ABUSI HOMOSEX IN SEGRETERIA DI STATO. PARTE IL PROCESSO.

6 Settembre 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, come vi ricorderete nelle settimane passate ci siamo occupati di un caso delicato che riguardava un monsignore tedesco della Segreteria di Stato accusato di molestie sessuali nei confronti di un giovane sacerdote.

Bene, la prima udienza del processo diocesano si terrà lunedì mattina, 7 settembre.

Se volete fare una ripassata del caso, potete trovare qui gli articoli con cui Stilum Curiae ha coperto sin dall’inizio il caso.

Come vi ricorderete, per non turbare l’andamento del processo ci siamo auto-limitati, non pubblicando l’integrale delle accuse rivolte dal giovane sacerdote.

Non è escluso che dopo la prima udienza le pubblichiamo; e in effetti si tratta di una documento estremamente interessante.

Questo è il primo articolo, in cui si trattava della vicenda, e che dà il quadro della situazione.

Quel primo articolo ha provocato una lunga reazione dell’avvocato di mons. Kühn, che abbiamo pubblicato, per dovere di cronaca e obiettività. 

E infine abbiamo avuto un terzo articolo, che conteneva una presa di posizione dell’avvocato Laura Sgrò, che assiste il denunciante, sia a livello diocesano che romano; perché è stata presentata una denuncia anche alla Congregazione per la Dottrina della Fede.

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Ecco qualche brano dell’articolo che la collega Franca Giansoldati de Il Messaggero ha dedicato alla vicenda.

Lunedì prossimo, 7 settembre si terrà la prima udienza formale nel tribunale diocesano di Eichstätt, in Baviera. In parallelo anche la procura di Ingolstadt sta indagando sulla questione. Ha aperto una indagine per capire se si tratta una calunnia oppure se effettivamente si sono consumati reati a sfondo sessuale come sostiene la vittima, all’epoca dei fatti un sacerdote ventisettenne che lavorava sotto la autorità del presunto violentatore, all’epoca suo capo ufficio.

Gli avvocati della vittima sono due: l’italiana Laura Sgrò e il penalista di Monaco Alexander Stevens. La vicenda in Vaticano si trascina da tempo, smentita dall’accusato, e lasciata cadere da tutti. Ha però ripreso vigore con altre testimonianze riportate negli atti depositati dai legali. In particolare una persona ha deposto un atto giurato nell’aprile scorso in cui afferma di essere stato costretto a compiere atti sessuali durante il lavoro svolto in curia.

A fare scoppiare il caso era stata la Bild raccontando di un ex capo ufficio della Segreteria di Stato che molestava sessualmente un altro sacerdote, suo subordinato, chiedendogli con insistenza di essere masturbato, mostrandogli i propri attributi, facendogli assalti nella stanza delle fotocopie dove il rumore avrebbe sovrastato le richieste. Mobbing, pressioni, attenzioni squallide. Una storia ben poco edificante che sarebbe avvenuta anni fa, nel palazzo apostolico, messa a tacere fino all’allontanamento – in una diocesi in Germania – del presunto molestatore.

Nella testimonianza della vittima si legge che il 16 giugno 2019 è stata interrogato dalla polizia tedesca di Landshut sui fatti riguardanti i comportamenti del monsignore. «La mia deposizione è stata, come da mia richiesta, videoregistrata. Ho informato gli inquirenti non solo delle violenze subite in Vaticano, ma anche delle vendette del prelato nei miei confronti e le conseguenze che patisco a tutt’oggi. Nell’interrogatorio è emerso tutto il mio dolore, che mi è costato uno sforzo emozionale significativo, in quanto ho dovuto rammentare episodi traumatici a causa dei quali mi sono visto costretto a lasciare il servizio diplomatico della Sante Sede».

§§§

Qui sotto invece avete la traduzione dell’articolo che LifeSiteNews ha dedicato ieri alla questione nella traduzione di Duc in Altum. Buona lettura!

***

Nel 2002 la Chiesa cattolica è stata scossa dalle rivelazioni circa abusi sessuali perpetrati dal clero. Mentre l’abuso sessuale in tutte le professioni non era una novità, quello tra il clero suscitò particolare ripugnanza. Ma, più ancora di questo, le nuove rivelazioni misero in evidenza il ruolo degli stessi vescovi nella crisi, poiché chiarirono di aver permesso a preti noti come abusatori sessuali di restare impuniti e di essere trasferiti in altre parrocchie o diocesi, dove a volte avrebbero persino abusato di nuovo.

Sei mesi dopo che le rivelazioni emersero per la prima volta sulle pagine del Boston Globe, i vescovi statunitensi pubblicarono la loro Carta di Dallas. Pur introducendo una politica di tolleranza zero per i sacerdoti responsabili di abusi sessuali, il documento fu criticato per non aver affrontato il ruolo dei vescovi nello scandalo. Il testo, che escludeva le responsabilità dei vescovi, fu scritto sotto la guida dell’allora cardinale Theodore McCarrick e dell’arcivescovo Wilton Gregory, all’epoca presidente della Conferenza episcopale degli Stati Uniti d’America.

Papa Giovanni Paolo II incontrò i cardinali statunitensi per affrontare la questione sulla scia dello scandalo scoppiato nel 2002 e poi nel 2004. Anche papa Benedetto XVI ebbe molti incontri per affrontare lo scandalo degli abusi.

Tuttavia, lo stesso Vaticano fu messo sotto esame fin dall’inizio per la sua gestione degli abusi. La reputazione del pontificato di papa san Giovanni Paolo II fu segnata in modo significativo dalle rivelazioni sugli abusi sessuali da parte del fondatore dei Legionari di Cristo, padre Marcial Maciel. Una fonte vicina a papa Giovanni Paolo II ha detto a LifeSite che Giovanni Paolo II non poteva convincersi a credere alle accuse da quando Maciel si era mascherato da conservatore, tenendo conto che in Polonia, patria di Giovanni Paolo II, i comunisti spesso accusavano i sacerdoti fedeli di abusi sessuali in modo da danneggiare la loro reputazione.

