UN GESUITA A STILUM CURIAE. IL LAVORO È BUONO, MA PIÙ AMORE.

4 Aprile 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, Pezzo Grosso ha ricevuto una lettera da un suo amico gesuita che vive in Gran Bretagna, e che parla di Stilum Curiae. Dicendo delle cose belle, di noi, e facendo giustamente anche qualche appunto. Che accettiamo e riceviamo. Ha ragione; a volte siamo troppo duri, pecchiamo in misericordia. L’unica scusante che possiamo accampare è il troppo amore, oltre al caratteraccio che ci siamo trovati (mescolate un emiliano con un toscano e un ligure e vedete un po’ che cosa ne viene fuori…ma state attenti!), e forse, anche il fatto che a volte le provocazioni sono proprio enormi, e ci portano a parlare ex abundantia cordis. Ma a ragione. Cercheremo di smussare qualche angolo, in futuro. Buona lettura.

§§§

Caro Tosatti, un mio amico sacerdote (gesuita ) scozzese che vive a Edimburgo, mi ha mandato la seguente lettera ( da me tradotta ) sul valore del giornalismo cattolico e sul suo apprezzamento per Stilum Curiae, pregandomi di omettere il suo nome e cognome. Grazie, Pezzo Grosso.

***

Caro (….) amico, ti ringrazio anzitutto per tutto gli articoli che mi mandi che appaiono su Stilum Curiae, certo quelli in inglese e spagnolo son per me più facili da intendere, ma ho imparato un po’ di italiano quando ero coadiutore del parroco a Londra (Notting Hill ), dove c’era una consistente comunità di italiani.

Ti scrivo chiedendoti di complimentarmi con il dottor Tosatti ed il suo Stilum Curiae. Se dovessi definire Stilum Curiae direi che : <Vos estis sal terrae…> e vengo a spiegare il perché. I commenti che dovrebbero dare i giornalisti cattolici, su giornali o blog, cattolici dovrebbero anzitutto essere formativi.

Detti articoli che commentano notizie o fatti rilevanti devono saper preservare l’animo del lettore, devono aiutarlo a capire ogni fatto alla luce della Verità, devono ispirarne le intenzioni. Se potessi usare un termine un po’ esagerato, direi che il giornalista cattolico deve essere “artista “, per dare i colori al senso della vita letta alla luce del Vangelo. Deve saper trasferire la visione che solo la verità cattolica ha.

Bene, ciò detto, leggendo i giornali, cosiddetti cattolici, in Italia (Avvenire e Famiglia cristiana, soprattutto) o i pezzi di taluni cosiddetti vaticanisti, si ha negli ultimi anni una impressione diversa, cioè che la Salvezza non sta più nelle verità di fede, ma nella cultura moderna, dove la dottrina ha dovuto adattarsi alle richieste del mondo e la coscienza del cattolico ha dovuto “evolvere “ con i tempi, cosicché la stessa spiritualità dovrebbe evolvere (…).

Come (il gesuita) Teilhard de Chardin era riuscito a convincere con la sua opera – “Legge di complessità e coscienza” – considerata indispensabile per “liberarsi dal fardello della spiritualità tridentina appesantita dalla colpa e dal peccato”. Per questa opera allora la chiesa lo rimproverò, ma non lo mise all’indice, grazie alla difesa del suo pensiero, fatta da Henri de Lubac (gesuita anch’esso ) che assimilò il pensiero di Teilhard a quello di san Paolo. Ora, di fronte a questo sconquasso di idee, si fatica non poco a intendere la dottrina di Bergoglio (gesuita) influenzata dal card. Kasper discepolo di Karl Rahner (gesuita).

Io capisco che un giornale cattolico appartenente alla CEI (come l’Avvenire) se non scrive quello che la CEI vuole, il direttore viene dismesso. Ma ancor più proprio per questa ragione, capisco perché sia nato Stilum Curiae, il cui scopo sembra essere proprio quello di ricordare sempre quale è la verità della tradizione cattolica, indifferente alle denigrazioni che subisce dalla chiesa curiale. La Provvidenza a volte ricorre ad una arma, la penna (oggi si dovrebbe piuttosto dire il blog), che diventa “arma veritatis”, ma “in aedificationem”, per illuminare gli errori e cercare di correggerli.

