È LECITO PER UN CATTOLICO METTERE IN DISCUSSIONE IL VATICANO II?

18 Luglio 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, Giuseppe Pellegrino, che conoscete oltre che per il suo lavoro di traduttore per Stilum Curiae anche per il suo ricordo della rinuncia di Benedetto XVI, ci ha inviato una riflessione di contributo alla discussione aperta in questi giorni sulla liceità o meno di discutere il Concilio Vaticano II. Buona lettura. (Traduzione nostra). 

§§§

 

È lecito per un cattolico mettere in discussione il Vaticano II?

Obiezione 1. Sembrerebbe che non sia lecito per un cattolico mettere in discussione l’insegnamento del Vaticano II. Perché ogni cattolico deve accettare la validità dei Concili ecumenici, e il Vaticano II è stato il 21° Concilio ecumenico. Pertanto, il Concilio non può essere messo in discussione.

Obiezione 2. I documenti conciliari fanno abbondantemente riferimento all’insegnamento dei precedenti Concili ecumenici, nonché ai documenti papali e agli scritti dei Padri e dei Dottori della Chiesa. Quindi, mettere in discussione l’insegnamento del Concilio è effettivamente mettere in discussione la Tradizione stessa. Ma questo non è lecito per un cattolico. Pertanto, il Concilio non può essere messo in discussione.

Obiezione 3. Inoltre, il Magistero postconciliare ha chiarito i punti di contrasto nell’interpretazione del Concilio. Così, leggendo i documenti del Vaticano II nel contesto di questi successivi chiarimenti, un cattolico può conoscere la sana dottrina della Tradizione della Chiesa. Pertanto l’insegnamento del Concilio correttamente interpretato – “il vero Concilio” – non può essere messo in discussione.

Obiezione 4. Inoltre, qualsiasi confusione dottrinale o caos possa essere scaturito dopo il Concilio è qualcosa di distinto dal Concilio in quanto tale e di per sé. Il rimedio a tale confusione e caos è di interpretare correttamente il Concilio in continuità con la Tradizione. Ma questo significa che l’insegnamento del Concilio è valido. Perciò, ancora una volta, l’insegnamento del Concilio correttamente interpretato – “il vero Concilio” – non può essere messo in discussione.

Sed contra. Dice il professor Roberto De Mattei: “Proponiamo di distinguere con attenzione la dimensione teologica che emerge dai documenti e quella più propriamente “fattuale” che si riferisce agli eventi storici” (Il Concilio Vaticano II: Una storia non scritta, Loreto Publications, 2012, p. xviii). È questa dimensione fattuale che farà luce sull’attuale “stato di eccezione” all’interno della Chiesa e permetterà di prescrivere un adeguato rimedio all’attuale crisi ecclesiale senza precedenti. Pertanto, la dimensione fattuale delle vere intenzioni di coloro che hanno convocato e guidato il Concilio non solo può ma deve essere messa in discussione da tutti i veri figli della Chiesa.

Respondeo.  Occorre distinguere chiaramente tra la disciplina della teologia e la disciplina della storia. È chiaro che il Vaticano II soddisfa tutti i requisiti teologici per un Concilio ecumenico valido, e i Padri conciliari hanno fatto ogni sforzo apparente per dimostrare che il loro insegnamento era in continuità con i precedenti Concili ecumenici e con la Tradizione dei Padri e dei Dottori della Chiesa. Ma se, di fatto, fin dal suo inizio il Concilio è stato chiamato e convocato con il solo scopo di ingannare la Chiesa e di introdurre l’errore e un ambiguo insegnamento nel cuore della Chiesa, allora la il problema sul tappeto è una questione di fatto storico che deve essere esaminata con grande attenzione in modo da dare un solido giudizio sull’essenza del Concilio.

Come scrive l’arcivescovo Carlo Maria Viganò: “È sorprendente che si continui a non voler indagare sulle cause alla radice della crisi attuale, limitandosi a deplorare gli eccessi attuali come se non fossero la logica e inevitabile conseguenza di un piano orchestrato decenni fa”. È questo piano, questo colpo di Stato che si è realizzato al Concilio Vaticano II, che deve essere esaminato a fondo, in modo da comprendere appieno il contesto storico del modo in cui la maggioranza dei buoni vescovi è stata ingannata e manipolata per far approvare i testi sovversivi del Concilio.

Risposta all’obiezione 1. Il Concilio è stato validamente realizzato secondo il diritto canonico, ma ciò non fa che rendere ancora più efficace il suo potere distruttivo. La sua validità faceva parte del “piano”. “Fin dalla sua origine fu fatto oggetto di una grave manipolazione da parte di una quinta colonna che penetrava nel cuore stesso della Chiesa che ne rendeva perversi i fini, come confermano i disastrosi risultati che sono sotto gli occhi di tutti” (Abp. Viganò). Ogni aspetto della sua origine, preparazione, esecuzione e realizzazione merita di essere messo in discussione.

Risposta all’obiezione n. 2. Se si può conoscere il fatto storico di un’intenzione e di un “piano” così malvagio da parte di coloro che hanno scritto i Documenti conciliari, allora lo sforzo diligente compiuto da questi stessi malintenzionati per citare la Tradizione, i precedenti concili ecumenici, i documenti papali, i Padri e i Dottori della Chiesa per mascherare la loro rivoluzione servono solo a magnificare la portata della loro frode e del loro inganno.

Risposta all’obiezione n. 3. A partire dallo stesso Paolo VI, il Magistero postconciliare si è impegnato a fondo per affrontare la “crisi postconciliare” all’interno della Chiesa. Il costante impegno per la corretta interpretazione e attuazione del Concilio è stato, possiamo dire, una diagnosi errata del problema. Anche se i papi postconciliare sembravano convinti che il rimedio alla crisi potesse essere trovato nella corretta interpretazione del Concilio, apparentemente non capivano che il Concilio non era la soluzione alla crisi, ma piuttosto la sua causa.

Risposta all’obiezione 4. Non possiamo più fingere che ciò che è accaduto dopo il Concilio, fino al punto di adorare gli idoli nella Basilica di San Pietro in nome del “Vaticano II”, sia estraneo allo svolgimento storico dell'”evento conciliare” – “il vero Concilio” in sé e per sé. Come dice De Mattei: “Qualcosa è accaduto dopo il Concilio come conseguenza coerente con esso…. la ricostruzione di quanto è accaduto tra il 25 gennaio 1959 e l’8 dicembre 1965 è una premessa necessaria per una seria riflessione sul Vaticano II” (Ibidem, p. xix).

 

Di Giuseppe Pellegrino, H.E.D.

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80 commenti

  • Livia Bacchin ha detto:

    Ergo Mons. Lefebvre aveva ragione.
    Esattamente come il Venerabile Mons. Fulton Sheen e Mons. Viganò…

    Io so solo che da quando ho scoperto la certezza della Messa tridentina, il resto è desolazione… Lupi travestiti da agnelli, falsi profeti… Eucarestia svenduta e rarissimi casi di disobbedienza civile e obbedienza al Cristo..

    Che il Signore ci perdoni.

  • Livia Bacchin ha detto:

    Ergo Mons. Lefebvre aveva ragione.
    Esattamente come il Venerabile Mons. Fulton Sheen e Mons. Viganò…

    Io so solo che da quando ho scoperto la certezza della Messa tridentina, il resto è desolazione… Lupi travestiti da agnelli, falsi profeti… Eucarestia svenduta e rarissimi casi di disobbedienza civile e obbedienza al Cristo..

    Che il Signore ci perdoni.

