VIGANÒ: C’È UN SUPERDOGMA DEL VATICANO II. INTOCCABILE…

4 Settembre 2020 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, vi presentiamo qui la traduzione italiana della risposta che l’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha fatto a p. Raymond J, De Souza nel dibattito in corso sul Concilio Vaticano II. Buona lettura. 

§§§

Alcuni giorni fa, poco dopo un altro articolo di analogo tenore pubblicato da padre Thomas Weinandy (qui), padre Raymond J. De Souza ha scritto un commento dal titolo Il rifiuto dell’arcivescovo Viganò del Concilio Vaticano II promuove lo scisma?(qui). Il pensiero dell’estensore è subito espresso: «Nella sua ultima “testimonianza”, l’ex nunzio ha una posizione contraria alla fede cattolica sull’autorità dei concili ecumenici».

Posso comprendere che per molti versi i miei interventi possano provocare non poco fastidio ai sostenitori del Vaticano II, e che mettere in discussione il loro idolo rappresenti un motivo sufficiente per meritare le più severe sanzioni canoniche, dopo aver gridato allo scisma. Il fastidio di costoro si unisce ad un certo dispetto nel vedere che – nonostante la mia scelta di non apparire in pubblico – i miei interventi suscitano interesse e alimentano un salutare dibattito sul Concilio e più in generale sulla crisi della Gerarchia ecclesiastica. Non rivendico a me il merito di aver iniziato questa disputa: prima di me altri eminenti Prelati e intellettuali di alto profilo hanno evidenziato criticità che necessitano una soluzione; altri hanno mostrato il rapporto di causalità tra il Vaticano II e l’apostasia presente. Dinanzi a queste numerose ed argomentate denunzie nessuno ha mai proposto risposte valide o soluzioni condivisibili: al contrario, a difesa del totem conciliare si è fatto ricorso alla delegittimazione dell’interlocutore, alla sua ostracizzazione, all’accusa generica di voler attentare all’unità della Chiesa. E quest’ultima accusa è tanto più grottesca, quanto più evidente è lo strabismo canonico degli accusatori, i quali sfoderano il malleus haereticorum con chi difende l’ortodossia cattolica, mentre si profondono in riverenze con ecclesiastici, religio-s.j. e teologi che quotidianamente attentano all’integrità del depositum fidei. Le dolorose vicende di tanti Presuli, tra cui spicca senza dubbio mons. Marcel Lefebvre, confermano che anche in assenza di specifiche accuse c’è chi riesce ad usare la norma canonica come strumento di persecuzione dei buoni, e allo stesso tempo si guarda bene dall’utilizzarla con i veri scismatici ed eretici.

Come non ricordare a tal proposito, quei teologi che erano stati sospesi dall’insegnamento, allontanati dai Seminari, o colpiti da censure dal Sant’Uffizio, e che proprio per queste loro “benemerenze” meritarono di essere chiamati al Concilio come consultori e periti? Vanno annoverati anche quei ribelli della teologia della liberazione ammoniti sotto il Pontificato di Giovanni Paolo II e riabilitati da Bergoglio; per non menzionare poi i protagonisti del Sinodo Amazzonico e i vescovi del Synodal Path promotori di una chiesa nazionale tedesca eretica e scismatica; senza omettere i vescovi della setta patriottica cinese, pienamente riconosciuti e promossi dall’accordo tra il Vaticano e la dittatura comunista di Pechino.

Padre de Souza e padre Weinandy, senza entrare nel merito degli argomenti da me presentati e che entrambi sdegnosamente qualificano come intrinsecamente scismatici, dovrebbero avere la correttezza di leggere i miei interventi prima di censurare il mio pensiero. In essi troverebbero menzionato il doloroso travaglio che mi ha condotto a comprendere solo in questi ultimi anni di essere stato tratto in inganno da quanti, costituiti in autorità, mai avrei pensato potessero tradire chi riponeva in essi la propria fiducia. Non penso di essere l’unico ad aver compreso questo inganno e ad averlo denunziato: laici, chierici e prelati si sono trovati nella dolorosa situazione di dover riconoscere una frode ordita con astuzia, una frode consistita a mio parere nell’aver fatto ricorso ad un Concilio per dare autorità apparente alle istanze dei Novatori e ottenere obbedienza dal clero e dal popolo di Dio. E questa obbedienza è stata pretesa dai Pastori, senza alcuna deroga, per demolire dall’interno la Chiesa di Cristo.

Ho scritto e dichiarato più volte che è stato proprio in virtù di questa falsificazione che i fedeli, rispettosi dell’autorità della Gerarchia, non hanno osato disobbedire in massa all’imposizione di dottrine eterodosse e di riti protestantizzati. Tra l’altro, questa rivoluzione non si è compiuta tutta in una volta, ma secondo un processo per tappe, in cui le novità introdotte ad experimentum venivano poi rese norma universale, con giri di vite sempre più stretti. E ho parimenti più volte ribadito che se gli errori e i punti equivoci del Vaticano II fossero stati formulati da un gruppo di Vescovi tedeschi o olandesi, senza ammantarli dell’autorevolezza di un Concilio ecumenico, avrebbero probabilmente meritato la condanna del Sant’Uffizio, e i loro scritti sarebbero finiti all’Indice: forse proprio per questo chi stravolse gli schemi preparatori del Concilio si premurò, durante il regno di Paolo VI, di indebolire la Suprema Congregazione e abolire l’Index libroum prohibitorum, nel quale in altri tempi avrebbero trovato i propri scritti.

De Souza e Weinandy ritengono evidentemente che non sia possibile cambiare opinione, e che sia preferibile rimanere nell’errore piuttosto che tornare sui propri passi. Eppure questo atteggiamento è ben strano: schiere di Cardinali e Vescovi, di sacerdoti e chierici, di monaci e suore, di teologi e moralisti, di laici e intellettuali cattolici si sono sentiti imporre, in nome dell’obbedienza alla Gerarchia, di rinunciare alla Messa tridentina per vedersela sostituire con un rito scopiazzato dal Book of Common Prayer di Cranmer; di gettare alle ortiche tesori di dottrina, di morale, di spiritualità, e un inestimabile patrimonio artistico e culturale, oscurando duemila anni di Magistero in nome di un Concilio, che per di più si è voluto pastorale e non dogmatico. Si sono sentiti dire che la chiesa conciliare si era finalmente aperta al mondo, spogliata dell’odioso trionfalismo postridentino, delle incrostazioni dogmatiste medievali, degli orpelli liturgici, della morale sessuofobica di Sant’Alfonso, del nozionismodel Catechismo di San Pio X, del clericalismo della Curia pacelliana. Ci è stato chiesto di rinunciare a tutto, in nome del Vaticano II: dopo oltre mezzo secolo vediamo che non si è salvato nulla di quel poco che apparentemente sembrava ancora rimasto in vigore!

Eppure, se ripudiare la Chiesa cattolica pre-conciliare abbracciando il rinnovamento conciliare è stato salutato come un gesto di grande maturità, un segno profetico, un modo per stare al passo coi tempi e in definitiva una cosa inevitabile e incontestabile, oggi ripudiare un esperimento fallimentare che ha condotto la Chiesa al collasso è considerato segno di incoerenza o di insubordinazione, secondo l’adagio dei Novatori “Indietro non si torna”. Allora la rivoluzione era salutare e doverosa, oggi la restaurazione è dannosa e foriera di divisioni. Prima si poteva e doveva rinnegare il passato glorioso della Chiesa in nome dell’Aggiornamento, oggi mettere in discussione qualche decennio di deviazioni è considerato scismatico. E quel che è ancora più grottesco è che i difensori del Concilio siano così flessibili con chi nega il Magistero preconciliare, e stigmatizzino con la gesuitica ed infamante qualifica di rigidi coloro che, per coerenza con quello stesso Magistero, non possono accettare l’ecumenismo e il dialogo interreligioso (sfociati ad Assisi e ad Abu Dhabi), la nuova ecclesiologia e la riforma liturgica, scaturiti dal Vaticano II.

Tutto questo, ovviamente, non ha alcun fondamento filosofico né tantomeno teologico: il superdogma del Vaticano II prevale su tutto, tutto annulla, tutto cancella, ma non ammette di subire la medesima sorte. Ed è proprio questo che conferma che il Vaticano II, pur essendo un Concilio Ecumenico legittimo – come da me già affermato altrove – non è come gli altri, perché se così fosse i Concili e il Magistero che lo hanno preceduto avrebbero dovuto esser ritenuti altrettanto vincolanti (non solo a parole), impedendo la formulazione degli errori contenuti o implicati nei testi del Vaticano II. Civitas in se divisa…

De Souza e Weinandy non vogliono ammettere che lo stratagemma adottato dai Novatori è stato astutissimo: far approvare la rivoluzione, in un’apparente rispetto delle norme, a quanti pensavano che si trattasse di un Concilio Cattolico come il Vaticano I; affermare che si trattava solo di un Concilio pastorale e non dogmatico; lasciar credere ai Padri Conciliari che in qualche modo si sarebbero sistemati i punti critici, si sarebbero chiariti gli equivoci, si sarebbe riconsiderata qualche riforma in senso più moderato… E mentre i nemici avevano organizzato tutto, nei minimi dettagli, almeno vent’anni prima della convocazione del Concilio, vi era chi ingenuamente credeva che Dio avrebbe impedito il golpe dei Modernisti, quasi lo Spirito Santo potesse agire contro la volontà eversiva dei Novatori. Un’ingenuità in cui io stesso sono caduto assieme alla maggior parte dei miei confratelli e dei Prelati, formati e cresciuti con la convinzione che ai Pastori – e al Sommo Pontefice prima e sopra di tutti – fosse dovuta un’obbedienza incondizionata. Così i buoni, a causa di un loro concetto distorto di obbedienza assoluta, obbedendo ai Pastori in modo incondizionato, sono stati indotti a disobbedire a Cristo, proprio da chi aveva ben chiaro quali scopi si prefiggesse. Anche in questo caso è evidente che l’assenso al magistero conciliare non ha impedito, anzi ha richiesto come logica e inevitabile conseguenza, il dissenso con il Magistero perenne della Chiesa.

