LA LETTERA RICEVUTA DA OGNI VESCOVO. IN ATTESA DI RISPOSTA…

5 Aprile 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, fra i tanti appelli e lettere che mi giungono in questi giorni per chiedere una maggiore apertura delle chiese, e un ripristino, sia pure regolato e limitato dalle norme di sicurezza, delle messe con la partecipazione dei fedeli, ho pensato di pubblicare quello che trovate più sotto, perché in una certa misura riassuntivo di tutti quelli che stanno emergendo in questo periodo, e anche perché corredato – le trovate in calce – di alcune note ed emendamenti presentati in Parlamento relativi alle decisioni del governo sulle limitazioni. Nella speranza che questo possa servire di stimolo alla Conferenza Episcopale Italiana e ai singoli vescovi per discutere con l’esecutivo una razionalizzazione delle misure di sicurezza per quanto riguarda le cerimonie religiose. Da notare che questo messaggio è stato inviato, ed è giunto, personalmente a tutti i vescovi italiani. È stato recapitato personalmente. La pubblicazione su Stilum Curiae è dunque funzionale a questo, a far sapere che ogni presule è stato interpellato personalmente. 

§§§

 

“Sua Eccellenza, Eminenza Reverendissima

Mi rivolgo a Lei quale Pastore e rappresentante di Cristo in terra, come al Pietro della Sua Diocesi.

Il tempo che stiamo attraversando è un tempo “forte”, non solo per la Quaresima, ma anche per la prova che stiamo attraversando, tanto più dura per il non poter partecipare alle Sante Messe e accedere ai sacramenti, centro della vita cristiana.

Non sono precisamente a conoscenza ad oggi di quanto Lei abbia stabilito nella Sua Diocesi riguardo alle restrizioni per l’accesso alle chiese.

Ad ogni buon conto, molti parlamentari hanno depositato degli emendamenti in cui propongono l’esclusione di tali restrizioni e una modifica delle limitazioni di svolgimento di attività a carattere religioso, affinchè ci possa essere un’applicazione paritaria del contingentamento, come già vigente per bisogni meno nobili di quelli spirituali o quantomeno di pari grado Costituzionale (quali tabaccai, giornalai profumerie e ferramenta, oltre che alimentari e farmacie). Tali proposte giungono da più parti politiche, anche in considerazione che tali restrizioni violano i patti internazionali con la Santa Sede e disciplinano quindi materia di altrui sovranità.

Ci si aspetta quindi che il Governo modifichi il provvedimento, e a maggior ragione ci si aspetta che lo facciano i Vescovi, costituendo diversamente quello dei Pastori un comportamento autolimitativo della sovranità della Chiesa e della cura dei fedeli. Una mancanza di tempismo da parte dei Vescovi potrebbe rallentare se non bloccare l’iter parlamentare in difesa del diritto di culto e paradossalmente denunciare una mancanza di interesse da parte dei legittimi tutori di tale culto.

Dico questo perché alcuni Vescovi, nella loro materna cura, hanno già anticipato disposizioni per la settimana santa e per il triduo pasquale che sono oltremodo prudenti fino a escludere ogni possibile contingentamento dei fedeli per l’accesso alle funzioni.

Saprà invece che in Europa, come per esempio in Polonia, o anche in Spagna, i Vescovi hanno previsto la partecipazione di 5 fedeli per volta alle Sante Messe, la cui celebrazione viene moltiplicata, con eventuale estensione quindi del precetto domenicale e pasquale agli altri giorni della settimana.

Oltretutto l’apertura alla partecipazione personale dei fedeli alle funzioni della settimana Santa con ogni dovuta cautela, non escluderebbe la concessione di ogni altra forma di partecipazione da remoto, via cavo tv o internet, con il riconoscimento del precetto e di ogni indulgenza. Anche perché è ampiamente prevedibile che saranno molto pochi i fedeli che si recheranno in chiesa, stante la paura che sta attanagliando tanti.