  • José ha detto:

    Eso es lo mismo que decir que si alguien con mala intención dice que Dios existe, entonces Dios no existe. O sea, un disparate. El Concilio Vaticano II, como instancia del Magisterio, empieza y termina donde empiezan y terminan sus documentos. Recurrir a la historia es reconocer que a la postre en esos documentos no hay nada contrario a la fe católica.

  • Tonino T. ha detto:

    [IT] 🇮🇹
    19 luglio 2020
    ▶️ È LECITO PER UN CATTOLICO METTERE IN DISCUSSIONE IL VATICANO II?
    https://www.facebook.com/groups/1240854762763713/permalink/1557685627747290/

    [EN] 🇺🇸
    ▶️ WHETHER IT IS LICIT FOR A CATHOLIC TO QUESTION VATICAN II?
    https://www.facebook.com/groups/1240854762763713/permalink/1557695731079613/

  • Francesco ha detto:

    Roncalli e Montini hanno preparato un bel dolce avvelenato ottimo per la spazzatura. No al Vaticano II, no alla Roma pagana di Bergoglio, sì alla Roma di sempre.

  • Luca Antonio ha detto:

    Quanto accapigliarsi sul sesso degli angeli….
    ma, come si dice le chiacchiere stanno a zero.
    Nell’anno del 50esimo del concilio venne a parlare in parrocchia una suora del posto…con sguardo invasato magnificava i meravigliosi frutti del concilio.
    Io l’ ho ascoltata per un po’ , poi le ho chiesto :
    – sorella su in convento quante eravate quando lei e’ entrata ?
    – 28
    – adesso quante siete ?
    – 2.
    Mi sono alzato e sono partito.
    ” ….dai frutti li riconoscerete….”
    La chiesa vaticana e’ finita, ed e’ finita con quel concilio che , sposando la religione dell’uomo si e’ estromessa dalla comunione con Cristo…. inutile girarci intorno.

  • Enrico ha detto:

    Per di capire che nessuno (di tutti noi) vuol vergognarsi.

    Par di capire che ognuno (di tutti noi) rimane caparbiamente attaccato a se stesso e alla propria saccenza, ben attento alla pagliuzza nell’occhio altrui e incosciente della trave che ha nel proprio.

    Bene! Avanti così!

  • Gian ha detto:

    Ecco chi è stato Mons. Marcel Lefebvre:

    http://www.youtube.com/watch?v=5GGgbgZnDyE

    I fatti parlano, mentre le chiacchiere si perdono nell’aria, come foglie secche trasportate dai capricci del vento.

  • Enrico ha detto:

    Bene! Sembra di poter tirare una conclusione: non sarà un caso che il Vaticano II costituisca uno spesso muro granitico che divide senza possibilità di conciliazione i fedeli cattolici (o ciò che ne resta).

    Gli interventi e i commenti – dai più eruditi ai più beceri – che continuano a susseguirsi senza sosta mostrano senza alcun dubbio una gravissima divisione tra i fedeli (o ciò che ne resta). Una divisione che riflette perfettamente la sovversione imperversante nei sacri palazzi. In breve: caos al vertice e caos alla base per uno sfacelo totale.

    Ma sembra che di questo sfacelo nessuno si renda davvero conto, distratti come siamo dall’essere aggrappati con le unghie e con i denti ciascuno alla propria sapienza, ben sicuro di sé, pronto a scaricare sugli altri ogni incomprensione ed errore, non di rado lasciando trapelare dalle proprie parole un presuntuoso disprezzo nei confronti degli ignoranti che sono sempre gli altri.

    In fondo, il Vaticano II è un pretesto per affermare il proprio ego, ovvero quell’entità fittizia e saccente che comincia a esistere fin dal primo giorno di nascita e che durante la vita si nutre di tutto ciò che la fa crescere rendendola sempre più stabile e caparbia. Quell’entità fittizia che sfacciatamente non esita a disquisire su Dio pur avendone usurpato il trono.

    Chissà: forse è ora di cominciare a vergognarsene.

    • Boanerghes ha detto:

      Che dire, si erga lei sig. Enrico con la sua statura morale a difesa della Chiesa cattolica.

    • : ha detto:

      «Gli interventi e i commenti – dai più eruditi ai più beceri…»

      I suoi tra quali li pone?

    • carlone ha detto:

      No ..no non creda che facendo di tutta erba un fascio risolve il suo problema .
      Del CV II si può discutere , ma non si può dire che abbia falsificato la Sacra Tradizione.
      È come dire che lo Spirito Santo non abbia dato alla Chiesa la Sua assistenza.
      Eresia.Per la quale qualcuno è stato scomunicato , ed anche se tolta tale scomunica , Benedetto ha voluto ricordare :

      ” Bisogna quindi distinguere tra il livello disciplinare, che concerne le persone come tali, e il livello dottrinale in cui sono in questione il ministero e l’istituzione. Per precisarlo ancora una volta: finché le questioni concernenti la dottrina non sono chiarite, la Fraternità non ha alcuno stato canonico nella Chiesa, e i suoi ministri – anche se sono stati liberati dalla punizione ecclesiastica – non esercitano in modo legittimo alcun ministero nella Chiesa.

  • COSIMO DE MATTEIS ha detto:

    Andare a cavillare dentro certi ambienti è come provare a cercare la differenza tra i tanti partitini che si rifanno alla diccì. Od anche, restando alla metafora partitica, agli attuali “eredi” del PSI di Nenni e Craxi. Costoro magari litigano fra loro ma è arduo distinguere fra la “DC” di Pizza e quella di Pubblio Fiori e/o quella di Rotondi (per citarne tre ma poi ve ne sono una decina altre) . Ora, allo stesso modo –mutatis mutandis- i “figli di Lefebvre” sono piu o meno simili: sono appunto tutti figli di quella disubbidienza originaria. Forse, per la dottoressa Fusetti, Guérard des Lauriers non è santo come Lefbvre ma ciò non toglie che –lo ripeto- il sostrato teoretico è lui che lo ha detto a costoro.
    Come le denominazioni protestanti sono innumerevoli così i figli della disubbidienza econiana –il peccato originale- sono assai numerosi. E non importa se litigano come gli eredi di Nenni e/o i nipotini di Zaccagnini: essi quello sono. Gruppuscoli scismatici, non in comunione con Roma e comunque fuori dall’Ovile Santo. E tali rsestano: sia che abbiano il santino appeso di Lefreve oppure quello di Guérard des Lauriers Che ci si fermi a Pio XII o all’8 Dicembre 65, in fondo, cambia poco.
    Tutta cloaca scomunicata.
    Si rassegnino tutti: la via della santità e della verità è quella intrapresa da dom Gérard Calvet. Essere e restare nella Chiesa di Cristo. Come ci è rimasto –nonostante le calunnie e le strumentalizzazioni- Mons. Antonio Livi. La unica “scomunica” che ha ricevuto è quella da parte dell’Opus Dei. E che la massoneria bianca lo abbia allontanato lo ha detto apertis verbis proprio ieri Aldo Maria Valli. Non che ci fossero dubbi ma ora il biografo del cardinal Martini lo ha confermato. E lui non è lontano dall’Opera.

  • Rafael Brotero ha detto:

    Non posso immaginare idea più catastrofica per la fede che fare dipendere la validità di un Concilio da considerazioni storiografiche. Ovviamente, questo metterebbe in dubbio tutti i Concili secondo l’umore dei departamenti di Storia. Fondamenti più fragili, impossibile.

