VIGANÒ: LA PANDEMIA PUNISCE ANCHE L’INFEDELTÀ DELLA CHIESA.

30 Marzo 2020 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, l’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha rilasciato un’importante intervista in inglese a The Remnant sulla situazione della Chiesa, il coronavirus, e il rapporto fra questa pandemia e lo stato del mondo e della fede cristiana. Qui sotto trovate la traduzione italiana che l’arcivescovo ci ha fatto pervenire. Buona lettura. 

 

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Eccellenza, con quale sguardo il cristiano deve valutare la pandemia del Covid-19?

 

La pandemia del Coronavirus, come tutte le malattie e la stessa morte, sono una conseguenza del Peccato Originale. La colpa di Adamo, capo del genere umano, ha privato lui e i suoi discendenti non solo della Grazia, ma anche di tutti quei doni che Dio gli aveva dato alla Creazione. Da quel momento la malattia e la morte sono entrate nel mondo, quale punizione per aver disobbedito a Dio. La Redenzione annunciata nel Protoevangelo (Genesi 3), profetizzata nell’Antico Testamento e portata a compimento con l’Incarnazione, la Passione, la Morte e la Risurrezione di Nostro Signore ha riscattato dalla dannazione eterna Adamo e la sua discendenza, ma ha lasciato che le sue conseguenze rimanessero come marchio dell’antica caduta, e fossero definitivamente ripristinate solo alla Resurrezione della carne, che noi professiamo nel Credo, e che avverrà̀ prima del Giudizio universale. Questo va ricordato, specialmente in un momento in cui i principi basilari del Catechismo sono ignorati o negati. Il Cattolico sa che la malattia, e quindi anche le epidemie, la sofferenza, la privazione dei propri cari, devono essere accettate con fede e umiltà̀ anche in espiazione dei nostri peccati personali. Grazie alla Comunione dei Santi – tramite la quale i meriti di ogni battezzato si comunicano anche agli altri membri della Chiesa – possiamo offrire tali prove anche per il perdono dei peccati altrui, per la conversione di chi non crede, per abbreviare la purificazione delle anime sante del Purgatorio. Una sventura come il Covid-19 può anche essere occasione preziosa per crescere nella Fede e nella Carità̀ operosa.Come si vede, limitarsi all’aspetto meramente clinico della malattia -che ovviamente va combattuta e guarita – toglie ogni dimensione trascendente alla nostra vita, privandola di quello sguardo soprannaturale senza il quale è inevitabile chiudersi in un sordo egoismo senza speranza.

Alcuni esponenti della Gerarchia e sacerdoti hanno affermato che «Dio non punisce» e che considerare il Coronavirus come un  flagello «è un’idea pagana». È d’accordo?

 

La prima punizione, come dicevo pocanzi, è stata inflitta al nostro Progenitore. Ma, come recita l’Exsultet che intoneremo la notte del Sabato Santo: O felix culpa, qui talem ac tantum meruit habere Redemptorem! Felice colpa, che ci ha meritato un tale Redentore!

Un padre che non punisce dimostra di non amare il figlio, ma di disinteressarsi di lui; un medico che osserva indifferente il malato peggiorare fino alla cancrena non vuole la sua guarigione. Il Signore è Padre amorevolissimo perché́ ci insegna come dobbiamo comportarci per meritare l’eternità̀ beata del Cielo, e quando col peccato disobbediamo ai Suoi precetti, non ci lascia morire, ma ci viene a cercare, ci manda tanti segnali – talvolta anche severi, com’è giusto – perché́ ci ravvediamo, ci pentiamo, facciamo penitenza e riacquistiamo l’amicizia con Lui. Sarete miei amici, se farete quel che Io vi comando. Mi pare che le parole del Signore non diano adito ad equivoci.

Vorrei anche aggiungere che la verità̀ di un Dio giusto che premia i buoni e punisce i malvagi fa parte di quell’eredità comune alla legge naturale che il Signore ha instillato in tutti gli uomini di tutte le epoche: un richiamo insopprimibile del Paradiso terrestre, che consente anche ai pagani di comprendere come la Fede Cattolica sia il necessario  compimento di quel che loro suggerisce un cuore sincero e ben disposto. Mi stupisce che oggi, anziché́ evidenziare questa verità̀ profondamente iscritta nel cuore di ogni uomo, proprio coloro che sembrano nutrire tanta simpatia per i culti pagani non accettino l’unica cosa che da sempre la Chiesa ha considerato importante per attrarli a Cristo.

 

Vostra Eccellenza ritiene che vi siano dei peccati che hanno suscitato lo sdegno di Dio in modo particolare?

I crimini di cui ognuno di noi si macchia davanti a Dio sono un colpo di martello sui chiodi che hanno trafitto le Mani del nostro Redentore, un colpo di frusta che ha strappato la carne del Suo santissimo Corpo, uno sputo sul Suo amorevole Volto. Se avessimo dinanzi agli occhi questo pensiero, nessuno di noi oserebbe peccare. E chi ha peccato, non finirebbe di piangere per tutto il resto dei suoi giorni. Eppure è questa la realtà̀: nella Sua Passione, il nostro divino Salvatore ha assunto su di Sé non solo il Peccato Originale, ma anche tutti i nostri peccati, di tutti i tempi e di tutti gli uomini. E la cosa mirabile è che Nostro Signore ha voluto affrontare la morte sulla Croce, quando una sola goccia del Suo preziosissimo Sangue sarebbe bastata per redimerci: Cujus una stilla salvum facere totum mundum quit ab omni scelere, come ci insegna San Tommaso. Ma oltre ai peccati commessi dai singoli, vi sono anche i peccati commessi dalle società̀, dalle Nazioni. L’aborto, che anche durante la pandemia continua a uccidere bambini innocenti; il divorzio, l’eutanasia, l’orrore del cosiddetto matrimonio omosessuale, la celebrazione della sodomia e delle peggiori perversioni, la pornografia, la corruzione dei piccoli, la speculazione delle élites finanziare, la profanazione della domenica…

 

Posso chiederLe per quale motivo fa una distinzione tra colpe dei singoli e colpe delle Nazioni?

 

San Tommaso d’Aquino ci insegna che, come è dovere del singolo riconoscere, adorare e obbedire al vero Dio, così la società̀ – che è appunto costituita da singoli – non può̀ non riconoscere Dio e far sì che le proprie leggi consentano ai suoi membri di conseguire il bene spirituale cui sono destinate. Nazioni che non solo ignorano Dio, ma lo negano apertamente; che impongono ai sudditi di accettare leggi contrarie alla Morale naturale e alla Fede cattolica, quali il riconoscimento di diritti all’aborto, all’eutanasia e alla sodomia; che si adoperano per la corruzione dei fanciulli, profanando la loro innocenza; che consentono il diritto di bestemmiare la divina Maestà̀ non possono considerarsi esenti dalla punizione di Dio. Così i peccati pubblici richiedono pubblica confessione e pubblica espiazione, se vogliono ottenere pubblico perdono. Non dimentichiamo che la comunità̀ ecclesiale, in quanto società̀ anch’essa, non è esente dalle punizioni celesti, laddove i suoi capi si rendano responsabili di offese collettive.

