OM TESTA LA COMMISSIONE ANTI-FAKENEWS. 8 PUNTI. VEDIAMO…

8 Aprile 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, la creazione da parte del sottosegretario Martella di una Commissione per combattere la diffusione di fake news (notizie false, si dice in italiano: e che c’è di male?) ha suscitato la curiosità di Osservatore Marziano, che ci ha scritto per suggerire alla detta Commissione (preoccupante, preoccupante…) di darci prova della sua efficacia e affidabilità. Buona lettura…

§§§

Caro Tosatti, come lei forse ricorda ( glielo spiegai quando la invitammo un weekend qui da noi prima di decidere di fondare Stilum Curiae), qui su Marte istituimmo una Commissione di inchiesta World Anti-fake News nel 1969 quando leggemmo sui giornali terrestri che l’Apollo 11, americano, era sbarcato sulla Luna.

Data la nostra lunga amicizia le suggerisco di mettere in imbarazzo detta Commissione proponendo di valutare una serie di news, chiedendo se sono vere o false e su quale base di informazioni sono in grado di stabilirlo.

Ovviamente per la Commissione è impossibile concludere se le informazioni proposte qui sotto siano o no fake. Cosicché lei potrà facilmente anticipare che il problema non è tanto di legalità, competenza, capacità, bensì di impossibilità di completare l’obiettivo della missione.

Così detta Commissione dovrà necessariamente limitarsi a chiedere, a chi è sospettato di aver divulgato la fake news, di dimostrare lui, se sono vere e perché. SE ciò avvenisse, l’Inquisizione a questo punto ritornerà in auge, visto che non tutto è immanente, e c’è molto di trascendente nella conoscenza umana. Ma anche l’ immanente, per voi, non è sempre facilmente spiegabile.

Le faccio di seguito alcuni esempi di possibili fake news, su cui detta Commissione potrebbe cimentarsi. Lei che pensa? Quale verdetto sortirebbe?

 

Otto esempi di news che potrebbero esser sottoposta a valutazione della Commissione anti-fake news. Queste news sono vere o false? come la Commissione lo stabilirebbe?

 

1°- Bergoglio è, e dimostra sempre di esserlo, il Vicario di Cristo e Pontefice della Chiesa Cattolica Apostolica Romana. Voluto dallo Spirito Santo ed infallibile quando parla ex Cathedra. Nonché dolce Cristo in terra e pastore dell’intero gregge di Cristo.

2°-La Madonna è una discepola di Gesù, non è nata santa e si è specializzata alla alta scuola logistica di Gerusalemme in consegna di messaggi, acquisendo il titolo accademico di “Postina” (PHD in trasporti cielo-terra).

3°- La comunità di Sant’Egidio è un braccio dei servizi segreti americani, in origine nato e sostenuto per controllare potenziali conflitti in Africa attraverso le Nunziature della Santa Sede in Africa.

4°- La rinuncia di Papa Benedetto XVI è stata forzata dopo il suo rifiuto, ben otto volte, al premier Mario Monti, per conto della Merkel, di aprire al mondo luterano pur di realizzare l’Europa. Con minacce se ciò non fosse stato fatto. Anche magari cominciando con un gesto simbolico (Statua di Lutero in Vaticano).

5°-Il card. Pell è stato richiamato in Australia per il processo, dopo che aveva deciso e comunicato, in qualità di ministro delle finanze della Santa Sede, di aprire un’inchiesta sull’utilizzo dell’Obolo di San Pietro per sostenere la campagna elettorale della Clinton. E perché voleva indagare su un conto milionario in Svizzera del card… e del card…..(omesso).

6°- Il riscaldamento globale e l’ emergenza climatica, sono realmente una BUFALA, come ha detto il premio Nobel Rubbia. E’ stato deciso di imporli all’opinione pubblica, per fini geo-economico politici.

7°- Il processo migratorio ha sempre avuto come principale scopo quello di ottenere sincretismo religioso ed è stato concepito e deciso già nel 1973 all’Onu.

8°- Il Vaticano è stato dato in affitto all’UNESCO nell’aprile del 2013. (Il prezzo di affitto è sconosciuto). Il rappresentante Unesco in Italia è l’opinionista Melloni, di Repubblica.

