HK ATTENDE L’ARCIVESCOVO. SI TEME L’INTERFERENZA DI PECHINO.

4 Giugno 2020 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, il M° Aurelio Porfiri ci offre un’intervista con un esponente del movimento democratico di Hong Kong, l’avvocato Duncan Ho, in relazione soprattutto alla nomina del nuovo arcivescovo di Hong Kong. Incalce troverete anche l’annuncio di un evento per questa sera. Buona lettura.

 

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“Abbiamo paura di interferenze per la nomina del nuovo vescovo di Hong Kong”. 

Un’intervista con Duncan Ho

Duncan Ho è un avvocato e membro del Progressive Lawyers Movement di Hong Kong. È anche un membro attivo della locale comunità cattolica.

Come giudica l’atteggiamento della Chiesa di Hong Kong verso il movimento democratico?

Se parli del movimento contro la legge di estradizione del giugno dello scorso anno, la Chiesa cattolica di Hong Kong è stata generalmente al fianco della gente. Prima che sorgessero gravi conflitti, la diocesi aveva già chiesto al governo di ascoltare le preoccupazioni della gente e di non proseguire con il disegno di legge. Dopo che la polizia ha usato la mano forte per reprimere le proteste, la diocesi ha rilasciato una serie di dichiarazioni in cui esortava il governo a istituire una commissione d’inchiesta indipendente sul grave conflitto. Al culmine di gravi conflitti tra la polizia e i manifestanti, il vescovo ausiliare Joseph Ha è andato in prima linea per cercare di agire come un conciliatore e cercare una soluzione pacifica delle situazioni. Pertanto, sebbene alcuni ecclesiastici abbiano opinioni diverse, la diocesi e i vescovi hanno espresso le loro opinioni per il popolo e si sono affiancati accanto a noi”.

 

Come i cattolici di Hong Kong vivono il fatto di non avere un vescovo titolare dal gennaio 2019?

Tutti i cattolici di Hong Kong amerebbero avere un Vescovo titolare il più presto possibile. Tuttavia, cosa ancora più importante, vogliamo anche avere il pastore giusto per guidarci, soprattutto in questo periodo, il più buio da decenni per Hong Kong. Poiché Hong Kong è già una diocesi completamente sviluppata e non un’amministrazione apostolica, molti di noi sono già a disagio per la decisione di nominare un amministratore apostolico invece di consentire al collegio dei consulenti di eleggere un amministratore diocesano in conformità con il canone 421. Siamo per la maggior parte preoccupati, se tale decisione e l’attuale ampio ritardo nella nomina del vescovo titolare siano il risultato di interferenze politiche da parte del governo di Pechino nel prevenire l’elezione del vescovo ausiliare Joseph Ha, che crediamo sia un buon pastore e il candidato naturale. La maggior parte di noi delle nuove generazioni, ben sapendo della repressione della Chiesa cattolica nella Cina continentale da parte del governo di Pechino, temiamo che la libertà religiosa di Hong Kong sia già stata erosa”.

 

Quali sono i segni che la libertà della Chiesa cattolica è stata erosa?

Se stai parlando di Hong Kong, non ci sono segnali chiari come quelli nella Cina continentale. Ma come ho detto sopra, la nomina di un amministratore apostolico invece di consentire l’elezione di un amministratore diocesano in contraddizione con il Codice Canonico e il vasto ritardo nella nomina del vescovo titolare causano preoccupazioni e speculazioni tra i laici.

Una volta la polizia è qnche entrata nei locali di una Chiesa cattolica per cercare e arrestare presunti manifestanti senza mandato o consenso della Chiesa. Sebbene il governo e la polizia si siano scusati per aver sparato con un cannone ad acqua al cancello e alle scale di una moschea in un altro incidente durante le proteste, la polizia ha insistito sul fatto che avevano il diritto di entrare nei locali della Chiesa per effettuare l’arresto. Apparentemente non vi era alcun pericolo immediato che richiedesse l’ingresso della polizia in quella occasione. È allarmante che la polizia e il governo non dimostrino il dovuto rispetto per la Chiesa e la libertà religiosa che dovrebbero essere protette dalla legge.

