MONS. ICS: LA RINUNCIA MAI CHIARITA DI BXVI DÀ RAGIONE A VIGANÒ.

1 Luglio 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, anche mons. ICS ha voluto esprimere il suo parere, e il suo appoggio, dopo mons. Luigi Negri, all’arcivescovo Viganò, per quanto riguarda l’appello lanciato a maggio. Però fa anche riferimento a quanto osservato dal collega Magister, e soprattutto allarga lo sguardo anche alla rinuncia di Benedetto XVI. Buona lettura...

 

§§§

Mons ICS a Tosatti.

Caro Tosatti, anche io mi stringo intorno al “collega” Carlo Maria Viganò, ma da buon toscano fatico a farlo senza un minimo di polemica. Spero che sia tollerata.

Scrive Magister che Viganò avrebbe accusato Benedetto XVI di aver ingannato la chiesa intera dando a credere che il Concilio Vaticano II fosse immune da eresie e anzi andasse letto in perfetta continuità con la vera dottrina di sempre.

Scrive di seguito Magister: “Attenzione, non il Concilio mal interpretato, ma il Concilio in quanto tale e in blocco”.

Ma che cosa significa – Concilio mal interpretato -?

Forse Magister voleva dire – Concilio tradito – da parte di chi si era impossessato delle conclusioni? Cioè i nuovi teologi alla Karl Rahner, maestro di Kasper, maestro di Bergoglio? E chi li ha lasciati impossessarsi delle conclusioni del Concilio? Magister fa una difesa appassionata di Benedetto XVI, filiale ed affettuosa, che io condivido.

Ma Ratzinger come Vescovo, Cardinale e Papa ha passato decenni a prevedere il crollo della civiltà cristiana, della fede, della Chiesa.

E si è limitato a prevedere e osservare?

Perché Benedetto XVI ha lasciato dichiarare che c’era continuità del successore con lui, senza mai correggere?

La non spiegazione della rinuncia mai spiegata di Benedetto rafforza le tesi di Viganò.

La rinuncia è un mezzo per un fine.

Se non si è certi di cogliere il fine non si usa il mezzo. Il fine era avere un successore come ha avuto?

Sia chiaro, da toscanaccio amo polemizzare. Guai chi tocca Ratzinger, ma in questo momento voglio aiutare Viganò..

Forse CM Viganò ha un po’ semplificato il significato di Nuovo Ordine Mondiale, non sintetizzabile in due righe; forse non è documentabile quanto abbia influenzato il Vaticano II.

Ma quanti teologi e intellettuali lo conoscono davvero?

Io che lo studio dagli anni ’70 non son riuscito a comprendere molti riferimenti ancora ora. Forse sarebbe bastato ricordare che la sigla NOM (Nuovo Ordine Mondiale) è la stessa di Novus Ordo Missae.

Una curiosità e basta.

E passatemela, via…

Mons ICS

§§§




 

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55 commenti

  • Non Metuens Verbum ha detto:

    Ho sempre creduto nella Fede in buona fede di J.Ratzinger/Benedetto XVI, ma mi disturba il fatto che fosse al Concilio il perìto ascoltatissimo di un certo cardinale tedesco che una rivelazione privata privatissima priva di qualunque autorità riconosciuta pone all’inferno quale cripto-massone.

  • Rafael Brotero ha detto:

    Correggere il Papa?? Il Papa non si corregge, si ubbidisce.
    Il Concilio va letto in continuità con la Tradizione, come l’ha fatto già Sua Santità Benedetto XVI circa il problema del subsistit, curiosamente contro Boff e sede vacantisti, che hanno in comune la perdita del senso dell’obbedienza.
    Roma locuta.
    Viva il Papa! Viva Benedetto XVI!

  • Enrico ha detto:

    Insomma, la si metta come si vuole, ‘sto concilio è sempre il protagonista. A parte lo sconquasso provocato dalle “dimissioni” e dall’invenzione della figura inaudita (poiché modernista) del “papa emerito”, vale la pena di evidenziare una frase ratzingeriana terrificante che riassume lo sfacelo che affligge la Chiesa. Una frase, come si dice oggi, “profetica”:

    «Essa (la Chiesa) deve abbattere gli antichi bastioni ed affidarsi solamente allo scudo della fede».

    Ora, gli “antichi bastioni” sono proprio quelli che hanno alimentato la fede cattolica, mentre la fede invocata da Ratzinger è di carattere eminentemente protestante. Ovviamente puntellata dalle sue raffinate esegesi da grande teologo. Sì, sembra che il diluvio di intrecci di concetti e parole che ha rovesciato sulla Chiesa siano da molti considerati un capolavoro. Mah …

    Intanto, però, nessuno può illudersi: “li riconoscerete dai loro frutti”.