Un gruppo di otto ex seminaristi legionari si recò per la prima volta in Vaticano per presentare denunce per abusi nel 1998, ma fu necessario arrivare al 2006, dopo l’elezione di papa Benedetto XVI, perché Maciel fosse rimosso da ogni ministero pubblico.

Poco prima, alla fine del 2005, in risposta alla constatazione che la stragrande maggioranza degli abusi perpetrati dai sacerdoti era di natura omosessuale, Benedetto XVI intraprese un’azione decisa per riaffermare il divieto di accettare omosessuali nei seminari.

Sembra tuttavia che ci sia stato un altro scandalo di abusi omosessuali che avvenne silenziosamente all’interno del Vaticano nello stesso periodo di Maciel. Mentre papa Benedetto, insieme al resto della Chiesa, esprimeva pubblico dolore, incontrava vittime di abusi e prometteva riforme, coloro che occupavano posizioni elevate in Vaticano continuavano a gestire in modo errato le accuse credibili di abusi sessuali all’interno delle sacre mura.

Davanti ai tribunali penali della Germania c’è ora un caso: due preti denunciano raccapriccianti abusi sessuali per mano di monsignor Christoph Kühn, all’epoca alto funzionario della Segreteria di Stato della Santa Sede.

Monsignor Florian Kolfhaus e un secondo denunciante, un ex prete, affermano che Kühn li costrinse con la violenza ad atti sessuali masochistici.

Kolfhaus presentò una prima denuncia contro Kühn in Vaticano nel 2006. Testimoniò che l’abuso avvenne all’interno degli uffici della Segreteria di Stato, nonché all’interno di Casa Santa Marta, residenza dei prelati vaticani. Ma sembra che nessuna indagine formale sia stata avviata fino al 2019, nonostante il 3 luglio 2006 sia stata presentata ai superiori della Segreteria di Stato la Relazione dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò, delegato per le Rappresentanze pontificie.

L’altro sacerdote, che ha reso la sua testimonianza per la denuncia di Kolfhaus attualmente in corso in Germania, da allora è stato ridotto allo stato laicale e ora è un attivista omosessuale e Lgbt.

Nei fascicoli del tribunale si trova anche un messaggio WhatsApp dell’aprile 2017 (visto da LifeSite) con il quale Kühn offriva al monsignore un futuro sostegno finanziario nel caso in cui il sacerdote poi laicizzato lo avesse aiutato a riabilitare il suo nome riguardo alle accuse contro di lui.

Lunedì prossimo, 7 settembre, Kolfhaus comparirà per la prima udienza presso la diocesi di Eichstatt, la diocesi di origine di Kühn.

Kühn fu a capo della Sezione tedesca della Segreteria di Stato in Vaticano dal 2001 al 2008. In questa posizione aveva l’incarico di controllare preti e vescovi dalla Germania per le promozioni, e come tale era a conoscenza di tutti i registri del personale di questi prelati. Essendo in una posizione così alta e coinvolto negli affari della Chiesa tedesca, Kühn fu spesso in stretto contatto con papa Benedetto XVI sia dopo la sua elezione nel 2005 sia prima, quando Ratzinger era prefetto della Congregazione per la dottrina della fede.

Come capo della sezione tedesca fino al 2008, Kühn organizzò i viaggi di Benedetto in Germania, viaggiò con lui sull’aereo papale e fu spesso fotografato fianco a fianco del papa a ricevimenti ufficiali come quelli del 2005, durante la visita del pontefice a Colonia, con il presidente tedesco Horst Kohler, il cancelliere Gerhard Schröder e il futuro cancelliere Angela Merkel.

Kühn aveva la reputazione di conservatore. Come spiega Kolfhaus nella denuncia presentata al Vaticano oltre che alla diocesi di Eichstätt, “monsignor Kühn si interessò personalmente a me, visto il difficile lavoro che stava per intraprendere, ovvero cambiare radicalmente la ‘linea politica’ della Conferenza episcopale tedesca circa la partecipazione dei vescovi tedeschi al sistema nazionale in materia di legislazione sull’aborto”. (Le diocesi tedesche – contrariamente a varie direttive impartite dalla Santa Sede – hanno partecipato al sistema statale, fornendo alle donne, su richiesta, un certificato necessario per abortire legalmente. Questo conflitto ha fortemente polarizzato la Chiesa cattolica in Germania).

Kolfhaus afferma di aver subito abusi sessuali per mano di Kühn dalla fine del 2003 al 2004 e di aver segnalato l’abuso a diversi superiori in Vaticano e altrove a partire dal 2006. Tramite il suo avvocato, Alexander Stevens, Kolfhaus ha detto a LifeSite che non diede inizio al procedimento legale né si rivolse alla stampa. Solo dopo che i dettagli dell’abuso furono raccontati dal quotidiano tedesco Die Bild nel 2019, e la polizia lo interrogò, diede inizio alla causa.

“Quando i giornalisti o le autorità civili vengono da me, devo rispondere sinceramente, mentire non vorrebbe dire altro che coprire il responsabile del reato”, ha detto Kolfhaus a LifeSite.

Il 22 gennaio 2020 l’arcivescovo Carlo Maria Viganò diede la sua testimonianza sulle indagini della Chiesa relative al caso perché dal maggio 1998 al luglio 2009 fu delegato per le Rappresentanze pontificie presso la Segreteria di Stato, una posizione che lo rendeva responsabile del personale della Curia romana come subordinato al sostituto della Segreteria di Stato.

Nella sua testimonianza (che LifeSite garantisce essere stata effettivamente rilasciata) Viganò afferma di essere “a conoscenza di precise informazioni riguardanti le molestie e tutti i tipi di abusi commessi da monsignor Christoph Kühn contro monsignor Florian Kolfhaus”.

L’arcivescovo Viganò osserva inoltre che Kolfhaus informò dell’abuso varie persone, tra cui un superiore presso la Segreteria di Stato e anche un vescovo incaricato della preparazione dei candidati al servizio diplomatico per il Vaticano.