Il governo cinese ha recentemente deciso di imporre una nuova legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong senza passare attraverso la legislatura locale. Ciò è in chiara contraddizione con il principio di ‘One Country Two Systems’ sancito dalla Legge fondamentale che è la mini costituzione di Hong Kong. Se questa nuova legge sulla sicurezza sia soggetta alla protezione dei diritti umani e della libertà religiosa garantita dalla legge fondamentale è altamente dubbio. Questa nuova legge sulla sicurezza criminalizzerà le attività e gli atti tra cui secessione, sovversione, terrorismo e interferenze con gli affari interni di Hong Kong da parte di forze straniere o esterne. Ciò è molto preoccupante poiché la nomina del vescovo di Hong Kong da parte del Santo Padre e qualsiasi direzione impartita alla Chiesa cattolica di Hong Kong può essere facilmente considerata come forze esterne o straniere che interferiscono con gli affari interni di Hong Kong. La Chiesa cattolica di Hong Kong potrebbe presto affrontare simili controlli e supervisioni delle autorità cinesi come la Chiesa cattolica nel continente”.

 

Ultima domanda. Sappiamo come il Vescovo emerito di Hong Kong, Cardinale Joseph Zen, sia molto deciso nell’attaccare il governo e nel difendere le libertà democratiche di Hong Kong. Qual è l’opinine su di lui dei giovani cattolici di Hong Kong?

Credo che la maggior parte dei giovani cattolici lo considerino un pastore saggio, coraggioso e premuroso e un combattente per i diritti umani. Ha una vasta esperienza personale sulle azioni malvagie commesse dal passato e dal presente del Partito Comunista Cinese. Nonostante l’età avanzata, è ancora disposto a lottare per la democrazia per Hong Kong e per i diritti umani e la libertà religiosa nel continente. A parte questo, chiunque lo conosca di persona sa che è un anziano molto gentile e amorevole. Possiamo dire quanto amore ha per il suo popolo e il Paese e anche ammirare il suo coraggio e determinazione nel proteggere e sostenere i nostri diritti fondamentali, la libertà e la dignità“.

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6 commenti

  • Adriana ha detto:

    31 anni ci separano dalla foto del giovane ,solo, davanti al carro armato in piazza Tien An Men…e nel frattempo per Sorondo e i suoi complici la Cina ha elaborato una perfetta dottrina sociale…cristiana e Bergoglio ha applaudito .

  • piergiorgio buglioni ha detto:

    BERGOGLIO HA CONDANNATO LA VIOLENZA NEGLI STATI UNITI A SEGUITO DELLA LOTTA CONTO IL RAZZISTO..E STA BNE. PERCHE’ BERGPGLIO NON DICE UNA PAROLA SULLE VIOLENZE SUBITE DAI CITTADINI DI HONG CHONG DA PARTE DEL REGIME COMUNISTA? PERCHE’ VUOLE ANDARE IN CINA A OMAGGIARE I COMUNISTI??

  • EquesFidus ha detto:

    Ormai, che il regime comunista cinese costituisca una forza praticamente inarrestabile, che getta la sua ombra terribile sul mondo con la complicità della sinistra storica (i liberali) e gli interessi del grande capitale, è un fatto incontestabile. Anzi, da noi sempre più persone (specie governanti e potenti) vedono di buon occhio le politiche cinesi: non solo le tollerano, le abbracciano e vogliono imporle anche nei propri Paesi, a costo di stracciare le leggi se necessario. Dal controllo delle nascite pervasivo ed invasivo (sposato da “verdi” e radicali) al controllo dei singoli cittadini in ogni aspetto della loro vita (vedi le varie leggi per i reati d’opinione, tutte dalla stessa parte politica e tutte miranti a limitare la libertà di espressione dell’altra e/o di quelle categorie di cittadini da loro additati come “fascisti”, “omofobi”, “reazionari” ecc…), sino all’adozione (per ora in via sperimentale in alcune città cinesi) di sofisticati sistemi di controllo dei cittadini, ecco tutto questo piace ai sostenitori del Dragone (simbolo, come ben sanno i cristiani, del demonio e della sua schiera, a cui il Partito comunista cinese sicuramente appartiene). L’idea di controllare, sempre e comunque, i cittadini in ogni loro attività, incrociando i dati da decine fonti diverse per assicurarsi che non ci siano “inconformità” o “violazioni” della legge è un desiderio che viene da lontano, dalle dittature socialiste e marxiste del XX secolo, e ci verrà imposto nell’arco di pochi anni se non staremo attenti. Il pretesto, ovviamente, sarà che chi non ha nulla da nascondere non ha niente da temere: chi se ne importa se tu, bravo cittadino, rispetti la legge? Devono temere solo i criminali. Peccato che i criminali non siano coloro che violano la legge naturale e di Dio, ma quelle di un consesso di individui disgustosi e rapaci, pervertiti e satanisti: per cui, oggi tu forse sei al sicuro, domani, incrociando i dati e promuovendo nuovi reati (magari in modo retroattivo, perché no?), affatto. Per esempio, io sono pienamente consapevole che, in un futuro non troppo lontano, per le parole che scrivo qui e altrove, incrociando i dati, degli agenti della nascente psicopolizia (anche in Occidente, anche in Italia nelle fattezze del governo di “Giuseppi” Conte che ne sta gettando le basi con i ddl contro l’ “omofobia”) potrebbero risalire a me e distruggermi. Ma non posso tacere: tacere significa dargliela vinta. Prepariamoci, perché un futuro gramo ci attende, all’insegna del marchio della Bestia (che non sarà soltanto questa o quella tecnologia, ma un insieme asfissiante di propaganda e tecnica che renderanno impossibile vivere ai non-omologati). In questo senso, il Covid-19 è stato ottimo per costoro per i primi esperimenti sociali, per iniziare a parlare apertamente di abolizione dei contanti, di distanziamento sociale (sostituendo le relazioni affettive con osceni surrogati come pornografia e prostituzione), di fusione uomo-macchina.
    Le tecniche per imporre il controllo totalitario saranno le solite note frasi ed idee mutuate da altre battaglie liberal-comuniste: si comincerà con la “libera scelta”, con il “se non lo vuoi tu, lascia liberi gli altri di farlo”, con il “servono a prevenire i crimini”. Il controllo sarà reso possibile non tanto imponendo un ingresso forzato nella vita delle persone di simili tecnologie, ma in modo nascosto, vile, subdolo, magari con come testimonial dei volti noti dello spettacolo, facilmente comprabili e corruttibili. Le telecamere all’angolo, con sistemi di monitoraggio facciali? Necessarie per prevenire i crimini, e chi se ne frega se registrano in continuazione dove vado e a che ora esco. L’applicazione sul cellulare che trasmette in continuo la mia posizione, chi incontro e per quanto tempo? Necessario per prevenire l’espansione di eventuali malattie, o per assicurarsi che non ci siano associazioni terroristiche o mafiose. Il microchip tracciante? Tranquillo, serve solo per ritrovarti nel caso tu ti perda e poi- guarda che comodità!- puoi pagare, aprire la porta di casa o la macchina con un gestino della mano (da perfetto idiota quale sei, sottinteso). L’abolizione del contante? Serve a prevenire l’evasione fiscale. Il microchip che trasmette in continuo i dati medici (magari in futuro integrabile con quello precedente), magari impiantato sin da neonato? Tranquillo, è solo per la tua sicurezza, così se hai un infarto ti mandiamo comodamente l’ambulanza ovunque ti trovi, poi magari lo dotiamo di sistemi di rilascio automatico di farmaci (come i contraccettivi), hai visto che figata? Il monitoraggio dell’attività sul tuo computer, che siti visiti, per quanto tempo e cosa scrivi? Che domande, serve a prevenire il furto dei dati dagli hacker! Mille scuse, una più patetica dell’altra, con lo scopo di stritolare il cittadino, di ridurlo ad un perfetto schiavetto che deve nascere-produrre-morire (con l’eutanasia quando non più autosufficiente e/o produttivo, ovviamente), che deve votare un unico partito, aderire ad un’unica religione (ovviamente falsa e bugiarda), ubbidire pedissequamente ad ogni regola e regoletta imposta dai vari governi (o dal super-governo sopranazionale, l’obiettivo finale di questi soggetti): la Gazzetta Ufficiale al