    • Gederson Falcometa ha detto:

      “Chi ama gli schemi potrebbe distinguere la pedagogia antica, come quella che studia prevalentemente il contenuto e il fine della educazione, dalla pedagogia moderna, che mette in prima linea — da Rousseau e Pestalozzi anzi da Comenius alla “scuola attiva” contemporanea — il problema del metodo.”. Educazione Cattolica, Mario Casotti

      Caro Enrico,

      Aggiornamento, pastorale, inculturazione, dialogo, ecc mostrano che la Chiesa con il Concilio Vaticano II se è concentrata sul metodo e a perso di vista il contenuto. La pastorale è un metodo senza contenuto: in quanto non abbiamo nessuna definizione di pastorale questa se è diventata un mezzo per la giustificazione di qualunque cosa. Inoltre sembra che la pastorale se é diventata qualcosa che era proprietà dei vescovi e del Papa e con il Concilio se è diventata proprietà dell’intera Chiesa.

      Benedetto XVI da quanto mi ricordo com la diagnose dell’ermeneutiche, la riforma della riforma della liturgia, atrio dei Gentili, nuova evangelizzazione, ecc e segue il Concilio, mette l’accento nel metodo ci fa perdere il contenuto. Questo è noto nella sua rinuncia, dove rimane chiaro una discussione sul metodo, che finisce per lasciare il contenuto nel buio. Forse per questo il proprio Benedetto XVI ha parlato di uno analfabetismo religioso. Quindi, la questione degli antichi bastioni era una questione di metodo: non se trattava appena di abbattergli ma di mettere altri nei loro posti. La cosa non è andato bene, perchè lo stesso Benetto XVI ha riconosciuto, durante il suo pontificado, un’analfabetismo religioso. Un Concílio che è stato fatto per parlare meglio all’uomo moderno, e che diventa i cattolici analfabeti religiosa, è un concilio fallito.

      Sandro Magiste ha accusato Mons. Viganó di fare un attaco a Ratzinger per la sua giusta critica alla soluzione delle due ermeneutiche. Ora, Benedetto XVI al presentare la sua diagnose, non ha scelto presentarla in una Lettera Enciclica, un Motu Proprio o una Bolla gli ha fatto durante un’omilia alla Curia Romana. Così ha usato la stessa metodologia conciliare di presentare le cose con un mínimo di autorità lasciando allo giudizio personale di ognuno, l’attribuizione del grado di autorità della sua esternazione. Se prendiamo in considerazione che la diagnose è stata fatta in un’omilia possiamo sapere il grado di importanza e autorità della diagnose. Però, la presentazione do tale diagnose è stata capita per uno Sandro Magister, come un dogma al quale dobbiamo un’assenso di fede divina e Cattolica. In quanto se dogmatizza il metodo, il contenuto rimane nel buio.

      • Gederson Falometa ha detto:

        Enrico,

        un’ultima domanda:

        Forse, non sarebber il katechon, uno degli antichi bastioni?

        • Enrico ha detto:

          Anche, ma non solo. Gli “antichi bastioni” sono (erano?) tutto ciò che afferma (affermavano) il Sacro, che ormai è del tutto sparito dalla liturgia moderna, ovviamente dalla pastorale e quindi nei fedeli. A partire dal novus ordo e dall’utilizzo della lingua volgare. Le potrò sembrare un fissato, ma il comportamento del Sacerdote secondo il Vetus Ordo basta già da solo a comunicare al Fedele il senso del Sacro. Per quanto la si voglia rigirare, la nuova messa è altra cosa dal Sacro Rito in cui (davvero) si rinnova il Sacrificio di Cristo. Un Vetus Ordo solenne con canti e musiche appropriati è qualcosa che, personalmente, mi rapisce e mi proietta davvero verso il Regno dei cieli. Quasi me li fa vedere. E non credo di essere il solo..

  • Gederson Falcometa ha detto:

    Caro Mons. ICS,

    Per quanto riguarda le dimissioni di Benedetto XVI, credo che la prima questione da considerare sia che esiste una legislazione sulle dimissioni papali. Allora perché, invece di essere obiettivo e fare ciò che era dovuto, Benedetto XVI ha rassegnato le dimissioni soggettive?

    Trasformare le dimissioni papali in pensione papale, creando il Papato emerito, è una sorta di alchimia. Queste dimissioni mostrano chiaramente gli stessi problemi del Concilio Vaticano II. Quindi, cosa dobbiamo fare adesso? Applicare la “soluzione” delle due ermeneutiche di Benedetto XVI alla sua rinuncia? In questo caso, chi sarebbero gli ermeneuticii della continuità e chi sarebbero quelli della rottura?

