annoierò, perché di dottrina ce né poca o niente e di analisi politica e sociologica ce né tanta (ma il Papa, quanto a politica e a sociologia, sembra un “pivello”).
La CONTRADDITTORIETA’ del suo insegnamento e l’appropriarsi di categorie e di termini come il concetto di POPULISMO, che non appartengono al linguaggio usato fino ad oggi dalla Chiesa, in senso laicista e di sinistra, e non nel senso opposto.
Per la sinistra infatti il populismo corrisponde ad egosimo, per chi non è di sinistra equivale a sovranità democratica dei popoli.
Il Papa ha scelto di stare coi laicisti di sinistra.
Ma questa non è dottrina.
Per quanto riguarda la contraddittorietà, il Papa sposa contemporanea mente sia gli interessi dei poveri, che dei ricchi, sia le idee, ma anche le ideologie, di sinistra, che l’ideologia liberista, mostrando sia un’anima di sinistra, che un’anima che fa proprie le istanze della massoneria.
Non dice cose sbagliate, ma fa analisi, che nulla hanno a che fare con la dottrina, sbagliate.
!23 pagine: praticamente un libro, e un libro di sociologia, che mi guarderò bene dal comprare e che leggero direttamente sul sito della Santa Sede.
Si faccia una buona e attenta lettura del Vangelo, lo adatti alla vita della “Persona umana” creata ad immagine di Dio. Grazie
Sig. D’Onofrio, la ringrazio per la sua sollecitudine apostolica nei miei riguardi e farò tesoro del suo consiglio.
Detto ciò: non è in tema con quanto ho detto.
Io non credo, come tanti, che Papa Francesco insegni eresie in modo chiaro, né in modo ostinato da potersi considerare eretico. Anzi, forse il Papa non può dire eresie neanche se, per assurdo, lo volesse.
Ma non tutto quello che dice riguarda la dottrina e la fede.
Papa Francesco parla di scienza, di politica, di psicologia… pontificando impropriamente.
Spesso dice cose addirittura imbarazzanti da quanto sono banali e assurde. Con tutto il rispetto.
Ma questo è niente: non difende la fede favorendo, di fatto, l’eresia (non c’è bisogno di essere eretici per farlo) e da scandalo inducendo, di fatto, a votare partiti pro aborto, pro lgbt, anti famiglia e anti cristiani.
Non permettendomi di dire che è in malafede o, addirittura, affiliato alla massoneria, dico che si contraddice.
Infatti non è la stessa cosa mettere sullo stesso piano il “porti chiusi” e l’aborto, perché è tutto da dimostrare che l’immigrazionismo, provocato proprio dai ricchissimi buonisti accoglienti e massoni, salvi più vite anziché meno. Tanti vescovi africani, ad esempio, dicono che provocano più povertà e più morti.
E non è la stessa cosa mettere sullo stesso piano la difesa della famiglia e la difesa del lockdown, perchè non è escluso affatto che il covid sia più mortale di un lockdowun che crea povertà in tutto il mondo, e provoca la miseria tra i più poveri in Africa. Anzi, secondo alcuni presto vedremo una drastica diminuzione della vita media ovunque e a rimetterci saranno proprio i giustamente amati “scarti” del Papa: malati, poveri e vecchi.
Mentre l’aborto è un genocidio, senza se e senza ma.
La mia posizione personale, che ammetto essere solo una teoria, ma una teoria lecita e ragionevole, è che la politica del Papa ne abbia già ammazzati molti di più di quanti ne ha salvati. Presuppongo, e spero, in buona fede, sia chiaro.
Con ciò amo il Papa e prego tutti i giorni per lui.
lei lo ha fatto ? ci potrebbe illuminare ? quanto questa enciclica aiuta a fer quello che lei indica ?
Mi sembra inverosimile che ci siano ancora dei cattolici, che per di più pretendono di essere più cattolici degli altri (come qualche commentatore su questo blog), i quali si rifiutano di credere a uno degli insegnamenti fondamentali di Gesù e cioè che gli uomini sono tutti FRATELLI, in quanto FIGLI DELLO STESSO PADRE CELESTE.
E questo insegnamento non è che sia nascosto in qualche passo oscuro del Vangelo, ma è il fondamento stesso dell’unica preghiera che ci ha lasciato Gesù, il PADRE NOSTRO.
Gesù l’ha recitato e insegnato davanti ad apostoli e discepoli, ebrei e pagani (romani, greci, ecc.), tutta gente sicuramente non ancora battezzata, tra cui molti (o i più) che non sarebbero diventati cristiani.
Possibile che si faccia ancora confusione fra questo tipo di figliolanza (e fratellanza) naturale e la figliolanza di adozione conferita con il Battesimo?
Quasi che il privilegio e la grazia (immeritata) di essere figli adottivi di Dio, invece di aiutarci a capire meglio il significato vero di questo immenso mistero che è la fratellanza universale, possa invece diventare motivo di discriminazione nei confronti degli altri esseri umani.