Queste informazioni sono fake o no? qualcuno è in grado realmente di dimostrarlo? Si chiede cortesemente alla costituenda Commissione Anti-fake News, quale test della sua efficacia e affidabilità, se sia o no in grado di stabilire la falsità o correttezza di queste news, spiegandocene la ragione.

Noi (di Stilum Curiae) per primi chiediamo la verità, vogliamo conoscerla.

OM

§§§




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33 commenti

  • Sconsolata ha detto:

    E se affidassimo alla Commissione il compito di dirimere una buona volta l’enigma su Giuda, che oggi Bergoglio ha riproposto nell’omelia da Santa Marta, nel mercoledì santo – ha detto- chiamato anche “mercoledì del tradimento”, dedicato al ricordo di quel discepolo che “vende il Maestro”? Così che calendarizzeremo questa ricorrenza quale tributo all’ “Amico” Giuda…ai Giuda di ogni tempo…
    Questo il passaggio più … significativo:
    «Una cosa che attira la mia attenzione è che Gesù mai gli dice “traditore”; dice che sarà tradito, ma non dice a lui “traditore”. Mai lo dice: “Vai via, traditore”. Mai! Anzi, gli dice: “Amico”, e lo bacia. Il mistero di Giuda: com’è il mistero di Giuda? Non so … Don Primo Mazzolari l’ha spiegato meglio di me … Sì, mi consola contemplare quel capitello di Vezelay: come finì Giuda? Non so. Gesù minaccia forte, qui; minaccia forte: “Guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’Uomo viene tradito: meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!” (Cf. Mt. 26,24). Ma questo vuol dire che Giuda è all’Inferno? Non so. Io guardo il capitello. E sento la parola di Gesù: “Amico” ».

  • Adriana ha detto:

    Gentile Tosatti ,
    a proposito di Kafka …pare che tutti gli interventi medico-chirurgici siano andati in cavalleria , a causa del Corona Virus , e c’è qualcuno ( i soliti ) che se ne ” preoccupa ”
    moltissimo https://www.ilgiornale.it/cronache/saviano-boldrini-e-ong-vogliono-laborto-domiciliare-covid-1851728.html
    I Samaritani del sociale !

  • Marco Matteucci ha detto:

    MALATTIE E VIRUS CREATI IN LABORATORIO E SPARATI DAGLI AEREI, SARANNO ATTIVATI NEL VOSTRO PIANETA
    https://reginadelcielo.wordpress.com/2020/03/13/malattie-e-virus-creati-in-laboratorio-e-sparati-dagli-aerei-saranno-attivati-nel-vostro-pianeta/

    …e di questa che cosa ne pensa caro O.M?

  • andrea cerletti ha detto:

    Buongiorno Tosatti,
    ho letto questo Suo post con cui rispondeva a un utente che diceva che Pell è stato assolto per “ragionevole dubbio”:

    MARCO TOSATTI
    8 Aprile 2020 alle 7:37 am
    Legga quello che scrive l’Alta Corte nella sua sentenza. Capirà che i sette giudici – all’unanimità – hanno pur con tutte le cortesie del caso e della casta verso i loro colleghi precedenti detto che semplicemente il crimine non poteva essere commesso. Come anche il buon senso sin dall’inizio faceva capire. Legga, e vedrà.

    Volevo, da un lato sottolineare che il summary della sentenza conferma quanto detto dall’utente: “ought to have entertained a doubt as to the applicant’s guilt with respect to each of the offenses for which he was convicted, and ordered that the convictions be quashed and that verdicts of acquittal be entered in their place”: ragionevole dubbio e non “fatto non commesso”.

    Dall’altro volevo chiederLe se può mettere il link per leggere la sentenza, che mi incuriosisce molto avendo letto quella precedente. Grazie.

