SUMMORUM PONTIFICUM, PELLEGRINAGGIO A ROMA IL 23 OTTOBRE.

30 Agosto 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, come vi ricorderete qualche tempo fa avevamo pubblicato un articolo sul Pellegrinaggio che il Summorum Pontificum compie a Roma ogni anno. Scrivevamo, citando il comunicato:

“Il Coetus Internationalis Summorum Pontificum confidando nella misericordia di Dio Onnipotente e nell’intercessione dei Santi perché possa avere termine la pandemia che affligge i popoli del mondo e sia possibile rinnovare il pio rito, comunica che il IX Pellegrinaggio Summorum Pontificum potrà avere luogo nei giorni 23, 24, 25 ottobre 2020, culminando nella s. Messa pontificale che sarà celebrata dall’ em.mo signor cardinale prefetto Robert Sarah nella Basilica di S. Pietro in Vaticano sabato 24 ottobre alle ore 11,30.

Il Coetus tutto desidera fin d’ora ringraziare l’em.mo signor cardinale arciprete Angelo Comastri per la benevola accoglienza accordata e l’em.mo signor cardinale prefetto Robert Sarah per la paterna premura con la quale ha voluto accogliere la preghiera di celebrare il sacro rito.

Bona tempora veniant”.

Ora abbiamo la conferma dell’evento, grazie a un’intervista che l’abbé Claude Barthe ha rilasciato a L’Homme Nouveau. Buona lettura.

§§§

Dal 2012, si svolge a Roma un pellegrinaggio in ringraziamento per il motu proprio Summorum Pontificum di Papa Benedetto XVI. Quest’anno avrà luogo? Il cappellano di questo incontro, don Claude Barthe, annuncia che il pellegrinaggio si svolgerà e che il 24 ottobre sarà il cardinale Sarah a celebrare la Messa principale dell’evento nella Basilica di San Pietro.

L’Homme nouveau – Quindi quest’anno si svolgerà il pellegrinaggio Summorum Pontificum a Roma?

Padre Claude Barthe – Sì, come ogni anno dal 2012! È vero che quest’anno è abbastanza speciale: regna, a causa di quella che viene chiamata la “crisi sanitaria”, un’atmosfera piuttosto surreale che colpisce tutte le attività religiose e soprattutto i pellegrinaggi. Sono stato a Lourdes pochi giorni fa, dove ci sono solo poche manciate di fedeli. Tuttavia, dopo un attento esame, il Coetus Internationalis, che organizza il Pellegrinaggio, considerando ciò che rappresenta questa impresa cattolica, ha deciso di mantenerla, tenendo conto delle restrizioni che ci vengono imposte.

L’Homme nouveau – Quale sarà il programma?

Padre Claude Barthe – Il pellegrinaggio si ridurrà all’atto più importante: la Messa Pontificale nella Basilica di San Pietro, all’altare della Cattedra, sabato 24 ottobre. Con, naturalmente, il giorno successivo, la Messa della Domenica di Cristo Re.

Sabato 24 ottobre pellegrini, chierici e fedeli si ritroveranno davanti all’ingresso della Basilica alle 11:30, dove li accoglierà il Cardinale Burke, ed entreranno con lui in San Pietro. Alle 12:00 il Cardinale Robert Sarah celebrerà la Messa Pontificale di San Raffaele Arcangelo.

L’Homme nouveau – Quali pellegrini?

Padre Claude Barthe – Le autorità vaticane, attualmente, chiedono che i fedeli che assistono alle cerimonie nella Basilica di San Pietro non superino il numero di 150. È pochissimo. Ma è possibile che queste misure vengano allentate prima della fine di ottobre.

In ogni caso, eccezionalmente, chiediamo a chi vuole partecipare a questa Messa di registrarsi qui: https://bit.ly/3hCY4K4. Salveremo i posti quando vengono “cliccati” e li confermeremo. Quando verrà raggiunta una certa quota, avviseremo quanti supereranno tale quota che verranno inseriti in una lista d’attesa e li terremo informati sulle notizie che riceveremo dalle autorità della Basilica.

