MESSA NEGATA, ORA DI CAMBIARE. BRESCIA, PIACENZA, PRATO, CERVETERI…

16 Aprile 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, la Cei sembra stia parlando con il Governo per modulare in qualche modo la partecipazione dei fedeli alle cerimonie religiose. Inutile dire che, forse, una minore passività dei vertici della Conferenza Episcopale Italiana di fronte a quella che per non pochi appare un’interferenza indebita in un campo che esula da quelli dello Stato sarebbe stata auspicabile, sin dal primo momento. E avrebbe evitato che la maggior parte dei fedeli passassero la festa più importante e significativa della cristianità senza messe e senza eucarestia. Oggi vi diamo conto di diverse iniziative, volte a tutelare fedeli e sacerdoti ingiustamente puniti, e a riportare una certa normalità e razionalità, anche in tempi di pandemia, nella vita religiosa. Il primo di questi eventi riguarda l’invio, avvenuto oggi, al Presidente della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti, del documento che segue.

§§§

VIOLAZIONI DELLA LIBERTA’ RELIGIOSA DOPO IL PRECEDENTE DI CERVETERI

Il 25 marzo 2020 è stato inoltrato ai vertici della Conferenza Episcopale Italiana un appello – con in calce 250 firme – per il gravissimo abuso accaduto a Cerveteri domenica 15 marzo con l’irruzione di agenti di polizia municipale durante la Santa Messa, interrotta nonostante la celebrazione si svolgesse conformemente ai provvedimenti di tutela sanitaria.

Nell’appello si paventavano le conseguenze di un atto che, in assenza di una doverosa reazione da parte delle autorità ecclesiastiche, avrebbe costituito un pericoloso precedente ai danni della libertà religiosa e di culto con il pretesto della normativa emergenziale covid-19.

Non ne è seguita alcuna risposta e, come si temeva, grazie al caos normativo e al silenzio delle autorità ecclesiastiche, gli abusi si sono ripetuti, non avendo gli organi di polizia alcun potere di accesso forzato in chiesa, ancor più dopo la depenalizzazione dell’eventuale illecito.

A tal proposito si riepilogano i principali episodi verificatisi dopo Cerveteri a nostra conoscenza di cui hanno parlato i media e dove, da quanto risulta in base alle informazioni, le persone non si trovavano in assembramento e mantenevano tra loro la distanza consentita:

  1. 20 marzo 2020, San Gennaro Vesuviano (NA): un sacerdote stava battezzando in chiesa un bambino alla presenza dei genitori, del padrino e del fotografo. I carabinieri hanno fatto irruzione interrompendo la cerimonia religiosa e denunciando le cinque persone.
  2. 22 marzo 2020, Domenica, Roma: blitz dei carabinieri per bloccare la celebrazione di una messa alla presenza di una ventina di fedeli, anche qui tutti disposti a regolare distanza.
  3. 22 marzo 2020, Domenica, Sant’Anastasia (NA): irruzione dei carabinieri in una chiesa durante la celebrazione della messa a porte chiuse con 8 persone, tutte a distanza regolare tra loro. La funzione è stata interrotta ed i presenti sono stati identificati e denunciati.
  4. 25 marzo 2020, Giulianova (TE): il Sindaco, seguendo l’esempio di numerosi altri Sindaci, partecipava all’atto di deporre la fascia tricolore sull’altare della Madonna dello Splendore, secondo la tradizione secolare, affidando la città a Maria. Su segnalazione di consiglieri dell’opposizione, due carabinieri hanno fermato la liturgia denunciando il sindaco e i presenti.
  5. 30 marzo 2020, Rocca Imperiale (CS): il parroco della chiesa madre di Rocca Imperiale, mentre portava in processione solitaria, per le vie del paese, il crocefisso, è stato sanzionato dai carabinieri su segnalazione del Sindaco tramite un vigile urbano.
  6. 31 marzo 2020, Friuli: prima della depenalizzazione, denuncia di un sacerdote e 5 fedeli che si erano riuniti per pregare insieme, in una cappella. Un altro caso alla fine di marzo, in Carnia, dove è intervenuta una pattuglia della polizia locale chiamata da alcuni cittadini multando le circa 17 persone, compreso il sacerdote, durante l’adorazione del Santissimo.
  7. 2 aprile 2020, Nocera Superiore (SA): su segnalazione anonima interviene una pattuglia della polizia municipale, chiamando a rinforzo i carabinieri e facendo “irruzione” nella canonica, dove otto persone erano riuniti in preghiera. Tutti denunciati.
  8. 5 aprile 2020, Domenica delle Palme, Frascati (Roma): le forze dell’ordine intervengono durante la messa del Vescovo in Cattedrale, celebrata con alcuni fedeli prevalentemente anziani. La cerimonia era trasmessa in streaming sul canale youtube della diocesi.
  • 5 aprile 2020, Domenica delle Palme, Sassari: i carabinieri entrano in chiesa durante la messa celebrata alla presenza di pochi fedeli, diffidando il sacerdote ed identificando tutti i presenti.
  • 5 aprile 2020, Domenica delle Palme, Narbolia (Oristano): blitz dei carabinieri nella Chiesa di Santa Reparata durante la Messa. Tra i 22 multati, tutti a distanza, con mascherine, guanti e divise dai banchi, una donna di 92enne e una arrivata alla fine per la benedizione dell’olivo.
  • 5 aprile 2020, Domenica delle Palme, Livorno: durante una messa con circa 20 fedeli, 13 denunciati con sanzioni, considerati senza autorizzazione.
  • 5 aprile 2020, Domenica delle Palme, San Vito di Fagagna (UD): sanzionati parroco e tre fedeli che assistevano alla Messa nella chiesa dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia.
  • 5 aprile 2020, Domenica delle Palme, S. Irpino (Caserta): i carabinieri intervengono e bloccano la celebrazione della messa. Sanzionati il prete e una decina di fedeli.
  • 5 aprile 2020, Domenica delle Palme, Ponte Valleceppi (PG): segnalazione e multa per il parroco reo di aver celebrato una messa a porte aperte. In realtà la messa era trasmessa in diretta facebook, a porte chiuse e con la presenza di 10 persone necessarie alla ripresa video, alle letture e all’altare; le restanti stavano in fondo alla chiesa a debita distanza l’una dall’altra.
  • 5 aprile 2020, Domenica delle Palme, Filadelfia (Vibo Valentia): sanzione e quarantena di 14 giorni per i pochissimi partecipanti alla S.Messa, tutti in osservanza del distanziamento.
  • 5 aprile 2020, Domenica delle Palme, Sulmona (AQ): tre partecipanti (lettore, accolito e ministrante) alla S.Messa a Santa Maria degli Angeli, frazione Badia, denunciati e sanzionati.
  • 10 aprile 2020, Venerdì Santo, Supersano (Lecce): durante il rito all’esterno della chiesa, davanti alla statua del Cristo morto vengono sanzionate 13 persone, compreso il celebrante, tutti con maschera e distanziati tra loro.
  • 10 aprile 2020, Venerdì Santo, S. Vittore del Lazio (FR): via crucis per il paese con parroco, vicesindaco, vigile urbano, per un totale 7 persone; tutte sanzionate amministrativamente.
  • 12 aprile 2020, Domenica di Pasqua, Sanremo (IM): blitz della polizia nella chiesa del Borgo su segnalazione di alcuni abitanti per appurare che non vi era alcuna funzione e i fedeli erano a distanza di sicurezza.
  • 12 aprile 2020, Domenica di Pasqua, Rivarolo Canavese (TO): blitz dei vigili urbani durante la messa con circa dieci fedeli per aiutare o per preghiera personale. Verbale elevato anche nei confronti del parroco per aver proseguito la funzione con un numero di persone ritenuto eccessivo.
  • 12 aprile 2020, Domenica di Pasqua, Emilia Romagna: nel pomeriggio una coppia si reca in auto nella chiesa più vicina per pregare; la moglie addirittura si siede nel sedile posteriore in diagonale opposta al lato guida. Fermati dalla polizia sono costretti a tornare a casa.
  • 13 aprile 2020, Lunedì dell’Angelo, Sant’Anastasia (NA): circa 30 “fujenti” (devoti alla Vergine dell’Arco) si sono recati al Santuario camminando singolarmente a piedi nudi e distanziati tra loro. Bloccati, multati e denunciati dalle forze dell’ordine secondo l’ordinanza della Regione Campania che ha blindato l’intera frazione, impedendo il pellegrinaggio alla sua 569ma edizione.