  • Tonino T. ha detto:

    18 luglio 2020
    APPELLO A ROSSANA GIANNELLI
    Si necesita della sua canzone-preghiera “ERRANTI E PELLEGRINI SULLA TERRA” in lingua inglese, francese, e se vuole anche in spagnolo.
    GRAZIE 🙏
    https://www.facebook.com/groups/2384154541860410/permalink/2698366420439219/

  • Dino Brighenti ha detto:

    Quante chiacchiere credo inutili, ma il mostro rimane lì, e pontifica.

  • Valeria Fusetti ha detto:

    Ma che graziosa fioritura di troll abbiamo oggi, dei veri Pachamama Boys ! Alcuni, come un tal Enrico depreca il fatto che del CVII se ne parli. Abbastanza incredibile ! Poi si abbandonano a voli pindarici per insultare il prof. De Mattei, con un’arroganza degna della genìa modernista che costoro rappresentano. Eh no, carini, il prof De Mattei non ha “usato il metodo storico-critico” per scrivere i suoi testi e fare le sue conferenze. Questo è un metodo che viene usato dai teologastri: da quelli Liberali a quelli Neo Modernisti, colonna portante della Teologia della Liberazione di ogni ordine e grado, da quella di stampo marxista a quella femminista, dalla Arcobaleno all’Ecologista. Siete in una bella compagnia ! Una fogna infinita. Essendo il prof. De Mattei uno storico, e si basa sui fatti, per cui sui documenti. Come diceva Carlo Ginzburg del metodo usato dai giudici di un famoso processo: “trovare prove o riscontri oggettivi è un’operazione che accomuna non solo gli inquisitori di trecentocinquant’anni fa ai giudici di oggi, ma anche gli storici di oggi agli uni e agli altri”. Ed è quello che ha fatto l’ottimo professore, basare i suoi studi su riscontri oggettivi, e facendo ricerca storica, e non ideologia. Nella storia che riguarda il CVII vi sono due fatti che, nella discussione, dovrebbero essere presi in maggior considerazione Il primo è che, nella sua allocuzione dell’ 11 ottobre del 1962, Papa Giovanni XXIII afferma a) di aver fatto svolgere un’intenso lavoro di preparazione in vista del Concilio, poiché b) compito principale del Concilio è quello di “custodire il Magistero della Chiesa ed insegnarlo in forma più efficace” visto che c) la Sposa di Cristo ( …) pensa che si debba andare incontro alle necessità odierne, esponendo più chiaramente il valore del suo insegnamento piuttosto che condannando, (…) la Chiesa Cattolica vuole mostrarsi madre amorevolissima di tutti, benigna, paziente, mossa da misericordia e da bontà verso i figli da lei separati”. Si potrebbe pensare che il lavoro della Commissione, durato tre anni, sia stato tenuto in gran conto vero ? Ebbene, appena inizia il Concilio, tutto il lavoro preparatorio che la Commissione istituita dal Santo Padre, ed i cui lavori erano stati da lui approvati, viene buttato nel cestino della carta straccia! E questo su richiesta degli “esperti” del genere Chenu, Congar, de Lubac, ecc.. Che questi ci abbiano provato si capisce, che il Papa abbia accettato no. Un atto contraddittorio ed incomprensibile, e chi desidera capire bene quanto lo sia stato dovrebbe leggersi l’accurata ricostruzione storica del prof De Mattei. Una cosa che, a quanto pare, i Novatores di oggi si sono guardati bene dal fare. Qui riporto solo un commento del prof Amerio secondo cui questo annuncio del principio di misericordia , contrapposto a quello di severità (punto b), sorvola sul fatto che per la Chiesa “la condanna stessa dell’errore è opera di misericordia”. Affermazione che non teme smentite. Poi c’è un altro gruppo che trolleggia insultando monsignor Lefebvre in modo a dir poco ignobile, oppure di una voluta ignoranza che sconcerta. Campione di questi insipienti mi sembra il De Matteis Cosimo che, senza nessuna conoscenza, affibbia alla Fraternità Sacerdotale San Pio X la patente di sedevacantisti e scismatici. Affermazioni che, o per dolo o per ignoranza, di cui per altro si fa vanto, si baserebbero sulle tesi teologiche di un “bizzarro Domenicano di cui mi sfugge il nome”. Vero campione di serietà chi basa le sue accuse ! Se fosse una persona seria o starebbe zitto o saprebbe che il “bizzarro Domenicano” non c’entra nulla con la Fraternità fondata da mons. Lefebvre.Ed ovviamente per lui la Fraternità è ancora una “mandria di disubbidienti scomunicati” scismatici. Mi viene da dire che certe affermazioni, senza capo né coda, sono compatibili con persone che, di quel che è possibile leggere e verificare, selezionano solo quello che sostiene i loro pregiudizi, eliminando tutti il resto. In puro stile Modernista.

    • Alessandro ds ha detto:

      Valeria, con tutto il rispetto.
      Si è fatto solo notare il fatto che chi ha scritto l’articolo ha sollevato una questione: ” è lecito per un cattolico mettere in discussione il CVII?” E la risposta a questa questione è che i laici non devono aprire bocca e non devono interferire con le verità che la chiesa proclama. Quindi “NO”.
      Come abbiamo citato più in basso, nel decreto Lamentabili Sane Exitu articolo 6, di Papa San Pio X.
      Questo perché se i laici arrivano a intromettersi nelle discussioni della chiesa docente, fino a quel livello, di conseguenza diventeremo “IDENTICI AI PROTESTANTI”.
      Quello è il vero modernismo, il diventare come i protestanti facendo intromettere i laici come se la verità di fede deve essere una cosa che loro possono non accettare…. la verità di fede va accettata sempre e comunque, non si può cambiare la verità perché a un paico è scomoda, come i divorziati e risposati ad esempio.
      E riguardo a De Mattei, lui è uno storico, che ha studiato “la storia della chiesa”, questo non fa di lui niente di più o di meno di un qualsiadi altro universitario.
      E vorrei far presente che “la storia della chiesa” viene insegnata nei seminari. È una materia standard per un seminarista, tutti i sacerdoti dal più dotto al più ignoranti sono laureati “anche” in quella materia.
      Come ha detto Benedetto XVI nell’intervista del suo nuovo libro: ” i storici sono semplicemente degli storici, è solo gente che ha studiato le cose che hanno fatto altri….” chi vuol capire capisca…
      Non perché io studio la II guerra mondiale che domani posso dichiararmi nuovo duce…..

      • wisteria ha detto:

        Re: Alessandro DS
        La seguo con interesse.
        Non era lei che assicurava di poter dimostrare la nullità vdel conclave da cui fu eletto l’attuale pontefice?
        Ricordo male, o su questo sito, che non è incline alla difesa di Papa Bergoglio, è stato su questo punto vivacemente criticato?
        Ricordo male, o su questo sito, che abbonda di belle penne, sono stati sottolineati i suoi errori di grammatica e sintassi?
        Ora si nota nei suoi commenti un miglioramento nella lingua e nello stile. E una decisa virata ideologica.
        Mi sa che suoi studi al seminario stanno dando buoni frutti,

  • Enrico ha detto:

    Ai mdernisti starnazzanti spaccatori di capelli in quattro, detentori della “sapienza” e della “giustizia” e somministratori di anatemi:

    ERUDITEVI! LE CHIACCHIERE STANNO A ZERO!

    http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV1953_Eresia_Vaticano_secondo.html

    • Roberto ha detto:

      Ho letto. Il commento alle due correttissime frasi di Gaudium et spes e a quella di San Paolo VI sono quanto di più ignorante esista. Se l’autore ha capito che quelle frasi sono un manifesto di antropocentrismo, temo non sappia leggere.

