IL MARXISMO È VIVO. È MASCHERATO DA IDEOLOGIA LIBERAL.

13 Settembre 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, Agostino Nobile ci ha inviato questa riflessione che come di consueto porta elementi di grande interesse, e che aiutano la meditazione su quanto sta accadendo in questi tempi, nel nostro Paese e nel mondo. Buona lettura. 

 

    Il marxismo non è morto, porta la maschera dell’ideologia liberal

Recentemente ho letto un interessante e lunghissimo articolo del filosofo israeliano Yoram Hazony  https://quillette.com/2020/08/16/the-challenge-of-marxism/  che conferma quanto alcuni osservatori poco ascoltati ripetono da anni. Siccome, nel mio piccolo, anch’io ho affrontato più di una volta la questione, e in questi mesi il liberal-marxismo è diventato sempre più aggressivo, penso sia opportuno tornarci sopra.

Quando parliamo di massoneria e marxismo va accolto in senso lato, e non necessariamente bisogna essere affiliati. Basta condividerne il pensiero. Nei fatti, oggi abbiamo le due ideologie aggiornate. Alla base resta sempre l’idea di stabilire una religione ideologica che può realizzarsi annullando l’anima e la tradizione storica. Mentre le due ideologie si autodefiniscono progressiste, stigmatizzano il passato. Ovviamente solo quello occidentale. 

Marx promette che lo sfruttamento di individui da parte di altri individui finirà solo se la classe oppressa avrà preso il controllo dello Stato. Vedendo i risultati nei paesi comunisti l’ideologia è stata ampiamente smentita. Ma, nonostante il fallimento che ha causato le più grandi ingiustizie e i più devastanti massacri della storia occidentale, ancora oggi professori universitari e milioni di giovani più o meno sprovveduti, considerano il marxismo la panacea per tutti i mali sociali. 

Il neomarxismo adotta la stessa politica del secolo scorso, con un piccolo mutamento. Invece di rivendicare i diritti dei proletari, oggi promuove quelli delle minoranze e delle razze. Invece di lottare contro i privilegi della borghesia, demonizza la razza bianca con fatti storici privi di fondamento. E dato lo tsunami di fake news sembra inarrestabile, temo che violenze create dai gruppi neomarxisti americani rappresentano solo il preludio di ciò che avverrà in tutto l’occidente.

Oggi più che mai nelle società democratiche le mutazioni sociali crescono vertiginosamente. I liberals hanno premuto l’acceleratore sui diritti libertari associati all’ideologia marxista. L’economia non è più controllata dai governi eletti democraticamente, ma da un totalitarismo finanziario. I maschi hanno diritto di sentirsi donne e viceversa; la famiglia non è più costituita da un uomo e una donna. Come nelle dittature comuniste, nelle scuole hanno sfrattato il cristianesimo per insegnare la dottrina ateista. Non si parla più di dignità, onore, dovere, famiglia, nazione, cultura, ma di accogliere tutto ciò che non appartiene all’etica e alla cultura occidentale. Insegnano a rispettare i diversi e gli animali, ma impongono l’aborto e l’eutanasia; sovvenzionano l’immigrazione di giovani musulmani, lasciando milioni di famiglie autoctone alla disperazione. Il caos è servito.

Utilizzavano la stessa tecnica i rivoluzionari francesi. Permettetemi di riportare alcuni brevissimi estratti dal mio Moloch – La fine dell’Europa – Viltà e menzogne: I rivoluzionari discriminavano i francesi tentando una vera e propria sostituzione iniziando a promuovere l’immigrazione. Tutti vengono naturalizzati e molti integrati nei posti di comando, nelle amministrazioni, nella direzione dei giornali sovvenzionati dallo Stato. Jean Dumont scrive che “gli immigrati formano legioni militari e club di agitatori patriottici.” Lo storico della Rivoluzione francese Augustin Cochin, rileva “una particolare predilezione per gli stranieri e la fretta di naturalizzarli. Nella Francia rivoluzionaria si utilizzano largamente gli stranieri: Carrier [il massacratore di Nantes] si serve di tedeschi [protestanti] per gli annegamenti [delle famiglie cattoliche e dei religiosi francesi].” Difficile non trovare similitudini con l’immigrazione irregolare sostenuta dai progressisti attuali.

Marx aveva ragione quando scriveva che il liberalismo rappresenta la porta d’accesso del comunismo che si impadronirà dello Stato. Dal momento in cui le democrazie hanno cacciato dalle scuole e dalla vita la cultura che ha nobilitato l’essere umano, il liberalismo è diventato sempre più ideologico. Le proteste e le violenze dei dichiarati neomarxisti Blm e Antifa negli USA e nell’ UK sono apertamente sostenuti dai progressisti. Attualmente esistono poche cose che distinguono i falsi liberals dai marxisti. Tant’è che hanno sfrattato dalle cattedre universitarie e dai maggiori mezzi di comunicazione anglosassoni i vecchi liberals, finite nelle mani dei neomarxisti.

Agostino Nobile

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(Immagine di Marco Matteucci)




 

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32 commenti

  • Astore da Cerquapalmata ha detto:

