BILANCI VATICANI PROIEZIONI PAUROSE. NON SOLO COLPA DEL COVID.
6 Giugno 2020
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali. Radio Roma Libera, il maggior podcast cattolico italiano, come ormai sapete ogni due settimane ospita gentilmente una mia piccola riflessione su cose di Chiesa – e talvolta non solo -. Questa volta ho riflettuto ad alta voce sull’impatto che l’emergenza, ma non soltanto quella, sta avendo sui conti della Santa Sede. Buona lettura, e buon ascolto, se volete, a questo collegamento.
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La crisi del Covid 19 colpisce l’economia della Santa Sede in quello che forse è uno dei momenti peggiori della sua credibilità dal punto di vista finanziario, e la rende particolarmente vulnerabile: tanto che c’è chi è arrivato a parlare di default per il piccolo Stato. Un colpo drammatico è venuto, naturalmente, dal blocco del traffico turistico in Italia, che ha tagliato – la chiusura dei Musei Vaticani – la fonte di introito più rilevante in assoluto. A breve i Musei riapriranno, ma per visite guidate, una quantità di visitatori limitata; un ruscello a confronto del fiume quotidiano abituale.
In una riunione fra i capi dei dicasteri, nei giorni scorsi, sono state fatte alcune proiezioni per capire di quanto la crisi del Covid 19 può decurtare le entrate di bilancio. Le stime più ottimistiche indicano una diminuzione delle entrate intorno al 25 per cento. Le più pessimistiche intorno al 45 per cento. Ma su tutto questo grava un altro punto interrogativo gigantesco: infatti nessuno dietro le Mura è in grado di dire se ci sarà una diminuzione delle donazioni all’Obolo di San Pietro, a causa delle difficoltà economiche di larga parte del mondo occidentale, e se e quanto ci sarà una diminuzione dei contributi che arrivano dalle Diocesi.
Già, perché tre sono i Paesi le cui diocesi e conferenze episcopali danno un maggiore aiuto a Roma: Gli Stati Uniti, l’Italia e la Germania. Negli Stati Uniti il flusso di contributi da parte dei fedeli, e in particolare dai grandi contributori, ha subito un netto calo: il caso McCarrick, nomine episcopali discutibili, il caso clamoroso della Papal Foundation e in generale una maggiore disaffezione verso la gerarchia cattolica hanno ridotto drasticamente le offerte. In Italia sappiamo che l’8 per mille è calato. E in Germania le cose non vanno meglio. Anzi. Secondo alcune stime fatte recentemente, il gettito fiscale previsto per quest’anno potrebbe subire una contrazione anche del 20% delle entrate. Le previsioni dello Stato inizialmente facevano pensare ad un calo più contenuto, si parlava del 13% ma dopo l’avvio dell’economia e, di conseguenza, del gettito fiscale il calo potrebbe arrivare a cifre superiori. E questo colpirà duramente la Chiesa in Germania (è il secondo datore di lavoro dopo lo Stato) e con effetto domino anche gli aiuti a Roma. Grazie al peculiare sistema fiscale tedesco, in base a cui chi dichiara di appartenere a una confessione versa ad essa una parte di tasse, nel 2018 i contribuenti che si sono iscritti alla Chiesa cattolica hanno versato 6,6 miliardi di euro di tasse ecclesiastiche.
E anche se le cifre della Santa Sede sono in valori assoluti non eclatanti, un impatto della crisi ci sarà. Tra il 2016 e il 2020 sia le entrate che le uscite sono state costanti: le entrate intorno ai 270 milioni, e le spese in media intorno a 320 milioni, a seconda dell’anno.
Ma c’è anche un altro elemento che fa da sfondo a questa situazione; ed è l’odore di scandali che è tornato ad aleggiare intorno alle finanze vaticane, dopo che la Riforma dell’economia – portata avanti con coraggio da Pell, spesso ferito da fuoco amico – si è arenata di fronte alle resistenze di posizioni di potere consolidate, che il Pontefice non ha avuto il coraggio o la forza, a dispetto dei “motu proprio” iniziali, traditi poi da successivi rescritti di realizzare. E l’ultimo caso, quello del palazzo di Sloane Square a Londra acquistato anche – secondo alcuni – con i proventi dell’Obolo di San Pietro, con il suo contorno di inchieste giudiziarie, perquisizioni, arresti, allontanamenti, e – forse – licenziamenti di prestanome usati per coprire alti prelati non contribuisce certo a invogliare i fedeli a gettare nel cesto per le offerte vaticano il proprio obolo. Specialmente in tempo di crisi…
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Tag: covid 19, finanze, proiezioni, radio roma libera
Categoria: Generale
Che bisogno aveva mons.Perlasca (ma non solo lui) di avere dei conti in Svizzera?