L’Homme nouveau – E domenica 25 ottobre?

Padre Claude Barthe – Secondo la tradizione, il nostro pellegrinaggio si concluderà nella festa di Cristo Re. La Messa Pontificale sarà celebrata alle 11:00, domenica 25 ottobre, dal Cardinale Raymond Leo Burke, nella Parrocchia della Santissima Trinità dei Pellegrini che, secondo la sua vocazione, è come una sorta di sede del pellegrinaggio, dove i sacerdoti partecipanti celebrano le loro Messe private.

L’Homme nouveau – Inoltre l’associazione Oremus / Paix Liturgique aveva annunciato un incontro. Si terrà ancora?

Padre Claude Barthe – Assolutamente. Gli organizzatori faranno presto un annuncio riguardo a questo, ma posso dirvi che questo incontro si terrà venerdì 23 ottobre nell’aula magna dell’Augustinianum, vicino a Piazza San Pietro, tra le ore 10 e le 16. Quest’anno interverranno, tra gli altri, il cardinale Raymond Leo Burke, Joseph Shaw, Presidente della Latin Mass Society, Jean de Tauriers, Presidente di ND de Chrétienté, Padre Antony Ike, seminarista nigeriano specializzato in Africa cattolica e Trinidad Dufourq, che testimonierà la vitalità e lo sviluppo della Messa tradizionale in Argentina. Gli organizzatori chiedono di registrarsi al Meeting qui: https://bit.ly/3in6sOl.

L’incontro si concluderà lo stesso giorno alle ore 17 nella Basilica di Santa Maria ad Martyres del Pantheon, con il canto dei Vespri Pontificali, presieduto da Mons. Gianfranco Girotti, Vescovo titolare di Meta, e Reggente Emerito della Penitenzieria Apostolica. Anche in questo caso, sarà necessario registrarsi: https://bit.ly/2XpGhhM.

L’Homme nouveau – Possiamo dire che questo Pellegrinaggio del 2020 sarà una questione di principio?

Padre Claude Barthe – Sarà molto di più! Ci rendiamo conto che quest’anno sarà molto speciale. Molti dei nostri amici in America, ad esempio, non potranno unirsi a noi. Ma i presenti rappresenteranno tutti i pellegrini intenzionali del mondo, che ci accompagneranno con le loro preghiere. I pellegrini in re rappresenteranno i pellegrini in voto! Anche quest’anno porteremo alla Tomba dell’Apostolo l’appello per la salvezza della Chiesa e per la diffusione dell’antica liturgia romana, che vi contribuirà potentemente attraverso il suo irradiamento di purissima lex orandi.

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22 commenti

  • PG ha detto:

    Quelli che non sono d’accordo con l’iniziativa si contentino del pessimo pastore e teologo Bergoglio, comico pronto ad usare le mani prima che la ragione, ormai decaduto nelle cronache e nel mondo cattolico a niente di più che un profeta di sventura.

  • Enrico Nippo ha detto:

    LETTERA APERTA AD ALESSANDRO DS

    Caro Alessandro, il fatto è che lei, devo dire in buona compagnia, studia troppo ed ha una risposta per tutto. Non le viene in mente che c’è qualcosa che non va? Com’è possibile avere una risposta per tutto? Sembra che lei confonda il sapere con il nozionismo. La prego di rifletterci su. La sua non è sapienza, è nozionismo, che col suo incrementarsi dissipa la sua mente in mille e mille direzioni che non conducono in nessun luogo. Certamente non nel luogo della sapienza. Studiando troppo si rischia di “sapere” tutto di niente. E certamente la Verità non risiede nelle nozioni, per quanto numerose, specialistiche, forbite o raffinate possano essere. A rigore, la Verità non risiede neanche nel Dogma, poiché questo è pur sempre una nozione, una composizione di concetti nella quale mai la Verità può essere rinchiusa, e proprio per questo è richiesta la fede nel Dogma stesso che annuncia infinitamente di più che non le parole che lo compongono.