    Più preoccupante dei “liberal comunisti” sono i cristiani liberal comunisti, pieni di omissioni e contraddizioni.
    Ho da poco presenziato a un intervento di padre Giulio Albanese, comboniano, che verteva sulla carità cristiana.
    Devo ammettere che ha detto cose interessanti e condivisibili, ma ha omesso delle verità fondamentali.
    Omissione grave, perché così come c’è un peccato di omissione, c’è anche una MENZOGNA per omissione.
    Poiché il discorso è andato a finire sui migranti e sul sovranismo, la sua omissione è stato tacere il fatto che l’unico modo concepito da Dio, che fin dall’inizio ha diversificato l’umanità in popoli diversi, di costituire l’umanità in un unico popolo, è quello della CHIESA.
    La vera COMUNIONE è sì universale, ma nasce e si sviluppa in seno alla Chiesa e i cristiani per prima cosa devono amarsi fra loro con l’amore di Cristo.
    Una dinamica che, se non è solo esclusiva, ma anche inclusiva, non è nemmeno solo inclusiva: non si può parlare di inclusione se non c’è un DENTRO e un FUORI.
    Gesù dice ai suoi che è da come si amano FRA LORO, che daranno testimonianza del suo amore universale.
    Questo è l’amore trinitario.
    Ci sono altre pecore che non sono dell’ovile: Gesù vuole che ENTRINO.
    La Chiesa deve aiutare i poveri, ma soprattutto evangelizzando. Deve aiutare i poveri nel nome di Gesù e come fossero Gesù, perciò deve anche evangelizzare, guarire anche operando miracoli e cacciare demoni (come tutta la storia della Chiesa dimostra).
    Se l’azione non è integrale, il Vangelo annunciato è falso o non è completo.
    Ci saranno poi molti i convertiti, come Zaccheo, che aiuteranno i poveri.
    Se la crisi della società è morale, occorre tornare a parlare di PECCATO e di GRAZIA, ma l’unica volta che padre Albanese ha parlato di peccato è stato per dire che il condono concordato tra stato e cittadino è peccato mortale.
    Solo quello? E l’aborto? Chiaro che lui è contrario (come potrebbe non esserlo?), ma perché non gridarlo dai tetti?
    Ha poi parlato di globalismo dicendo che è un fenomeno complesso (ok) ma quando ha parlato di sovranismo lo ha di fatto semplificato come xenofobo.
    Il termine sovranismo è nato proprio per semplificare problematiche molto complesse e qui sta l’ideologia.
    Io posso anche ammettere che ci sono ragioni ed errori sia tra i globalisti che tra i sovranisti, ma gli ideologi sono soprattutto tra i globalisti.
    Di fatto è il globalismo a essere governato dai padroni del mondo (e dal loro vero padrone con sede all’inferno), tanto che anche padre Albanese ha detto che la maggior parte della ricchezza finanziaria è, purtroppo, non controllato dagli stati SOVRANI.
    Di conseguenza è controllato dai globalisti immigrazionisti.
    Con tutto il rispetto e la solidarietà per i migranti, occorrerà pur tenerne conto. O no?

  • luca antonio ha detto:

    La finzione che il comunismo e il liberalismo puro (la massoneria , per intenderci), il primo, in passato, rappresentato dall’Unione Sovietica, il secondo dagli Usa siano stati realmente contrapposti sta cedendo lasciando il posto alla consapevolezza che entrambi non siano altro che le due mani con cui l’Anticristo sta strangolando il mondo.
    Anche se sembrano trovare solo oggi uniti il trionfo nell’egalitarismo libertino in effetti è da sempre che entrambi poggiano il loro potere, la loro linfa vitale, nell’ ideologico convincimento che “l’uomo è misura di tutte le cose”, e nella medesima visione della Storia, intesa come esclusivamente rettilinea e tendente, con il susseguirsi degli eventi verso il punto Omega.
    In effetti i profondi mutamenti sociali e il tumultuoso progresso tecnologico sembrano dare ragione a tale visione che, pur mutuata dall’ebraismo – Marx discendeva da una schiatta di rabbini -, sembrerebbe a prima vista essere anche cristiana ma, ed è qui che cascano gli asini cattoprogressisti, ne rovescia completamente la visione dell’ uomo, del mondo, il piano d’azione e le finalità.
    L’ uomo , essendo unica misura e fine di ogni cosa, assume in questo caso il volto di Prometeo , chiamato al salvare l’uomo stesso da un mondo di tenebra e dolore, è il mondo ad essere sbagliato non l’uomo, e quindi la sua lotta finisce, lo vediamo oggi in modo eclatante , per essere lotta contro il reale. E’ la solita, vecchia, gnosi.
    Il piano d’azione quindi muta di volta in volta, a seconda dei capricci politici del momento, e si materializza con ogni sorta di parole d’ordine che il giorno dopo vengono dimenticate, dopo aver lasciato dietro dietro di se’ macerie impossibili da rimuovere, perché è su quelle macerie che la torre di Babele continua a crescere.
    L’uomo quindi non è creatura ma signore assoluto… il mondo non è “cosa molto buona” come dice Dio alla fine fine della creazione, ma cosa malvagia da rettificare… il piano d’azione non è rivolto a cambiare l’uomo ma cambiare il mondo perché l’uomo è già perfetto… la finalità, il punto Omega è qui nel mondo materiale – basta cambiare questo, questo, quello, quell’altro… ad infinitum , “domani..domani …domani” – ,
    non nell’altro mondo spirituale e senza tempo.
    In tale ottica si spiegano allora fenomeni apparentemente contrastati come, faccio tre soli esempi ma l’elenco è lungo, l’alleanza tra “democratici” nostrani e la grande finanza che depaupera le classi lavoratrici, tra scafisti negrieri e “anime belle”, tra il popolo della non violenza e “guerre umanitarie” continue.

  • Astore da Cerquapalmata ha detto:

    Il Marxismo e il Liberismo sono due facce della stessa medaglia.
    Sono espressioni di un’ideologia che si chiama Materialismo. Tra di essi infatti c’è continuità.
    I vecchi marxisti sono in fase di trasformazione: dei veri liberisti ma con nostalgie marxiste.
    Non vere nostalgie, perché non vorrebbero mai una società davvero marxista, ma una nostalgia FALSA, come sono FALSI i loro ideali, le loro parole, i loro gesti di accoglienza, altrimenti sarebbero contro l’aborto.

