USA. I “PROGRESSISTI”, COME DA NOI, LAVORANO PER IL CAOS.

30 Luglio 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, il prof. Maurizio Ragazzi ci ha inviato questo reportage-commento sul comportamento dei Democratici degli Stati Uniti di fronte al dilagare delle violenze e dei crimini commessi da quanti dicono di voler protestare contro il razzismo e le discriminazioni razziali. E che naturalmente vedono come vittime soprattutto gli strati più disagiati e poveri della popolazione, che desidererebbe che venissero ristabiliti ordine tranquillità. Al contrario di quanto i democratici vogliono e fanno, cercando semplicemente di utilizzare in funzione anti-Trump i disordini. Non vi ricorda nulla? Rammentate attacchi, indagini giudiziarie, proteste contro un Ministro dell’Interno che era riuscito a ridurre drasticamente i numeri dell’invasione in Italia, e i proclami tonitruanti dei vari Lamorgese & Patronaggio e compagnia ragliante, salvo adesso strapparsi i capelli perché ci sarebbe un’emergenza di ordine pubblico e sanitaria provocata dai clandestini. Il tutto mentre avviene un altro golpe piccolo piccolo nell’assenza e nel silenzio complice di chi dovrebbe tutelare libertà e diritti costituzionali, cioè il Presidente della Repubblica peggiore che questa sciagurata Repubblica abbia mai dovuto subire. Buona lettura. 

§§§

Democratici contro Repubblicani di fronte ai disordini

(Dr. Maurizio Ragazzi, Washington)

 

Di fronte al dilagare della violenza nelle metropoli americane, si sarebbe potuto presumere che anche i Democratici avrebbero fatto fronte comune con l’amministrazione Trump, tanto piu’ che le violenze dei rivoltosi di professione non hanno certo risparmiato l’elettorato tradizionalmente Democratico, ed il loro bullismo si e’ diretto piu’ volte contro locali esponenti Democratici che avevano dichiarato apertamente il loro sostegno delle (deliranti) rivendicazioni dei rivoltosi, a cominciare dalla sottrazione di fondi alla polizia. Ma questa presunta collaborazione di buon senso di fronte ai disordini creati ad arte per le strade non si e’ verificata: per i Democratici l’unico nemico da battere resta il Presidente Trump, ed ogni occasione e’ buona per contrastarlo, sempre e comunque.

Contro il disegno criminale ed eversivo dei rivoltosi, il 22 luglio il Presidente Trump aveva esteso ad altre citta’ l’operazione LeGend, che era iniziata a Kansas City e che aveva preso il nome da LeGend Taliferro, un bambino di colore di quattro anni ucciso nel sonno a casa sua nel corso di disordini.[1] (Sembra quindi che, nonostante il motto Black lives matter, cioe’ “le vite dei neri contano”, per i rivoltosi le vite di vittime innocenti quali quella del piccolo LeGend in realta’ non contino gran che). Agenti federali sono stati inviati nelle citta’ in preda ai tumulti. Il fine era quello di aiutare i poliziotti del luogo a debellare questa violenza criminale, oltre a proteggere gli edifici federali (comprese le persone al loro interno). La popolazione locale, soprattutto quella dei quartieri piu’ poveri ed esposti, ha tirato un sospiro di sollievo nel vedere forze dell’ordine decise a ristabilire un minimo di normalita’. I sindaci delle citta’ in questione, invece, si sono si’ mobilitati, ma non in appoggio bensi’ contro le forze dell’ordine!

Gia’ il 21 luglio, 14 sindaci (Democratici) delle citta’ piu’ violente e disastrate degli USA erano insorti, con una lettera indirizzata a quelli che sono grosso modo gli equivalenti dei ministri italiani di giustizia ed interni, contro il tentativo dell’amministrazione Trump di porre rimedio alle inefficienze e complicita’ delle stesse amministrazioni locali. Nella loro lettera, questi sindaci avevano scritto che, mentre la maggioranza delle proteste si svolgeva pacificamente, “anche quando non fosse stato cosi’, il dispiegamento di forze federali non sarebbe stato giustificato”.[2] In altre parole, a giudizio di questi sindaci, il governo federale avrebbe dovuto starsene con le mani in mano mentre i poteri pubblici locali, adagiandosi su di una politica del “tanto peggio tanto meglio”, soffiavano sul fuoco sperando di lucrare qualche vantaggio elettorale.