L’arcivescovo Viganò riferisce che anche l’attuale segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, fu informato. Parolin all’epoca era sottosegretario alla Sezione per i rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato.

LifeSite ha contattato il cardinale Parolin per un commento tramite la Segreteria di Stato e, il 24 agosto, ha ricevuto la seguente risposta dalla Sala stampa vaticana: “Come sapete, le accuse riguardanti monsignor Kühn sono all’esame delle autorità canoniche e civili. In queste circostanze, siamo certi che capirete che in questo momento un commento non è appropriato”. La risposta rilasciata dalla Sala stampa vaticana aggiungeva: “Nel frattempo, confidiamo che farete ogni sforzo per denunciare i fatti, ed evitare speculazioni sul caso”.

Secondo Viganò, per esaminare le relazioni di Kolfhaus sugli abusi subiti non fu intrapresa nessuna indagine ufficiale, almeno fino al luglio 2009 (quando l’arcivescovo terminò il suo incarico di delegato per le Rappresentanze pontificie). Tra le prove che avrebbero richiesto un’indagine ufficiale c’erano il rapporto inviato alla Segreteria di Stato da monsignor Justo Mullor, presidente della Pontificia accademia ecclesiastica; una relazione dello psicologo, datata 14 giugno 2006, che esprimeva un giudizio negativo su Kühn, e la Nota di Viganò per il sostituto del 3 luglio 2006.

L’arcivescovo Viganò riferisce: “Sua Eccellenza monsignor Mullor ha ritenuto suo dovere informare per iscritto i suoi superiori presso la Segreteria di Stato delle confidenze che gli erano state fatte da padre Kolfhaus. Data la gravità del caso, il presidente della Pontificia accademia ecclesiastica ha ritenuto opportuno presentare i documenti contenenti le confidenze di padre Kolfhaus al giudizio di padre Bartholomew Kiely, SJ, professore di Psicologia alla Pontificia Università Gregoriana, reticito nomine [rimozione dei nomi]. Sulla base di questo documento, padre Kiely ha formulato una prognosi negativa sulla personalità di monsignor Kühn”. (Anche questi documenti si trovano negli archivi della Segreteria di Stato).

La testimonianza di Viganò mette in discussione anche la decisione del 2001 di avere in primo luogo Kühn in Vaticano. Stando alla testimonianza di Viganò, il comportamento sessualmente scandaloso di Kühn era noto al Vaticano già nel 1997, quando Kühn era sacerdote in servizio nella nunziatura dello Zimbabwe. Viganò racconta: “Monsignor Christoph Kühn iniziò il suo servizio nella nunziatura apostolica in Zimbabwe il 1° luglio 1997. Durante questo suo primo incarico, il nunzio, sua eccellenza monsignor Peter Prabhu, dovette segnalare alcuni comportamenti del suo collaboratore [Kühn] che avrebbero potuto indicare la sua possibile tendenza omosessuale. Nel febbraio 1998 il nunzio riferì che, al ritorno da una visita pastorale di diversi giorni, gli fu detto che padre Kühn era molto malato e che [Kühn] voleva vederlo immediatamente. Il nunzio andò nella sua stanza e bussò alla porta. Kühn gli disse di entrare e si mostrò disteso sul letto, con indosso solo mutandine molto succinte. Il nunzio gli disse di vestirsi e se ne andò. In seguito, e nonostante l’ammonimento ricevuto, Kühn andò dalla camera da letto al suo ufficio e poi nell’area comune della nunziatura svestito allo stesso modo”.

In un’altra occasione, durante un incontro durato due ore in un club italiano, con le luci spente mentre venivano proiettate diapositive, padre Kühn prese un giovane ragazzo biondo di circa nove o dieci anni e lo fece sedere sopra di lui, abbracciandolo.

Nel 2008 Kühn fu trasferito a Vienna dall’allora sostituto arcivescovo Fernando Filoni per lavorare nella nunziatura. Due fonti vicine a papa Benedetto hanno parlato in modo anonimo a LifeSite di questo argomento, suggerendo che Kühn fu trasferito a Vienna perché i suoi comportamenti sessuali scandalosi (in alcuni casi con soggetti creduti consenzienti) divenne troppo noto. Uno disse che il papa trasferì Kühn pur essendo a conoscenza dei suoi problemi e perfino chiese al cardinale Joachim Meisner, arcivescovo di Colonia, di portare Kühn nella sua diocesi, ma Meisner rifiutò. Un’altra fonte ha affermato: “Quando si seppe che [Kühn] aveva molestato diversi giovani (tra cui anche Kolfhaus), Benedetto XVI lo allontanò dal Vaticano e lo mandò a Vienna”. Questa fonte ha insistito, difendendo il papa, sul fatto che Benedetto intervenne personalmente e che punì Kühn due volte, destinandolo a posizioni meno importanti, prima a Vienna (2008) e poi a Eichstätt (2012), e questa volta rimuovendolo dal servizio diplomatico.

Un’altra fonte dalla cerchia di Benedetto suggerisce, tuttavia, che Benedetto non fosse a conoscenza della questione e che essa venne affrontata dall’allora segretario di Stato in persona (ora cardinale Tarcisio Bertone) o dall’allora sostituto (ora cardinale Fernando Filoni).

LifeSite ha contattato il papa emerito Benedetto XVI, tramite il suo segretario personale, l’arcivescovo Georg Gänswein, chiedendo un commento, ma non ha ricevuto risposta.

Negli archivi del tribunale, attualmente presso il procuratore di Stato, un uomo che era impiegato in una posizione di alto rango presso la diocesi di Eichstätt riassume quanto gli è stato detto dai superiori della diocesi riguardo a Kühn. Fu avvertito di essere “cauto” nei confronti di Kühn “a causa del suo passato un po’ difficile”. Quando chiese ulteriori informazioni, sia il direttore finanziario della diocesi sia il vicario generale lo informarono che Kühn era noto per aver avuto alcuni “incontri irrisolti”, durante la permanenza in Africa, legati al suo essere omosessuale”. Durante la sua permanenza a Vienna, hanno aggiunto, “divenne così selvaggio che gli fu vietato l’ingresso in un hotel”.