  • Elisa ha detto:

    Oggi a Messa ho conosciuto una signora venezuelana, ma di origine italiana. Mi ha raccontato la situazione del Venezuela, e mi ha detto quando in italia sono arrivati i medici cubani, non fidatevi. Inoltre ha detto fatte attenzione ai 5 stelle. E tanto altro. Aiuto. Praticamente ci ha detto che dobbiamo svegliarci. Aiuto 😱

  • Paolo Giuseppe ha detto:

    Pur con una condivisione di fondo dell’analisi di Nobile, il parallelismo tra il marxismo e gli “illuminati” di oggi mi sembra un po’ stiracchiato.
    Il feroce dominio globalista della finanza mondiale non rientra nei canoni marxisti; si tratta di quel capitalismo (in sintesi: fare i soldi con i soldi) contro il quale Marx ha sparato ad alzo zero. Lo stesso totalitarismo al quale ha condotto il marxismo è l’esatto contrario dell’assoluto individualismo di oggi: posso fare tutto quello che voglio senza regole che non siano quelle che mi auto-impongo.
    E’ vero però che il risuiltato finale è identico a quello a cui ha portato il marxismo: una minoranza agguerrita ha dominato e domina la “maggioranza silenziosa”. Con il marxismo dominava mediante il totalitarismo di stato (la stato decide tutto, anche il mio numero di scarpe); con il relativismo/individualismo di oggi ciascuno di noi fa ( si illude di fare) quello che gli pare e i globalisti ridacchiano sotto i baffi, a volte anche sopra.

  • miserere mei ha detto:

    Viene in mente Fatima.

    Nel cosiddetto “secondo segreto” è detto:
    Se faranno quel che vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace. La guerra sta per finire; ma se non smetteranno di offendere Dio, durante il Pontificato di Pio XI ne comincerà un’altra ancora peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per castigare il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace”.

    Suo Lucia rivelò queste cose non nel 1917, ma nel 1929 dopo la visione della santissima Trinità e del Cuore Immacolato di Maria. La Vergine disse alla suora che era venuto il tempo di rendere pubblico il suo desiderio della consacrazione della Russia.
    In quella visione Suo Lucia osservò un calice e un’Ostia… cadevano delle gocce di sangue e scorrevano sul volto del Signore in croce e sulla ferita al costato, rigavano l’Ostia e finivano nel calice. Sotto la croce c’era la Madonna. Dall’altra parte della croce, rispetto alla posizione della Madre, delle lettere come di acqua corrente, sull’altare a formare le parole Grazia e Misericordia.

    Allora la Madonna fece, tramite Suor Lucia, la richiesta
    al Papa, in unione con tutti i vescovi del mondo, di consacrare la Russia al Suo Cuore Immacolato, promettendo in questo modo di salvarla.
    La suora doveva fare penitenza e pregare.

    (Memorias e Cartas da Irma Lucia)

    La richiesta raggiunse Pio XI.

    Sappiamo com’è andata… Dal Concilio Vaticano II è arrivata la decisione di non nominare nemmeno l’errore della Russia, ma di dialogarci. E oggi il problema non è la Russia in sé, geograficamente o politicamente, ma quella “russia del pensiero”, che si è mimetizzata persino nella cultura dei sistemi che hanno combattuto la Russia/URSS… Il diavolo è furbo, ma non è che Dio non lo conosca. Il diavolo si camuffa, ma non è che la Madonna non lo smascheri.

    Già nel 1940 Suor Lucia scriveva che “i delitti sono molti, ma, soprattutto, è ancor peggio la negligenza delle anime da cui si aspettava ardore nel suo servizio.” Ed era il 1940…

    Giovanni Paolo II condusse due consacrazioni del mondo al Cuore Immacolato di Maria: la prima a Fatima, il 13 maggio 1982 e poi a Roma, il 25 marzo 1984; entrambe precedute da un invito del Santo Padre ai Vescovi perché si unissero a lui. Ma non vi sono dati positivi per valutare fino a che punto i Vescovi del mondo intero hanno realizzato la consacrazione in unione con il Papa. Inoltre, in nessuna delle due la Russia fu nominata esplicitamente.

    Nel 1989 è crollata l’URSS, non quel modo materialista, ateo e anticristiano che si è diffuso (spargendo i suoi errori…) addirittura nel mondo liberale che l’URSS la combatteva, con gli stessi mezzi (menzogna, violenza, manipolazione, ricatto, vizio) che già funzionava a cura degli scherani dell’ex URSS.

    Paradossalmente: oggi è più cristiana l’ex Unione Sovietica rispetto a una nazione come l’Italia -devastata culturalmente e quasi post cristiana- pur ospitando il Vaticano, scaduto in pasto all’ideologia.

    Così siamo nella … vasca del guano. Fino al collo e forse fino alle narici. Come descritto dal post.

    • Lia ha detto:

      Anch’io avevo espresso considerazioni molto simili alle sue, anche se non così ben documentate, ma non avevo trovato molto credito. Io la penso esattamente come lei. Infatti quanto predetto dalla Santa Vergine a Fatima si è puntualmente avverato.

      • miserere mei ha detto:

        Concordo.
        Proprio a Fatima il 13 maggio 2010 il Papa disse:

        Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa. Qui rivive quel disegno di Dio che interpella l’umanità sin dai suoi primordi: «Dov’è Abele, tuo fratello? […] La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo!» (Gen 4, 9). L’uomo ha potuto scatenare un ciclo di morte e di terrore, ma non riesce ad interromperlo… Nella Sacra Scrittura appare frequentemente che Dio sia alla ricerca di giusti per salvare la città degli uomini e lo stesso fa qui, in Fatima, quando la Madonna domanda: «Volete offrirvi a Dio per sopportare tutte le sofferenze che Egli vorrà mandarvi, in atto di riparazione per i peccati con cui Egli è offeso, e di supplica per la conversione dei peccatori?» (Memorie di Suor Lucia, I, 162).

