MA ERA QUESTO CHE GESÙ VOLEVA DAI VESCOVI ITALIANI?

23 Marzo 2020 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, ci sembra interessante rilanciare quello che scrive un’amica di Stilum Curiae, Anna Maria De Matteis, sul suo blog, in relazione alla strana situazione che stiamo vivendo, di chiese chiuse e chiese aperte, di messe interdette ai fedeli e di persone multate perché si stavano recando in chiesa…una situazione veramente a pelle di leopardo. Perché ci sono anche chiese – una in centro, dove sono stato ieri – che è aperta per la preghiera personale; e dove a richiesta si può ottenere l’eucarestia…Ma leggiamo che cosa scrive Spunti di Riflessione. E nei prossimi giorni ospiteremo certamente altre voci su questo tema.

§§§

CORONAVIRUS – Era proprio questa la risposta che Gesù si aspettava dai Vescovi italiani?

Terza domenica di Quaresima, cuore del cammino spirituale dei credenti verso la Santa Pasqua, eppure nessun  cattolico italiano, oggi, potrà ricevere Gesù Eucaristia!!! Ne potrà partecipare al Sacrificio Eucaristico!!! E questo avverrà per tutte le altre domeniche di Quaresima, tempo liturgico privilegiato per un serio cammino di conversione spirituale verso la piena comunione con Gesù Risorto. Tutto questo perché i vescovi italiani, in questo difficile periodo in cui la nostra amata nazione sta vivendo l’assalto della epidemia del coronavirus, hanno pensato bene di “salvaguardare” i propri fedeli, togliendo loro Gesù Eucarestia!!! Vero “sostegno” sacramentale, cibo per l’anima, sacramento di salvezza, Signore della Vita !!! Si, avete capito bene: è questa la risposta geniale che la Cei ha pensato di dare ai propri fedeli come “soluzione” migliore per combattere quella che ormai è stata definita “pandemia”.

Nei supermercati si entra uno per volta facendo la fila, agli uffici postali  idem, al lavoro anche…ma in chiesa no!!! Per carità, in chiesa no! Celebrazione della Santa Messa ?!? No, no, assolutamente no: ci sono cose “molto più importanti”.

Dimenticando, colpevolmente, che proprio Gesù, l’autore della Vita, chiede che si  ricorra a Lui, perché intervenga!!! Quando un giorno i discepoli, trovandosi sulla barca sbattuta dalla tempesta in pieno mare, spaventati ed atterriti, chiesero a Gesù:  “Non ti importa che moriamo?”  Egli, immediatamente si alzò e, con grande signoria, comandò ai venti di cessare la loro potenza, alle onde del mare di calmarsi, placò la tempesta…e venne una grande bonaccia. Gesù li rimproverò per la loro poca fede, poiché si erano profondamente spaventati. Eppure lo avevano implorato di intervenire. Cosa direbbe oggi ai nostri vescovi italiani e ai “vertici” della Sua Chiesa, che non hanno minimamente pensato di “interpellarlo”!?

Ma no, dicono i vescovi, queste sono storielle per bambini, non è andata proprio così e giù con l’esegesi più acrobatica per dire e dimostrare, che non era un vero miracolo ma…..

Mi chiedo : era proprio questa la risposta che Gesù si aspettava dai Vescovi italiani?!?!  Il Signore Gesù è compiaciuto di questa assurda “soluzione”?

Non “toglierà loro la Vigna e la darà ad altri vignaioli che consegneranno onestamente al padrone i frutti del raccolto”? Oggi i nostri  vescovi non potrebbero riflettere seriamente e pensare non solo alla salute fisica dell’uomo ma anche alla “salute dello spirito”? Alla salvezza delle anime? (Concetto ormai lontano anni luce dagli insegnamenti dei nostri pastori).