 

 Vuol dire che ci sono anche colpe della Chiesa?

La Chiesa è in sé sempre, indefettibilmente santa, poiché́ essa è il Corpo Mistico di Nostro Signore, e sarebbe non solo temerario, ma blasfemo anche solo pensare che la divina istituzione che la Provvidenza ha posto in terra come dispensatrice della Grazia ed unica arca di salvezza possa anche minimamente essere imperfetta. Le lodi che attribuiamo alla Vergine Santissima – che è Mater Ecclesiae, appunto – si applicano anche alla Chiesa: essa è mediatrice delle grazie, tramite i Sacramenti; è Madre di Cristo, di Cui genera le membra; Arca dell’alleanza, ossia custode del Pane celeste e dei Comandamenti; la Chiesa è rifugio dei peccatori, cui concede il perdono nella Confessione; salute degli infermi, cui ha sempre prodigato le proprie cure; regina della pace, che promuove tra i popoli predicando il Vangelo. Ma è anche terribilis ut castrorum acies ordinata, perché́ il Signore ha dato ai suoi Ministri il potere di scacciare i demoni e l’autorità̀ delle Sante Chiavi, grazie alle quali essa apre o chiude le porte del Cielo. E non dimentichiamo che la Chiesa non è solo quella Militante sulla terra, ma vi è quella Trionfante e quella Purgante, i cui membri sono tutti Santi. Ma è pur vero che, se la Chiesa di Cristo è Santa, essa può̀ essere però peccatrice nei suoi membri qui sulla terra, ed anche nella sua Gerarchia. In questi tempi travagliati abbiamo purtroppo numerosi esempi di ecclesiastici indegni, come gli scandali degli abusi da parte di chierici e addirittura di alti Prelati hanno purtroppo dimostrato. L’infedeltà̀ dei Sacri Pastori è di scandalo per i loro confratelli e per molti fedeli, non solo quando riguarda la lussuria o la brama di potere, ma anche – e direi soprattutto – quando colpisce l’integrità̀ della Fede, la purezza della dottrina e la santità̀ della morale, sconfinando addirittura in episodi di inaudita gravità, come ad esempio nel caso dell’adorazione dell’idolo della pachamama in Vaticano. Credo anzi che il Signore sia particolarmente sdegnato per la moltitudine di peccati e scandali di coloro che dovrebbero essere d’esempio e modello, in quanto Pastori, per il gregge loro affidato. Non dimentichiamo inoltre che l’esempio offerto da tanta parte della Gerarchia non è di scandalo solo per i Cattolici, ma anche per tante persone che, pur non avendo la grazia di appartenerle, guardano ad essa come ad un faro e ad un punto di riferimento. Non solo: questo flagello non può̀ esimere la Chiesa, nella sua stessa Gerarchia, a compiere un severo esame di coscienza per essersi arresa al mondo; essa non può sottrarsi al dovere di condannare con fermezza gli errori che ha lasciato dilagare nel suo seno dal Vaticano II in poi, e che hanno attirato sulla Chiesa stessa e sul mondo giuste punizioni perché́ abbiamo a ravvederci e ritornare a Dio. Mi duole notare che ancor oggi, quando tutti noi siamo testimoni della collera divina che si abbatte sul mondo, si continui ad offendere la Maestà̀ di Dio parlando della «vendetta della madre terra che reclama rispetto», come ha affermato papa Bergoglio qualche giorno fa nella sua ennesima intervista. Urge invece chiedere perdono per il sacrilegio perpetrato nella Basilica di San Pietro, riconsacrandola secondo le norme canoniche prima di celebrarvi nuovamente il Santo Sacrificio. E si dovrebbe parimenti indire una solenne processione penitenziale – anche di soli Prelati, guidati dal Papa – che implorino la misericordia di Dio su loro stessi e sul popolo. Sarebbe un gesto di umiltà autentica, che molti fedeli attendono, in riparazione delle colpe commesse. Come contenere lo sconcerto per le parole pronunciate a Santa Marta nel corso dell’omelia della Messa del 26 Marzo da papa Bergoglio? Il Papa ha detto: «Che il Signore non ci trovi, alla fine della vita, e dica di ognuno di noi: “Ti sei pervertito. Ti sei allontanato dalla via che io avevo indicato. Ti sei prostrato dinanzi a un idolo”». Si resta del tutto sconvolti e indignati nell’udire queste parole, considerando che egli stesso ha consumato davanti a tutto l’Orbe un vero e proprio sacrilegio, persino sull’Altare della Confessione di San Pietro, una profanazione, un atto di apostasia con l’idolo immondo e demoniaco della pachamama.

 

Nel giorno dell’Annunciazione di Maria Santissima, i Vescovi del Portogallo e della Spagna hanno consacrato al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria le loro Nazioni. L’Irlanda e la Gran Bretagna hanno fatto lo stesso. Molte Diocesi e città, nella persona dei loro Vescovi e delle Autorità̀ pubbliche hanno posto le loro comunità̀ sotto la protezione della Vergine. Come valuta questi eventi?

Questi sono gesti che lasciano ben sperare, ancorché́ insufficienti riparare le nostre colpe e finora ignorati dai vertici della Chiesa, mentre il popolo cristiano invoca a gran voce un gesto solenne e collettivo ai suoi Pastori. Nostra Signora, a Fatima, ha chiesto che il Papa e tutti i Vescovi consacrassero la Russia al Suo Cuore Immacolato, preannunciando sciagure e guerre finché ciò̀ non fosse avvenuto. I Suoi appelli sono rimasti inascoltati. I Pastori si ravvedano ed obbediscano alla Vergine Santissima! È vergognoso e scandaloso che la Chiesa in Italia non si sia unita a questa iniziativa!

 

Come giudica la sospensione delle celebrazioni che ha coinvolto quasi tutto il mondo?