        Profetico è dir poco…

  • EquesFidus ha detto:

    Mi è particolarmente caro il tema delle relazioni tra il diffondere delle ideologie di sinistra (rivoluzionaria- socialista, o storica/massonica- liberalista) e l’attuale crisi morale e religiosa dell’Occidente.
    Anzitutto, bisogna dire che, anche nella Chiesa, per timore del marxismo (che rientra nel mare magnum delle ideologie socialiste e post-socialiste), a partire dagli anni Sessanta c’è stato una sorta di innamoramento e di fusione con il liberalismo. Tale liberalismo, però, è in sé contrario alla Dottrina cristiana (e lo è non solo per certi suoi elementi sono stati fusi al socialismo, ottenendo quella maledetta ideologia che è l’onnipresente radicalismo di massa, ma ontologicamente) ed è stato fermamente e veementemente condannato da S.S. Leone XIII, il quale, nell’enciclica “Libertas”, elenca tutti i punti per cui tale ideologia non è lecita per un cattolico. In breve, questo deriva dal fatto che il liberalismo si fonda su una visione distorta della libertà, la quale non è tanto il poter fare ciò che si vuole, come lo si vuole e quando si vuole (in tal senso, si parla più correttamente di liceità), quanto poter scegliere rettamente tra il bene ed il male e l’essere messi nelle condizioni di praticare il primo. In questo senso, una società è realmente libera quando le sue leggi condannano e puniscono il male (cioè in primis ciò che è contrario alla Legge di Dio, primo e sommo bene) e promuovono e persuadono al bene: in questo contesto, la società cristiana non è una società in cui tutti sono cristiani, ma che si sforza di portare tutti in Paradiso. Ecco, questi concetti (libertà, liceità, società cristiana, bene, male) sono stati completamente deformati e travisati sia nella società civile che nella Chiesa, specie dagli anni Sessanta: si è insinuata una visione della vita, della fede e della società, specialmente tramite i media, che è del tutto incompatibile con quella tradizionale. Oggigiorno, chiunque cerchi di ripristinare il significato corretto di certi termini nella società e, di conseguenza, promuove il ritorno ad una società cristiana rettamente intesa è visto, sia dentro che fuori la Chiesa, come un pericoloso intollerante, da punire o rieducare perché desidera limitare la libertà (in realtà la liceità) altrui, limitando la loro possibilità di scelta tramite la legge.
    A parte l’assurdità di tali affermazioni (mai quanto oggi abbiamo assistito al proliferare di leggi e decreti, talvolta in contraddizione fra loro, oltre all’indottrinamento ed alla circonvenzione di massa), la cosa grave è che tale pensiero è estremamente diffuso in molti ambiti della società e della Chiesa: il famoso pensiero “tu non lo faresti, ma lascia gli altri libero di farlo” di derivazione liberalista è sbagliato sotto almeno tre aspetti, eppure viene affermato da chiunque e, anche nella Chiesa, ormai le ultime resistenze in merito a questo concetto liberalista stanno cedendo. E’ sbagliato perché un bene oggettivo (per esempio, il divieto ad aborto e divorzio) non può essere subordinato all’opinione del singolo o della società; è sbagliato perché non si tratta di libertà, in quanto non persegue il bene, ma di liceità, in quanto persegue il desiderio del singolo; è sbagliato perché non ha alcun senso promuovere ciò che si sa essere un male a discapito del bene verso il mio prossimo. A questo poi si aggiunge come, in realtà, liberalisti e socialisti (anche questi ultimi, infatti, si è appropriati di tale concetto per portare avanti la propria agenda contro i cristiani) siano contraddittori coi loro stessi principi: infatti, il famoso paradosso della tolleranza di Popper è all’atto pratico alla base di un crescente autoritarismo e, va da sé, privazione della vera libertà del singolo a favore di presunti “diritti” che altro non sono che mali personali e sociali. Se infatti assumiamo, com’è effettivamente, che il cristiano è in sé intollerante (ed è vero, verso il male ma non verso la persona però) ed illiberale (ed anche questo è vero, dacché come abbiamo visto la libertà cristiana non è la liceità liberal-socialista), ne consegue che deve essere punito ed incarcerato, il suo diritto al culto (vero diritto, perché non procede dall’uomo ma da Dio) soppresso, il suo pensiero stigmatizzato e proibito. In altri termini, quel principio falso di prima, cioè “io non lo farei, ma lascio gli altri liberi di farlo”, non viene applicato proprio da liberali e socialisti, in odio contro la società cristiana (vista formalmente come un limite al progresso ed allo sviluppo dei popoli, in realtà limite all’autoritarismo ed all’egemonia economico-culturale di certi ambienti), nei confronti dei cattolici (vedi, per esempio, i vari reati di opinione, come quello sull’”omofobia”, che tentano di introdurre o hanno già introdotto in tutti i Paesi occidentali, quando l’unica, vera limitazione al diritto di parola deve essere il divieto alla blasfemia perché lede il diritto e la maestà divina).
    Tale pensiero, dicevo, contraddittorio ed autoritario, è purtroppo oggigiorno diffuso quasi in modo ubiquitario anche nella Chiesa: in effetti, nell’ultimo decennio abbiamo assistito ad un’accelerazione in tal senso, come ben denunciato da Benedetto XVI sotto il nome di “relativismo”. Tale modo di pensare e di agire trasforma il cattolicesimo da verità rivelata ad opinione, sposta il centro dal Cristo alla liceità, riduce la maestà e l’opera divina di conversione, tramite la Chiesa, dell’umanità ferita dal peccato originale (e, quindi, bisognosa di redenzione e di salvezza, oggi più che mai peraltro) ad una semplice proposta al pari di quella delle altre, false, religioni o delle stesse dottrine socialiste e liberali. Questo modo di ragionare impone a tutti gli effetti un “pensiero debole” tra i cattolici, incapaci di giustificarsi e di rispondere alle provocazioni ed alle persecuzioni liberal-socialiste, promulgato da certi soggetti apertamente in malafede o traviati da concezioni ideologiche, ignoranti e distorte della Dottrina ante-Concilio Vaticano II (che, però, rimane valida e vincolante).
    Cosa dobbiamo fare, dunque? Anzitutto, bisogna partire da sé stessi, tramite (pare scontato, ma non lo è) la preghiera e la penitenza, poi leggendo e meditando le encicliche fondanti del pensiero e della Dottrina sociale della Chiesa (a partire dalla “Libertas” del 1888, che si trova a questo link: http://w2.vatican.va/content/leo-xiii/it/encyclicals/documents/hf_l-xiii_enc_20061888_libertas.html; l’enciclica in sé si legge in un pomeriggio ed è di una chiarezza tale da non presupporre una conoscenza teologica pregressa se non a livello di catechismo di base), meditandole e capendole. A questo punto, bisogna con forza riconoscere che, finché non sarà smantellato l’abusivo sistema clientelare della sinistra, che ha in mano università, amministrazioni ed uffici pubblici, non sarà possibile avviare un reale Ripristino della società cristiana. Da questo punto di vista, quella che io chiamo “la strategia della tartaruga” si è rivelata completamente fallimentare: pensare di poter abrogare o respingere certe leggi inique senza promuoverne di opposte (a difesa dei diritti di Dio, o della famiglia e della vita, per esempio) o, peggio ancora, tramite compromessi che hanno solo reso accettabile ciò che doveva essere proibito (anche all’interno della Chiesa, pure) rivelano tutti i limiti di una strategia politica incapace di concepire la vita e la società in modo escatologico e, soprattutto, di proporre e combattere per le proprie opinioni (ritenute, a quanto pare, irrilevanti o, al massimo, alla pari con quelle dei propri avversari). Purtroppo, molte forze di presunta destra (compresa la Lega, o quantomeno una percentuale dei suoi membri non irrilevante, a partire dallo stesso Salvini) si rifanno ad una concezione liberalista o socialista “storica” dell’uomo e della società (vedasi, per esempio, il diniego ad affrontare la proibizione di leggi contrarie all’opera ed al volere di Dio e la promulgazione dell’unica, Vera Fede, cioè quella cattolica, o la condotta di vita privata palesemente in contrasto con l’insegnamento cattolico sulla vita e sul matrimonio); in tal senso, da parte cattolica, considerato il vuoto politico lasciato da forze autenticamente cattoliche e desiderose di promuovere la Dottrina Sociale della Chiesa, il governo tali forze devono essere viste come “governi di transizione” da una visione socialista ad una autenticamente cristiana: sarà fondamentale che tutti i cattolici (o almeno, quelli che si sforzano di esserlo idealmente e non di inseguire ideologie e mode mondane), a partire da sé stessi (e, quindi, educando le future generazioni di governanti), in futuro si orientino verso la Dottrina cattolica rettamente intesa, così da poter formare nuove generazioni di politici realmente, e totalmente, cattolici, in primis per Dio e la propria anima e, poi, per governare sotto l’egida dell’unico, Vero Re la società.