Bene fa pertanto Stilum Curiae a seguire l’insegnamento del santo patrono dei giornalisti (san Francesco di Sales ) che raccomandava di essere sentinelle della verità e dell’errore.

Mi conceda Tosatti solo una sommessa preghiera.

La verità ditela con amore, a volte siete un po’ troppo duri, mi sembra.

Sempre san Francesco di Sales spiegava che parlare con amore non significa parlare senza forza.

L’amore è forza.

Dio vi benedica.

Caro amico, ti concedo di pubblicare questa mia lettera, omettendo il mio nome.

Sono anch’io gesuita, ed opero, come innumerevoli miei confratelli della Compagnia di Gesù, solo: Ad maiorem Dei gloriam. Grazie.

§§§




 

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26 commenti

  • PG ha detto:

    parole di gesuita da raccomandare nella critica al suo preoccupante confratello

  • Federico ha detto:

    CaroTosatti, caro P.G., caro gesuita, solitamente a chi mi accusa di essere troppo duro verso la gerarchia pseudocattolica io rispondo che non devo alcun rispetto verso chi sta distruggendo la Chiesa. Ma come, bestemmiano in ogni modo la Santissima Trinità, la Madonna, i santi, allontanano i fedeli ed operano attivamente alla perdizione di quante più anime è in loro potere e noi dobbiamo moderare i termini?!
    Però io sono una testa calda, un giovinastro che scrive commenti qua e là, lei invece dottor Tosatti è un signore, un gran giornalista, forse più delicatezza le può giovare allo stile.
    Anzi, aggiungo un’impressione personale che credo di averle già espresso: direi che i suoi toni si sono induriti da quell’affare Viganò che tanto odio le ha riversato contro.
    Avrebbe più motivi di me per scatenare la sua penna!

  • Più che felice ha detto:

    qui Monsignor Livi denuncia appunto questi teologi protestanti che hanno infettato il cattolicesimo, nominando tutti quelli di questo articolo: Teilhard de Chardin, De Lubac, Kasper e soprattutto Rahner:

    https://www.youtube.com/watch?v=gF_glNehXAk

    Mi colpisce (ma non più di tanto) che Avvenire non abbia parlato della morte di Livi…parla di tante altre cose, di lui avrebbe potuto sforzarsi di spendere due righe.

    • Più che felice ha detto:

      Ho avuto una svista, ho scritto teologi “protestanti” quando in realtà sono “cattolici”….ma mi domando se non sia stata una svista provvidenziale, visto che si può essere cattolici di nome e protestanti di fatto (e di idee, come in questo caso).

  • creazionista ha detto:

    Cari amici,

    il buon Tosatti è un grande moderato, il pensiero più pacifico che mi viene in mente quando vedo questi usurpatori massonico-mondialisti è Elia, per passare poi ai missili balistici intercontinentali con testate nucleari da 20 Megatoni. Lo so, sono un pessimo cristiano, ma sono anche stufo, come molti.

  • EFFE ha detto:

    Bellissimo il commento di “miserere mei”, complimenti davvero; si sente che nasce da un grande amore alla Madonna. Altissima teologia mariana (oggi del tutto dimenticata) e anche alta poesia. Mi perdoni, le chiedo qualche chiarimento: 1) di chi è il testo a cui fa riferimento? 2) ” Ripreso da” significa che è una sua sintesi o una citazione letterale? 3) Nel 1947 a chi la Madonna ha rivelato “di essere nella SS.Trinità” ?

    • miserere mei ha detto:

      Ho riportato gran parte di un intervento postato su Chiesa e post concilio da un utente che si firma tralcio.

      Nel 1947 la Madonna rivelò questo messaggio a Bruno Cornacchiola.