Come se cio’ non bastasse, il 27 luglio, i sindaci (Democratici) di Chicago, Seattle, Portland, Albuquerque, Washington e Kansas City (citta’ che hanno fatto registrare nuovi e non invidiabili primati di omicidi e violenze varie) hanno rincarato la dose: in una lettera al Congresso, hanno addirittura denunciato come “illegali e ripugnanti”, non i crimini dei rivoltosi, ma le azioni degli agenti federali, cioe’ di quelle persone che rischiano coraggiosamente la loro incolumita’ per ristabilire l’ordine.[3]

In definitiva, rinunciando ad ogni retorica sui “compagni che sbagliano”, il grosso dei Democratici si sta solo preoccupando di dare addosso a Trump, e giustificare gli eventi incresciosi nelle citta’ da loro (mal) governate come manifestazioni legittime del diritto di protesta. Forse troverebbero istruttivo farsi un giro, protetti come sempre dalle loro guardie del corpo, per i quartieri piu’ martoriati delle loro citta’, chiedere cosa ne pensino dei disordini gli inconsolabili genitori di LeGend Taliferro ed altri bambini vittime di queste violenze criminali, e magari fare una capatina in quelle citta’ dove il sostegno dell’amministrazione locale alle forze di polizia ha fatto da baluardo contro il dilagare di tumulti.

Nell’imminenza delle elezioni di novembre, le differenze tra le forze in campo non potrebbero essere piu’ marcate. C’e’ da auspicare che gli elettori americani, nonostante la censura a senso unico esercitata dai giganti della tecnologia e della (dis-)informazione, sappiano distinguere la zizzania dal buon grano, e che sia loro permesso di votare in pace, senza brogli ed intimidazioni ai seggi.

PS       Per rendere ancora piu’ evidente il contrasto fra le due parti, ecco la traduzione dei passi salienti del discorso del Presidente Trump del 22 luglio:

 

Nelle ultime settimane, si e’ sviluppato un movimento estremista volto a togliere fondi e smantellare i nostri dipartimenti di polizia. Politici estremisti hanno abbracciato questa crociata contro la polizia, spargendo calunnie sulle nostre eroiche forze dell’ordine… Il tentativo di sopprimere il mantenimento dell’ordine nelle comunita’ ha condotto ad una scioccante esplosione di sparatorie, uccisioni, omicidi, ed altri gravi crimini violenti. Questo bagno di sangue deve finire. E questo bagno di sangue finira’.

Per decenni, gli amministratori delle nostre maggiori citta’ hanno privilegiato l’interesse dei criminali a discapito di quello dei cittadini ligi alla legge. Questi stessi politici si sono adesso accodati al movimento dell’estrema sinistra volto a smantellare i nostri dipartimenti di polizia, causando una spirale di crimini violenti in queste citta’ — una spirale gravemente fuori controllo.

A New York, hanno sparato a piu’ di 300 persone nel solo mese scorso.  Un aumento di almeno il 277% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso… Non meno di 414 persone sono state uccise quest’anno [a Chicago], un aumeno di circa il 50% rispetto ai dati dell’anno scorso. Hanno sparato a piu’ di 1900 persone.  Questi sono numeri incredibili.

Un uomo di colore, padre di tre bambini, e’ stato ucciso mentre entrava in un negozio per pagare la bolletta telefonica. Una bambina di 13 anni e’ stata uccisa da una pallottola vagante, che e’ entrata dalla finestra del suo appartamento, colpendola al collo sotto gli occhi dei sui famigliari.

Questa furia violenta traumatizza la coscienza della nostra nazione. Non staremo inermi a guardare tutto cio’. Non possiamo farlo. I cittadini di Chicago sono cittadini americani, con gli stessi diritti degli altri americani a vivere in sicurezza, dignita’ e pace.  Nesuna madre dovrebbe mai tenere fra le braccia un figlio morto solo perche’ qualche politico si rifiuta di fare quanto necessario per garantire la sicurezza delle citta’.  Ogni americano — indipendentemente da reddito, razza, o codice postale — dovrebbe essere in grado di caminare per le strade della sua citta’ senza violenza o paura… Il compito di garantire la sicurezza e’ sulle spalle delle amminitrazioni locali. Non dobbiamo mai dimenticarlo. Quando abdicano a questo loro dovere, le conseguenze sono catastrofiche.

