SI PUÒ ANDARE IN CHIESA? SÌ, NO, FORSE. RISPONDE ADERNÒ.

4 Aprile 2020 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, abbiamo chiesto all’avvocato Fabio Adernò qualche chiarimento interpretativo sulle ultime comunicazioni del governo relative alla legittimità o meno di recarsi in un luogo di culto. Con grande gentilezza ci ha risposto a stretto giro di mail. Buona lettura.

§§§

Caro Tosatti,

Lei mi chiede cosa ne pensi della risposta (FAQ) che il Governo ha fornito in ordine agli “spostamenti”  verso i luoghi di culto.

Ahimè mi ritengo costretto a smorzare un po’ di entusiasmi, ancorché comprensibili in questo clima distopico…

Nel testo in questione, rintracciabile sul sito del Governo che risulta aggiornato al 1° aprile (senza ironia, almeno si spera), nel menù a tendina sotto la voce “spostamenti”, alla domanda 19a su 34 «Ci si può spostare per andare in chiesa o negli altri luoghi di culto?» si legge la risposta: «L’accesso ai luoghi di culto è consentito, purché si evitino assembramenti e si assicuri tra i frequentatori la distanza non inferiore a un metro. È possibile raggiungere il luogo di culto più vicino a casa, intendendo tale spostamento per quanto possibile nelle prossimità della propria abitazione. Possono essere altresì raggiunti i luoghi di culto in occasione degli spostamenti comunque consentiti, cioè quelli determinati da comprovate esigenze lavorative o da necessità, e che si trovino lungo il percorso già previsto, in modo che, in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine, si possa esibire o rendere la prevista autodichiarazione. Resta ferma tuttavia la sospensione di tutte le cerimonie, anche religiose.»

Innanzitutto va segnalato che, a proposito di quest’ultimo inciso, risulta invariata la disposizione già data inizialmente in ordine allo svolgimento dei Riti religiosi, poiché nello stesso menù delle FAQ, sotto la voce “Cerimonie eventi ed attività ricreative”, alla domanda «Si possono celebrare messe, matrimoni, funerali o altri riti civili e religiosi?» la risposta è sempre la stessa ed unilaterale, senza il minimo accenno all’Autorità ecclesiastica (o religiosa in genere) regolatrice del culto interno: «Sono sospese su tutto il territorio nazionale tutte le cerimonie civili e religiose che prevedano la partecipazione di significativi gruppi di persone, compresi i funerali. Pertanto è sospesa la celebrazione in presenza di una pluralità di fedeli della messa e degli altri riti religiosi come, a mero titolo di esempio, la preghiera del venerdì mattina per la religione islamica, il culto evangelico domenicale o le funzioni presso la sinagoga durante il sabato. Sono consentiti l’apertura e l’accesso ai luoghi di culto, purché si evitino assembramenti e si assicuri la distanza tra i frequentatori non inferiore a un metro.».

Premesso ciò, in ordine alla risposta circa la liceità di spostarsi per andare in chiesa la formulazione è controversa e può dar adito a due letture.

La prima lettura (positiva) scinde la risposta in due circostanze: la prima assertoria, “di principio” («L’accesso ai luoghi di culto è consentito, purché si evitino assembramenti e si assicuri tra i frequentatori la distanza non inferiore a un metro. È possibile raggiungere il luogo di culto più vicino a casa, intendendo tale spostamento per quanto possibile nelle prossimità della propria abitazione.»); la seconda di puntello a questa e ulteriorePossono essere altresì raggiunti i luoghi di culto in occasione degli spostamenti comunque consentiti, cioè quelli determinati da comprovate esigenze lavorative o da necessità, e che si trovino lungo il percorso già previsto, in modo che, in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine, si possa esibire o rendere la prevista autodichiarazione.»).

Tutto si baserebbe sull’interpretazione che si dà all’avverbio «altresì», che introdurrebbe una “postilla” a quanto già detto: come dire “Puoi andare sempre, e anche in queste occasioni”.

L’altra lettura (negativa) si approccia al testo partendo dalla conclusione, ossia la previsione della risposta da inserire in occasione di un eventuale accertamento da parte delle Forze dell’ordine.