Dopo più di cinquant’anni non si vuole ancora prendere atto di un fatto incontestabile, e cioè che si è voluto usare un metodo sovversivo fino ad allora adottato in ambito politico e civile, applicandolo sine glossa alla sfera religiosa ed ecclesiale. Questo metodo, tipico di chi ha una visione a dir poco materialista del mondo, ha trovato impreparati i Padri Conciliari, che credevano veramente nell’azione del Paraclito, mentre i nemici sapevano come falsare i voti nelle Commissioni, fiaccare l’opposizione, ottenere deroghe alle procedure stabilite, presentare una norma come apparentemente innocua per poi trarne un effetto dirompente e di segno opposto. E il fatto che quel Concilio si svolgesse nella Basilica Vaticana, con i Padri in mitria e piviale o in abito corale, e Giovanni XXIII in tiara e manto, era perfettamente coerente con l’orchestrazione di una scenografia appositamente pensata per ingannare i partecipanti ed anzi rassicurarli che, in fondo, lo Spirito Santo avrebbe rimediato anche ai pasticci del subsistit in o agli spropositi sulla libertà religiosa.

A questo riguardo mi permetto di citare un articolo apparso in questi giorni su Settimo Cielo, dal titolo: Storicizzare il Concilio Vaticano II. Ecco come il mondo di quegli anni influì sulla Chiesa (qui). Sandro Magister ci dà notizia di uno studio del prof. Roberto Pertici sul Concilio, che raccomando di leggere per intero ma che si può sintetizzare in queste due citazioni:

«Non deve essere solo teologica la disputa che sta infiammando la Chiesa, su come giudicare il Vaticano II. Perché anzitutto va analizzato il contesto storico di quell’evento, tanto più per un Concilio che programmaticamente dichiarò di volersi “aprire al mondo”».

«So bene che la Chiesa – come Paolo VI ribadiva in “Ecclesiam suam” – è nel mondo, ma non è del mondo: ha valori, comportamenti, procedure che le sono specifici e che non possono essere giudicati e inquadrati con criteri totalmente storico-politici, mondani. D’altra parte, – si deve però aggiungere – non è neanche un corpo separato. Negli anni Sessanta – e i documenti conciliari sono pieni di richiami in tal senso – il mondo si avviava verso quella che oggi chiamiamo “globalizzazione”, era già fortemente condizionato dai nuovi mezzi di informazione di massa, vi si diffondevano rapidissimamente idee e atteggiamenti inediti, emergevano forme di mimetismo generazionale. È impensabile che una vicenda dell’ampiezza e della rilevanza del Concilio si svolgesse nel chiuso della basilica di San Pietro senza confrontarsi con quanto stava succedendo».

A mio parere questa è una interessante chiave di lettura del Vaticano II, che conferma l’influenza del pensiero “democratico” al Concilio. Il grande alibi del Concilio fu il presentare come decisione collegiale e quasi plebiscitaria l’introduzione di cambiamenti altrimenti inaccettabili. Non fu infatti il contenuto specifico degli Atti né la loro portata futura alla luce dello spirito del Concilio a sdoganare dottrine eterodosse già serpeggianti negli ambienti ecclesiali del nord Europa, ma il carisma della democrazia, fatto proprio quasi inconsciamente dall’intero Episcopato mondiale, in nome di una sudditanza ideologica che da tempo vedeva molti esponenti della Gerarchia quasi subalterni alla mentalità del secolo. L’idolo del parlamentarismo sorto dalla Rivoluzione Francese – dimostratosi così efficace nel sovvertire l’intero ordine sociale –doveva rappresentare per alcuni Prelati l’inevitabile tappa della modernizzazione della Chiesa, da accettare in cambio di una sorta di tolleranza da parte del mondo contemporaneo per quel che ancora di vecchio e démodé essa si ostinava a proporre. E fu un gravissimo errore! Questo senso di inferiorità della Gerarchia, questa sensazione di arretratezza e di inadeguatezza alle istanze del progresso e delle ideologie tradiscono una visione soprannaturale molto lacunosa, ed un ancor più carente esercizio delle virtù teologali: è la Chiesa che deve attrarre a sé il mondo convertendolo, non viceversa! Il mondo deve convertirsi a Cristo e al Vangelo, senza che Nostro Signore debba esser presentato come un rivoluzionario à la Che Guevara e la Chiesa come una organizzazione filantropica attenta più all’ecologia che alla salvezza eterna delle anime.

De Souza afferma, contro quanto ho scritto, che avrei definito il Vaticano II un «concilio del diavolo». Mi piacerebbe sapere dove egli ha trovato riportate queste mie parole. Presumo che questa espressione sia dovuta ad una sua erronea e presuntuosa traduzione del termine “conciliabolo”, secondo la sua etimologia latina, che non corrisponde al significato corrente nella lingua italiana.

Da questa sua erronea traduzione egli ne inferisce che io abbia «una posizione contraria alla fede cattolica sull’autorità dei concili ecumenici». Se si fosse preso la pena di leggere le mie dichiarazioni in proposito, avrebbe compreso che proprio perché ho la massima venerazione per l’autorità dei Concili Ecumenici e per tutto il Magistero in generale, che non riesco a conciliare gli insegnamenti chiarissimi ed ortodossi di tutti i Concili fino al Vaticano I con quelli equivoci e a volte persino eterodossi del Vaticano II. Ma non mi pare di essere il solo. E lo stesso padre Weinandy non riesce a conciliare il ruolo del Vicario di Cristo con Jorge Mario Bergoglio, che del Papato è al contempo detentore e demolitore. Ma per De Souza e Weinandy, contro ogni logica, si può criticare il Vicario di Cristo ma non il Concilio, anzi: quel Concilio, e solo quello. Non ho infatti mai incontrato tanta sollecitudine nel ribadire i Canoni del Vaticano I quando alcuni teologi parlano di “ridimensionamento del Papato” o di “sentiero sinodale”; né ho mai trovato tanti difensori dell’autorità del Tridentino quando è negata l’essenza stessa del Sacerdozio cattolico.

De Souza pensa che, con la mia lettera a padre Weinandy, io abbia cercato in lui un alleato: anche se così fosse, non penso vi sarebbe nulla di male, a patto che questa alleanza abbia come scopo la difesa della Verità nel vincolo della Carità. Ma in realtà il mio intento è stato quello che ho dichiarato sin dal principio, ossia di rendere possibile un confronto dal quale si giunga ad una maggiore comprensione della crisi presente e delle sue cause, in modo che l’Autorità della Chiesa possa a suo tempo pronunciarsi. Non mi sono mai permesso di imporre una soluzione definitiva, né di risolvere questioni che esulano dal mio ruolo di Arcivescovo e che sono invece di diretta competenza della Sede Apostolica. Non è quindi vero ciò che afferma padre De Souza, e tantomeno ciò che incomprensibilmente mi attribuisce padre Weinandy, ossia che io mi trovi nel «peccato imperdonabile contro lo Spirito Santo». Potrei forse credere alla loro buonafede se entrambi applicassero la stessa severità di giudizio ai comuni avversari e a se stessi, cosa che purtroppo non mi pare avvenga.

Chiede padre De Souza: «Scisma. Eresia. Opera del diavolo. Peccato imperdonabile. Come mai queste parole vengono ora applicate all’arcivescovo Viganò da voci rispettate e attente?» Penso che la risposta sia ormai ovvia: si è rotto un tabù, ed è iniziata su vasta scala una discussione sul Vaticano II che era rimasta sinora confinata ad ambiti molto ristretti del corpo ecclesiale. E quello che disturba di più i fautori del Concilio è la constatazione che questa disputa non verte sul se il Concilio sia criticabile, ma su cosa fare per rimediare agli errori e ai passi equivoci che in esso si riscontrano. E questo è un dato di fatto acquisito, su cui ormai nessuna opera di delegittimazione può esser intrapresa: lo scrive anche Magister su Settimo Cielo, riferendosi alla «disputa che sta infiammando la Chiesa, su come giudicare il Vaticano II» e alle «controversie che periodicamente si riaprono sui media variamente “cattolici” intorno al significato del Vaticano II e sul nesso che esisterebbe fra quel Concilio e l’attuale situazione della Chiesa». Far credere che il Concilio sia esente da critiche è una falsificazione della realtà, a prescindere dalle intenzioni di chi ne critica l’equivocità o l’eterodossia.

Padre DeSouza sostiene inoltre che il prof. John Paul Meenan, su LifeSiteNews (qui) avrebbe dimostrato «le debolezze dell’argomentazione dell’arcivescovo Viganò e dei suoi errori teologici». Lascio al prof. Meenan l’onere di confutare i miei interventi sulla base di ciò che affermo, e non di quanto non dico ma che volutamente si vuole travisare. Anche qui, quanta indulgenza sugli Atti del Concilio, e quanta implacabile severità su chi ne evidenzia le lacune, al punto da insinuare il sospetto di donatismo.

Quanto alla famosa ermeneutica della continuità, mi pare sia evidente che essa è e rimane un tentativo – forse ispirato da una visione un po’ kantiana delle vicende della Chiesa – per conciliare un preconcilio e un postconcilio come mai era stato necessario fare in precedenza. L’ermeneutica della continuità ovviamente è valida e da seguire all’interno del discorso cattolico: in linguaggio teologico si chiama analogia fidei ed è uno dei capisaldi cui deve attenersi lo studioso di scienze sacre. Ma applicare questo criterio ad un hapax che proprio sulla sua equivocità è riuscito a dire o a sottintendere ciò che invece avrebbe dovuto apertamente condannare, non ha senso, perché presuppone come postulato che vi sia una reale coerenza tra il Magistero della Chiesa e il “magistero” ad esso contrario che oggi è insegnato dalle Accademie e dalle Università pontificie, dalle cattedre vescovili e dei seminari e predicato dai pulpiti. Ma mentre è ontologicamente necessario che tutta la Verità sia coerente con se stessa, non è allo stesso tempo possibile venir meno al principio di non contraddizione, secondo il quale due proposizioni che si escludono a vicenda non possono essere entrambe vere. Così non vi può essere alcuna “ermeneutica della continuità” nel sostenere la necessità della Chiesa Cattolica per la salvezza eterna e allo stesso tempo quanto afferma la dichiarazione di Abu Dhabi, che si pone in continuità con l’insegnamento conciliare. Non è quindi vero che rifiuto l’ermeneutica in sé, ma solo quando essa non può essere applicata ad un contesto palesemente eterogeneo. Ma se questa mia osservazione dovesse rivelarsi infondata, e se ne vorranno dimostrare le lacune, sarò ben lieto di ripudiarle io stesso.