Secondo questa fonte, il vicario generale gli disse che il motivo ufficiale del licenziamento di Kühn da Vienna era legato alla “storia dell’hotel” e a “ulteriori contatti sessuali non consensuali durante il suo servizio diplomatico”.

Nel bel mezzo di questo scandalo, nell’aprile 2011, papa Benedetto conferì a Kühn una nomina speciale come “prelato d’onore di Sua Santità”, un riconoscimento papale che spesso arriva dopo diversi anni di servizio nel corpo diplomatico del Vaticano.

Alla fine dell’agosto 2012 Kühn fu rimosso dal servizio diplomatico del Vaticano e trasferito nella sua diocesi di origine di Eichstätt, in Germania, dove fu nominato canonico della Cattedrale dal vescovo Gregor Hanke. Quella posizione fece guadagnare a Kühn uno stipendio molto più alto e una posizione di notevole prestigio.

Nell’aprile del 2019 le accuse contro Kühn sono state rese note al pubblico dal quotidiano tedesco Die Bild. Solo in seguito il vescovo Hanke di Eichstätt, che secondo la testimonianza di Viganò era stato informato in precedenza degli abusi di Kühn, sospese il prelato dalle sue funzioni. A Kühn fu anche detto di celebrare solo Messe private; tuttavia LifeSite ha scoperto che nel giugno del 2020 ha celebrato una Messa pubblica nella diocesi di Regensburg. Rispondendo a una richiesta di LifeSite al riguardo, la diocesi di Eichstätt si è limitata a sottolineare che Kühn ha celebrato la Messa in un’altra diocesi, mentre la diocesi di Regensburg ha rifiutato di commentare.

LifeSite ha contattato monsignor Kühn rivolgendogli alcune domande. In risposta, l’avvocato di Kühn ha minacciato una causa se LifeSite dovesse riferire sul caso. Il legale ha negato tutte le accuse e ha vietato non solo di riferire sul caso, ma anche di condurre ulteriori ricerche al riguardo.

Kühn prese conoscenza delle accuse per la prima volta nel luglio 2020, dopo che il vaticanista italiano Marco Tosatti pubblicò sul suo blog una traduzione di parti di un articolo di Die Bild del 16 luglio 2020 dedicato al caso, ma le negò con veemenza.

Inoltre, Kühn afferma che l’avvocato di Kolfhaus Alexander Stevens è “un noto attivista Lgbtq e sostenitore del relativo stile di vita e dissolutezza”.

Stevens ha detto a LifeSite che l’accusa di Kühn contro di lui è falsa: “Il prelato ovviamente non esita a screditare nemmeno l’avvocato della vittima”, ha scritto via mail. “Secondo me, la strategia di Kühn è ancora una volta manifesta: neutralizzare il nemico con deliberate falsità”.

Il Codice di diritto canonico (can. 1395) afferma: “Il chierico concubinario, oltre il caso di cui nel can. 1394, e il chierico che permanga scandalosamente in un altro peccato esterno contro il sesto precetto del Decalogo, siano puniti con la sospensione, alla quale si possono aggiungere gradualmente altre pene, se persista il delitto dopo l’ammonizione, fino alla dimissione dallo stato clericale. §2. Il chierico che abbia commesso altri delitti contro il sesto precetto del Decalogo, se invero il delitto sia stato compiuto con violenza, o minacce, o pubblicamente, o con un minore al di sotto dei sedici anni, sia punito con giuste pene, non esclusa la dimissione dallo stato clericale, se il caso lo comporti”.

Esperti di diritto canonico hanno detto a LifeSite che gran parte del problema che ha portato agli scandali degli abusi sessuali nella Chiesa è stato l’ignoranza e il rifiuto di applicare il diritto canonico.

John-Henry Westen

(Ha collaborato Maike Hickson)

Fonte: lifesitenews

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43 commenti

  • Michel Berthoud ha detto:

    Quando si è dimesso dal soglio di Pietro, Joseph Ratzinger ha consegnato nelle mani del suo successore una relazione, una vera e propria inchiesta, portata avanti da tre cardinali che Benedetto XVI aveva individuato per lo scopo di far emergere più problemi possibili. All’epoca, si era ipotizzato di come in quel testo fosse presente più di una indicazione sul da farsi sulla cosiddetta “lobby gay”, ma non se n’è più parlato.
    Fonte: https://bit.ly/3lXLat7 Giuseppe Aloisi

  • Lucia ha detto:

    Avevo letto già in passato che Papa Giovanni Paolo 2 si rifiutava di credere alla colpevolezza di Maciel perché il regime comunista usava mettere in giro accuse di pedofilia o abusi sessuali quando voleva distruggere un prete o un vescovo senza sbatterlo in prigione e trasformare il poveretto in martire. Trovo triste che una convinzione sbagliata ma dettata dal rispetto di un Papa per un confratello abbia provocato così tanti disastri a tutta la Chiesa, si è perso tempo prezioso per combattere una terribile realtà e perso credibilità, il povero Benedetto 16 provo a far capire a Giovanni Paolo 2 che Maciel non era ciò che sembrava ma senza ottenere nulla ed è stato a lui che giornalisti indelicati chiedevano perché non avessero cacciato dal Vaticano un simile soggetto…… Buona serata

  • Virro ha detto:

    cari amici cattolici, ci dobbiamo tutti identificare dentro questa parola “peccatori”, altrimenti Gesù non avrebbe istituito il bellissimo sacramento della confessione, detto anche grande sacramento di “guarigione”.
    Detto ciò, l’atteggiamento che inorridisce di Mons. Kuhn è la negazione a tale peccato, tanto da mantenerlo vivo malgrado le varie collocazioni di servizio.

    • Enrico Nippo ha detto:

      “Cari amici cattolici, ci dobbiamo tutti identificare dentro questa parola “peccatori”, altrimenti Gesù non avrebbe istituito il bellissimo sacramento della confessione, detto anche grande sacramento di “guarigione””.

      Caro Virro, non credo che questo suo appello avrà ub riscontro. Seguirà la stessa sorte del mio che, in precedenza, si rifaceva ai sepolcri imbiancati.