    Ricordo che il cardinale Brandmüller ha chiesto allo stesso cardinale Ratzinger di chiarire le sue dimissioni, ma non è stato in grado di farlo, come si può vedere nei testi:

    Brandmüller: “La rinuncia del papa è possibile, ma è da sperare che non succeda mai più”. Inoltre occorre ovviare alla “lacuna legis”
    http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2016/07/brandmuller-la-rinuncia-del-papa-e.html

    Benedetto XVI non risponde al card. Brandmüller sulla obiezione riguardo al ‘papa emeritus’. Ma le risposte sono nella sua ‘mens’ conciliare
    http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2018/09/benedetto-xvi-non-risponde-al-card.html

    Mons. ICS raccomando a Lei, a Mons. Viganò e al Dott. Marco Tosatti la lettura del libro di Mons. Francesco Spadafora ” Il trionfo del modernismo sull’Esegesi Cattolica”. In questo libro Mons. Spadafora ci raccontra (tra altre cose) la storia del tentativo di fare una falsa ermeneutica della Lettera Enciclica Divino Afflante Spiritu di Pio XII, dove il P. Alonso Schökel della rivista La Civiltà Cattolica ha cercato di fare un’ermeneutica modernistica del documento di Pio XII ed è stato confutato da Mons. Antonino Romeo della Lateranense. Questo è accaduto tra gli anni 60 e 62, dove esisteva ancora il Sant’Uffizio che ha intervenuto nella polemica e ha condannato l’interpretazione del P. Alonso Schökel e ha rimosso i coinvolti delle loro cariche di insegnamento. Se non mi ricordo male il Sant’Uffizio è intervenuto nell’anno 1960 ma quando viene elleto Paolo VI, restituisce ai modernisti la loro cariche di insegnanti senza chiedere la ritrattazione. Quindi, il Sant’Uffizio è riuscito a bloccare la falsa ermeneutica degli modernisti sulla Divino Afflante ma con Paolo VI tutti sono liberi per fare l’ermeneutica che vogliono sui documenti magisteriale. Questo è solo un riassunto (molto sintetizzato, ci sono molte altre cose in questa controversia), ma si può vedere chiaramente che quando c’è l’esercizio dell’autorità della Chiesa non c’è spazio per la falsa ermeneutica. Va notato che il Sant’Uffizio distingueva tra vero e falso (come accade oggi con notizie false?) Che non è mai stato fatto in più di 50 anni del Concilio Vaticano II.

    Per quanto riguarda l’ermeneutica della riforma nella continuità e quella della rottura, sembra uno sviluppo del pensiero dell’allora cardinale Ratzinger nel libro “Principles of Catholic Theology, p. 391” dopo parlare di “continuo processo di decadenza, avvenuto fondamentalmente sulla base
    delle richieste del Concilio, e che quindi ha screditato il Concilio agli occhi di molte persone” ha detto:

    “Questo vuol dire che il Concilio in se debba essere revocato? Certamente no. Vuole solo dire che la vera accettazione del Concilio non è in realtà mai veramente cominciata. Ciò che ha rovinato la Chiesa dopo il Concilio non è stato il Concilio stesso, ma il rifiuto di accettarlo… l’obiettivo quindi non è quello di sopprimere il Concilio, bensì di scoprire il vero concilio e di approfondirne le sue vere intenzioni alla luce dell’esperienza corrente””.

    È un mistero che qualcuno possa accettare quello che deve ancora scoprire. Questo è troppo lontano della dottrina dei Concili Ecumenici, ma se è notevole che qui lui non parla di Concilio Tradito, di un’interpretazione del Concilio alla luce della tradizione, non parla di Concilio Rubato dei Mass media e molto meno di un’ermeneutica della riforma nella continuità e altra della rottura, parla che la Chiesa deve ancora essere scoperto. Cose che in qualcuno modo continua ancora nell’ermeneutica della riforma nella continuità, perchè la Chiesa deve ancora scoprirla.

    Una cosa che manca veramente al cardinale Ratzinger spiegare è un’altro branno di questo libro Principles of Catholic Theology (pg 390) dove ha detto:

    “Il fatto è, come disse Hans Urs von Balthasar già nel 1952, … che essa [la Chiesa] deve abbandonare molte delle cose che le hanno fin qui dato sicurezza e che ha considerato come date per scontato. Essa deve abbatere gli antichi bastioni ed affidarsi solamente allo scudo della fede”.

    Urs Von Balthasar ha scritto il libro “Abbattere i bastioni” in risposta alla Lettera Enciclica Humani Generis di Pio XII. Quindi, certamente il magistero è stato uno dei bastioni che il teologo neomodernista voleva abbattere. Così possiamo aspettare che Ratzinger essendo d’accordo con Von Balthasar usereste il Magistero tradizionale per risolvere i problemi del Concilio? Il Sant’Uffizio era uno di questi bastioni, adesso non vi è più giudizio della Chiesa sul vero e sul falso. Sembra che a tutti loro, anche a Ratzinger, piace il buio…

    • Gederson Falcometa ha detto:

      Vorrei aggiungere qualcosa al commento precedente.
      Se tratta delle posizione di Mons. Georg Gänswein che tra altre cose ha scritto l’intervento: Benedetto XVI, la fine del vecchio, e l’inizio del nuovo – https://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2016/06/ancora-mons-ganswein-sulle-dimissioni.html#more
      In verità Benedetto XVI rappresenta un fine e un’inizio ma la fine del nuovo, e l’inizio del nuovissimo. La rinuncia di Papa Benedetto XVI deve essere letta in continuità con il pontificato di Paolo VI. Questo Papa si rappresenta il fine del vecchio, l’inizio del nuovo (o dele nuovità). Nel suo pontificato vediamo dei cambiamenti sostanziale nel papato, come manifestazioni del tipo:
      «Forse il Signore mi ha chiamato e mi tiene a questo servizio non tanto perché io vi abbia qualche attitudine, o affinché io governi e salvi la Chiesa dalle sue presenti difficoltà, ma perché io soffra qualche cosa per la Chiesa, e sia chiaro che Egli, e non altri, la guida e la salva»
      Recentemente Mons. Viganó ha ricordato che “Vicario di Cristo fa parte del munus petrino, non è solo un titolo”. In queste parole di Paolo VI non c’è la minima traccia del Vicario di Cristo. San Pio X, come Vicario di Cristo,al prendere tutte le misure in suo potere contro il modernismo lascia una testimonianza che è tutto l’opposto di quello che ha detto Paolo VI. Però, questo ha significato che Papa Sarto e non nostro Signore Gesù Cristo ha salvato la Chiesa? Piuttosto il contrario! Ciò che San Pio X fece come Vicario di Cristo è una testimonianza di che ha accettato la grazia che ha ricevuto quando è divennuto Papa. Papa Sarto ha appena cooperato con Nostro Signore, perchè “Chi ascolta voi, ascolta me” (Luc. X, 16)”. Considerando le parole, atti e gesti di Paolo VI non possiamo pensare che queste parole non valgono per lui? Quando leggiamo parole come queste di Paolo VI, ci domandiamo: dove è andato il potere delle chiavi? Nostro Signore gli ha datto il potere delle chiavi per usargli non per soffrire qualcosa per la Chiesa con le chiavi in mano. Oggi che cosa è il potere delle chiavi? Sembra a voi che la maggioranza degli uomini di Chiesa hanno la coscienza che Cristo ha conferito a loro “tutto il potere”? San Pio X ha parlato e agito come Vicario di Cristo lui ha appena usato il potere delle chiavi.
      Se poteva pensare che queste parole sono l’espressione dei dubbi di Paolo VI. Però, il 13 novembre 1964, quando lui si toglie la tiara papale, e la depone sull’altare di san Pietro, abbiamo la confferma che lui non voleva governare. Io sono un semplice laico e a me sembra che la cosa è grave! Ancora più grave se prendiamo in considerazione la rinuncia di Benedetto XVI, perchè lui ha detto di rinunciare all’esercizio del ministero attivo in quanto nelle parole di Paolo VI, non vediamo una rinuncia, ma l’affermazione di che è stato chiamato appena all’esercizio di uno ministero contemplativo. Molto di quello che se è detto sul Papa Emerito se trova in queste parole di Paolo VI.
      Non me ricordo bene ma il rifiuto degli schemi preparatori del Concili, preparati dalla Curia Romana (che rappresenta il Papa), me sembra un atto del Colegio dei Vescovi prima della “definizione” della collegialità episcopale. Se non me sbaglio, anche Giovanni XIII há promosso dei cambiamenti nel Papado.
      Se può ancora dire molto. In ogni caso, penso che questo sia sufficiente per considerare che Benedetto XVI non ha fatto nulla di nuovo, come mons. Gänswein, ha appena completato la novità iniziata da altri (con una altra novità?).

  • Tonino T. ha detto:

    Joseph Ratzinger fu tra coloro che ivi si posero onestamente e santamente al lavoro.
    Non fu il Concilio ad essere sbagliato, ma piuttosto il fatto è che i massoni e i modernisti ne aprofittarono per proporre, soprattutto da lì in avanti, forme liturgiche che sminuissero sempre più il valore trascendentale e sacratissimo del Divino Sacrificio del Sacro Cuore di Gesù.
    La Santa Messa così come viene celebrata attualmente nella santa Chiesa Cattolica, Apostolica e Romana, di Cristo è certamente, ancora e sempre, il Suo Vero e Divino Sacrificio, nella quale il Figlio di Dio, Vittima Santissima ed Eterna, incarnata per noi e per la nostra eterna salvezza.
    Gesù, Cristo Iddio Vivo e Santo in eterno, Si offre al Padre Celeste in sacrificio di olocausto Puro e Perfetto.
    Però bisogna ammettere con molta tristezza interiore, ammettere che l’opera della massoneria, infiltratasi nella Sua santa Chiesa Cattolica, ha prodotto anche notevoli danni, persino pericolose deviazioni, nello svolgimento operativo della stessa; cioè della Sua Santa Messa.
    Una di queste pericolose storture a dirne una, attualmente, allo stato attuale delle cose e delle normative liturgiche, ai fedeli è chiesto espressamente di porsi e di rimanere – brevemente, in verità – in ginocchio, solo durante la sacra Consacrazione del pane e del vino del vero Corpo e Sangue di Gesù Cristo. Oggettivamente parlando è questo un pò troppo poco, considerando che siamo figli e figlie della santa Chiesa Cattolica, dinanzi alla Divina Maestà Eterna, che si annichila immensamente – quasi infinitamente – presentandosi a noi tutti – giusti ed empi – lì dinanzi a noi, sul santo altare.
    Ecco perchè Gesù, è venuto, e sempre di nuovo viene – anche oggi – a portare non la pace, ma una spada: di verità, di amore e di somma adorazione e perpetuo onore alle Tre Divine Persone – di cui Gesù Cristo, la Seconda persona della Santissima Trinità, viene alla anima sua eletta, a proporre, ad invitare tutti coloro tra figli e le figlie della Chiesa che, con santo coraggio, sentono di poterlo fare, coloro che vogliono dunque farlo, a permanere in ginocchio, umili e adoranti, durante la Sua Santa Messa, a partire dal solenne Prefazio e fino al termine, e cioè quando l’assemblea liturgica viene sciolta.

  • Tonino T. ha detto:

    Joseph Ratzinger fu tra coloro che ivi si posero onestamente e santamente al lavoro.
    Non fu il Concilio ad essere sbagliato, ma piuttosto il fatto è che i massoni e i modernisti ne aprofittarono per proporre, soprattutto da lì in avanti, forme liturgiche che sminuissero sempre più il valore trascendentale e sacratissimo del Divino Sacrificio del Sacro Cuore di Gesù.
    La Santa Messa così come viene celebrata attualmnete nella santa Chiesa Cattolica, Apostolica e Romana, di Cristo è certamente, ancora e sempre, il Suo Vero e Divino Sacrificio, nella quale il Figlio di Dio, Vittima Santissima ed Eterna, incarnata per noi e per la nostra eterna salvezza.
    Gesù, Cristo Iddio Vivo e Santo in eterno, Si offre al Padre Celeste in sacrificio di olocausto Puro e Perfetto.
    Però bisogna ammettere con molta tristezza interiore, ammettere che l’opera della massoneria, infiltratasi nella Sua santa Chiesa Cattolica, ha prodotto anche notevoli danni, persino pericolose deviazioni, nello svolgimento operativo della stessa; cioè della Sua Santa Messa.
    Una di queste pericolose storture a dirne una, attualmente, allo stato attuale delle cose e delle normative liturgiche, ai fedeli è chiesto espressamente di porsi e di rimanere – brevemente, in verità – in ginocchio, solo durante la sacra Consacrazione del pane e del vino del vero Corpo e Sangue di Gesù Cristo. Oggettivamente parlando è questo un pò troppo poco, considerando che siamo figli e figle della santa Chiesa Cattolica, dinanzi alla Divina Maestà Eterna, che si annichila immensamente – quasi infinitamente – presentandosi a noi tutti – giusti ed empi – lì dinanzi a noi, sul santo altare.
    Ecco perchè Gesù, è venuto, e sempre di nuovo viene – anche oggi – a portare non la pace, ma una spada: di verità, di amore e di somma adorazione e perpetuo onore alle Tre Divine Persone – di cui Gesù Cristo, la Seconda persona della Santissima Trinità, viene alla anima sua eletta, a proporre, ad invitare tutti coloro tra figli e le figlie della Chiesa che, con santo coraggio, sentono di poterlo fare, coloro che vogliono dunque farlo, a permanere in ginocchio, umili e adoranti, durante la Sua Santa Messa, a partire dal solenne Prefazio e fino al termine, e cioè quando l’assemblea liturgica viene sciolta.

    Lode a te o Cristo!

    • Giorgio ha detto:

      A me risulta che, purtroppo, nella Nuova Messa viene disposto di mettersi in ginocchio solo, dico solo, durante la Consacrazione. Mi sembra una aberrazione! Non ci percepisce il Grande Prodigio che si realizza sotto i nostri occhi: Gesù, il Figlio di Dio, si materializza – letteralmente – per noi facendosi realmente Carne e Sangue! E i cosiddetti fedeli non si sentono in dovere di piegare le ginocchia?
      Ma c’è un fatto, secondo me, ancora più grave! Io ho quasi 80 anni e posso dire di non ricordare di avere mai sentito un sacerdote esortare o raccomandare ai fedeli di stare in ginocchio almeno in un momento cosi Grande, Divino!
      Per non parlare poi di tutto quello che si fa e di tutto quello che non si fa al momento della Comunione!