    Per non dire degli acculturati che, anche su questo blog, si illudono di sapere (che cosa?) per il solo fatto che “hanno studiato”. Il Santo Curato d’Ars, per dirne una, non sembra fosse così brillante in quanto a cultura, però era il Santo Curato d’Ars! Che diceva: “Noi mettiamo l’orgoglio dappertutto, come il sale”! Ecco, paradossalmente, di cosa c’è bisogno oggi: meno acculturati e più ignoranti!

    Scriveva Giovanni Papini ne “Il diavolo”: «L’imbecillità dei filosofi “profondi” è così immensa che è superata soltanto dall’infinita misericordia di Dio».

    Per portarle un altro esempio: non è che nel momento fatale saremo giudicati sul Risorgimento e la Massoneria, e che andremo all’inferno se siamo convinti che Risorgimento e Massoneria stanno a braccetto, oppure andremo in paradiso se siamo convinti che col Risorgimento la Massoneria c’entra poco e niente. La cultura, storica in questo caso, ma anche filosofica e scientifica, non serve a niente agli effetti della salvezza dell’anima (e del corpo), sempre che questo sia il traguardo cui si aspira. Per questo sono convinto, per quanto mi riguarda, che aver scritto INDUCAM invece di INDUCAS non mi costerà qualche secolo di purgatorio in più o addirittura l’inferno. Sono convinto che il buon Dio se ne impipi altamente di queste cosucce. E poi, diciamocela tutta: il buon Dio non “sa” nessuna lingua, ed è per questo le conosce tutte!

    E’ vero che lei ogni tanto ammette di esagerare, ma poi riprende con il suo impeto più incontenibile di prima.

    Ci rifletta: aver studiato e continuare a studiare una montagna di libri e di documenti per dare puntualmente una risposta a qualsiasi quesito non significa sapere; significa, molto più modestamente, avere la testa piena di nozioni. E questo fa male non solo alla testa (con assai probabili riflessi neuro-somatici) che scambia la confusione per chiarezza, ma anche all’anima che facilmente monta in superbia e diventa tracotante nello sbattere in faccia agli altri la loro presunta ignoranza. A ciò aggiungendosi quella soddisfazione (forse anche un po’ violenta) di aver dato una risposta “precisa” ad un quesito.

    Profondissimamente dice il Buddha:

    “Le parole hanno il potere di distruggere e di creare. Quando le parole sono sincere e gentili possono cambiare il mondo”.

    Riflettiamo insieme: davvero incrementare ed esporre a getto continuo la propria acculturazione nozionistica, magari impugnando (ovviamente ognuno cicero pro domo sua!) citazioni di Sacre Scritture e Codici, significa impiegare “parole gentili che possono cambiare il mondo”? Non ci troviamo in un mondo in cui le parole che distruggono hanno preso il sopravvento? E noi che facciamo con le parole? Il mondo lo creiamo o contribuiamo a distruggerlo? Crediamo davvero che basti ripetere una frase di Cristo e della Dottrina per acquisire la grazia di creare il mondo?

    E a tutti Voi, carissimi, dopo averla rivolta prima di tutto a me stesso, rivolgo la domanda: siamo sicuri che nel nostro vivere, quindi anche su questo blog, siamo capaci di impiegare “parole sincere e gentili che possono cambiare il mondo”? O piuttosto non insistiamo col nostro nozionismo per costringere il mondo entro la nostra limitatissima prospettiva individuale? E se è così, in che cosa ci distinguiamo da coloro che usano le parole per distruggere il mondo? Per il fatto che citiamo, o, piuttosto, impugniamo le Sacre Scritture e la Dottrina a seconda di come ci conviene?

    Ah … il Buddha … che anima delicata e gentile … davvero un grande sapiente!