  • antonio cafazzo ha detto:

    Una divagazione per quelli a cui piacciono le insalate misticanza.

    Dr. Tosatti si prepari. Dopo il successo dell’intervista a Adoración y Liberación (poco fa 11646 visualizzazioni su Youtube con 88 commenti e 1062 like), giungono rumori dal giornale Avvenire: il comitato di redazione vuole (ma ha paura del suo benefattore) intervistarla per dare un po’ di ossigeno alla testata.

    • Marco Tosatti ha detto:

      Li aspetto a piè fermo…

      • Sherden ha detto:

        Se fossi in lei, caro Tosatti, mi porterei appresso (e ben nascosto) un registratore. Sa com’è, improvvisamente m’è venuto un certo pensiero…

  • Adriana ha detto:

    Quando la “passione”diventa “abitudine” e
    perciò ” vizio “.
    Che gran peccato …

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    x internauta . All’Angelus il Papa ci ha dato l’ennesima lezione sul Vangelo secondo lui. Nel testo evangelico è detto : – se il tuo fratello commetterà una colpa CONTRO DI TE va’ e ammoniscilo tra te e lui solo.-
    Si tratta quindi di un insegnamento riguardante il modo di dirimere questioni personali fra due membri della comunità, non sul modo di ammonire i peccatori, che peccano pubblicamente contro Dio e l’umanità.

    • Antonio Cafazzo ha detto:

      Ovviamente (altrimenti si tirava la zappa sui piedi ) il PAPA-CORRETTORE si è guardato bene dal commentare la prima lettura (Ez 33,1-7-9) di oggi:
      “Mi fu rivolta questa parola del Signore: «O figlio dell’uomo, io ti ho posto come sentinella per la casa d’Israele. Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia. Se io dico al malvagio: Malvagio, tu morirai, e tu NON PARLI perché il malvagio desista dalla sua condotta, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te.”

  • Rafael Brotero ha detto:

    C’è una maledizione divina sulla chiesa di Bergoglio. Bisogna fare come Lo, fuggire senza guardare indietro.

    • Don Pietro Paolo ha detto:

      Rafael,
      Ha ricevuto, forse, l’invito ad uscire dalla Chiesa dal grande arcangelo di cui porta il nome? Potremmo chiamarla da ora in poi Lot ?. Almeno avesse portato con se’ tutti quelli come Mons. Kühn! Oggi staremmo un po’ meglio. Ma siamo fiduciosi: il Signore purificherà tutto. Un consiglio: stia attento! Non vorrei che dopo aver scampato il fuoco della perversa Sodoma, come Lot cadesse in trame degeneri e più losche nella sua nuova residenza? (Cfr Gn 19, 30-38)

      • Marcolino ha detto:

        Don Pietro Paolo e’ difficile uguagliare il giusto Lot.🤣 Dovrebbe avere due figlie (non dovrebbero esserci più uomini, si vede che a Sodoma srano tutti omosex, nel qual caso Lot non l’aveva capito invitandoli a sodomizzare le figlie?
        Dovrebbe indulgere al vino, ingravidarla. E poi può essere che rimanga giusto (come dice mi pare San Paolo?) perché nell’incesto non aveva pieno consenso e deliberata avvertenza.

      • Rafael Brotero ha detto:

        Non c’è bisogno di lumini mistici speciali per capire che la chiesa bergogliana è una filiale di Sodoma e che fuggire al più presto è l’unica salvezza. Guai a chi come te, falso sacerdote, ci resta come a casa sua. Sarà terribile cadere tra le mani del Dio vivo. Vade retro.

      • Rafael Brotero ha detto:

        Naturalmente, puoi chiamarmi Lot, senza problemi. Ti posso chiamare sodomita?

  • Alessandro ds ha detto:

    Hanno rifiutato di applicare il diritto canonico non per ignoranza, ma perché sono dei sociopatici, non sono veri cristiani, sono finti cristiani che hanno messo le vesti del sacerdote non per pascolare il gregge, ma per pascolare loro stessi.
    Allo stesso modo di tutti voi che sapete che ci sono molti prelati scomunicati ma non volete consideratli tali. ( come i vari: Card. Kasper – Mons. Viganò – Bergoglio – Souza s.j. – Martins. Ecc. Ecc..)

    Si chiama “Sociopatia”, è un disturbo psichiatrico delle persone che disprezzano e violano apertamente le leggi e le regole, disprezzando l’altrui diritto, le leggi comunitarie come il diritto canonico e le regole.
    Esattamente ciò che fanno tutti quelli che sanno bene che ci sono diversi prelati scomunicati ma fanno finta di non saperlo oppure pensano che il diritto canonico siano semplici regole giuridiche e non abbiano anche potere spirituale.
    Come un ladro che diventa colpevole sono se l’accusa riesce a farlo condannare, se non ci riescono è innocente.
    No! La legge della chiesa è sopratutto di potere spirituale.
    Uno scomunicato non è solo questione di potere giuridico, ma è soprstutto di potere spirituale.
    Chi crede in Dio deve credere che quando la chiesa amministra un battesimo o un Ordinazione quel battesimo e Ordinazione hanno potere spirituale ed esistono veramente anche se non lo vedìamo ( e abbiamo la conferma che esistono veramente tramite tantissime testimonianze di avvenimenti visibili e altro )
    Allo stesso identico modo se la chiesa scomunica una persona latae sententiae quella scomunica esiste veramente anche se non la vediamo, quella persona spiritualmente non è più un membro della Chiesa, e tutto quello che fa è sacrilegio e fmgrave offesa a Dio.
    Chi si rifiuta di credere al diritto canonico semplicemente non è un vero Cattolico, ma è eretico e sociopatico malato di mente.

    • anonimo ha detto:

      ” Mons. Viganò” ? scomunicato? ma per favore, ma si vergogni, e molto anche, Mi meraviglio del cd Tosatti, aperto e inclusivo sì, ma a tutto c’è un limite. Vista la pubblicazione di tali commenti, caro Tosatti, penso proprio che cancellerò il suo blog dalla mia agenda, ritirandomi in blog ben più coerenti con la fede professata. Mi ero proprio sbagliato, su di Lei, caro Marco, e di molto anche,m a quanto vedo.