Maggior responsabilità e amore verso gli alti, altro che discriminazione… E lo dico innanzitutto a me stesso.
Quindi posso continuare a citare, senza discriminazione e con amore, i mie fratelli naturali maestri zen, samurai, pagani, ortodossi, sufi, egizi etc. etc. senza tema di essere additato come un un untore?
Mi sembra che proveniamo tutti dalla stessa mano creatrice.
Quindi il Padre è uno.
Il discorso è diverso quando si parla di religioni.
Ma qui non dico altro, perché Enrico lei capisce sempre quello che vuole capire, non quello che si dice.
Ma se il Padre è uno, come fa ad essere diverso a causa delle religioni? Vuol dire che ogni religione se lo figura a modo suo?
Non ho ancora letto l’enciclica, ma dai commenti che leggo mi permetto di scrivere:
“Per questo io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ha origine OGNI DISCENDENZA in cielo E SULLA TERRA, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nell’uomo interiore mediante il suo Spirito” (Ef 3, 14-16). Nella parabola del Padre Misericordioso leggiamo che, nonostante sia stato trattato indegnament, il Padre non ha cessato di essere Padre del figlio che si era allontanato e del figlio che l’accusava di essere Padre di uno che non riconosceva più come fratello (purtroppo come oggi qualcuno fa). Nonostante i loro diversi comportamenti, il Padre continua a chiamare ambedue ” figli” e vuole che tutt’e due vivano concordi. Detto questo, credo che possiamo avere anche in famiglia fratelli che non sono cristiani, non per questo hanno cessato di essere nostri fratelli. Ricordiamoci, poi che essendo tutti figli di Adamo, tutti siamo fratelli. Questo è il unto focale della fraternità sociale ed è ciò che può metterci in atteggiamento non ostile con tutti quelli che non la pensano come noi. Altrimenti la massima sarebbe veramente “homo homini lupus”. Un altro discorso, chiamamiamolo complementario e necessario! nella chiamata universale dell’umanità alla santità, nel suo progetto d’amore Dio vuole che questa fratellanza si trasformi, per grazia dello Spirito Santo, in Cristo e per Cristo, a diventare figli nel Figlio. Questa è l’opera della Chiesa, evangelizzazione e insegnamento: “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28, 18-20)
L’unica religione con una rivelazione Divina, perfetta in se stessa, è quella cattolica.
Poiché l’uomo proviene da Dio, ed in ogni uomo è insito l’anelito a Lui, e comunque al soprannaturale, c’è sempre stata la ricerca umana del senso della vita della sua origine, del suo divenire.
La filosofia antica, prima di Cristo, età permeata di questa ricerca.
Per quanto mi riguarda, dopo la venuta del Signore, la filosofia ha perso ogni interesse.
Ma tale senso religioso ha portato alla nascita di molte forme religiose, ma l’unica è quella cattolica.
Ogni anima andrà incontro al giudizio particolare, davanti al Dio Uno e Trino
Giovanni Paolo II chiamava fratelli i musulmani
Esempio
MESSAGGIO DI GIOVANNI PAOLO II
AI FEDELI DELL’ISLAM IN OCCASIONE
DELLA FINE DEL RAMADAN
Mercoledì, 3 aprile 1991
Ai miei cari fratelli e sorelle dell’Islam, ….. Ecc ecc
Ovviamente i tosattiani hanno necessità di fratellizzare solo Papa Francesco perché inviso al padrone americano.
Si Pino, noi tosattiani ce l’abbiamo con Papa Francesco perchè inviso al nostro padrone Trump . Da ora ce l’abbiamo con Papa Francesco perchè amato da Pino .
Come doveva chiamarli?
Maledetti?
Brutte bestie?
Il Papa ha un ruolo universale nella trasmissione della fede morale e dottrina, non deve trascurare nessuno. Anzi, chi più è lontano, più cerca di curarlo.
Gesù li chiamerebbe in modo offensivo?
Ci sarà poi il giudizio particolare, dove ognuno verrà giudicato secondo la retta coscienza adoperata.
Se noi fossimo nati in un paese islamico, saremmo anche noi musulmani.
Quindi maledetti?
Meno male che Dio è veramente Dio e non pensa a questo modo, se abbiamo veramente letto e fatto nostra la Divina Rivelazione.
Saremmo tutti perduti, noi che tra l’altro viviamo nel paese cattolico per eccellenza, con tante testimonianze cristiane sia di Santi che di edifici del culto di ogni tipo, ma poi viviamo secondo il nostro pensiero e ci consideriamo i migliori.
Facciamo semmai come S. Francesco, che negli ultimi tempi di vita esortava i suoi frati a ricominciare tutto, perché fino ad allora avevano fatto ben poco.
L’umiltà non toglie nulla alla nostra identità cattolica, ma ci rende più veritieri.
E allora il card. Zen e’ o non e’ “fratello” di Bergoglio ?
E’ stato lasciato alla porta, in nome della “cultura
dello scarto”.
“Possibile che si faccia ancora confusione fra questo tipo di figliolanza (e fratellanza) naturale e la figliolanza di adozione conferita con il Battesimo?”