    • Marco Tosatti ha detto:

      Gentile Cerletti, il problema è che qui non siamo di fronte a un fatto. Non esiste nessuna prova – se non la dichiarazione dell’accusatore – che qualcuno sia stato abusato. Nessuna evidenza o testimonianza: solo un’accusa emersa decenni dopo il presunto misfatto. Manca il delitto, manca il cadavere. E infatti l’Alta Corte usa il termine “innocente” due volte: “C’è una significativa possibilità in relazione alle accuse che sia stata condannata una persona innocente”. Che è la stessa conclusione a cui era arrivata la primissima giuria popolare che infatti aveva assolto – dieci contro due – il cardinale. Ora, io non conosco la Giustizia australiana. Ma credo che in base a questa sentenza – che infatti ha liberato Pell da ogni accusa, e l’ha liberato immediatamente, Pell potrebbe rivalersi civilmente e forse anche penalmente nei confronti del suo accusatore. Diffamazione e calunnia sono reati, in genere. Io lo farei di sicuro. Quindi la “mancanza di prove” è una sciocchezza colossale: perché non sono le prove di innocenza che mancano, è il delitto. E infatti l’accusatore non ha potuto portare nessuna testimonianza o evidenza a supporto. Ho avuto il PDF della sentenza da un amico; ma credo che sia facile trovarlo sul web. Buona giornata.

      • andrea cerletti ha detto:

        Buongiorno,
        ho provato a cercare la sentenza sul web ma non si trova. A questo punto farebbe cosa utile a pubblicarla Lei, trattandosi di un atto pubblico e non riservato. Gliene sarei grato.

        Tornando al tema del mio intervento e lasciando da parte ogni personale opinione che si può avere sul Cardinale e su come sia stato gestito il processo nelle sue fasi precedenti, vorrei focalizzarmi sul Suo virgolettato: “C’è una significativa possibilità in relazione alle accuse che sia stata condannata una persona innocente””.

        Ora, se una Corte si esprime in termini di “possibilità” (“è possibile che non”) sta appunto applicando il principio della colpevolezza oltre ogni ragionevole dubbio. In altre parole: dato un impianto probatorio che depone per la colpevolezza, se residuano margini di dubbio (cioè: se se non si supera la soglia della certezza piena e rimangono possibilità di opinare diversamente), l’ordinamento impone di assolvere.
        Se la Corte avesse ritenuto l’impianto probatorio del tutto carente, non avrebbe usato quella formula, ma altra di assoluzione piena. E’ una differenza che può apparire sottile, ma funziona così. Significa che l’accusa aveva quasi raggiunto la pienezza della prova, ma mancava quell’ultimo miglio che eliminasse qualsiasi dubbio (ragionevole).

        Questo, naturalmente, non significa approvare la scelta della Corte, dato che anche la “concludenza” della prova sia la “ragionevolezza” di una diversa lettura, in fin dei conti sono abbastanza discrezionali.

        • Marco Tosatti ha detto:

          Mi permetta di insistere: manca il delitto. Non c’è il crimine. E infatti del delitto non si parla. Si dice solo che una persona è stata condannata e che probabilmente era innocente.
          E ancora: l’Alta Corte esaminava COME si era comportata la Corte di Appello, e se avrebbe dovuto avere dubbi sull’accusa, e non sul fatto che Pell avesse commesso un crimine peraltro esistente solo nell’accusa non provata e non circostanziata di una singola persona. Infatti, scrivono, riferendosi alla denuncia principale:
          “Resta il fatto che le prove di testimoni, la cui onestà non è stata messa in discussione, (i) hanno posto il richiedente sui gradini della Cattedrale per almeno dieci minuti dopo la Messa del 15 e 22 dicembre 1996; (ii) lo hanno collocato in compagnia di Portelli quando è tornato in sagrestia dei sacerdoti per togliersi i paramenti; e (iii) hanno descritto il traffico continuo in entrata e in uscita dalla sagrestia dei sacerdoti per dieci o quindici minuti dopo che i servitori d’altare hanno completato l’inchino al crocifisso”.
          L’Alta Corte afferma che la Corte di Appello (e uno dei tre giudici lo ha fatto) avrebbe dovuto avere dubbi sulla credibilità dell’accusa; non che ci sia una percentuale di dubbio su Pell.