Nel mentre si perpetuano ovunque questi abusi, le chiese sono sorvegliate come potenziali covi di pericolosi sovversivi e alle forze dell’ordine è comandato di controllare con droni ed elicotteri la popolazione, ignoti anarchici e presunti satanisti hanno potuto devastare con scritte violente e blasfeme 150 metri degli storici portici (patrimonio dell’umanità), le pareti e l’interno del santuario di San Luca (rif. https://corrieredibologna.corriere.it/bologna/cronaca/20_aprile_13/zuppi-benedice-citta-la-madonna-san-luca-ma-vandali-rovinano-festa-ddeba99a-7d79-11ea-b026-281be3aebd05.shtml,https://corrieredibologna.corriere.it/foto-gallery/bologna/cronaca/20_aprile_13/scritte-anarchiche-blasfeme-san-luca-2c57c3a2-7d7f-11ea-b026-281be3aebd05.shtml).

 Qualche raccomandazione alle vittime di tali abusi:

  • non pagare le sanzioni, se si intende impugnarle;
  • contattare un legale, o i promotori di questo appello, e rendere disponibile il verbale (basta anche una foto leggibile), per segnalare l’abuso.

PER ADESIONI SCRIVERE INVIARE NOME COGNOME E CITTA’ DI RESIDENZA A: 

wmmassa133@gmail.com oppure a fontana.avvocato@gmail.com

Segue il testo dell’appello e l’elenco dei firmatari, al momento di quasi 350 aderenti.

APPELLO AI PASTORI DELLA CHIESA CATTOLICA ITALIANA

 

All’attenzione di:

S.E.R. Card. Gualtiero Bassetti                 Presidente della CEI

S.E.R. Mons. Stefano Russo                      Segretario Generale della CEI

S.E.R. Mons. Vincenzo Pisanello               Presidente Consiglio per gli affari giuridici della CEI

S.E.R. Mons. Gino Reali                             Vescovo di Porto – Santa Rufina

Siamo un gruppo di cittadini italiani di fede cattolica e intendiamo denunciare il gravissimo abuso perpetrato dalla polizia locale di Marina di Cerveteri (RM) lo scorso 15 marzo (III domenica di Quaresima).

Di seguito i fatti, a dimostrazione dei quali esiste anche documentazione video.

Domenica 15 marzo nella parrocchia di San Francesco a Marina di Cerveteri (RM, diocesi di Porto Santa Rufina) il parroco celebrava la Santa Messa senza concorso di fedeli, in piena ottemperanza al DPCM dell’11 marzo 2020 (Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale).

La Chiesa era vuota e la celebrazione veniva trasmessa in streaming.

Nel corso della funzione uno sparuto gruppo di fedeli era in ginocchio sul sagrato esterno, in attesa che si concludesse la S. Messa celebrata senza popolo dal solo sacerdote secondo le prescrizioni della CEI, aspettando l’apertura della chiesa ai fedeli per la preghiera personale e mantenendosi a distanza di sicurezza conformemente al DPCM.

 Mentre era in corso la celebrazione è intervenuta una volante della polizia locale.

Due agenti, senza alcun rispetto per il luogo di culto e col berretto in testa hanno fatto irruzione nell’edificio sacro, interrompendo la Santa Messa nel momento più solenne, sono saliti sull’altare, ponendosi dietro lo stesso e dando le spalle al tabernacolo, si sono impossessati del microfono e hanno intimato l’immediata sospensione della funzione costringendo quei pochi fedeli che si trovavano fuori sul sagrato ad allontanarsi.