Giusto Mario, ma non lo dica a noi, lo dica a bergoglio,
la confusione la fa lui, confondendo il suo ruolo bimillenario di annuncio del Salvatore, con quello di un qualsiasi guru figlio dei fiori anni 70 .
A prima vista sembra il solito polpettone in perfetto stile buonista/migrantista/sinistrese. Al grido di “abbasso i muri” (tranne le mura leonine, s’intende) e “evviva i nuovi arrivati”; e mai che si si spieghi cosa fare di coloro che NON HANNO diritto di entrare (la stragrandissima maggioranza di quelli che arrivano) nè di rimanere (per esempio chi commette atti delittuosi) o dei DOVERI, espressi persino nel Catechismo della Chiesa Cattolica, da parte di chi ha diritto di rimanere nei confronti di chi li ospita.
Il tutto condito da un San Francesco in versione “turista ecologico-culturale” e da un afflato generico di “fratellanza” che riesce difficile da distinguere da quella ateo-massonica.
Se siamo tutti fratelli bisognerà pure, prima o poi, dire chiaramente chi è il Padre. E non è un Dio generico e sconosciuto.
Imprescindibile. LA lettura Del Vangelo, prescindibili, anzi dove rosamente prescidibili, le mistificazioni quali interpretazioni del viaggio Di San Francesco per LA conversions Del Sultano a cos to Del martirio per Gesu’. Gesu’ stesso invita a scuotere LA polvere dei sandal I dele casa nelle qualiti non venga accolta LA Sua Buona Novella. Dov ‘ e’ tutto question? I cattolici hanno bisogno della Santissima Trini ta’, Unico Dio non di idealita’ e fratellanze massoniche subdolamente pass ate per messaggio Cristiano ! Sacrosanto l’a more per I fr a tell I, non certo per I fr a tell I mass on I…. (scusate scrittura DA smartphone). Sis lodato Gesu’ Cristi.
” insegnamenti fondamentali di Gesù e cioè che gli uomini sono tutti FRATELLI, in quanto FIGLI DELLO STESSO PADRE CELESTE”.
Tutte le cose sono stati creati da Dio, ma figli da Dio sono coloro che sono stati battezati e credono in Gesù Cristo.
Se siamo tutti fratelli, per avere lo stesso Padre, tutti sarano in Cielo?
Sarà che anche Lucifero, e gli angeli ribelli, sono anche figli da Dio?
il Padre non rifiuta mai i suoi figli. Sono i figli che rifiutano la paternità, come il figlio maggiore della parabola del figliol prodigo e nonostante il rifiuto, il Padre continua a chiamarlo figlio. Anchr Nella parabola del ricco epulone, Abramo chiama figlio il ricco nonostante sia all’inferno
Ma di Cristo e di salvezza dell’anima mica parla sto fascista rosso.solo ci credesse.Acab.
“Fascista rosso” … ma dai!
La mistificazione di ogni cosa e’ ormai sotto gli occhi di tutti.
Lo stravolgimento delle parole ed intenzionii del suo Unico e Immenso omonino sono stomachevoli quanto stupide.
Uno squallore umano e intellettivo che non sembra avere fine….
ma finira’….assieme alla falsa chiesa di cui si sono impossessati i suoi burattinai.
Ad una prima lettura appare come un “documento politico” favorevole al Nuovo Ordine Mondiale, smaltato nel tentativo di renderlo appetibile ai cattolici, con vaghi riferimenti alla fede e senza mai – ma forse mi sbagli – di Gesù Cristo è il Vangelo o di antico Testamento con riferimento alla storia di Abramo in Genesi. A proposito di accoglienza e uguaglianza e Fratellanza mi ricordo che in quel libro si sottoline l’importanza delle differenze. Nel N. T. Gesù lo dice con chiarezza chi sono la madre, i fratelli e le sorelle.
Questo approccio generico alla Fratellanza e alla condivisione dei beni con il superamento del diritto di proprietà non mi sembra che non abbiano alcun fondamento cattolico.
Ma chi sono io per giudicare?
Signore chiedo perdono e confido nella tua infinita misericordiosa bontà.
Ci sono errori che non posso correggere.
Chiedo scusa
Ad ogni buon conto sarebbe stato di buon gusto attendere la pubblicazione dell’enciclica domani…ma certi siti se possono fare uno sgarbo al Papa non si tirano indietro ! Che classe !!
Questo è il link al filmato ufficiale della allucinante cerimonia di Assisi.
http://www.vatican.va/content/francesco/it/events/event.dir.html/content/vaticanevents/it/2020/10/3/assisi-enciclica.html
fatelo scorrere come volete, non vedrete un sorriso. Ma dal minuto 56:00 si vede che il papa non sa trovare nel messale la pagina della benedizione finale e viene soccorso da un frate o un sacerdote. Che Papa !!!!!
Dio mi perdoni.
.Davvero allucinante.