          • andrea cerletti ha detto:

            Scusi, mi creda non è per polemica. Non è corretto eliminare la “percentuale” e lei stesso inizia il messaggio parlando “probabilità” dell’innocenza.
            Le prove devono sempre superare delle soglie, generalmente espresse in termini percentuali. Es.: in un giudizio civile di risarcimento danni (e la presunta vittima avrebbe potuto fare un’azione civile), il fatto si ritiene provato in base ad un criterio del “più probabile che non” che si esprime nel “50% + 1”.
            In ambito penale si esige la certezza completa e perché vi sia certezza completa bisogna che non vi sia nemmeno un elemento che possa essere spiegato diversamente da come lo spiega la tesi accusatoria.
            Si viene assolti per “ragionevole dubbio” quando la tesi accusatoria non ha raggiunto quel livello massimo di certezza.
            Ma per declinare l’assoluzione in termini di “delitto che non sussiste”/”persona che non ha commesso il delitto”, piuttosto che in termini di “ragionevole dubbio”, occorre verificare il grado di concludenza probatoria della tesi accusatoria: cioè, quando la probabilità è bassa, si da per non provata l’esistenza del fatto o la partecipazione dell’accusato al fatto 8e sono i casi di cosiddetta assoluzione con formula piena), quando la probabilità è alta (ma non fornisca la certezza assoluta) si opta per il “ragionevole dubbio”.
            Questo è il dato tecnico. Se la sentenza dice quello che lei riporta, significa che esisteva qualche elemento che poteva far dubitare della bontà delle dichiarazioni dell’accusatore e che tale elemento non era stato valutato ai fini di ritenere non decisiva la prova. Non significa che quell’elemento avrebbe escluso o ridotto al di sotto della soglia di inferenza probatoria le dichiarazioni dell’accusatore o le prove da questo portate (diversamente la conclusione sarebbe stata: fatto non provato, fatto non sussistente per il diritto).
            Naturalmente rimane che il ragionevole dubbio poteva essere rilevato già nel primo grado, il che significa che l’ingiustizia rimane e che Pell poteva evitarsi il carcere.
            Saluti

          • Marco Tosatti ha detto:

            Vedo che non riesco a farmi capire. L’Alta Corte non ha giudicato l’operato di Pell. Ha giudicato l’operato della Corte di Appello, e ha detto quello che ha detto. E ha parlato di innocenza. Non ne ho parlato io. Le percentuali le tira fuori lei, non so da dove, ma probabilmente solo perché le fanno comodo. L’Alta Corte aveva tre possibilità: chiedere che la Corte d’Appello rivedesse il processo; chiedere che l’istruttoria fosse riaperta sin dall’inizio, cioè dal primo grado di giudizio; cancellare totalmente i primi due gradi di giudizio. Cioè la soluzione più favorevole a Pell. Che è quello che ha fatto, contro ogni aspettativa, e contro le attese dell’opinione pubblica. Questa è la realtà. Se avessero avuto dei dubbi “percentuali” sull’innocenza, avrebbero scelto una delle prime due soluzioni. Continuare a discettare in giuridichese non serve a nulla. Anche perché, e questo lei continua a ignorarlo, non parliamo di un “fatto”: non è che X sia stato abusato da qualcuno, e bisogna vedere se sia stato Pell o qualcun altro. Che X sia stato abusato non è detto e provato da nessuno, è una pura e semplice affermazione di X. Non è un fatto. Mi scusi, ma lei si sta arrampicando sugli specchi.

          • ulisse ha detto:

            Non sono un giurista ma qualcosa di diritto ho studiato. L’impianto storico in Italia era basato sui 3 gradi di giudizio.
            Primo livello da un giudice o tribunale o corte di assise scelta dovuta alla gravità del reato in corrispondenza della relativa gravita della pena se inflitta.
            Secondo grado Corte di appello o Corte di assise d’appello.
            Terzo grado che non a caso è chiamato ricorso alla Corte di cassazione che NON GIUDICA IL REATO MA SOLO SE NEL PRECEDENTE PROCESSO SI SONO RISPETTATE LE REGOLE.
            Ritengo che anche i Australia vi sia qualche cosa di simile per cui questa corte ha detto che non erano state rispettate le regole cosa per altro evidentissima quando la prima giuria aveva assolto Pell ma con qualche cavillo si era costituita una seconda giuria cosa che desta molte perplessità.
            Faccio notare che la Cassazione italiana invalida un processo se una notifica è stata fatta con un giorno di ritardo quindi senza entrare nel merito.
            Oggi le cose sono più complicate perché vi è il giudice delle indagini preliminari e praticamente quasi un 4 grado. Poi vi è il ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo quindi un 5 grado.Troppo lungo tentare di spiegare perché sono state fatte queste modifiche.

