IL CARD. JOSEPH ZEN RISPONDE AL PROF. ROBERTO DE MATTEI.

8 Agosto 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, riceviamo e volentieri pubblichiamo una dichiarazione che il cardinale Joseph Zen ha già pubblicato sul suo blog, in risposta ad alcune osservazioni che gli sono state fatte dal prof. Roberto De Mattei. Buona lettura. 

§§§

Mi permette, prof. Roberto de Mattei?

 Penso che tutti sappiano che qui a Hong Kong siamo in piena battaglia contro il potere che ci vuol dominare completamente, compresa la parola ed il pensiero.

Beati coloro che possono dire ciò che pensano, senza preoccuparsi se le autorità siano d’accordo.

Lo scrivente è stato qualificato da qualcuno come parzialmente nel giusto e parzialmente errato. Il Professor de Mattei mi loda perchè protesto contro l’Ostpolitik del Vaticano nei riguardi della Chiesa in Cina, ma mi critica perchè diffendo, a spada tratta, il Concilio Vaticano II.

Ringrazio per le lodi e rispondo alle critiche (con il suo permesso).

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Non ho fatto studi profondi sul Vaticano II come il Professor de Mattei, ma dalla mia fede semplice, (non ingenua, non acritica) ritengo che gli insegnamenti dei Concili Ecumenici sono supremanente autorevoli, e non posso pensare che parte di essi possa finire un giorno “in un cestino” (Penso che in ciò il card. Brandmüller stia dalla mia parte).

Non ritengo neppure giusto qualificare certi testi conciliari come “farragginosi ed ambigui”. Ovviamente certi testi sono frutti di un lavoro faticoso per raggiungere un consenso quasi totale dell’assemblea Conciliare, nel processo qualcuno ha dovuto rinunciare a ciò che pensava fosse già maturo o conveniente per essere pronunciato, mentre la maggioranza giudicava prematuro o non opportuno fare un pronunciamento: conclusioni di compromesso se le si vuole chiamare così, ma non ambigue. Il rinunciare a qualcosa, che qualcuno crede possa arricchire il pronunciamento, non per questo rende il pronunciamento ambiguo.

Il cambio metodologico pastorale non intacca necessariamente il contenuto del discorso.

Il Professore dice “secondo il nuovo spirito pastorale più importante della dottrina è il modo in cui la dottrina viene presentata”. Tale proposizione può essere malintesa, quasi che il modo di presentazione sia più importante della dottrina stessa, quasi che l’esigenza della presentazione possa comportare mutamento della dottrina.

Nel discorso di apertura del Concilio Papa Giovanni dice: “Lo scopo principale di questo Concilio non è la discussione di questo o quel tema della dottrina fondamentale della Chiesa…Ma dalla rinnovata, serena e tranquilla adesione a tutto l’insegnamento della Chiesa nella sua interezza e precisione…è necessario che questa dottrina certa ed immutabile, che deve essere fedelmente rispettata, sia approfondita e presentata in modo che risponda alle esigenze del nostro Tempo.” Dunque, non è che la presentazione sia più importante della dottrina, è che ora ci concentriamo a studiare la presentazione (mentre la dottrina si suppone già messa al sicuro).

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Detto questo in generale veniamo a qualche dettaglio.

(A) Il Professora dice: l’“Ostpolitik”. È figlia del Concilio.” No! Il Concilio è stato l’occasione per tentare la politica dell’Ostpolitik. Non sembrava tollerabile un completo ignorare l’esistenza dei regimi comunisti, fare niente per venire in aiuto ai nostri Fratelli. Sfortunatamente, si comincia il tentativo avendo in mano quasi nessuna informazione sicura sulla situazione oltre la cortina. La tragedia è stata l’illusione, posteriore, di aver avuto un grande successo: di aver messo in piedi la gerarchia ecclesiastica in quei paesi.

Card. Parolin dice: “quando cercavamo candidati per l’episcopato cercavamo dei pastori, non dei gladiatori, non quelli che si oppongono sistematicamente al governo, non quelli che si fanno avanti nell’arena politica”.

Il fatto è che quei Vescovi, troppo sovente, erano servitori del regime ateo invece di essere pastori del gregge cristiano!