  • Lc 11,23 ha detto:

    Nantes brucia.
    professorini da tastiera che guardate ma non vedete.
    vezzose chitarrine da sott’altare.
    femmine da ambone.
    ecumenici stregoni.
    …Nantes brucia.

    • Bastian contrario ha detto:

      E sui giornali vengono descritte le cerimonie con cui , il prossimo venerdì verrà riaperta Santa Sofia al culto islamico.
      E visto la non reazione dell’Occidente, anche il patriarca Kirill corregge il tiro : le relazioni tra Ankara e Mosca restano buone nonostante la decisione di Erdoğan di riaprire Santa Sofia al culto islamico , perché, in fin dei conti si tratta di una decisione interna allo stato turco.

  • Enrico ha detto:

    Ci sono alcune esaltate, bigottissime e presuntuose aquile che intervengono sproloquiando su questo blog al cui confronto il sottoscritto, “illeggibile tradizionalista integralista” (come mi definisce giustissimamente Borghese Pasciuto) fa la figura di uno spelacchiato passerotto.

    A proposito: grazie a Borghese Pasciuto. Mi ha dato conforto confermandomi che mi trovo fuori dell’ebbro stormo delle aquile, il cui verso, a ben sentire, è un patetico starnazzare.

  • Enrico ha detto:

    Il tal libro a pag. tale, il canone tale, la legge tale, il tale santo che dice, il comandamento tale, il tal passo della Scrittura, il tale articolo della tale enciclica, il tal documento, la tal profezia, il tale eretico, il tal comma della tale norma, il tal passo del diritto canonico, il tal consiglio per non andare all’inferno, il tal anatema, il tal metodo, la tale interpretazione, il tal … tal … tal … la tal … tal … tal …

    Come nota Mariano: “parliamone … parliamone … così la confusione aumenta”.

    Che fosse quello che vuole Belzebù? 👿

    • COSIMO DE MATTEIS ha detto:

      Proprio quello.
      Ed i primi ad ubbidire furono gli stolti scismatici di Econe.

  • de matteis cosimo ha detto:

    Poco fa ho letto il commento di un utente di Stilum Curiae e fra le altre cose scrive: “non è Lefebvre che se n’è andato. Il santo Monsignore è rimasto cattolico. Sono i modernisti che se ne sono andati dalla cattolicità”

    Ecco, in questa frase tutto il fanatismo settario (ed un poco arrogante) dei sedevacantisti.

    Umanamente insopportabile.

    Teologicamente errato (sebbene quel bizzarro Domenicano di cui mi sfugge il nome, provò a dare un sostrato teologico-teoretico a codesta mandria di disubbidienti scomunicati, GIUSTAMENTE scomunicati) ed ecclesialmente devastante.

    Non c’è nulla di buono in uno scisma.
    E perché mai dovrebbe essere buono lo scisma lefreviano?

    Per la PRESUNTA santità dello scismatico?
    Ma per piacere….
    Se uno, in punto di morte, si OSTINA a rifiutare la mano che la CHIESA gli tende….

    E mi fermo qui perché son stufo.

    E però fatemi il piacere: NON INTRUPPATE MONS. LIVI IN QUESTA CONGREGA DI DISUBBIDIENTI!!!

    Non permettetevi di offendere la memoria di un Sacerdote che ha amato SEMPRE la Chiesa.

    Non presentate come vere le parole farfugliate da un moribondo devastato da due anni di tumore al cervello. Sareste disonesti a farlo.
    Lo stesso Monsignore, dal Cielo, disapprova.
    E non può difendersi.
    Codardi.

  • Astore da Cerquapalmata ha detto:

    E’ un po’ come la teoria delle stringhe e degli universi paralleli: spiegano l’universo solo SE le premesse sono quelle che si sono IMMAGINATE.
    Matematicamente tutto torna, ma poiché la teoria degli universi paralleli si basa su presupposti immaginati, di fatto è sbagliata.
    Un po’ come i romanzi di Forsyth: tutto potrebbe essere… ma sono inventati.
    Non mi sento di escludere a priori il piano massonico che sta sempre a monte di tutto, ma riguardo a eventi come il Vaticano II, tendo più a credere che la massoneria non l’abbia affatto previsto, ma l’abbia cavalcato, altrimenti si dovrebbe ammettere che Giovanni XXIII sia stato massone, cosa che escludo categoricamente.
    Come un generale in battaglia tende a sfruttare a proprio favore gli imprevisti, così i modernisti hanno fatto col Concilio.
    Ma come i generali vincono il 50% delle battaglie (perché un generale vince un altro perde), così non è detto che i modernisti vincano.
    Anzi, perderanno di sicuro, perché il Generale che combatte contro di loro è il Figlio di Dio.

  • Iginio ha detto:

    “[…] in linea di principio, il Papa può abrogare qualunque legge umana. Non importa quanto sia antica o venerabile o sentita come importante: questi elementi rilevano per un giudizio di opportunità dell’esercizio del potere, non certo per l’esistenza del potere stesso. Anche solo pensare il contrario sarebbe eresia, giacché il Vaticano I ha definito che in questo mondo la potestà del Papa è suprema e piena, il che evidentemente esclude che alcun’altra autorità umana possa limitarla.
    In effetti, S. Pio V si è avvalso proprio di questo potere per rendere obbligatorio l’uso del Messale Romano nei termini anzidetti, nonché per consentirne l’uso anche a chi, in forza di norme locali o personali, sarebbe stato tenuto a utilizzarne un altro. Vogliamo forse dire che non poteva farlo? Non credo davvero!
    Può darsi che l’autore intendesse qualcosa di meno e che, una volta di più, la foga gli abbia preso la mano, ma affermare sic et simpliciter che “Le norme liturgiche sono stabilite dalla Quo primum tempore” implica una supposta intangibilità della stessa da parte di norme posteriori, in particolare il Messale del 1962 e/o il “Summorum Pontificum”. E siccome “Non solo è scismatico chi si separa totalmente dall’autorità del R. Pontefice, ma anche chi ne nega l’autorità solo in qualche materia particolare” (M. da Casola, Compendio di Diritto Canonico, Genova 1967, pag. 1320), quest’affermazione, che ha tutta l’aria di negarla rispetto alla liturgia, sa di scisma; se poi, alla luce del commento in cui l’autore l’ha ribadita e spiegata, va intesa nel senso che una pretesa “autentica tradizione” umana limiterebbe oggettivamente la potestà pontificia, sa addirittura di eresia.
    Questione diversa, invece, è il diritto di resistenza ad una legge ingiusta. Questo può esistere, a certe condizioni, e immagino che l’autore intendesse riferirsi ad esso.
    Va però notato, appunto per apprezzare la differenza, che si tratta di un limite soggettivo, legato cioè a particolari circostanze in cui versano i sudditi, e perché non si riferisce alla potestà in sé, ma alla forma concreta assunta dal suo esercizio. Le conseguenze pratiche sono facilmente intuibili: se Tizio non è Papa e/o non ha il potere di emanare norme su una data materia, ma emana comunque una legge in 120 canoni, tutti quei canoni sono carta straccia; se invece ha titolo e potere, ma uno di quei canoni crea problemi, gli altri 119 entrano senz’altro in vigore e vanno osservati senza che l’unico altro possa fungere da pretesto per la disobbedienza generale.
    Ciò posto, vorrei ricordare due princìpi fondamentali in subiecta materia:
    1. una legge inopportuna non è, per ciò solo, una legge ingiusta;
    2. comunque, in ragione dello scandalo obbligano anche le leggi ingiuste, a meno che non dispongano direttamente contro il diritto divino.
    Una diversità di opinioni sul modo migliore di perseguire il bene comune in una data situazione storica è sempre possibile, anzi, rientra nella normalità delle cose; ma il semplice fatto che esistessero alternative preferibili o anche obiettivamente migliori alla legge adottata può renderla forse inopportuna (punto su cui comunque occorre cautela, perché i singoli sudditi non sanno, in genere, quali considerazioni abbiano mosso il legislatore), però non la rende ingiusta.
    Ingiusta, ci avverte l’Aquinate (I-II, qu. 96, a. 4, in c.) è la legge contraria al bene comune. Non semplicemente perfettibile – lo sono tutte, in un certo qual modo… la stessa natura umana, nello stato presente, è perfettibile! – ma dannosa.
    Anche in questo caso, comunque, occorre distinguere.
    Se il legislatore esorbita dal proprio potere, o se persegue disegni e ambizioni personali in luogo del bene comune, questo lede il bene umano; e leggi del genere possono comunque obbligare anche in coscienza, in ragione e proporzione dello scandalo che l’inosservanza cagionerebbe… scandalo che, in quanto peccato grave ex genere suo, lederebbe il bene divino, la salvezza delle anime.
    “Altrimenti, le leggi possono essere ingiuste per contrarietà al bene divino, come le leggi dei tiranni che inducono all’idolatria, o a qualunque altra azione che sia contraria alla legge divina. E tali leggi non è in alcun modo lecito osservare, giacché, com’è detto nel cap. V degli Atti degli Apostoli, ‘Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini’.” (ibid.). Qui non ci può essere scandalo che tenga, perché il Quinto Comandamento non contraddice certo il Primo, che del resto è Primo per una ragione precisa.
    Che poi il cambiamento delle leggi sia in sé stesso un male e richieda una causa proporzionata (I-II, qu. 97, a. 2) è verissimo, ma si riferisce alla valutazione che il legislatore deve compiere prima; una volta che egli abbia comunque deciso per la modifica, il fatto che ragioni e giustificazioni non convincano granché non basta per negare ad essa autorità o forza obbligante; occorre, come minimo, non che sia una legge poco avveduta, capricciosa o perfino arbitraria, ma che sia nociva. E dunque ingiusta, nei due sensi appena detti, con le relative conseguenze. […]”.
    Guido Ferro Canale
    http://blog.messainlatino.it/2020/07/pizzi-e-merletti-iii-parte.html