posto del Vangelo, la stampa di regime l’unica scrittura, la società l’unica madre, i propri controllori e sorveglianti l’unico dio a cui rispondere. Incrociare quantità mostruose di dati (Gates in questo sarà il maestro e l’apripista, con il suo progetto di costruire un vero e proprio hangar dove decine di server immagazzineranno petabyte di dati in continuazione di centinaia di migliaia, se non milioni o decine di milioni, di utenti), sarà possibile tracciare, analizzare ed influenzare ogni spostamento ed atto del “cittadino” (cioè lo schiavetto), mostrando annunci pubblicitari personalizzati su cartelloni e vetrine “intelligenti” in strada per spingerlo a comprare, fomentando i suoi vizi con annunci di conturbanti prostitute/i sul suo cellulare ogni volta che apre il browser di internet, mettendo in evidenza solo le notizie e le fonti utili al regime per “correggere” le sue diffidenze, le sue “devianze”. E se questo non basta, psicopolizia e carcere e rieducazione in stile maoista; in caso di recidiva, lo si distrugge, ci si assicura che tutti conoscano le sue opinioni “non conformi”, che è un “elemento pericoloso o di disturbo” per la società, magari semplicemente si insinua che è un pazzo, che è pericoloso. Chiunque lo incontri per strada vede comparire (perché no?) un bel messaggio sul suo cellulare che lo avvisa di ciò; questo vale anche per i cartelloni “intelligenti” per strada, i parabrezza “intelligenti” dei veicoli e così via, cosicché tutti sappiano che tu sei un “sedizioso”, un “omofobo”, un “religioso”.
    Naturalmente, l’indottrinamento ed i delatori saranno comunque importantissimi: nessun sistema informatico è inviolabile o infallibile, come ben sanno gli hacker, quindi l’elemento umano per perseguire e braccare come animali i “devianti”, coloro che non rispondono agli “standard di purezza sociali” (non essendo più perseguibili quelli razziali, il socialismo ed il liberalismo inevitabilmente ne sposano altri), è fondamentale. Magari, con la promessa di sostanziosi premi o sconti sulle tasse, come stanno attualmente sperimentando in Cina, i quali ovviamente saranno utili anche per costringere i cittadini a sottoporsi a certi interventi, ad accettare certe palesi violazioni o limitazioni della propria libertà. Ti rifiuti di farti impiantare i chip/te li espianti con un coltello? Niente tredicesima. Ti incontri con un soggetto definito “deviante” o “socialmente pericoloso”? Alziamo progressivamente le tue tasse, la prima volta del 5%, la seconda del 10, la terza del 15 e così via, per un triennio. E se ti rifiuti di pagare, in galera per evasione fiscale! Il tutto ovviamente condito da connessioni dati (5G o fibra ottica a banda ultra-larga) sempre più veloci e ubiquitarie, che possano rendere sempre più difficili sfuggire al “Grande Fratello” delle oligarchie e degli algoritmi e l’acquisizione e l’elaborazione in tempo reale dei dati. Come ben sapeva Mussolini, dopo il bastone serve la carota: punizioni e pubblica umiliazione per i “non conformi”, premi e sconti per tutti gli altri.
    Questi possono sembrare deliri complottisti, il prodotto distopico di una mente fervida, ma non è così: la tecnologia ormai è arrivata a questo punto, o ci arriverà entro i prossimi dieci anni. Informatevi, se non ci credete, su quello che succede in Cina, sul proposto “sistema a punti” e su come funziona, dal punto di vista tecnico, o dai grandi oligarchi (detentori dei più grandi capitali extra-nazionali) e dei loro progetti per acquisire, conservare ed elaborare sempre più rapidamente quantità di dati sempre più grandi raccolte dagli utenti dei loro sistemi informatici, spesso a loro insaputa o senza possibilità di negare il consenso. I governi, coloro che dovrebbero vigilare su questo perché non accada, e le grandi aziende, che dispongono dei capitali necessari, saranno i primi ad adottarli con entusiasmo, specie per i dipendenti pubblici, ufficialmente per combattere l’assenteismo, la corruzione e le infiltrazioni mafiose, in realtà per spiare costantemente che i loro sottoposti non osino mai esprimere critiche o opinioni non conformi alla propaganda del governo al potere.
    L’unica cosa che possiamo opporre a questa follia è la preghiera ( importantissima ed al primo posto, giacché Dio è l’unico che possa scrivere dritto sulle righe storte della storia umana e prendere a calci i progetti, apparentemente inarrestabili, dei comunisti cinesi e dei loro ammiratori), la contestazione, la contro-informazione seria e che passi per canali non ufficiali, il rifiuto a sottoporsi a certi interventi ed a subire certe limitazioni della propria libertà, infine la ribellione se necessario. Fare pressione sui gruppi di potere politici perché non adottino certi sistemi, non eleggere i candidati di sinistra (storica o rivoluzionaria è uguale, la brama di potere e l’ammaliamento per quello che sta avvenendo in Cina è lo stesso), se necessario fare delle class action contro l’installazione di telecamere, l’impianto (volontario o meno) di microchip, l’abolizione del contante. Cosa più importante, permanere nella grazia e nella verità, e non farsi mai piegare o plagiare: dobbiamo resistere anzitutto nei nostri cuori e nelle nostre menti, altrimenti alla fine costoro l’avranno vinta.