  • FortunatoMella ha detto:

    IGINIO ha scritto :” Uno che si spaccia per cattolico e poi denigra il papa e Roma non merita rispetto, dato che è una truffa vivente e semina scandalo.”
    caro Iginio , lei è un capolavoro vivente . Il suo autore è per caso il famosissimo scultore Piero Manzoni ?

    • fredo ha detto:

      quello che è divenuto famoso per aver fatto e venduto la ” merda d’artista ” ? accipicchia , che sm..ta .

  • Alessandro ds ha detto:

    Ah ok, sbagliato, pensavo che era un evento organizzato dai Lefebriani.
    Invece è un evento Cattolico al quale i Lefebriani si uniscono….in maniera ecumenica in no.e del vetus Ordo.
    Però l’intervista al Lefebriano è messa in rilievo confonde la matrice dell’evento.

  • Alessandro ds ha detto:

    Non capisco perché il dott. Tosatti pubblicizza gli eventi dei Cristiani Lefebriani e non anche quelli degli Ortodossi e Luterani, visto che per la Chiesa Cattolica di Roma i Lefebriani, Ortodossi e Luterani sono allo stesso livello.
    I Vescovi Lefebriani e i loro Sacerdoti non fanno parte dei Sinosi e Concili dei Cattolici, non fanno parte della Congregazione dei Vescovi, non sono iscritti e non appartengono a nessuna lusta Cattolica. I lefebriani sono esattamente come gli.Ortodossi e Luterani.
    Siete razzisti verso gli Ortodossi e Luterani? Oppure torniamo al solito discorso degli eretici che accusano altri eretici, eretici vs eretici, come il Toro che dice alla capra che la cornuta è lei.?
    Avete sbagliato, per i Lefebriani la preghiera ecumenica per l’unità dei cristiani è a gennaio-febbraio, siete in anticipo di 3 mesi.
    Pero se volete anche gli Ortodossi fanno una processione sto mese, potete unirvi a loro.
    Tanto anche gli Ortodossi possono dare i Sacramenti ai Cattolici e i Cattolici darli agli Ortodossi in un momento di vera necessità e urgenza…. esattamente cone i Lefebriani, che possono dare e avere un sacramento Cattolico solo in caso di necessità estrema, se non c’è la necessità estrema il sacramento non è valido.
    Anche gli scomunicati possono dare un sacramento in caso di necessità e urgenza secondo il CIC, ma questo non fa dei Lefebriani un allungamento o membri dei Cattolici Romani, loro sono semplicemente. LEFEBRIANI…un altra cosa, un altra razza.
    Per democrazia il dott. Tosatti dovrebbe pubblicuzzare anche gli eventi Ortodossi e Luterani.
    https://www.google.com/amp/s/it.aleteia.org/2016/02/03/ortodosso-prendere-comunione-chiesa-cattolica/amp/
    (Decreto Unitatis redintegratio del CVII, 16) (Canone 844, 2).
    (Decreto Orientalium Ecclesiarum CVII, 27) (Canone 844, 3).
    Lefebriani…smettetela di dire che siete Cattolici, voi siete un altra cosa, voi siete la setta scismatica Lefebriana da poco in cammino per il dialogo ecumenico, i Vostri Vescovi non partecipano ai Sinodi o Concili cattolici, non fanno parte della nostra congregazione dei Vescovi. Voi siete un altra cosa.
    Non capisco perché il dott. Tosatti continua a pubblicizzarvi.
    A sto pu to deve pubblicizzare anche gli Ortodossi.

    • Marco Tosatti ha detto:

      Alessandro, lei ha qualche problema. Il pellegrinaggio Summorum Pontificum è organizzato da persone non lefebvriane, cattolici delle diocesi italiane, e la messa è celebrata da un ministro del Vaticano. Si calmi, rifletta, e prima di sparare aspetti almeno di vedere il bianco degli occhi del nemico. E poi, forse sarebbe il caso di smetterla di comminare anatemi, scomuniche interdetti ammonizioni e penitenze….