 

Ed ecco la traduzione dei passi salienti della lettera dei sindaci del 27 luglio:

 Scriviamo per esprimere la nostra preoccupazione ed opposizione al minacciato dispiegamento di truppe federali  o forze anti-sommossa nelle strade delle nostre citta’, senza consultazione con le amministrazioni locali e senza una nostra richiesta esplicita. Chiediamo al Congresso di adottare musure legislative che chiariscano che tali azioni sono illegali e ripugnanti.

Siamo incoraggiati dal fatto che cosi’ tanti dei nostri residenti stanno esercitando il loro diritto di espressione contro [il razzismo sistemico].

Come dimostrato a Portland, queste forze federali hanno usato il pretesto della protezione delle proprieta’ federali per controllare le strade, ben oltre la loro legittima giurisdizione, per arrestare senza causa alcuni residenti e per calpestarne i diritti costituzionali.

[Chiediamo al Congresso di adottare misure al fine di] limitare le attivita’ degli agenti federali alla protezione delle proprieta’ federali.

 

[1]           Il testo del discorso del Presidente Trump del 22 luglio e’ all’indirizzo https://www.whitehouse.gov/briefings-statements/remarks-president-trump-operation-legend-combatting-violent-crime-american-cities/.

[2]           Il testo della lettera e’ disponibile in https://thehill.com/homenews/state-watch/508511-14-mayors-ask-feds-to-stop-deploying-officers-to-cities-in-response-to.

[3]           Il testo della lettera e’ disponibile in https://thehill.com/homenews/state-watch/509214-mayors-urge-congress-to-pass-legislation-against-deployment-of-federal.

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19 commenti

  • Anonimo verace ha detto:

    Funerali di un ex membro del congresso USA, defunto a 80 anni, a suo tempo discepolo e collaboratore di Martin Luther King.
    Data l’importanza del defunto , presenti alle esequie tre ex presidenti : Obama, George W. Bush e Clinton. Presente alle esequie anche J. Biden. Tutti e tre gli ex presidenti hanno preso la parola per commemorare il defunto. Afferma il giornalista di RAI 3 che tutto il discorso di Obama è stato un attacco alla politica di Trump senza mai farne il nome. Detto giornalista ha anche aggiunto che da questo si può dedurre che Obama parteciperà attivamente alla campagna di Biden.

  • wisteria ha detto:

    E Meghan Markle no?
    Mi sembra una pessima combriccola.
    Se si sceglie fra queste signore di colore, vuol dire che i bianchi perbene sono finiti.

  • Maurizio Ragazzi ha detto:

    Una precisazione. Se si volessero fare le pulci al testo della lettera dei sindaci del 22 luglio, l’accusa di atti “illegali e ripugnanti” riguarda in primo luogo il dispiegamento di forze federali piu’ che le azioni di queste stesse forze. Vero. Pero’, nel testo della stessa lettera (al terzo paragrafo della traduzione riportata qui sopra), i sindaci si lamentano esplicitamente anche delle azioni degli stessi agenti federali. Inoltre, per analogia con la dottrina del “frutto dell’albero velenoso”, la contestazione di come ha agito l’amministrazione federale si estende agli atti degli stessi agenti. Chi operi a sostegno e chi no delle forze dell’ordine e’ stato ben compreso dalla NAPO (National Association of Police Organizations), che raggrupa oltre mille associazioni di polizia ed oltre 240000 poliziotti: mentre nel 2008 e 2012 la NAPO aveva dato il suo appoggio (endorsement) ad Obama-Biden, e nel 2016 non aveva appoggiato nessun candidato, questa volta non ha esitato a dare il suo appoggio alla rielezione di Trump, con una lettera molto ferma del 15 luglio (http://www.napo.org/).

  • Diana ha detto:

    Ecco, come ho fatto per il cardinale Pell, così farò per il presidente Trump: offrirò una novena di Messe, vorrei anzi chiederlo a p. Luis perché vorrei sapere come fargli arrivare l’offerta. Questo giro anzi, di mio, aggiungo rosari, SALMI IMPRECATORI e digiuni da qui a novembre perché sono sempre più convinta della lettura degli eventi di monsignor Viganò, figli delle tenebre contro figli della Luce, come ha scritto a Trump.