  • Antonello ha detto:

    Caro amico Gesuita. Non potete dire al vostro confratello biancovestito di dimettersi e ritirarsi in qualche monastero per godersi gli ultimi anni di vita?

  • TITTOTAT ha detto:

    Giornalisti, difendete la verità con amore che i sacerdoti devono star quieti in poltrona a leggere dell’errore.

  • Virro ha detto:

    Caro P. (?) anch’io mi sento coinvolto in questa sua osservazione.
    Dato che Bergoglio non risponde a nessuno, forse Lei ci può dare qualche risposta
    – Perché si veste da Papa e si presenta come Vescovo di Roma? Riforma istituzionale o riforma massonica?
    – Perché il 1° ottobre 2013 ha dichiarato “così cambierò la chiesa” Chi è ? è Dio?
    – Perché per anni ha usato un linguaggio offensivo per i Cattolici fedeli?
    – perché la sua bocca (omelie) si riempie fanta-teologia, e non di verità conosciute?
    – Perché dopo anni non si inginocchia mai davanti a Gesù Eucarestia?
    – Perché al card. polacco, soprannominato elettricista, gli ha ordinato di rubare?
    – Perché non parla mai contro l’aborto?
    – Perché proibisce, con termine sprezzante dicendo di non fare “proselitismo”, quando l’evangelizzazione è l’ultimo comando dato da Gesù agli apostoli prima di salire al cielo presso il Padre?
    – Perché si preoccupa più dei politici che non della Chiesa Cattolica?
    – Perché ha voluto distruggere molti ordini religiosi con false accuse?
    – Perché non ha a cuore il “gregge” affidatogli dal suo Superiore il cui nome è GESU’, ma si preoccupa di una chiesa sincretista?
    – Perché scomunica sacerdoti che lo criticano?
    – Perché è sempre in televisione come una star di Hollywood?
    – Perché calpesta i Patti Lateranensi continuamente?
    – Perché, per obbedienza, ha costretto l’alto clero, a riti pagani con la “pachamama”?
    – Perché al termine dei suoi incontri non benedice mai, ma saluta con “buon pranzo”, “buona cena”…?
    – Lui che parla di “amore” perché il suo Amore non ci raggiunge mai?
    – Perché i giornali “Avvenire” e “Famiglia Cristiana” si possono definire ancora cattolici !?🤣🤣🤣😱😱😱
    Caro P…….. almeno Lei ci benedica!
    Sia lodato Gesù Cristo
    Santa Pasqua 2020

    • P. Luis Eduardo Rodrìguez Rodríguez ha detto:

      Appunto caro Virro, per tutto questo il Padre gesuita (a cui chiedo per favore quando passi per Londra, pregare nella tomba del mio santo Edward anche se sua tomba a Westminster) li piace leggere questo blog e ci concilia di non odiare come berORGOGLIO, ed ancora ricorda che non tutti (anche se pochi) i gesuiti non sono come quello…

      E prego il Mons. X: lei che sicuro si trova a Roma e gode della buona e bella vita, magari, mi regali i bigglietti aeri ed il soggiorno e ci vado per farli compagnia visitando questo gesuita ad Edimburgo. Anche se mio unico fratello (nel sangue) è sposato con inglesa di Londra e sono ricchi…ma molto tacagni…allora ci pensi. Grazie.

  • Enrico ha detto:

    L’anonimato a cui è costretto e si costringe il gesuita la dice lunga sull’atmosfera intimidatoria che si è instaurata “misericordiosamente” nei confronti di chi ardisca mettere in dubbio l’attuale corso ecclesiale. Personalmente, non sono sicuro che addolcire i modi sia positivo. Le parole, malgrado il tentativo di stravolgimento di significato a cui sono sottoposte, debbono essere quelle che debbono essere. Scendere sul piano dell’amore (che vuol dire amore) vuol dire fare i gioco del nemico. Perché è chiaro che la Chiesa Cattolica di sempre ha dei nemici. Molti nemici. E qui, per esempio, non si può usare altra parola che “nemici”.

