LAPORTA: DIECI DOMANDE DOPO L’ACCORDO SUL MORANDI.

16 Luglio 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae il generale Piero Laporta non si fa prendere in giro dai proclami entusiastici del governo e dei partiti di maggioranza relativi all’accordo sul Ponte Morandi. Tutt’altro. E ha una serie di questioni, serie, da porre, a cui si spera che qualcuno dia risposta. Anche se nella situazione attuale di regime, con televisione e grandi giornali impegnati in una gara estrema di servilismo verso il regime temo che resterà deluso. Come tutti noi, peraltro. Buona lettura.

§§§

DIECI DOMANDE DOPO L’«ACCORDO» PER IL CROLLO

Alle 11.36 del 14 agosto 2018 il ponte Morandi è crollato. Questo è un punto fermo, purtroppo.

Sono morte 43 persone. Questo è un altro punto incontrovertibile.

La caduta del ponte ha causato danni incalcolabili a Genova, alla provincia di Genova, alla regione Liguria, all’Italia, ai cittadini e alle imprese, sui quali gravano tuttora disagi, spese e mancati guadagni a causa di quel disastro.

Il crollo del ponte – collocato sull’autostrada A10 – ha recato un danno incalcolabile al collegamento fra nord Italia e Francia meridionale. Ha inoltre interrotto i collegamenti fra il centro-levante di Genova, il porto container di Voltri-Pra’, l’aeroporto Cristoforo Colombo e le aree industriali del circondario genovese.

Il crollo del ponte, costruito per scavalcare un vasto parco ferroviario, una quantità di abitazioni e un’area industriale, ha recato danni incalcolabili a cittadini, ferrovie, imprenditori e lavoratori.

Il ponte, com’è noto, è stato ricostruito a tempo di record, dando giustamente importanza all’evento, su tv e giornali. Il ponte è stato disegnato dall’architetto Renzo Piano. Secondo notizie ventilate sul web – niente d’ufficiale quindi – il nuovo ponte costa 202 milioni.

A ben vedere, vi sono quindi una quantità di miliardi di danni, che vanno ben oltre i 50 milioni che i Benetton, bontà loro, hanno stanziato a favore delle famiglie delle 43 vittime.

50 milioni, non sappiamo se sia una cifra congrua per le famiglie delle vittime. Sappiamo certamente che c’è un danno erariale grande come un Everest, sul quale NESSUNO finora ha fatto minimamente cenno.

Anzi assistiamo alla commedia d’un governo che, nonostante tutto, consente ad ASPI la cogestione del nuovo ponte.

Tutti sembrano dimenticare gli enormi danni causati dal disastro del 14 agosto 2019. Da un anno tv e giornali, fedeli maggiordomi di regime, puntano i fari sui morti e, oggi, sul finto tira e molla fra governo e Benetton.

La conclusione è scontata: «Ci siamo: Aspi sembra aver accolto tutte le richieste del governo. Se non rispettano gli impegni presi questa notte e che sono la base per l’intesa finale, sarà revoca».

Un’altra batosta per i contribuenti, al solito sbandierata come brillante vittoria, dalla facondia magniloquente dell’avvocato del popolo. Chi paga per i danni miliardari causati dal crollo?

Cassa Depositi e Prestiti entrerà con 4/5 miliardi in ASPI, mandando in minoranza Atlantia. Chi ha valutato congrua questa cifra?

Da due giorni il titolo Atlantia vola in borsa, in salita speculativa. Un malizioso potrebbe sospettare che Cassa Depositi e Prestiti paghi il sovrapprezzo come buonuscita miliardaria per i responsabili civili del danno.

Ecco, spieghino a un cittadino ignorante, a digiuno di questi arcani; rispondano a queste domande.

Domanda n.1: chi pagherà i risarcimenti miliardari dovuti da ASPI per le vittime del ponte e per l’immenso danno erariale e di immagine patito dallo Stato italiano?

Domanda n.2: se questi soldi fossero, come dovrebbero essere, addebitati ad ASPI, pesando quindi per l’ottanta per cento su Atlantia, come mai il titolo di questa è volato più del 30% in borsa?

Domanda n.3: il piemme di Genova, che indaga sul disastro, ha disposto un sequestro cautelativo di conti correnti e beni di ASPI e di quant’altri lambiti da responsabilità?

Domanda n.4: se tale sequestro è stato disposto, possiamo sapere su chi realmente grava?