STILUMCURIALE EMERITO, si vede che per lei non riuscire a trovare una pagina del messale significa necessariamente essere degli idioti (che Papa!!!) e quindi dire solo idiozie. COMPLIMENTI per la sua logica. A me sembra, il suo pensiero solo anticlericalismo”a prescindere” quindi fazioso e non attendibile.
https://www.nicolaporro.it/un-papa-marxista-che-manda-la-chiesa-alla-deriva/?utm_source=partner&utm_medium=link&utm_campaign=porro
138 pagine? Da buon egiziano quale io sono, mi viene in mente quel che disse qualche secolo fa un poeta di lingua greca attivo ad Alessandria al tempo dei miei successori Tolomei: “Mega biblìon mega kakòn”. Libro grande, grande malanno.
La sintesi è il proprio dell’intelligenza. Non si potrebbe aspettare altro dal Mentecatto.
Leggendo l’articolo, ed i commenti che chiedono se siamo proprio sicuri che i giovani migranti musulmani che calano in Italia siano davvero nostri fratelli, mi sento di rispondere: “Siamo sicuri!”
Vado a spiegare la mia sicurezza con una storiella degli anni ’80, ai tempi di Solidarnosc.
Un operaio polacco chiede al collega con cui sta lavorando: “Lech, ma i Russi sono nostri amici o nostri fratelli?”
Al che Lech risponde: “Sono nostri fratelli! Gli amici, uno se li sceglie”.
Anche Caino era “fratello” di Abele…
San Francesco e il Sultano.
Da: Biblioteca Apostolica Vaticana, Ott.lat. 522, f.250v (99v), e p. G. GO-LUBOVICH, Biblioteca bio-biliografica della Terra Santa e dell’Oriente Francescano, Tomo I, Tipografia del Collegio di S. Bonaventura, Quarachi (FI) 1906, pag. 37 – (Dopo l’originale in Latino la versione italiana):
«Aliam questionem idem Soldanus fecit ei dicens: Dominus vester docuit in Evangeliis suis malum pro malo vos non debere reddere, nec defendere pallium etc. Quanto magis non debent Christiani terras nostras invadere? etc. – Vos, inquit beatus Franciscus, non videmini totum legisse Christi Domini nostri Evangelium; alibi enim dicit: Si oculus tuus scandalizat te, erue eum et proice a te etc.; per quod quidem docere nos voluit nullum hominem esse ita carum nobis vel ita propinquum, etiam si carus nobis fuerit quasi oculus capitis, quin separare, eruere et penitus eradicare debemus, si nos a fide et amore Dei nostri conetur avertere. Unde propter hoc Christiani vos et terram quam occupatis, iuste invadunt, quia blasphe-matis nomen Christi et ab eius culturam quos potestis avertitis. Si autem velletis creatorem, et redemptorem cognoscere, confiteri et colere, diligerent vos quasi se ipsos […]»
(https://archive.org/details/bibliotecabiobib01colluoft
«Il sultano gli sottopose anche un’altra questione: “Il vostro Dio insegna nei Vangeli che voi non dovete rendere male per male, non dovete rifiutare neppure il mantello ecc. Quanto più voi Cristiani non dovreste invadere le nostre terre? ecc.”. Rispose il beato Francesco: “Mi sembra che voi non abbiate letto tutto il Vangelo; altrove, infatti, è detto: Se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo lontano da te ecc.; e con questo ha voluto insegnarci che se anche un uomo ci fosse amico o parente, o perfino fosse a noi caro come la pupilla dell’occhio, dovremmo essere disposti a separarlo, ad allontanarlo e sradicarlo da noi, se tenta di allontanarci dalla fede e dall’amore del nostro Dio. Per questo i Cristiani agiscono secondo giustizia quando attaccano voi e la terra che occupate, perché bestemmiate il nome di Cristo e allontanate dal suo culto quelli che potete. Se invece voi voleste conoscere, confessare e adorare il Creatore e Redentore del mondo, vi amerebbero come se stessi”»
Da notare le “sottolineature”, sia del Sultano che di San Francesco, sulla terra contesa. Il primo dice, riferendosi alla Terra Santa, “le nostre terre”; San Francesco gli rinfaccia: “la terra che occupate”. Cosa oggi del tutto incomprensibile sia per la diffusa ignoranza della storia che per la viltà di quelli che la storia la conoscono, e la falsificano per arrendevolezza all’odiosa e oppressiva ideologia dominante del “politicamente corretto”. Infatti le Crociate sono condannate da tutti (anche da molti “buoni cristiani”) come “tentativo di conquista di terre da sempre musulmane”, ignorando i sei secoli di storia cristiana in quelle terre, prima che fossero aggredite e sottomesse dai Musulmani, e i suoi abitanti ridotti ad un rango inferiore.
Come si dice, “C’è sempre una prima volta”.
La prima volta che un gesuita siede sul soglio petrino.
La prima volta che un papa ridimensiona il ruolo del papato ridicolizzandolo con concupiscenza.
La prima volta che un papa considera Lutero un riformatore e fa entrare in Vaticano a un’udienza una statua del monaco scismatico.
