MONS. NEGRI SCRIVE A VIGANÒ: CI STRINGIAMO INTORNO A LEI.

30 Giugno 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali,condividiamo con voi lo scambio  epistolare fra mons. Luigi Negri, vescovo emerito di Ferrara-Comacchio, e l’arcivescovo Carlo Maria Viganò, già nunzio negli Stati Uniti. Buona lettura!

§§§

Mons. Luigi Negri scrive a Mons. Carlo Maria Viganò

Eccellenza Carissima,

man mano che le circostanze della vita tendono ad indicarci elementi di degrado sia nella vita ecclesiale che in quella sociale vorrei farle pervenire la mia adesione al suo messaggio che mi sembra abbia raccolto il cuore vivo della nostra esperienza ecclesiale. Questo cuore vivo dell’esperienza ecclesiale si connota sempre più per la quotidiana consapevolezza che il tempo che ci è dato fugge e che la nostra esistenza rimane fortemente condizionata dalla provvisorietà degli eventi e dei fatti.

Mi sembra che la Chiesa, a brani, secondo un ritmo spesso momentaneo, stia recuperando la coscienza della propria identità e il compito missionario che caratterizza la sua vita e la sua storia.

Noi sentiamo ogni giorno più viva la pressione degli eventi che chiedono di essere giudicati secondo la chiarezza della parola del Signore e vissuti come obbedienza alla Sua volontà. Di tutto questo siamo lieti, siamo lieti perché ci abbandoniamo ogni giorno al Signore con la consapevolezza profonda che la Sua presenza ci sostiene in ogni momento e che non esiste possibilità che la nostra esistenza sia scardinata dalla compagnia del Signore Gesù Cristo. La nostra forza è veramente l’abbandono della nostra vita alla Sua volontà e soprattutto il desiderio che la nostra vita viva la grande vibrazione della missione; che la nostra vita guardi al futuro come una realtà da investire ogni momento della consapevolezza della presenza di Cristo, chiedendo che questa presenza di Cristo corra ogni giorno l’avventura della missione. In questo e per questo la nostra vita si apre ogni mattino con un grande desiderio di sostenere la vita cristiana nostra e dei nostri fratelli uomini; si chiude ogni sera con la consapevolezza di aver contribuito poveramente, ma sempre sinceramente, al maturarsi della coscienza cristiana nel mondo.

Ci stringiamo a lei Eccellenza e vorremmo poter accompagnare come ultimi discepoli il suo passo sicuro sulla strada della verità, della bellezza e del bene. Il Signore renda la sua presenza nella Chiesa e fra gli uomini come una presenza carica di verità, di capacità di sacrificio e di volontà di bene verso tutti gli uomini; così ci sembra di corrispondere in modo povero, ma reale, al grande invito della liturgia di ogni momento, quello di non perdere il tempo ma restituirlo ogni giorno con piena volontà e con grande apertura al cuore stesso di Dio, perché nella vita di ogni giorno noi siamo proprio chiamati a sperimentare la grandezza di Dio e il desiderio di contribuire in qualche modo, realmente però, al farsi del Regno di Dio nel mondo.

Il Signore ci benedica e ci conforti nel cammino di ogni giorno.

+Luigi Negri – Arcivescovo emerito di Ferrara – Comacchio
Milano, 16 giugno 2020

Mons. Carlo Maria Viganò scrive a Mons. Luigi Negri

Eccellenza Reverendissima,

ho letto con grande commozione le Sue parole, per me davvero toccanti. È una consolazione vedere che Vostra Eccellenza ha colto, con l’acume e la lucidità che sempre hanno contraddistinto il Suo giudizio, il cuore del problema.

Il tempo presente, specialmente per chi ha uno sguardo soprannaturale, ci riporta alle cose basilari della vita, alla semplicità del Bene e all’orrore del Male, alla necessità di scegliere lo schieramento nel quale combattere le nostre piccole e grandi battaglie quotidiane. Vi è chi vede in questo una banalizzazione, come se la chiarezza del Vangelo fosse ormai incapace di dare risposte esaurienti ad un’umanità complessa e articolata; eppure, mentre alcuni nostri confratelli Vescovi si preoccupano quasi ossessivamente per l’inclusività e la green theology auspicando il Nuovo Ordine Mondiale e una Casa comune per le religioni abramitiche, nel popolo e nei sacerdoti va facendosi spazio la persuasione di una lontananza dei propri Pastori – fortunatamente, non tutti – proprio nel momento dello scontro epocale.