  • miserere mei ha detto:

    ripreso da Chiesa e post concilio

    … l’intenzione di iniziare la settimana santa contemplando l’unione dei cuori di Maria e del Figlio, non scontata né inclusa nell’esser madre di Gesù.

    Chiediamo la grazia a Dio di poter appoggiare il nostro cuore sul cuore di Maria, nell’unità vitale tra lei e Gesù il Verbo di Dio incarnato, vero Dio e vero uomo. Per Maria e per Gesù c’è un Unico Centro comune esterno all’umanità di entrambi, che è il Padre nel cielo. Il “Terzo Esterno” è origine continua del palpitare all’unisono dei loro cuori, l’uno in croce, l’altro sotto la croce.

    L’amicizia di quei due cuori è nella realtà divina trinitaria: amore tra l’amato e l’amante, tra il Figlio e il Padre, tra Maria e il figlio Gesù. In questa pienezza di grazia c’è tutto il dolore possibile, ma non disperazione. Sono entrambi troppo decentrati dal proprio io per poter rientrare nei banali schemi psichici di chi vive solo di terra.

    Il dolore e la sofferenza sono frutti del male e il male riguarda e colpisce anche chi non ne ha colpa, ma si trova a fare i conti con i suoi effetti. Il padre permette questa prova non per castigare chi è innocente, ma l’innocente Gesù con il suo carico di dolore accetta di assolvere un compito. Anche Maria vive e sta in questa volontà di Dio, per il bene più grande, la redenzione dell’umanità salvata dalla croce, nella grazia di dire, insieme, “tutto è compiuto”, l’uno morendo alla vita terrena, l’altra con quella spada nell’anima.

    Maria non ha chiesto nulla:
    -non di essere visitata dall’angelo, rispondendo “fiat”, eccomi, sono la serva del Signore.
    -non di non esser ripudiata da S. Giuseppe che obbedì all’angelo per far la volontà di Dio.
    -non di essere l’Immacolata e non trasmettere la colpa d’origine all’umanità del Verbo.
    -non d’essere piena grazia e così fare comunione per nove mesi con Gesù in grembo.
    -non di rimanere sempre vergine, come madre, preservata dalle doglie del parto.
    -non esser madre di Dio, chiamata “donna”, rimandando il tutto a prima dell’uscita da Eden.
    -non ha chiesto i dolori che ha avuto, pur non avendo peccato, né di ciò ha protestato.

    Maria soffre per la croce di Gesù, come Gesù pianse per Lazzaro: ma non è il pianto della discepola che sale la via crucis “con le amiche”, presa dal sentimento, preda della psiche umana, affranta del venir meno di una presenza. No: c’è lo stesso dolore del Padre e del figlio che assapora l’amaro calice per il peccato del mondo. c’è la stessa offerta di sé, affidandosi alla volontà di Dio. C’è l’essere una cosa sola con Gesù, che portò in grembo.

    Maria ha fatto una sola domanda, quando Gesù era dodicenne. La risposta del ragazzo allora la aveva un po’ spiazzata, con S. Giuseppe. “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”. Non così ventun anni dopo. Ora è preparata: il suo cuore pieno di grazia è pronto ad accogliere quella risposta e capace di contenerla.

    E così è stato fino ad essere Assunta in cielo, anima e corpo. Nemmeno questo l’ha chiesto.
    Nel 1947 ha detto di essere colei che è nella Trinità.
    Non chiede nulla.
    Ma è la corredentrice.

    • gt ha detto:

      Si Ella è Corredentrice .

      • Antonello ha detto:

        Corredentrice è un termine ambiguo che mette sullo stesso piano Maria e Cristo. In questo senso Ella non è corredentrice.

        • miserere mei ha detto:

          Se siamo ancora a questi dubbi, significa che bisogna studiare… Infatti nel dire certe cose ciò che difetta è lo studio sul significato delle parole. La fede viene dopo e certamente conoscere e amare la Madonna aiuterebbe.