      • Alessandro ds ha detto:

        La battagia con i Lefebriani è logorante, mi hanno talmente inasprito l’anima che appena sento la loro presenza mi altero :):) come un Toro che appena vede leggermente rosso lo punta.
        Capisco dott. Tosatti che negli ultimi tempi sono diventato indisponente anche nei suoi confronti, ma non per mancanza di rispetto verso di lei, anzi per la sua persona provo stima e affetto anche se lei non ci crederà.
        Però io sono uno che difende la verità fino alla morte, e quando si parla di “scomuniche latae sententiae” si parla di cose serie, si parla di persone scomunicate veramente.
        Chi non crede nella scomunica latae sententiae della chiesa implicitamente non crede nella chiesa stessa e nella sua istituzione divina.
        Un fedele non può dire che non crede nelle scomuniche della chiesa, perché dire ciò è cone rinnegare la chiesa stessa come corpo mistico di Cristo.
        Ed è dovere di ogni fedele denunciare chi è scomunicato agli altri, per la salvezza delle anime.
        Grazie dott. Tosatti, e mi creda, la stimo e provo affetto per lei, solo che non tutti questi eretici mi stressano e mi inaspriscono e allora divento petulante perché so di essere nella verità.

        • Enrico Nippo ha detto:

          Anche un lefebvriano sa di essere nella verità.
          E che la verità è una sua proprietà?

  • Enrico Nippo ha detto:

    “In questo momento è importante ricordare ai cattolici di tutto il mondo che l’obbedienza al papa non è una virtù primaria. La gerarchia delle virtù parte dalle tre virtù teologali di Fede, Speranza e Carità, seguite dalle quattro virtù cardinali di Giustizia, Temperanza, Prudenza e Fortezza. L’obbedienza è un derivato della virtù cardinale della Giustizia. Perciò è ben lungi dall’essere classificata prima nella gerarchia delle virtù. Alcuni vescovi non vogliono dare la minima impressione di disobbedire al Santo Padre. Io capisco come si sentono. E’ chiaro che sia molto spiacevole, se non molto doloroso”.

    Mons. Lefebvre, intervista del 1978.

    http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2016/06/intervista-proibita-mons-lefebvre.html?m=1

    • Alessandro ds ha detto:

      E io vorrei ricordarle che lei ha appena rinnegato volontariamente un Dogma Cattolico, e chiunque rinnega l’obbedienza al Papa o non ammette che il Papa è capo della chiesa e vicario di Cristo incorre nella scomunica.
      Lei ha appena fatto un affermazione “Luterano- Modernista” condannata da Papa San Pio X con la scomunica latae sententiae che Può togliere solo la penitenzieria apostolica, spero per lei che le sia facile venire a San Pietro, perché se è di un altra città deve fare un bel po di strada per farsi togliere la scomunica.
      Buon viaggio 🙂

      • Enrico Nippo ha detto:

        Caro Alessandro, lei è un fiume in piena?
        Dove crede di andare a sfociare con le montagne di libri e di codici con cui ha ingombrato la sua testa?

  • rosa ha detto:

    ecco questo esempio dell’abbè Barthe , è un chiaro segno di che significhi il sacrificio di mons Lefebvre . Credo proprio che saranno i suoi figli spirituali a “muovere” le acque…

  • Enrico Nippo ha detto:

    Carissimi tutti,

    vi invito a tenere presente che senza l’azione provvidenziale di Mons. Lefebvre in favore della Santa Liturgia (e della Dottrina) tradizionale cattolica, il Summorum Pontificum sarebbe rimasto un sogno.

    Dedichiamo un Rosario in suffragio di Monsignore che è stato, è e continuerà ad essere il bastone d’acciaio fra le ruote del carrozzone che si spaccia per Chiesa cattolica.

    Pax vobiscum.