Che se ne faceva dei milioni?
Con quello che ne hanno fatto dell’Obolo di San Pietro, chi darà più un soldo?
(Domande retoriche)
I tuoni della tempesta rimbombano anche in Spagna.
Oggi Specola
https://infovaticana.com/blogs/specola/el-vaticano-y-sus-estafas-extorsiones-luchas-de-poder-negocios-turbios-y-traficantes-sin-escrupulos-traiciones-funcionarios-infieles-rogatorias-en-suiza-investigaciones-en-londres-el-ecologico/
dopo aver dettagliato notizie finanziarie della “spiritualità” vaticana dà questo commento:
“Il pungiglione si conficca di nuovo nel Vaticano: truffe, veleni, estorsioni, lotte di potere, affari loschi e trafficanti senza scrupoli, tradimenti compiuti in edifici sacri, funzionari infedeli, lettere rogatorie in Svizzera, indagini a Londra, il progetto di un bonus di 30 milioni di euro con la Banca Popolare di Bari, un’infinità di flussi di denaro che portano molto, molto lontano, i soldi della carità per i poveri che finiscono in mondi perduti. Ciò che avviene in queste ore dopo l’arresto di Torzi è uno scandalo senza precedenti che non risparmia nessuno e che con l’arresto per appropriazione indebita di fondi, frode, estorsione e autolavaggio sta facendo tremare i sacri palazzi. Si tratta di un terremoto giudiziario che si riflette nella gestione «allegra» di centinaia e centinaia di milioni di euro da parte della Segreteria di Stato vaticana.”
Infine chiude l’articolo con il brano del Vangelo di oggi:
“Amano passeggiare in abiti larghi e chinarsi in piazza, cercano i posti d’onore nelle sinagoghe e i primi posti ai banchetti; e divorano i beni delle vedove con il pretesto di lunghe preghiere. Questi riceveranno una condanna più severa”.
Questo virus maledetto che ha ucciso vecchi ed infermi e distrutto la vita dei poveri di tutto il pianeta sembra rivestire un ruolo molto positivo in Vaticano. Curioso.
Dietro il Vaticano verso l’Aurelia, ove risiedono i brurocrati della CEI, sta la Valle dell’Inferno, mai nome fu più pertinente per loro..
Sotto Nikita Roncalli il faccendiere bergamasco democristiano Pesenti ottenne una garanzia dallo IOR per rilevare una banca tedesca e una del principato di monaco. Con i soldi in nero finanziava la DC.
Sì, che li vadano a chiedere a Soros e Giuseppi i soldi.
L’uomo è un animale abitudinario…anche la Curia
( composta da uomini ) lo è . Nonostante i virtuosi proclami sembra che lo stile affaristico alla Marcynkus
sopravviva bene . https://www.ilgiornale.it/news/vaticano-tutti-i-misteri-palazzo-dello-scandalo-1868207.html
Chissà perchè tutti i salmi finiscono a Londra .
Coloro che auspicavano una “chiesa povera” sono accontentati, gioiscano.
Bergoglio (che ancora ieri per l’ennesima giirnata dell’ ambiente ha chiesto rispetto per la madre terra), può farsi finanziare da Soros, Gates & co, e dall’ONU, visto che ne ha sposato l’agenda.
Io invece desidero una Chiesa ricca; di fede e di Spirito Santo in primo luogo, di uomini e donne pie, di sacerdoti dalla vocazione ardente e di solida preparazione; infine, anche un poco ricca di denari, perché senza è difficile sostenere le opere assistenziali e caritative.
Tutto ciò però non lo ravviso nella chiesa attuale, e perciò neanche quest’ anno il mio 8×1000 andrà alla CEI (che mi pare ormai la congrega epicurea italiana).
L’hai vista l’ultima pubblicità dell’8×1000 della Chiesa Cattolica? Se anche si avessero delle indecisioni… A parte che cercare di commuovere gli altri è sbagliato in partenza, ma veramente pensano di “addolcire” e di convincere le persone con quella melassa?