È vero: il tempo ci sfugge di mano, Eccellenza, e con esso si sbriciolano i castelli di sabbia della retorica quasi iniziatica di chi nella provvisorietà del tempo e nella fragilità del contingente ha voluto costruire il proprio successo. Vi è qualcosa di inesorabile, in quanto accade oggi: i miraggi effimeri che avrebbero dovuto sostituirsi alle verità eterne ci appaiono, alla cruda luce della realtà, nel loro squallore artefatto e posticcio, nella loro ontologica e inesorabile falsità. Ci scopriamo bambini, secondo le parole di Nostro Signore; riconosciamo quasi istintivamente i buoni e i cattivi, il premio e la pena, il merito e la colpa. Ma si può considerare banale la serenità del fanciullo che riposa sul petto della madre, la fiducia fiera del bambino che si aggrappa alla mano del padre?

Quante parole fatue ci sono state dette, quanti palliativi inutili ci sono stati propinati, pensando che la Parola eterna del Padre fosse inadeguata, che occorresse aggiornarla per renderla più seducente alle sorde orecchie del mondo! Eppure sarebbe bastato farla nostra, quella Parola, per non aver bisogno d’altro. Se finora ci siamo lasciati confondere dallo strepito del secolo, ora possiamo abbandonarci con fiducia filiale e lasciarci guidare, perché riconosciamo la voce del divino Pastore e Lo seguiamo dove Egli ci vuole condurre. Anche quando altri, che pure dovrebbero parlare, tacciono.

La nostra povertà non è di ostacolo, ma anzi di aiuto in questi frangenti: quanto più saremo umili, tanto più risplenderà la maestria dell’Artista che ci impugna come uno strumento nelle Sue abili mani, come la penna con cui lo Scrivano verga sapientemente la pagina.

Chiedo a Vostra Eccellenza di pregare perché tutti noi, che nella pienezza del Sacerdozio il Signore chiama non servi ma amici, riusciamo a renderci docili strumenti della Sua Grazia, riscoprendo la semplicità divina della Fede che Egli ci ha comandato di predicare a tutte le genti. Tutto ciò che per orgoglio vi aggiungeremo di nostro è un penoso orpello di cui dobbiamo imparare a disfarci sin d’ora, se non vogliamo che lo facciano le fiamme del Purgatorio, nelle quali le nostre poche pagliuzze d’oro saranno purificate dalle scorie per renderci degni della visione beatifica. Non sprechiamo i giorni preziosi nei quali la malattia e la vecchiaia ci danno l’opportunità di espiare le nostre e le altrui colpe: sono giorni benedetti che possiamo offrire alla Maestà di Dio per la Chiesa e i suoi Ministri.

Riceva, Eccellenza Carissima, l’espressione della mia profonda gratitudine per le Sue ispirate parole, con l’assicurazione del mio ricordo nel Santo Sacrificio dell’Altare. E preghi per me.

Nunc dimittis servum Tuum,
Domine, secundum verbum Tuum in pace…

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo

17 Giugno 2020

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50 commenti

  • Susanna ha detto:

    Dottor Tosatti, per il me ben venga qualsiasi iniziativa contro il Cardinale Bergoglio e a sostegno della versione Chiesa e dottrina cattolica, ma a mio avviso Viganò e Negri mancano di un passaggio fondamentale e cioè dire pubblicamente che il Papa è Benedetto XVI e non Bergoglio. Non possono parlare ignorando il Santo Padre come se non esistesse o fosse già morto altrimenti non vogliono davvero il bene Chiesa. Se non fanno questo passaggio, non riconoscendo in Sua Santità Benedetto XVI il vero Pontefice, qualsivoglia conclave dovessero indire, eleggerebbe non il successore di Benedetto XVI ma il successore di Bergoglio e quindi un antipapa e non il Papa. Non capisco come si possa lasciare solo il Santo Padre da anni, non è cristiano e non viene da Dio.