  • Iginio ha detto:

    https://www.aldomariavalli.it/2020/07/14/don-morselli-non-e-il-concilio-la-causa-di-tutti-i-mali/

    […] 8) Il fatto che il Concilio sia stato chiamato “pastorale” non implica che non si debba l’assenso alle singole affermazioni, di qualità ampiamente diversificata, ciascuna interpretata e assentita in diverso grado, secondo le oggettive regole dell’ermeneutica del magistero.

    9) L’opposizione a parte del testo conciliare può essere fatta solo rimanendo nel solco della teologia cattolica propria del trattato De fide:

    9.1) La fede comprende il “credere Deo”, cioè ha per oggetto una verità proposta e accttata, e non scelta.

    9.2) Il Magistero rimane la norma prossima della fede, e l’adesione a esso il “primum”, in ordine di esecuzione, dell’atto di fede.

    9.3) Al pari della Sacra Scrittura, il Magistero non è soggetto a “privata interpretazione”, ma solo il Magistero può interpretare se stesso in modo autentico e autoritativo.
    […]

  • Iginio ha detto:

    Osservazione: non è vero che “post hoc ergo propter hoc”.

  • Paco ha detto:

    Purtroppo bisogna ammettere che la Chiesa ha sempre avuto ragione ad escludere i laici da ogni forma di governo e decisione al suo interno. Meno male che comandano i vescovi, è triste dirlo ma la gerarchia aveva ragione a relegare i laici al ruolo di inferiori che contavano meno di zero, se questi sono i risultati. E la cosa comica è che il ruolo dei laici è stato rivalutato proprio dal Concilio Vaticano II. Una volta i laici si limitavano ad andare a messa e alle funzioni nella loro parrocchia senza discutere di massimi sistemi, ascoltavano le catechesi e le prediche del parroco e finiva lì, la teologia era riservata ai preti. Ora tutti si credono in diritto e dovere di disquisire su tutto, di discutere sui Concilii, sui documenti, sui Papi, sui vescovi, sui dogmi, sulle Madonne, sui sacramenti, magari senza altra preparazione che qualche lettura sui forum internet. Sarebbe meglio che ognuno facesse il suo mestiere e i laici lasciassero che Papi e vescovi facessero il loro, anche perché di chiese e sette cristiano-cattoliche ce ne sono per tutti i gusti e si può aderire a quella che si preferisce.

  • Alessandro ds ha detto:

    La vera sconfitta è che la gente ancora cita De Mattei come fonte autorevole.
    È come citare come fonte autorevole nei casi di magistratura il Bangladesh che vende i fiori al semaforo in strada.
    Vorrei ricordare che a nessun “laico” è permesso stabilire ciò che è giusto o ingiusto per quanto riguarda il magistero e le verità che la Chiesa proclama.
    Solo i vescovi e/o presbiteri possono mettere bocca e dare giudizi e parlarne. E chi dice il contrario sarebbe sotto pena di scomunica.
    Quindi se siete laici, state attenti a mettere troppo la bocca su cose “che non vi riguardano, come se vi riguardassero, e artivare a fare anche pressioni politico/religiose a riguardo”. ( specialmente De Mattei )
    ( Papa San Pio X lamentabili sane exitu )
    Oppure vi fa comodo ricordare Pio X solo quanto vi fa comodo?

    Lamentabili sane exitu –
    Chi afferma che – art.6 Nella definizione delle verità, la Chiesa discente e la Chiesa docente collaborano in tale maniera, che alla Chiesa docente non resta altro che ratificare le comuni opinioni di quella discente. SIA SCOMUNICATO.

    http://www.vatican.va/content/pius-x/it/motu_proprio/documents/hf_p-x_motu-proprio_19071118_praestantia-scripturae.html

    • Roberto ha detto:

      Hai fatto bene a citare il Lamentabili. Questi personaggi nei loro deliri antimodernisti usano metodi che sono del tutto modernistici. La verità è che chiunque si metta contro a Pietro ed a Roma è agente del demonio. Da qui la completa incoerenza come sintomo dell’influsso diabolico.

    • alessio ha detto:

      Uno prima di parlare male del Prof,
      Di Mattei si dovrebbe sciacquare la
      bocca col bicarbonato ; da lui
      accetterei qualsiasi critica .
      Voglio ricordare che durante
      l’insurrezione del Viva Maria
      c’erano quelli del sinodo di
      Pistoia, giansenisti, a fare ponti
      d’oro a Napoleone .
      Per me Waterloo è sinonimo
      di vittoria , per voi un
      pianto antico.

      • Paco ha detto:

        Potete indire un conclave ed eleggere papa De Mattei. Per la Chiesa Cattolica, la sua autorità è pari ad un Melloni o ad Mancuso qualsiasi (ma quest’ultimo almeno è laureato in teologia). La Chiesa è guidata dal Papa e dai vescovi, non dai professori: un vescovo potrebbe avere solo la terza media, ma sarebbe più autorevole di De Mattei o Melloni o qualunque professorone, è così per diritto divino. E il Concilio Vaticano II era l’assise di tutti i vescovi del mondo in comunione col Papa, le chiacchiere stanno a zero: se non vi piace è così, sennò è così lo stesso. Se la Chiesa del Vaticano II non vi piace, c’è la Fraternità san Pio X o l’Istituto Mater Boni Consilii di don Ricossa o quello del vescovo Williamson e tanti altri.