A chiusura del suo articolo, padre De Souza chiede provocatoriamente: «Sacerdote, curialista, diplomatico, nunzio, amministratore, riformatore, informatore. Possibile che, alla fine, a quella lista si debba aggiungere anche eretico e scismatico?» Non intendo rispondere alle espressioni insultanti e gravemente offensive di padre Raymond KM, non certo consone ad un Cavaliere… Mi limito a chiedergli: a quanti Cardinali e Vescovi progressisti risulterebbe superfluo porre la medesima domanda, sapendo già che la risposta è tristemente positiva? Forse, prima di supporre scismi ed eresie dove non ce ne sono, sarebbe opportuno e più utile combattere l’errore e la divisione dove si annidano e dilagano da decenni.

Sancte Pie X, ora pro nobis!

3 Settembre 2020

San Pio X, Papa e Confessore

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113 commenti

  • silvio Esposito ha detto:

    ,Dopo aver letto tutti questi commenti chiedo fraternamente ad ognuno di essere più santo nel commentare ed usare quella dolcezza nel comunicare che è propria dei seguaci del vangelo di Gesù. San Francesco di Sales (patrono dei giornalisti) affermava che “si prendono più mosche con una goccia di miele che con un barile di aceto”. Così convertì tanti eretici. Se si considera una persona eretica non lo si convertirà certo con linguaggio inappropriato e offensivo. Premesso questo affermo di scorgere nei commentatori quella profezia di Santa Caterina Emmerick e Maria Valtorta: vedevano i cattolici divisi in due chiese, una chiesa non vera, strana in cui entravano tutti, e una chiesa vera seguita da pochi e perseguitati. “Chi vuol venire dietro di me prenda la sua croce e mi segua” ha detto Gesù.

  • don giorgio ha detto:

    che le dicevo Tosatti, grazie a don PietroPaoloGiovanni, abbiam già superato i 105 commenti. Dobbiamo dargli un premio ,non crede ? Una targa ciellino d’onore ( consegnata da Tornielli)

    • Boanerghes ha detto:

      Se lei è un prete, dovrebbe capire comunque il rispetto dovuto al sacerdote.
      Poiché non credo che lei lo sia, si atteggi meno da cafone.

      • FrancoL. ha detto:

        cari B , quasi certamante donGiorgio è uno pseudonimo. Direi che non è un saceredote . Ma lo sembre invece questo don PietroPaolo ? Secondo la sua logica interpretativa direi di no . Ma anche lei , leggendo i suoi continui ed illuminanti interventi non sembra un “figlio del tuono” si direbbe piuttosto il iglio del fumo , ma quello senza arrosto.

  • Lc 11,23 ha detto:

    oggi, seconda dopo Decollazione, così al Vangelo:
    – dai frutti li riconoscerete.
    riconosciuti.

  • VoxPopuli ha detto:

    rispondo a GENE che dice :
    “Non mi meravigliano alcuni commenti contro Viganò, e non mi meraviglia un articolo del Riformista di questi giorni.
    Mons Viganò viene descritto come un nazi e uno che nega la presenza del virus.”
    L’autore di questa serie di articoli contro Viganò e Trump , ma proBergoglio e Biden son stati scritti da un vaticanista exRai ,FABRIZIO MASTROFINI , portavoce di mons.Paglia alla Pontificia Accademia per la vita. Detti articoli che potete trovare su internet , sono un esempio di giornalismo alla Tornielli-Spadaro.
    forse Tosatti può esser più preciso

  • wisteria ha detto:

    Posso azzardare un parallelo storico?
    Il Concilio fu legittimo come gli Stati Generali che precedettero la Rivoluzione Francese. Legittimo perché regolarmente convocato, come gli Stati Generali che furono chiamati dal legittimo sovrano Luigi XVI. Ma come gli Stati Generali diedero origine a uno scatenamento di forze e di possioni che io, come molti in questo blog, ritengo di natura diabolica, così il Concilio ha dato frutti intrisi di veleno protestante ecc.come andiamo ripetendo da tempo su questo sito e similari.
    Che altro ci vuole per convincersi che la Chiesa deve cambiare rotta?
    Certo nessun Papa futuro farà una conversione ad U, ma piccoli e prudenti aggiustamenti di tiro, come stava tentando di fare Benedetto XVI (che numero fatale!). E noi lo aiuteremo, se Dio ci dà una lunga vita.

  • don Giorgio ha detto:

    caro Tosatti , parlare di mons.VIGAN0′ aumenta le tirature di StlumCuriae ! Siamo a 92 ,prima di sera arriviamo a 100 . Anche se ben7 sono tutte del nostro ciellino don PietroPaoloGiovanni. Se lei Tosatti vuole arrivare prima di fine anno a 10milioni di accessi le suggerisco di metter ogni giorno qualche considerazione su Viganò e provocare don PietroPaoloGiovanni ogni velta che interviene , chiamandolo ciellino ….

    • Giulietto d'Aquino ha detto:

      Don Giorgio , se lei analizza le sequenze del pensiero di questo don PietroPaolo , intuirà che non può esser un sacerdote ciellino. I sacerdoti di CL son ben formati e sanno dialogare ( semmai hanno altri difetti grazie a Carron) . Costui ( semprechè sia un “don”) non risponde neppure alle domande postegli a seguito di quanto ha espresso con il suo rancore e disprezzo nei confronti di mons.Viganò..Risponde a quello che vuole lui. Prima un lettore gli ha fatto una domanda precisa cui non ha risposto : ” Se lei sostiene quello che ha scritto , risponda : Il ConcilioVaticano I° viene rispettato nel concilio Vaticano II° ? Si o no ? ”
      aspetto la risposta per commentarla ai lettori di SC. Grazie

      • Adriana ha detto:

        Non ha risposto neppure alla domanda di Michel Berthoud . Sarà impegnato con gli esorcismi !!!

        • tony ha detto:

          nel senso che lo stanno esorcizzando ? allora dobbiam aspettare un pò di tempo per avere le sue risposte ….

      • Don Pietro Paolo ha detto:

        Giulietto, Giulietto! legga bene, prima di scrivere cose che non sono

        • UgoM. ha detto:

          RISPONDA ALLE DOMANDE CHE LE VENGONO FATTE ,

          • Boanerghes ha detto:

            Chi è lei, un magistrato?
            Come si permette di ordinare di rispondere alle domande?
            Se anche uno non le risponde, lei continui a farsi i ca.. suoi.
            È forse così che pensate di rinnovare la Chiesa?

    • Don Pietro Paolo ha detto:

      Don Giorgio,
      (Ma credo che sia sempre la stessa persona che mi chiama ciellino), ha na mente così viva che coglie subito le cose al balzo. Nell’ipotesi malaugurata che lei sia un “don”, dica gentilmente a quale Chiesa appartiene, così mi so districare e poi se vuole faccia le sue considerazioni. Mi permetta una domanda, sempre se è un don: ma lei scritto sopra per invidia o perché si è fatto avvocato di Mons. Vigano?

  • Carlo ha detto:

    “…si sono sentiti imporre, in nome dell’obbedienza alla Gerarchia, di rinunciare alla Messa tridentina per vedersela sostituire con un rito scopiazzato dal Book of Common Prayer di Cranmer”

    Sì peccato che il Book of Common Prayer non c’entra nulla col novus ordo. Il nostro amico non perde occasione per sfoggiare la propria ignoranza. Poveri voi che lo applaudite. Io lo manderei a scuola.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Ma la vogliamo smettere? Quando ci sono problemi gli intelligenti cercano soluzioni mentre gli idioti cercano i colpevoli e i responsabili.
    La Chiesa oggi ha grandi problemi, che si riflettono anche su di noi singoli credenti e sui nostri figli.
    Cerchiamo soluzioni.
    L’indagine sul passato, se ci sono stati errori, ci serva a non commettere gli stessi errori.
    Ma per domani cerchiamo soluzioni.

  • Luisa S. ha detto:

    Nel mio piccolo cerco di essere fedele alla chiesa e prego per il papa, anche se qualche volta aggiungo “chiunque esso sia”. Mi chiedo comunque: solo io vedo la devastazione della fede nei cattolici? Chiedete a chi frequenta le Chiese cosa pensano delle convivenze, dell’aborto, della fecondazione artificiale, I bambini dopo la S. Cresima e a volte dopo la Prima comunione spariscono dai sacramenti, sacerdoti in chiesa per le confessioni se ne trovano spesso solo su prenotazione o a chiamata, vengono promulgate leggi inique e non se ne fa parola. Processioni sciatte, novene infarcite di opinioni sociali. Cancellata la catechesi sulle indulgenze, i novissimi, i peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio, Divorziati che distribuiscono la comunione, preti che non amministrano l’estrema unzione, che non si ribellano alle disposizioni che impediscono l’opera di misericordia di seppellire i morti, che celebrano matrimoni dove l’abbigliamento della sposa è al limite della decenza, dov’è finita la vita cristiana? I battesimi sono sempre meno, i matrimoni sempre più provvisori, e questa sarebbe la novità portata dal Concilio? Vogliamo parlare della devastazione delle congregazioni religiose? del discredito che si getta su chi crede sia dovere cattolico difendere la fede attivamente. Certo che il bene esiste ancora e anche la santità perché se così non fosse la terra sarebbe già incenerita.
    Altro vorrei dire, ma se volete continuate voi.

  • Ezechiele ha detto:

    Se il Concilio Vaticano II è legittimo (come dice Viganò) allora i suoi decreti sono validi, immuni da errori e vincolanti per tutti a prescindere dal grado di magistero di ciascuna affermazione.
    Briganti, ribelli, massoni e satanisti si mettano l’animo in pace. La Chiesa è depositaria della verità, voi no.

