LAPORTA: DOPO IL VIRUS, RIMETTERE LA CINA SU BINARI UMANI.

15 Marzo 2020 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, buona domenica. Il nostro Piero Laporta ci ha mandato un articolo estremamente interessante su quello che sarà – potrebbe essere, e soprattutto dovrebbe essere – il mondo del dopo coronavirus. Una panoramica di grande profondità e sapienza. Buona lettura, e meditazione.

§§§

Comunque finisca, debellato il Covid-19, il mondo non sarà più lo stesso. Potrebbe persino essere peggiore di quello odierno o, se Dio vorrà, migliore. La responsabilità sarà anche della politica: «L’arte di impedire alla gente di impicciarsi di ciò che la riguarda», come osserva Paul Valery. Sarà della politica ma non solo di essa; non dimentichiamo e non disperiamo: il futuro è sempre nelle mani di Dio.

Partiamo da una fotografia di quanto accade, richiamando eventi passati più o meno lontani.

Gli arresti domiciliari irrogati agli italiani centuplicano lo scambio di notizie più o meno attendibili sul web, circoscrivendo infine a due soggetti la qualifica di “untore”: la Cina e gli Stati Uniti d’America. Nelle ultime ore le accuse agli Stati Uniti sono esplicite da parte di Pechino.

Nulla è più inutile che chiedersi chi dica la verità in questa fase. Chiunque sia responsabile lo negherà, chiunque sia innocente negherà a sua volta. Nessuno, neppure i tanti sedicenti esperti, ora è in grado di offrire una verità credibile.

La verità affiorerà tuttavia grazie al fatto che è falsificabile, perché solo il falso non è falsificabile, altrimenti sarebbe vero. In futuro, le inevitabili contraddizioni dei falsari affioreranno. Per ora accontentiamoci quindi d’una certezza: quando la pandemia sarà finita, il mondo sarà differente. Come? Non lo so, osserviamolo tuttavia in questo istante per comprendere quanto sia necessario pregare, nelle chiese e non solo in casa, oggi e sempre.

La Cina sta uscendo dal Covid-19 applicando la tecnica del lazzaretto. Chi è ammalato è rinchiuso; chi è contagiato è rinchiuso altrove. Gli uni e gli altri vengono uccisi se evadono.

Gli Usa affrontano la crisi con alta tecnologia medica, senza fare discriminazioni di censo: chi si ammala è curato, chi è a rischio è tutelato, chi non può pagare è curato gratis. Israele ha garantito un vaccino entro le prossime due settimane. I rapporti tra Washington e Gerusalemme fanno sperare che il vaccino israeliano, quando si realizzerà, potrà avvalersi della macchina produttiva statunitense, a vantaggio di tutti.

Gran Bretagna e Germania confidano nell’immunità dei sopravvissuti, la chiamano «immunità di gregge», riesumando Thomas Robert Malthus e seppellendo quanti soccombono. La Francia fa altrettanto ma non lo dice. Il IV Reich blocca l’esportazione di mascherine all’Italia. Questa è la civiltà dell’Unione Europea uber alles.

La Russia dichiara di tenere a freno l’epidemia, nonostante abbia in comune con la Cina quasi 4.000 chilometri di frontiera; 34 contagiati, senza alcuna vittima; speriamo sia vero.

L’Italia, evanescente e contradditoria, esiste per la UE solo a chiacchiere e per essere depredata. Facile dunque l’entusiasmo suscitato dall’invio di mascherine e ausili sanitari, cui XI Jin Ping ha dato amplia pubblicità. Dopo tutto siamo l’unico paese dell’Europa, nel quale la Cina – alleata del IV Reich –  esercita una profonda penetrazione.

Per comprendere quanto la Cina ci condizioni, ricordiamo il quesito: «Hai mai visto un funerale di un cinese?» Fino a pochi mesi fa era solo una nota scherzosa, oggi dovrebbe essere un interrogativo prioritario. Su 60mila cinesi ufficialmente residenti in Italia, né un ammalato né un decesso per il virus, eccetto gli unici due, turisti di passaggio, ricoverati allo Spallanzani all’inizio della crisi. Nessuna notizia di controlli sanitari sui “centri massaggi” che pullulano nei quartieri cinesi in tutta Italia. Accontentiamoci delle mascherine di Xi Jin Ping.