A tal proposito evidenziamo che l’atto compiuto dalla polizia locale:

 

  • abusa dell’accordo tra Stato Italiano e Santa Sede che all’art. 5, 2 stabilisce che «Salvo i casi di urgente necessità, la forza pubblica non potrà entrare, per l’esercizio delle sue funzioni, negli edifici aperti al culto, senza averne dato previo avviso all’autorità ecclesiastica»;
  • comporta una evidente lesione del diritto di libertà di culto e religiosa dei cittadini, tutelati dall’art. 19 della cost. e punita dall’art. 405 c.p., che stabilisce «Chiunque impedisce o turba l’esercizio di funzioni, cerimonie o pratiche religiose del culto di una confessione religiosa, le quali si compiano con l’assistenza di un ministro del culto medesimo o in un luogo destinato al culto, o in un luogo pubblico o aperto al pubblico, è punito con la reclusione fino a due anni»;
  • è in violazione dello stesso DPCM dell’11 marzo 2020, che, all’art. 2, lett. v, stabilisce che i luoghi di culto rimangono aperti con le dovute cautele;
  • non rientra nella fattispecie della “urgente necessità” la celebrazione di una Santa Messa con le porte aperte sul sagrato (parte integrante il luogo di culto e sacro ancorché ad esso “esterno”), alla distanza prevista e senza recar danno o pericolo ad alcuno.

Le chiese sono destinate al culto pubblico e non a quello privato o domestico e, dunque, la loro apertura attiene all’esercizio legittimo delle attività religiose garantito dagli accordi tra Stato e Chiesa, dalla stessa Costituzione e da tutta la legislazione italiana, che tutelano la partecipazione spirituale e la preghiera in ogni sua forma quale espressione della libertà religiosa.

Da cittadini italiani e cattolici riteniamo che l’abuso perpetratosi a Marina di Cerveteri costituisca un grave precedente di attacco alla libertà di tutti, non solo a quella di culto, e il moltiplicarsi di episodi analoghi è la tragica prova che non può più lasciarci indifferenti.

Vi supplichiamo pertanto fiduciosi affinchè, quali responsabili della Chiesa Italiana consapevoli di quanto successo, interveniate immediatamente con le dovute azioni a tutela e garanzia della libertà di tutti ed a protezione del libero esercizio della fede dei cattolici.

Il comitato degli Ápoti.

§§§

Il secondo documento è un’iniziativa della Camera degli Avvocati di Prato, pubblicato da

un giornale online della città toscana:

Il presidente della Camera Civile degli Avvocati di Prato Duccio Balestri, a titolo personale, si è fatto promotore di un’iniziativa che vuole sottolineare l’incostituzionalità dei provvedimenti presi dal nostro Governo, “che sta ledendo libertà costituzionalmente tutelate in nome di una asserita ma non provata emergenza”.

“Il DPCM 10 aprile 2020 altro non è che un atto amministrativo del Presidente del Consiglio dei Ministri che, nel momento in cui limita la libertà di circolazione delle persone prevedendo un contenimento universale per asserite esigenze sanitarie  già si pone in evidente contrasto con gli artt. 16 e 32 Costituzione, oltre che ad impedire lo svolgimento dell’attività lavorativa e di iniziativa economica”.

Per il civilista il governo non ha rispettato il dettato costituzionale, avendo attribuito con un decreto legge ad un proprio componente il potere di limitare con atti amministrativi le libertà costituzionali, che possono trovare limiti solo in atti legislativi parlamentari.

“Il DCPM 10 aprile 2020 è quindi illegittimo al pari della norma presupposta consistente nel D.L. 19/2020 violando gli art. 1, 4, 16, 32, 35 e 41 della Costituzione” concludono gli avvocati.

“Questo comportamento – prosegue Balestri – sta mettendo a repentaglio la vita economica e sociale del nostro Paese mediante provvedimenti del tutto illegittimi e pertanto la Camera Civile di Prato ha inteso tutelare le libertà costituzionali dei cittadini e delle imprese, invitando ciascun soggetto interessato a far pervenire alla Presidenza del Consiglio analoga istanza”.

Per l’avvocato Balestri, che si riserva di confrontarsi con i colleghi della Camera Civile da lui presieduta in un momento successivo, non tornano neppure i numeri: “Secondo i dati ISTAT, nel primo trimestre dell’anno 2020, il numero totale dei morti è in linea con gli anni precedenti, anzi vi sarebbe una qualche diminuzione.

Secondo i dati forniti dalla Protezione Civile, all’attualità vi sarebbero 20.465 morti con un’età media di 78 anni, di cui il 61% con tre o più patologie pregresse, il 20,7% con due patologie pregresse, il 14,8% con una patologia pregressa mentre solo il 3,5% non avrebbe avuto nessuna patologia. Quindi, il numero dei soggetti morti per Covid-19 senza patologie pregresse sarebbero 716, che rappresenta in confronto della popolazione italiana lo 0,0011%, mentre alla data odierna il totale di chi ha contratto il Covid-19 (comprensivi i positivi 103.616, i guariti 35.345 ed i morti 20.465) pari a 159.516 persone sarebbe lo 0,264% della popolazione.

Tali numeri non sembrano essere stati adeguatamente valutati ai fini di effettuare il contemperamento degli interessi della nazione”.

Il modello, da riempire con i propri dati, è disponibile a tutti coloro che fossero interessati.

§§§

Poi c’è questo appello di un sacerdote di Piacenza:

Cit. : “Veniamo alla situazione attuale. Non sono pochi i sacerdoti che vorrebbero andare incontro alle reali necessità spirituali dei fedeli, costretti da oltre un mese ad essere privati delle Sante Messe ed in molti luoghi, anche della Santa Comunione e della Confessione. Una situazione che perdurerà di certo fino all’inizio del mese di maggio e temiamo anche oltre. Ma molti di loro hanno scrupolo di “disobbedire”: alla CEI, al proprio vescovo, al proprio superiore religioso, all’autorità civile.
Le norme che sono state diffuse dai vescovi presumibilmente intendono (ratio iustitiae) limitare la diffusione del contagio (communis utilitas). Tuttavia trascurano decisamente un altro bonum, superiore a quello della salute fisica, ovvero la salus animarum, che – guarda caso – è (o dovrebbe essere) la suprema lex di ogni azione della Chiesa. Il punto da capire è che Dio ha stabilito di comunicare la sua grazia tramite i canali sacramentali, ai quali noi siamo legati. Certamente, Egli non è legato a questi mezzi, ma noi sì. Questo significa che nell’impossibilità effettiva di accedere ai sacramenti – perché si è malati, o perché il sacerdote non è raggiungibile in un tempo ed uno spazio ragionevoli -, Dio è sovrano e può dispensare quella grazia sacramentale anche senza il sacramento.
Ma quello che stiamo vivendo è ben altro: i sacerdoti ci sono, la gran parte delle persone non sono malate; ergo, siamo tenuti ad accostarci ai sacramenti. E i sacerdoti che rimangono fedeli alla loro identità sacerdotale fanno bene a venire incontro all’esigenza soprannaturale delle anime che chiedono, debitamente disposte, i sacramenti.
E il contagio? Visto che si può andare al supermercato, in tabaccheria, in edicola e sull’autobus, con analoghe precauzioni, si può anche andare alla Messa e a ricevere i sacramenti. Punto.
I sacerdoti che hanno trovato il coraggio di fare questo, anche andando formalmente contro le disposizioni dei propri vescovi, sono più pienamente obbedienti di quanti si sono invece fermati alla lettera. Ed hanno seguito l’esempio di Cristo stesso e degli Apostoli, che non hanno esitato a disobbedire a norme volute dalle legittime autorità religiose del tempo – delle quali Gesù ha persino detto «quanto vi dicono, fatelo e osservatelo» (Mt. 23, 3) -, per obbedire a principi più alti, a Dio stesso.
Che lo sappiano o no, questi sacerdoti hanno agito secondo la virtù dell’epicheia, pienezza della giustizia e dell’obbedienza; non un’eccezione all’obbedienza, o un’obbedienza imperfetta, ma esattamente il contrario.
Mons. Athanasius Schneider è uno dei pochi vescovi che ha alzato la voce per scuotere i sacerdoti dalla paura e dalla falsa coscienza di un’obbedienza formale: «I sacerdoti devono ricordare che sono prima di tutto e soprattutto pastori di anime immortali. Devono imitare Cristo, che ha detto: “Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge” […] Se un sacerdote osserva in modo ragionevole tutte le precauzioni sanitarie necessarie e usa discrezione, non deve obbedire alle direttive del suo vescovo o del governo di sospendere la Messa per i fedeli. Tali direttive sono una pura legge umana; tuttavia, la legge suprema nella Chiesa è la salvezza delle anime. I sacerdoti in una tale situazione devono essere estremamente creativi per provvedere ai fedeli, anche per un piccolo gruppo, alla celebrazione della Santa Messa e alla ricezione dei sacramenti. Questo era il comportamento pastorale di tutti i sacerdoti confessori e martiri al tempo delle persecuzioni». Un bene più alto, una legge superiore: a questo mira l’epicheia.
Coraggio, sacerdoti! E coraggio anche ai fedeli. Dobbiamo scuoterci. C’è una parte del mondo laico che si è accorto della deriva totalitaria che questa situazione emergenziale sta prendendo; e noi cattolici, cosa facciamo? Noi che sappiamo che la Messa è più necessaria all’umanità di quanto lo sia il Sole; noi che sappiamo per fede che l’Eucaristia ci è più necessaria del pane; noi che abbiamo promesso di mettere sempre Dio al primo posto, prima della nostra stessa vita; noi, accetteremo, per una malintesa obbedienza e prudenza, che il dono totale di Sé che Cristo ha fatto nell’Eucaristia, rimanga chiuso nei tabernacoli?”

§§§

Infine pubblichiamo una lettera che i parroci del centro storico di Brescia hanno rivolto al loro vescovo di ripensare la proibizione della messa e della partecipazione di fedeli alle liturgie. 