Quale sarà la conseguenza spirituale sul popolo cristiano? Sulla gente semplice, sui piccoli, sui dubbiosi? Sarà devastante !!! Si penserà: innanzitutto che, nelle difficoltà, Dio non c’è; inoltre che Dio, per chi crede, è una realtà privata, per cui la preghiera comunitaria, con al vertice la Santa Messa, non è essenziale; Ci si abituerà a partecipare alla Santa Messa con i social, in maniera virtuale, senza la comunione eucaristica, si penserà che ricever Gesù o non riceverlo è la stessa cosa; ancora, si penserà che nelle situazioni drammatiche dobbiamo prostrarci all’igiene, alla profilassi, all’intelligenza, alla medicina, alla scienza, alla economia, ecc… Quando l’uomo si salverà, “da solo”, allora poi si potrà ritornare a Dio!!! Questi ed anche peggiori pensieri, saranno irreversibilmente innestati nel cuore del popolo italiano.

Nelle avversità invochi chi hai nel cuore !!! Ti rivolgi a chi sai che può salvarti. Un bimbo che cade nell’acqua invoca “subito” l’aiuto del padre, perché lo ama e sa che lo salverà. Il primo che chiami nelle difficoltà è colui che ami di più al mondo e che sai che ti salverà.

Ebbene i nostri vescovi italiani, hanno il cuore freddo ed arido ed è per questo che la prima risposta immediata, alla epidemia, è stata quella che portavano nel cuore: la fiducia nell’azione dell’uomo, la visione orizzontale della vita, dimenticando quella verticale, la dimensione spirituale. E’ evidente, da queste scelte sconsiderate, che i nostri vescovi non hanno Dio al primo posto nel loro cuore.

Mi appello ai vescovi, quale semplice fedele, figlia di questa amata Madre Chiesa, usando le parole di un loro confratello nell’episcopato:

“Aprite, anzi spalancate la porte a Cristo! Aprite, anzi spalancate le porte delle nostre Chiese perché i fedeli vi possano entrare, pentirsi dei loro peccati, partecipare al Santo Sacrificio della Messa e attingere al tesoro di grazie che sgorgano dal Cuore trafitto di Cristo, nostro unico Redentore che può salvarci dal peccato e dalla morte”

Anna Maria De Matteis

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30 commenti

  • iniziative locali ha detto:

    Visto sul telegiornale regionale ligure. Il Parroco di Portofino, dopo aver celebrato ,a porte chiuse la santa Messa, ha aperto le porte ed è uscito sul sagrato, con i paramenti e tenendo in mano un cofanetto in cui sono racchiuse le reliquie di san Giorgio, custodite proprio in quella chiesa che domina la notissima piazzetta. E con quelle reliquie ha benedetto il borgo ed invocato la protezione del santo sulla Liguria tutta.
    Purtroppo oggi solo nella prima mattinata il numero dei decessi è ancora salito… sembrava che con qualche accortezza non sarebbe successo nulla, ed invece le cose si complicano. Speriamo che San Giorgio provveda a debellare questa peste…

  • Romanus Sum ha detto:

    Ma il decreto dei Vescovi per negare i Sacramenti ai fideli di tutta l’Italia ha da fare con l’adorazione di Pachamama al Vaticano e il desiderio nel Hotel Casa Marta di cambiare la religione della Chiesa?

    Mi pare di sì

  • Michele ha detto:

    Aggiungo una preziosa citazione di S Agostino fatta da Aldo Maria Valli nel suo blog: “Sono tempi cattivi, dicono gli uomini. Vivano bene e i tempi saranno buoni. Noi siamo i tempi.”.

  • Michele ha detto:

    Non capisco perché alcuni continuino ad affermare che frequentare una messa sia rischioso per sé e per gli altri quando si frequentano supermarket e profumerie con le note precauzioni che si potrebbero adottare anche in chiesa.

    Sul fatto che alcuni sacerdoti anziani avrebbero problemi organizzativi: non tutti le parrocchie/chiese hanno questo problema e in molte chiese si potrebbero celebrare le messe e amministrare i sacramenti.
    Annullare totalmente la frequentazione e, in parte, la celebrazione è molto peggio…per chi ci crede: IO NON SONO PROTESTANTE, sono una pecora del gregge e, nonostante il sacerdozio battesimale, ho bisogno di in pastore che curi la mia anima e la nutra con la Grazia dei Sacramenti.