Domanda n.5: possiamo sapere quali cifre complessivamente garantiscono – oggi, in questo momento – i risarcimenti allo Stato, alla Regione, alla Provincia, al Comune, alle ferrovie, ai cittadini, agli imprenditori e ai lavoratori per i danni miliardari, causati dal crollo?

Domanda n.6: se tale sequestro non è stato disposto, possiamo sapere se le parti istituzionali in causa, che abbiamo appena elencato (Stato, Regione, Provincia, ecc.) lo hanno mai sollecitato?

Domanda n. 7: possiamo sapere perché il sequestro sarebbe stato eventualmente negato?

Domanda n. 8: se il sequestro non è stato disposto, possiamo sapere perché le autorità requirenti di Genova non lo hanno disposto d’iniziativa?

Domanda n.9: possiamo sapere se e che cosa ha fatto la procura regionale della Corte dei Conti?

Domanda n.10: nel caso tali risposte non possano giungerci dalle magistrature genovesi, potremmo averle dalla procura di Torino, competente a certificare l’aderenza alla legge dei magistrati genovesi?

Attendiamo risposte, tutte. Le esigiamo.

Piero Laporta

www.pierolaporta.it

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12 commenti

  • Virro ha detto:

    Gen. Laporta, la nostra memoria corre di qua e di là.
    Certamente non sono in grado di esprimere una opinione tecnica e storica, come altri sanno fare, ma posso affermare, che avendo voltate le spalle alla Parola di Gesù, l’illecito è diventato lecito.
    Buona giornata.

  • Paolo Giuseppe ha detto:

    Aspi ha 5 miliardi di debiti (ho detto miliardi non milioni) accumulati in questi anni durante i quali:
    a) i pedaggi sono sempre stati bassi o almeno nei limiti
    b) la manutenzione è sempre stata perfetta
    c) il crollo del Ponte “Morandi” è dovuto a mera sfortuna
    c) nel complesso la gestione delle autostrade gestite da Anpi è stata esemplare.
    Conclusione: i Benetton in tutti questi anni sono stati eroici perchè hanno gestito autostrade perfette accumulando debiti, il tutto per il bene degli italiani.
    P.S.: ho scherzato.

  • cattolico ha detto:

    11,possiamo sapere quanto lo stato ha incaassato dalla vendita e quanto avrebbe incassato se non l’avesse regalata?

    • expert ha detto:

      prima domanda : ZERO. seconda domanda : Nessuno può saperlo oggi. La cessione di autostrade è stata , è , e sarò un mistero .

  • creazionista ha detto:

    Domanda 11) Chi fece a suo tempo questo contratto capestro con ASPI, peraltro secretato?
    Dpomanda 12) Perché quei governanti non sono chiamati a pagarne almehnto parte dei costi?

  • Januensis ha detto:

    Non sono certo che sia la procura di Torino competente ad investigare sulla procura di Genova.
    Ci fu il caso Saggese ad esempio. Il Saggese era figlio di un magistrato di Genova. Aveva fondato una società che riscuoteva le imposte per piccoli comuni. Solo che invece di trattenere per sé la percentuale pattuita , prelevava a man bassa dalla cifra che avrebbe dovuto dare ai comuni. Quando se ne accorsero i Comuni lo denunciarono. Ma poiché Saggese era appunto figlio di un magistrato genovese il processo fu celebrato a Firenze.

  • alessio ha detto:

    Carissimo Generale ,
    questo è un paese dove è impedito
    un diritto fondamentale ,
    quello di fare una class action
    contro i potenti come succede
    in America.
    Per questo motivo gli ausili
    medici difettosi impiantati
    non vengono sanzionati ,
    il ministro De Lorenzo che
    per avidità fece infettare di
    aids migliaia di persone
    non è stato giustiziato ,
    ma è stato fatto vedere
    dimagrito , e il
    collegato Duilio Poggiolini
    ha potuto tenersi i danari ,
    e una multinazionale può
    decidere della vita e della
    morte dei suoi operai.
    Purtroppo il giudice di
    pinocchio è ancora
    vivo , che in libido sua
    lige fecit .

  • Dal ponte immaginario ha detto:

    Risposta alla domanda n.2…plausibile…
    Necessità perentoria: costruire ponti!!!
    Tutto il resto conta meno di zero.
    Anche porsi il quesito: a spese di chi???
    Per un ponte (anzi più di uno; ovviamente di quelli reali, in muratura, si fa per dire…) che crolla … che se ne innalzino a iosa!!!
    come da libro dei sogni… che non prevede risposte a domande ben piantate …sul territorio che è già franato sotto il peso di interessi di parte e di intrallazzi vari.