A S. E. Rev.ma Monsignor Pierantonio Tremolada Vescovo di Brescia
Oggetto: la vita liturgica durante l’emergenza per covid-19
Eccellenza rev.ma, noi parroci [e rettori di Case di vita consacrata] nel centro storico di Brescia, ci rivolgiamo alla Sua sollecitudine per il gregge a Lei affidato dalla Divina Provvidenza, per manifestarle la nostra grave preoccupazione. Ormai da quasi due mesi, per disposizioni sia delle Conferenze episcopali nazionale e regionale, sia per decisione dell’Ordinario del luogo, non è permesso celebrare l’eucaristia con il popolo. Tale decisione, è stata assunta dall’autorità ecclesiastica ancor prima che un Decreto del presidente del consiglio imponesse eguale limitazione, mentre al contempo si continuava a consentire l’apertura a ristoranti, bar ed altre attività che comportavano forte assembramento di cittadini (si pensi ai numerosi assalti ai supermarket) senza stabilire alcuna norma di contingentamento delle presenze, con evidente discriminazione nei confronti dell’attività di culto. Sin da subito, il divieto di celebrazione dell’eucaristia con il popolo è stato generalizzato, senza distinguere fra celebrazioni con numeroso concorso di popolo e celebrazioni con minimo concorso (si pensi alle s. Messe feriali, che nel centro storico di Brescia vedono la partecipazione di un numero esiguo di persone, distribuite nei grandi spazi delle nostre chiese). Nel susseguirsi di Decreti della presidenza del Consiglio, si è giunti al paradosso che è autorizzato a uscire di casa chi voglia acquistarsi le sigarette o passeggiare l’animale domestico, ma non chi voglia recarsi in chiesa a pregare, con altra evidente discriminazione. Mai si è pensato a proporre la possibilità di celebrazioni con partecipazione contingentata, permettendo ad un numero di persone congruo al fine di mantenere il distanziamento sociale e proteggersi dal contagio, di partecipare all’eucaristia. Le chiese, per grazia di Dio, sono state mantenute aperte. Ciò comporta il paradosso che, a tutt’oggi, se tre-cinque persone si trovano in una chiesa aperta perché vi sono giunte ciascuna per la propria preghiera personale, possono rimanere in chiesa. Ma se si inizia la celebrazione della santa messa, le medesime persone, con il medesimo distanziamento reciproco e munite dei medesimi dispositivi di protezione di cinque minuti prima, non possono rimanere alla celebrazione: la chiesa viene chiusa e si celebra senza popolo. Noi sacerdoti abbiamo vissuto col cuore greve nell’obbedienza alle disposizioni e ciò ha comportato che persino nella s. Pasqua alla quasi totalità dei fedeli è stata negata la possibilità di soddisfare al precetto pasquale («Confessarsi almeno una volta all’anno, e comunicarsi almeno a Pasqua»).
Si pensa alla salute del corpo, e ciò sembra entrare in conflitto con quanto serve alla salute dello spirito. Ma è davvero così? Nessuno di noi desidera esporre i propri fedeli al pericolo o compiere gesti inconsulti. Riteniamo tuttavia necessario seriamente interrogarci su cosa significa – ad oggi – proteggere il nostro popolo. Permettere la partecipazione alla s. messa di piccoli gruppi di fedeli – una presenza contingentata in base alla metratura della chiesa oppure in base al numero dei banchi disponibili (i criteri possono essere più d’uno), nel rispetto delle misure di distanziamento sociale e con l’utilizzo dei necessari DPI, come potrebbe essere considerato un gesto che mette in pericolo il nostro popolo, più che la visita al supermarket o al tabaccaio? In questi giorni, inoltre, la Presidenza del consiglio ha comunicato anche l’intenzione di procedere alla riapertura graduale di alcune attività. Sin da subito, secondo la scelta compiuta dalla presidenza del consiglio, di cui ci risulta difficile l’intelligibilità, si potranno riaprire sul territorio nazionale le librerie: ambienti di solito molto più piccoli delle nostre chiese, nei quali è ben più facile creare assembramento. Perché le librerie sì ed altre attività no? È difficile darsi una risposta. Forse l’Associazione italiana librai ha fatto pressioni presso il governo più di quante ne abbia fatte la Chiesa italiana, per vedere riconosciuti i propri diritti?
Eccellenza, in conclusione, mossi dal desiderio di servire con maggior fedeltà e sollecitudine la missione che ci è stata affidata, ci appelliamo alla sua sensibilità e autorità per chiederLe di ripensare nella nostra Diocesi la decisione della proibizione totale di celebrare l’eucaristia con il nostro popolo, valutando la possibilità di misure più articolate e – a nostro giudizio – più rispettose del Bene del nostro popolo, che sia il suo bene integrale, di salute fisica e e spirituale insieme. E per chiederLe altresì di voler promuovere presso la Conferenze episcopali regionale e nazionale eguale ripensamento. Grati dell’attenzione che Lei, padre e pastore, vorrà dedicare alla presente, la salutiamo in Cristo.
Mons. Oliviero Faustinoni Mons. Giambattista Francesconi Mons. Maurizio Funazzi Mons. Faustino Guerrini (…) Brescia, 16 aprile 2020

§§§




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32 commenti

  • Ottorino Bonini ha detto:

    Buongiorno dr.Tosatti, in vista comunque della riapertura delle messe con popolo, in una parrocchia come la mia a Bergamo, dove (se si esclude quella delle 8,30) le altre due domenicali, ma anche quella vespertina del sabato, la chiesa – nonostante i tempi – era sempre piena (ossia minimo nessun posto a sedere), anche il semplice raddoppio del numero di messe sarebbe insufficiente in ragione delle distanze da tenere; c’è qualche disposizione straordinaria che ammette come equivalenti a quelle festive, ad sempio, le messe celebrate durante tutto il sabato (gli altri giorni in teoria si lavorerà)?
    Con i più cordiali saluti
    Ottorino

    • Marco Tosatti ha detto:

      E vuol dire che qualcuno resterà senza. Come nei supermercati: si entra al massimo in trenta, e magari ci si prenota, a giorni alterni…Organizzarsi si può sempre. Il disagio si può gestire e ridurre, con razionalità.

    • Kaboom ha detto:

      Attento, è una parrocchia di neocatecumenali.
      Cioè dietro la foglia di fico della difesa della vita c’è la paternità irresponsabile (vince chi sforna più figli, poco importa rifilarli alle babysitter ed essere assenti dalla loro vita).
      E dietro la liturgia c’è l’esclusivismo “noi facciamo Eucarestia gli altri no”. I commenti su facebook sono pubblici, andate pure a verificare come si sono lamentati i cattolici della furba furbata furbissima dei neocatecumeni. (Poi comunque è sempre tutta la Chiesa che azzecca la figuraccia, ma vabbè, ci siamo abituati).
      Infine, il parroco si è preso la responsabilità perché il parroco deve ubbidire ai catechisti laici neocatecumenali. Tra di loro il sacerdote, pardon presbitero, è una figura solo ornamentale.

      TL;DR: l’episodio di Scafato ha ben poco a che vedere con i sacerdoti onesti e coi fedeli cattolici.

  • Francesco ha detto:

    In questa drammatica emergenza la mia lode va a lei Dott. Tosatti, a tutti i laici cattolici che in vari modi hanno saputo orientare il popolo disperso di Dio, hanno supplito con la parola, il sostegno el’esempio al silenzio assordante dei vescovi e del servo dei servi di pachamama.

  • Iginio ha detto:

    Coronavirus – Discorso del presidente del Paraguay: Io ho fede in Dio

    • Monica ha detto:

      Ma no, dai! E’ uno scherzo! Quello o è il Papa travestito o almeno un Cardinale di Santa Romana Chiesa!

    • Alessandro2 ha detto:

      Meno male che c’è ancora gente con la fede. Mi vergogno di molti nostri pastori.

  • Francesca ha detto:

    Bel fuoco di fila oggi dott. Tosatti! Benissimo. Bisogna SOLLEVARSI IN PIEDI e far sentire la nostra voce!! Ma ci rendiamo conto che non abbiamo celebrato la Pasqua?? Abominevole!! Da non dormirci la notte. Ma come si fa? Dopo il supplizio di nostro Signore noi ci facciamo recludere senza aprire bocca?

