IL DDL ZAN-SCALFAROTTO? COME L’OLIO DI RICINO DI QUEL TEMPO…

26 Giugno 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, come sapete in questi giorni siamo sotto la spada di Damocle di provvedimenti suoi distante mirati a combattere fenomeni discriminatori (le cifre peraltro sono ridicole) i cosiddetti DDL contro l’omotrasfobia. In realtà si tratta di un pesante, grave e inedito – in era repubblicana – attacco alla libertà di pensiero, opinione ed espressione. Oggi vi presentiamo un libro sul tema, edito da Cantagalli.

E anche un’intervista a uno degli autori. Buona lettura e buona ascolto. 

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Domenico Airoma: «La legge sull’omofobia altro non è che la minaccia dell’olio di ricino per chiunque si opponga a un ricatto ideologico subdolamente totalitario, che pretende di portare alle estreme conseguenze l’ideologia gender».

 

La Camera dei Deputati ha in corso l’esame delle proposte di legge presentate da più forze politiche in tema di contrasto all’omo/transfobia. Nelle precedenti legislature vi sono stati tentativi in tal senso, ma oggi la loro approvazione avrebbe un significato più penetrante: essa completerebbe il percorso che ha visto, fra le altre, l’introduzione della legge sulle unioni civili, con un regime prossimo al matrimonio same-sex, l’inserimento tra i farmaci distribuiti dal Servizio sanitario nazionale della c.d. triptorelina (la molecola che, assunta da un adolescente, blocca lo sviluppo ormonale, nella prospettiva del mutamento di genere) e la frequente trattazione a scuola di tali tematiche, secondo l’impostazione ideologica del gender. In qualche modo le nuove disposizioni metterebbero “in sicurezza” le “conquiste” appena menzionate, sanzionando penalmente la manifestazione di opinione in dissenso, quale indice di discriminazione.

 

Il volume ha lo scopo di fornire gli elementi essenziali per affrontare la tematica dal punto di vista giuridico, al netto di qualsiasi riferimento di ordine religioso o confessionale: intanto proponendo la lettura sinottica delle proposte di legge in discussione (Francesco Farri), e poi inquadrandola nel contesto attuale (Domenico Airoma). I capitoli seguenti trattano della pericolosità di introdurre nell’ordinamento i c.d. hate crime, soprattutto in materia di orientamento sessuale (Mauro Ronco); della inutilità delle norme, se il loro scopo è quello di impedire ingiuste discriminazioni in danno di persone omosessuali, poiché esistono già i presidi a tutela, e comunque il fenomeno appare esiguo, se non proprio inesistente (Alfredo Mantovano); della incompatibilità di esse con la logica del sistema penalistico italiano (Carmelo Leotta), della disciplina esistente in altri Paesi, e degli effetti negativi emersi dove norme simili sono state approvate (Francesco Cavallo); della libertà di opinione e di come preservarne l’esercizio, qualora queste disposizioni divenissero legge (Roberto Respinti).

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Questo è il collegamento al libro. 

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10 commenti

  • Luigi ha detto:

    Forse immagino un futuro troppo buio ma ho poche illusioni sul fatto che questo decreto passerà… D’altronde, hanno stracciato la Costituzione a forza di DPCM e siamo stati tutti zitti, chiusi nelle nostre case, senza protestare. Ora non ci rimane che nascondere ben bene la Bibbia e la Divina Commedia per evitare che vengano sequestrate, e trovare luoghi ben nascosti per costruire nuove catacombe. Anche se la cosa più difficile sarà poi trovare dei preti che vogliano rischiare la loro vita per dire Messa… E’ solo una distopia?

    • Alda ha detto:

      …. e intanto, su rai 1,in primissima serata, nella trasmissione di Marco Liorni, hanno dato il palco a due lesbiche, che sicuramente avranno rivendicato i loro diritti (non lo so perché ho girato immediatamente)… Era il caso di farlo, in questo periodo già rovente? Ma Foa non doveva essere un fustigatore di costumi? La lobby gay mi pare si sia infilata dappertutto, nutro poche speranze👿👿

  • marco ha detto:

    Questo nuovo diktat si aggiunge ad un precedente condizionamento “obbligatorio” per il quale quando si deve sottolieare la negatività di un provvedimento è politicamente gradito fare riferimento al fascismo, più o meno immaginario. Il riferimento all’olio di ricino, per questo, mi sembra inappropriato. Quello poteva essere un mezzo per forzare una persona a comportamenti non desiderati, mentre questa Legge vuole introdurre un cambiamento antropologico in assoluta continuità con quella sulle unioni civili e all’aborto, che i protagonisti del deprecato ventennio non si sarebbero mai sognati di imporre. In termini di illiberalità, la nostra moderna democrazia non teme confronti in tutta la nostra storia.