          • Marco Tosatti ha detto:

            Grazie si rilegga quello che ho scritto in precedenza, in particolare la questione relativa alle tre possibilità che l’Alta Corte aveva, e come abbia scelto, all’unanimità, quella più netta e limpida in merito. Vorrei, ancora una volta, ricordare che non si discuteva di un delitto oggettivo e/o corroborato da testimonianze, ma di un’accusa presentata decenni dopo, da una singola persona, che non ne aveva mai parlato fino a quel momento, che non si ricordava la data esatta dell’accaduto, e che ha aspettato per la denuncia che morisse la presunta seconda vittima, che però aveva detto a sua madre di non aver mai subito abusi. Di che cosa vogliamo parlare?

  • OK ha detto:

    Quindi, in buona sostanza, se chiedere la prova dei fatti – unico metodo per apprezzarne la veridicità – significa “inquisizione” e quindi è negativo, la soluzione è che ciascuno debba sentirsi libero di scrivere le balle che vuole. Ok capito.

    • Marco Tosatti ha detto:

      Non credo abbia capito nulla. Ma non importa…

      • OK ha detto:

        OM: “Così detta Commissione dovrà necessariamente limitarsi a chiedere, a chi è sospettato di aver divulgato la fake news, di dimostrare lui, se sono vere e perché. SE ciò avvenisse, l’Inquisizione a questo punto ritornerà in auge, visto che non tutto è immanente, e c’è molto di trascendente nella conoscenza umana. Ma anche l’ immanente, per voi, non è sempre facilmente spiegabile”.

        Cosa c’è da capire? Se chiedere conto di ciò che si afferma significa “inquisizione”, mi pare si vada nella direzione detta da me. La “supercazzola” finale su immanente/trascendente rivela il fatto che si tratterebbe di affermazioni non verificabili in fatto ma solo con un metodo inquisitoriale, il che rivela ulteriormente che chi le ha dette non ha lui per primo evidenze del fatto ma che si tratta di sue proprie escogitazioni.

        Se c’è un’altra interpretazione me la spieghi per favore. Grazie.

        • Elia ha detto:

          L’onere della prova è a carico di chi accusa e non della persona che viene accusata. Esempio, il pubblico ministero che indaga un soggetto, e ne chiede il rinvio a giudizio al giudice per le indagini preliminari, deve produrre le prove del fatto criminoso.

          • precisazione ha detto:

            E’ chi afferma un fatto a doverlo provare. Non è tecnicamente possibile provare l’inesistenza di un fatto, nella maggior parte dei casi. Ciao.

          • Marco Tosatti ha detto:

            L’onere della prova sta all’accusa. Se no, siamo a Kafka. Buonasera.

  • Pier Luigi Tossani ha detto:

    Razzante, dalla NBQ, è favorevole alla commissione, anzi ne fa parte:

    https://lanuovabq.it/it/covid-19-e-fake-news-nessuna-censura

    ma a mio parere la cosa non regge, perché il primo diffusore di fake news, o anche di errori clamorosi fatti passare per buoni provvedimenti, è proprio il Governo.

    Che ha mentito sui morti, per avere i dati reali vanno moltiplicati per 4, circa, perché nelle stat ufficiali non ci sono i morti non accertati per CV-19, o quelli morti a casa, ma son morti uguale. Il solo modo per sapere quanti sono i veri morti per CV è quello che l’ISTAT prema un tasto del pc, collegato agli uffici anagrafe dei Comuni, e in poche ore si ha il dato vero: basta sottrarre ai decessi del primo trimestre 2020 quelli del primo trimestre 2019, e si ha il dato comparato reale. Ci sono Comuni della Bergamasca che hanno fino a 88% in più dell’anno scorso. Poi, a inizio 2021, si faranno i conti ISTAT nazionali. Adinolfi dice che, con questo trend, ci possiamo matematicamente aspettare un finale di 150.000 morti in più, rispetto all’anno scorso.

