LE SCIOCCHEZZE (STANTIE) DI KEN FOLLETT SU MEDIOEVO E CHIESA.

16 Settembre 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, Luca Del Pozzo ha pubblicato oggi una lettera su Il Foglio, e ce ne ha mandato copia. Che ovviamente pubblichiamo, ringraziandolo come sempre per la cortesia di voler condividere con Stilum Curiae le sue riflessioni, sempre stimolanti, e documentate. Buona lettura. 

§§§

Al direttore

Apparentemente non sembrerebbe esserci nulla di più diverso e distante tra l’ultima fatica letteraria di Ken Follett e le celebrazioni dei 150 anni della breccia di Porta Pia.

Ma, appunto, si tratta di mera apparenza. Nell’un caso come nell’altro infatti vi è la riproposizione di stantii luoghi comuni e pregiudizi  – il Medioevo oscurantista, violento e teatro delle peggiori nefandezze umane con la gerarchia ecclesiastica immancabilmente dalla parte sbagliata della storia, nel caso di Follett, cui fa da contraltare la gloriosa epopea risorgimentale che portò all’Unità d’Italia e alla fine del potere temporale della chiesa, nel caso di Porta Pia – la cui inossidabilità sembra non essere minimamente scalfita. Il che è oltremodo sorprendente (ma fino a un certo punto) se solo si consideri la mole di studi e ricerche dei decenni passati che hanno avuto il merito di restituire – sulla base di un approccio bollato con sprezzo ideologico come “revisionista” da certa storiografia per troppo tempo egemone in Italia (e non solo), e che al contrario rappresenta la vera essenza del lavoro di ogni storiografia degna di questo nome – di restituire, dicevamo, un’immagine del Medioevo e dell’Unità d’Italia più aderenti alla realtà dei fatti e perciò stesso distanti anni luce dalle narrative ufficiali.

E’ grazie a questi studi che oggi si può affermare (ma non sempre si può dire) che l’Unità d’Italia fu in realtà una vera e propria guerra di conquista voluta e finanziata in primis dalla finanza e dalle massonerie  d’Oltremanica, che puntavano ad esportare il “modello piemontese” (il Piemonte era di fatto in mano ai banchieri inglesi) in tutta la penisola, con ciò completando l’abbattimento del potere della chiesa. Che poi la perdita del potere temporale fu in realtà benefica per la chiesa e per la sua missione, questo è vero ma è un altro paio di maniche.

Tra l’altro, giova ricordare che fra i tanti effetti collaterali di quella guerra ce n’è uno spesso sottaciuto e che ha a che fare con uno degli evergreen della polemica politica, ossia il colossale debito pubblico italiano il cui zoccolo duro risale, guarda caso, a quei fatti.

E per quanto riguarda il Medioevo, basti qui ricordare che in quei secoli nacquero, con un influsso decisivo del tanto vituperato cattolicesimo, cosucce tipo il libero mercato, le università, gli ospedali, le cattedrali (tanto amate da Follett), l’agronomia e l’agricoltura, il monachesimo che letteralmente plasmò la civiltà europea, per non parlare dei capolavori della letteratura mondiale tra cui la Commedia, e innumerevoli personaggi che hanno lasciato un’impronta indelebile.

Quanto alla violenza e alle guerre di religione (nel cui novero non rientrano le crociate che intanto furono pellegrinaggi armati, e se proprio le si vuole classificare come guerre sarebbe più corretto definirle di ri-conquista, posto che  – piccolo dettaglio  – i luoghi sacri erano stati prima occupati dai musulmani) il secolo appena trascorso è stato di gran lunga il più orrendo e violento di sempre, ma anche quello più antireligioso della storia: vorrà dire qualcosa?

Altro che secoli bui il Medioevo, e anzi sarebbe anche ora di rivedere il nome stesso che già reca in sé un pregiudizio che come tutti i pregiudizi non ha nulla a che vedere con la verità dei fatti.

Luca Del Pozzo

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27 commenti

  • cattolico ha detto:

    signor dal pozzo…… dire che la conquista di gerusalemme fu un pellegrinaggio armato è una corazzata potiomkin al cubo.