  • Maria Michela Petti ha detto:

    Ancor più allarmante della mancata tutela legale nei confronti della Chiesa e della libertà religiosa è il persistente, sconcertante, silenzio assordante da parte dei vertici curiali nei riguardi della comunità ecclesiale in Cina, come a scongiurare elementi di “disturbo” per altri piani e progetti… Per quanto ci si sia impegnati a far dimenticare la gaffe (???) del 31 dicembre scorso in piazza San Pietro con la foto ricordo della stretta di mano (di qualche settimana dopo) nell’ Aula Paolo VI alla signora indelicatamente destinataria dello “schiaffetto”, proprio in questo gesto resterà impresso il ricordo di un “fastidio” da accantonare.
    «… in tutto questo tempo il Vaticano ha cercato di compiacere il governo di Pechino, non ha mai detto niente sulle cose malvage che sono state fatte». Lo denuncia, ancora una volta, con indomito coraggio il card. Zen in un’intervista odierna rilasciata al M° Porfiri per LNBQ.
    https://lanuovabq.it/it/zen-a-hong-kong-rischiamo-unaltra-tienanmen

  • egt ha detto:

    scrive sul Corriere di oggi Massimo Franco, che le proteste e repressioni a HK non cambierà la strategia della SS verso la Cina. Anzi, l’ipotesi che Francesco e Xi Jinping estendano di un anno l’accordo , è consistente . La sua opinione Porfiri ?

    • Anonimo verace ha detto:

      L’articolo del Corriere firmato da Massimo Franco può essere letto al seguente link
      Informazionecorretta.com/main.php?mediaId=2&sez=120&id=78459
      O più semplicemente andando su informazionecorretta.com.
      E cercando l¹ultimo articolo della rassegna stampa di oggi dal titolo
      I silenzi del papa su Pechino.