Sua Eminenza, è davvero con spirito filiale che Le assicuro preghiere affinchè lo Spirito Santo La illumini in questo momento molto grave per l’umanità a scegliere quale sia il modo per stare dalla parte di Dio e per Lui accompagnare il gregge che Le è affidato. Sono una fedele qualsiasi, ma in quanto tale rappresento l’anelito di molti.

Con devozione filiale”

Maria Stella Lopinto

§§§

Ecco alcuni emendamenti e modifiche presentati in Parlamento:

Per quanto attiene alla sospensione delle cerimonie civili o religiose, salvo che si svolgano in collegamento da remoto, si propone   “l’ingresso nei luoghi destinati al culto con modalità idonee ad evitare assembramenti di persone, con obbligo a carico del titolare del luogo di culto di predisporre le condizioni per garantire il rispetto di una distanza di sicurezza interpersonale predeterminata e adeguata a prevenire o ridurre il rischio di contagio, e con inserimento  nell’autocertificazione dello spostamento verso il luogo di culto prossimo al proprio domicilio”

***

“Il governo ha disposto la sospensione delle cerimonie civili e religiose, nonché la limitazione dell’ingresso nei luoghi destinati al culto;

tali limitazioni a libertà e diritti fondamentali sono ingiustificate, nella misura le cerimonie avvengano in collegamento da remoto o l’ingresso nei luoghi di culto avvenga con modalità tali da assicurare il rispetto delle distanze;

impegna il governo ad adottare provvedimenti di propria competenza al fine di consentire che la sospensione delle cerimonie civili o religiose non operi qualora queste si svolgano in collegamento da remoto e ad avviare un’interlocuzione con la Conferenza episcopale italiana (CEI) affinché vengano chiarite le modalità di accesso ai luoghi di culto, in modo particolare nell’imminenza delle festività pasquali, ferma restando l’esigenza di adottare misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone e mantenere la distanza di almeno un metro tra i frequentatori”.

§§§

E infine, da Madrid, mi sembra interessante pubblicare questo video, la benedizione per strada con il Santissimo alla nunziatura di Madrid, per tutti, sani e malati, nei giorni scorsi, presente il Nunzio Apostolico.

 




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25 commenti

  • Iginio ha detto:

    Quando ci si rivolge a un titolato, lo si chiama “Eccellenza” o “Eminenza” (o “Altezza”, o “Maestà”), NON “Sua Eccellenza”, “Sua Eminenza”. Il vocativo è senza il “sua”. Tranne in inglese, dove usano sempre “Your Excellency” eccetera. Ma, appunto, in inglese, non in altre lingue come l’italiano, lo spagnolo, il tedesco. Evitiamo di fare come i doppiatori del cinema o della tv di adesso, che si limitano a ricalcare l’inglese senza cercare l’equivalente italiano.

  • scarpe grosse ha detto:

    Lo sai te la differenza che passa tra un vigile urbano e il coronavirus?
    Il vigile urbano ti chiede la carta di identità, il coronavirus no.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Neanche ai tempi dell’occupazione tedesca dall’8 settembre 43 al 25 aprile 45 ci furono restrizioni simili. C’era l’oscuramento, c’era il coprifuoco, c’erano i rastrellamenti anti partigiani, c’erano gli allarmi aerei, a volte seguiti da catastrofici bombardamenti , ma mai fu proibita la celebrazione delle funzioni religiose anche sollenni (almeno in Italia). Ma allora il Papa era Pio XII…

    • Fante ha detto:

      Il rischio di bombardamento e quello epidemiologico sono diversi. Lo capisce chiunque.
      Nel primo caso rischi la bomba in testa sia che ti trovi a messa sia che ti trovi a casa tua. Il virus invece si diffonde proprio in ragione del luogo in ti trovi.
      Quindi il paragone non regge.

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        “Il rischio di bombardamento e quello epidemiologico sono diversi. Lo capisce chiunque.”
        Lo capisce chiunque non abbia mai subito un bombardamento, o rischiato di essere caricato su una camionetta militare e mandato a morire in un campo di concentramento tedesco.