  • Stefano ha detto:

    Quelli che in America, Europa e in ogni altra parte del mondo vengono definiti ” progressisti” in realtà sono i più reazionari, oscurantisti e regressisti che la storia umana abbia mai conosciuto. E ciò vale non solo in ambito politico, ma anche ecclesiale. Con Francesco I in testa…
    Oggi i veri progressisti, quelli cioè che sostengono un autentico progresso umano integrale, civile e sociale, sono quelli che la stampa e il mondo etichettano come ” conservatori”.

  • 👀 ha detto:

    guardare un solo aspetto del dramma che viviamo mi pare sia restrittivo,
    guardare i focolai sparsi nel mondo li riconosciamo come una manovra del “pensiero unico del nuovo ordine mondiale”,
    guardare i personaggi che pretendono di essere intelligenti e forti come il gigante Golia ma che cadranno per un sassolino e non potranno più diffondere la paura e la menzogna poiché – ora – credono di essere invincibili, ma cadranno!
    metto davanti a tutti questi superbi-assassini anche il l’uomo vestito di bianco, che anziché far risuonare la Parola di Salvezza castiga ad una costrizione di infamia, di umiliazione, di grande povertà (specialmente quella spirituale – vera pandemia) di spogliare OGNI MIGRANTE di quella dignità umana regalata da DIO,
    metto davanti ai programmi politico-religiosi di Bergoglio – Parolin – Bassetti (mi fa pena, perché in mano a dittatori) – Paglia (responsabile di insegnamenti falsi e travianti) – anziché programmi religioso-politici

  • Enrico ha detto:

    Visto che anche negli USA i “progressisti” lavorano per il CAOS, mi permetto di invitare ad un fuori tema per respirare un po’ d’aria del COSMOS.

    Quindi, per qualche minuto (e con tutto il rispetto del reportage del prof. Ragazzi): chi se ne frega di Conte e del Governo, chi se ne frega di Mattarella e della Repubblica, chi se ne frega di Bergoglio e della Cei, chi se ne frega degli lgpt, chi se ne frega della maggioranza e dell’opposizione, chi se ne frega della (fregatura della) democrazia, chi se ne frega degli immigrati, chi se ne frega del covid, chi se ne frega della Cina, chi se ne frega di Trump, chi se ne frega di Biden, chi se ne frega di Putin, chi se ne frega di Erdogan, chi se ne frega dell’Europa, chi se ne frega di Soros, chi se ne frega della sinistra, del centro e della destra, etc. etc. etc. etc. etc. etc. In breve, chi se ne frega del CAOS contro cui, diciamocelo francamente, non si può fare nulla.

    Del resto, quando ciascuno varcherà la soglia fatale dovrà sostenere ben altro esame che quello in politica ed economia.

    Samadhi, in giapponese Zan Mai.

    Nessuno scandalo e nessun timore: Samadhi /Zan Mai significa Concentrazione.
    Ora, non è che la pratica della Concentrazione non riguardi anche i Cattolici, posto che concentrarsi (con-centrarsi, mettersi con/nel centro) significa ritornare al proprio Sé, ovvero ri-entrare nella propria Anima, che, come ci viene insegnato, è creata da Dio.

    Il Samadhi/Zan Mai ci permette quindi di ritrovare Dio: la nostra Anima gode di per sé dell’intimità con il suo Creatore, il Quale, mistero ineffabile, è anche infinitamente Altro da essa. Non è stupefacente? Il totalmente Altro è intimo della nostra Anima! E, d’altra parte, se così non fosse, essa sparirebbe nel nulla.

    Concentrarsi significa un totale mollare la presa: ogni pensiero, fosse anche il più elevato, va lasciato andare. In ordine al Samadhi rappresenta un ingombro, una barriera, un ostacolo all’unione con Dio. Non ci si può unire a Dio col pensiero. Un Dio pensato è un Dio oggettivato, distante, irraggiungibile. Un Dio che se ne va col pensiero che non lo pensa quando pensa ad altro.

    Si legge nell’Hokyo Zan Mai (Il Samadhi dello Specchio prezioso):

    «Abbandonare il pensiero illusorio
    ti porterà soddisfazioni;
    se instradarti vuoi nell’antica via
    osserva gli esempi di una volta».

    Nello Zen si dice: “hishiryo”: l’oltre pensiero.

    Ma, come viene insegnato, è opportuno fare attenzione a non sublimare troppo la pratica della Concentrazione, ovvero a farne soltanto una questione di “spirito”, poiché ci si dedica al Samadhi anche con il corpo. Chi si concentra è infatti l’uomo, e l’uomo non è senza il corpo.