    • Michele ha detto:

      Visto che lei da tanta importanza alla prassi: un parlamento può essere eletto e convocato legittimamente ma può promulgare leggi incostituzionali.
      Se un concilio legittimamente convocato riproponesse nei sui documenti l’eresia ariana, o qualunque altra eresia- luterana compresa-, artatamente camuffata, saremmo obbligati all’obbedienza?

      Il concilio vaticano Ii è stato convocato legittimamente, ma Dio rispetta, e non obbliga, la libertà di ciascun fedele e di ciascun consacrato di seguire o tradire la “nostra costituzione “: Gesù Cristo, che ha guidato e ispirato la Sua Chiesa, nonostante i nostri errori e peccati, anche nei 1.960 anni antecedenti il Vat II.

      Se alcuni padri conciliari erano in malafede, e in base alle dottrine eretiche note da tempo i modernisti lo erano (S Pio X non era papa validamente eletto il cui magistero merita attenzione e obbedienza come il magistero di tutti i precedenti concili? Uno fra i tanti e diversi falsi maestri: Rahner era infallibile e incontestabile? Si è scismatici e/o eretici nel criticarlo e nel prendere le distanze dal veleno da lui diffuso al concilio?); e alcuni documenti del Vat II propongono, esplicitamente o ambiguamente, eresie contrarie alle verità di sempre non possiamo seguire tali false dottrine che fanno tabula rasa dei precedenti concili e sono in contraddizione con il “Depositum Fidei”.

      “Se anche in angelo o uno di noi vi portasse un vangelo diverso per voi sia anatema “. Vabbè…mica avevano il registratore! E poi, quel misogino di San Paolo che si è fatto la sua chiesa a immagine e somiglianza…vuoi mettere lo spirito del concilio!

  • Alessandro ds ha detto:

    E come disse San Francesco d’Assisi e come è scritto anche nel Catechismo della Chiesa Cattoli: fratelli non sono ststi i Demoni a crocifiggere e uccidere Gesù Cristo, non i Demoni, ma noi uomini.
    È Mons. Viganò che promuove lo scisma, non i Mussulmano o fli atei…ma proprio un Ex Cattolico di Santa Romana Chiesa.
    Come per Cristo, non sono stati i Demoni a crocifiggere la chiesa cercando uno scisma, ma proprio noi uomini e proprio dal suo interno.

  • Lc 11,23 ha detto:

    grazie Monsignore,
    la voce del Signore schianta i più alti cedri.
    Maria Santissima sia sua guida e conforto sempre.

  • Gene ha detto:

    Non mi meravigliano alcuni commenti contro Viganò, e non mi meraviglia un articolo del Riformista di questi giorni.
    Mons Viganò viene descritto come un nazi e uno che nega la presenza del virus.

  • emma ha detto:

    da Emma

    Davvero DonPietroPaolo, non lo ha capito ? Non ha capito ciò che vuole mons.Viganò ?
    Davvero le manca questa facoltà di discernimento ?
    Penso terrorizzato ai poveretti che vengono a confessarsi da lei o peggio a farsi fare direzione spirituale.
    Ma , tra l’altro ,lei non si rende conto degli effetti deleteri che produce in chi la legge ?

    • Don Pietro Paolo ha detto:

      Emma,
      Ma lei è maschio o femmina visto che scrive “terrorizzato “? Comunque, Se questo è il suo pensiero, immagino che discernimento ha lei è da quale caverna infernale le proviene. Io vedo solo poca umiltà, molto protagonismo e tentativo di disfacimento di un Concilio, quello in cui sono cresciuto e mi ha formato. Le guerre di Dio non si combattono così. Non ce n’è il motivo. Poi, Pensi a lei e a come va, se ci va, a confessarsi e non alle persone che vengono da me. Certamente io non consiglio loro divisioni e scismi, ma fedeltà alla Chiesa e, se qualche cosa non va, preghiera e penitenza.

      • Michel Berthoud ha detto:

        Scusi la mia impertinenza, lei sostiene con fervore il magistero di Bergoglio e consiglia fedeltà a questa Chiesa. Una domanda semplice, semplice. Si è mai domandato come mai la massoneria internazionale si compiace del Pontefice attuale? A Bergoglio piace tanto la fraternità, fraternità tra persone di ogni nazione e cultura, fraternità tra persone di idee diverse, fraternità tra persone di diverse religioni, tutti fratelli in umanità. Liberté, Égalité, Fraternité est la devise de la République française tanto cara alla massoneria. Basta scorrere la vecchia apologetica per comprendere come essa non ha nulla di cristiano, anzi è parte fondamentale del sistema concepito per distruggere la Civiltà Cristiana. Bergoglio nel 1999 è stato nominato membro onorario del Rotary Club di Buenos Aires, la città di cui era arcivescovo. Nel 2005 il Rotary lo ha premiato addirittura come “Uomo dell’anno”. Anche i fratelli della Gran Loggia di Spagna lodono Bergoglio, https://bit.ly/2R4aQG1 «Tutti i massoni del mondo si uniscono alla richiesta del Papa per la fraternità tra persone di diverse religioni». Onestamente DON PIETRO PAOLO, come fa a sostenere questo individuo ?

  • Rafael Brotero ha detto:

    A quelli che, invece di parlare con coraggio e chiarezza sullo status canonico del mentecatto argentino, insistono in critiche soporifere e naftaliniche al soporifero e naftalinico cv2, ricordo che il Papa regnante, Benedetto XVI, ha già chiarito più volte, magistralmente, i punti più oscuri di quel triste concilio. E che, quando i giansenisti opposero la questione de facto alla condanna di Jansénius, sulla correttezza della lettura papale dei testi condannati, la risposta di Roma fu che il Papa è infallibile anche nella interpretazione dei testi esaminati. Dire che Benedetto XVI si sbaglia nell’interpretazione del subsistit, della libertà religiosa ecc. è dunque eresia.

    • Kolja ha detto:

      Buonasera, sarebbe troppo domandarLe di denominare in altro modo il S. Padre Francesco, che, fino a prova contraria, è il capo della Chiesa Cattolica, di cui faccio parte?
      E, già che ci sono, mi permetto di domandarLe con quale autorità Lei distribuisca patenti di eresia.

      • Michel Berthoud ha detto:

        Buonasera anche a Lei,
        Mi permetto di intromettermi fra Lei e il Sig. Broteto. Ha perfettamente ragione, dobbiamo un po tutti moderare i toni e le parole, tuttavia anche Lei se le va a cercare. Definire ”Santo Padre” Bergoglio e come comparare Lucifero con San Michele Arcangelo. Anche se si tratta di una espressione di uso corrente per definire il Pontefice.

      • Rafael Brotero ha detto:

        Un uomo qualunque cammina per la strada e vede un altro uomo che uccide una donna. Passa un poliziotto e l’uomo qualunque: guarda quell’ uomo che uccide una donna. Il poliziotto guarda ma fa finta di niente. Passa un giudice e l’uomo qualunque: guardi, quell’uomo uccide una donna! E anche il giudice guarda e passa. E allora, l’uomo qualunque, senza sapere cosa fare e temendo il giudizio del Signore, grida a tutti i passanti che un uomo sta uccidendo una donna. Ovviamente, non lo farebbe mai se il poliziotto e il giudice avessero fatto quel che dovevano. Purtroppo, non si sa se l’altro uomo ha ucciso la donna o si resta per lei ancora un po’di vita.

        • Kolja ha detto:

          Il Suo linguaggio è criptico, O almeno, lo è per me. Mi pare di capire che Lei (l’uomo qualunque), dopo aver assistito alla passività di coloro che nella Chiesa hanno autorità (il poliziotto e il giudice) di fronte al male fatto dal Pontefice (l’uomo) all’ortodossia (la donna), ritenga Suo dovere dinanzi al Signore denunciare pubblicamente l’accaduto; se questa mia ricostruzione è esatta – o è vicino all’esserlo – mi permetto di notare che Papa Francesco è il legittimo pontefice, giacchè, tra l’altro, Benedetto non solo non ha rivendicato la titolarità del soglio pontificio, ma ha anche espressamente liquidato le teorie che lo vorrebbero ancora a capo della Chiesa; perciò, essendo legittimo Pontefice, deve essergli riconosciuta l’autorità (ciò non obbliga però a condividere tutto ciò che il Papa faccia o dica). Ma su questo non ho la pretesa di convincerLa. Vorrei però rilevare che utilizzare termini come Papa o Pontefice non contrasterebbe con le finalità che Lei – mi pare di capire – si è prefissato. Anzi, una critica non offensiva e argomentata sarebbe più efficace al Suo scopo, rispetto all’utilizzo di termini ingiuriosi. Il linguaggio aggressivo porta l’interlocutore ad alzare un muro tra sè e l’altro; un linguaggio convenzionale invece porterebbe l’interlocutore ad ascoltare quello che si ha da dire. E se si considera che queste mie considerazioni potrebbero valere per la volgare politica, a fortiori valgono per la Chiesa Cattolica, che è santa.
          Saluti

          • Rafael Brotero ha detto:

            Torniamo ancora una volta all’abc del problema.
            1) Papa Benedetto XVI non ha mai rinunciato. Ha solo detto che rinuncerebbe un giorno futuro. Arrivato questo giorno, non ha annunciato le dimissioni, come esige il cjc, ha semplicemente preso l’elicottero e bye bye.
            2) anche se avesse rinunciato, la rinuncia sarebbe invalida, perché fatta sotto ricatto o pressione, come si può dimostrare ampiamente (Vatileaks, Swift, mafia di San Gallo, carpet bombing mediatico diario, lobby gay, Cia/Obama/ Podestà ecc ecc…);
            3) anche se avesse rinunciato liberamente, l’elezione del mentecatto argentino sarebbe invalida, per irregolarità diverse nel conclave;
            4) anche se il conclave fisse valido, Bergoglio non sarebbe Papa, perché eretico formale polimorfo.
            Qed.

      • Rafael Brotero ha detto:

        L’autorità sull’ eresia della questione de.facto è il Papa Alessandro VII.

      • : ha detto:

        Non si meravigli; qua ci sono almeno un altro paio che distribuiscono patenti di eresia (a chi non la pensa come loro).

