HONG KONG: LA REPRESSIONE ARRIVA AI PASTICCINI DEL CARD. ZEN

22 Settembre 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Sarà probabilmente prorogato di due anni, senza sostanziali cambiamenti, l’accordo segreto fra Vaticano e Cina, che secondo i suoi critici sta aiutando la peggior dittatura del mondo a restringere ulteriormente il campo delle libertà religiose. Il Pontefice regnante avrebbe dato il suo assenso al prolungamento dell’accordo, il cui testo è -inspiegabilmente – segreto, e che dovrebbe vertere soprattutto sulle modalità di nomina dei nuovi vescovi. Modalità che aprono a una sostanziale influenza e intereferenza del Partito Comunista Cinese, tramite l’Associazione Patriottica. Come scrive AsiaNews, “Da quando è stato firmato l’Accordo sino-vaticano, la situazione della Chiesa in Cina si è deteriorata e lo spazio di sopravvivenza della Chiesa si è ristretto”: è il giudizio di p. Francis Hu, sacerdote della Cina centrale, che si definisce un prete del “basso clero” lavorando in una delle zone più povere del Paese. P. Francis, che appartiene alla Chiesa ufficiale, critica anche “i cosiddetti esperti della Chiesa in Cina” che “saltano di gioia” per l’accordo, ma non conoscono “la vita reale della Chiesa”. Il sacerdote accusa anche “alcuni vescovi e sacerdoti” cinesi (anonimi) che arrivano a conclusioni positive senza permettere “ai loro fratelli e sorelle di esprimere i loro veri pensieri in profondità”. L’amara conclusione è che se da una parte è sperabile un rapporto fra Pechino e il Vaticano, non lo si può fare “con il sacrificio della comunità ecclesiale e dei cristiani”. Il tutto si ridurrebbe solo a una mossa politica, “senza alcuna rilevanza per i cattolici cinesi”.

Uno dei critici più espliciti dell’accordo come sappiamo è il cardinale Joseph Zen, già arcivescovo di Hong Kong. E proprio nei suoi confronti le autorità cinesi hanno compiuto passi di evidente inimicizia.

Nel 2010, il cardinale Joseph Ze, vescovo emerito di Hong Kong, ha iniziato a portare ogni anno pasticcini a forma di mezzaluna ai prigionieri della regione, per celebrare il Festival di metà autunno. Questo gesto non può essere ripetuto quest’anno perché questa azione del prelato salesiano è considerata dalle autorità cinesi una “arma politica”.

Pur criticando l’accordo tra Vaticano e Pechino, il cardinale Zen   ha avuto l’appoggio di papa Francesco in questa iniziativa penitenziaria nel 2013. Un anno fa, secondo Asia News, ha fatto il gesto in mezzo a manifestazioni che chiedevano la democrazia nel Paese comunista. Questa volta il divieto si inserisce nel contesto dell’adozione della nuova legge sulla sicurezza che riduce le libertà nella regione amministrativa speciale.

Citiamo AsiaNews: “Dal 2010 il card. Zen ha iniziato la tradizione di portare i dolci della luna ai carcerati delle prigioni di Hong Kong. Il porporato è un visitatore assiduo dei prigionieri. Lo stesso card. Zen racconta che la tradizione delle donazioni di dolci è divenuta così forte che vicino alla festa qualche recluso domanda: “Eminenza, niente dolci della luna quest’anno?”.  E alcuni di loro commentano: “Almeno vi è qualche persona che si ricorda ancora di noi e si prende cura di noi durante queste feste”. Nel 2013, la campagna per i dolci ai prigionieri aveva avuto come sponsor anche papa Francesco.

Quest’anno – ha confidato il card. Zen nel suo blog – la festa di Mezzo autunno sarà “un po’ più fredda” a causa del blocco delle donazioni.

Già negli ultimi giorni di agosto, il porporato aveva lanciato una campagna per raccogliere fondi da utilizzare per acquistare i dolci della luna per i prigionieri. I dolci sarebbero stati distribuiti entro il primo ottobre, giorno centrale della festa.

Una settimana dopo, a fine agosto, il cardinale ha diffuso un avviso in cui diceva che la campagna per la donazione dei dolci della luna ai prigionieri era cancellata “a causa di certe circostanze”. Il porporato avvertiva che i dolci già acquistati sarebbero stati donati ad altre organizzazioni caritative. Chi voleva, poteva anche ritirare la sua donazione.

Le “circostanze” che hanno portato alla soppressione della donazione sono state spiegate sui social. In esse si afferma che “le autorità carcerarie [il Dipartimento dei servizi di correzione di Hong Kong] ha rigettato la richiesta perché classificano la donazione come un’attività politica”.

Queste mezzelune, che sono pasticcini ripieni di pasta di loto e tuorlo d’uovo e sono un segno di amicizia e di abbondanza, vengono scambiate in questa celebrazione autunnale. Un festival che si tiene il 1° ottobre. Le donazioni per questa campagna saranno ridistribuite ad altre iniziative di solidarietà. Il Dipartimento dei servizi penitenziari di Hong Kong ha rifiutato tutte le donazioni.

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15 commenti

  • Rosario Vasta ha detto:

    Io voglio condividere su Twiter molti articoli. Ma non posso. La pubblicità sulla destra impedisce di cliccare. Provvedete!