Questa è una grande sofferenza, anzi direi la più̀ grande che si sia imposta ai nostri fedeli, specialmente ai moribondi, privandoli del ricorso ai Sacramenti.In questi frangenti è sembrato che la Gerarchia, ad eccezione di rari casi, non abbia avuto alcun scrupolo a chiudere le chiese e ad impedire la partecipazione dei fedeli al Santo Sacrificio della Messa. Ma questo atteggiamento da freddi burocrati, da esecutori della volontà̀ del Principe, viene percepito ormai dalla maggior parte dei fedeli come un inquietante segnale di mancanza di Fede. E come dar loro torto? Mi chiedo – e tremo a dirlo – se la chiusura delle chiese e la sospensione delle celebrazioni non sia una punizione che Dio ha aggiunto alla pandemia. Ut scirent quia per quae peccat quis, per haec et torquetur. Perché́ capissero che con le cose con cui uno pecca, con quelle viene punito (Sap XI, 17) Offeso dalla sciatteria e dalla mancanza di rispetto di tanti Suoi Ministri; oltraggiato dalle profanazioni del Santissimo Sacramento che quotidianamente si perpetrano con la sacrilega abitudine di amministrare la Comunione in mano; stanco di sopportare canzonette volgari e prediche eretiche, il Signore si compiace ancor oggi – nel silenzio di tanti altari – di sentir elevare a lui la lode austera e composta di tanti sacerdoti che celebrano la Messa di sempre, quella Messa che risale ai tempi apostolici, e che nel corso della storia rappresenta il cuore palpitante della Chiesa. Prendiamo molto seriamente questo monito: Deus non irridetur. Comprendo e condivido, ovviamente, il doveroso rispetto dei basilari principi di protezione e sicurezza che l’Autorità̀ civile stabilisce per la salute pubblica. Ma proprio come essa ha il diritto di intervenire sulle materie che riguardano il corpo, così l’Autorità̀ ecclesiastica ha il diritto e il dovere di occuparsi della salute delle anime, e non può privare i suoi fedeli del nutrimento della Santissima Eucaristia, né tantomeno della Confessione, della Messa e del Santo Viatico. Eppure, quando i negozi e i ristoranti erano ancora aperti, molte Conferenze Episcopali avevano già disposto la sospensione delle funzioni, senza che fosse stato loro richiesto dall’Autorità̀ civile. Un atteggiamento, questo, che rivela la dolorosa situazione in cui si trova la Gerarchia, disposta a sacrificare il bene delle anime per compiacere il potere dello Stato o la dittatura del pensiero unico.

 

A proposito di ristoranti aperti: come valuta i pranzi per i poveri che si sono tenuti negli scorsi mesi all’interno di luoghi di culto?

Per il Cattolico, l’assistenza ai bisognosi ha il proprio motore nella virtù̀ della Carità̀, ossia in Dio stesso: Deus caritas est. Egli ama il Signore sopra ogni cosa, ed il prossimo per amor Suo, perché́ ci permette – secondo le Beatitudini evangeliche – di vedere Cristo nel povero, nell’ammalato, nel carcerato, nell’orfano. La Chiesa è sempre stata, sin dai suoi primordi, un fulgido esempio in questo senso, al punto che gli stessi pagani ne erano edificati. La Storia testimonia le imponenti opere assistenziali istituite grazie alla munificenza dei suoi fedeli, anche in epoche di aperta ostilità̀ dello Stato, il quale incamerò i beni delle fondazioni per l’odio che la Massoneria nutriva verso una così chiara testimonianza da parte dei Cattolici. L’attenzione ai poveri e agli emarginati non è quindi una novità̀ del nuovo corso bergogliano, né appannaggio di organizzazioni ideologicamente schierate. Ma è significativo che l’enfasi all’aiuto dei poveri si riveli non solo priva di qualsiasi riferimento soprannaturale, ma che si limiti alle opere di misericordia corporale, evitando meticolosamente quelle di misericordia spirituale. Non solo: quest’ultimo Pontificato ha sancito definitivamente la rinuncia all’apostolato, alla missionarietà̀ della Chiesa anche in questo contesto, liquidandola con il termine spregiativo di proselitismo. Si pensa ad offrire nutrimento, ospitalità̀ e cure sanitarie ma non ci si preoccupa di nutrire, accogliere e guarire nell’anima chi ne ha bisogno, riducendo così la Chiesa ad una ONG con finalità̀ filantropiche. Ma la Carità̀ non è una declinazione della filantropia di ispirazione massonica, appena ammantata di un vago spiritualismo, bensì̀ il suo esatto opposto; perché́ la solidarietà̀ oggi praticata nega che vi sia una sola Religione vera e che il suo messaggio salvifico vada quindi predicato a chi ancora non ne fa parte. Non solo: a causa delle deviazioni penetrate nella Chiesa con il Concilio in materia di libertà religiosa ed ecumenismo, gli enti assistenziali finiscono col confermare le persone loro affidate nell’errore del paganesimo o dell’ateismo, giungendo addirittura ad offrire luoghi di culto in cui esse possano pregare. Abbiamo anche visto casi deplorevoli di Messe durante le quali, su esplicita richiesta del sacerdote, al posto del Vangelo è stato proclamato il Corano o, per riprendere casi recenti, si è data la possibilità̀ di praticare riti idolatrici in una chiesa cattolica. Credo che la decisione di destinare le chiese a refettori o dormitori per accogliervi persone bisognose sia un fenomeno rivelatore di questa ipocrisia di fondo che, come nel caso dell’ecumenismo, utilizza un pretesto apparentemente lodevole – assistere i bisognosi, accogliere i rifugiati ecc. – come strumento per realizzare progressivamente il sogno massonico di una grande religione universale senza dogmi, senza riti, senza Dio. Usare una chiesa come un’osteria, alla presenza di compiaciuti Prelati che servono pizze o braciole in veste filettata e grembiule, vuol dire profanarla; specialmente quando chi si mette in mostra sorridendo ai fotografi si guarda bene dall’aprire le porte del Palazzo Vescovile a quelli che, in fondo, considera utili al perseguimento di altri scopi. Per tornare a quanto ho detto pocanzi, mi pare che anche questi sacrilegi siano all’origine della pandemia e della chiusura delle chiese. Mi pare inoltre che troppo spesso si cerchi di spettacolarizzare la povertà̀ o lo stato di bisogno di tanti sventurati – come nel caso degli sbarchi di clandestini traghettati da organizzazioni di veri e propri negrieri – col solo scopo di metter in moto l’industria dell’accoglienza, dietro la quale si nascondono non solo meschini interessi economici, ma anche una non confessata complicità̀ con chi vuole la distruzione dell’Europa cristiana ad incominciare dall’Italia.

 

In alcuni casi – ad esempio in Italia, a Cerveteri – le forze dell’ordine hanno interrotto la celebrazione di una Messa. Come si pone l’Autorità̀ Ecclesiastica davanti a questi episodi?