La prima volta che un papa introduce una divinità pagana (Pachamama) in Vaticano con tanto di cerimonia.
Ecc. ecc. potrei continuare quasi all’infinito a raccontare i 7 anni di scemenze propinate quotidianamente da Bergoglio, ci mancava solo l’enciclica Fratelli tutti.
Però potrebbe anche esserci una prima volta di un papa destituito per eresie e apostasia e rispedito a casa sua, in questo caso in Argentina. Preso di notte e imbarcato insieme a tutti i suoi cortigiani con biglietti di solo andata per Buenos Aires.
Se il problema sono i biglietti d’aereo, li offro io molto volentieri, in prima classe anche. La preoccupazione e che anche lì è persona non grata, rischia di essere ricevuto a pomodori in faccia ma ce ne faremo una ragione. In seguito, indire un conclave per eleggere un nuovo papa sperando che il Paraclito questa volta sia più clemente. Per quest’ultimo paragrafo sto scherzando naturalmente, che lo Spirito Santo mi capisca e mi perdoni.
Anch’io ho pensato che lo Spirito Santo ci avesse fatto un bello scherzo. Poi una nonna Polacca mi ha detto: “ma se lo Spirito Santo ha ragione dobbiamo tutti convertirci! Che Dio ci insegni, altrimenti rimaniamo fuori dal suo giardino”.
… A me scomoda ma fa pensare questo sano dubbio: se lo spirito stesse parlando attenzione a non trovarci a combattere contro Dio (cfr Atti)
Daniele, le sue parole sono sagge, la paura di sbagliarsi c’è sempre. Tuttavia Dio in quanto onnisciente, cioè che penetra tutto con la sua conoscenza e la sua infinita sapienza, sa leggere nei nostri cuori e riconoscere anche gli errori e le omissioni compiute in buona fede.
Sarebbe bello che lei per la prima volta chiedesse udienza a Sua Santità Papa Francesco e gli rinfacciasse personalmente queste sue considerazioni, poco cristiane e mancanti della cosa più importante della lettera di Paolo ai Corinzi. LA CARITA’!
PIETRO D’ONOFRIO, Lei pensa veramente che io possa avere difficoltà a ricordare personalmente a Bergoglio le eresie ed i misfatti compiuti in 7 anni di pontificato? Innanzi a Bergoglio non mi sentirei certo solo, rappresenterei milioni di cattolici delusi e traditi da chi dovrebbe rappresentare Cristo in terra. Bergoglio è un antipapa che guida la chiesa della Massoneria. Non la Chiesa Cattolica! I suoi insegnamenti sono chiaramente e ovviamente per un falso cattolicesimo, perché le sue dottrine non sono apostoliche e la sua disciplina si oppone ai costumi e consuetudini universali della Chiesa. Questo è “l’inizio dei dolori” di cui Nostro Signore parlò nel Vangelo “. Di una cosa lei ha ragione, il mio linguaggio verso questo tizio non è certo caritatevole, ma non posso fare altrimenti, con Dio o contro Dio. “Ma il vostro parlare sia: Sì, sì; no, no; poiché il di più viene dal maligno”. Mt 12:36; 23:16-22; Gm 5:12
Non ha dato risposta ai dubia, e pensa che riceverebbe il Sig. Michel?
Concordo con lei.
Sorvolo sull’ennesimo fraintendimento del celebre verso di Virgilio. Ormai i latinisti latitano anche tra il clero.
I cenni contro la colonizzazione culturale dovrebbero piacere ai sedicenti tradizionalisti.
Il resto è il solito polpettone socialisteggiante. Chissà gli strilli dei pliniani 🙂 Il dramma è che si crede aggiornato e anzi profetico mentre in realtà è una rifrittura di roba degli anni Settanta. più l’immigrazionismo politicamente corretto di oggi.
Nei decenni scorsi le encicliche di Giovanni Paolo II venivano accolte da un sostanziale disinteresse da buona parte del cosiddetto mondo cattolico (a parte CL e le persone di intelletto e buona volontà). Ricordo che un anno dopo Fides et Ratio tra i salesiani c’era gente che chiedeva: “Ma ancora c’è qualcuno che ne parla?”. Mi chiedo se accadrà lo stesso con questa roba di Bergoglio o se servirà a galvanizzare i reduci sinistrorsi e i giovanotti trasandati stile Ong.
Dott. Tosatti, grazie per averla letta e riassunta per noi!
Chissà che mal di testa alla fine….
ultim’ora.
Il corpo di San Francesco rigirandosi nella bara, all’ascolto dell’enciclica, è caduto.
Poveri francescani come son caduti in basso. Tutti entusiasti di Bergoglio e non di Gesù Cristo.
E lo continuano a chiamare papa. Il punto 48 è l’emblema dell’ignoranza della conoscenza delle Sacre Scritture e del catechismo. Dio non è il padre comune è il PADRE dei battezzati. DIO quanto ancora dobbiamo aspettare per vedere il trionfo del Cuore Immacolato di Maria! Questa enciclica è per una visione orizzontale della vita. Auguri a chi ancora lo segue.