        • Kolja ha detto:

          Non mi meraviglio. Effettivamente ho notato una certa propensione a distribuire scomuniche per eresia e scisma; d’altra parte tra gli autorevoli commentatori c’è chi conosce le sorti delle anime di vescovi e cardinali.
          Dal canto mio, non ho studiato teologia, e non so.
          Ricordo però che Nostro Signore affermò: “Non giudicate, per non essere giudicati”; vero è che si è abusato di questo detto – confondendo peccato e peccatore – vero è anche che tali parole sono scritte nel Vangelo e che qualcosa significano. Ma ribadisco, non sono un teologo…

      • Alessandro ds ha detto:

        Non è lui che le distribuise, è la Santa Romana Chiesa nella sua istituzione divina e i Santi Pontefici che hanno parlato Ex Cathedra che lo fanno, Rafael Brotero semplicemente ripete ad alta voce quello che ogni Cattolico dovrebbe premurarsi di conoscere già di suo , per potersi dire Cattolico.
        Lo insegnano al Catechismo ai Bambini di 10 anni che esistono felle verità di fede chiamate “Dogmi” e chi contraddice o ha anche un solo dubbii persistente su uno di essi è scomunicato e non è più in comunione con la chiesa cattolica, ergo non appartiene più alla comunità cattolica finché non si ravvede e si converte alla piena fede Cattolica, e ovviamente attua e percorre la procedura ufficiale per essere riammesso.

        • Kolja ha detto:

          Le norme giuridiche, ivi comprese quelle canoniche, non parlano da sè, ma devono essere interpretate da chi abbia autorità. Questo dovrebbe indurre chi non abbia autorità ad esercitare una prudenza proporzionata alla gravità della materia trattata.
          Ciò premesso, potrebbe Lei dimostrare incontrovertibilmente che Papa Benedetto XVI, quando manifestò la propria interpretazione del Concilio Vaticano II, parlò ex cathedra? Glielo domando perché, come Lei ben sa, il magistero papale non è infallibile, ma lo è solo quando il Papa sceglie di pronunciarsi infallibilmente.

    • Angelo Simoni ha detto:

      Penso che il dileggio e le offese a Papa Francesco facciano un gran male alla Chiesa Cattolica.

      • : ha detto:

        «Penso che il dileggio e le offese a Papa Francesco facciano un gran male alla Chiesa Cattolica».

        Purtroppo, e lo dico con immenso dispiacere, molto più male alla Chiesa fanno il dileggio e le offese di Papa Francesco ai Cattolici.

      • Rafael Brotero ha detto:

        Io modererò le parole su Bergoglio quando qualcuno mi dimostrare 1) che esiste un peccato di scandalo più grave di quello commesso da chi siede sacrilegamente sul trono di Pietro per distruggere la fede a colpo anche di manovre ridicole e ipocrite come mettere le eresie nelle note di piè di pagina; 2) che si deva riverenza a quello che commette questo schifoso e infinito peccato.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Qualche giorno fa ho avuto un malore. Non avendo trovato un medico disposto a venire a casa mia, ho chiamato un’autoambulanaza e mi sono fatto portare al pronto soccorso. Non mi hanno portato al pronto soccorso richiesto da me ma a quello imposto dalla “centrale” dove non esistono nè il reparto di cardiologia nè quello di pneumologia ( per me indispensabili) e quindi non hanno fatto niente e mi hanno rimandato a casa. Però secondo il governo e i ministri il Servizio Sanitario Italiano è un modello di perfezione e di efficienza per il mondo intero.
    La stessa cosa vale per la Chiesa. Io chiedo solo di salvarmi per l’eternità a prescindere da cosa ne pensano i cardinali .
    Io ragiono come l’utilizzatore di un ascensore: mi basta sapere che pulsante devo premere per farlo arrivare, e che pulsante devo premere per arrivare al piano che mi interessa. A me non interessa sapere chi ha fatto l’impianto, di che marca sono i motori e gli apparecchi e se il prezzo pagato da chi l’ha fatto installare era congruo o no. E se l’ascensore si ferma a mezza strada tra un piano e l’altro io che devo fare? Questo è quanto mi interessa ma nessuno me lo dice. Ahimè

    • Adriana ha detto:

      Stilumcuriale Emerito,
      “Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra ? Il cielo e i cieli dei cieli non bastano a contenerTi , ,tanto meno quindi può bastare questo Tempio che ti ho edificato!…Tuttavia, Tu , o Signore ,mio Dio,guarda benigno al tuo servo che t’invoca e alla sua supplica…e tieni i tuoi occhi vigili ,notte e giorno ,su questo Tempio “.
      ( A.T.I Re,B,27-28-29). C’era l’Arca ,ora c’è l’Eucaristia .
      E stammi bene ,con tanti auguri !

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Adriana, grazie per gli auguri. Ma per la verità, anche se non giungo all’eccesso del Giobbe vero di maledire il giorno in cui sono nato, devo dire che nel mondo di oggi non mi trovo più a mio agio. E in quanto all’Eucaristia, è vero che c’è ma è sotto chiave. E se io non sono fisicamente in grado di andare a riceverla, e nessuno me la porta è -quasi- come se non esistesse.
        Ad meliora!

        • Adriana ha detto:

          “Orribil furo li peccati miei ,/ma la bontà infinita ha sì gran braccia,/che prende ciò che si rivolge a Lei./Se il pastor di Cosenza, che alla caccia/di me fu messo per Clemente allora,/avesse in Dio ben letta questa faccia,L’ossa del corpo mio sarieno ancora/in co’ del ponte, presso a Benevento,/sotto la guardia della grave mora” .
          Div.Comm. Purgatorio ,c.III ,vv.121-129 ).
          ( Pastore/Vescovo:Bartolomeo Pignatelli ;
          Papa : Clemente IV .L’anima che parla a Dante è quella di Manfredi .)
          Mi auguro che almeno le nobili e cristiane parole di Dante servano a consolarti un poco …
          Mala tempora currunt…

        • Gian ha detto:

          Coraggio caro Amedeo, si sente moltissimo la sua mancanza qui. L’avevo pensata in questi giorni e ora oltre agli auguri la penserò ancora di più nella mia preghiera.

          • Boanerghes ha detto:

            Deutero Amedeo
            Sembra che a causa di questo stupido sars Covid chiese e ospedali funzionino così così.
            Mi auguro che possa fare tutti gli esami che le occorrono.
            Poi, in verità, conosco non pochi che come lei ritengono che questo mondo faccia schifo.
            E non si riconoscono in esso.
            È proprio vero che: il vivere è Cristo ed il morire un guadagno

  • Don Pietro Paolo ha detto:

    Non capisco cosa voglia Mons. Vigano’! Pretende di stare nella Chiesa e vorrebbe cancellare l’evento ecclesiale più importante del nostro tempo, il Concilio Vaticano II? Ripeterò fino alla nausea che i Concili indetti, presieduti e ratificati dai papi non si possono toccare. Aldilà della bontà e perfezione delle bozze preparatorie e dalla statura morale religiosa di che le aveva redatte, l’importante è la ratifica finale dei documenti che fu fatta non solo da circa 2500 vescovi, ma soprattutto dal romano Pontefice. Negando il Vaticano II, non solo si nega l’autorità dei vescovi, riuniti nel Concilio, ma soprattutto quella del Papa diventando così scismatici ed eretici. Quei pochi presuli, che avevano idee diverse e che hanno chinato il capo alle decisioni finali del Concilio, Anonimo, non li troverà sicuramente all’inferno. Potrebbe invoice trovare il suo capo fondatore a cui, se continua in questo modo, farà da compagno anche Mons. Vigano’ per aver attentato all’unità della Chiesa. E per favore, non paragonate Lefebvre o qualche altro vostro sostenitore a S. Atanasio: potrebbe anche arrabbiarsi. Il Vat. II non è un super-dogma, ma è un Concilio, e come tale deve essere rispettato. Essendo stato un Concilio pastorale, si può essere anche critici su alcune parti che forse hanno portato ad interpretazioni e attuazioni molto discutibili. Nessuno si sognerebbe di negare e cancellare, ad esempio, il Concilio di Efeso in quanto S. Cirillo, per combattere il nestorianesimo, con la formula dell’unica natura, accentuando la divinità a discapito dell’umanità di Cristo, senza saperlo getto’ le basi del monofisismo. Si prenda come esempio il card. Ottaviano: il Papa ha parlato, la disputa è finita: «Jam enim de hac causa concilia duo [Concilio di Cartagine, 411; Concilio di Milevi, 416) missa sunt ad Sedem apostolicam: inde enim rescripta venerunt. Causa finita est» (“Su tale questione sono già stati inviati i documenti di due concili alla Sede apostolica. Ci è arrivata la risposta. Quindi la causa è chiusa”). ( S. Agostino, Sermone 131,10)

    • Enrico Nippo ha detto:

      ” Essendo stato un Concilio pastorale, si può essere anche critici su alcune parti che forse hanno portato ad interpretazioni e attuazioni molto discutibili”.

      Prego togliere quel “forse” e sostituire “molto discutibili” con MODERNISTICO-NEOUMANISTICHE ANTISACRALI INACCETTABILI POICHE’ IN ANTITESI AL MAGISTERO BIMILLENARIO.

    • Ezechiele ha detto:

      Ma di che si preoccupa? Lasci parlare, lasci che ricicli i soliti discorsi, lasci che lo confutino come ciclicamente avviene. I documenti conciliari non saranno mai smentiti dalla Chiesa, le inevitabili ambiguità sono già state corrette o lo saranno dal magistero dei Papi. Nel mentre, lasciamo che la zizzania si secchi da sola.

    • ChePazienza! ha detto:

      Senta don Pietro Paolo, smetta di aprire la Treccani per poter intervenire su StilumCuriae , perchè fa confusione e la fa fare ai lettori. Se lei sostiene quello che ha scritto , risponda : Il ConcilioVaticano I° viene rispettato nel concilio Vaticano II° ? Si o no ? Papa Bergoglio , a lei tanto caro , da buon ciellino carroniano, rispetta nel suo magistero entrambi i Concili ? si o no ?