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    “Secondo i dati forniti dalla Protezione Civile, all’attualità vi sarebbero 20.465 morti….. ”
    Ideona! Siccome sono morti tutti a letto sarebbe opportuna una legge che obblighi tutti a dormire in piedi o, al massimo, seduti.

    • Monica ha detto:

      Dati ISTAT 2018 circa 633.000 morti/anno cioè 1734 morti/giorno (nel 2019 dovrebbero essere stati circa 650.000 ma non ho trovato il dato ufficiale).
      Riportiamo tutto nell’arco dei circa 90 giorni dell’epidemia.
      Nel 2018 abbiamo quindi avuto circa 156.000 morti in 90 giorni.
      Una curiosità: di questi 156.000 morti, nel 2018 circa 12.000 (dico DODICIMILA) sono deceduti per infezioni contratte in ospedale!
      Morti per coronavirus COVID19:
      -16.299 dai 70 ai 100 anni (181 morti/giorno)
      -966 dai 0 ai 59 anni (11 morti/giorni)
      -2242 dai 60 ai 69 anni (25 morti/giorno)
      TOTALE: 217 deceduti al giorno

      La quasi totalità dei deceduti avevano altre patologie.
      Inoltre, si può affermare che una persona di 95 anni sia morta PER coronavirus?

      Quando saranno disponibili i dati 2020 chissà se qualcuno si ricorderà di confrontare i dati statistici per scoprire che magari il totale dei morti sarà uguale o inferiore a quello degli anni precedenti.

      Quello che non sarà sicuramente uguale sarà la Chiesa e il sentimento dei fedeli verso di essa, l’economia (qualcuno in questo periodo si è comprato mezzo mondo) e gli equilibri geo-politici (gli scambi di accuse USA-Cina cominciano ad essere pubblici. Vediamo come andrà a finire).

      • Milli ha detto:

        Sig.ra Monica, per cominciare i giorni della pandemia sono 60 e non 90, ricorda il 21 febbraio?
        Se consideriamo i dati a livello nazionale, i decessi sono relativamente pochi, si parla mediamente di un più 20 %, ma dipende anche dalle zone, in certe regioni i decessi sono pochi.
        Dalle nostre parti, in Lombardia e Emilia Romagna i decessi sono triplicati o quadruplicati. Forse per voi contano poco o niente, ma è già qualcosa che la malattia non si sia diffusa in eguale misura in tutta Italia.
        Ora, voler negare o minimizzare queste morti (tanto erano vecchi, avevano altre patologie..) mi sembra poco caritatevole e strumentale a voler dimostrare qualche altra teoria.
        Una parola per definire “patologie pregresse”: dal momento che qualcuno di questi deceduti lo conoscevo o ne ho letto sui giornali, per patologia pregressa si può intendere avere la pressione alta, avere qualche chilo in più, il diabete, asma allergica, più le altre patologie più gravi, ovviamente.
        Qualcuno ha scoperto di avere patologie pregresse quando si è trovato ricoverato, prima non lo sapeva.
        Concordo che i numeri della pandemia non sono all’altezza della pestilenza del XIV secolo, del XVI secolo e dell’influenza spagnola, però la medicina ha fatto enormi progressi, giusto?
        Se vogliamo perorare la causa delle chiese aperte e delle messe per il popolo, facciamolo , ma per cortesia, senza minimizzare queste povere vittime dimenticate, grazie.

        • Monica ha detto:

          Gentilissima Sig.ra Milli,
          Non è mai stata mia intenzione affermare che le vite degli anziani valgano meno delle altre! Ho sempre amato tantissimo gli anziani che avevo attorno a me anche quando ero giovane. Figuriamoci ora che sto entrando a far parte della categoria!

          La data del 21 febbraio è quella “burocratica”. Quella più probabile di inizio circolazione del virus è databile a un mese prima più o meno.
          Non ritengo quanto scritto una mancanza di carità, lungi da me, ma solo una personalissima e quindi opinabile, opinione sui fatti.

          La relazione tra un indebolimento generale dell’organismo dovuto a “patologie” tout-court e quella più specifica tra determinate patologie, alcune citate da lei quali il diabete o l’asma, è acclarata.

          Anche io ho perso un lontano parente solo settantenne ma era in cura per un tumore e quindi in chemioterapia il che significa che aveva un sistema immunitario compromesso per non dire azzerato.

          Ha anche ragione quando dice che alcune zone sono state più duramente colpite di altre e se questo è umanamente sconvolgente perchè abbiamo visto scomparire intere generazioni, da un punto di vista statistico va solamente inquadrato nei giusti termini.

          Mi perdoni un esempio estremo. Se io creassi una comunità di mille persone tutte anziane, malate e magari in chemio e poi inviassi lì in mezzo a loro un positivo e quegli anziani morissero in massa, potrei estrapolare una legge generale di mortalità sulla malattia basandomi sui dati in quella comunità? Naturalmente no e i dati andrebbero diluiti a livello generale mentre il dolore quello non si può diluire.
          Purtoppo la storiella dei polli in statistica è sempre valida.

          L’esempio, in realtà, non è poi molto distante da quello che sta avvenendo in quelle RSA dove, in molti casi, l'”untore” è rappresentato dalla cattiva condotta dei ricoveri, condotta spesso tristemente riconducibile alla fame di guadagno.

          Quanto alla progredita scienza medica, fino ad oggi le opzioni a sua disposizione sono state l’isolamento, la ventilazione forzata e qualche farmaco.

          La ventilazione forzata non è riuscita a salvare molte persone e la ragione è ormai chiara: il polmone è pieno di micro trombi per cui non può avvenire lo scambio di ossigeno negli alveoli per quanto si alzi la pressione di ventilazione (che poi non può essere alzata oltre un certo limite per non far esplodere i polmoni).

          I farmaci fino ad ora utilizzati sono più pagliativi che altro e alcuni somministrati in modalità “compassionevole” vale a dire fuori dai protocolli. E’ovvio che con il passare del tempo, i progressi ci saranno e negli ultimi giorni alcuni farmaci coaudiutori (non preventivi) con un’efficacia provata sono saltati fuori.

          Restano l’isolamento e le precauzione igieniche di buon senso.