I due Franceschi. Scopri le differenze.
L’ uno, Francesco d’ Assisi era povero, assolutamente povero, dormiva per terra , vestiva di sacco , digiunava spesso., e pregava tutto il giorno . Volle andare in TerraSanta per convertire il Re dei Musulmani alla Vera Fede in Gesu’ e per questo era disposto al martirio e a morire per Cristo.
L’ altro, Francesco da Buenos Aires, ha un conto “ privato confidenziale” in Svizzera di almeno 22milioni di euro, e e’ andato a firmare col musulmano un trattato in cui si dice che tutte le religioni sono volute da Dio,cioe’ ’ sono tutte pari merito.
Ah, dimenticavo il secondo Francesco sta tentando di strumentalizzare il prestigio del primo Francesco, il poverello,
da lui cooptato come migrantista, ecumenista, pacifista ,.
Dante non aveva previsto nell’ Inferno un girone per gli “ strumentalizzatori dei santi” .
GianPiero , grazie . Finalmente un intervento serio e chiarificante . Poichè la premessa di Papa Bergoglio è proprio l’insegnamento di sanFrancesco , e l’insegnamentto di san Francesco è l’esatto opposto di quello di Papa Francesco, possiamo concludere che Bergoglio non insegna la Verità.
Cioè, se dice vero mente. Il vecchio paradosso del bugiardo. Lo possiamo chiamare oggi il paradosso di Bergoglio.
Avendo letto gli stralci pubblicati con le Sue pertinenti osservazioni, dott. Tosatti, mi convinco sempre più della necessità di una “rimodulazione alla radice” dell’ azione da far seguire alle parole, perché la testimonianza sia più “efficace”.
È dalle opere che li riconosceremo. È sulle opere che saremo giudicati.
Ci sono Fratelli e “fratelli”. Neanache di fratelli cristiani possiamo fidarci, poichè la fede è spesso superata dall’egoismo. Salvo che nei Santi.
Mi sono trovato diverse volte in pericolo di vita in Africa. Mi è andata bene, pur non avendo armi. Però, ricordo che in Sud Sudan i guerriglieri stavano pensando di farmi la pelle. Ero terrorizzato. Poi trovai per caso un Browning 9 Parabellum con tredici colpi, Misi colpo in canna, cane alzato e dito teso sul grilletto, come da addestramento. Mi calmai e ripresi a sperare di potermi difendere, prima di essere fatto fuori. Per cui, una rivoltella ancora oggi mi dà sicurezza, con tutti quei “fratelli” che circolano con cattive intenzioni. Domanda: il Vangelo mi impedisce di avere il diritto alla difesa, mia e dei miei cari e dei miei concittadini, contro l malvagità da parte di miei “fratelli”?
Non vorrei sbagliare, ma mi sembra che Cristo sia venuto per “molti”, non per tutti. Quindi, i miei fratelli sono in quei “molti”. Sbaglio, caro Tosatti? E che Dio ti benedica.
Se Benedetto firma p.p. i suoi scritti, Francesco, come firma i suoi documenti?
li firma s.g.z. ( soros , gates, zukemberg )
L’utilizzo che Bergoglio fa di San Francesco è mistificatorio. Ancora una volta San Francesco (“tra tutti gli uomini il più simile a Cristo”) viene presentato come una specie di sorridente beota che porta in giro una non definita “bontà”. Ma San Francesco andò dal Sultano per convertirlo! E lo ammonì dicendogli che se non si convertiva a Nostro Signore Gesù Cristo sarebbe stato in eterno dannato. Del resto, il Bergoglio già definì il proselitismo una “sciocchezza”. Scandaloso. E mi si consenta anche una noterella. Fin da bambini sappiamo dal Catechismo che siamo “fratelli” in quanto battezzati. Tutti siamo creature di Dio, I battezzati sono figli del Padre e quindi fratelli tra loro. Preghiamo il Signore che ci doni un Papa cattolico. Sarebbe così bello…
Gv 7, 14,21
….”Come mai costui conosce le Scritture, SENZA AVER STUDIATO?” Gesù rispose loro:La dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato. Chi parla di se stesso, cerca la propria gloria, ma colui che cerca la gloria di Colui che l’ha mandato è veritiero, e in lui non c’è ingiustizia.
Non è stato Mosè a darvi la legge? Eppure nessuno di voi osserva la Legge! Perché cercate di uccidermi?”. Rispose la folla: “Sei indemoniato! Chi cerca di ucciderti?”. Disse loro Gesù: “Un’opera sola ho compiuto, e tutti ne siete meravigliati. Per questo Mosè vi ha dato la circoncisione – non che essa venga da Mosè ma dai patriarchi…… NON GIUDICATE SECONDO LE APPARENZE; MA GIUDICATE CON GIUSTO GIUDIZIO!”!
Complimenti vivissimi per la correttezza nell’avere rispettato l’embargo con cui la sala stampa della Santa Sede aveva diffuso in anticipo il documento per gli accreditati.