    Se Gesù Cristo ha istituito il sacramento dell’ordine avrà avuto le Sue buone ragioni, altrimenti (vista la mancanza di registrazioni sulla predicazione di Gesù indicataci da un vescovo della nuova chiesa misericordiosa), potremmo credere e pensare che la Chiesa ci ha ingannato per due millenni sull’importanza dei Sacramenti.

    La riscoperta della comunione spirituale è utile anche per le situazioni ordinarie, ma non mi dicano i Vescovi che è la stessa cosa e che non possono fare altrimenti: non ci sono i gulag o i laogai cinesi per chi frequenta le messe , e i cristiani delle chiese perseguitate nei diversi secoli (guidati dal loro clero) ci hanno dato ben altro esempio di fede, coerenza e coraggio.

    La preghiera personale è un un’importante complemento della fede pubblicamente vissuta e testimoniata, ma non mi dà la possibilità di rimettermi i peccati, ricevere sacramentali o di fare l’adorazione eucaristica.
    Non ci sono le situazioni di oggettiva impossibilità a frequentare le chiese come negli esempi abusati dei giapponesi privi di sacerdoti per secoli: NOI ABBIAMO I SACERDOTI E I VESCOVI! il paragone non è onestamente proponibile.

    Padre Pio ha ammonito che la celebrazione delle messe è più importante per tutta l’umanità di quanto non lo sia la luce del sole. Altro che non celebrale la Messa in assenza di fedeli come sostengono alcuni sacerdoti!
    D’altronde per costoro la messa è solo una cena memoriale mica la riproposizione incruenta del sacrificio sul Golgota: tutta quella crudeltà, tutto quel sangue: che orrore! l’uomo bigotto contemporaneo non accetterebbe!

    La neochiesa deve solo assecondare i desideri materiali e le emozioni puerili o animalesche di un’umanità che, in fondo, disprezza perché ritenuta incapace di libero arbitrio e di autocoscienza vera, quindi di conversione (il peccato originale e personale questi retaggi medievali, si fa tutti da bravi con l’educazione scolastica al pensiero unico: come inserire il software in un computer, siamo macchine di carne altro che anima!)

    Come affermato da altri, la neochiesa dà la pericolosa indicazione che ,in fondo, ci possiamo salvare da soli facendo tutto in “foro interno”, alla maniera protestante tanto gradita alla massoneria che pretende obbedienza cieca allo stato etico e al suo diritto positivo, mutevole con i loro interessi; ma non tollera la Chiesa Cattolica con le sue verità universali riconoscibili da ogni coscienza, ma contrarie alla loro brama di dominio e potere cui i vertici della neochiesa sono proni.

  • Luca Antonio ha detto:

    Cara Anna Maria , lei e’ forse anziana ? ” l’ anzianita’ genera in genere scoraggiamento” … ricorda?.
    Io le risposi che non sono anziano, ” sono vecchio, e’ diverso … ma sono anche cattivo e spero, a Dio piacendo, di poter vedere la fine di Babilonia”.
    Crollo della borsa, incertezza sociale, paura, caduta delle presunzioni prometeiche.
    Dio ci sta dando la misura della nostra fragilita’ , l’ ascolteremo? , la maggior parte – penso di essere facile profeta- no…allora verranno cose peggiori.
    Abbia fede, detto da un vecchio…”ogni movimento accellera verso la fine” dicevano i romani…questo schifo, per quanto possa apparire vincente, sta finendo , perche’ il mondo cosi’ concepito e’ contro la natura insormontabile delle cose, voluta da Dio, e cessera’ di essere , per mostrare a tutte le anime pure, come l’ha mostrato a lei, il volto di questa falsa chiesa che ormai non rappresenta piu’ Cristo ma la suo scimmiottamento , l’ umanitarismo ateo asservito al mondo , alla materia, previsto da ogni fonte, cristiana e non.
    Questo mondo di tenebre ora domina apparemtemente incontrastato ma e’ alla fine – intendendo per fine anche 30/ 40 anni ma non piu’-.
    Coraggio, tornera’ nelle catacombe , si procuri in buon prete per l’ Eucarestia, ma Cristo Dio e’ piu’ forte.
    Preghi per me povero vecchio affinche’ possa vedere l’alba mentre io prego perche’ lei non perda la speranza.
    Che Dio benedica lei e ai suoi cari.