    • lucia Buttaro ha detto:

      …semmai la loro colpa è quella di non dire con franchezza che le dimissioni di Benedetto sono un atto sacrilego! Egli è il falso PROFETA!

    • Alessandro ds ha detto:

      Sono Lefebriani, sono un altra cosa….
      Sono come i protestanti, Copti, maroniti…. pensassero alla “loro chiesa”, invece di impicciarsi delle cose della “chiesa cattolica” del quale loro nemmeno fanno parte.
      Invece di seminare ulteriore zizzania, cercando di creare ulteriore divisione per l’odio che hanno dentro verso la chiesa cattolica.

      • Boanerghes ha detto:

        @Alessandro DS
        Su questo punto è doveroso darti ragione al 110 per cento.
        Se uno vuole convertire la Chiesa Cattolica a Lefebre, sta perdendo tempo e …

    • Alberto ha detto:

      Non è esattamente una certificazione di qualità….

  • Elton ha detto:

    Non so perché il proposito del tempo tra i vescovi mi ha fatto pensare a questo,

    Inscription pour une fontaine

    Vois-tu, passant, couler cette onde
    Et s’écouler incontinent ?
    Ainsi fuit la gloire du monde, (sic transit gloria mundi)
    Et rien que Dieu n’est permanent.

    Théodore Agrippa d’Aubigné

  • Dino Brighenti ha detto:

    si tutti bravi belli e buoni, ma si butta fuori bergoglio e soci si o no

  • Enrico ha detto:

    Ratzinger:

    «Quest’anno ricorre, inoltre, il 40° anniversario della Dichiarazione conciliare Nostra aetate, che ha inaugurato una nuova stagione di dialogo e di solidarietà spirituale tra ebrei e cristiani, nonché di stima per le altre grandi tradizioni religiose. Tra queste, un posto particolare occupa l’Islam, i cui seguaci adorano l’unico Dio e si rifanno volentieri al patriarca Abramo. Per tale ragione ho voluto incontrare i rappresentanti di alcune Comunità musulmane, ai quali ho manifestato le speranze e le preoccupazioni del difficile momento storico che stiamo vivendo, auspicando che siano estirpati il fanatismo e la violenza e che insieme si possa collaborare nel difendere sempre la dignità della persona umana e tutelare i suoi diritti fondamentali».

    Mercoledì, 24 agosto 2005, Udienza generale, «Riflessione sul pellegrinaggio apostolico a Colonia in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù».

    Ma allora, se tutti adorano l’unico Dio a che la Chiesa cattolica?

  • Sergio Russo ha detto:

    Dopo aver letto queste due belle lettere, mi è sembrato un po’ come aver pregustato l’atmosfera che regnerà quando sarà effettivo il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria…
    Nostro Signore rivelò alla beata Anna Caterina Emmerich che “anche se fosse rimasto un solo cattolico [sulla terra], la Chiesa avrebbe vinto di nuovo, poiché non si fonda sui consigli e sull’intelligenza umani…”
    Ebbene, qui vi sono due veri Cattolici… ed il Signore Gesù manterrà la sua promessa!

    • marcolino ha detto:

      Poi c’era uno come don Gobbi con cui ho mangiato, parlato e ho sentito con le mie orecchie. Aveva le locuzioni (iniziate a Fatima nel 1′
      973 ecc ecc) ha avuto l’imprimatur fino al 1998 quando padre d’Ercole le ritrocesse a “meditazioni”.
      Penso che lui non abbia – in cuor suo- mai accettato questa “retrocessione”. Faceva coincidere la fine (cioe’ la resurrezione dei morti e la vita del mondo che verra’ con il trionfo del cuore immacolato di Maria). Non lui, la madonna (ai sacerdoti figli prediletti della madonna). Nell’anno 2000.
      PER METTERE DACCORDO TUTTI NON CI FU NE RESURREZIONE DEI MORTI NE TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO.