          Se leggiamo il modo in cui San Carlo Borromeo ha dato istruzioni al Clero (e al popolo!) per arginare la peste, si riscontrano, mutatis mutandis, le stesse tipologie di precauzioni in quanto allora come oggi tutte le certezze della Scienza sono andate in fumo davanti ad un fenomeno “nuovo”.

          Voglio dire che ci sono anche scienziati e personalità che sostengono tesi contrarie al mainstream ma sono stati insultati, tacitati e messi alla gogna. Anche denunciati per “diffondere tesi contrarie alla scienza ufficiale”.

          Saranno dei pazzi? Forse sì, forse no. D’altronde anche noi che scriviamo in questi blog sosteniamo tesi contrarie al mainstream e veniamo talvolta insultati a trattati come religiosi invasati, fanatici e “medievali”.

          Tutto questo “sproloquio” per sostenere la mia personale opinione che questa emergenza è stata davvero strumentalizzata da chi ha un reale interesse a farlo.
          Ci stanno distruggendo umanamente, psicologicamente e religiosamente con una informazione orientata al terrore e quindi alla successiva possibilità di una facile manipolazione.

          Ne vedremo delle belle, temo, in campo geo-politico, economico e delle libertà personali tra cui quelle religiose. Spero ardentemente di sbagliare.

          E accolgo infine il suo importante grido per le “povere vittime dimenticate”: preghiamo per loro, singolarmente nelle nostre case e promuovendo messe di suffragio particolari per tutti i fratelli deceduti ai quali è stata negata la possibilità di ricevere i Sacramenti postremi.

          • Milli ha detto:

            Sig.ra Monica, la ringrazio per la sua risposta. Siamo sicuramente d’accordo che questa pandemia verrà sfruttata per motivi politici e finanziari (Vedi case farmaceutiche che vogliono imporre i loro vaccini, vedasi anche lo scontro Trump-OMS, guidato da un certo Bill Gates). Stiamo vedendo inquietanti app che vogliono monitorare i nostri spostamenti e contatti.
            Però fino a qualche giorno fa si parlava di flagelli divini, ora mi pare invece che si voglia far intendere che questa pandemia non è così grave .
            In particolare faccio riferimento ai vari dati Istat che mostrano una situazione con percentuali basse.
            Tutto giusto, per carità.
            Però se al Centro -Sud, grazie a Cielo e anche al lockdown, il virus non si è diffuso , al contrario, qui nella zona rossa, dove vivo e quindi posso parlare, qualcosa di brutto è successo. Tutti noi ci consoliamo dicendo che erano persone anziane e già ammalate, ma non è esattamente vero, conoscevo persone morte a 45-55 anni che stavano normalmente bene.
            Sono morti 80 sacerdoti (23 a Bergamo) , molti anziani, ma qualcuno 40-50 enne e parecchi medici e operatori sanitari.

            Inoltre lei ha pubblicato dati Istat un po’ confusi, i morti degli anni scorsi erano intesi in un anno, qui stiamo parlando di 60 giorni (e non 90), i morti al giorno sono ben più di 217, ma più di 500 .
            In particolare la frase :”Quando saranno disponibili i dati 2020 chissà se qualcuno si ricorderà di confrontare i dati statistici per scoprire che magari il totale dei morti sarà uguale o inferiore a quello degli anni precedenti.”, mi sembra una beffa crudele, dal mio particolare punto di vista.
            Vuole dei dati della zona rossa(solo il lodigiano, escludendo Bergamo e Milano che sono messi pure peggio)?
            Le metto il link del nostro giornale locale con i dati di qui.
            https://www.ilcittadino.it/cronaca/2020/04/18/morti-covid-19-lodi-260-picco-di-800-a-castiglione/Y5wktIIvkwDV4Gq4XZ4zx3/index.html
            Si domandi se questi dati fossero stati uguali in tutta Italia.
            Mi perdoni se sono sembrata un po’ aggressiva, non era nelle mie intenzioni.

  • Monica ha detto:

    ..dimenticavo.
    Promuoviamo collette per pagare le multe di quei Santi Sacerdoti che si sono visti punire solo per avere compiuto al loro dovere di pastori.
    Voi pochi siti a cui tutti noi “piccolo gregge” facciamo riferimento, fatevi promotori di lettere di protesta verso i responsabili locali che comminano con grande zelo queste sanzioni (sindaci, forze di polizia).
    Rendiamo visibile la nostra protesta altrimenti rimaniamo in questi siti “protetti” a darci inutilmente ragione fra noi che siamo già tutti quanti d’accordo.

  • Monica ha detto:

    Buonasera Dott. Tosatti,
    Si può ancora aderire alla lettera alla CEI? bisogna inviare la mail all’avv. Fontana?
    Se ci sono altre iniziative in corso o se ne vogliono promuovere di nuove fatecelo sapere.
    Grazie

  • Marco Matteucci ha detto:

    LE FORZE CHE SERVONO SATANA, STANNO CERCANDO DI ESTIRPARE LA MIA CHIESA PER VOMITARE LE LORO ABOMINAZIONI.

    Se vuoi leggere tutto:
    https://reginadelcielo.wordpress.com/2020/04/16/le-forze-che-servono-satana-stanno-cercando-di-estirpare-la-mia-chiesa-per-vomitare-le-loro-abominazioni/

  • P. Luis Eduardo Rodrìguez Rodríguez ha detto:

    FULGENS CORONA

    A tutti gl’ italiani e non, che venerarono la reliquia di S. Bernardette, veggente dell’ Immacolata a Lourdes, l’ anno scorso nel pellegrinaggio in tutta Italia (Dal 27 aprile al 22 agosto 2019, 34 diocesi) ed oggi suo 141° del Dies Natalis (93° natalizio del Pontefice Benedetto XVI che annunciò l’ 11 febbraio LOURDES 2013, che continuando ad essere papa lasciava il potere ai lupi per smascherarli tutti…), eppure San Benedetto Giuseppe Labre, santo francese che finì a Roma, nella Chiesa Santa Maria dei Monti (parrocchia cardenalizia, del cardinale Jorge Urosa, di Caracas), Vi propongo la lettura di questo splendido testo, di un vero Papa, chiedendo ai due santi d’ oggi e tutti quanti d’ ogni giorno, tutte le Grazie per continuare saldi nella Vera Fede e Vera Chiesa.