  • Cosimo De Matteis ha detto:

    Leggendo la riflessione di Anna Maria De Matteis ho trovato i miei stessi pensieri. In una parola: mi sento abbandonato dai miei Pastori.
    E se considero quanto sta avvenendo negli ultimi anni la sensazione (ben più di una sensazione, temo) è non solo di abbandono ma di tradimento.
    Mi sforzo, mi impegno –cristianamente- di essere cauto nei giudizi e nelle critiche ma poi mi accorgo che la realtà è quella. E cioè che esiste una “neochiesa” modernista che ha tradito Gesù Cristo, si è allontanata dal Vangelo e dal Magistero.
    Così è.
    Che poi forse – ripeto: forse- non è il caso di “gridarlo dai tetti” ma almeno si eviti di far finta di niente o, peggio, di difendere l’indifendibile.
    Di fronte a certe scelte della Cei –come quelle descritte in questo articolo- e di fronte a certi Documenti assai ambigui al massimo restiamo in silenzio orante. Ma lodare proprio no. No, non c’è davvero niente di buono.
    Ovviamente c’è la divina permissione, è ovvio. Se Iddio volesse la Massoneria –inclusa la massoneria ecclesiastica- scomparirebbe in un istante. Ma Dio ci ha creati col dono del libero arbitrio. E rispetta le nostre scelte. Certo, è un po’ ostico da comprendere ed accettare. Se vogliamo è un “mistero”. Ma noi sappiamo che Gesù Cristo ha vinto il peccato e la morte. Per tutti. Poi ogni creatura, ogni persona può scegliere di deviare, di abbandonare, di tradire.
    Ma, tornando all’articolo, ci chiediamo: era proprio questa la risposta che Gesù si aspettava dai Vescovi italiani? O non si configura, forse, proprio come una deviazione –in atto da decenni ormai- , come un abbandono dei fedeli, come un tradimento del Signore?

  • 1984 NEWS ha detto:

    “Prima che l’epidemia divampasse era in corso un intenso dibattito, sempre sulla scorta dell’ultimi sinodo, a proposito di celibato dei preti. Come abbiamo visto, qualcuno, anche dall’interno della Chiesa, ha premuto con decisione per mettere fine al celibato. E ora ecco che tanti preti si trovano con la Chiesa, Sposa di Cristo, vuota e desolata. C’è una lezione da cogliere in tutto questo?

    Vede, si è data la Comunione a tutti, anche se in stato di peccato, e agli evangelici in Germania, e oggi nessuno può fare la santa Comunione. Si è prestato culto agli idoli in Vaticano e in San Pietro, e San Pietro adesso non avrà i riti della Settimana Santa con i fedeli. La Chiesa in Cina è stata tradita e venduta al regime cinese, e dalla Cina è arrivato il virus. Col sinodo sull’Amazzonia la natura è stata glorificata e considerata persino un luogo teologico, ed ora sta mostrando che – a causa del peccato originale – non è una tigre facilmente cavalcabile. È partito il complotto per dare moglie ai preti, e i preti sono senza la loro sposa, la loro parrocchia. Non sarà mica perché si sta compiendo quanto dice il libro della Sapienza: “… perché capissero che con le cose con cui uno pecca, con quelle viene punito” (Sap 11,16)? Padre Spadaro diceva che in teologia due più due fa cinque. A volte fa ancora quattro.”
    Don A. Morselli

  • Dino Brighenti ha detto:

    Chi non crede al Vangelo ha il dovere di obbedire allo Stato.
    Chi crede al Vangelo ha il Dovere di obbedire al Signore Nostro Gesù Cristo e alla Sua Santa Chiesa e al Pontefice eletto dallo Spirito Santo Papa Benedetto XVI Regnante. Il di più è di satana

    • Iginio ha detto:

      Temo che lei abbia le idee un pochettino confuse, farebbe meglio a rileggersi san Paolo a proposito di obbedire alle autorità terrene.

  • GMZ ha detto:

    A parte che – come non s’è peritato di istruirci S.E. Delpini – dove è necessario si può togliere anche qualche S. Messa, pur di favorire momenti di catechesi e ascolto della Parola (per cui internet basta e avanza); a parte questo, dicevo, sarà indetto un sinodo pandemonico che farà leva sulle prerogative sacerdotali di ogni battezzato per permettere a tutti di celebrarsi la propria liturgia in tempi come questo.