      Io vedo che qui c’e’ uno che si dichiara OSSERVATORE MARZIANO. Ma mi pare parziale. CIOE’ IL TRIONFO NON SARBEBBE VENUTO PERCHE’ WOYTILA NELL’84 non l’h afatto bene, oppure perche’ un vescovo in qualche parte del mondo si e’ impappinato nella formula.

      Beh mi viene in mente le poesie di montale. Quando uno non sa’ piu’ a che speranza attaccarsi dice “piu’ in la’”. La salvezza e’ sempre piu’ in la’. Castighi. Sempre castighi. Anzi castighi dei castighi.

      La pazzia e’ staccarsi dalla realta’ (psicosi) e le religioni sono pazzie legalizzate (cioe’ non soggette a TSO).

      Detto questo IO ASPETTO LA RESURREZIONE DEI MORTI E LA VITA DEL MONDO CHE VERRA’ (anche se non la vedro’ in vita). Se poi sara’ il trionfo del cuore immacolato ben venga.

      Una volta vidi un ebreo, PAOLO DE BENEDETTI, nemmeno l’ultimo pensatore. Si definiva marrano. Quelli che piacerebbero a voi, da convertire con la spada mentre dentro rimangono ebrei o mussulmani. Ma si era a un convegno in memoria di Sergio Quinzio che amava l’ebraismo e quindi si riteneva libero di parlare.

      Lui si riferiva al messia ebraico e diceva: ma a questo punto verra’ mai?
      Ma aggiungeva se tornasse e fosse Gesu’ Cristo io lo accetterei comunque.

      Quindi il mio consiglio e’ che vi mettiate daccordo, magari a Gerusalemme,. tutte le religioni. NOn vorrei che il Mahdi, il Messia e Gesu’ Cristo tornassero insieme (magari anche a Mihtra e tanti altri) e questa battaglia continuasse a livello soprannaturale .

      • Caterina ha detto:

        Di acsolta ma quante parole inutili,non servono s niente,non si capisce niente,ma questi qui,cosa fanno tutto il giorno di?Ma ci sono tante xsone da aiutare,basta andare nvm egli ospedali o nelle case di cura dove ci sono.persone lasciate sole,che se non passano.I vontari non mangiano,xche’non c’e’nessuno che glielo.da.Ma che che ce ne frega a noi di tutti.sti monsignori.del cazzo.Ma cosa ce ne frega che qui ce gente senza cas a che ha fame.Scendere dal.piedistallo,e fai qualcosa.ecco capito bene

  • Boanerghes ha detto:

    http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2020/06/29/larcivescovo-vigano-sull%e2%80%99orlo-dello-scisma-la-lezione-inascoltata-di-benedetto-xvi/

    È evidente come Papa Ratzinger appaia come un gigante.
    Penso che i suoi detrattori certamente non sono cattolici.
    E dico detrattori, non pensatori, perché si può pensare anche diversamente. Ma certa critica è irresponsabile e danneggia la Chiesa Cattolica, che evidentemente si vuole distruggere.

    • saluti e baci ha detto:

      Papa Ratzinger è un gigante a tutti gli effetti e la sua teologia è di spessore tale che i detrattori, più o meno espliciti, di destra e di sinistra, li polverizza con uno starnuto! Poche persone al mondo potrebbero reggere un confronto. Gli altri, che vorrebbero denunziarne gli errori, sono solo pulci con la tosse.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Piccola chiosa alla risposta di Mons. Viganò.
    Dopo il ringraziamento iniziale, il primo capoverso riguardante il tempo presente mi pare sia la perfetta sintesi, un quadro completo, di quanto sta accadendo nella Chiesa e nel mondo.
    Il terzo capoverso, quello relativo alle parole fatue, mi pare essere un grande monito per tutti.
    Ritorniamo alle Fonti con i Padri e ricominciamo da capo.

    • saluti e baci ha detto:

      Salve Stilumcuriale. Mi permetto una piccola correzione: il ritorno ai Padri piace ai modernisti, mentre ai tradizionalisti piace la tarda scolastica e la neoscolastica. Attenzione a non sbagliare!!!