(B) Il Professore dice che il Discorso dell’apertura del Concilio tenuto da Giovanni XXIII è stato la magna carta della politica di détente: dall’anatema al dialogo…accantonare decenni di condanne…alla strategia della mano tesa…alla collaborazione con il nemico.

Sì, il Papa l’ha dichiarato candidamente. Ma, attenzione, détente non vuol dire arrendersi; accantonare le condanne (astenersi da anatemi) non vuol dire approvare gli errori (il Concilio “non disse una parola sul comunismo” dice il Professore). Ma bisogna essere ciechi per non vedere un lungo e chiaro discorso sull’ateismo, anche quello in forma sistematica, e l’atteggiamento della Chiesa di fronte ad esso, cominciando con “la Chiesa non può fare a meno di riprovare, …con tutta fermezza e con dolore tali perniciose dottrine e azioni” (è proprio necessario dire esplicitamente “comunismo marxista”?).

“Mano tesa” e “collaborazione” non vuol dire lasciarsi ammazzare dal nemico (come ora sta facendo il Vaticano, purtroppo non senza il consenso del Papa).

Anch’io ho collaborato con i comunisti, ho insegnato per sette anni in molti seminari sotto il loro controllo. Essi hanno potuto vantarsi di aver aperto la porta, ma io ho avuto l’apportunità, vera e completa, di insegnare a centinaia di seminaristi la sana dottrina filosofica e teologica, senza sconti.

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Il Professore si preoccupa che sostenendo il Concilio Vaticano II perderò dei sostenitori per la mia causa (la difesa della vera fede cattolica in Cina). Spero di no. Non sono d’accordo con l’arcivescovo Viganò in quanto non accetta il Vaticano II, ma lo sostengo in quanto esige che il Vaticano risponda alle sue accuse su fatti.

Del resto, se qualcuno smette di sostenermi per quel che ho detto qui sopra, mi dispiace, ma non posso farci niente: sono un conservatore, ma non ad oltranza.

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30 commenti

  • jose g rodriguez ha detto:

    “No queremos una Iglesia que se mueva con el mundo, queremos una Iglesia que mueva al mundo”.
    G. K. Chesterton

  • jose g rodriguez ha detto:

    Dice el card. Zen en union con Juan XXIII: “es necesario que esta doctrina certera e inmutable sea presentada de manera que responda a las necesidades de nuestro tiempo”. Probablemente, quizas, tal vez, sea mas correcto escribir: “es necesario que las necesidades de nuestro tiempo sean presentadas de manera que respondan a la doctrina certera e inmutable” de Nuestro Senor Jesucristo.

    • Rafael Brotero ha detto:

      Entrambe le cose. Il Signore onnipotente e onnisciente non ha parlato ai palestinesi di galassie, di DNA, di fenomeni quantici ma di lupi, pecore, vino, fichi.

  • Rafael Brotero ha detto:

    100% d’accordo con il cardinale. Il Vaticano II è un concilio ecumenico legittimo e come tale va rispettato. La presenza dello Spirito Santo è visibile nel fatto che anche in situazioni storiche pessime e con infiltrazioni ragazziani multiple, i testi conciliari non hanno proclamato nessuna eresia palese, e i suoi testi più oscuri sono stati corretti dal Papa, tramite la ridicolizzata ma magistrale ermeneutica della continuità.
    Come un concilio pastorale e non dogmatico, il cv2 ha una portata pratica e temporale limitata alle circostanze storiche della sua epoca, che sono assolutamente diverse dalle nostre. Ha dunque poco o niente da insegnarci. È una parte rispettabile del passato della Chiesa in tempi difficili, ma oggi è solo storia. Coll’antipapa apostata seduto sulla cattedra di Pietro e con il vergognoso e complice silenzio della gerarchia, abbiamo oggi problemi molto più gravi e non dobbiamo lasciare che la discussione del cv2 sia usata come alibi dai codardi che tacciono supplicanti mentre la Chiesa viene distrutta.