    S. Messe: non è vero che ne siamo privi: i sacerdoti continuano a celebrarle – sine populo – e la comunione spirituale è una pratica da scoprire o riscoprire. Ci sono comunità in cui si celebra una messa al mese, o anche meno!
    Anche in tempi eccezionali come quello che stiamo vivendo, il Signore non ci priva dei mezzi che ci sono necessari.
    Ossequi!

  • Sconsolata ha detto:

    Magari sono tante e non portate a conoscenza, in varie città e rioni del nostro Paese, iniziative confortanti come le seguenti: a Napoli, dove si è celebrata una messa dal tetto della chiesa e dai balconi circostanti hanno partecipato in tanti. O: come la preghiera recitata, sempre dal tetto della parrocchia dal parroco di San salvatore in Lauro.
    https://www.ilmeridianonews.it/2020/03/parrocchie-chiuse-a-napoli-si-prega-dal-tetto-della-chiesa-sacerdote-con-altoparlante-fedeli-dai-balconi/?fbclid=IwAR20w3HqfdBJBhXga1ZlvS5Qx6AwEKZ8E8yvYz-Nn64K80EcV26Bohj85Bw
    http://www.farodiroma.it/il-parroco-di-san-salvatore-in-lauro-sale-sul-campanile-per-raggiunge-i-fedeli/
    Volere è potere! Ed è molto, piuttosto che niente.

  • P. Luis Eduardo Rodrìguez Rodríguez ha detto:

    Hei ! Sorelle ! Sconsolata, Milli anima grande, Antonella, Adriana, Raffaella, Gabriella, Monica senza sigle aggiunte, Lucy, Maria Cristina, anche Ildergarda che da tempo non commenta…insomma, credo che qualche effetto abbia avuto una mia proposta per Voi la settimana scorsa al caro Dtt. Tosatti…sembrava non s’ era interessato…invece guardate a prova dei fatti…qualcosa si è mossa…oggi i tre articoli pubblicati da una Donna romana ed altra sua collega amica…(nell’ intermezzo suo scritto aggiungendo foto d’ Evita Peron dal balcone della Casa Rosada…) per questo bisogna provarci sempre…chi lo sa se la lettera di questa mattina che subito ricevì numerosi commenti non sia scritta da una di Voi…per la redazione d’ alto volo è difficile distinguere tra la romana (e lo ha suposto il Dtt.) ed ognuna di Voi! Vi benedice Dio per il Cuore Immacolato di nostra Madre! (Io pian piano continuerò a consegnarvi un premio).

    • Sconsolata ha detto:

      Il dott.Tosatti, padre Luis, non è “chiuso” né….ostinatamente sordo e muto…. e lo ha dimostrato non da oggi. Aveva ospitato dei contributi di una suora e mi dispiace non abbia più scritto . Non solo: pubblica una mole di commenti Eden è facile immaginare la fatica. Non smetterò di ringraziarlo.
      E grazie anche a lei, può essere soddisfatto: chi la dura la vince.
      Chissà … forse riusciremo a vedere qualche altro risultato… intanto un passettino oggi anche in politica… Le opposizioni sono riuscite ad ottenere che il presidente del consiglio riferisca alle Camere, giovedì … almeno questo…

  • roth ha detto:

    sa Anna Maria cosa mi ha commentato un bravo sacerdote con cui avevo iniziato a trattare questo tema da lei sviluppato ? NOI DOBBIAMO DARE A CESARE QUELLO CHE E’ DI CESARE , ed i nostri Vescovi stanno applicando questo precetto . Nulla più .

    • Diana ha detto:

      Gli restituissero pure la sua spazzatura a Cesare. Tipo i pensierini pelosi in cui hanno trasformato il comando della carità del Vangelo.
      E poi, soprattutto, restituissero a Dio quel che è di Dio. La sua Santa Chiesa.