      • giulia ha detto:

        Sì, la differenza è che è più facile morire bombardati che di virus!

    • MARIO ha detto:

      Anche adesso c’è da temere una nuova “occupazione tedesca”… E quando arriverà quella, vedrà che potremo anche andare a Messa.

      • Vexata Quaestio ha detto:

        Perche’ in tale scenario di neocolonialismo per molti sara’ l’unico modo per mangiare un po’ di pane ?

  • Alessandro ds ha detto:

    Il vaticano e le diocesi hanno mandato un comunicato a tutte le chiese, parrocchie e non, che non possono assolutamente fare ne la messa ne altre celebrazioni in streaming nello stesso orario che celebra Bergoglio. E non possono essere mandate repliche e registrazioni delle messe in streaming.
    Vogliono concentrare tutto lo share su Bergoglio.
    E per il triduo tutte le celebrazioni sono sospese, solo Bergoglio le può fare.
    Solo Bergoglio può trasmettere la veglia di Pasqua. Se un cristiano vuole assistere alla veglia di Pasqua è costretto a vedere per forza quella di Bergoglio.
    E nessuna celebrazione w nessuno atreaming, ne in diretta , ne in differita deve essere mandato nei momenti nel quale celebra Bergoglio.
    Cosi il giorno dopo sul giornale posdono dire che Milioni di persone lo hanno suguito in tv….grazie al cavolo….

    • Milli ha detto:

      Che non vogliano messe sovrapposte a quelle di Bergoglio lo posso comprendere (anche se non è così giusto) però spero che in altri orari si possano celebrare . Ieri ho visto la mia Messa alle 10, non ci sono stati problemi. Spero bene.

    • Vexata Quaestio ha detto:

      Qualcuno settimane fa aveva ironizzato che le Sante Messe in streaming avrebbero portato al licenziamento dei sacerdoti,
      perche’ ne basterebbe uno che celebra in tv… ci siamo
      arrivati, a prescindere dalla sorte dei sacerdoti.

      E vediamo cosa accadra’ se ci sara’ un “dopo”.
      Non vorrei che si cogliesse l’occasione di questo virus
      per quei cambiamenti profondi al Rito e alla Consacrazione,
      da molti profetizzati.

      Concludo con un’amara constatazione: se la Comunione
      e’ Grazia che si infonde sul comunicando, qui da settimane
      si impedisce la discesa di questa Grazia: con quali conseguenze spirituali ? Quanti mancando l’accesso ai Sacramenti sono
      finiti tra le sgrinfie del tentatore ? “Questa e’ l’ora delle tenebre”,
      disse Gesu’ a Giuda. Ci siamo di nuovo, direi, proprio nell’approssimarsi della Pasqua.

  • Antonello ha detto:

  • Milli ha detto:

    Mettiamo il caso che aprano le chiese per Pasqua.
    Ma .. e se volessimo andarci tutti? Noi in famiglia siamo quattro, come dovremmo fare?
    Dovremmo fare la fila all’aperto, come al supermercato? Prenotarsi? Qualche fortunato sì e gli altri no?
    E come si fa a prendere l’Eucarestia? Con la mascherina? Con i guanti?
    Se fosse una bella giornata si potrebbero fare all’aperto, per esempio nel campetto dell’oratorio o nel piazzale?
    Ci sono tante questioni e domande in ballo, tuttavia c’è bisogno che a qualcuno nelle alte sfere interessi pensarci e non considerare la questione, semplicemente, chiusa.

    • GMZ ha detto:

      È questo un punto, cara Milli: l’organizzazione di “assembramenti ordinati” va almeno studiata, e comunque i nostri pastori dovrebbero spiegare ai fedeli due o tre cose – incominciando dal valore della S. Messa sine populo… Ma non vorremo mica svilire in due mesi 50 anni di teologia dell’assemblea?
      La tremebonda ignavia dei vescovi farà più danni che non 10 lustri di porcherie montiniane; e, tutto sommato, agli spadari, martin, coccopalmerî, etc. va benissimo così.