    Io con altro Sacerdote, per Grazia della Vera Misericordia Divina, ci abbiamo fatto 14 ore di macchina con solo una fermata per benzina e per pranzo un panino, per raggiungere e venerare la reliquia di S. Bernardette ad Ostuni, Brindisi, 24 giugno 2019. Ma qui, nella periferia di Caracas, non posso già contare quante Grazie solo in specifico attraverso Lei, per quel gesto d’ andare a venerarLa, continua ad elargirci il Vero Dio.

    http://www.vatican.va/content/pius-xii/it/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_08091953_fulgens-corona.html

    • ulisse ha detto:

      Caro padre Rodriguez anche io amo Santa Bernadette aveva l’asma ma gli arcigni inquisitori la martellavano di domande. Anche i pastorelli di Fatima vi è quella fotografia con i faccini spaventati li avevano minacciati di farli bollire nell’olio.
      Più volte lei ha detto che stima Pio XII cercherò di mandarle un documento (1997) che le piacerà. Ogni giorno 5 giri per il Rosario e 2 giri per la Coroncina per poco più di 2 KM.

      • P. Luis Eduardo Rodrìguez Rodríguez ha detto:

        Stima ED AMORE IMMENSO E GRATO AD UN VERO AMICO POTENTE CHE M’ AIUTA GIORNO DOPO GIORNO SAN PIO XII !!!

  • stefano raimondo ha detto:

    Prima era il 15 marzo, poi il 3 aprile, poi il 18, già si parla del 1 maggio, qualcuno più audace rilancia a giugno. È la tecnica del gradualismo, step by step continuerete a rimanere a casa, finché un giorno non ricorderete nemmeno il motivo per il quale siete stati imprigionati. (cit.)

  • Pier Luigi Tossani ha detto:

    Ormai il danno “politico” la CEI l’ha fatto, poi i risultati “politici” sono stati devastanti, vedi qui

    https://www.lanuovabq.it/it/la-messa-alla-gogna-striscia-fa-multare-prete-senza-motivo

    e qui

    https://www.lanuovabq.it/it/una-vergogna-per-politici-giornalisti-e-vescovi

    la giusta sintesi del direttore della NBQ Riccardo Cascioli, circa il vero e proprio abominio che ne è venuto fuori.

    Francamente non credo che la CEI recederà dalla sua posizione prima del 3 maggio. Recedere da una decisione già presa, addirittura anticipando quelle che poi si sono rivelate vere e proprie vessazioni governative, vorrebbe dire ammettere di avere sbagliato. Vediamo.

    • cosimino ha detto:

      Gentile Tossani,

      si, le parole di Cascioli da te segnalate sono davvero da leggere.
      Quello che sta facendo “La Nuova Bussola” è notevole!

      Le tue previsioni, temo, siano giuste.

      Sono testardi ed ostinati.

      Il dramma è che sono ostinati nel male.

      Di positivo segnalo le belle iniziative che Tosatti segnala in questo articolo e cito un episodio.

      Martedì sera, con la sua insopportabile flemma, Marco Invernizzi “bacchettava” le persone che telefonavanano e GIUSTAMENTE esprimevano indignazione ed il desiderio che si rivedessero le assurde costrizioni.

      Il nostro, lungi dal dire “signora, ha ragione, è una dura prova, speriamo i nostri Pastori si accorgano dell’errore fatto” le contraddiceva: “eh ma le chiese sono aperte!”.
      Ma se le persone gli ripetevano il drammatico desiderio di confessarsi e la IMPOSSIBILITA di farlo, lui ripeteva la tiritera.

      Ecco perchè dico che AC è una setta.
      Loro NON RAGIONANO, loro semplicemente eseguono.
      Se l’ordine di scuderia è “DIRE LA CEI HA FATTO BENE” essi ripetono tutti lo stesso.

    • Maria Grazia ha detto:

      @PIER LUIGI TOSSANI – Io credo che se la CEI desisterà dal proseguire nell’azione di blocco delle sacre liturgie non sia tanto per la pressione dei fedeli nè per motivi religiosi ma perchè le casse finanziarie delle parrocchie ….. languono ed i Sacerdoti non potendo più chiedere sovvenzioni alle curie vescovili delle proprie diocesi fanno riferimento diretto alla Santa Sede. Il danno finanziario parrocchiale, del resto, dev’essere abbastanza serio se si considerano gli introiti mancati per funerali, matrimoni,messe quotidiane e festive (annesse le intenzioni per la commemorazione dei defunti), celebrazioni delle palme, riti di passione, battesimi e la celebrazione della Pasqua.

  • DON ETTORE BARBIERI ha detto:

    Non vorrei sembrare cattivo, ma perché anziché scrivere ai vescovi non si denunciano penalmente i responsabili di quegli abusi? Potrebbe essere un segnale importante per chi ha voglia di peccare di zelo..

    • Alessandro2 ha detto:

      Denunciare le “forze dell’ordine” in ItaGLia? E’ come denunciare i narcos a Ciudad Juarez, sa?

      Leggo nel bel blog di Nicola Porro (lo consiglio) un intervento di Max Del Papa https://www.nicolaporro.it/quellideologia-catto-comunista-che-ci-sta-rovinando/ :
      “[…] si lascia ampio mandato di controllo e repressione di poveri cristi a forze dell’ordine che giorno per giorno si trasformano in sbirraglia e perdono il favore dei cittadini, perché non ci mettono quasi nessun buon senso, nessuna elasticità, nessunissima comprensione”.

  • Gino ha detto:

    È ora che seriamente si pensi al più presto alla possibilità programmata dell’accesso all’Eucarestia. Noi fedeli dobbiamo avere l’opportunità dopo l’ascolto della messa in streaming di recarci ad un orario concordato come per altre occasioni per ricevere l’Eucarestia.
    Sono un medico e sono uno dei 300 volontari che sta partecipando alla lotta contro questo virus. Con ordine e un minimo di fantasia possiamo tornare ad incontrare il nostro Signore nel Santo Sacramento