  • Enrico ha detto:

    A propsito della iattura del vaticano II, precursore del ’68.

    https://gloria.tv/post/bpgBEjkrGrVe3CMJsPBdFosAE

  • Enrico ha detto:

    A proposito del fattucchiero vaticano II, il colpo da maestro di satana.

    http://www.altrastoria.it/2018/03/26/concilio-vaticano-ii-condanna-comunismo/

  • Tonino T. ha detto:

    [IT] 🇮🇹
    1 luglio 2020
    ▶️ MONS. ICS: LA RINUNCIA MAI CHIARITA DI BXVI DÀ RAGIONE A VIGANÒ.
    https://www.facebook.com/groups/1240854762763713/permalink/1541368372712349/

  • Enrico ha detto:

    “Forse sarebbe bastato ricordare che la sigla NOM (Nuovo Ordine Mondiale) è la stessa di Novus Ordo Missae”.

    Bersaglio centrato!

  • Astore da Cerquapalmata ha detto:

    Premessa la mia stima per Mons. Viganò e Mons. ISC, della degenerazione modernista non dò colpa al Vaticano II.
    Il modernismo, infatti, è antico e non è mai morto.
    Già a fine anni Quaranta e primi anni Cinquanta la Madonna si lamentava con Cornacchiola che nella Chiesa si era persa la fede e la devozione. Solo che prima del Concilio il modernismo lavorava sotto traccia.
    Il Vaticano II, che ha avuto l’intenzione di rinnovare la DEVOZIONE tradizionale attraverso forme rinnovate e più funzionali alla mentalità del tempo, che fa sempre da “sfondo”, insieme al soffio dello Spirito Santo, alla Chiesa di ogni tempo, l’ha solo rivelato.
    Il Vaticano II ha anticipato il Sessantotto, limitandone la devastazione.
    E’ un fatto il Vaticano II, che in realtà ha MANIFESTATO le eresie latenti, ha anche sviluppato delle realtà eucaristiche e di devozione mariana che, per quanto piccole, sono come delle fiaccole accese nel buio della fede di oggi.
    Il Modernismo svuota la Tradizione del soprannaturale, mentre il Vaticano II vuole rinnovare la Tradizione e perciò la DEVOZIONE.
    Il vero male è il secolarismo, che c’era anche nella Chiesa preconciliare: carrierismo, ambizioni personali, gestione dei beni come gli affaristi…, tutto senza spirito penitenziale.
    Anche per questo sono propenso a credere nell’autenticità di Medjugorje, che potrebbe rappresentare un vero rinnovamento della spiritualità tradizionale, pervasa di spirito penitenziale.
    Quasi che Medjugorje indicasse la via su come deve essere correttamente interpretato il Vaticano II.
    Ma naturalmente la mia è solo un’ipotesi…

  • Benedetta ha detto:

    Caro Mons.ICS, ma lei chi è? Se davvero è un Monsignore, venga fuori ed imiti il coraggiosissimo Viganò.
    Caro Tosatti, basta con gli pseudonimi nel suo blog. Vanno a suo discredito.

    • Marco Tosatti ha detto:

      La mia faccia è nota, il mio nome pure. Chi usa lo pseudonimo è perché le circostanze per ora lo obbligano in quel modo. Ma dice cose giuste o no? Questa è l’unica cosa che interessi.

    • Tonino T. ha detto:

      Mons. ICS non deve venire fuori per la curiosità o le pretse dei lettori o per strategie di accanimento contro di lui.
      Chi vuole che si riveli da quali veri intenti è mosso?

  • Astore da Cerquapalmata ha detto:

    Penso che oggi ci sono problemi nuovi su cui la Chiesa non ha una dottrina ufficiale, ad esempio la questione della rinuncia al ministero papale senza rinunciare al munus.
    Chiaro che Benedetto XVI voleva rinunciare al ministero, ma è anche molto probabile, visto che si firma come Papa, che non voleva rinunciare al munus.
    Possono sussistere 2 papi anche se uno è emerito?
    Nell’attesa di una dottrina ufficiale della Chiesa, a cui volentieri mi adeguerò, mi attengo a quello che ho, cioè che Benedetto XVI ha rinunciato al ministero, che si firma come Papa e che riconosce Bergoglio come Papa.
    Fino a prova contraria, naturalmente.
    Ciò non toglie che, pur riconoscendo Francesco come legittimo Papa, pur col massimo rispetto, non possa dire cosa penso del suo papato.
    Se qualcuno avesse la sfortuna di avere un padre naturale pedofilo, è suo dovere denunciarlo, sebbene rimarrebbe sempre suo padre naturale.
    Così col Papa: dopo la Pachamama, dopo l’incoraggiamento, purtroppo non smentito, ai vescovi eretici tedeschi, dopo aver spinto gli italiani al meticciamento, che in realtà va tradotto come un incitamento alle donne italiane ad accoppiarsi con gli immigrati irregolari, che sono quasi tutti maschi e islamici, penso che vi siano buone probabilità che Papa Francesco sia affiliato alla massoneria.