  • Marco Matteucci ha detto:

    NOSTRA SIGNORA DI ANGUERA – REGINA DELLA PACE
    Messaggio N. 5.018 | Sabato 12 Settembre 2020

    “Cari figli, Il Mio Gesù vi chiama e vi aspetta a Braccia Aperte . Non indietreggiate. Quello che dovete fare, non rimandatelo a domani. Vi chiedo di tenere accesa la fiamma della vostra fede. Piegate le vostre ginocchia in preghiera, perché solo in questo modo potrete sopportare il peso delle prove che devono venire. Avrete ancora lunghi anni di prove difficili. Sarete perseguitati a causa della vostra fede e per il vostro amore per la verità. Non temete. Voi non siete soli. Io vi amo e sarò sempre al vostro fianco, anche se non mi vedete. Se vi sentite deboli, cercate la forza nel Vangelo del Mio Gesù e nell’Eucaristia. Non dimenticate: prima di tutto Dio. La vera Chiesa del Mio Gesù sarà disprezzata e perseguitata, ma dopo tutta la tribolazione sarà vittoriosa. Avanti in difesa della verità…..”

    Se vuoi leggere il tutto:
    https://reginadelcielo.wordpress.com/2020/09/13/nostra-signora-di-anguera-regina-della-pace-124/

  • Fabrizia ha detto:

    qualcuno mi sa spiegare perché a Verona e provincia quasi tutte le parrocchie non celebrano la messa feriale del sabato alla mattina? Troppo lavoro? Di questo passo dove andremo a finire? Preghiamo il Signore di non farci perdere la Speranza.

  • Enrico Nippo ha detto:

    Buongiorno e buona domenica a tutti.

    “Dal momento in cui le democrazie hanno cacciato dalle scuole e dalla vita la cultura che ha nobilitato l’essere umano, il liberalismo è diventato sempre più ideologico”.

    Prendo spunto per proporre UNA QUESTIONE DA DIRIMERE

    Mi sembra si possa affermare che non esiste un’esplicazione univoca circa la cosiddetta “libertà di pensiero”. D’altra parte, proprio perché si pretende che il pensiero sia libero, un’esplicazione univoca è impossibile poiché tutto ciò che il pensiero concepisce è duale e perciò contraddittorio: il pensiero può concepire tutto e il contrario di tutto.

    Dal dualismo del pensiero prodotto dalla mente si può inferire che la mente gode di una unità di cui, però, è del tutto incosciente, ciò facendo sì che resti coinvolta nei dualismi cogitativi che essa stessa continuamente produce. Infatti, se nella sua pura essenzialità pre-cogitativa la mente non fosse una, non potrebbe dividersi – pensando – per produrre il dualismo in cui si disperde. Senza l’1 non possibile né il 2 né nessun altro numero. La lettera Y mostra chiaramente il biforcarsi divergente del pensiero (V) una volta concepito dalla mente una (I).

    Chiaro che la mente una (I) è calma poiché coincide con il silenzio, mentre la mente duale (V) è agitata poiché coinvolta nel rumore e nel contrasto delle parole. A rigore, pertanto, dovrebbe parlare soltanto chi è perfettamente padrone della propria mente una e imperturbabile, virtù suprema che permette di non restare coinvolti nel polemos che il pensiero espresso inevitabilmente provoca.