  • Lucius ha detto:

    Se noi cattolici avessimo la FEDE , NON QUELLA CHE CREDIAMO DI AVERE , DIO DAREBBE IL CORAGGIO DI FAR SENTIRE LA NOSTRA PROTESTA, questa famigerata legge non passerebbe. QUIS UT DEUS?

  • Enrico ha detto:

    Prendo spunto dalla libertà religiosa cui si riferisce Chiara.

    Non tutte le parole sono sullo stesso piano riguardo alla comprensione del loro significato.

    Pensiamo ad “amore”, “pace”, libertà”: è facile, specialmente di questi tempi, riempirsene la bocca, ma il bailamme spesso tragico che sconvolge il genere umano è la prova che il significato oggettivo di queste parole non è per nulla scontato ed anzi esse vengono tenute in caldo nel calderone soggettivista, dal quale chiunque ne trae un mestolo a proprio uso e consumo.

    Un’altra parola difficile è “carità”, secondo l’etimologia dal latino caritas, greco charis, ovvero amore disinteressato verso Dio e verso gli uomini. Carus, cioè caro, amato, traduce il greco agape che esprime il rapporto d’amore fraterno nonché il convito o simposio.

    La Carità, quale più importante delle tre Virtù teologali, è espressa nel Vangelo di Giovanni: “Deus caritas est (o theos agape estin)”.

    Ora, i segni di una interpretazione in senso umanitario e quindi orizzontale della carità sono più che evidenti e non da oggi. La carità è stata alleggerita dalla zavorra della giustizia ed è stata ridotta ad avallo filantropico del permissivismo. Il famoso passo paolino della carità che “tutto tollera, tutto crede, tutto sopporta” è oggi scaduto ad acquiescenza di fronte a qualsiasi istanza umana per quanto nefanda sia.

    In altri termini, il deleterio venir meno del senso dell’errore e del peccato, ha favorito l’instaurarsi della la carità … laicista, la quale, neanche a dirlo, mostra il suo vero volto dalle zanne acuminate non appena qualcuno osa farne una critica.
    Oggi, qualsiasi critica all’andazzo generale improntato al Pensiero Unico, imperante anche nella Chiesa, costa l’emarginazione. Il minimo dissenso nei confronti del gotha ecclesiastico fa levare l’indice del caritatevole di turno che rileva nel dissenziente la mancanza di carità.

    Non è un mistero che, in un modo o nell’altro, l’ideologia gender, stia conquistando spazio all’interno della Chiesa (basti soltanto pensare al gesuita James Martin ricevuto regolarmente in Vaticano con la consueta “carità”).

    Del resto, il recente intervento del cardinale Brandmuller è, in ordine di tempo, l’ennesima dimostrazione che il gotha ecclesiastico procede imperterrito per la sua strada, e, fenomeno per lo meno bislacco, gode dell’avallo “caritatevole” di coloro che non finiscono di lamentarsi dei danni provocati dal gotha medesimo e però puntano il dito contro chi osa criticarlo.

  • Corrado Bassanese ha detto:

    Mi ricordo che in un suo articolo di qualche anno fa, l’esimio signore iscritto all’ordine dei giornalisti (almeno credo) Travaglio, rivendicava il diritto di odiare. In quel caso specifico si trattava di odiare Berlusconi. Adesso tace?

  • Serena ha detto:

    Quanti libri sono stati inutilmente scritti (e letti) per contrastare la famigerata legge sui (pseudo) matrimoni same-sex e su tutto il resto che ora metteranno “in sicurezza”?
    Questo libro farà la stessa fine… Le mascherine che ancora ci stanno facendo portare non sono altro che un realistico simbolo del bavaglio ben più grave che ci imporranno prossimamente. E i libri come questo verranno dati alle fiamme sulla pubblica piazza; dopo di che toccherà ai dissidenti fare la stessa fine.

  • Chiara ha detto:

    Metterebbe in discussione soprattutto la libertà religiosa. Questo è l’addentellato più pericoloso di questa proposta di legge per noi cattolici alla maniera della tradizione.

    • Sherden ha detto:

      Piuttosto direi che la perdita della libertà religiosa è la prima e più importante: tutto il resto verrà da sé, perché senza quella le altre perdono automaticamente di significato.
      In Cina (et similia) e in Arabia Saudita (et similia) lo sanno (e lo praticano) benissimo. Chi non è libero di adorare il proprio Dio finisce per adorare il potente di turno. In tutto.
      “Finalmente si è riusciti a far capire all’uomo comune che se vive è per grazia dei potenti. Pensi dunque a bere il suo caffè e a dar la caccia alle farfalle. Chi ama la res publica avrà la mano mozzata” (Milosz).

      • Chiara ha detto:

        Quindi non “piuttosto”, che è avversativo, perché ciò che ho espresso coincide con la sua osservazione. Ho scritto “addentellato più pericoloso” per significare l’esito subdolo non perfettamente evidente, ma sicuramente voluto e ricercato con perfida pervicacia.