  • Alessandro ds ha detto:

    Monsi. X, Posso farle una domanda senza vena polemica, solo per onestà intellettuale mia personale.
    Ma lei è Lefebriano, bizantino oCattolico Romano?

    • peter ha detto:

      pensa AlessandroDS se mons X ti rispondesse che è cattolico apostolico romano, pertanto lefebvriano . Che risponderesti ?

      • Alessandro ds ha detto:

        Risponderei che ha le idee confuse, o si è carne o si è pesce.
        Chiedere è lecito, no?
        Io ero convinto fosse cattolico romano, ma spesso sento alcuni ragionamenti che suonano abbastanza male per un csttolico romano, allora mi sta sorgendo un forte dubbio a riguardo.
        Poi ripeto, domandare è lecito.

  • Boanerghes ha detto:

    Mons. Ics
    Perché non prova a contattare in qualche modo papa Benedetto XVI?
    Voi Monsignori avete contatti a destra e a manca e non riuscite a farlo?
    Certo, non è detto che Benedetto XVI vi riceva o vi risponda.
    Ma così, scusate, la confusione aumenta sempre più e i fedeli iniziano a stancarsi anche delle vostre dichiarazioni

    • josephine ha detto:

      Se mons Ics potesse e volesse rispondere probabilmente le direbbe che la confusione l’ha creata qualcun’altro , anzitutto. Poi le potrebbe chiedere come può pensare che si possa entrare in contatto con l’Emerito senza il visto del suo badante Georg , il quale è piuttosto selettivo, per così dire . Ma ancora le chiederebbe , forse, a che pro incontrarlo ? per metterlo alla prova ? per ottenere spiegazioni ? Benedetto XVI , io credo, non darà mai spiegazioni della rinuncia , in vita .Dopo , sarà difficile saper interpretare il suo testamento spirituale , lo faranno in molti . personalmente credo che la verità cercheranno di interpretarla in molti , dopo .

    • Paoletta ha detto:

      sig. Boanerghes, se Benedetto non ha parlato fino ad oggi vuole che parli adesso?

      • Boanerghes ha detto:

        È certo che Benedetto XVI non dirà nulla, ma siccome lo si tira sempre in ballo quasi che avesse chissà quali colpe, allora dico: provate a chiederglielo di persona.
        Forse sul CVII potrebbe anche dire qualcosa di più.
        A mio avviso addossare tutte le responsabilità della situazione attuale al CVII è sbagliato. Da molto tempo era in atto la secolarizzazione ecclesiale, il relativismo, il modernismo, e sono tutte cose che portano avanti le persone e le potenti lobby, in ispecie massoniche.
        Il piano per distruggere la Chiesa prevedeva chiaramente un attacco dall’interno, culminato con l’occupazione del posto più in alto, già visto in sogno dal Cornacchiola.
        E sempre a mio modesto avviso le apparizioni di Civitavecchia sono un altro importante riferimento e ammonizione, specie per l’Italia. Non dimentico che l’impronta su una guancia del sangue ricorda molto il nostro Paese.

  • Marco Matteucci ha detto:

    NOSTRA SIGNORA DI ANGUERA – REGINA DELLA PACE
    Messaggio N. 4.987 | Martedì 30 Giugno 2020

    “Cari figli, la strada della santità è piena di ostacoli, ma non dimenticate che la via del Paradiso passa attraverso il Calvario. Senza portare la croce non potete raggiungere il Cielo. Aprite i vostri cuori e accettate la Volontà di Dio per le vostre vite. L’umanità si è allontanata dal Creatore e sta percorrendo il cammino della distruzione che gli uomini hanno preparato con le proprie mani. Il fumo del diavolo si è diffuso ovunque e molti dei miei poveri bambini camminano come ciechi che guidano altri ciechi. Non dimenticate: nelle tue mani il Santo Rosario e la Sacra Scrittura; nel cuore, l’amore per la verità. State andando verso un futuro doloroso. La discordia sarà presente nella Casa di Dio e le persone consacrate saranno in guerra. Datemi le vostre mani e Io vi condurrò a una Grande Vittoria. Coraggio. Non siete soli. Il mio Gesù cammina insieme a voi. Avanti senza paura…”

    Se vuoi leggere tutto:
    https://reginadelcielo.wordpress.com/2020/07/01/nostra-signora-di-anguera-regina-della-pace-93/

    • L'abate ha detto:

      Sig. Marco se vuele le do un consiglio, publicizzi il suo prodotto su Facebook qui è tempo perso.