    Perciò la libertà di pensiero implica che il pensiero stesso non possa lamentarsi di se stesso, poiché la lamentela accade nella dimensione duale in cui ogni pensiero si esprime liberamente: il concetto di giustizia che il pensiero concepisce può trovarsi di fronte ad un concetto di giustizia del tutto opposto concepito dal pensiero stesso. Perciò la dialettica non può in alcun modo aspirare ad un ricomporsi nell’unità che, indubbiamente, è sovra-cogitativa. Ne discende che la “critica costruttiva” è una chimera poiché anch’essa soggetta alla dualità del pensiero. La critica è formulata attraverso un libero pensiero che, più o meno marcatamente, si oppone al criticato, il quale a sua volta è formulato attraverso il medesimo libero pensiero, sicché il polemos è inevitabile, e per quanto esso possa essere condotto educatamente e con caritatevole rispetto dell’interlocutore, la sua ricomposizione in unità è impossibile. È bene ripeterlo: la dialettica può darsi soltanto nella dimensione duale che è quella dei contrari. E l’unico rimedio è il silenzio, nel quale cessa il polemos. E non sarà un caso che il silenzio, la componente più importante dell’ascesi, sia di questi tempi del tutto abbandonata se non addirittura inconcepibile.

    “Forse solo il silenzio esiste davvero” (José Saramago).

    “Il Padre pronunciò una parola, che fu suo Figlio e sempre la ripete in un eterno silenzio; perciò in silenzio essa deve essere ascoltata dall’anima” (S. Giovanni della Croce).

    Per quanto appena osservato, risulta inopportuna la fiducia riposta nel “dialogo”, che, per definizione, non può giungere alla verità poiché i dialoganti esprimono liberamente la loro opinione (doxa) che non è e non può essere la verità (aletheia), da ciò conseguendone che mai il confronto fra opinioni può giungere alla verità, soprattutto perché l’opinione di ogni dialogante è un condensato del suo vissuto, cioè del retaggio della sua famiglia, della sua cultura, delle scuole e degli ambienti che ha frequentato e che frequenta e, non da ultime, delle sue passioni e idee fisse, ossia di tutto ciò che forma il suo ego, cioè la sua identità posticcia. L’opinione, quindi, è quanto di più condizionato si possa immaginare, ed il confronto tra opinioni – che avviene nel dialogo – può condurre tutt’al più al compromesso, che, com’è facile capire, è quanto di più lontano ci sia dalla verità. Dal confronto fra due o più doxai non può scaturire l’aletheia.

    Il dogmatismo potrebbe sembrare il rimedio al dualismo della mente e del pensiero che essa produce, ma ciò è nettamente in contrasto con la libertà di pensiero: il dogma non si discute, non si critica, bensì va accettato senza se e senza ma; esso esclude qualsiasi interpretazione, poiché il pensiero può formalizzarsi tanto in una data interpretazione quanto in un’interpretazione che vi si oppone in tutto o in parte per l’accendersi del polemos. Con il dogmatismo il libero pensiero imporrebbe a se stesso una censura discriminante, con ciò ammettendo che la sua libertà non può essere assoluta e quindi rinnegandosi.

    In conclusione, occorrerebbe stabilire se questo blog si rifaccia al libero pensiero democratico/liberale/ecumenico, radicalmente a-dogmatico (o, se si vuole, con i suoi propri dogmi), oppure al pensiero cattolico che è anch’esso radicalmente dogmatico e quindi non permette interpretazioni. Nel primo caso, infatti, il cattolicesimo non costituisce che uno dei tanti ingredienti del libero pensiero (ciò rispecchiando la situazione attuale), mentre nel secondo esso ne è l’ingrediente unico. Insomma, altro è il libero pensiero democratico/liberale/ecumenico, altro è il pensiero cattolico, che, presentandosi come rappresentante dell’Unica Verità, non può consentire ingerenze di sorta.

    Dunque: questo blog è democratico/liberale/ecumenico oppure cattolico?

    • Marco Tosatti ha detto:

      Questo è un blog giornalistico. Che cerca di dare notizie, commenti e opinioni. Lo gestisce una persona che pensa – forse si sbaglia – di essere cattolico.

      • Enrico Nippo ha detto:

        La ringrazio della breve ma esaustiva risposta, signor Marco.

        Così mi tranquillizzo circa la possibilità di poter continuare ad intervenire con argomenti (vedi lo zen, ma anche altro) che, a mio parere, non sono affatto in contrasto con il cattolicesimo, ma che hanno suscitato in alcuni commentatori forti perplessità, accompagnate, forse, da un desiderio di censura, anche se non apertamente dichiarato.

    • Paolo Giuseppe ha detto:

      @ Enrico Nippo
      Mi gira un po’ la testa.

      • Enrico Nippo ha detto:

        Mi dispiace davvero. Però, se rilegge con calma quel che è scritto, avrà modo di accorgersi che non si tratta di nulla di trascendentale ed anzi rispecchia il naturale funzionamento della mente dell’essere umano. Così il mal di testa le passerà.😊

    • Agostino Nobile ha detto:

      Gentile ENRICO NIPPO
      iniziando a leggere il suo post lo trovavo interessante, poi leggermente confuso, per finire buddista-zen. Per replicare al suo scritto dovrei utilizzare un certo tempo che, onestamente, non ho. Tuttavia, dato che su SC cerchiamo di rispettare tutte le voci, proverò a risponderle più sinteticamente possibile.
      Come dicevo, il suo commento è ripreso pari-pari dalla filosofia zen, il quale, avendo come unico riferimento l’uomo, produce le ambiguità umane dando risposte iperpersonali e poco sociali. Il Dharma, come lei saprà racchiude gli insegnamenti del Buddha per raggiungere l’illuminazione. Con tutto il rispetto per questa filosofia, che eticamente forse è la più vicina, insieme alla filosofia greca e confuciana, al cristianesimo, la trovo zoppa. Innanzitutto, evitando intellettualismi e elucubrazioni che lasciano il tempo che trovano, bisognerebbe rilevare il punto fondante: che tipo di albero è cresciuto nelle società buddiste? Basta farsi un viaggetto nei paesi a maggioranza buddista per capirlo. Lo sviluppo acquisito viene direttamente dal mondo occidentale, nel bene e nel male. Nel buddismo non c’è bene e male, ma il vuoto. Infatti il fedele zen dovrebbe “rifugiarsi” in quello che vengono definiti “i tre gioelli”. Rinunciare ai desideri è la strada buddista per la Cessazione della Sofferenza. Come vediamo niente che possa indignare il cattolico. Quello che manca allo zen-buddismo è il Creatore, che rende gli uomini e le donne fratelli e figli dello stesso Padre. Solo riconoscendo il Padre può esserci l’amore per il prossimo e il desiderio di migliorare la vita ai propri simili. Altrimenti abbiamo il tira a campà molto diffuso nelle società buddiste prima che accogliessero l’etica, almeno in parte, cristiana.
      Il libero pensiero non esiste. Solo quello che definiamo pazzo è libero. Non penso di dire nulla di nuovo se dico che tutti gli esseri umani sono soggetti al pensiero dominante della società dove nascono e vivono.
      I dogmi cristiani non negano la libertà di avere una propria idea. Come tutte le società la Chiesa pone dei limiti alla pazzia umana. Ma lo sa che anche la scienza procede per dogmi e che senza i dogmi naturali il corpo umano si ammala? Provi a dormire due ore a notte per un anno, oppure a farsi abbuffate pantagrueliche pomeriggio e sera per due mesi. Certamente lei si sentirebbe libero dai dogmi, ma non può negare che avrebbe i giorni contatti. I dogmi, quando non fanno male, sono necessari. E non penso che credere al dogma dell’Immacolata concezione possa creargli l’itterizia.