      • Marco Tosatti ha detto:

        Caro cattolico, mi dispiace. Le assicuro che compio una severa e diuturna opera censoria. Lascio però che molte opinioni, anche quelle con cui io evidentemente non concordo, vengano espresse, un modicum, diciamo. Servono come anticorpi. Grazie comunque per la sua fedeltà.

        • Don Pietro Paolo ha detto:

          Carissimo dott. Tosatti,
          Con una risposta come questa al sedicente Cattolico, nome che proprio non gli si addice, in quanto di cattolico ha ben poco, che non so se minaccia o ricatta, non c’è altra soluzione che levare l’incomodo e uscire. Non credo che Alessandro DS abbia detto delle menzogne anche se il suo stile di porsi all’apparenza non sembra propriamente pacifico. Per voi, Mons. Vigano’ è intoccabile; le sue affermazioni contraddittorie sono infallibili, quindi le reazioni ai suoi discorsi sono censurabili. Invece tutte le imprecazioni vomitate contro il Papa e i non lefebvriani passano tranquillamente. Che coerenza è mai questa? I lefebvriani si possono permettere di dire quello che vogliono, mentre gli altri, i contrari, vengono censurati o canzonati? In ogni caso, grazie dott. Tosatti per avermi ospitato nel suo blog. Chiedo scusa a Mons. Vigano’ se ho alzato il tono nei suoi confronti. Non era mia intenzione e mai avrei pensato di pormi in questo modo davanti a un vescovo. Ma io ho consacrato la mia vita a Cristo , amo la sua Chiesa e, aldilà dei suoi difetti, dei peccati e delle defalliances di alcuni suoi pastori, compreso il supremo, io resto fedele, obbediente e uso altri atteggiamenti di reazioni più costruttivi. Vero è che Sposa di Cristo oggi sta vivendo la stessa passione del Signore e che tanti suoi nemici stanno nel suo interno, ma risorgerà. Molti, lasciandosi trarre nell’errore da presunte o vere apparizioni, pensano di essere i novatori e i purificatori della Chiesa. No! La salvezza viene solo dal Signore. Non c’è nessuna profezia biblica o privata vera che non dica che sarà il Signore in Persona a mettere ordine a tutto. Quindi, tutti questi nuovi Atanasio e salvatori si mettano il cuore in pace. Non è allontanandosi dalla Chiesa che si preserva la sua santità e la sua ortodossia. Quel “piccolo resto”, più di evangelica memoria che frutto di rivelazioni private, di cui ognuno crede di farne parte, con l’illusione di aver trovato gli altri componenti nel suo gruppo che, per come si presenta, il nome più appropriato e quello di setta, lo conosce solo Dio. Il “piccolo gregge” e formato da “uomini che sospirano e piangono per tutti gli abomini che vi si compiono” (Ez. 9,4) e, segnati spiritualmente dal sigillo del Salvatore divino, vivono di preghiera, di lavoro umile e indefesso nel campo che il Signore ha loro affidato nella sua immensa Vigna. Sono uomini conosciuti solo dal Signore, educati e curati nel nascondimento dalla Beata Vergine, la Madre della Chiesa. Questi saranno la primizia della Chiesa rinnovata. Le loro uniche armi sono la Croce di N.S. Gesù Cristo e il Santo Rosario. Forse neanche loro lo sanno, ma sono come il sale che non si vede e rende saporoso le pietanze; sono come il lievito che nel silenzio fermenta la pasta. Sono anche sentinelle, nuovi profeti che come Giovanni Battista gridano la verità davanti a chiunque, anche davanti ai potenti, ma restano al loro posto non sostituendosi alle persone redarguite. Nella Chiesa del passato persone come queste ce ne sono state tante. Chiedo scusa a quanti ho risposto con sarcasmo, modalità che per la verità, ha sorpreso anche me (non è mai capitato di rispondere ad attacchi e a incongruenze in questo modo). Sono contento di sapere che c’è qualcuno nel suo blog che difende con sapienza la S. Madre Chiesa, il suo Magistero e la sua Tradizione da attacchi sconsiderati da coloro che si dicono cattolici ma che in realtà la danneggiano ulteriormente. Anche se non li conosco, per questi autentici cattolici esprimo tutto il mio compiacimento e il mio affetto. Gli auguri più cari per il lavoro prezioso che fate per la Chiesa, nostra Madre comune. Vi assicuro le mie preghiere. A quanti si rallegreranno della mia scelta di uscire da questo blog in quanto ero diventato, per usare una frase biblica, un “tormento”(cfrAp. 11, 10) per la loro pazienza, dico: cantate pure il vostro Alleluia e il vostro Te Deum però, permettetemi un ultimo sarcasmo: vi raccomando rigorosamente, in latino. Chissà! Forse il buon Dio, che preferisce la lingua latina, toccherà il vostro cuore e la vostra mente e vi farà capire il vero senso di “Extra Ecclesiam nulla salus” e che non esiste Chiesa di Cristo se non quella Cattolica romana guidata dal successore di Pietro. Se ho dedicato molto tempo anche a voi, l’ho fatto per un nobile fine: quello dell’unità nella Chiesa. Mi aspettavo, come era di dovere, una reazione corale degli stilcuriali all’intervento di Borghese pasciuto, ma non c’è stata. La cosa mi ha fatto molto pensare… mi fermo qui per non essere di materasso per qualcuno. Il lavoro apostolico mi attende. Grazie ancora a tutti e che Dio vi benedica.

          • Enrico Nippo ha detto:

            Caro don Pietro Paolo, lei dice , fra l’altro, che

            “Non c’è altra soluzione che levare l’incomodo e uscire … I lefebvriani si possono permettere di dire quello che vogliono, mentre gli altri, i contrari, vengono censurati o canzonati?”… Chiedo scusa a quanti ho risposto con sarcasmo, modalità che per la verità, ha sorpreso anche me (non è mai capitato di rispondere ad attacchi e a incongruenze in questo modo).