      • Milli ha detto:

        Infatti ciò che fa più male è stata questa ritirata senza nemmeno averci provato e mai più ripensato.

  • Marco Matteucci ha detto:

    …e dopo il virus e l’abominio nella chiesa arriverà il Crack dell’Economia Mondiale
    https://reginadelcielo.wordpress.com/2020/04/05/ecco-che-arriva-il-crack-delleconomia-modiale/

  • Paolo Giuseppe ha detto:

    Nei giorni scorsi sull’argomento ho scritto un commento contrario alla celebrazione delle S. Messe per rispettare le prescrizioni dell’autorità.
    Oggi mi rendo conto che è possibile conciliare le due cose, naturalmente muniti di un sano buonsenso.
    A Pasqua sarebbe bellessimo partecipare almeno alla S. Messa con ingressi contingentati nelle chiese, con mantenimento rigoroso delle distanze e con la celebrazione di più Messe da parte dei sacerdoti. Inoltre questi ultimi devono trovare il modo di distribuire la S. Comunione in sicurezza.

  • Maria ha detto:

    Ma quante persone c’erano oggi a san Pietro nella Messa celebrata dal Papa? Tante. Ministranti, aiuto ministranti, suore, cantori, operatori e tecnici dei media. Dalle immagini parevano alcune decine. Il Papa ha dato il la affinché le celebrazioni si svolgano cum populo e anche con estranei rispetto alla liturgia. Il tutto con il rispetto delle norme di sicurezza. Se per comparire sulla ribalta dei media si possono celebrare Messe con popolo, a maggior ragione si possono celebrare perché i fedeli possano prestare il loro culto a Dio la domenica e durante i giorni più santi nell’anno liturgico, il triduo Pasquale. È contraddittorio per ogni ragione che si possa assistere alla Messa del Papa cum populo e dover invece sottostare all’imposizione del divieto del medesimo atto per i fedeli. Che i Vescovi difendano il diritto di culto ed esercitino il loro incostrittibile mandato divino, tale è, e diano disposizione nelle loro diocesi a svolgere le funzioni della settimana santa come Dio comanda. Non come comandano i governi di turno o pavidi novelli Pietro di fronte ai servi del sinedrio.

    • Sconsolata ha detto:

      Per l’Italia non fa testo la messa di oggi in San Pietro. In Vaticano … tutto à permesso… Non dimentichiamolo: lì decide Bergoglio, il papa che è “sovrano” dello Stato e non mi sembra abbia favorito qualche modifica a tale “titolo”, nemmeno nella nuova edizione dell’Annuario Pontificio… su cui abbiamo riflettuto proprio ieri, per una questione non di poco conto.
      Così è…

    • Sconsolata ha detto:

      E.C. tutto è permesso

  • Antonia ha detto:

    Con il rispetto per la vita e la fede la gente rispeterebbe anche le regole nella chiesa specialmente per Pasqua. Con la nostra preghiera potremmo rinascere da questo incubo !

  • Marco Matteucci ha detto:

    IL SEGRETO ‟SCOMODOˮ DE LA SALETTE
    “Le persone consacrate a Dio dimenticheranno i loro doveri religiosi e cadranno in preda a un grande rilassamento, fino a dimenticarsi di Dio e infine tutto il mondo dimenticherà il suo Creatore. Sarà allora che cominceranno di nuovo i castighi. Dio, irritato, colpirà il mondo intero infallibilmente in questo modo: un uomo malvagio regnerà in Francia. Egli perseguiterà la Chiesa, si chiuderanno le chiese, verranno incendiate. Scoppierà una grande carestia, accompagnata dalla peste e dalla guerra civile. In quel tempo Parigi sarà distrutta, Marsiglia inondata, e sarà sempre in quel tempo che i veri servi di Dio riceveranno la corona dei martiri per essere rimasti fedeli.”
    Se vuoi leggere tutto:
    https://reginadelcielo.wordpress.com/2019/04/13/il-segreto-scomodo-de-la-salette/