      • Enrico Nippo ha detto:

        Agostino carissimo,

        Innanzitutto, grazie per il riscontro.

        Il suo intervento mi tenta a dilungarmi parecchio ma me ne astengo e mi limito a due osservazioni.

        “Che tipo di albero è cresciuto nelle società buddiste?”, ecco: posso risponderle: che tipo di albero è cresciuto nelle società cristiane?”. Come si dice, se Atene piange Sparta non ride. Voglio dire che tutto il mondo è paese, e c’è poco da illudersi che su questa terra possano realizzarsi società ideali. Anzi, proprio il fatto che il Cristianesimo vanta, come lei giustamente ricorda, un “Creatore, che rende gli uomini e le donne fratelli e figli dello stesso Padre”, rende la nostra situazione di (presuntuosi) Occidentali ancor più penosa e, me lo lasci dire, indegna di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. Quindi, almeno così mi fu insegnato, prima che alle magagne degli altri, dovremmo guardare alle nostre e particolarmente a quelle personali (non so se lei abbia letto il mio intervento/appello circa i sepolcri imbiancati, che, sarà un caso? non ha avuto nessun riscontro).

        “Nel buddismo non c’è bene e male, ma il vuoto”. Penso lei sappia benissimo che parlare delle cose dall’esterno lasci il tempo che trova. Cos’è il vuoto predicato dal Buddhismo? Come si può rispondere a tale domanda dall’esterno senza entrare nel vuoto? Il vuoto non è soltanto un concetto ma, assai di più, infinitamente di più, una realtà che non si può comprendere, e tanto meno criticare, se non entrandoci, o, se si vuole, essendola. Il concetto dice poco e niente e questo, mi permetto di dire, vale pure per i Cristiani. Un maestro zen dice: posso parlare della mela quanto voglio, ma se non la mangio non ne sentirò mai il sapore. Ebbene, noi cristiani chiediamoci quanto siamo bravi a parlare delle mele senza mangiarle.

        La smetto qui perché, a differenza di lei, sono un pensionato ed ho un bel po’ di tempo per meditare e scrivere, e mi sembra corretto approfittare di questo mio vantaggio.😊

        • Enrico Nippo ha detto:

          mi sembra scorretto

          • Luca Antonio ha detto:

            Enrico Nippo, apprezzo sempre i suoi interventi, compreso questo ultimo, il piu’ denso di derivazioni implicite della pagina, ma mi sembra opportuno fare due precisazioni:
            1) il dualismo.
            Lei , correttamente, dice che e’ nell’ Uno la vera perfezione, ma quello che sperimentiamo ogni giorno e’ un mondo duale, alto basso, destra sinistra , giusto sbagliato, paro disparo , verita’ menzogna, salute malattia, luce tenebra….solo due parti in gioco , come nei tribunali di tutto il mondo pieni di cause tra due sole parti, come in politica tra destra e sinistra …..e gli esempi potrebbero continuare infiniti.
            Sara’ che Dio, domando , ha voluto cosi’ ?.
            2) “Un maestro zen dice: posso parlare della mela quanto voglio, ma se non la mangio non ne sentirò mai il sapore. Ebbene, noi cristiani chiediamoci quanto siamo bravi a parlare delle mele senza mangiarle”
            Tale considerazione viene confutata efficacemente da S. Agostino con il passo che dice , vado a mente ma la sostanza e’ questa :
            ” ben diversa e’ la conoscienza della realta’ che si ha grazie alla sapienza e ai buoni insegnamenti , rispetto alle esperienze di una pessima vita” ,
            Esemplificando , secondo Lei , vede meglio la battaglia il generale che la osserva o il soldato che la combatte ?.

          • Luca Antonio ha detto:

            https://youtu.be/IZsJ2bIjj_g
            se funziona , guardi questo Enrico , a proposito del gustare la mela.

          • Enrico Nippo ha detto:

            Luca Antonio,
            grazie anche a lei per il contributo.

            In merito al bailamme planetario di cui lei parla, si apre un argomento oceanico (che non giungerà a nessuna conclusione col “parliamone”) circa la volontà di Dio. Andando all’osso: cos’ è la volontà di Dio? E coincide con il Suo permettere? Dio vuole o Dio permette si equivalgono? Non penso sia questa la sede per aprire una dialettica infinita e perciò inconcludente.

            Riguardo alla “conoscenza della realtà”, cos’è la realtà? E’ qualcosa che varia o è sempre uguale a se stessa? Se è qualcosa che varia ecco il bailamme, se è qualcosa che è sempre uguale a se stessa come coglierla? Certamente non oggettivandola bensì essendola. Ma per esserla occorre uscire dai limiti esistenziali umani costituiti dalle “proprie visioni” del mondo, dalle “realtà” che si creano con la propria mente iper-condizionata, qui aprendosi l’argomento dell’ascesi personale che, in sintesi, consiste nell’abbandonare il proprio ego (facile a dirsi). Al riguardo si veda il finale del film di cui lei ha proposto lo spezzone.