Laddove, infatti, il Governo avesse scritto che in quei casi (cioè andare in chiesa prima o dopo aver comprato le sigarette o il giornale, per intenderci) il cittadino possa addurre l’autodichiarazione di recarsi (o esser stato) in chiesa “e” dal tabaccaio sarebbe stato un bene, poiché avrebbe significato intendere come autonomo (e non accessorio) il libero esercizio della libertà di culto; ma il Governo, al contrario, ritiene sempre (come esplicitamente si legge nella risposta del Viminale il cui contenuto abbiamo già commentato qui) che lo spostamento per recarsi in chiesa non possa intendersi da se stesso come bastevole, ma deve comunque essere associato ad un altro fine di circolazione espressamente previsto.

Per trovar spazio ad un’interpretazione positiva, la risposta a mio avviso avrebbe potuto essere formulata così: «L’accesso ai luoghi di culto è sempre consentito, purché si evitino assembramenti e si assicuri tra i frequentatori la distanza non inferiore a un metro. È possibile Si consiglia di raggiungere il luogo di culto più vicino a casa, intendendo tale spostamento per quanto possibile nelle prossimità della propria abitazione.», omettendo tutta la seconda parte che è fuorviante e potenzialmente lesiva del diritto soggettivo dei singoli, poiché nella “giustificazione” da fornire agli agenti accertatori il cittadino (cattolico) è costretto subordinare, almeno formalmente, l’esercizio della libertà di culto ad un altro spostamento qualificato come “comunque consentito”.

E anche questa espressione («comunque consentiti») riferita agli altri movimenti permessi getta ombre sull’assunto iniziale della risposta, poiché quest’avverbio-congiunzione, per come è collocato nel testo in modo chiaramente ellittico (cioè allusivo-conclusivo), fa presumere (anche se vorrei tanto essere smentito) che gli spostamenti «determinati da comprovate esigenze lavorative o da necessità» siano invero i soli ad essere consentiti (e tale lettura è dimostrata dalla spiegazione nell’inciso introdotta dall’avverbio «cioè»), e che alla luce di ciò si debba ricomprendere la mera possibilità di addizionare a tale concessione statale anche una sosta in chiesa.

Il dizionario Treccani ci dice, infatti, che già il significato di “comunque” sia “in qualunque modo”, e aggiunge che “usato ellitticamente, in frasi di tono risolutivo o conclusivo, ha valore simile a «in ogni modo, in ogni caso»”.

D’altra parte, abbiamo ragione di credere che, se così non fosse, il Governo, nel caso di accertamento delle ragioni dello spostamento, avrebbe potuto espressamente prevedere la possibilità di barrare la casella delle “necessità” indicando di seguito di starsi recando in chiesa, o di esservi stati e di stare rientrando a casa. Ma così, ci pare, non sia stato.

Ipotizziamo, ad esempio, che le Forze dell’ordine fermino un seminarista (che al momento non alloggia in seminario perché li hanno quasi tutti mandati a casa); il seminarista non lavora, magari non fuma, non legge i giornali e la spesa in casa la fa la madre: cosa dovrebbe scrivere se gli chiedessero conto del suo spostamento presso una ipotetica chiesa o parrocchia per qualche pratica di pietà personale a conseguenza del proprio stato canonico, o anche solo per andare a servir messa sine populo al parroco?

Capisce bene, caro Tosatti, che la questione è assai delicata.

Va da sé che le risposte FAQ sul sito del Governo non hanno un gran valore (come si è visto nella più prosaica questione dei passeggini), men che meno normativo, ma solo meramente indicativo e generico; ma poi sappiamo che la realtà è quella del giudice fermato che si è visto costretto ad argomentare con l’agente, o peggio ancora quella del parroco di Rocca Imperiale (CS) che viene multato (e, come se non bastasse, irragionevolmente obbligato dal Sindaco alla quarantena!) per aver portato da solo il Crocifisso per le strade (in un giorno – mi ha detto lui stesso al telefono – particolarmente caro alla devozione del suo piccolo paese di poche anime)… a questo punto mi vien da pensare che forse il primo l’ha fatta franca non perché avesse ragione, ma perché è un magistrato della Repubblica, mentre il secondo ha avuto torto perché è “solo” un Ministro di Dio.