            1) Che fa, abbandona la lotta?

            2) i lefebvriani sono stati altrettanto trattati con sufficienza, sarcasmo e a suon di antemi e scomuniche.

            3) L’esperienza su questo blog l’ha arricchita più di quanto lei pensi: quando qualcuno si sorprende di se stesso, circa qualcosa che ignorava (di se stesso) è sempre positivo. Sa, a casa propria (in questo caso la sua parrocchia) in qualche modo tutto giro secondo il verso giusto. E’ quando si esce di casa che comincia il bello poiché alle rose della realtà di casa propria si aggiungono le spine del campo aperto.

      • Alessandro ds ha detto:

        Il dott. Tosatti a dire il vero mi censura molto, sono diventato la croce del dott. Tosatti negli ultimi mesi, mi scuso con lui per il lavoro extra che gli costo.
        Però io sono di altra opinione, se la esprimo educatamente e non aggressivamente è giusto che ognuno possa dire la sia, altrimenti saremmo ai stessi livelli dei giornalisti bergogliani.
        Sig. Anonimo lei conosce il Diritto Canonico? Beh io si, e anche molto bene, parlo con cofnizione di causa e basandomi su dati oggettivi confutabili e visibili agli occhi di tutti. Ovviamente per cogliere certe sfumature bisogna conoscere i decreti Ex Cathedra di San Pio X e San Pio IX e le dichiatazioni e affernazioni rilasciate da Mons. Viganò negli ultimi mesi,se non conosce quelli è inutile illuatrargli.
        Ci tengo a dire che io guardavo a Mons. Viganò con ammirazione, lo stimavo e c’è stato un periodo che pensavo che potesse essere un faro o un ancora di salvezza, ma purtroppo ha deviato.
        Come Martin Lutero anche Mons. Viganò ha incominciato la sua battaglia avendo ragione ed essendo dalla parte del giusto, ma proprio come lui è caduto nella deviazione dottrinale per superbia e per vincere a ogni costo la sua battaglia. E si è anche lasciato usare e ancora si fa usare dalle associazioni ultra cattoliche americane e dai Lefevbriani, che lo stanno usando come ariete di sfindamente per i loro motivi politici e di potere.
        Il dott. Tosatti stima mons. Viganò, e proprio per la stika che ha di lui non riesce a vedere i suoi errori dottrinali e non ci vuole vedere il male.
        Però Sig. Anonimo, mi sarebbe piaciuto da parte sua, inveve di una reazione negazionista a priori per partito preso, che magari poneva la domanda di argomentare e dimostrare ciò che io affermo, in modo da poter confutare se dico il vero o il falso.
        Grazie e con rispetto di tutti.
        Caritas in veritas!

        • anonimo ha detto:

          Confesso di essere a digiuno di diritto canonico, e di seguire solo il mio intuito, le sensazioni che mi provocano gli scritti dei vari autori, sia in un sensi che nell’altro ( inutile dire che mi trovo in piena sintonia con mons. Viganò, un po’ meno con don Minutella, tanto per restare tra i ribelli). Le riconosco comunque, caro Alessandro, correttezza firmale e linguistica, che testimoniano a suo favore. Con dovuto rispetto fraterno, un caro saluto. E lei, caro Marco, non me ne voglia, grazie anche a lei delle precisazioni. L.,J.C.

        • Marcolino ha detto:

          Rivendico il titolo di più censurato da Tosatti. Lui (sto scherzando) mi ha lasciato in un limbo, come la chiesa cattolica prima di AL, e pure dopo. Non posso fare l’eucarestia ma la comunione spirituale si, senza confessione. Ora non so in che anello o girone finiro’ il giorno della mia dipartita.
          Tosatti invece censura i miei errori ortografici, ma non mi invia un tecnico di Cell. ad aggiustarmi la tastiera .

        • Enrico Nippo ha detto:

          E basta co’ ‘sti lefebvriani!!!😈

        • Enrico Nippo ha detto:

          “basandomi su dati oggettivi confutabili … ” 😂😂😂

        • Paoletta ha detto:

          Caritas in veritate…

      • Boanerghes ha detto:

        Per cortesia, solo per curiosità, quali sono gli altri blog più cattolici?
        Sono pochi quelli che consentono di inserire un commento. Grazie

    • Marcolino ha detto:

      Chiamiamola psicopatia per tagliare la testa al toro. Poi che sia disturbo sociopatico di personalità o cambi nome. Il fatto e’ che c’ho non ha senso morale diventa pericoloso. A Roma avete Angelo Izzo come esempio. Di tutti sti nomi ne sospetto uno. Infatti avevo detto a Tosatti, se mi succede qualcosa…Perché un sociopatico povero fa poco..uno che conosce….

      PS: caro Alessandro ds lo sai che c’e’ una terribile teoria che gli sociopatici governano il mondi.? Non farmi fare esempi, sennò poi le indagini si comicano🤣

    • Valentina ha detto:

      Mi permetta ALESSANDRO DS. Io credo in ciò che è scritto nei 4 Vangeli, ispirati dallo Spirito Santo, Terza Persona della Santissima Trinità. Infatti, a messa, il prete non legge il Diritto Canonico.

      • Enrico Nippo ha detto:

        Eh sì,

        non mi risulta che una volta varcata la soglia fatale saremo interrogati sul diritto canonico.

        Anzi, la capoccia piena di diritto canonico impedirà l’esame che conta: quello dell’anima.