    Anche perché, dice ancora lui, in Italia non ci siamo saputi organizzare. Vedi anche “Milano non si ferma”, “abbraccia un cinese”, “non è affatto facile il contagio”, e la gestione attuale: ancora mancano le mascherine, e l’INPS fa il click-day che va in tilt per troppe domande perché il server è sottodimensionato, non perché c’è l’attacco hacker – hanno mentito anche su questo – invece che lo Stato bonifici subito almeno 500 euro ai capifamiglia, tracciati tramite codice fiscale…

    ma anche, oggi stesso, la NBQ spiega meritoriamente l’ultimo fake di Conte, la sparata dei 750 miliardi alle imprese, totalmente falsa anch’essa

    https://lanuovabq.it/it/sotto-i-400-miliardi-il-niente-le-aziende-dovranno-cavarsela-da-sole

    e questo stesso governo vorrebbe fare una commissione che attribuisca un bollino-verità alle notizie?… è penoso.

    Leggano Voxnews.info, piuttosto

    https://voxnews.info/fact-checking/

    • GMZ ha detto:

      Caro Tossani,

      l’articolo di autodifesa firmato dal prof. Razzante de la NBQ fa acqua da tutte le parti: non entra nel merito delle critiche, ma si limita a ripetere pedissequamente alcuni passaggi del decreto istitutivo della magniloquente “Unità di monitoraggio per il contrasto della diffusione di fake news relative al Covid-19 sul web e sui social network”, senza rendersi conto di come questo parlarsi addosso sia quanto di più lontano ci dovrebbe essere dal giornalismo.

      Ad un certo punto il prof. Razzante scrive che l’Unità di cui egli fa parte “non ha compiti di vigilanza o sanzionatori”: quanto alla potestà sanzionatoria, l’Unità non può averla; quanto ai “compiti di vigilanza”, al prof. Razzante sarà forse sfuggito che il termine “monitorare” porta a spasso il concetto di “controllo”, e che viene pudicamente impiegato ogniqualvolta “controllare” pare brutto.

      Sappiano il prof. Razzante e i suoi colleghi dell’Unità che le cosmesi lessicali possono mandare in bambola molte persone, ma non tutte.
      Infine: che l’Unità controllasse anche carta stampata e telegiornali, se davvero lui e i suoi colleghi monitoranti vogliono monitorare… O temono che i giornalisti dei giornaloni e telegiornaloni li farebbero neri?
      Ossequi.

      P.S. “Unità”: mai termine fu più appropriato, per un organo di governo che controll… no, scusate, che monitora le fake news.

  • Sconsolata ha detto:

    eh via! Che mi venite a rompere il capo con queste fandonie? Fate di questi discorsi tra voi altri, che non sapete misurar le parole; e non venite a farli con un galantuomo che sa quanto valgono. Andate, andate; non sapete quel che vi dite: io non m’impiccio con ragazzi; non voglio sentir discorsi di questa sorte, discorsi in aria.
    Chiaro, no??? L’autore che fa parlare il ben noto avvocato (sempre con qualche avvocato si deve avere a che fare!!! nella vita) è il preferito da Bergoglio, che ha letto e riletto il romanzo di riferimento…

  • emma ha detto:

    confermo : NOI per primi VORREMMO CONOSCERLE . QUESTA COMMISSIONE CE LO SPIEGHERà SE SONO O NO FAKE ? o questa commissione servirà solo ad analizzare le dichiarazioni di Salvini e gli articoli su LaVerità ?? ( unico giornale libero nel paese )

  • Nicola Buono ha detto:

    Prime pagine dei quotidiani su Pell : come volevasi dimostrare. Libero Quotidiano e Il Riformista ( Questo secondo quotidiano con foto e titolo giganti) titolano che era INNOCENTE in prima pagina. Il Giornale non pervenuto ma mostra Ravasi ( avete capito bene) in prima pagina . La Verità con Pell in prima pagina SCAGIONATO. I mainstream non pervenuti. Tranne l’infxxe Fatto Quotidiano. Striscia in alto con questo titolo/occhiello. CONTRADA CONDANNATO PER MAFIA- RISARCITO DI 670 MILA EURO. PELL CONDANNATO IN 1° GRADO PER PEDOFILIA , ASSOLTO IN APPELLO. SALVI DI FINE STAGIONE. Mio commento: come al solito i kompagni non si smentiscono mai. Schxxo senza fine.

    • bastian contrario ha detto:

      Forse non ci siamo capiti, mio buon Nicola. Il fatto quotidiano è diretto da Marco travaglio, e da tal Padellaro. Ma nessuno dei due è Kompagno nell’accezione comunemente accettata.
      Travaglio è uno dei più bei fiori degli istituti salesiani, visto come un esempio di successo dai giovani che hanno occupato quei banchi in epoche successive alla sua. Mentre Padellaro, da me sempre creduto komagno è un bel fiore degli istituti gestiti dai gesuiti. Come vedi, cattolici doc, molto più di coloro che scrivono su stilum curiae.