Un fulgido esempio di professionalità.
Si può discutere sulle posizioni, nella libertà dei figli di Dio, ma le regole della professione si rispettano.
Gentile Stefano, la Sala Stampa non ha diffuso niente, a me. Se qualcuno mi dà qualcosa sotto embargo, lo rispetto come sempre ho fatto, facendomi magari fregare da colleghi meno scrupolosi. Su quello che NON mi viene consegnato, non ho nessun embargo da rispettare. Punto. Per cui La prego, prima di scrivere di regole, di conoscerle.
Questa distinzione non fa onore alla sua intelligenza e alla sua serietà. Non voglio protrarre oltre la discussione su regole che, a differenza di quanto afferma, conosco bene. Se legge i commenti alla fonte spagnola che ha citato…. anche lì qualcuno denuncia, inascoltato, la violazione dell’embargo.
Le auguro ogni bene.
boh….ma che e’ il rapporto sulle arance di “Una poltrona per due” ? e’ insiding trading ? crea turbativa sul mercato dello “spirito” ?.
Oppure si vuole dire che Bergoglio ha il brand di Dio e lo vuole piazzare sul mercato monetizzando la cosa al massimo?.
Idiozie come queste di una qualche riservateźa – su una cosa pubblica a ore- dimostrano come si e’ caduti in basso.
scusi lei ,ma se la sala stampa volesse evitare pubblicazioni prima di quella ufficiale ,perchè le fa uscire prima con minaccia di embargo ? Da sempre NON è stata rispettata .Vuole che non lo sappiano ? Lo fanno apposta ,non crede ?
Infovaticana è uscita la mattina, l’enciclica è arrivata nel tardo pomeriggio. Dopo che Infovaticana da cui ho tradotto era in linea da ore.
Correggetemi se sbaglio. Sono della “vecchia guardia “. Ma io mi ricordavo che dal vecchio catechismo della Chiesa Cattolica di una volta noi eravamo tutti fratelli purché in Cristo cioè nella Chiesa Cattolica. Sbaglio ? Ricordo male ? A me questa storia del tutti fratelli non mi convince …..
Nicola , lei ha ragione , ma l’illuminismo ha cambiato qualche significato di fratellanza. Ma questo papa è stato direi suggestionato dalla fratellanza della società aperta di Popper . Poi essendo un pò ” confuso” si fa scrivere pezzi di Enciclica da almeno 5 persone diverse. Così viene fuori sta gran confusione destinata a scontentare tutti e mettere tutti contro tutti.
leggo che si è ispirato a Gandhi, Luther King e DesmunTutu. Nulla da obiettare sul riferimento ai primi due , personaggi da rispettare e onorare , Ma Desmun Tutu ,mica tanto. Era un vescovo anglicano noto per le battaglie contro l’apartheid ,ma anche per la sula lotta un pò troppo accesa e ideologica ,per esser un vescovo ,contro l’omofobia e la transfobia . Credo sia anche quello che ha inventato il simbolo dell’arcobaleno.
La bandiera arcobaleno come simbolo di pace e icona del pacifismo sessantottino della serie “mettete dei fiori nei vostri cannoni”, mi risulta sia stata proposta da Bertrand Russel, come poi sia stata fatta propria dagli attivisti gay non lo so. Consideri che certe battaglie gender era in voga a San Francisco e dintorni ben prima che Desmond Tutu diventasse celebre per la lotta contro l’apartheid.
E.C. Russell
ho appena mandato a Tosatti un commento proprio centrato su questa sua oservazione pertinente.
Spenderò più utilmente il mio poco tempo libero studiando il grande Leone XIII.
Un tesoro da scoprire per chi è ignorante come me.
Ma e’ mai nominato Gesu’ Cristo ? San Francesco d’ Assisi parlava sempre a nome di Gesu’ , anche al Sultano ! Non parlava a nome proprio , non andava dal Sultano per celebrare la propria bonta’ e tolleranza, ma per convertire il Sultano al Cristo,
A nome di chi parla il Papa, a nome di se stesso e delle proprie idee? Tanto buone e tolleranti. Ma , idee come altre…
Non ci dovrebbero essere in una enciclica papale rimandi alle Sacre Scritture, citazioni di Padri della Chiesa , del Catechismo ecc? O l’ enciclica papale e’ ormai un “ genere letterario” molto libero, in cui il Papa di turno da’ la stura a sue opinioni personali ? E il fedele cattolico quanto e’ tenuto a ritenere “ infallibili” elucubrazioni sociologiche che non si rifanno ne’ a Gesu’ ne’ alle Scritture, ne’ al Magistero perenne della Chiesa, ma sorgono cosi’ di botto senza rimandi ?
Proprio questo è il punto : Bergoglio non parla a nome di Gesù Cristo, ma a nome suo. Cita esempi storici (distorcendo anche la verità storica) per avvalorare quello che dice. Cita S. Francesco che va dal sultano come l’esempio di un santo che si “apre” al sultano. È solo una mistificazione della realtà.