Il caso di Cerveteri è stato forse un eccesso di zelo da parte di due guardie municipali, certamente stressate dal clima di allarme che si è venuto a creare all’inizio dell’epidemia. Ma dev’essere chiaro che, specialmente in una nazione come l’Italia – in cui vige un Concordato tra la Chiesa Cattolica e lo Stato – all’Autorità̀ ecclesiastica è riconosciuta l’esclusiva competenza sui luoghi di culto, e sarebbe quindi stato più che necessario che la Santa Sede e l’Ordinario del luogo protestassero fermamente per una violazione dei Patti Lateranensi, confermati nel 1984 e tuttora validi. Ancora una volta, l’esercizio dell’autorità̀ da parte dei Pastori – che deriva loro direttamente da Dio – si dissolve come neve al sole, dimostrando una pusillanimità̀ che potrebbe un giorno autorizzare abusi ben peggiori. Colgo questa occasione per sollecitare una fermissima condanna di queste intollerabili ingerenze dell’Autorità̀ civile nelle questioni di immediata e diretta competenza dell’Autorità̀ Ecclesiastica.

 

Papa Francesco ha invitato il 25 Marzo a recitare il Pater noster tutti i Cristiani, indipendentemente dal fatto che siano Cattolici, per chiedere a Dio la fine della pandemia, e ha lasciato intendere che anche chi professa altre religioni poteva unirsi alla sua preghiera.

Il relativismo religioso insinuato dal Concilio ha cancellato la persuasione che la Fede Cattolica sia l’unica via di salvezza e che il Dio Uno e Trino che adoriamo sia l’unico vero Dio. Papa Bergoglio ha affermato, nella Dichiarazione di Abu Dhabi, che tutte le religioni sono volute da Dio: questa è non solo un’eresia, ma una forma di gravissima apostasia ed una bestemmia. Perché́ affermare che Dio accetta di esser adorato indipendentemente da come Egli si è rivelato, significa vanificare l’Incarnazione, la Passione, la Morte e la Resurrezione del nostro Salvatore. Significa rendere inutile lo scopo per cui esiste la Chiesa, la ragione per cui milioni di Martiri hanno offerto la loro vita, per cui esistono i Sacramenti, il Sacerdozio e lo stesso Papato. Purtroppo, proprio quando si dovrebbe espiare l’oltraggio alla Maestà di Dio, vi è chi chiede di pregarLo assieme a chi rifiuta di onorare la Sua Santissima Madre proprio nel giorno della sua festa. È questo il modo più̀ appropriato per ottenere la fine della pestilenza?

 

Però è anche vero che la Penitenzieria Apostolica ha concesso particolari Indulgenze per chi è colpito dal contagio e per quanti assistono materialmente e spiritualmente i malati.

Anzitutto occorre ribadire con forza che non è possibile sostituire le Indulgenze ai Sacramenti. È necessario opporsi con la massima fermezza alle decisioni scellerate di alcuni Pastori, che sono recentemente giunti a proibire ai loro sacerdoti di ascoltare le Confessioni o di amministrare il Battesimo. Queste disposizioni – assieme alla mancata celebrazione della Messa ed alla sospensione delle Comunioni – sono contro il diritto divino e dimostrano che dietro tutto ciò̀ vi è Satana. Solo il Nemico può ispirare provvedimenti che provocano la perdita spirituale di tante anime. È come se si ordinasse ai medici di non somministrare cure vitali a pazienti in pericolo di vita. L’esempio dell’Episcopato polacco, che ha ordinato di moltiplicare le Messe per consentire la partecipazione dei fedeli senza rischio di contagio, dovrebbe essere assunta da tutta la Chiesa, se ancora la sua Gerarchia ha a cuore la salvezza eterna del popolo cristiano. Ed è significativo che, proprio in Polonia, l’impatto della pandemia sia inferiore a quello di altre nazioni. La dottrina delle Indulgenze sopravvive agli attacchi dei novatori, e questa è comunque una buona cosa. Ma se il Romano Pontefice ha il potere di attingere a piene mani dal tesoro inesauribile della Grazia, è anche vero che le Indulgenze non possono esser banalizzate, né considerate quasi si trattasse di saldi di fine stagione. I fedeli hanno avuto un’impressione simile anche in occasione dell’ultimo Giubileo della Misericordia, per il quale l’Indulgenza Plenaria era accordata a condizioni tali, da attenuare in chi la lucrava la consapevolezza della sua importanza. Si pone inoltre il problema della Confessione sacramentale e della Comunione eucaristica richieste per beneficiare delle Indulgenze, ma che nelle norme emanate dalla Sacra Penitenzieria slittano sine die con un generico «non appena sarà̀ loro possibile».

 

Ritiene che le particolari dispense relative all’Assoluzione generale al posto dell’Assoluzione individuale possano applicarsi all’epidemia presente?

L’imminenza della morte legittima il ricorso a soluzioni che la Chiesa, nel suo zelo per la salvezza eterna delle anime a lei affidate, sempre ha generosamente concesso, come nel caso dell’Assoluzione generale che si imparte ai militari prima di un attacco, o a chi ad esempio si trova su una nave che affonda. Se l’emergenza di un reparto di terapia intensiva non consente l’accesso del Sacerdote che in momenti limitati, ed in questi frangenti non è possibile ascoltare le Confessioni individuali dei moribondi, credo che la soluzione prospettata sia legittima. Ma se questa norma vuole creare un pericoloso precedente per estenderla poi all’uso comune, senza che vi sia alcun pericolo imminente per la vita del penitente, si dovrà̀ vigilare con la massima attenzione perché́ ciò che la Chiesa magnanimamente concede per casi estremi non diventi una norma. Ricordo inoltre che le Messe trasmesse in streaming o in televisione non assolvono dal precetto festivo. Esse sono un modo lodevole per santificare il giorno del Signore, quando è impossibile recarsi in chiesa. Ma deve essere chiaro che la pratica sacramentale non può̀ esser sostituita alla virtualizzazione del sacro, così com’è evidente che nell’ordine naturale non si può̀ nutrire il corpo guardando l’immagine di un alimento.

 

 Qual è il messaggio di Vostra Eccellenza a quanti oggi hanno la responsabilità̀ di difendere e guidare il gregge di Cristo?