      • Alessandro ds ha detto:

        Quindi lei è Luterana? Perché solo i Protestanti si basano solo sul Vangelo. I cattolici invece hanno il Vangelo, la tradizione e i “Dogmi” decretati dai Sacri Concili e decreti Ex Cathedra.
        E le dirò di più, il Cattolico il Vangelo non può leggerlo e dargli il significato che vuole e manipolare le sue parole o adattarle, è il “magistero che interpreta quello che significa realmente il Vangelo”, in quanto solo loro sotto lo Spirito Santo possono discernere i veri significati ed essere infallibili anche nelle interpretazioni, che poi il fedele dovrà fare sue. (È il Docente che insegna all’alunno, non l’alunno al Maestro) e fate attenzione a questo particolare, perché è proprio Papa San Pio X che tanto amate che ha messo questa verità di fede e l’ha vincolata dogmaticamente “che la chiesa Docente stabilisce e interpreta e la chiesa Discente invece deve accettare ciò che la chiesa Dicente insegna senza cercare di aprire dibattiti o esprimere la sua opinione o aprire un confronto fra le parto”.
        Deve sapere che ora le rivelerò una cosa che la lascerà a bocca aperta….Ma lei lo sa cosa è il Diritto Canonico? Ma le lo sa che il 90% del diritto canonico in realtà è il risultato di tutti i decreti dei Sacri Concili e di tutti i decreti Ex Cattedra riassunti e fatti a modo di legge?
        Lei quando parla del Diritto Canonico parla dei decreti dei Sacri Concili ed Ex Cathedra dei Papi….. lo sapeva questo?
        Le leggi penali del Diritto canonico non sono leggi pensate e decise da giudici o avvocati, sono i decreti dei Concili fatti a legge e messi in un libro e numerati.

        Sapete cosa disse San Tommaso D’Aquino ” La legge senza misericordia porta alla crudeltà, ma la misericordia senza la legge porta alla dissoluzione dell’ordine e al caos”.
        Benedetto XVI nel diacorso ai seminaristi di qualche hanno fa , disse: “dovete imparare ad amare il diritto canonico”.

        • Enrico Nippo ha detto:

          Diritto canonico … leggi penali … decreti fatti legge e numerati …
          Mamma mia! Ma che roba è? Un penitenziario? Una succursale di Alcatraz?
          Alessandro DS, se la facessero papa farebbe impallidire Torquemada!
          Lei, con tutto il suo arido nozionismo, ha smarrito la Via.
          Rientri in se stesso, pratichi il santo silenzio per almeno sei mesi, poi ne riparliamo.

          • Boanerghes ha detto:

            Ma perché non pratica lei il silenzio per almeno 6 mesi?
            Ah, ho capito, questo è diventato il blog dei lefebriani. Quindi il suo blog e tanti altri che cercano di fare proselitismo tra i delusi.
            Coloro che pretendono di risollevare la chiesa con la disobbedienza.

        • Valentina ha detto:

          Sa com’è, i 4 Vangeli (insieme a tutto il Nuovo Testamento), sono il compimento delle promesse fatte nel Vecchio Testamento. La Rivelazione si considera conclusa con la morte dell’ultimo degli Apostoli (San Giovanni).
          Il Diritto Canonico, e tutte le altre meraviglie che lei ha menzionato, hanno un ruolo subordinato alla Rivelazione.
          Purtroppo, a me hanno pensato bene di insegnare il Catechismo, non il Diritto Canonico. Sciocchi!!!
          Mi tolga una curiosità, ma lei è serio quando dice: “Chi si rifiuta di credere al diritto canonico semplicemente non è un vero Cattolico, ma è eretico e sociopatico malato di mente”? Di cos’ha paura che ha bisogno di aggrapparsi a leggi, postille, codici e codicilli, da addirittura mandarle giù a memoria?
          Comunque ho notato che con il dott. Tosatti vola basso, con gli altri diventa una iena…forte coi deboli, debole coi forti…

          • Alessandro ds ha detto:

            Il dott. Tosatti è un “entità super partes”. Prima di tutto.
            Poi io comprendo il suo modo di ragionare e agire, io capisco perché deve prendere alcune decisioni, altrimenti diventa un canile con gente che si insulta tutto il giorno.

            Capisco che il dott. Tosatti ancora non ha veramente capito la vera entità di ciò che sta veramente accadendo, lui non riesce a vedere il male in Mons. Viganò, lui ha troppa stima e si fida troppo, e non riesce a essere obiettivi. ( evidentemente anche il dott. Tosatti pensa che le scomuniche sono solo un fatto giuridico e non anche spjrituale )
            Un giorno capirà, ma quando capirà ormai sarà tardi.
            È un po’ come quei mariti che hanno l’amico che fa gli occhi dolci alla moglie e ci prova spudoratamente, ma lui non ci vede la minaccia o la malizia perché lo vede come un amico fidato e non come un potenziale corteggiatore della moglie.
            Poi se ne accorge che sbagliava quando li trova a letto 🙂

          • Enrico Nippo ha detto:

            Alessandro DS,

            lei è un incosciente nozionizzato che non sa quello che dice: “lui non riesce a vedere il male”, “non riesce ad essere obiettivo”, “quando capirà sarà troppo tardi”.

            Lei invece cos’è? Un dalla vista lunga, uno a cui non la si fà, uno che “lasciatemi lavorare”?

            Con questo suo tono da saccente nozionizzato lei è completamente andato.

          • Alessandro ds ha detto:

            No, io sono uno che semplicemente sa leggere e confutare.
            Se sulla legge c’è scritto che non si deve rubare, e vedo uno che ruba, quello si chiama “ladro.”
            Non faccio finta di mon vedere che è un ladro e che ha rubato solo perché è un amico o conoscente. Sempre ladro rimane agli occhi di chi non ha confidenza e amicizia con lui.
            Se uno viola i decreti ex cathedra e semina eresie, lui è un “eretico scomunicato”, e si deve chiamare con suo vero nome “eretico scomunicato”.
            Non lo chiamo con altri termini per giustificarlo solo perché è mio amico o perché ho stima di lui.

  • Internauta ha detto:

    All’Angelus Bergoglio ha nuovamente condannato il chiacchiericcio.
    Che si riferisse ad articoli come questo ?

    • Marco Tosatti ha detto:

      Chiacchiericcio l’annuncio di un processo? È vero che può essere tutto, però….

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Da un tribunale civile certamente arriverà un verdetto finale. Per tutti gli altri “processi” istruiti di preferenza in sedi improprie…mediatiche… bisogna semplicemente prendere atto che: siamo nella fase di “avvio dei processi”… con buona pace di tutti.