    L’Anima, essendo legata al corpo, non può concentrarsi da sola: necessita dell’apporto del corpo. Anima e corpo insieme, ovvero, secondo lo Zen, “shin jin ichi nyo”: mente e corpo una sola cosa. Di qui l’importanza della postura corporea che ha da essere armoniosa e vigorosa a partire dalle ossa.

    (continua, forse😄 ).

    • Cactus ha detto:

      … alzarsi presto. Dopo il Surya Namaskara (saluto al sole), stendere il tappetino, assumere la posizione Salamba Sarvangasana (la candela), respirare profondo pronunciando “…ahum…ahum…”

    • stefano raimondo ha detto:

      Continua Enrico, m’interessa.

      Qui di seguito due citazioni a cui ho pensato.

      Guardai il mio Signore con l’occhio del mio cuore. E gli chiesi: chi sei? Egli mi rispose: tu. (Al Hallaj)

      Sotto apparenze mutevoli vivono le apparenze, l’asse stabile che fa perno alla ruota girevole del mutamento. Quello che è stato non sarà mai più, certamente. Le vecchie forme non torneranno, ma ciò che è per sempre riapparirà. (Dominique Venner- Cuore Ribelle).

      • Enrico ha detto:

        Due notevoli citazioni, Stefano.

        Continuerò. Qui appresso, oppure mi intrufolerò nei commenti di qualche articolo successivo 😉

        • stefano raimondo ha detto:

          Ok.

          Rectius: “Vidi il mio Signore”, non “Guardai il mio Signore”.

          La prima citazione, riguardante l’Unità, è più attinente con quanto hai scritto, la seconda è meno attinente (ma credo tu gradisca l’autore…).

  • Ateo Devoto ha detto:

    Ai Dem (statunitensi e nostrani) non interessano le vite delle persone di colore….. interessa solo il loro voto !!!

  • BravoRagazzi ha detto:

    eccellenti considerazioni , bravo Ragazzi . Ma la prego ora, ci faccia capire gli scenari delle elezioni presidenziali Usa , Non solo le sue previsioni,ma proprio i due scenari, principali. In ambienti rilevanti della business community del nord italia si fa il tifo per BIDEN , spiegando che per noi italiani sarebbe un vantaggio. Può darci la sua opinione ?
    anche una valutazione : quanto potrebbe esser vero che dietro Biden spunterà Michelle Obama che guadagnerà la Vicepresidenza ?

    • Ateo Devoto ha detto:

      Alcuni pensano che Biden sia solo un paravento dietro il quale si celerà il vero POTUS… del resto non ricorda anche a voi quella mummia di Chernenko?

      • Alessandro2 ha detto:

        E dietro, la Killary con tutta la combriccola pedo-satanista. Motus in fine velocior.

        • Ateo Devoto ha detto:

          Possibile… oppure qualcuna più giovane e dotata di sufficiente esperienza a livello governativo come Susan Rice…. il fatto che sia donna e di colore, la rende ancora più papabile della stessa Klingon.
          Comunque staremo a vedere.

    • Maurizio Ragazzi ha detto:

      Grazie per il commento. Non essendo un “Democratologo”, cioe’ un esperto del partito Democratico, non mi avvento in considerazioni che non mi appartengono. Comunque, come Lei giustamente osserva, la scelta del candidato alla vice-presidenza sara’ decisiva, date le condizioni di salute di Biden (come accennato dal commento dell’ultimo lettore), per quello che si puo’ supporre dalle sue rarissime apparizioni pubbliche. La scelta (o, meglio, il regolamento di conti fra vari clans Democratici?) potrebbe certo cadere su Michelle Obama, anche se gli Obama staranno magari valutando se convenga scendere in pista adesso o attendere le elezioni del 2024. Quanto ad un eventuale interesse dell’industria del nord-Italia ad una vittoria di Biden, mi sfugge la logica di una tale suggestione che Lei riporta. Le politiche di Trump hanno ampiamente dimostrato che garantiscono un’economia americana forte, ed un’economia americana forte beneficia anche gli esportatori italiani. No?!

      • Ateo Devoto ha detto:

        Come ho scritto qui sopra, la Obama ha poca (o nulla) esperienza governativa…. mentre Susan Rice fu Segretario alla Sicurezza Nazionale sotto Obama.
        Inoltre anche lei è donna e di colore; per questo motivo mi sembrerebbe una seconda scelta molto più probabile rispetto a Michelle Obama.