È indispensabile e indifferibile una vera e propria conversione del Papa, della Gerarchia, dei Vescovi e di tutto il clero, così come dei Religiosi. I laici lo reclamano, mentre soffrono in balia della confusione per la mancanza di guide fedeli e sicure. Non possiamo permettere che il gregge che il divino Pastore ci ha affidato per governarlo, proteggerlo e condurlo alla salvezza eterna sia disperso da mercenari infedeli. Dobbiamo convertirci, tornare ad essere totalmente di Dio, senza compromessi col mondo. I Vescovi devono riprendere coscienza della propria Autorità̀ Apostolica, che è personale, che non può̀ esser delegata a soggetti intermedi come le Conferenze Episcopali o i Sinodi, i quali hanno snaturato l’esercizio del ministero apostolico, recando gravi danni alla costituzione divina della Chiesa come Cristo l’ha voluta. Basta sentieri sinodali, basta con una malintesa collegialità̀, basta con questo assurdo senso di inferiorità̀ e cortigianeria verso il mondo; basta con l’uso ipocrita del dialogo al posto dell’annuncio intrepido del Vangelo; basta con gli insegnamenti di false dottrine e il timore di predicare la purezza e la santità̀ di vita; basta con i silenzi pavidi davanti all’arroganza del Male. Basta con la copertura di ignobili scandali: basta con la menzogna, l’inganno e le vendette! La vita cristiana è una milizia, non una spensierata passeggiata verso il baratro. A ciascuno di noi, in ragione dell’Ordine Sacro che abbiamo ricevuto, Cristo chiede conto delle anime che abbiamo salvato e di quelle che abbiamo perduto per non averle ammonite e soccorse. Torniamo all’integrità̀ della Fede, alla santità dei costumi, al vero Culto gradito a Dio. Conversione e penitenza, dunque, come ci esorta la Vergine Santissima, Madre della Chiesa. A Lei, tabernacolo dell’Altissimo, chiediamo di ispirare nei Pastori questo eroico slancio per la salvezza della Chiesa e per il trionfo del Suo Cuore Immacolato.

Domenica I di Passione 2020

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57 commenti

  • Gio ha detto:

    Sono cosi contento di esermi scomunicato, ora la mia coscienza e piu felice,da quando mi sono liberato di questo peso….vergognatevi

    • Lucio ha detto:

      Caro mio, il battesimo ti è stato dato per sempre e non puoi scomunicarti. Ringrazia il Signore di avere questo privilegio.
      Se poi tu rifiuti il tuo battesimo ed il Nostro Salvatore Gesù, che in croce è morto per salvare anche te, che ti credi più furbo perché non credi, la responsabilità è tua e ti arrangi…

  • de matteis cosimo ha detto:

    O comprendiamo che è realmente in atto una

    APOSTASIA AI VERTICI DELLA CHIESA

    o sennò non capiamo NULLA!

    https://ilbenevincera.wordpress.com/2019/09/07/nuovo-umanesimo-e-falsa-religione-umanitaria-le-chiare-parole-di-padre-livio/

  • cosimo de matteis ha detto:

    A proposito di punizioni e castighi divini per la infedeltà: quali sono le condizioni di salute del leccese ( come Mons. Semeraro . E pugliese come Galantino) che guida la Diocesi di Roma e che aveva ordinato con tanto di DECRETO LA CHIUSURA DI TUTTE LE CHIESE?

    • Milli ha detto:

      Scusi, in che senso? Per caso il territorio pugliese dovrebbe subire il castigo a causa di questi prelati?

  • Catholicus ha detto:

    Caro mons. Viganò. oramai Lei è l’unico, il solo prelato rimasto veramente cattolico e che con coraggio osa sfidare apertamente questa ciurma di piratj della fede che stanno cercando di affondare la barca di Pietro. Purtroppo altri prelati su cui speravamo hanno dato forfait, hanno ribadito apertamente la loro fedeltà ed obbedienza all’usurpatore del soglio petrino (vedansi i vari Burke, Schider, Muller, Sarah). Rimane solo lei, monsignore, solo lei ha raccolto l’eredità del coraggioso mons. Léfèbvre, quindi solo Lei merita di guidare il piccolo resto, la vera Chiesa Cattolica eclissata dalla sinagoga di Satana, la “chiesa” gnostica e massonica uscita dal nefando CV II. quindi, la prego, faccia Lei la consacrazione dell’Italia al Cuore Immacolato di Maria SS.ma, magari proclamando apertamente il 5° ed ultimo dogma mariano (Maria SS.ma Corredentrice, Mediatrice ed Avvocata nostra), atto che papa Ratzinger si rifuiutò di fare quando glie lo chiesero ben 5 cardinali, adducendo il motivo che ciò avrebbe ostacolato il dialogo con i prottestanti.

    • Alessandra ha detto:

      SEPOLCRI IMBIANCATI! QUESTO SIETE! Vergognatevi ipocriti! Voi che vi credete giusti e giudicate così il Santo Padre.

  • giandreoli ha detto:

    Mi permetto di aggiungere. Dov’è il Vescovo che entrava in Chiesa e saliva verso il presbiterio pedalando beotamente in bicicletta? o quello (vescovo o prete che fosse) che ballava vestito da pagliaccio? o quello che, come pala dell’altare maggiore, ha voluto un giudizio universale transessuato? o quello che, salito sui tetti del suo Duomo e gongolante davanti alle telecamere, invocava la Beata Vergine chiamandola “O mia bèla Madunìna” anziché Madre di Dio e Auto dei Cristiani? o i Vescovi che, tolto il Santissimo dal tabernacolo della loro Cattedrale, distribuivano gongolanti la pizza ai tavoli, felici di svolgere il loro ministero pastorale come Capo-Camerieri? o che all’omelia commentavano le canzoni di Sanremo facendone una minuziosa e forbita esegesi? che esercitavano il ministero della benedizione alle unioni omosessuali per favorire la loro fedeltà? che invitavano ad accostarsi all’Eucaristia pur conservando rapporti adulterini per santificarsi ed educare cristianamente i figli? che gridavano all’orrore perché un politico aveva citato in Parlamento il Cuore Immacolato di Maria mentre applaudivano alla Pachamama, osannata, invocata, incensata e benedetta in San Pietro? che invitavano a tenere i porti aperti e ora chiudono le chiese per evitare che il Tabernacolo sia causa di contagi? che, ricorrendo a “nuovi paradigmi interpretativi”, intravedevano nei rapporti coniugali prematrimoniali una formazione al matrimonio cristiano? che affermavano che, poiché Dio è “uno” è anche “lo stesso” a cui credono tutte le religioni? Ma dove sono finiti? Eppure erano apprezzati, perfino dalla “stampa cattolica”, nazionale e diocesana! Vedo solo Pastori allo sbando e un Gregge che sta cercando di guidarli. Ma loro non ascoltano! O se vogliamo attenerci ad un’immagine bergogliana che ha fatto fortuna, vedo solo una Chiesa che si dice un “Ospedale da campo” nel quale però non vi sono medici che sappiano diagnosticare le vere malattie e fornire le giuste terapie! A che serve?
    Preghiamo la Vergine Santa per la Chiesa, affinché le ottenga il perdono, la conversione e la salute. Dal covid19, certo, ma non meno dai suoi “coronavirus ecclesiali”!

  • LUCIANA BOLDRINI ha detto:

    Un grande Grazie a Mons.Vigano’ per le sue parole chiare, coraggiose e che ci fanno ricordare la vera essenza della Chiesa di Cristo. In questo momento di profonda sofferenza come cristiana cattolica le sue parole schiette sono come un balsamo per l’anima. I vari richiami per fare memoria dei comportamenti scellerati per “piacere al mondo” sarebbe opportuno che trovassero libera e diffusa comunicazione per il bene di tutti noi. Ancora Grazie di cuore.