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Ci ho pensato dopo averlo scritto. Alle Fonti con i Padri è il titolo di un libro di Olivier Clément, un famoso teologo ortodosso, modernista, che auspica in molte sue opere un fattivo incontro tra ortodossi, cristiani occidentali, religioni non cristiane e mondo moderno. Però i Padri, rimangono sempre i Padri.

        • saluti e baci ha detto:

          Sì certo, ma se i Padri contraddicono qualche assunto dei tradizionalisti, allora non vanno bene. Quindi tornare ai padri sì, ma con moderazione ed entro certi limiti :-)))

          • Marcolino ha detto:

            🤣🤣🤣

            Mi viene in mente “il grande inquisitore”. Gesu’ Cristo ritorna e da’ fastidio ai certi uomini di Chiesa che pensano di saper piu’ di lui come deve andare questo mondo.
            In effetti mai guarire di sabato o tirare fuori l’asino dal pozzo .
            E se invece dell’anticristo nel tempio rientrasse la sinagoga?
            Non di Satana (quella sappiamo e’ la massoneria.
            Quella -diciamo- che fu’ la causa di tutto- ed e’ sempre dentro di noi- non riconoscere il bene per le nostre tradizioni.
            In fondo Cristo era un eretico e la sua condanna può essere letta come legittimamente giusta. Era una rivoluzione troppo grossa per i farisei e poi chi avrebbe mai pensato che il messia era un agnello sacrificale? Ancora adesso i mussulmani si scandalizzano. Maledetto chi pende dal legno.

      • IMMATURO IRRESPONSABILE ha detto:

        Fermi tutti! nè tarda scolastica, nè (sopratutto) neo-scolastica; la filosofia dei cattolici è solo una: il tomismo.
        L’ unica, e ripeto: unica, cosa buona che è accaduta in campo filosofico nella seconda metà del ventesimo secolo è il fatto che si sia sgombrato il campo di quei deleteri equivoci, anch’ essi dovuti alla volontà di “stare al passo coi tempi”.
        Tanti guai avremmo evitato se molti intellettuali cattolici avessero avuto i nervi più saldi, o almeno un po’ di pazienza. Oggi quelle filosofie che tanto li intimidivano, li mettevano così in soggezione, sono scomparse (anzi sarebbero scomparse se qualche chierico non ne conservasse le carcasse, pensando che siano ancora vive!), mentre il tomismo non finisce di insegnarci a guardare la realtà.

        • Fabio ciancheyya ha detto:

          Certo San Tommaso. Cioè Distinzione Reale Esse essentia Partecipazione Analogia Entis

  • Tonino T. ha detto:

    [IT] 🇮🇹
    30 giugno 2020
    ▶️ MONS. NEGRI SCRIVE A VIGANÒ: CI STRINGIAMO INTORNO A LEI.
    https://www.facebook.com/groups/1240854762763713/permalink/1540559949459858/

  • La Verità vi farà liberi ha detto:

    La lettera che mons. Negri ha inviato a mons. Viganò, poteva benissimo essere inviata a Paglia, o Kaper, o a chiunque altro, è un testo che va bene per tutti i gusti…
    L’unico fatto determinante è che l’ha inviata proprio a Viganò, mostrandosi a lui vicino, per il resto la trovo molto insipidina, manca sia di lievito che di sale, ma soprattutto di coraggio di essere chiaro!
    Preghiamo tanto anche per lui, senza veri Pastori saremmo persi…
    La risposta di Viganò, come sempre, illuminante, si riconosce la voce di un Pastore secondo Cristo!

  • Donna ha detto:

    “ci stringiamo intorno a lei”,
    una frase che dice molto, perché solitamente gli apostoli si dovrebbero stringere a Pietro,, il capo degli apostoli,la Roccia… questa è la conferma che si sono accorti che c’è un problema con il Vicario…a partire dal capire quale veramente sia.

  • cosimo de matteis ha detto:

    Negri è quello che ha impreziosito la Chiesa
    – da Vescovo, ordinandolo PPresbiterio-
    tale Ariel?