      • Enrico Nippo ha detto:

        Una vera stoccata di spada al cuore! Povero don Pietro Paolo.

        Che a breve tirerà giù un trattato per non rispondere e confondere le acque.

      • Ezechiele ha detto:

        Sì a tutto. Grazie per le domande!

      • Don Pietro Paolo ha detto:

        CHEPAZIENZA,
        Con lei camaleontico come è nel presentarsi, ci vuole molta pazienza. Sono io che devo esercitarmi nella pazienza e non lei. Quante volte gli ho detto che non sono un ciellino? Incomincio a pensare che lei sia tardi di comprendonio. Io non consulto la Treccani né altre enciclopedie; magari lo farà lei e, nel caso non lo facesse, magari le consultasse! Ma vedo che ama vivere nell’ignoranza e anche essere presuntuoso. Ma forse non ha tutte le colpe… forse la colpa che di più le si può attribuire è quella di aver avuto cattivi maestri. I concili ecumenici sono sempre stati tutti nella continuità, anche il Vat.II. Ogni Concilio lascia la sostanza teologica definita di quello precedente e la completa. Ma aggiunge qualcosa di nuovo, altrimenti perché fare un nuovo Concilio? Nel frattempo cambiano i costumi e le decisioni non teologiche prese devono essere adattate. Per esempio, si è mai chiesto perché nelle chiese ortodosse non ci sono i banchi? Perché uno dei primi Concili Ecumenici vietò di stare in ginocchio durante la celebrazione della Messa. Adesso non ricordo quale Concilio, dovrò consultare uno dei miei libri. La Chiesa latina, di questa regola, in seguito non ne tenne conto. Se vuole può accusarla di essere stata eretica fin d’allora. Poi, Lo vada a dire agli ortodossi se il Concilio di Firenze era in continuità con i Concili precedenti. Non mi soffermo a rispondere sul papa perché già fatto in altri commenti. Ora, La confusione la provoco io o lei e per di più in malafede? Lettori, aprite i vostri occhi: dicono anche qualche verità , ma fanno il passo più lungo della gamba. Si fanno zelanti profeti, ma il Signore dice: “non ascoltate .Non vi traggano in errore i profeti che sono in mezzo a voi e i vostri indovini; non date retta ai sogni, che essi sognano. Poiché con inganno parlano come profeti a voi in mio nome; io non li ho inviati” (Gr 29, 8-9). Sono solo i nuovi millenaristi.
        .

        • bastapazienza ha detto:

          Io sarò camaleontico ma lei mi pare un serpentello caro don PP. e pure permalosetto , non sarà per caso adirato con mons Viganò , per altre oscure ragioni ? Comunque ho estratto dall’art la considerazione di mons Viganò che spiega la domanda di don PP :
          Tutto il superdogma del Vaticano II prevale su tutto, tutto annulla, tutto cancella, ma non ammette di subire la medesima sorte. Ed è proprio questo che conferma che il Vaticano II, pur essendo un Concilio Ecumenico legittimo – come da me già affermato altrove – non è come gli altri, perché se così fosse i Concili e il Magistero che lo hanno preceduto avrebbero dovuto esser ritenuti altrettanto vincolanti (non solo a parole), impedendo la formulazione degli errori contenuti o implicati nei testi del Vaticano II. Civitas in se divisa…
          Viganò dichiara con precisione che IL CONCILIO VATICANO E’ LEGITTIMO ..Ergo don Pietro Paolo mente ?

        • Enrico Nippo ha detto:

          “Altrimenti perché fare un nuovo Concilio?”.

          Ancora non ha trovato la risposta? Nonostante lo sfacelo in atto da 60 anni ancora non sa rispondere?

        • Kolja ha detto:

          “Nel frattempo cambiano i costumi e le decisioni non teologiche prese devono essere adattate”. Questo è il problema, che emerge sotto almeno due profili.
          1) Da un lato, con riferimento al rapporto di reciprocità tra dottrina e pastorale. Se il cambiamento dei costumi giustifica il cambiamento della pastorale, e il cambiamento della pastorale è la via per intaccare la dottrina, allora il cambiamento dei costumi è la via per intaccare la dottrina. Propongo un paio di esempi.
          1.1) Se i cattolici sono invitati dalle proprie Autorità a pregare insieme ai luterani (o a recarsi a celebrazioni comuni), è difficile pensare che quelli siano eretici e che la Verità sia solo cattolica. Verrebbe da pensare che essere cattolici sia una sensibilità interna al Cristianesimo, la qual cosa è eretica. Certo, non esiste un documento che questo affermi, ma vedendo certi comportamenti, la conclusione verrebbe da sè.
          1.2) Se a Messa si intonano canti ridicoli, si invitano i fedeli ad applaudire, si inventano modi stravaganti per far partecipare attivamente i laici, è facile pensare che la Messa sia uno stare insieme, piuttosto che il Santo Sacrificio di Cristo. Il fedele ben preparato non cadrebbe nell’inganno, ma gli altri, che sono maggioranza? E perchè sono maggioranza?

          2) In secondo luogo, si deve rilevare che la dottrina, pur non essendo espressamente contraddetta, viene taciuta, perché urta “il cambiamento di costumi”; di fatto si eclissa, e i fedeli sono educati dalle dottrine mondane.
          2.1) Un esempio paradigmatico è dato dal matrimonio. Il matrimonio cattolico, profondissimamente diverso da quello mondano per significato, per finalità, per disciplina, è spesso sconosciuto agli stessi cattolici, i quali, al pari dei comuni occidentali, non fanno figli, nè li educano, con sapienza e carità, nella fede: perchè?
          2.2) Perché a “Catechismo” non si insegna, bene come si faceva in passato, la dottrina cattolica, ma si perde tempo in giochi, pizzate o magari parlando ad adolescenti di droga e bullismo, quando invece i discenti sono (e quindi saranno) nell’ignoranza dei fondamenti della fede?

          3) Parrebbe che negli ultimi decenni non pochi ecclesiastici, probabilmente temendo di urtare la sensibilità dei fedeli e di scandalizzarli, abbiano edulcorato, taciuto o modificato gli insegnamenti della Chiesa, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, di tutti coloro che li tengano aperti, s’intende. Il mondo è cambiato, in peggio, e così, mi pare, la Chiesa.
          Non offro soluzioni nè intendo entrare nelle polemiche relative al Concilio Vaticano II, ma devo rilevare che i tradizionalisti (o cattolici della Tradizione) hanno custodito l’integrità della fede preconciliare, cosa che, sia sul piano teorico quanto su quello pratico, ho faticato a vedere all’interno delle parrocchie.

          • Corrado ha detto:

            Caro Kolja, ciò che scrive dovrebbe mettere fine a tutte le discussioni.
            Infatti don PP non risponde e spero che tutti noi ci riflettiamo.

    • Emma ha detto:

      Davvero DonPietroPaolo, non lo ha capito ? Non ha capito ciò che vuole mons.Viganò ?
      Davvero le manca questa facoltà di discernimento ?
      Penso terrorizzato ai poveretti che vengono a confessarsi da lei o peggio a farsi fare direzione spirituale.
      Ma , tra l’altro ,lei non si rende conto degli effetti deleteri che produce in chi la legge ?

    • Jeanned'Arc ha detto:

      caro don PP , dalle mie parti si dice : “lei se le cerca” . O è talmente “candido ” che veramente non capisce di che e di chi sta perlando , o è talmente furbetto da saper scrivere ipotesi utili a metter in difficoltà CM Viganò, o è talmente banale da pensare di screditarlo con osservazioni su temi dove Viganò è maestro. Ma veramente lei crede di poter insegnare qualcosa a Viganò, screditarlo nel raffronto con Atanasius , confonderlo con un ragionamento che non segye lontanamente il sillogismo aristotelico ? Viganò ha studiato CornelioFabro ed è Tomista , caro don PP , Non è “carronista” , come lei.

      • Don Pietro Paolo ha detto:

        , Jannette d’arc,
        Vigano’ non è mica lo Spirito Santo? Non ha mai letto che il Signore “Con la bocca dei bimbi e dei lattanti
        afferma la sua potenza contro i suoi avversari,
        per ridurre al silenzio nemici e ribelli” (cfr Sl 8,3). I
        suoi molti studi non hanno evitato di cadere in contraddizione e soprattutto di rasentare e di fomentare lo scisma e l’eresia. Quello che sto per scrivere in seguito mai mi sarei sognato di scrivere e lo dico con grande sofferenza interiore perché è sempre un vescovo. Sono stato accusato di essere insieme ad altri papolatro solo perché rispetto il papa, cosa che deve fare ogni buon cattolico. Ma vedo che con la con stessa vostra disinvoltura potrei chiamarvi Viganolatri. Per la verità dovrei chiamarvi adoratori di Lefebvre, ma visto che una mano ve la stando dando l’inferno, irretendo con le vostre lusinghe l’ex Nunzio, Lui ha dimostrato con quello che ha scritto, soprattutto col definire il vostro idolo addirittura “confessore della fede” , che può benissimo prendere il suo posto. Finalmente Mons. Vigano’, come successore di Lefebvre, può avere anche la sua “diocesi”. Auguroni

        • Enrico Nippo ha detto:

          “Ma visto che una mano ve la stando dando l’inferno”.

          Pian pianino sta venendo fuori il vero don PP.

          Basta metterli un po’ sotto pressione, questi misericordiosi pastori bergogliani, per fargli mostrare le zanne da lupo.

    • CEL ha detto:

      ho estratto dall’art la considerazione di mons Viganò che spiega la domanda di don PP :
      Tutto il superdogma del Vaticano II prevale su tutto, tutto annulla, tutto cancella, ma non ammette di subire la medesima sorte. Ed è proprio questo che conferma che il Vaticano II, pur essendo un Concilio Ecumenico legittimo – come da me già affermato altrove – non è come gli altri, perché se così fosse i Concili e il Magistero che lo hanno preceduto avrebbero dovuto esser ritenuti altrettanto vincolanti (non solo a parole), impedendo la formulazione degli errori contenuti o implicati nei testi del Vaticano II. Civitas in se divisa…
      Viganò dichiara con precisione che IL CONCILIO VATICANO E’ LEGITTIMO ..Ergo don Pietro Paolo mente ?