          • Antonello ha detto:

            Oh mi scusi professor Miserere Mei. Seguirò il suo consiglio e mi metterò a studiare. Per intanto le riporti le parole di un certo Ratzinger (che è uno che sicuramente studiato più di me) sulla qusetione della corredenzione:
            “Non credo – (…) – che si darà seguito a questa richiesta, che nel frattempo si è guadagnata il consenso di parecchi milioni di persone, in tempi prevedibili. Secondo la “Congregazione per la Dottrina della Fede”, quelle caratteristiche di Maria che la proposta vorrebbe mettere in primo piano possono essere meglio espresse da altri titoli di Maria, mentre la formula “Corredentrice” si allontana troppo dal linguaggio delle Scritture e dei Padri della Chiesa; e può perciò produrre degli equivoci.
            Che cosa c’è di condivisibile in questa richiesta? Il fatto che Cristo non sia al di fuori o accanto a noi, ma che stabilisca con noi una nuova, profonda comunione. Tutto ciò che è suo diventa nostro, e di ciò che è nostro Gesù si è fatto carico fino a farlo suo: questo grande scambio è il vero contenuto della Redenzione, che ci consente di oltrepassare i limiti della nostra individualità per approdare alla comunione con Dio.
            Poiché Maria prefigura la Chiesa, e impersonifica – per così dire – la Chiesa, questa comunione è realizzata esemplarmente in lei. Ma non ci si può spingere oltre questa comunione, fino a dimenticare la priorità di Cristo: tutto procede da lui, come dicono in particolare le Lettere paoline agli Efesini e ai Colossesi. Anche Maria è tutto ciò che è, solo attraverso lui.
            Il termine “Corredentrice” appannerebbe, dunque, quest’origine. Una retta intenzione si esprime con una terminologia sbagliata. Per i contenuti della fede è essenziale proprio la continuità con il linguaggio delle Scritture e dei Padri della Chiesa; perché il linguaggio non è manipolabile a proprio piacimento”.

  • CLAUDIO GAZZOLI ha detto:

    non sembra vero ascoltare un gesuita normale, di questi tempi… C’è da augurarsi che abbia già pronto un carisma alternativo nell’ipotesi, auspicabile, di una prossima soppressione dell’ordine….

  • Sconsolata ha detto:

    Il comune denominatore di tutto ciò che concerne la vita ecclesiale oggi è la solitudine. Colpisce quel “…opero… solo” del finale di questa lettera. Quanta amarezza!
    Le osservazioni sulla “qualità” della stampa italiana cosiddetta
    “cattolica”, che sono condivise anche oltre i confini geografici del nostro Paese, dovrebbe indurre chi di dovere ad una seria riflessione su questa questione, come su tante altre, per incominciare a fare un po’ di chiarezza nello “sconquasso delle idee”.

    • Iginio ha detto:

      Ma no, intendeva dire: SOLAMENTE Ad Mariorem Dei Gloriam.
      Non tutti i preti lo fanno, anche se sarebbe compito loro.

  • franz ha detto:

    son certa che ci sarà chi saprà trovare il male anche in questo intervento .Per me è stato una lectio magistralis. Grazie PezzoGrosso che l’ha inviata a Stllumcuriae. Grazie Tosatti per averla pubblicata nonostante le faccia correzione. Lei ha dimostrato umiltà . Però detto fra noi. Caspita che legnata ha dato questo gesuita ad Avvenire ! Chissà se Tarquinio legge StilumCuriae ?

  • Roth ha detto:

    Cario Tosatti , credo che lei non abbia mai ricevuto complimenti di maggior valore ,Vero ?

  • emma ha detto:

    Sant’Ignazio di Loyola redivivo ? Caspita che classe e che stile .Strardinario ! Non oserò mai più generalizzare sui gesuiti.

  • MonsICS ha detto:

    questa lettera RIABILITA la Compagnia di Gesù come nessuno sarebbe riuscito a fare . non so cosa darei per conoscere questo Gesuita , son pronto ad andare ad Edimburgo apposta . Mons.ICS