    • Iginio ha detto:

      Premesso che la Chiesa di Cristo è una e si fonda sulla roccia che è Pietro, e che chi la divide e la insulta compie un peccato gravissimo di cui renderà conto al Giudice Supremo, le sia sufficiente sapere che moltissimi da tempo si sono allontanati da Lefebvre e sono tornati a Roma: Fraternità San Pietro, don Cantoni, don Morselli, Istituto Buon Pastore, ICRSS… laici come Carlo Fabrizio Carli…
      Tutta gente che lei non conosce e che quindi insulta, da bravo arrogante.
      E’ a costoro che va il merito di aver salvaguardato il vecchio rito nella Chiesa. Non a chi si fa la setta a propria immagine e somiglianza.
      Cattolico è il contrario di settario.
      Uno che si spaccia per cattolico e poi denigra il papa e Roma non merita rispetto, dato che è una truffa vivente e semina scandalo.
      Molti altri, pur praticando la liturgia del vecchio rito, hanno doverosamente accettato quella nuova, anche per non lasciarla in mano ai sedicenti progressisti: pensiamo a Escrivà oppure a questo sacerdote:
      https://www.edizionicantagalli.com/shop/padre-theodossios-maria-della-croce/
      A loro vada un pensiero memore e grato. Non agli spacconi e ai fanfaroni.

      • Enrico Nippo ha detto:

        Senti chi parla di insulti e di arroganza! Il classico bove che dice cornuto all’asino!

        Prima di abbandonarsi al suo acculturato e sghimbescio sproloquiare dovrebbe vergognarsi, e parecchio, per non aver dato riscontro, per ben due volte, alle scuse che le ho rivolto per aver contribuito alla diatriba nei sui confronti.

        Lei non ha le palle neanche per accettare le scuse di chi gliele porge ed ha la sfrontatezza di replicare a ciò che scrivo nonostante le abbia chiesto con cortesia di ignorarci a vicenda?

        Glielo chiedo cortesemente un’altra volta: mi ignori come io ignoro lei.

        Ma stavolta non le chiedo scusa: non si chiede scusa a chi non ha le palle.

        • Iginio ha detto:

          Senti, Palla: non ti ho risposto perché non mi piacciono le liti personali, quando qui si discute di temi elevati che attengono il divino e la salvezza eterna che trascendono l’individuo.
          Se non capisci la differenza, non posso farci niente.
          Tieniti il tuo linguaggio da caserma, ormai abbiamo capito tutti chi sei: un infiltrato sabotatore.
          Altro che aristocratico lontano dalle masse: parla come un caporale e si crede generale.
          Degno compare del caporale austrotedesco e dei suoi seguaci.
          Pseudodestra.
          Salutami il Capitanul, mi raccomando, e tra le tante cose leggiti anche i romanzi di Olivia Manning ambientati a Bucarest nel 1939-40.

          • Alessandro ds ha detto:

            Igino, con 2 parole li hai fatti uscire tutti allo scoperto.
            Ti hanno dato anche precisazioni e hanno dimostrato competenze in Sedevacantismo fuori dallo standard, li hai beccati tutti.
            È proprio vero il vecchio detto dell’esca: “Tu tira una banana in terra, che vedrai che qualche scimmia allungherà la mano prima o poi.” :):)

          • Enrico Nippo ha detto:

            “Li hai beccati tutti” 😆😆😆😆😆😆😆😆😆😆

      • AnnaMariaFormosa ha detto:

        Conosco don Morselli , credo lei si sbagli alla grande dicendo che è tornato alla roma di bergoglio.
        Quanto a don Cantoni ( Alleanza Cattolica) è vero. Appena ha sentito come andavano le cose con Bergoglio è corso subito a cuccia.
        Ha altri nomi da fare ?

      • IMMATURO IRRESPONSABILE ha detto:

        Solo una puntualizzazione; ICRSS è sempre stato indipendente dalla Fraternità S.Pio X.

    • Davide.S ha detto:

      La invito a pregare per la Chiesa e per i sacerdoti, anche per i più indegni. Ne va della salute delle anime, cioè di ciò che è più caro a ciascuno di noi. PS Proprio perchè la Chiesa è un “carrozzone”, quante più persone tirano dalla parte giusta, tante più se ne salvano.