      • Don Pietro Paolo ha detto:

        È ‘ proprio qui la contraddizione: se è legittimo è un vero Concilio.Allora perché ce l’ha tanto con il Concilio. Un vescovo non può e non deve cimportarsi in questo modo. Non può dimenticare quello che ha scritto altrove

      • Don Pietro Paolo ha detto:

        CEL,
        Non dica menzogne. Dlel Concilio ha scritto peste e corna! Ora se ne esce che è stato un Concilio legittimo. Ma che crede di giocare con i bambini? O pensa di usare 2 misure: con voi lefebvriani, il Concilio è la base di tutti i mali della Chiesa; con i teologi che lo possono smontare, il Concilio è legittimo. Se è stato legittimo, stia zitto e non semini più zizzania e confusione. Già di confusione ci basta quella che fate voi e tanti altri

    • Gian ha detto:

      “Non capisco cosa voglia Mons. Viganò!”
      Non è tanto difficile da capire, l’ha anche spiegato: sentendosi avvicinare il giorno in cui dovrà sottoporsi al Giudizio particolare ci tiene a prepararsi bene per presentarsi con la veste candida prescritta per tutti gli invitati.

  • Raffaella ha detto:

    Alessandro DS, può specificare in quale apparizione riconosciuta dalla Chiesa, la SS Vergine ha detto la frase da lei riportata?
    Grazie.

    • Tony ha detto:

      ma noo… sono le visionpersonali di AlessandroDS . Non sa e non ha ancora capito che ha visioni ?

    • Frost ha detto:

      in quella che ha personalmente avuto AlessandroDS . Non ha inteso che ha continue apparizioni ?

    • Alessandro ds ha detto:

      Ciao Raffaella, l’ho trovata mentre studiavo diverse apparizioni Mariane riconosciute, per ritrovare quella esatta dovrei perderci delle ore, non ho tempo di ricercare.
      Però le assicuro che nel faldone c’èra una frase così.
      Come anche nelle apparizioni di Fatima la veggente Giacinta e il maschio hanno lasciato scritto sulle memorie una visio e collegata al 3° segreto di Fatima.
      La visione era che videro un Papa insultato e disprezzato dai fedeli, che pregava in ginocchio dentro una stanza davanti a un tavolo per il dolore e la sofferenza che la gente gli dava – e preciso, dentro ina stanza davanti un tavolo…non davanti a un altare…. ( io ci vedo pienamente Benedetto XVI, insultato e disprezzato da tutti, c’è la fila con il numerino come alla Posta per insultarlo.
      Viganò gli ha dato dell’eretico che insegna cose contrarie alla dittrina cattolica perché Benedetto difende il Concilio vaticano II, i fedeli lo disprezzano e insultano per le dimissioni, i progressisti lo insultano ogni volta che da un opinione o parla.

      Sappiate che questo fa parte del 3° segreto di Fatima, il Papa insultato e disprezzato che prega in ginocchio in una stanza per il dolore. Sappiate che Mons. Viganò sta incarnando il segreto di Fatima, no Bergoglio, ma Viganò.

      • Raffaella ha detto:

        Mah…..

        • Alessandro ds ha detto:

          Lei dice “mah…” cerchi e vedrà che è come dico io.
          Non è forse vero che tutti wuanti si stanno scagluando contro Benedetto XVI insultandolo e disprezzandolo per diversi motivi?
          Ora non ci crede più a Fatima? Quando vi fa comodo ci credete a Fatima e ora non che non vi fa comodo non ci credete più?
          Mah…lo dico io.

  • Tonino T. ha detto:

    [IT] 🇮🇹
    5 settembre 2020
    ▶️ VIGANÒ: C’È UN SUPERDOGMA DEL VATICANO II. INTOCCABILE…
    https://www.facebook.com/groups/1240854762763713/permalink/1599344033581449/

  • giobbe ha detto:

    come sempre nei commenti a mons Viganò troviamo le scemenze di qualche ectoplasma di SantaMarta , che nega ovviamemente di esserlo con almeno un argomento scontato e banale .( Oggi c ‘è AlessandroDS , ma aspettiamo anche Carlo) . Poi ci sono interventi dotti ( Gian) , polemici ma leggibili (Nippo), quelli difensivi (Speranza ) . A volte , come stavolta, c’è anche un intervento che profuma di santità ( Michel Berthoud) .
    Vorrei però chiedere ai lettori di SC di andarsi a rileggere un intervento di MonsX (mi pare ) su SC di qualche giorno fa sul’arianesimo. Prego approfondirlo, l’arianesimo per 45 anni divenne la religione cristiana ufficiale .Grazie all’eresia di Ario sponsorizzata da due imperatori (dopo Costantino) . Fu Athanasio (mons. Viganò) che con coraggio e fede riuscì a porre fine allo scandalo dell’eresia , durato lo ripeto, quasi mezzo secolo ! E lo fece convincendo l’impertore Todosio a convocare un nuovo Concilio. Ma anche Athanasio fu massacrato e perseguitato dagli opportunisti ariani e filo ariani. Attenzione signori a non fare processi alle intenzioni di Viganò, almeno questo. Grazie .

    • Speranza ha detto:

      Caro Giobbe, l’alta levatura di S.E. Mons. Viganò non ha certo bisogno di essere difesa da una piccolissima persona quale io sono, ma se per intervento difensivo lei intende la difesa della verità, beh, sempre nel mio piccolo, questa posizione la rivendico.

    • cattolico ha detto:

      in verità durò oltre 100 anni.a porre fine alle varie eresie fù ‘ l’immenso sant’ AMBROGIO,che disse: signori miei qui c’è solo GESU; chi ci crede bene chi non ci crede peggio per lui! a tale proposito scrisse: Gesù per noi è tutto.se ti duole la ferita, è medico.se l’iniquità ti perseguita,è giustizia.se la debolezza ti estenua, è forza.se la morte ti spaventa, è vita.se il cielo ti attrae ,è via. se il buio ti sommerge ,è luce.se la fame ti consuma, è cibo.( expositio in psalmum,36,36)

  • Valentina ha detto:

    Grazie Mons. Viganò.

  • Gianfranco ha detto:

    “…a difesa del totem conciliare si è fatto ricorso alla delegittimazione dell’interlocutore, alla sua ostracizzazione”.
    More solito: i “sapienti” del mainstream, non sapendo controbattere le argomentazioni degli avversari, sparano su di loro.
    Come se una persona “sbagliata” (fosse pure) non potesse mai dire cose giuste. In altri termini, voglio contestare la Relatività? Dirò che Einstein era un filibustiere…
    Grande, Viganò, fine ragionatore! Preghiamo per lui, il Signore ce ne renderà merito.

    • Ezechiele ha detto:

      A me sembra proprio la tecnica degli antivaticansecondismo: non sapendo dimostrare gli errori del concilio si inventano cospirazioni, truffe e piani diabolici.
      Il vero è che Viganò viene confutato nel merito: le accuse di eresia e scisma sono tutte argomentate. E più scriverà più sarà confutato da gente che ne sa più di lui.
      Se davvero innescherà un dibattito, questo dibattito sarà la pietra tombale dell’antivaticansecondismo. Le Provvidenza è all’opera.

  • anonimo ha detto:

    “Allora la rivoluzione era salutare e doverosa, oggi la restaurazione è dannosa e foriera di divisioni. Prima si poteva e doveva rinnegare il passato glorioso della Chiesa in nome dell’Aggiornamento, oggi mettere in discussione qualche decennio di deviazioni è considerato scismatico. E quel che è ancora più grottesco è che i difensori del Concilio siano così flessibili con chi nega il Magistero preconciliare, e stigmatizzino con la gesuitica ed infamante qualifica di rigidi coloro che, per coerenza con quello stesso Magistero, non possono accettare l’ecumenismo e il dialogo interreligioso (sfociati ad Assisi e ad Abu Dhabi), la nuova ecclesiologia e la riforma liturgica, scaturiti dal Vaticano II. “: ringrazio Diuo con tutto il cuore per aver potuto leggere parole così edificanti e confortanti da un vescovo cattolico, che ci confermano nella vera fede cattolica, incoraggiandoci a resistere a qualsiasi accusa, persecuzione ed emarginazione dei traditori che hanno occupato tute le sedi cattoliche da ormai più di 60 anni! (S. Atanasio docet). Di legittimo non c’è niente, dopo il colpo di mano del Conclave 1958 e del diabolico CV II, è stato tutto frutto di usurpatori, di collaborazionisti, complici, pavidi nel migliore dei casi. Ma nessuno, dico NESSUNO ha osato dichiararsi pubblicamente fedele alla Chiesa bimillenaria, nessuno tranne mons. Léfèbvre, anche Bacci e Ottaviani si sono ritirati in buon ordine, dopo il Breve esame del N.O.M., ignorato da Montini. Complici anche loro? sicuramente no, ma vittime del “colpo da maestro di Satana” (obbedienza a commedianti tiranni) e timorosi di provocare uno scisma all’interno della Chiesa, senza pensare che a provocarlo erano stati loro, i modernisti, complottisti, carbonari, ribelli rivoluzionari. Indietro non si torna? Vorrei sapere se lo avranno detto anche a Cristo Giudice, e cosa Lui avrà risposto loro. Poveretti, spero che si siano pentiti, almeno all’ultimo respiro…

    http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2020/09/vaticano-ii-larcivescovo-vigano.html

  • Speranza ha detto:

    Che il Signore sostenga il coraggio e il santo ardore di Mons.Viganò, lo conforti nella giusta battaglia, gli dia vigore e salute. Preghiamo per lui.

  • Gian ha detto:

    Papa Giovanni XXIII nel 1960, avrebbe dovuto rendere pubblico il terzo segreto di Fatima, ma si rifiutò (a proposito di obbedienza…) e in alternativa annunciò un Concilio Ecumenico Vaticano, anche se sapeva che non sarebbe stato in grado di portarlo a conclusione, a causa delle sue condizioni di salute. Si premurò inoltre di dare la berretta cardinalizia all’arcivescovo Montini, che il suo predecessore Papa Pio XII aveva inviato a Milano, dopo averlo cacciato dalla Segreteria di Stato, avendo scoperto fatti gravi sul suo operato. Non era obbligato a fare di Montini un cardinale nel corso del suo breve papato di transizione, ma lo fece, indispensabile per rendere Montini papabile. Fu così che Montini divenne Paolo VI, e poi tutto il resto.