      • Nicola Buono ha detto:

        Caro Troll infestante, sono,cattocomunisti e basta anche se di cattolico non hanno più niente. E da bravi komunisti mostrano il loro vero volto . Possono avere anche studiato nei mejo istituti cattolici ma poi Cristo lo hanno abbandonato e gli hanno voltato le spalle. Quindi la bandiera che sventolano è solo rossa.

        • stefano raimondo ha detto:

          Padellaro e Travaglio sono indiscutibilmente di sinistra, e per di più di quella giustizialista, che abbina al moralismo tipico dei compagni quello dei “manettari”: il peggio del peggio. Travaglio, ipocritamente, si vergogna pure a dire che è di sinistra. Si tratta di due persone che stanno male, ricolme di odio verso chi non la pensa come loro (così facendo, confermano la natura conflittuale della società, non quindi una società completamente pacificata come prefigurato dalla sinistra, in tal modo si danno anche la classica zappa sui piedi..). 🙂

        • troll infestante ha detto:

          Forse nell’intervento precedente non ho chiarito bene il mio pensiero : concentriamoci su Travaglio : tutti sappiamo che l’attuale governo di incompetenti è dovuto al fatto che il movimento 5 stelle ha avuto nelle scorse elezioni una grande quantità di voti. Ma se i 5 stelle hanno preso quei voti, li hanno presi perché supportati dal quotidiano di Travaglio.
          Qualcuno aveva ipotizzato una connessione tra grillo e Bertone (il cardinal Bertone) semplicemente prendendo in considerazione una foto che ritraeva bertone e grillo insieme in Arcivescovado. Ai miei occhi, poca cosa. Ma se invece, Bertone ha messo a disposizione di Grillo il giornale del suo ex alunno Travaglio, allora la mia opinione sui fatti cambia.
          Non dimentichiamoci che al giornale di Travaglio lavora Ferruccio Sansa, figlio di un magistrato e sindaco della città di genova, nonché vicino di casa di Beppe Grillo.
          Il padre di Ferruccio, il giudice Sansa, nonché ex sindaco di genova, da tempo immemorabile collabora con Famiglia Cristiana , settimanale che come sappiamo è stato in prima fila nel linciaggio di Salvini.

        • precisazione ha detto:

          Ciao Buono, non so se Travaglio e Padellaro combattano contro la proprietà privata da bravi komunisti, però il titolo del giornale che dice “Innocente” è tecnicamente scorretto. La sentenza non ha accertato la sua innocenza, ma l’insufficienza delle prove a raggiungere un verdetto esente da qualsiasi ragionevole dubbio. Cosa ben diversa. E’ vero che in Italia si considerano “innocenti” perfino i “prescritti”, però è utile distinguere….

          • Marco Tosatti ha detto:

            Come ho già scritto in un altro commento, il problema qui è che manca un delitto, c’è solo l’accusa – non sostanziata da prove o testimonianze – di un presunto crimine che sarebbe stato commesso decenni prima. l’Alta Corte usa due volte il termine innocente. E a questo punto mi chiedo se non sarebbe giusto che Pell a fronte di un’accusa non sostanziata che gli ha portato 400 giorni di galera e gravissimi danni di immagine ed esistenziali non potrebbe chiedere danni civili e penali. Un’accusa non provata di quel genere forse si può considerare diffamazione o calunnia. Insisto: il termine “innocente” è usato nella sentenza dell’Alta Corte. Quindi è correttissimo usarlo.

          • Nicola Buono ha detto:

            Sono komunisti ebbasta e gli rode da morire che un sacerdote della Chiesa che non amano ( ovvero della Chiesa che è ancora rimasta cattolica) sia stato scagionato totalmente da una infamante accusa che non si regge minimamente in piedi. Quanto gli deve rodere. Sono SENZA VERGOGNA.

    • FRANJO ha detto:

      Aggiungo la ossessiva ripetizione su Repubblica del termine “proscioglimento” al posto del più corretto – in questo caso – ma soprattutto più chiaro e netto “ASSOLUZIONE”.