    • Sherden ha detto:

      Più o meno come credere che furono spedizioni alla mera ricerca del bottino. Magari abilmente dimenticandosi di cosa avevano fatto gli invasori di allora (che, giova ricordarlo, erano i musulmani). E persino sfruttando la figura di San Francesco come se fosse andato lì a farsi due chiacchiere e non per esortare il sultano a convertirsi alla fede in Gesù Cristo.
      Se magari studiasse di più, di boiate pazzesche potrebbe dirne di meno perfino lei.

  • Virro ha detto:

    Grazie Del Pozzo,
    sa cosa penso? (e ci credo), che tutto il disprezzo per il Medio Evo che ci hanno fatto studiare, in realtà è l’eterna invidia del diavolo che organizza piani segreti con i massoni (oggi suoi discepoli) che poi con le loro parole piene odio, si impongono (con sorrisi) sulla Chiesa Cattolica che consacra e distribuisce il Corpo di Cristo quotidianamente.

  • Iginio ha detto:

    Non è che non si possa dire; è che dire che l’Unità d’Italia fosse solo un losco complotto massonico è una sciocchezza.
    La bibliografia l’ho citata a oltranza. Mi sono stufato di ripeterla.
    Per chi vuol fare presto, si legga qui:
    http://www.storiainrete.com/12984/edicola/storia-in-rete-n-174-settembre-2020/
    dove persino uno storico filomassonico lo riconosce.

    SILENZIO E RISPETTO

  • Michel Berthoud ha detto:

    Fuori tema ma a mio parere molto interessante.
    Nelle pubblicazioni precedenti, diversi amici Stilumcuriali hanno commentato l’opera della grande scrittrice mistica Maria Valtorta “L’Evangelo come mi è stato rivelato “che a mio avviso è il vero Vangelo. Quando nei canonici si inizia “In quel tempo…”, qui si sa esattamente quando, dove e in quale occasione Gesù racconta una parabola o compie i miracoli. 5000 pagine circa di fatti, personaggi, vestiti, luoghi, strade, cibi, presenza della luna, ecc. Non volendo essere irriverente, ho la sensazione che i Vangeli canonici siano una sintesi largamente incompleta di quanto fatto da Gesù. Ad esempio l’elenco delle beatitudini, mentre nell’opera di Maria Valtorta Gesù le commenta ampiamente, così come commenta i dieci comandamenti nella località “Acqua Speciosa”, non sono presenti nei Vangeli canonici. Un’opera non contraria alla dottrina ufficiale della Chiesa da leggere e meditare sempre. Per chi fosse interessato, su Internet si può trovare facilmente l’opera in formato pdf. Per esempio qui: https://bit.ly/35EXTen

    • Enrico Nippo ha detto:

      sì, lo dice san Giovanni nel finale del suo Vangelo:

      “Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere”.

      • Boanerghes ha detto:

        Lo Spirito Santo le cose le fa veramente bene, a riguardo dei vangeli canonici.
        Pensate soltanto cosa sarebbe successo oggi se fossero state scritte e canonizzate 5000 pagine:
        orde di biblisti che avrebbero fatto a pezzi un monumentale vangelo ricomponendolo poi a loro modo, una esegesi imponente accompagnata da una ermeneutica discutibile.
        E comunque qualcuno avrebbe poi detto che il registratore non c’era.

      • Michel Berthoud ha detto:

        Grazie Enrico,
        Sembra un’esagerazione, ma è la verità. Mai nessuno sarà in grado di scrivere tutte le cose che Gesù ha fatto e continua a fare nella vita delle persone che lo seguono!

    • MARIO ha detto:

      Riporto anche qui un mio commento in merito alla Valtorta, scritto e pubblicato ieri sera su questo blog (in risposta a Boanerghes), ma su un post di lunedì scorso e quindi probabilmente sfuggito ai più.

      Si tratta di una cosa particolare ed esclusiva, comunque senza nessuna pretesa di veridicità, di cui pochi mesi fa ho parlato personalmente anche con il Prof. don Ernesto Zucchini, presidente della Fondazione Maria Valtorta e curatore di una apposita rubrica su Radio Maria, il quale ne è rimasto positivamente colpito.
      Ecco il commento.
      —————————
      Una curiosità circa “L’Evangelo come mi è stato rivelato” di Maria Valtorta.
      L’opera non ha ricevuto l’imprimatur della Chiesa, nonostante Pio XII, dopo aver esaminato il manoscritto, avesse detto: “Stampatela così com’è; chi legge capirà.”