  • Briciola ha detto:

    Afferma il cardinale Zen “ritengo che gli insegnamenti dei concilii ecumenici siano estremamente autorevoli.”
    Anch’io lo credo. Ma mi permetto di farvi gentilmente notare che molti si limitano a considerare solo l’ultimo Concilio Ecumenico, senza tener conto di tutti i precedenti.
    Sono un laico, che non ha fatto studi specifici, ma che , tempo fa aveva letto i decreti stabiliti dal primo dei concilii ecumenici.
    Se ricordo bene , quel lontano primo concilio , oltre a stilare il CREDO, aveva anche proibito l’ecumenismo, ovvero i riti comuni con coloro che non fossero appartenuti alla chiesa.
    Le distorsioni del messaggio autentico di Cristo emerse in seguito al Cv II, sono appunto dovute all’introduzione dell’ecumenismo , così come lo conosciamo oggi, ovvero secondo lo spirito di Assisi e della Comunità di Sant’Egidio, punti di partenza per approdare ad Abu Dhabi ed alla venerazione della Pachamama nelle basiliche cristiane.

    • Boanerghes ha detto:

      Mai e poi mai però Giovanni Paolo II avrebbe fatto un documento tipo la dichiarazione di Abu Dhabi. La sua intenzione era coinvolgere tutte le religioni nella pace e concordia.
      Ora si è visto chi è per la pace e chi per imporre il proprio credo, anche con il terrorismo.
      Ultimo tentativo prima della grande, grande purificazione.

  • Enrico ha detto:

    C’è da chiedersi dove si attaccherebbero (o forse si sa dove si attaccherebbero) certi sapientoni che vivono ancora impastoiati nel loro (tutto loro e soltanto loro) anti lefebvrenismo (manco a dirlo nero) e al plinianismo.
    Somigliano, spiace dirlo, a quei politicastri che dal gorgo gender in cui annaspano soddisfatti gridando “attenti al fascismo!”.

    Con il gran casino che c’è in giro, questi soloni ancora stanno a pensare a Lefebvre, gridando “attenti a lupo”. E intanto il vero lupo si fa i fatti suoi.

    Cose da pazzi!

    • giorgia ha detto:

      e’ sempre più evidente che qui lo stolto ed ignorante è Enrico. ma vada al mare …

      • Enrico ha detto:

        Aiutami lingua!

        Al mare già ci sono: gabbiani, venticello salmastro, vele bianche sulle onde blu …

        Ah… che bello … lontano dalle beghe irrisolvibili degli umani e dalle giorgie livorose.

  • Angelo Simoni ha detto:

    Avevo ed ho una grandissima ammirazione per Papa Giovanni XXIII.
    Da quando, ormai tanti anni fa, ho acquistat!o, proprio a Sotto il Monte, quel meraviglioso diario spirituale che è “Il giornale dell’anima” (e l’ho letto e riletto), non dubito minimamente della santita e della saggezza di questo grande Papa.
    Nessuna ambiguità nella sua azione pastorale, ma solo rispetto pieno del Vangelo e della tradizione cattolica.

  • Lou ha detto:

    Isnt it true that China never implemented the liturgical changes with the same speed as inI the west so were spared the clown masses. So the Church has likely not been corrupted as much in China. This may explain Card. Zen’s attitude.

  • Julio E Hurtado ha detto:

    No acostumbro pronunciarme en temas tan delicados , pero sí es necesario hacer unas precisiones:
    El Concilio  Vaticano II, recuérdese pastoral y no dogmático debería en ese momento condenar al comunismo como lo hicieron los papas de fines y comienzos del siglo XX. Para ello varios Obispos lo pidieron con cartas firmadas y animados por el  líder católico Plinio Correa de Oliveira debería haberse pronunciado sobre la secta que domina nuestro siglo tal como lo pidiera  la Madre de Dios en unión a su Santísimo Hijo en Fátima en 1917. El profesor Correa de Oliveira pidió y consiguió con los dos Obispos memorables Mns Antonio de Catro Mayer y Mons de Proenca Sigaud que muchos prelados  adhirieran a ese pedido como quien,  en olor de santidad murió poco después en su diócesis de Colombia  Mons Miguel Ángel Builes.  Igualmente, para que se consagrara a Rusia al Inmaculado Corazón de María, cuestión que en momento tan propicio como ninguno no se hizo. Admiro de verdad al Cardenal Zenn como otrora al cardenal Midndszenty. 