La formulazione della risposta, dunque, non offre chiarezza sulla questione della libertà di culto, ed anzi a mio avviso è confusa … ma d’altra parte la cosa non sorprende, dato lo stile di questa legislazione in stato di emergenza in cui assistiamo ad una persistente emorragia prescrittiva quasi assimilabile ad un novello disorganico Deuteronomio secolare.

«Vedete – diceva l’Azzeccagarbugli al focoso quanto ingenuo Renzo – a saper maneggiare le gride, nessuno è reo, e nessuno è innocente», tanto per restare in tema di manzonismi più o meno appropriati.

Al di là di ogni polemica però, in tutta sincerità, ritengo che sia di per sé assai preoccupante trovarsi costretti (leggasi: obbligati) ad agganciare l’esercizio della propria libertà ad un avverbio o a una didascalia mal scritta in un caotico guazzabuglio legalista.

Con stima,

Fabio Adernò

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17 commenti

  • Marco Matteucci ha detto:

    I CUORI MARCI NEL PECCATO SONO PIÙ PERICOLOSI DI UN VIRUS MORTALE, PERCHÉ UCCIDONO L’ANIMA…

    Se vuoi leggere tutto:
    https://reginadelcielo.wordpress.com/2020/04/04/i-cuori-marci-nel-peccato-sono-piu-pericolosi-di-un-virus-mortale-perche-uccidono-lanima/

  • Alfredo ha detto:

    Tranquilli stasera Salvini ha chiesto ufficialmente che le chiese riaprano per Pasqua: stando a distanza di sicurezza, con guanti e mascherina e magari in numero limitato!! Potranno entrare solo i fedeli con tessera della lega?? Preferisco la proposta dell’arcivescovo di Torino di aprire le chiese ai senzatetto…forse anche Papa Francesco la preferisce !!

    • Angelo ha detto:

      Ringrazio Tosatti che mi pubblica nonostante la mia ignoranza, confusione e a volte ira.
      Il problema a me sembra la santa comunione. Sì anche l acesso alla chiesa difficoltoso. Il primario di Genova infettivologo ha fatto un video sulla trasmissione del virus. Non sta a me capire se plausibile o no. So’ ad es. che aveva querelato il dr Sgarbi…Se e’ come mostra lui ci vogliono mille precauzioni. La sacra Ostia può arrivare alla bocca del fedele senza “far notte”? E può arrivarci?
      In quanto ai tabacchi e’ vero. Io non fumo, potrei scaglisrmi benissimo: e’ un vizio! Ritengo però che dia dipendenza, diciamo grave. Tutto e’ relativo per lo stato. Spero possiate avvicinarvi alla comunione. E spero un giorno di farlo anche io. Pregate per me. Firmero le vostre richieste.

  • valentina ha detto:

    Io nel dubbio uso il cane, ma lo uso per tutto. 3 inevitabili uscite al giorni in cui c’infilo dentro: la spesa per me e soprattutto per i miei genitori, l’edicola e, con un certo timore, la visita al Signore in chiesa.
    Tutto questo mentre gli accattoni girano indisturbati avanti e indietro all’ingresso dei supermercati (dove la gente fa la fila fuori), e nessuno prende provvedimenti nonostante le lamentele della cittadinanza. Mi chiedo, ci sono FAQ sul sito del Governo sulla gestione di questi personaggi? No, perché le persone oneste che vanno in chiesa sono dei criminali, mentre i criminali la fanno da padroni in barba alle autocertificazioni numero 1,2,3,4 e via autocertificando. Robe da matti!!
    Sembra una provocazione, ma me lo chiedo veramente…

  • Marco Sgroi ha detto:

    Mi permetto un moderato dissenso rispetto al ben motivato parere dell’Avv. Adernò, col quale concordo quanto all’incerto (per essere eufemistici) valore normativo della risposta ad una FAQ. Ritengo però che il senso della risposta sia chiaro: è consentito accedere liberamente al luogo di culto più vicino alla propria abitazione; inoltre, si può accedere anche ad un altro luogo di culto, anche se distante dalla propria abitazione, purché esso si trovi lungo il tragitto che si percorre per raggiungere una meta verso cui è consentito spostarsi (per esigenze lavorative, per la spesa alimentare, ecc.). In quest’ultimo caso (in disparte la questione se l’autocertificazione sia richiesta, come a me sembra, anche se ci si sposta solo per recarsi nel luogo di culto più vicino a casa), la dichiarazione della legittimità dello spostamento per altri motivi permette di dimostrare anche la legittimità dell’accesso alla chiesa più lontana. Quanto al caso del seminarista menzionato a mo’ di esempio dall’Avv. Adernò, ricordo che il caso risulta contemplato nel noto (o famigerato) parere reso dal Ministero dell’Interno lo scorso 28 marzo; parere che assimila il servizio liturgico alle “comprovate esigenze lavorative”, e che, quindi, ritiene legittimo lo spostamento a prescindere dalla vicinanza o distanza della chiesa dalla residenza dell’ipotetico seminarista. Il quale, se volesse recarsi in chiesa senza dovervi svolgere uno specifico servizio liturgico, dovrebbe anch’egli rassegnarsi a visitare la chiesa più vicina a casa, salvo sostituirsi alla madre nell’andare a fare la spesa…

  • deutero.amedeo ha detto:

    Questo mio commento non vuole essere una “lagna personale” perché a me di morire a questo mondo non me ne importa niente. Quello che mi preoccupa è il fatto di morire male, senza assistenza religiosa, e finire all’inferno.
    Però a titolo generale, vorrei chiedere all’avvocato: le pare giusto che ormai abbiano in tutto la precedenza gli ammalati di o per coronavirus?
    Il 4/7/2019 (ULTIMO CONTROLLO CHE SONO RIUSCITO AD AVERE) veniva rilasciato un documento nel quale è scritto:
    -controllo periodico del PM impiantato nel 2002 per blocco AV totale parossistico; il device è stato sostituito nel feb. 2010 . In APR si segnala anche : CABG ( LIMA su IVA e D1; RIMA su Int e Ao su PL ) nel 2002; aneurismectomia dell’aorta addominale con impianto di protesi 2009; IPB; BPCO con OSAS in trattamento con CPAP; emicolectomia sx per ca. con successiva chemioterapia; ipertensione arteriosa; dislipidemia. L’ultimo ecocardio disponibile mostrava un VSx non dilatato con ipertrofia parietale concentrica . FE 48% per ipocinesia dei segmenti medi della parete inferiore ed anteriore e discinesia (PM) del setto IV ; aneurisma dell’aorta ascendente con indicazione a FU ecocardiografico.
    Prossimo controllo il 23.04.2020.
    Le pare possibile che , con un’anamnesi del genere, con una semplice telefonata di una impiegata della segreteria generale dell’Azienda ( perché cliniche e ospedali, oggi , sono “aziende”) il controllo sia stato rimandato a data da destinarsi?

    • Angelo ha detto:

      Salve Amedeo,
      A me non pare giusto. Mi dispiace sentire queste patologie sue. Ma io sono molto ignorante sulle leggi. Andare all’ inferno? Pure io ne ho paura. Io ho paura di non accettare il perdono di Dio, ma e’ una mia vicenda personale, alquanto paradossale.
      Lei ha molta cultura e quindi avra’ esaminato il suo caso dal punto teologico. Se lei fosse forzato a non ricevere i sacramenti, la confessione ecc. -ma e’ mio parere!!- il Signore non la condanna. Se lei uscisse o il suo sacerdote e lo fermano…non puo’! Materialmente. Un indigeno ipotetico dell’ Amazzonia non può confessarsi e comunicarsi, forse non sa’ nemmeno che Cristo esiste. Per i paleontologi homo sapiens ha 200.000 anni e viene dall’ Africa. Tutti questi esseri e i precedenti Neanderthal non hanno conosciuto Cristo. Colpa loro? Hanno magari adorato il sole, avevamo una loro spiritualita’. Gesu’ agli inferi li ha “liberati”. Attenzione non e’ che per la loro ignoranza sian tutti giustificati. Anche tra loro cibsaran stati “buoni e cattivi”. Ma il sacreficio di Cristo e’ retroattivo. Amedeo nel nome di Gesu’, chiedo al Signore Onnipotente che ciò che di santo desideri il suo cuore si avveri e che lei passi questa pandemia.