            Infine il generale vede meglio del soldato soltanto se prima ha … fatto il soldato.

  • Carlos ha detto:

    Li chiamerei “liberal-bolscevichi”.

  • Valentina ha detto:

    BLM dichiara, senza pudore, di essere di stampo Marxista. Direi che ormai non si nascondono più perché l’opera di lavaggio del cervello è andata a buon fine. Solo 7 anni fa non sarebbe stato possibile (il 7 non casuale).

  • giorgio rapanelli ha detto:

    Lo aveva scritto pure Rudolf Steiner che le logge angloamericane dell’alta finanza avevano portato Lenin e la sua rivoluzione bolscevica in Russia, sostenendo poi il comunismo di Stalin, il maoismo in Cina, Pol Pot e così via. Non c’è nulla di nuovo. i “cattocomunisti” nostrani si sono infiltrati pure nella Chiesa ad ogni livello: Vaticano, curie vescovili, parrocchie. Questi lupi camuffati da agnelli fanno la Comunione, ma li riconosci dai loro atti: creano confusione per imporre la loro volontà, rimanendo imperterriti di fronte alle leggi antiumane e antinaturali che i partiti, come il PD, impongono ad una nazione democratica. In Italia già è arrivato il Gender nelle scuole dell’OMS, imposto dove governano loro, Se continueranno a governare imporranno l’aborto al nono mese, come in altri Stati occidentali. Poi ci lamentiamo della reazione cosmica fatta di pandemie, disastri naturali e guerre… Con questo aborto hanno fallito in Africa, almeno per ora. In effetti, vogliono distruggere la civiltà cristiana occidentale ed europea che Carlo Magno iniziò milleduecento anni fa per le popolazioni del suo impero. Non dimentichiamo che il suo orifiamma, ossia lo stendardo che spiegava in battaglia, era un sole d’oro su fondo rosso con i raggi che scendevano in basso: era il Sole di Giustizia e rappresentava il Cristo. Però annoto un rigurgito di dignità nel clero. Ad esempio, dopo il Vescovo di Macerata che ha dichiarato che sarà un “vescovo scomodo” per il nuovo sindaco di Macerata, la Città di Maria, a cui si oppone Lilith con la stella a sette punte e con il pentacolo nel mezzo, (ci hanno fatto pure una statua a forma di disco, ponendola in una rotatoria di una via d’ingresso di Macerata). i Vescovi marchiagiani hanno proposto alle parti in lizza per la nuova amministrazione regionale marchigiana di mettere nel programma i “principi non negoziabili”, più altre cose viste alla luce del Vangelo. La lotta è dura, ma siamo schierati ad Armagedon e le due formazioni si stanno formando, con i “cattocomunisti” alla Sinistra del Trono, tra i Capri.. Ci vorrà tempo, ma la Donna vestita di sole schiaccerà gli spiriti lunari di Satana e instaurerà il nuovo corso nella evoluzione spirituale del pianeta.

    • Briciola ha detto:

      Se è vero quanto viene affermato da alcuni letterati e da alcuni storici, il crollo dell’impero russo potrebbe essere stato permesso da Dio in quanto la corruzione più estrema si era oramai introdotta nella corte imperiale russa.
      Quindi, se ci fosse stato l’aiuto dall’alto, nulla avrebbero potuto gli gnomi dell’alta finanza.
      Al contrario la memoria della granduchessa Elisabetta, la sorella della zarina Alessandra, divenuta monaca dopo l’assassinio del marito e martirizzata dai rivoluzionari, risplende luminosa nella storia.

      • wisteria ha detto:

        Grazie per aver ricordato questo aspetto della Rivoluzione russa.
        Molte furono le calunnie di cui fu oggetto la famiglia dello zar Nicola, ma in realtà egli, la moglie e i figli, morirono da buoni e fedeli cristiani, tanto che la Chiesa ortodossa li ha canonizzati quali “portatori di martirio”.
        Furono tra le prime vittime del comunismo.
        Certamente la corruzione serpeggiava nell’alta società e nella Corte. Nella famiglia Romanov non mancavano gli scandali, come divorzi e omosessualità, però dalle mie letture ho ricavato che nella disgrazia si comportavano con dignità.
        Meritano di essere riabilitati.
        Certamente una catastrofe storica così repentina ed efferata fa pensare a uno scatenamento di forze sataniche.

        • Briciola ha detto:

          Non sono d’accordo con quanto scritto sopra. Sembra che lo spiritismo avesse invaso una parte della società russa, e l’ingresso a corte di un pervertito criminale come Rasputin avesse completato l’opera.
          Nella cultura cattolica attuale viene esaltato Soloviev come il fondatore di una visione ecumenica della fede, ma sembra che anche Soloviev fosse impregnato di dottrine di tipo gnostico e confondesse le sue fantasie con rivelazioni dall’alto.

          • Luca Antonio ha detto:

            Esiste anche una gnosi cristiana, detta pura.
            Madam Blavaski era una gnostica impura – per lei Lucifero era il portatore di luce , veda quanto da me scritto piu’ sopra a proposito di Prometo-, mentre Soliviev se era gnostico, era, semplificando, per una gnosi pura, difatti la sua critica alla Blavatski e’ senza appello.
            Per quanto riguarda il suo ecumenismo era, nel suo intendere, solo tra l’ ortodossia e il cattolicesimo, in un riconoscimento della sovranita’ di Cristo senza nessun cedimento o compromesso.
            Il suo racconto dell’Anticristo non so se venisse dall’alto ma sicuramente e’ , assieme al coevo Re del mondo di Benson , il piu’ plauisibile ritratto di questa figura demoniaca; una visione rivoluzionaria che illumina in modo geniale la nostra attualita’ e quella della chiesa, come ebbe a riconoscere anche il compianto card. Biffi.