      A questo proposito, mi ha incuriosito molto il numero (12321) dell’ultima pagina del manoscritto dell’opera, il cui originale è riprodotto anche nella versione stampata, alla fine dell’ultimo capitolo (Commiato all’Opera), come si può vedere al seguente link:
      https://www.scrittivaltorta.altervista.org/10/10652.pdf

      Questo numero (12321) mi ha molto colpito e solleticato la mia curiosità, per la particolare successione delle cifre (prima a scalare e poi a scendere).
      Ritenendolo un qualcosa di non casuale, forse un segno, ho provato ad associare questo numero a dei versetti dell’Apocalisse, perché anche Gesù la cita nelle ultime righe, che sotto riporto:
      [E ancora vi dico: “Prendete, prendete quest’opera e ‘non sigillatela’, ma leggetela e fatela leggere ‘perché il tempo è vicino e chi è santo si faccia ancor più santo’ (Apocalisse 22, 10-11) “. La grazia del Signor vostro Gesù Cristo sia con tutti quelli che in questo libro vedono un avvicinarsi di Me e sollecitano che si compia, a loro difesa, col grido dell’Amore: “Vieni, Signore Gesù!” ].

      Dopo svariati tentativi, sono rimasto felicemente sorpreso dall’associazione del numero -12321- ai seguenti versetti dell’Apocalisse (1,2-3 + 2,1):
      [1, 2] Questi attesta la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, riferendo ciò che ha visto.
      [1, 3] Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e mettono in pratica le cose che vi sono scritte. Perché il tempo è vicino.
      [2, 1] …Così parla Colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro.

      Ebbene, questi versetti dell’Apocalisse sembrano l’imprimatur di Gesù stesso all’opera della Valtorta.

      Mi ha impressionato particolarmente il terzo versetto, perché proprio nell’ultimo capitolo della Valtorta Gesù dice che:
      – SETTE sono le ragioni che lo hanno mosso ad illuminare la sua vita (n.d.r. come le sette stelle nella sua destra);
      – SETTE sono le parti in cui deve essere divisa l’opera (n.d.r. assimilabile a un cammino in mezzo a sette candelabri d’oro).
      A proposito, il candelabro ebraico ha sette braccia, per cui 7×7=49, che corrisponde al numero di anni attraversati dall’opera della Valtorta (16 anni dalla nascita di Maria alla nascita di Gesù + 33 anni della vita di Gesù = 49 anni).

  • Il Piemonte Sabaudo ha detto:

    Ricordo al caro Luca che il Piemonte sabaudo , il 17 febbraio 1848, almeno così mi sembra di ricordare, concesse la libertà religiosa alle religioni non cattoliche presenti appunto nel regno di Sardegna. La base dei Valdesi, come tutti sanno era da secoli a Torre Pellice, dove convenivano anche coloro che desideravano aderire al protestantesimo, provenendo da altre regioni di Italia. Ma, bisogna notare che i valdesi soggiornavano nelle valli da almeno un paio di secoli prima che Lutero trovasse il modo di mettersi in mostra. Ed erano soggetti a restrizioni notevoli : restrizioni che colpivano anche gli ebrei che, credo, fino a quella data, ma potrei sbagliarmi, erano rinchiusi nei ghetti. E, se si vuole essere precisi, bisogna dire che, nei giorni in cui viene esposto il patrimonio ebraico, molte sono le sinagoghe che in Piemonte aprono i loro battenti ai viandanti.

    • Piemonte sabaudo. ha detto:

      Bisogna anche ricordare che, da quelle parti, passò anche Napoleone e procedette alla distruzione degli antichi monasteri che, da molti secoli erano stati costruiti in quelle valli.
      Quest’anno è stata riportata all’onore del mondo la Reggia di Casotto, ovvero la reggia dove viveva la bela Rosin. Ma detta reggia era costruita su di un un’imponente bastione artificiale, costruito dai precedenti proprietari, ovvero i monaci certosini, sfrattati da Napoleone.
      Bisogna aggiungere che oggi c’è un revival di tutti i monumenti medievali: durante il concerto di Ferragosto trasmesso dalla reggia, ci hanno anche informato che, alle spalle della suddetta reggia c’è un area archeologica, ovvero alcune rovine dell’antico monastero, sopravvissute alla ristrutturazione dei Savoia.