      • Angelo Simoni ha detto:

        Concordo.
        L’uomo è sulla terra da migliaia di anni e miliardi di uomini sono nati, hanno vissuto e sono morti senza poter conoscere il loro creatore.
        E senza alcuna loro colpa.
        Nessuno può decidere quando, dove e in quale cultura o religione nascere.
        Solo una piccola minoranza ha avuto questa opportunità.
        Eppure tutti gli uomini sono figli di Dio !
        Nel trattare delle grandi questioni teologiche e dottrinali queste considerazioni dovrebbero avere un po’ più di spazio.

  • Pier Luigi Tossani ha detto:

    Grazie avvocato.Roba da pazzi. l’Itaglia burocratica peggiore, piddina e pentastellata. Ti prendono per sfinimento, come il click day dell’INPS, con i falsi hacker.

    D’altronde li votano ancora troppo. troppo… ci vorrebbe il buono scuola per la libertà di educazione, per vedere di levare i giovani dalle grinfie dello Stato pervasivo. Ma, su questo. anche Salvini e Meloni MAI PERVENUTI.

  • Antonio Cafazzo ha detto:

    Desidererei sapere quali “cerimonie” religiose – pubbliche o semipubbliche – saranno CONSENTITE al Papa e collaboratori durante la Settimana Santa nelle vie di Roma (Via crucis, lavanda dei piedi…).

  • Francesco ha detto:

    A Bergoglio non importa nulla dell’Italia e degli italiani. Osservate il suo volto è duro, sprezzante tirannico e arrogante. Non ha nulla di sacerdotale è solo un egocentrico narcisista di infima cultura che non accetta il confronto, vuole essere obbedito e basta. Come Massimino il Trace odia chi ha cultura perché ha cultura, non può essere uno di loro e come loro. Il suo nome un giorno sarà cancellato dai Dittici quia non est verus papa

    • Andrea ha detto:

      Gentilissimo Francesco ho letto e riletto il suo commento e trovo che vi sia un dato che assolutamente non quadra. Non parlo della sua categorica affermazione “A Bergoglio non interessa nulla ….” per la quale pure si potrebbero chiederle quali evidenze la supportino. Non discuto sulla sua capacità di diagnosi di “narcisismo” anche se sarei curioso di sapere come la si effettui: suppongo sia molto frequente che un uomo convinto preconcettualmente di essere sempre nel giusto creda di esserlo anche quando afferma che “altri” sono narcisisti. L’incongruenza maggiore è nella data del commento; dato il tenore dell’ultima frase credo abbia compiuto un refuso. Non doveva scrivere 4 aprile anno 2020, bensì annus domini 1020.

  • Sconsolata ha detto:

    Bastano queste tre parole :”caotico guazzabuglio legalista” a qualificare quest’ Esecutivo, ironia della sorte guidato da un avvocato, che si era presentato e aveva promesso di essere l’ “avvocato del popolo”.
    Pressapochisti allo sbaraglio, costretti a correggersi in continuazione e un attimo dopo aver affermato o scritto qualche provvedimento, col risultato che spesso la correzione risulta ancora più ingarbugliata del precedente che si era intenzionati a migliorare, come nel caso – ad esempio – delle uscite previste per i minori.
    Eppure con questo presiedente del Consiglio vanno a braccetto i vertici della Chiesa. Sarà stato un caso se nello stesso giorno della sua visita privata a Bergoglio (il 30 marzo) siano state emanate le disposizioni per le celebrazioni del triduo pasquale da parte della Congregazione per il Culto e la Disciplina dei Sacramenti?