  • Giovanni Cerbai ha detto:

    Be’, checché se ne pensi, i vescovi, italiani e non, hanno la scelto la via meno impegnativa per loro. Perché, altrimenti, avrebbero dovuto dare istruzioni ai loro parroci sul come mantenere le sacre funzioni contingentando le presenze in modo da preservare le esigenze sanitarie. Troppo difficile. Meglio proibire.

    • GMZ ha detto:

      Caro Giovanni,
      muovo due appunti sulla scorta delle Sue osservazioni:
      1) mettere in piedi un servizio d’ordine per regolare gli accessi in chiesa richiede una capacità organizzativa che non ci si può inventare. Il mio parroco, per fare un esempio, ha 75 anni e in totale autonomia segue 5 comuni, in tre dei quali le chiese sono minuscole ma vedono una discreta partecipazione di fedeli nei giorni festivi. Quante S. Messe potrebbe dover celebrare? Diciamo una quindicina?
      2) questo virus ha già fatto una strage, e la contiguità sociale è un fattore di rischio esponenziale. Credo i Vescovi abbiano adottato una scelta drastica ma sofferta.
      Se gli devo rimproverare qualcosa, è nel non essersi mossi a istruire i fedeli circa le celebrazioni sine populo e la comunione spirituale.

      Bene ha fatto il papa, invece, a ricordare i fondamentali della confessione.
      Ossequi!

  • Sebastiano ha detto:

    Dall’inizio di queste restrizioni per le chiese mi chiedo come si comportano i musulmani con le loro moschee. Com’è che non se ne sente parlare ?
    E lo stesso vale per i Testimoni di Geova….

  • Sebastiano ha detto:

    Dall’inizio di queste restrizioni per le chiese mi chiedo come si comportano i musulmani con le loro moschee. Com’è che non se ne sente parlare ?
    E lo stesso vale per i Testimoni di Geova….

  • Gino ha detto:

    È pure vero che recentemente è morto un sacerdote che ha celebrato in un raduno di fedeli e per questo si è infettato. Mi pare che sono morti oltre 50 sacerdoti. Il fideismo non è cattolico

    • Giorgio Nicolini ha detto:

      Anche dei medici che, eroicamente, hanno curato i loro malati, sono morti. Ma nessuno di loro si è tirato indietro, perché tirandosi indietro significava abbandonare i malati al loro destino, tradendo la loro professione e missione che è, comunque, di “curare” e “salvare” delle vite umane. Nessuno dice loro di abbandonare gli ospedali e i loro malati gravi, pur rischiando la vita. Anzi, si invocano altri medici, anche in pensione, e che non sono più obbligati a prestarsi, né quindi tradirebbero la loro professione e missione, perché si prestino volontariamente a rimettersi in servizio e quindi mettendosi nel pericolo, senza esserne obbligati, né professionalmente né moralmente. E questo per salvare delle vite corporali che, comunque, ora od in futuro, dovranno comunque lasciare questa vita.
      Che rapporto c’è con la missione del sacerdote, che è consacrato da Dio per “SALVARE LE ANIME” e non i corpi, e che salvando le anime salva anche i loro corpi, dato che – se si ha vera fede – Cristo ha vinto la morte ed un giorno farà risorgere anche i corpi mortali degli uomini che hanno lasciato la vita nella sua Grazia.
      La missione del sacerdote è immensamente più grande della missione dei medici, e se nell’esercizio della sua missione egli dovesse rischiare la vita od anche perderla, egli sarà annoverato tra “i martiri della carità” e le anime che avrà salvato, dando la sua vita per esse, saranno la sua corona in Cielo. Questa è la fede cristiana e cattolica!
      Un medico rischia e dà la vita per gli altri e nessuno lo biasima, anzi sarebbe esecrato se abbandonasse la sua professione abbandonando i suoi malati e il sacerdote – che ha una missione incomparabilmente più grande – invece può “abbandonare” l’esercizio del suo ministero, per “salvare” la sua vita terrena? E quella eterna?…
      Forse che le parole di Gesù non acquistano anche in queste circostanze tutto il loro valore? Gv. 10,11-13: “Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; egli è un mercenario e non gli importa delle pecore”.
      Questo non significa che un medico od un sacerdote non debbano adottare tutta la prudenza e tutti gli accorgimenti umani per evitare ed impedire che essi stessi debbano essere “contagiati” e rischiare la vita. Ma, adempiuto nel modo massimo possibile questo obbligo, nei limiti di quanto è umanamente possibile, se non vogliono tradire la loro missione, non possono abbandonare “i malati” (per il medico) o “i fedeli” (per il sacerdote), anche a rischio della loro stessa vita. Questo era ciò a cui essi si sono impegnati nel momento in cui hanno scelto questa “missione” nella vita. Altrimenti, se non se la sentono, o hanno sbagliato la scelta di vita o tradiscono l’impegno cui si erano obbligati nella loro coscienza, davanti agli uomini e davanti a Dio.