  • Enrico Nippo ha detto:

    Follet e Brown sono due scrittore che vendono un sacco di libri e fanno un sacco di soldi. Per far questo debbono scrivere un sacco di baggiante per un pubblico un sacco bue. E’ una legge: la massa fa la fortuna dei dritti.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Scarpe Grosse mi insegna che il Medio Evo ha un prima e un poi, un inizio e una fine. Allora senza tanto studiare, basta guardare come era il mondo prima del Medio Evo e come era alla fine. Molto molto diverso, non ci piove. E allora vuol dire che nel Medio Evo non è vero che il mondo e la cultura sono stati fermi e quelli che lo sostengono sono fessi. O no?

  • emma ha detto:

    ma tu pensa ! io credevo che Follett fosse solo un romanziere di successo , sposato ad una esponente del partto laburista inglese che lo ha aiutato a fere carriera Che Follett sia geloso di DanBrown ?

    • Alda ha detto:

      Quanti libri ho letto di Follett, quando vivevo come una capra!!
      Adesso neanche se mi pagassero!!!

  • frenand ha detto:

    Egregio Tosatti,
    se voi cattolici leggeste non solo i libri proposti dal clero ma anche i libri della “parte opposta” come i 10 volumi ” Storia Criminale della Chiesa” di Karlheinz Deschner o volumi di critica testuale forse qualche vostro giudizio, se onesti, cambierebbe!
    Buon pomeriggio

    • Marco Tosatti ha detto:

      Carissimo, vedo che lei non legge i libri non proposti dal clero, ma quelli dei maggiori esperti – laici, e non cattolici – di medioevo. Sono loro che sfatano il mito propagato ad arte di un medioevo oscuro. Quanto a Deschner, mi consenta, come diceva quello lì, di modi migliori di usare la cellulosa ce ne sono tanti. Buona giornata, e studi, studi, studi. Legga almeno Umberto Eco, che certo non può essere accusato di clericalismo. Cerchi di aprire il suo cervello, non si basi solo sulla propaganda di bassa qualità. Studi, studi, studi. http://www.mottaeditore.it/2017/06/che-cosa-il-medioevo-non-e/

      • bastian contrario ha detto:

        Troppe le giravolte di Eco nel suo percorso culturale. Prima cattolico, poi all’improvviso approdato alle spiagge dei potenti, di coloro che cioè potevano offrire cattedre e privilegi.
        Ma sopratutto antisemita. Oppure potremmo affermare seguace di Marcione che , almeno credo, volesse eliminare l’Antico Testamento dalla tradizione cristiana. Non credo che un autore che sia pronto, con la sua presunta sapienza, a togliere la dignità ad una tradizione culturale, possa essere considerato attendibile.
        Con la speranza che le sue farneticazioni cadano presto nel dimenticatoio.

    • Enrico Nippo ha detto:

      FRENAND,

      Se si dovessero passare al vaglio tutte le nefandezze compiute dagli uomini da che mondo è mondo …

      Chissà se qualcuno si prenderà mai la briga di scrivere “Storia criminale del mondo”! Non gli basterebbe una vita!

    • Enrico Nippo ha detto:

      FRENAND,

      Se si dovessero passare al vaglio tutte le nefandezze compiute dagli uomini da che mondo è mondo …

      Chissà se ci sarà un deschner che si prenderà mai la briga di scrivere “Storia criminale del mondo”! Non gli basterebbe una vita!

    • frenand ha detto:

      Mr. Tosatti,
      grazie per la risposta, denigratoria, in linea con l’inquisizione, i gesuiti, i domenicani tutti uniti nella religione paoliniana ben differente da quanto affermò Cristo; ma tant’é san Paolo che nomina poche volte Gesù ha creato una nuova religione a sua immagine e somiglianza. Io devo studiare ma Lei deve usare il raziocinio, non la credulità e viverla.
      Buona sera

      • Marco Tosatti ha detto:

        Denigratoria di che? E lascia perdere Cristo che non c’entra niente con il non essere adeguatamente informati, o ripetere stereotipi e pregiudizi.

      • : ha detto:

        «san Paolo che nomina poche volte Gesù»

        Infatti, per esempio nella «Lettera ai Romani» “Gesù” o “Cristo” o “Gesù Cristo” o “cristo Gesù” San Paolo lo nomina solamente 72 volte, nella «Prima Lettera ai Corinzi» soltanto 75 volte, ecc.