Ma poi, parlando più in generale, una eventuale Chiesa povera nella storia non avrebbe potuto far arrivare il messaggio cristiano fino a noi, o almeno non lo avrebbe fatto arrivare in un modo adeguato (probabilmente ne avrebbero avuto sentore solo poche persone, e sarebbe stata considerata una religione minore e strampalata). Senza contare che non si capisce cosa s’intenda con “povero”, specie in riferimento a una entità complessa come la Chiesa di Roma.
Il problema vero è che oggi l’ipocrisia ha raggiunto livelli non più sopportabili.
@Stefano Raimondo.
Si, l’ho vista la pubblicità della Cei per l’ 8×1000 e, come già scritto, non darò loro l’ 8xmille. Non se la meritano.
Condivido tue riflessioni.
Cordiali saluti, Enrico
@ Enrico 66.
Mi inserisco anch’io nella catena e a nome anche di parenti e amici dico che quello spot non hs nulla di cattolico o di ciristiano se non per l’immagine di una suora alla fine.Una onlus tra le tante.
Io,invece, penso che la Chiesa debba essere ricca, ricchissima 1) per compiere opere caritatevoli a favore dei più poveri;2) per essere assolutamente indipendente da chicchessia.
Uno dei motivi per cui si trova, invece, in queste misere ( non solo di soldi) condizioni e’ che per ottenere un mondo globalizzato, bisognava sbarazzarsi dell’ ’ unica, vera grande concorrente: la Chiesa Cattolica di Roma, di per se’ Universale
Tutti i nodi vengono al pettine e sarebbe non più procrastinabile un serio esame di coscienza con conseguente cambio passo. È di ieri sera la notizia della detenzione presso i locali della Gendarmeria vaticana dell’ affarista Torzi coinvolto nell’ ormai nota e squallida vicenda della compravendita del palazzo londinese.
Non sono esperta in materie giuridiche. Ma: dovremmo conoscere ad horas l’applicazione della “sentenza” emessa, in base – suppongo – alle Norme Concordatarie, trattandosi di cittadino italiano non residente nello Stato.
Mi chiedo da profana: possibile che avvenga tutto e sempre, fra le Sacre Mura, all’ insaputa degli (ir)responsabili al comando nei posti chiave?
E, al di là dell’aspetto economico-finanziario (pur allarmante e determinante nello svolgimento della stessa missione ecclesiale), dovrebbe preoccupare in primis la crisi di fede nel popolo di Dio, non di poco conto e anche per i riflessi negativi sulle “finanze vaticane”.
personalmente non ho molti dubbi. Bergoglio VOLEVA TUTTO CIò , ERA AL CORRENTE DI TUTTO. queste è il suo successo personale : UNA CHIESA RIDOTTA AL LASTRICO , in default. Sapete come si risolve un default ? Tosatti , ha un esperto che ce lo possa spiegare ?
Chiesa povera per i poveri: questo punto saliente del pontificato bergogliano ha avuto un successone!
Piu’che Chiesa povera per i poveri, che e’unagran cavolata, c’e’da augurarsi uomini di chiesa, anche in Curia romana, personalmente poveri e non viventi nel lusso e nelle mollezze effemminate da basso impero , ben coperti da uno strato di spessa ipocrisia ecclesiastica finche’non scoppia lo scandalo, come nel caso McCarrick
Sarebbe troppo aspettarsi dei prelati di curia ,dei segretari, dei cardinali , personalmente sobri, casti, credenti in Dio, onesti, non attaccati al denaro? Se poi la Madre Chiesa ha nei secoli raccolto ricchezze sotto forma di opere d’arte di valore inestimabile, donazioni ecc, questo immenso patrimonio non va buttato via per un pauperismo di bassa lega!
Certi prelati pensano di gettare fumo negli occhi portando al collo croci di latta invece che d’oro, ai piedi scarpe da operaio, viaggiando in utilitaria, senza talare ma in jeans, ma poi fare affari e’l’unica loro vera preoccupazione! Hanno da tempo abbandonato Dio per servire Mammona .
La Chiesa pellegrina sulla Terra e’sempre povera ma non per i poveri , ma perche in attesa dello Sposo, e del compimento.
Se non si riesce a capire che la “Povertà” più grande non è quella economica, il lavaggio di cervello continuerà indisturbato: “Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta” (Mt. 6, 24-34).
Il Povero più povero è quello che non possiede Dio pur vivendo nel lusso sfrenato.
Verissimo, quindi questa Chiesa è diventata poverissima!
Si, povera ma soprattutto Superba, che guarda caso è causa del peccato originale (seguita da sora codardia).
Per essere Poveri veri bisogna essere Umili e da quelle parti l’umiltà è merce rara.