  • Adele Leone ha detto:

    Grazie mons.Viganò per le sue parole di verità! Dio la benedica!Gloria e lode a Dio!

  • Milli ha detto:

    Vorrei far presente, in questo sito mi pare che non sia stato ricordato, che il 21 marzo scorso il card. Leo Raimond Burke ha diffuso un messaggio con un contenuto molto simile a questo. Anche lui ha ricordato i molteplici peccati di questa società e quelli della chiesa e la necessità di riparare e di continuare ad affidarsi alla preghiera.
    Il messaggio l’ ho ricevuto anche io nella mia casella di posta elettronica, perché mi ero iscritta alla newsletter del suo sito.
    Qui c’è il testo del messaggio.
    https://www.lanuovabq.it/it/burke-dio-ci-guida-in-questo-tempo-di-prova

  • Alfredo ha detto:

    Caro mons. Viganò! Coraggio, prenda il coraggio e 2 mani e si materializzi! Cordialità

  • Federico ha detto:

    Coronavirus, Pachamama e Bergoglio
    23 Marzo 2020
    Cari vescovi e sacerdoti!

    Menzionare il nome di Bergoglio durante la Santa Liturgia significa avere unità con lui e sottomettersi allo spirito che non è lo Spirito di Cristo ma lo spirito di Pachamama, lo spirito demoniaco. Al posto del Figlio di Dio Bergoglio nella basilica di San Pietro ha intronizzato il demone Pachamama. Il suo scopo nascosto è quello di liquidare il sacramento del Sacerdozio, e quindi il sacramento dell’Eucaristia, ordinando gli stregoni e le streghe pagane dall’Amazzonia. Per ragiungere questo obiettivo egli ha intenzionalmente distratto l’attenzione con l’argomento dell’abolizione del celibato provocando così il caos. Similmente è anche con il coronavirus. Bergoglio ha intenzionalmente creato l’atmosfera del panico ordinando di chiudere le chiese cattoliche invece di pentirsi egli stesso e di appellare i vescovi, sacerdoti e fedeli al pentimento.

    Uno degli arcivescovi di rete omosessuale di Bergoglio ha dichiarato sul coronavirus: “Oggi l’umanità per prima volta sta imparando a essere una comunità globale, e in questa globalità c’è una grande sensibilità in cui sulla superficie della terra si muovono non solo gli uomini ma anche i virus …
    http://vkpatriarhat.org/it/?p=6509

  • Federico ha detto:

    Coronavirus and Bergoglio’s Vatican

    “Because they have forsaken the covenant of the Lord God of their fathers… they went and served other gods and worshipped them (Pachamama) … Then the anger of the Lord was aroused against this land, to bring on it every curse.” (Deu 29:24-27)

    We are witnessing an artificial mass media coronavirus campaign. All areas of public life today highlight coronavirus as problem number one. Interestingly, there has been a deadly AIDS disease for years, most commonly spread by homosexuals and drug addicts, but no one has caused such panic. Not only is this deadly danger of homosexuality concealed, but there are attempts to incorporate it directly into legislation under sanctions. An example of gender laws is the Istanbul Convention.
    (…)
    http://vkpatriarhat.org/en/?p=18017

  • Alfredo ha detto:

    Mons. Viganò la prego si materializzi! Sino a quando resterà nascosto?

  • Sergio Pacillo ha detto:

    ….. E tutto ció che mi accadrà mi sarà carissimo nella certezza che tutto permetti per il mio sommo bene…..
    Da una preghiera a Gesù di santa Bartolomea Capitanio.

  • Alessio ha detto:

    Caro Mons. Viganò, sono un suo compaesano, varesotto, complimenti per la sua chiarezza di fede e il coraggio di affermare la Verità.

  • anna maria ha detto:

    Grazie mons. Viganò!!! Il Signore la benedica !!!
    Maria la protegga dai “lupi”, che incontra e incontrerà in futuro e … penso saranno tanti. Ma il Signore è il suo Pastore e suo rifugio. Confidi sulle nostre preghiere; preghiere da nascono dalla “vera” Chiesa, quella del Popolo di Dio, i laici credenti, quelli derisi, offesi, minacciati dai Pastori! Vogliamo seguire Gesù, ma spesso non ci è permesso esprimere i nostri pensieri, i nostri dissenzi. Siamo sperduti, ma non smarriti , traditi dai Pastori, ma non delusi, perché la nostra forza è in Dio, nostro Padre e in Gesù nostro Fratello!!!

    https://spuntidiriflessione220069297.wordpress.com/2020/03/15/coronavirus-era-proprio-questa-la-risposta-che-gesu-si-aspettava-dai-vescovi-italiani/

  • antonio ha detto:

    parole sante,grande viganò

  • Tina ha detto:

    Stamattina 30 marzo a tv200 don Davide (così mi sembra sl chiami:per intenderci il prete delle carceri che fa le interviste a Papa Bergoglio) ha chiarito che l’idea di quella messinscena di venerdì del papà a piazza S.Pietro, (perché di messinscena si è trattato e vi spiego perché ) l’ha suggerita lui al Papa perché ha detto ci voleva una cosa forte per questa pandemia. E così il Papa, stanco si vero, ma assente nella preghiera, forse anche un po annoiato, ha letto dì una bella riflessione e io sono sempre più convinta che qualcun altro gli scrive tutte le riflessioni che legge, perche si vede benissimo che lui non e abituato alla preghiera profonda o alla contemplazione. Sotto al Crocifisso non aveva l’aspetto di uno che stava pregando ne davanti alla Madonna. Non parliamo poi di quell’ effetto scenico della camminata da solo nella piazza che mi ha raggirato il cuore e che mi ha dato l’esatta misura di una Chiesa com’è diventata adesso senza popolo. Per concludere con la sciatteria di porre un Crocifisso sotto la pioggia. Mi fermo qui.

    • Milli ha detto:

      Sig.ra Tina, concordo con lei in tutto. All’inizio mi ha lasciata perplessa che Bergoglio non uscisse dalla basilica di San Pietro ma piuttosto dall’esterno della piazza raggiungesse l’altare, o meglio dire , il palco. Non sembrava certo la Chiesa in uscita, quanto un elemento estraneo in entrata.
      La benedizione l’ha data senza aggiungere il segno della Croce e ha finito sempre senza fare il segno della croce. Meno male che almeno all’inizio lo ha fatto, però questo non basta.