      • Iginio ha detto:

        Il punto è che nei “raduni” non si contagerebbe solo il prete ma anche (e soprattutto) i fedeli. Quindi, anche qui, evitiamo la retorica inutile e le accuse pretestuose e concentriamoci sull’essenziale.
        L’essenziale è che dai vescovi non è venuta una parola autorevole che legga i “segni dei tempi”. Il vero castigo da parte di Dio non è il virus ma il fatto che in quattro e quattr’otto i successori degli Apostoli abbiano sospeso messe e celebrazioni pubbliche lasciando un evidente vuoto. Divieti analoghi sono stati approvati anche in altri Paesi, compresa la Grecia dove gli ortodossi inizialmente non volevano sentirne parlare (con conseguenti accuse dagli eroi del partito di Tsipras, ricevuto ben tre volte in Vaticano da Bergoglio che invece non aveva mai tempo di ricevere Caffarra e Burke). Alcune misure di profilassi sanitaria andavano prese, è giusto che sia così. Ma sospendere tutto, addirittura l’ostensione e adorazione del Santissimo, col pretesto dei raduni contagiosi, tentare addirittura di sbarrare le porte delle chiese di Roma, mentre a Milano molti preti si rifiutano di celebrare la messa perché secondo loro non ha valore se non c’è il popolo, fa capire che il retroscena è inquietante. Le cose non quadrano. E i vertici non sono all’altezza.

        • Giorgio Nicolini ha detto:

          Ovviamente non ho scritto in riferimento ai “raduni”, che sono certamente da escludere, ma alla missione “in sé” del sacerdote: come dare o portare la Comunione (che so talvolta è rifiutata), confessare (si dice invece che basta l’atto di dolore privato), dare l’Estrema Unzione (si dice che Dio assiste all’ora estrema anche senza il sacerdote), e anche la Santa Messa con i fedeli, organizzata in modo tale che non vengano violate le misure prudenziali indicate dalle autorità civili, ecc.
          Il sacerdote ha dei doveri gravi nell’esercizio del suo ministero, come e assai più di quelli di un medico, perché se li omette mette in grave pericolo la SALVEZZA ETERNA delle anime. A Fatima la Madonna disse che “molte anime vanno all’Inferno perché non c’è chi prega e si sacrifica per loro”: vuol dire che molte anime si perdono, ma che se ci fossero persone che pregano e si sacrificano tante anime si salverebbero. Se poi chi omette l’esercizio della preghiera e del sacrificio, diventa anche omissione dell’amministrazione dei sacramenti, che è parte essenziale del ministero sacerdotale per ottenere il dono della Grazia e quindi della salvezza delle anime, come si può pensare che tali sacerdoti e Vescovi siano esenti da colpa davanti a Dio?

          • Iginio ha detto:

            Premesso che l'”estrema unzione” si chiama più appropriatamente Unzione degli Infermi (e a ragion veduta, sia come origine sia come cosa in sé), il punto è: “molte anime vanno all’Inferno perché non c’è chi prega e si sacrifica per loro”; ebbene, questa è la vera Solidarietà. Diceva Elisabeth Leseur: “Un’anima che si eleva, eleva il mondo”. Altro che “date i soldi agli immigrati”. Ma oggi chi lo spiega mai? Anche nel laicato?

            Peraltro, scendendo di livello, da tempo sento dire di preti che non vanno a portare i sacramenti agli infermi a casa, magari asserendo di avere bisogno di un rimborso spese per la benzina… Il male è vecchio.