  • don Z ha detto:

    Ratzinger è certo un gigante ,ed ha ragione GottiTedeschi a chiamarlo Benedetto XVI ,ilGrande. Ma , c’è un ma. Come lascia intendere GiulioMeotti in ” L’ultimo Papa d’Occidente ?” , Ratzinger è stato soprattutto un ìntellettuale , che ha scritto 86 libri, più di cinquecento articoli e prefazioni. Ratzinger , ha ragione monsX , ha previsto tutto e ha capito la globalizzazione . Ma cosa ha fatto di concreto ? Ha nominato e tenuto come segretario di stato il card.Bertone ( ometto ogni commento) . Si è circondato di progressisti , se non peggio. Alla fine ha rinunciato ed ha lasciato nominare e regnare l’attuale pontefice.

    • Marcolino ha detto:

      Ma i no global non erano di sinistra? Ricordiamo tutti il G8 a Genova…

    • Chiara ha detto:

      E, mi permetto di aggiungere, ha mandato negli USA il Nostro Vigano’ mentre stava portando avanti un ottimo lavoro di revisione del bilancio Vaticano, interrotto con la sua dipartita.

      • monsX ha detto:

        cara Chiara , nell’intento di difendere mons. Viganò vorrei precisare che non fu Benedetto XVI a mandare via Viganò , fu il card. Bertone che lo fece a seguito della famosa lettera che Viganò consegnò personalmente a Benedetto. In questa lettera era scritto chi era Bertone. Bertone , non si sa come riuscì ad averla ( ci sono solo sospetti in proposito) ed utilizzò il suo potere per esiliare mons.Viganò in una nunziatura . La nunziatura che aveva deciso Bertone era il Ghana – Papa Benedetto ratificando detto traferimento , cancellò Ghana e scrisse : Washington. . E così fu fatto. si fidi .

        • Chiara ha detto:

          Certamente mi fido. Ma non cambia la sostanza con la sua gentile precisazione. Il Papa è il Papa. È lui che comanda o un cardinale, per quanto potente, glielo può impedire?
          Benedetto anche da quella vicenda esce da pavido, come da quella delle sue dimissioni.

          • Paoletta ha detto:

            È impossibile dare giudizi in merito al comportamento di Benedetto se non si conosce il contesto. Noi dal nostro punto di vista di comuni mortali possiamo solo intuire che il Vaticano è un nido di vipere, e basta.

        • Michel Berthoud ha detto:

          La ringrazio Monsignore per questa importante testimonianza.

  • Raffaele ha detto:

    Io non so mai se ridere o piangere a leggere questo blog. Di certo mi e di grande aiuto nel capire come non deve essere un cattolico. Qui trovo mistificazione, dietrologia, complottismo, e pure un po di patologia mentale. Come defi ire se no gli interventi di vigano negri. Del signor ics meglio non parlare come del resto del tosattino.

    • Michele ha detto:

      caspita ! che sfogo freudiano ! è stato per caso molestato quando era in seminario Raffaele ? o era lei il molestatore ?

    • Davide ha detto:

      Raffaele , lei è peggio di Scalfarotto . Vuoi vedere che dietro Raffaele c’è nascosta Luxuria ? o P.Martin ?

    • Grazia Maria ha detto:

      Cattocomunista?

      • uffa! ha detto:

        ma per carità! nè catto, nè comunista . per uno così si dovrebbe coniare una connotazione che passi alla storia . Per esempio tornielbergoglista – Ma poi tornielli si arrabbierà

    • giulia anna anna meloni ha detto:

      Scusi, ci faccia capire, perché è in questo blog.?Vada sereno in altri lidi e stia in pace.

    • Gianluigi ha detto:

      Mons Carlo Maria Viganò è un “faro di luce” in queste fitte tenebre

    • Marco Tosatti ha detto:

      Perché Tosattino? Non siamo in confidenza per darci dei diminuitivi. E non voglio sapere quali siano i suoi…

    • peter ha detto:

      Raffaellino caro Tosatti, è uno scalfarottino .però è riuscito a scatenare una sequenza di risposte lapidatorie , Se Raffaellino mette su un suo blogghino , scommetto che lo legge persino torniellino e spadarino. Poi lo arruolano …

    • Boanerghes ha detto:

      Sig. Raffaele
      Per caso lei è di Siena?

    • Michel Berthoud ha detto:

      “Io non so mai se ridere o piangere a leggere questo blog”.
      Perche lo legge allora ?

  • Grazia Maria ha detto:

    Se è davvero un Monsignore che tristezza dir “collega” se pur virgolettato.
    La polemica è fuori luogo sempre e il fatto di esser toscani non ne diminuisce la portata di inutilità. Qui c’è in ballo la salvezza delle anime che, anche a sentir San Pietro, dovrebbe essere l’unico nostro lavoro.

    • Peter ha detto:

      GraziaMaria, oltre che i virgolettati bisogna imparare a leggere fra le righe , per capire .

      • Grazia Maria ha detto:

        Non pensavo di irritare con la mia dabbenaggine… non voluta mi perdoni….lascio il posto ai sapienti e intelligenti, preferisco restare tra le pecore che desiderano solo avere dei buoni pastori
        Grazie