    • Alda ha detto:

      Don Marco Pozza è il cappellano del carcere di Padova che intervista Bergoglio…

      • Lucidator ha detto:

        Lo scaltro ragazzo di provincia ha programmato una personale carriera che sinora è proseguita brillantemente, visto come sa abilmente districarsi tra le opportunità offerte dai media.
        Partito come opinionista del Mattino di Padova (gruppo Espresso-Repubblica) è ora diventato uno degli intervistatori più apprezzati dal vanitoso Bergoglio.
        Al quale è stato suggerito dall’abile e ambizioso padovano, dopo la sceneggiata in Piazza San Pietro, di incaricare i reclusi da lui seguiti nella prigione padovana di scrivere i testi per la Via Crucis del Venerdì Santo.
        Se continuerà a fare il prete, da cappellano carcerario sarà presto vescovo e poi, se durasse ancora Bergoglio, chissà che altro ancora.

  • stefano raimondo ha detto:

    Bene mons. Viganò.

  • Gian ha detto:

    Finalmente uno squarcio di luce in questo mondo di tenebre che lugubremente ci stanno avvolgendo. Dio la benedica Mons. Viganò, lei sta conducendo la buona battaglia e ci fa sentire il richiamo del vero pastore. Possano tanti altri pastori ravvedersi e risvegliarsi dal torpore e i falsi pastori pentirsi e fare pubblica ammenda.

  • Faramir ha detto:

    Nella liturgia di venerdì scorso ho visto un Papa stanco, acciaccato, sofferente e solo…
    Non c’è alcun bisogno di infierire su di lui.
    Da parte mia rinnovo rispetto e affetto.

    • Lucio ha detto:

      Bergoglio ha avuto il coraggio, già nel suo primo anno di mandato, di definire Emma Bonino (una che ha eseguito più di 11 mila Aborti, finché la legge lo vietava, nelle varie sedi del Partito Radicale in Italia) la migliore donna politica d’Italia !!!
      Uno che spara queste bestemmie che offendono la Chiesa è tutti i Santi , dovrebbe dimettersi immediatamente e chiedere perdono. E poi quante altre porcherie ha lasciato scrivere al suo teologo preferito, ateo e rimbambito, Eugenio Scalfari ?? Mi fermo qui, perché c’è ne sono troppe da dire.
      Ringrazio il vescovo Viganò per la sua fede illuminante, guidata dalla fedeltà al Vangelo ed allo Spirito Santo

  • Sconsolata ha detto:

    Una lettura e un ammaestramento autenticamente teologici sul disegno divino relativo all’uomo nella sua individualità e all’umanità nel suo essere l’insieme degli individui, ciascuno considerato nella dimensione inscindibile di creatura dotata di anima, corpo e intelletto. Una lezione completa che aiuta la ragione a diradare le nubi della confusione che rendono ancora più tetro lo scenario attuale.
    Un ringraziamento a mons. Viganò che continua a dimostrarsi fedele al ministero cui si è votato, nonostante le ingiurie ripetute e le critiche, ultima quella con cui è stato liquidato il suo precedente intervento di qualche settimana fa definito “tentativo per rilanciarsi”.
    La ringrazio infinitamente, Eccellenza, e confido in tanti altri Suoi “tentativi”, simili, come sempre…
    L’intervista che ci ha offerto reca opportunamente nella data il ricordo della I Domenica di Passione, quella di ieri, che è stata proclamata di primo mattino “domenica di pianto”. Come se non stessimo piangendo abbastanza e da un bel po’! La pandemia è un supplemento, il più drammaticamente innegabile, di una sofferenza dalle dimensioni planetarie. Qualcuno pare non cogliere la reale portata di una crisi multiforme, da cui la Chiesa non può chiamarsi fuori…
    Persino il cielo sembrava aver voluto mescolare il suo pianto a quello degli uomini, invitati a partecipare in mondovisione alla celebrazione del 27 marzo su una Piazza San Pietro priva di fedeli in carne e ossa e bagnata dalla pioggia incessante per tutta la durata del rito. Una circostanza che, se da una parte ha consegnato alla storia l’immagine esaltata di un uomo solo, unico protagonista su uno spazio scenografico altamente simbolico e significativo, dall’altra ha associato indelebilmente a quella stessa immagine i tratti inconfondibili della solitudine, dramma nel dramma di questa pandemia, con tutto ciò che ne consegue.
    Non ci manchi e non resti senza effetto la “parola” – la Sua Parola – come la pioggia e la neve che non ritornano al cielo senza aver prima fecondato e fatto germogliare la terra su cui sono cadute (cfr, Is 55, 10-11).
    Approfittino del ritiro in isolamento e nelle sedi in cui si sono ritirati i pastori per riflettere seriamente sullo stato comatoso in cui versa la Chiesa e preparino un piano d’azione efficace per la rinascita post covid19, nel loro ambito specifico, che non potrà non contribuire alla ripresa in ogni settore del sociale; ripresa che non si prospetta semplice e rapida.

  • Speranza ha detto:

    Preghiera:
    O Signore che tutto puoi, abbi pietà di noi miseri peccatori e poiché sei il Padre che amando i suoi figli li castiga per il loro bene, considera che essi si sono traviati e hanno moltiplicato i loro peccati anche perché qui sulla terra non hanno avuto le giuste guide. Aiutaci a convertirci e a piangere sulle nostre colpe, ma Tu o Dio buono e misericordioso, pentiti della Tua giusta ira e per l’intercessione della Tua Santissima Madre, del Suo castissimo Sposo San Giuseppe Tuo Padre putativo e di tutti i santi, libera la Tua Santa Chiesa dalle insidie e dalle malvagità che vi serpeggiano, concedici di conseguire la salute dell’anima e del corpo, specialmente oggi in cui il mondo appare sopraffatto da un male che atterrisce e porta alla morte. Fa’ che ritorni lo splendore dei Tuoi insegnamenti la cui diffusione hai affidato ai santi sacerdoti che così tanto ci sono necessari.
    E grazie per averci donato Mons. Viganò che raccomandiamo a Te, Principio di ogni bene, affinché Tu, nella Tua infinita Sapienza, ne faccia la guida suprema di questa Santa Chiesa così in difficoltà. Nulla è impossibile alla Tua onnipotenza.
    Amen.

  • Nicola Buono ha detto:

    Un avvenimento del passato che fu un castigo per la Chiesa ” ” sbandata ” ( dal punto di vista dottrinale ) e morale di allora. Ci sono tantissimi punti di contatto con la realtà di oggi. Ma noi non ci ” sentiamo “.

    https://www.corrispondenzaromana.it/il-sacco-di-roma-un-castigo-misericordioso/

  • Nicola Buono ha detto:

    Fuori Tema. Per EGT. . Ho trovato questo Interessante articolo di Vittorio Messori su Maria d’Agreda.

    http://www.vittoriomessori.it/blog/2014/04/21/la-signora-in-blu-che-converti-i-pellerossa/

  • Cactus ha detto:

    Ore 17.30.
    No ho ancora letto i commenti che gli Adoratori di Bergoglio strombazzano sui commenti che i cattolici-veri scrivono su questo blog. La verità abbacchia.