        • alessio ha detto:

          Prima di dire Amen ,
          alla preghiera dei fedeli ,
          pregando per i nostri politici ,
          perché facciano un mondo più
          buono , più santo e più bello ,
          chiedetevi se non loro e non
          io metto bocca nelle faccende
          altrui visto i politici impiantati
          da papa e vescovi nel corso
          di decenni ,ma ora sarebbe
          tempo che almeno noi
          tirassimo le somme ,
          ma non coi numeri arabi
          come fanno loro .

  • Rafael Brotero ha detto:

    Onestamente, non conoscevo questo capitolo della Summa circa il Concilio.
    Da buon tridentino, secondo me, se l’Aquinate ha parlato, problema finito.

  • Marco Matteucci ha detto:

    La deriva modernista del concilio Vaticano II, sta mettendo a rischio di perdizione eterna moltissime anime.
    “IO, VOSTRA MADRE DEL CARMELO, ELARGIRÒ ABBONDANTI GRAZIE PER TUTTO QUELLO CHE FARETE IN SUFFRAGIO DELLE ANIME DEL PURGATORIO”

    Se vuoi leggere tutto:
    https://reginadelcielo.wordpress.com/2020/07/18/io-vostra-madre-del-carmelo-elargiro-abbondanti-grazie-per-tutto-quello-che-fate-in-favore-delle-anime-del-purgatorio/

  • Enrico ha detto:

    Forse è bene, per i non aggiornati, ricordare che la scomunica ai cosiddetti “lefebvriani” (epiteto molto spesso usato con disprezzo e sufficienza) è stata revocata da Benedetto XVI.

    Forse è bene che i non aggiornati e schierati di parte si informino sul comportamento di mons. Lefebvre che non ha firmato affatto tutti i documenti del Vaticano II.

    E’ dubbio che i superficiali denigratori di mons. Lefebvre resistano fino in fondo nella lettura di quanto segue. I loro preconcetti e il loro esser contro a prescindere, svuota la loro mente di ogni energia vitale.

    http://www.unavox.it/Documenti/Doc1314_Intervista_proibita_Lefebvre_1978.html

    • Iginio ha detto:

      Caro Mishima, c’è stato anche qualcuno che non firmò i documenti del Concilio Vaticano Primo. Che facciamo, il cattolicesimo a la carte?

    • Roberto ha detto:

      Enrico, Lefebvre non ha firmato i documenti per la cui promulgazione non doveva firmare lui. Ma poi chi se ne importa?
      I documenti sono stati firmati dal Papa San Paolo VI e tanto basta per obbligare tutti, compreso te e Lefebvre, al pieno assenso.
      Il tuo eroe invece è morto scomunicato, il che oltre a dirci dove si trova adesso la dice lunga sui disobbedienti e superbi che lo celebrano e cercano di convincere gli altri della bontà della sua figura.
      Impara Enrico che davanti al Magistero Romano ci si inginocchia. Fondare la propria esistenza sulla critica al Magistero significa inginocchiarsi al diavolo.
      E questo è quanto.

      • mariano ha detto:

        la tua sicumera sul giudizio finale di Dio su Mons. Lefebvre mi conforta. Finalmente uno cui Dio chiede consiglio per il giudizio finale!!!!

        • Kolja ha detto:

          Spesso si abusa del detto evangelico “Non giudicate, per non essere giudicati”, confondendo peccato e peccatore, qui invece si giudica, e si condanna.
          Non sono lefebvriano, ma le parole “Il tuo eroe invece è morto scomunicato, il che oltre a dirci dove si trova adesso” mi fanno inorridire.

  • ugo martus ha detto:

    scusate , mi sento ancor più confuso di prima dopo aver letto questo commento di oggi su SC. Alla fine c’è convergenza sul fatto che il Vat II fosse apportuno , buono bello utile , ecc. Ma qualche cattivone lo ha fatto suo e tradotto in brutto e cattivo ,tanto da fare uscire i fetori dell’inferno che persino il .Papa Paolo VI riconobbe odorando i fumi di satana . Ma scusate , mi spiegate : 1° chi sono questi cattivoni che hanno preso le redini e scritto le conclusioni e avviato l’attuazione pastorale del Concilio ? la solita scuola di Bologna ? i gesuiti ? Rahner & co ? Pinocchio o mastroGeppetto Erano già pronti e preparati per farlo , da quanto tempo ? per quale fine ? 2° i buoni che stavano a guardare non hanno capito nulla ? Solo mons.Lefebvre ? e nessuno lo ha difeso ? 3° negli anni successivi al Concilio cosa è stato fatto per arginare i danni ? Nominare Bergoglio vescovo e Kasper , Shonborn e Marx cardinali ? Devo ammettere che sono d’arrcordo con quello che scrive mons.ICS quando dice che il Vat II è stato solo uno strumento per raggiungere obiettivi stabiliti ben prima , intorno a metà ‘800 in ambienti laico positivisti ( opportunissima la citazione di Augusto Comte ) . Se non ci fosse stato il Vat II ci sarebbe stato qualcosa d’altro ,ma oggi avremmo ugualmente Bergoglio e la sua rivoluzione , con o senza Vat II.

  • alessio ha detto:

    Scusate , ma la mia è una mente
    analitica , e penso che la teologia deve
    dare in dono la semplicità.
    Mi chiedo: ma perchè insieme
    insieme al Dogma dell’immacolata fu
    fatto quello dell’infallibilità ?
    E in che cosa due come Pio IX e
    l’Apostolo Pietro sono stati
    infallibili ?
    Fossero stati San Pio V ,
    l’avrei accettato nel tempo di un
    Amen , ma temo che a loro non
    sarebbe bastato il tempo del
    Reich millenario tedesco per
    fare ciò che lui ha fatto in sei
    anni.
    Atanasio nella sua semplicità ,
    parlando della Trinità
    ammoniva di non
    confondere la sostanza e di
    non separarla.
    Questi invece fanno come
    lo scienziato che non riesce
    a dimostrare la teoria e ci
    dicono che è l’eccezione che
    conferma la regola.
    Mi aspetto contro di me
    attacchi di bile , ma non
    m’importa .
    Saluti a tutti.

  • LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI ha detto:

    Con l’esegesi storico critica (di origine Protestante) hanno preso il Vangelo, lo hanno rivoltato come un calzino, lo hanno sminuzzato, stracciato, scomposto, ricomposto, rielaborato, interpretato, gli hanno fatto dire tutto e il contrario di tutto, che Gesù è morto e non è risorto, che era solo un uomo, che dobbiamo cercare il Gesù storico perché quello dei Vangeli è una rivisitazione dovuta alla fede (fantasia) delle comunità post-apostoliche, che non sappiamo cosa Gesù ha detto perché non c’erano i registratori, che la Madonna non era vergine e il vero padre di Gesù era un soldato romano chiamato Pantera, etc., etc., etc.

    Però guai a fiatare sul Vaticano II, per chi lo fa sia Anàtema!

    • GMZ ha detto:

      Però lei sottovaluta una cosa: al tempo del Vaticano II c’erano i registratori, il che rende il concilio vero ed inattaccabile.
      Mica come ciò che avrebbe detto e fatto quel Gesù che neppure sappiamo se sia esistito davvero.
      Ossequi.