  • Franz ha detto:

    Io cardinale dice : Non sono d’accordo con l’arcivescovo Viganò in quanto non accetta il Vaticano II, ma lo sostengo in quanto esige che il Vaticano risponda alle sue accuse su fatti.
    Forse ha letto una confusa traduzione di quanto ha detto Mons.Viganò.

  • Mons ICS ha detto:

    Caro Tosatti. Se il card Zen vuole discutere con De Mattei sul Vaticano II , faccia pure . Rischia solo di esser educatamente e rispettosamente corretto.
    Gli chiederei solo di spiegare la sua ultima frase : ” sono un conservatore ma non ad oltranza ” . Cosa è disposto a non conservare ?

    • Adriana ha detto:

      Mons X ,
      nei fatti , credo che sia disposto a rinunciare al Papato “unico ” .

    • Boanerghes ha detto:

      Penso che il riferimento di essere conservatore ma non ad oltranza, sia da ricercare e capire nelle parole “ma io ho avuto l’apportunità, vera e completa, di insegnare a centinaia di seminaristi la sana dottrina filosofica e teologica, senza sconti.”

  • wisteria ha detto:

    Ritengo più fondato il rigoroso giudizio di De Mattei. Non sarebbe male peraltro che la Chiesa dopo Bergoglio venisse affidata al card. ZEN o chi per lui. Non sarebbe praticabile purtroppo un pontificato troppo tradizionalista. Un Papa alla Trump farebbe la fine che temo farà Trump.

    • 🤣🤣🤣 ha detto:

      Un Papa alla Trump sarebbe ridicolo….meglio un Papa Berlusconi… più signorile e racconterebbe le barzellette sconce

  • Iginio ha detto:

    Il cardinale Zen fa osservazioni di buon senso e va trattato con rispetto, non come un babbeo solo perché non spara pliniate. Ci pensano già i figuri alla Parolin a trattarlo da babbeo, come dimostra la frase scema di Parolin citata da Zen.
    Il punto è un altro: il Concilione fu preso a pretesto per sovvertire la Chiesa. I risultati di tale atteggiamento ormai sono evidenti. E sono disastrosi. Quindi si volti pagina: smettiamola con “forza concilio – abbasso concilio” e torniamo non al Concilio o al PreConcilio, ma a Dio.
    Il concilio, come qualsiasi concilio, ha valore nella misura in cui si richiama alla fede della Chiesa. Il resto sono elucubrazioni di teologi da strapazzo e sociologi da quattro soldi, preti spretati e agitatori politici mancati.
    Quindi: si vadano a stanare tutti i teologastri che non credono in Dio ma si spacciano per “cattolici” o cristiani e si litighi con loro. Si vada a litigare con le cosiddette università pontificie, coi gesuiti, coi salesiani, con gli storiografi ortofrutticoli (Melloni, Faggioli, Ceci), coi monsignori isterici del Vaticano (Segreteria di Stato, Archivio), coi cardinaloni un tanto al chilo (Konrad, Parolin, il lussembirghese…) e i vescovi tartufoni. Li si prenda uno per uno e li si metta davanti alle loro responsabilità. In modo razionale e senza pliniate a base di pseudoelites tradizionali (che non esistono e forse non sono mai esistite) o lefebvrianate (tra l’altro anche Lefebvre diede il proprio assenso al Concilio, quindi basta con questo Concilio!) o sognando pasticci alla Umberto Benigni, il cui modus operandi fece più danni che altro.

    • Cotd ha detto:

      Il problema, caro Igino, è che i pliniani e i lefebvriani – oltre ad elaborare critiche assolutamente dozzinali – non fanno teologia ma politica. Loro ce l’hanno col Concilio, solo perché il concilio impedisce loro di sostenere le loro idee da stato assoluto (pliniani) o totalitario/fascista (lefebvriani). La teologia (da quattro soldi) è solo una copertura.