  • Antonio Cafazzo ha detto:

    Magistrale!
    “L’infedeltà̀ dei Sacri Pastori è di scandalo per i loro confratelli e per molti fedeli, non solo quando riguarda la lussuria o la brama di potere, ma anche – e direi soprattutto – quando colpisce l’integrità̀ della Fede, la purezza della dottrina e la santità̀ della morale, sconfinando addirittura in episodi di inaudita gravità, come ad esempio nel caso dell’adorazione dell’idolo della pachamama in Vaticano. Credo anzi che il Signore sia particolarmente sdegnato per la moltitudine di peccati e scandali di coloro che dovrebbero essere d’esempio e modello, in quanto Pastori, per il gregge loro affidato.”

    E con queste parole viene “spiegato” il perché del Covid19.

    L’INFEDELE – come al solito – o risponderà fra un po’ con qualche allusione maliziosa o farà rispondere da qualche suo lecca-calze.

    • Adriana ha detto:

      Stilumcuriale emerito ,
      la parola ” cesso” deriva dal latino e significa “ritirata “. Parola molto calzante per la neochiesa .

  • deutero.amedeo ha detto:

    Deo gratias. Nulla da aggiungere.

  • CLAUDIO GAZZOLI ha detto:

    vero uomo della Vera Chiesa voluta da Gesù Cristo, non di quella voluta dagli uomini senza Dio…

  • Pier Luigi Tossani ha detto:

    grazie, Mons. Viganò. Chiaro e limpido, come al solito. Convertiamoci e preghiamo.

  • Sulcitano ha detto:

    Parole sante, fortemente ispirate dallo Spirito Santo! Dio benedica Mons Viganò e tutti noi protetti sotto il manto della Vergine Maria.

  • Donna ha detto:

    Mons Viganò meriterebbe di essere il prossimo Papa. Grazie per queste sue parole che drizzano la rotta di una chiesa confusa e disorientata, ossigeno per le nostre anime.

    • Lucidator ha detto:

      Mi è venuto lo stesso pensiero!
      Subito riposto: con un collegio cardinalizio come quello assemblato dal biancovestito argentino per assicurarsi una successione in linea con… sè stesso, una tale eventualità è da escludere.

  • Don Elia ha detto:

    A questo proposito, mi permetto di segnalare:

    https://lascuredielia.blogspot.com/p/meditazionebiblica-per-un-tempo-di.html

  • Fabio ha detto:

    Grazie mons. Viganò
    Abbiamo bisogno di pastori come Lei.

  • Iginio ha detto:

    Ineccepibile. Soprattutto laddove ha colto la mancanza di segni di penitenza prima di implorare da Dio la fine dell’epidemia.
    Inciso: il papetto ha ricevuto in udienza Conte e poi Paglia. Da un simile brain trust di aspiranti premi Nobel che cosa sarà venuto fuori?

  • Catholicus ha detto:

    Consacrazione dell’Italia al Cuore Immacolato di Mara SS.ma fatta dal parroco napoletano don Michele Madonna il 29 marzo 2020 alle ore 21.00 – cfr dal minuto 1.12.31 :

  • Cesare Baronio ha detto:

    Credo che questa splendida intervista possa riassumersi in una frase, che auspico programmatica:

    Torniamo all’integrità̀ della Fede, alla santità dei costumi, al vero Culto gradito a Dio..

    Se vi sono Pastori che hanno il coraggio di proclamare ad alta voce queste parole, c’è ancora qualche speranza la Chiesa. Preghiamo che il Signore tocchi il cuore di tanti Prelati e sacerdoti, affinché seguano l’esempio di Sua Eccellenza.

  • egt ha detto:

    mons. Viganò ancora una volta ha dimostrato la lucidità della fede e della Verità . Grazie Eccellenza.

    • Borghese pasciuto ha detto:

      Trovo bizzarro che questo signore faccia ancora parte delle chiesa cattolica.
      Uno così sarebbe già stato espulso da qualsiasi partito politico, previa inchiesta del comitato di garanzia.
      Comunque, affari vostri.

      • Borghese pasciuto ha detto:

        MI riferivo a Viganò, ovviamente.

        • pietro ha detto:

          purtroppo come tanti altri, trovano la possibilità ed il coraggio dopo aver terminato il loro lavoro ufficiale nella Chiesa, prima sono vincolati dall’obbedienza e sanno che possono essere eliminati facilmente;purtroppo ne più ne meno come tute le persone normali. Peccato non sappiano immolarsi per la verità come ha fatto il loro Maestro, così la Chisa è e sarà sempre per colpa dell’uomo in sofferenza e la verità sarà sempre velata

        • Cagi41 ha detto:

          @Borghese Pasciuto.
          Ogni parola che dici manifesta quello che sei: l’unico che non capisce quello che dice! A chi ti riferisci quando dici: “Mi riferisco a Viganò, ovviamente!” A chi lo stai spiegando, a te stesso? Mi dispiace per te, ma sei proprio mal preso! A questo punto mi chiedo come potresti capire problemi religiosi!
          Stai bene.

      • Milli ha detto:

        Posso capire che la Chiesa romana attualmente assomigli molto al partito comunista cinese, ma per nostra fortuna non lo è, il vero capo della Chiesa è Gesù Cristo vivente. Purtroppo lei non lo capisce e mi dispiace per lei.

  • Mikhael ha detto:

    Parole di disarmante lucidità e verità. Grazie mons. Viganò e appena possibile guidi il gregge smarrito e sperduto lontano da questi lupi famelici.

  • Marco Matteucci ha detto:

    Scusate se vi ripropongo un mio precedente commento, ma penso che questa sia la cura più efficace per questi momenti terribili che stimo vivendo …L’AFFIDAMENTO E LA LODE A DIO!

    SANT’AGOSTINO D’IPPONA – ESPOSIZIONE SUL SALMO 91
    La carità più eccellente della fede e della speranza.

    “…Dall’altro lato, ecco delle persone che non dico si limitano a toccare alcune corde soltanto, ma non toccano nemmeno il salterio, cioè non compiono alcuna opera buona, anzi rendono culto agli idoli; e se si comportano forse da cristiani, ciò fanno finché tutto va bene a casa loro. Che se invece sono colpiti da qualche tribolazione, corrono dall’indovino, dallo stregone, dall’astrologo.”

    SE VUOI LEGGERE TUTTO:
    https://reginadelcielo.wordpress.com/il-salmo-91-invocare-la-protezione-dellaltissimo/