    • cattolico ha detto:

      sigor gian quali sarebbero i fatti gravi per cui fu inviato a milano

      • GHT ha detto:

        credo l’amicizia con un famoso attore di teatro ,

      • Mah!? ha detto:

        Su Wikipedia . Ma sarà vero ?

        ^ Dossier su un tentato ricatto a Paolo VI, su archiviostorico.corriere.it. URL consultato il 20 maggio 2013 (archiviato dall’url originale l’11 dicembre 2012).
        ^ Paolo VI aveva un amante, su voceditalia.it. URL consultato il 20 maggio 2013 (archiviato dall’url originale il 4 novembre 2013).
        ^ Quando Paolo VI smentì di essere gay, su laRegione, 12 ottobre 2018. URL consultato il 21 agosto 2020.

      • Gian ha detto:

        Consultando gli archivi di CHIESA VIVA, fondata da Don Luigi Villa, che fu incaricato dal Santo Padre Pio di Pietrelcina di difendere la Chiesa dai nemici della massoneria, troverà tutte le notizie che la interessano al riguardo. Don Luigi Villa è morto il 18 novembre 2012.

  • Alessandro ds ha detto:

    In una delle apparizioni mariane riconosciute dalla chiesa ( non ricordo esattamente quale, vado a memoria)la Santa Vergine Maria disse: “alla fine dei tempi, il nemico di mio figlio sarà talmente colto e ingannatore che parlerà 10 volte meglio di figlio e sarà convincente più di mio figlio”

    Mons. Viganò, purtroppo lei è diventato pienamente eretico, e non perché l’accusa un modernista da strapazzo a riguardo del Concilio Vaticano II, ma perché lei stesso ha violato verità di fede e decreti Ex Cathedra.
    Non è padre Souza o come caspita si chiama che dice che lei è eretico, lo dicono i Santi Pontefici della Chiesa Cattolica che hanno parlato Ex Cathedra. È la Santa Chiesa e la sua istituzione divina che dice che lei ormai è diventato eretico e sta promuovendo lo scisma in ogni modo.
    Lei esattamente come Martin Lutero ha incominciato la sua battaglia avendo ragione, ma esattamente come lui per superbia ha deviato dalla retta fede e si è fatto eretico, in più si è invischiato in giochi politici di scismatici e sta appoggiando e promuovendo le idee politico/religiose dei Lefevbriani, con il quale la Santa Chiesa Cattolica ha interrotto ogni dialogo in quanto scismatici ed eretici con il quale è impossibile continuare un dialogo , nonostante i Pontefici hanno cercato in ogni modo di aprirlo e di togliere ogni impedimento.
    Le scomuniche ai Lefevbriani ad esempio, sono state tolte da Benedetto XVI solo ed esclusivamente per togliere un impedimento al dialogo, gli ha fatto un favore come hanno fatto ai protestanti…chi dice il contrario è un menzognero.

    • Enrico Nippo ha detto:

      Le consiglio di prendersi una quindicina di giorni per andare a pesca, da solo, presso un isolato laghetto di montagna.

      • Alessandro ds ha detto:

        Ti vedo molto agguerrito Enrico, non perdi un colpo, non perdi occasione di ribattere e non ti sfugge un commento. Si vede che ci tieni propeio tanto alla battaglia politica Lefevbriana. ( perché di politica qui si parla, altro che religione! )
        Eh, purtroppo le vacanze sono finite, mi è toccato rientrare, ma dopo questo anno che sono stato costretti ad abbandonare Roma per la formazione, finalmente ritorno nella mia città eterna 🙂 trasferito direttamente in Curia Generalizia 🙂
        Le vie del Signore sono infinite e i suoo disegni imperscrutabili per l’uomo.

        • Enrico Nippo ha detto:

          Sì … sì … sì … è vero … verissimo … sono agguerrito contro i modernisti … senza requie … senza requie … senza requie … 😈😈😈😈😈😈😈😈😈😈

          Sono un Cavaliere, e difendo la mia Dama che è la Sposa di Cristo! … Viva la Cavalleria, abbasso le sottane nere sovversive e/o buttate alle ortiche!

    • anonimo ha detto:

      Uno, cento, mille mons. Viganò se vogliamo salvare la vera Chiesa di NSGC !!! Le sue accuse, mio caro, non fanno altro che aumentare le simpatie per questo vero prelato cattolico e fornire capi d’accusa a Lucifero, quando sarà ad accusarLa dinanzi a Cristo Giudice, ci ripensi prima, prego per Lei… Sappia che Christus Vincit, sempre e comunque, nessun dèmone lo potrà mai sconfiggete. Pace e bene.

      • P ha detto:

        Le simpatie di chi, scusi?

        • anonimo ha detto:

          di tanti veri cattolici (di cui io sono un membro indegno ma riconoscente alla misericordia divina…), anche se formano solo “il piccolo resto” di evangelica memoria, ma si sa, nelle cose dello spirito non vale il principio secondo cui la maggioranza numerica ha sempre ragione, altrimenti i dodici apostoli non avrebbero avuto alcun seguito. Un caro saluto dalla diaspora cattolica, mio caro, e che Dio La illumini. L.J.C.

    • Boanerghes ha detto:

      Alessandro DS
      su questo punto non posso che darti ragione.
      Viganò avrebbe bisogno di un colloquio urgente, impossibile ovviamente, con Benedetto XVI, per fare un po’ di riordino nella confusione teologica in cui si ritrova.
      Ed imparare l’obbedienza, che ormai obbedisce a se stesso.
      Si è iniziato a protestare contro Bergoglio, e ci si ritrova a protestare contro tutta la chiesa cattolica, con una deriva lefebriana e viganovita.
      Ma né i lefebriani, né i viganoviti, né alcun altro prevarrà contro la sposa di Cristo.
      Tutti poveri illusi.
      Ma anche ignoranti, poiché la Madonna non ha mai posto l’obbedienza alla rivelazione del segreto di Fatima nel 1960.
      Tuttavia, per quanto riguarda un periodo di vacanza in località amena, a pescare, riposare, mangiare buone cose, con serenità e pace d’animo, è un buon suggerimento che prenderei al volo pure io.
      Oppure andare a parare le capre. Luogo collinare o di montagna, piccolo gregge custodito da un buon collie o pastore abruzzese, scorta di formaggio, pane fatto in casa, buon vino e altro, zona isolata e bel paesaggio da guardare.
      Se poi arriva uno che sostiene che in 2000 anni solo Lefebre è rimasto fedele, o qualche viganovita, abbiamo sempre il cane pastore a provvedere

  • Michel Berthoud ha detto:

    Reverendissimo Padre, non si senta solo o incompreso. Non si lasci scoraggiare o intimorire nel testimoniare la verità. Siamo milioni di fedeli a pregare per Lei, siamo un esercito spiritualmente uniti a Lei nella fede. Attendo con apprensione che altri prelati, sacerdoti, vescovi, cardinali che fino ad ora sono rimasti in silenzio per timore o per rispetto della gerarchia, abbiano il coraggio di uscire allo scoperto.
    In Cristo – Michel Berthoud

  • Enrico Nippo ha detto:

    «I miei interventi suscitano interesse e alimentano un salutare dibattito sul Concilio e più in generale sulla crisi della Gerarchia ecclesiastica”. Davvero diplomatico il Monsignore.

    “Salutare dibattito” o non piuttosto una stizzosa e sempre più spesso feroce diatriba?

    «Le dolorose vicende di tanti Presuli, tra cui spicca senza dubbio mons. Marcel Lefebvre, confermano che anche in assenza di specifiche accuse c’è chi riesce ad usare la norma canonica come strumento di persecuzione dei buoni, e allo stesso tempo si guarda bene dall’utilizzarla con i veri scismatici ed eretici».

    Oddio! Riecco l’ombra invadente del Mostro di Econe. E mò chi li sente i soliti sedicenti “veri cattolici”?

    «Quanto alla famosa ermeneutica della continuità, mi pare sia evidente che essa è e rimane un tentativo – forse ispirato da una visione un po’ kantiana delle vicende della Chiesa – per conciliare un preconcilio e un postconcilio come mai era stato necessario fare in precedenza. L’ermeneutica della continuità ovviamente è valida e da seguire all’interno del discorso cattolico: in linguaggio teologico si chiama analogia fidei ed è uno dei capisaldi cui deve attenersi lo studioso di scienze sacre. Ma applicare questo criterio ad un hapax che proprio sulla sua equivocità è riuscito a dire o a sottintendere ciò che invece avrebbe dovuto apertamente condannare, non ha senso, perché presuppone come postulato che vi sia una reale coerenza tra il Magistero della Chiesa e il “magistero” ad esso contrario che oggi è insegnato dalle Accademie e dalle Università pontificie, dalle cattedre vescovili e dei seminari e predicato dai pulpiti».

    Con buona pace del Grande Conciliatore degli Opposti: Joseph Ratzinger.

    • Speranza ha detto:

      Caro Dott. Tosatti, è vero che il mondo è bello perché è vario, ma qua, nel piccolo mondo di SC, i signori commentatori così affezionati perché scrivono e intervengono sempre, mi pare che contro Viganò stiamo sprizzando veleno da ogni poro. Si mostrano per quel che sono. Ricordo un detto che, illo tempore, ripeteva spesso la mia mamma: “Non mi dire il vero che mi si arruffa il pelo”. Sempre qui casca l’asino: di fronte alla verità…😊

      • Enrico Nippo ha detto:

        SPERANZA,
        a chi si riferisce?

        Sa, leggendo le sue parole come riposta al mio commento …🙂

        • Gian ha detto:

          Forse è il ministro, sa… quello non è tanto sveglio ed è per quello che l’hanno messo alla salute!

      • Boanerghes ha detto:

        Veleno contro Viganò,?
        Mi sembra che molto veleno viene sputato contro chi non la pensa come Viganò.