      • Bastian contrario ha detto:

        Ma i sostenitori del Concilio sono coloro che , politicamente, sostengono tutti i governi comunisti oggi presenti sulla terra. O, dovremmo aggiungere, le teocrazie islamiche. Un tempo, il Libano veniva presentato come un esempio di convivenza tra le varie fedi. Questa buona fama del Libano , ha fatto considerare a molti la presenza in Libano di un partito filoiraniano come se fosse una cosa normale .
        Oggi , per la prima volta si è vista la rabbia del popolo nei confronti di detto partito con l’impiccagione in piazza della effigie del suo capo, Nasrallah.

  • Astore da Cerquapalmata ha detto:

    Condivido pienamente. Il Cardinal Zen è un vero profeta e testimone del Vangelo

    • Don Pietro Paolo ha detto:

      Speriamo e preghiamo che la Madonna, Nostra Signora, intervenga più spesso a difesa dei cristiani. È l’unica che possa fare qualcosa e debellare e, speriamo convertire, la fanatica setta dei musulmani nemica acerrima di Gesù Cristo e dei cristiani

  • Don Pietro Paolo ha detto:

    Sottoscrivo pienamente quanto detto dal cardinale. Ritorno a dire che è assurdo attaccare il Vat II: non si può in toto cancellare un evento di Chiesa che ha già formato intere generazioni. Semmai, credo sia necessario riprendere e ristudiare alla luce della Sacra Scrittura e della Tradizione ( parlo di Tradizione e non di tradizioni) quelle parti dei documenti la cui interpretazione ha portato a derive scandalose e dannose. Se l’unica posizione è quella di cancellare il Vat II, l’epilogo non potrà essere che lo scisma e credo che questo non è gradito a Dio che vuole che i cristiani siano “una sola cosa”. Chi ne sa di più, senza polemiche – fra l’altro infruttuose – si adoperi a costruire apprendendo e usando i mezzi che i veri riformatori della Chiesa hanno usato nei tempi passati

    • Cotd ha detto:

      Tranquillo Padre, non succederà mai che la Chiesa smentisca sé stessa e cancelli il Concilio. Questi sono dei poveri illusi e bisogna solo attendere che si estinguano col tempo.

  • Enrico ha detto:

    “È necessario che questa dottrina certa ed immutabile, che deve essere fedelmente rispettata, sia approfondita e presentata in modo che risponda alle esigenze del nostro Tempo.”

    Non vi è chi non veda la sottilissima insidia, poi straripata nella pratica pastorale desertificante, nascosta nelle parole di Roncalli. I frutti velenosi che sono maturati son dovuti proprio ad una pastorale velenosa, che con la scusa dell’adattamento ha provocato (intenzionalmente!) un disastro.

    Una “dottrina certa e immutabile” è … certa e immutabile, e quindi non può “rispondere alle esigenze del nostro Tempo”, poiché sono queste ultime, come tutte le esigenze di ogni tempo, che debbono rispondere alla dottrina certa e immutabile. Sono le esigenze di ogni tempo, inevitabilmente centrifughe rispetto al sacro, che vanno purificate e ricondotte al sacro attraverso l’annuncio della dottrina certa e immutabile.

    Una dottrina certa e immutabile si esprime attraverso precise parole che sono quelle e non altre. Il linguaggio della dottrina certa e immutabile non può non essere anch’esso certo e immutabile.

    La prassi pastorale, molto accortamente, ha lasciato in ombra, o meglio nel dimenticatoio, il linguaggio della dottrina per sostituirlo con un linguaggio “adatto ai tempi”, quindi diverso da quello della dottrina. Non di rado un misto di verità ed errore. Un linguaggio anch’esso centrifugo che ha provocato e continua a provocare la centrifuga dei fedeli dalla Chiesa cattolica.

    Interessantissima l’affermazione conclusiva del cardinale Zen (parola affascinante!):

    “ Del resto, se qualcuno smette di sostenermi per quel che ho detto qui sopra, mi dispiace, ma non posso farci niente: sono un conservatore, ma non ad oltranza”.

    Una conferma che, alla fine, ognuno se la canta e se la suona come meglio crede.

  • Forum France ha detto:

    Da semplice laico azzardo un’opinione: Mons. Viganò mi pare più vicino alla verità e se non ci fosse Cristo a vegliare sulla sua Chiesa, il Concilio le sopravviverebbe senz’altro.