  • Iginio ha detto:

    Premesso che in tutta la faccenda dei rapporti Usa-Vaticano-Cina il ruolo dei gruppuscoli pliniani (TFP, per capirci) è totalmente irrilevante (infatti i cinesi hanno messo al bando esponenti di diverse organizzazioni americane ma non hanno nemmeno parlato di loro), avrei una proposta semiseria da fare:
    dati i notori buoni rapporti tra governo italiano e Cina, perché non passiamo alla Cina la notoria e nefasta Legge Gozzini, tanto bella e tanto buona verso i carcerati? Presentiamola come frutto di “dialogo” e di ingegno italiano, facciamogliela copiare come fanno con tutto quello che viene da Occidente… :-))

  • valentina ha detto:

    Un vero Pasticcio!!!

  • Gian ha detto:

    Cosa vuoi che gli interessi delle sofferenze che subiscono i cattolici, c’è l’agenda da seguire e altri due anni di pampareggiamento sono niente.

  • ELLEVI ha detto:

    Complimenti Sherden, non potevi dire cosa piu’ vera!!!

  • Claudius ha detto:

    Quello che non capisco e’ perche’ questo accordo deve essere e rimanere segreto.
    Cos’hanno da nascondere? Perche’ non hanno il coraggio di dichiarare apertamente quello che hanno sottoscritto?
    Si sentono forse non dentro, ma al di sopra della Chiesa? Tanto da occultare a tutti i fedeli le decisioni che prendono sul loro destino?

    Forse il Vicario della Pachamama ha paura di mostrare al mondo intero che per lui abbandonare i cattolici cinesi al proprio destino e’ un prezzo tutto sommato accettabile da pagare in cambio del ruolo di potere che questo trattato gli da’ agli occhi del regime cinese? E’ forse questa la vera ragione?

    • Carlo ha detto:

      “abbandonare al proprio destino”…. Uhmmm e senza accordo invece? Spiega che so’curioso….

      • Claudius ha detto:

        Spiegare cosa?
        Ti e’ chiaro che questo accordo e’ *segreto*, sai cosa significa?
        Se tanto ci tieni, chiedi spiegazioni a Bergoglio, o altrimenti prendi un vocabolario e cerca sotto la lettera s.

    • Alda ha detto:

      Pompeo può risparmiarsi il viaggio allora…

      • Claudius ha detto:

        Evidentemente lui lo sa benissimo cosa c’e’ in quell’accordo
        I servizi segreti servono per quello, mica per giocare a James Bond e alla Spectre
        Se Pompeo si spreca a fare un viaggio al Vaticano significa che la faccenda dal loro punto di vista e’ molto seria, altrimenti se ne starebbe a casa sua. Mica va li’ per sproloquiare alla Scalfari con il Vicario della Pachacosa. Mica ha tempo da perdere.

        • Bastian contrario ha detto:

          Poiché anche il Vaticano ha i suoi servizi segreti, sapranno anche loro cosa Pompeo vuole dire.
          Ora personaggi come Macron, che, non dimentichiamolo, hanno studiato dai gesuiti, sono accolti con ogni onore in Vaticano. Ma Pompeo, che si dice essere presbiteriano, anzi diacono della sua chiesa, verrà accolto come Macron o come un’eretico scarsamente ecumenico ? Ovvero perseguitato dai gesuiti ?

  • Sherden ha detto:

    Se e quando la democrazia e la libertà arriveranno mai in Cina, la Chiesa “ufficiale” (e – temo – a ruota, pur senza colpe, anche quella clandestina) conoscerà il più lungo inverno della sua storia: il collaborazionismo con gli aguzzini di oggi le verrà imputato come macchia indelebile. Ad essa e allo sciamano che ha permesso questo scempio non verrà perdonato lo scambio del Tesoro più importante con il nauseabondo piatto di lenticchie dell’accettazione – ma da miserabili lacché – nel salotto dei mercanti.
    Questa latrina di realpolitik da basso conio, con annesso vilipendio sui cadaveri dei martiri, sarà ricordata solo per le raccomandazioni a fare la raccolta differenziata e per l’ossessione massonica a una fratellanza universale monca dell’unico e vero Padre, assassinato sull’altare del nuovo ordine dei padroni del pensiero.

    • P ha detto:

      Forse è grazie a questo accordo che un giorno, quando arriverà la democrazia, esisteranno ancora dei cattolici in Cina.

      • Sherden ha detto:

        Che illusione.
        Grazie a questo accordo i cattolici in Cina stanno GIA’ OGGI scomparendo (chi perché, cedendo, passa al servizio del Partito e non di Gesù Cristo e chi perché, non cedendo, viene zittito o fatto sparire).
        Chi non vede questa tragedia può essere solo due cose: cieco o connivente. Oppure, pur vedendo, è un vigliacco che si trincera dietro le panzane alla Sorondo.

    • Antonella ha detto:

      Concordo, non una parola fuori posto, descrive pienamente i fatti nella loro cruda realtà, offensivi della Chiesa e della sua sacra missione per chi ha il coraggio di vedere nel ribrezzo di tanta profanazione, nuova storia da edificare per coloro che ritengono un successo il compromesso insieme alla negazione dello stesso diritto alla libertà di fede. Per molti di loro le persecuzioni sono solo secondarie ed il fetore di tutto questo potrebbe tranquillamente spacciarsi i come profumo di rose.