  • Enrico ha detto:

    Così mons. Lefebvre il 21 novembre 1974.

    “Noi aderiamo con tutto il cuore e con tutta l’anima alla Roma cattolica custode della fede cattolica e delle tradizioni necessarie al mantenimento della stessa fede, alla Roma eterna, maestra di saggezza e di verità.

    Noi rifiutiamo, invece, e abbiamo sempre rifiutato di seguire la Roma di tendenza neo-modernista e neo-protestante che si è manifestata chiaramente nel Concilio Vaticano II e dopo il Concilio, in tutte le riforme che ne sono scaturite.

    Tutte queste riforme, in effetti, hanno contribuito e contribuiscono ancora alla demolizione della Chiesa, alla rovina del Sacerdozio, all’annientamento del Sacrificio e dei Sacramenti, alla scomparsa della vita religiosa, a un insegnamento neutralista e teilhardiano nelle università, nei seminari, nella catechesi, insegnamento uscito dal liberalismo e dal protestantesimo più volte condannati dal magistero solenne della Chiesa.

    Nessuna autorità, neppure la più alta nella gerarchia, può costringerci ad abbandonare o a diminuire la nostra fede cattolica chiaramente espressa e professata dal Magistero della Chiesa da diciannove secoli.

    “Se avvenisse – dice San Paolo – che noi stessi o un Angelo venuto dal cielo vi insegnasse altra cosa da quanto io vi ho insegnato, che sia anatema” (Gal. 1,8).
    Non è forse ciò che ci ripete il Santo Padre oggi? E se una certa contraddizione si manifesta tra le sue parole e i suoi atti, così come negli atti dei dicasteri, allora scegliamo ciò che è stato sempre insegnato e non prestiamo ascolto alle novità distruttrici della Chiesa.

    Non si può modificare profondamente la lex orandi senza modificare la lex credendi. Alla messa nuova corrisponde catechismo nuovo, sacerdozio nuovo, seminari nuovi, università nuove, Chiesa carismatica, pentecostale, tutte cose opposte all’ortodossia e al magistero di sempre.

    Questa riforma, essendo uscita dal liberalismo e dal modernismo, è tutta e interamente avvelenata; essa nasce dall’eresia e finisce nell’eresia, anche se non tutti i suoi atti sono formalmente ereticali. E’ dunque impossibile per ogni cattolico cosciente e fedele adottare questa riforma e sottomettersi ad essa in qualsiasi maniera.

    L’unico atteggiamento di fedeltà alla Chiesa e alla dottrina cattolica, per la nostra salvezza, è il rifiuto categorico di accettazione della riforma. Per questo, senza alcuna ribellione, alcuna amarezza, alcun risentimento, proseguiamo l’opera di formazione sacerdotale sotto la stella del magistero di sempre, persuasi come siamo di non poter rendere servizio più grande alla Santa Chiesa Cattolica, al Sommo Pontefice e alle generazioni future.

    Per questo ci atteniamo fermamente a tutto ciò che è stato creduto e praticato nella fede, i costumi, il culto, l’insegnamento del catechismo, la formazione del sacerdote, l’istituzione della Chiesa, della Chiesa di sempre e codificato nei libri apparsi prima dell’influenza modernista del Concilio, attendendo che la vera luce della Tradizione dissipi le tenebre che oscurano il cielo della Roma eterna.

    Così facendo siamo convinti, con la grazia di Dio, l’aiuto della Vergine Maria, di San Giuseppe, di San Pio X, di rimanere fedeli alla Chiesa Cattolica e Romana, a tutti i successori di Pietro e di essere i fideles dispensatores mysteriorum Domini Nostri Jesu Christi in Spiritu Sancto. Amen”.

    Più chiaro di così?

  • Pino ha detto:

    De Mattei e Viganò, nei passaggi citati dal sog. Pellegrino, applicano il metodo storico critico al magistero, come i protestanti liberali e i modernisti. Contenti loro…

    • Ambrogio ha detto:

      quale dovevano usare ? Un metodo è un metodo , di per se neutrale , dipende da come viene applicato . Viganò o DeMattei non lo applicano certo come i protestanti o esponenti di AlleanzaCattolica come Introvigne .

      • Pino ha detto:

        Sbagli. Il metodo non è affatto neutrale: sottende un’epistemologia che risponde a precise coordinate teologiche. Moderniste per l’appunto.

        • Roberto ha detto:

          Condivido in pieno. Gli acchiappamodernisti odierni ragionano con le stesse categorie dei modernisti.

  • Fabio ha detto:

    Ormai non è più questione di ermeneutica della continuità contro ermeneutica della rottura, perché l’ermeneutica della rottura la vediamo applicata quotidianamente coi fatti da Bergoglio mentre l’ermeneutica della continuità è sconfitta su tutta la linea
    Contro i fatti non valgono gli argomenti.
    Almeno di questo dobbiamo ringraziare Bergoglio: ha reso indifendibile il concilio
    In Concilio Bergolleus latet; in Bergolleo concilium patet.

  • Boanerghes ha detto:

    Ritengo che l’analisi che faceva il grande Aquinate fosse ben altra cosa da questa proposizione.

  • Natoieri ha detto:

    La convocazione del concilio fu fatta in conformità con l’insegnamento della Chiesa. Questo però non basta perché sia dichiarato ortodosso inquanto l’intenzione di chi lo ha convocata dimostrava dei sintomi di una mente viziata. Il morbo da cui era stata infettata si chiama ecumenismo. Lo ha dimostrato in modo magistrale Paolo Pasqualucci con il suo scritto Il Concilio parallelo

    • Roberto ha detto:

      Scusa. Chi è che dichiara ortodosso un concilio se non il concilio stesso o il Papa che lo approva? Volete discutere di ortodossia? Cominciate a ragionare da cattolici ortodossi.

      • GMZ ha detto:

        Bravo Roberto, glielo dica che se lo dice il papa è vero!
        Qui dentro però non accoglieranno il Suo sapiente appello all’ortodossia: questo è un covo di crapuloni e bestemmiatori! Mi permetto di darLe un consiglio: giri alla larga da Stilum, o andrà all’inferno (dove soffrirà la solitudine, come insegna il papa).
        Ossequi!

        • Roberto ha detto:

          Quando il Signore mi dirà di girarvi alla larga, obbedirò immantinente. Ne stia pur certo 😉

          • Marco Tosatti ha detto:

            Già che c’è, e che gli parla,gli chieda se ha qualche cosa da dirci…

        • Enrico ha detto:

          “Anche dentro la ss.TRINITA stanno tutti LITIGANDO a porte chiuse, mentre fuori l’immagine è di unità…”

          “La morte di GESU è un fatto storico, ma la SUA RESURREZIONE NO, è solo un atto di fede…”

          “GESU si è fatto PECCATO, si è fatto DIAVOLO, SERPENTE per noi…”

          Lo ha detto il papa, quindi è vero … 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣😆😆😆😆😆😆😆😆😆😆😆😆😆😆😆😆😆

  • donZ ha detto:

    Scusi Tosatti, ma da quando è iniziato il dibattito sul Concilio Vaticano II ho appreso nozioni di filosofia e teologia, patristica e apologetica . Se i padri conciliari tra il 1962 e il 1965 hanno usato lo stesso approccio , capisco perchè non si sia arrivati che ha creare caos , confusione , incertezze :Con un approccio simile hanno solo creato la confusione che ha contaminato il cattolicesimo nei decenni successivi. Ma mille volte meglio un Levebvre che si è alzato e se ne è andato sentendo puzza di ZOLFO non di dottrina !! Ma è possibile che una fede razionale come quella cattolica necessiti di questi sofismi per spiegare se e quale parte del concilio è vera , quale falsa , quale pastorale . quale dottrinale , quale tradizionale , quale progressista inaccettabile . Scherziamo? Ma mi pare che tutti questi dotti interpretatori ( a parte DeMattei ,unico che ha sentito il profumo di zolfo mi pare ) guardino il dito e non quello che il dito indica . Un grande santo della Chiesa Cattolica ( San Josemaria Escrivà ) nel 1970 scriveva ” …Dio nostro Signore non permetterà che distruggano la nostra Chiesa ,non lascierà che scompaiano nel mondo le tracce delle sue orme divine. Ora, disgraziatamente per noi e per tutta la cristianità , stiamo assistendo ad un tentativo DIABOLICO di smantellare la chiesa, di toglierle tante espressioni della sua divina bellezza , ATTACCANDO DIRETTAMENTE LA FEDE ,LA MORALE ,LA DISCIPLINA E IL CULTO , in modo sfrontato fin nelle cose più importanti .E’ un vociare INFERNALE che cerca di sovvertire le nozioni fondamentali della fede cattolica . ” ( da :La logica di Dio . 6gennaio1970 – In dialogo con il Signore -Ed.Ares 2019.
    Cari lettori, esegeti ,teologi , filosofi, apologeti ,poeti , grafomani , eccc. Ma avete capito di chi e di cosa stiamo parlando . Le espressioni ” DIABOLICO , INFERNALE ..” le avete considerate nelle vostre dotte elucubrazioni ?

    • Enrico ha detto:

      “Mille volte meglio un Levebvre che si è alzato e se ne è andato sentendo puzza di ZOLFO non di dottrina !!”

      Finalmente qualcuno che ragiona!

      Però, a ben vedere, non è Lefebvre che se n’è andato. Il santo Monsignore è rimasto cattolico. Sono i modernisti che se ne sono andati dalla cattolicità e continuano ad occupare i sacri palazzi.

      • COSIMO DE MATTEIS (il Bene vincerà) ha detto:

        “non è Lefebvre che se n’è andato. Il santo Monsignore è rimasto cattolico. Sono i modernisti che se ne sono andati dalla cattolicità”

        Ecco, in questa frase tutto il fanatismo settario (ed un poco arrogante) dei sedevacantisti.

        Umanamente insopportabile.

        Teologicamente errato (sebbene quel bizzarro Domenicano di cui mi sfugge il nome, provò a dare un sostrato teologico-teoretico a codesta mandria di disubbidienti scomunicati, GIUSTAMENTE scomunicati) ed ecclesialmente devastante.

        Non c’è nulla di buono in uno scisma.
        E perché mai dovrebbe essere buono lo scisma lefreviano?

        Per la PRESUNTA santità dello scismatico?
        Ma per piacere….
        Se uno, in punto di morte, si OSTINA a rifiutare la mano che la CHIESA gli tende….

        E mi fermo qui perché son stufo.

        E però fatemi il piacere: NON INTRUPPATE MONS. LIVI IN QUESTA CONGREGA DI DISUBBIDIENTI!!!

        Non permettetevi di offendere la memoria di un Sacerdote che ha amato SEMPRE la Chiesa.

    • Roberto ha detto:

      Ma mille volte meglio un Levebvre che si è alzato e se ne è andato sentendo puzza di ZOLFO non di dottrina

      Ma cosa dici? Lefebvre ha firmato i documenti conciliari. Per piacere….

  • Carlo Delfino AGOSTO ha detto:

    A.M.
    Ritengo che la linea di pensiero dell’estensore ( Giuseppe Pellegrino, H.E.D) rifletta, in termini decisamente esaustivi, corrette valutazioni sia dal punto di vista storico che da quello contenutistico.
    Una serena valutazione dei fatti esposti, chiarisce assai bene la situazione della nostra Chiesa cattolica odierna. CDA.

    • emma ha detto:

      E quindi ? Caro CDA ci dica : cosa dovremmo fare ? Se grazie alle imperfezioni o ambiguità dela Vat II , o grazie ai progressisti che le hanno utilizzate e manipolate , oggi ci troviamo al vertice della chiesa “costui” ed intorno a lui persone come Paglia , Bassetti &co. con la conseguente confusione dottrinale , che dobbiamo fare ? obbedire perchè noi dobbiamo obbedire al papa ? Oppure dobbiamo scegliere , sapendo scegliere , su cosa obbedire e su cosa dissentire e disobbedire ? La Verità che viene insegnata nella chiesa di oggi è verità o menzogna ? o c’è qualche frammento di verità che coesiste con una necessaria evoluzione darwiniana dello Spirito Santo , della coscienza , che noi ancora non capiamo perchè il Creatore aveva previsto che un giorno le sue creatura non capissero più come si evolveva la Verità e aveva invece previsto una spiegazione chiara ed inequivocabile come quella uscita dal Vaticano II ?
      per favore caro CDA , smetta questo linguaggio forbito, aulico e per nulla utile , da professorino del primo anno di liceo classico. Grazie

      • alberto ha detto:

        Carissima Emma, poche parole, semplici ma ficcanti e decisive; brava ! Sono sempre stato legato a questa Chiesa, pur a partire da Giovanni XXIII fino a “costui” che governa (si fa per dire …) oggi.
        Mi chiedo però una cosa (l’ho già scritto in precedenza): dobbiamo considerare ancora valida la scomunica a S.E. Mons. Lefebvre ? Oppure trattasi di Martire ?
        Me lo chiedo e forse tanti altri se lo chiedono.

        • mariano ha detto:

          mi pare che Benedetto xvi abbia tolto la scomunica. D’altra parte anche S.Atanasio era stato scomunicato e proprio perché richiamava il papa su problemi dottrinali. Per quanto riguarda il Concilio in questione, sappiamo che è stato concepito ed attuato solo come PASTORALE senza implicazioni dogmatiche. Della serie ,parliamone…parliamone, così la confusione aumenta.

          • Enrico ha detto:

            “Parliamone … parliamone, così la confusione aumenta”.

            Esattissimamente!

          • Roberto ha detto:

            D’altra parte anche S.Atanasio era stato scomunicato e proprio perché richiamava il papa su problemi dottrinali.

            Hai le idee un po’ confuse temo

  • emma ha detto:

    in pratica , domanda : dobbiamo quandi accettare la conseguenze del Concilio Vat II ° SI o NO ? poichè sono impersonate da papa Bergoglio ed in corporate nel suo magistero , dobbiamo obbedire ? SI o NO ?
    grato per una risposta definitiva .Altrimenti cambiamo programma.

    • Sergio ha detto:

      È difficile dare una risposta definitiva sull’obbedienza al Papa. In effetti proprio questo è stato il progetto di distruzione attuato anche attraverso il Concilio Vaticano II: arrivare al soglio petrino e, in forza dell’obbedienza al Papa, costringere i Cattolici Cristiani ad andare contro Cristo. Io scelgo di servire Cristo, perché se il Papa non serve Cristo, va contro il suo magistero e non devo seguirlo.

    • Rafael Brotero ha detto:

      Prima domanda: Sì, sempre secondo la Tradizione e senza dimenticare che si tratta di un Concilio pastorale, cioè, pratico che tratta di problemi temporali della circostanza storica, e che i tempi e le circostanze sono oggi completamente diversi di quelli della fine della guerra fredda; molte delle decisioni pastorali del Concilio sono dunque caduche.
      Seconda: assolutamente no. Bergoglio non è Papa.