S. Francesco era accompagnato da frate “Illuminato” che fu il testimone oculare di quanto accaduto. S. Francesco vinse le astuzie del sultano e dichiarò apertamente che i Cristiani facevano bene a far guerra ai musulmani, in quanto se fosse dipeso da loro, avrebbero cancellato l’intero Cristianesimo dalla faccia della Terra. Bisogna pur dirlo a Bergoglio che S. Francesco era favorevole alle Crociate. Anche sul punto che siamo tutti fratelli mi sembra un po’ contraddittorio rispetto alla Tradizione, in quanto, afferma S. Paolo, siamo “fratelli in Cristo e, di più addirittura” in Cristo “siamo figli di Dio. Nemmeno gli Angeli sono figli di Dio. Questo ci dice il Vangelo. Attraverso il Battesimo, in Cristo, diventiamo figli di Dio. L’accoglienza indiscriminata dei migranti non fa bene né a noi né a loro. Non si discute del singolo migrante che soggettivamente può essere o meno una brava persona, ma l’attenzione va rivolta a noi che pure siamo persone e che supinamente, per amore di una falsa carità, (‘amore verso l’uomo prima dell'”amore verso Dio), dovremmo acconsentire a rinunciare alla nostra Fede, ai nostri valori, in una futura società diabolicamente concepita come una società islamizzata. L’enormita’ dei danni che questo Papa sta causando alla Chiesa ed ai Cristiani sarà chiara a tutti solo fra qualche anno.
Per la storia del Sultano vedere:
I FIORETTI DI SAN FRANCESCO
CAPITOLO XXIV
Come santo Francesco convertì alla fede il Soldano di Babilonia e la meretrice che lo richiese di
peccato.
Santo Francesco, istigato dallo zelo della fede di Cristo e dal desiderio del martirio, andò una volta oltremare con dodici suoi compagni santissimi, ritti per andare al Soldano di Babilonia. E giugnendo in alcuna contrada di Saracini, ove si guardavano i passi da certi sì
crudeli uomini, che nessuno de’ cristiani, che vi passasse, poeta iscampare che non fusse
morto: e come piacque a Dio non furono morti, ma presi, battuti e legati furono e menati
dinanzi al Soldano. Ed essendo dinanzi a lui santo Francesco, ammaestrato dallo Spirito
Santo, predicò sì divinamente della fede di Cristo, che eziandio per essa fede egli voleano
entrare nel fuoco. Di che il Soldano cominciò avere grandissima divozione in lui, ………..
soffermiamoci su chi lo ha ispirato : s.Francesco ( in versione bergogliana naturalmente ) , Gandhi, Martin Luther King e DesmunTutu. Basterebbe questo per “decidere come usare la carta ” dell’Enciclica. Ma rileggendola scopriamo che mentre Laudato Si lha scritta pensando al patriarca Ortodosso ,questa l’ha scritta pensando all’IMAM di AbuDabhi . Ma sto qui SanTommaso d’Aquino l’ha mai letto ?
ma che SBRODOLATA ! ….poteva risparmiare cento pagine e limitarsi a dire : – che il capitalismo sembra aver fallito,ma è riuscito a far eleggere Bergoglio papa.
– che le migrazioni servono a redimerci e a partarci tutti in Paradiso ,Ma servono anche a far Business alle ONG di Bergoglio .
Questa è lEnciclica delle falsità camuffata da -Enciclica delle MIGRAZIONI –
Non vedo l’ora di leggere i commenti ..
Bacan, Scia me scuse, ma il sito sta scivolando verso la letteratura pornografica ?
G.Vigni
Mia! Magari..
Ancora una volta, i muri che dividono. Sempre esistiti. I muri delle case, le mura delle città. A protezione delle proprie vite e dei propri beni dall’invasore. Se come tale è ancora percepito il migrante clandestino, grande colpa l’hanno i governi via via succedutisi, che poco o addirittura nulla hanno fatto a che gli sbarcanti non appaiano come intrusi non invitati. Non c’entrano nulla il razzismo o la xenofobia. C’entra molto l’insicurezza sociale che questo fenomeno provoca.
Sembra, a occhio, un gran minestrone di luoghi comuni, che in greco si chiamavano TOPICA’, ma in italiano diventano senza accento finale una gigantesca TOPICA.
A me sembra una grande sgridata al mondo intero, sul tipo delle lamentazioni di Gino Bartali: l’è tutto sbagliato, tutto da rifare.
Per questo è necessario impegnarsi per stabilire nelle nostre società il concetto della piena cittadinanza e rinunciare all’uso discriminatorio del termine minoranze, che porta con sé i semi del sentirsi isolati e dell’inferiorità; esso prepara il terreno alle ostilità e alla discordia e sottrae le conquiste e i diritti religiosi e civili di alcuni cittadini discriminandoli»”
In realtà le minoranze, una volta almeno “creative”, oggi hanno spesso più diritti in quanto tali. Il resto è kafkiano. Si nota anche un certo compiacimento nell’uso di bazzecole psicologiche, irrituali per un “papa”.