    ( chiedo per un amico)

  • Paola ha detto:

    Speriamo

  • emma ha detto:

    Caro Tosatti .Mi scuso , forse ho interpretato male lo spirito di questa affermazione di mons.Negri. E’ in astinenza di incarichi anche lui ? Sarei grata per una risposta .
    “Mi sembra che la Chiesa, a brani, secondo un ritmo spesso momentaneo, stia recuperando la coscienza della propria identità e il compito missionario che caratterizza la sua vita e la sua storia.”

    • Marco Tosatti ha detto:

      Speriamo che ci risponda. Ma io la leggo così: che le persone come Viganò, e altre come lui, siano quelle che stanno recuperando coscienza.

      • M. Prada ha detto:

        Non credo

      • giulia anna anna meloni ha detto:

        Condivido, d’altronde senza la Speranza non esiste la Fede

      • MaxForte ha detto:

        caro Tosatti , mi spiace , io interpreto che mons. Negri dice che la Chiesa di Bergoglio sta recuperando . Ma dove e quando ? Solo perchè la CEI ha detto a Scalfarotto , cattivello ? Ma che diamine , la confusione diventa redenzione ?

      • Alda ha detto:

        Invece secondo il caro padre Ariel Viganò è peggio dei vescovacci che gravitano in Vaticano😕

      • Michel Berthoud ha detto:

        Spero sbagliarmi ma Io non la interpreto così. Speriamo che Mons. Negri ci risponda.

    • Alessandro ds ha detto:

      Io la interpreto diversamente. Per capire l’affermazione bisogna sapere Mons. Negri cosa ha fatto negli ultimi anni.
      Mons. Negri è stato l’unico già diversi anni fa, molto prima di Mons. Vigano, che si è opposto alla depravazione della dottrina e ha denunciato apertamente i modernisti-progressisti che stanno distruggendo la chiesa in una lotta interna di dottrine sbagliate, e ha anche denunciato l’invalidità del conclave di Bergoglio già da molti anni.
      Probabilmente voleva dire “finalmente vi state svegliando anche voi, finalmente le coscienze di voi che siete stati zitti si stanno risvegliando” rivolto a Vigano e altri che per anni hanno ingoiato cammelli e ora finalmente si pongono il problema, con anni di ritardo da quando li denunciava lui.
      Sono le coscienze degli altri che si stanno risvegliando, detto in modo diplomatico e morbido, non la coscienza di mons. Negri.
      Una delle conferenze di Mons. Negri:
      https://m.youtube.com/watch?v=4hu9DgtxOPY

      • Corrado Bassanese ha detto:

        Ho visto il video.
        Parole schiette e coraggiose. Che Dio lo benedica.

    • DON ETTORE BARBIERI ha detto:

      Mi pare stia solo dicendo che qualcosa, nella Chiesa, si muove nel senso di recuperare ciòche è andato perduto. È una sua idea, ovviamente.

  • MONS ICS ha detto:

    Scrive mons.Negri :
    “Mi sembra che la Chiesa, a brani, secondo un ritmo spesso momentaneo, stia recuperando la coscienza della propria identità e il compito missionario che caratterizza la sua vita e la sua storia.”

    POTREBBE SPIEGARCI A CHE SI RIFERISCE ?

    • Enrico ha detto:

      In effetti “recuperare” significa ritrovare.
      E si recupera, si ritrova ciò che si era smarrito.
      Mons. Negri sta dicendo che si era fatto abbindolare dallo spirito modernista vaticanosecondista per poi risvegliarsi? Oppure?

      • Boanerghes ha detto:

        Enrico, lei ha sempre questa fissazione. Non riesce a sviluppare il suo pensiero lasciando stare per un po’ il CVII?

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      La domanda è rivolta a Mons. Negri.
      Gli altri per favore si astengano dal rispondere al posto suo. Lo chiedo per favore, ben conscio che il blog non è mio.

    • Raffaella ha detto:

      Secondo me sono i soliti ” giri di parole ” dei ciellini, fumosi come sempre!!

  • Valeria Fusetti ha detto:

    I mulini del Signore macinano lentamente ma sicuramente. Eccome se macinano ! Cristo è il Capo della Sua Chiesa. Cristo regna. Cristo vince. Cristo impera.