Non è tuttavia l’unica ambiguità italiana. L’accordo italiano con Pechino, “La via della Seta”, è il fiore all’occhiello di Luigi Di Maio, oggi esultante per le mascherine donate dai cinesi. Osserva Edward Luttwak: «La Cina è arrivata in Cambogia ma non in Vietnam. Hanoi non è nell’orbita di Pechino. Per Xi invece oggi è più facile infiltrare l’Italia che il Vietnam. Purtroppo molti politici italiani non vogliono essere una signora rispettabile». L’uso del femminile non stride col genere di Luigi Di Maio e la penetrazione cinese in Italia e nel Vaticano val bene un carico di mascherine.

D’altronde l’accordo con la Cina non fu impedito da Matteo Salvini, allora al governo. Salvini non andò alla cena imperiale, offerta da Sergio Mattarella a Xi Jin Ping, ma non pose il veto all’accordo, mentre avrebbe potuto e dovuto farlo, visto che non ve n’è traccia nel “contratto di governo” sottoscritto da lui e da Di Maio.

Un passo indietro, 26 agosto 2014. Salvini va in Corea del Nord con altri parlamentari, guidati da Antonio Razzi, allora in FI e collaboratore di Giancarlo Elia Valori, accreditato ovunque, a cominciare da Pechino e Pionyang, dove surclassa quanti si gabellano insostituibili lobbisti con la Cina.

Nella delegazione italiana a Pionyang c’erano 007 italiani, variamente accreditati. Matteo Salvini fu perso di vista per 36 ore. Chi incontrò Salvini in quelle ore?

Questa la foto di oggi, poco allegra, né potrebbe essere diversamente. Il quadro italiano, in particolare, è fra i meno rassicuranti e non solo per il virus. Le odierne incertezze della gestione italiana della crisi hanno radici nei legami incostituzionali e sotterranei che ci legano a Pechino.

Quando l’epidemia sarà finita, rimarranno comunque solo due antagonisti, Stati Uniti e Cina. La Russia con chi si schiererà? Quattromila chilometri di confine con la Cina non le danno scelta. Se si alleasse con Pechino, ne verrebbe divorata. Se si contrappone a Pechino, può farlo solo con l’aiuto statunitense.

La contrapposizione fra USA e Cina è palese e non è componibile. Neppure ai tempi della Guerra Fredda vi fu tanta incompatibilità fra USA e Unione sovietica.

USA e Urss erano politicamente separate, tuttavia economicamente dialoganti al massimo livello, ma i due sistemi economici non erano compenetrati. Giusto per ricordare un esempio che ci concerne, Togliattigrad fu realizzata con capitali italiani, attraverso una rete di rapporti che legavano il Dipartimento di Stato al Pci, a Gianni Agnelli e ad Aldo Moro. Questi poi fu tradito da tutti, ma ne parleremo domani.

Il commercio di grano e petrolio fra Washington e Mosca, si articolò senza intoppi nonostante la crisi di Budapest, quella di Suez, la crisi dei missili di Cuba, le guerre arabo israeliane, quelle postcoloniali e i focolai latino americani. La guerra dello Yom Kippur segnò la connessione fra dollaro e petrolio, anche grazie alla collaborazione dell’Urss, che contribuì a spegnere la guerra fra Israele ed Egitto, prima della quale pagavamo la benzina 100 lire al litro; alla fine del conflitto costò 5 volte tanto. I Palestinesi? Un espediente inventato da francesi e inglesi, una crudele finzione a spese di povera gente, oggi ridotti all’irrilevanza poiché non più utili neppure per alzare il costo del barile.

Durante la Guerra fredda fu vietata l’esportazione di HiTech dai paesi NATO all’Urss, ma il fior fiore delle industrie italiane, tedesche e francesi facevano contrabbando attraverso propri agenti. Tutto questo segnava un sostanziale equilibrio, a torto definito “del terrore”. Finché non giunse Mikhail Gorbachev, fummo molto più lontani dalla guerra atomica di quanto invece rischiammo allorché Helmuth Khol, Francois Mitterand, Margareth Thatcher e George Bush padre tentarono di far esplodere l’Unione Sovietica, come poi fecero coi Balcani.

Oggi la Russia è solo l’ombra di quello che fu l’Urss.

Ben differente è la contrapposizione con la Cina. Chiusasi l’era dei Bush (padre e figlio), dei Clinton (marito e moglie) e del premio Nobel per la pace, Hussein Barak Obama, l’avvento di Donald Trump rappresenta un’inversione di marcia di 180 gradi rispetto ai suoi predecessori. Costoro favorirono il trasferimento delle manifatture in Cina e nei paesi asiatici, utilizzando il grimaldello delle leggi ecologiche, consacrate dal Vaticano e disapplicate in Asia, creando così una concorrenza tanto sleale quanto efficace. L’UE si accodò al grande accordo per spartirsi il mondo a spese dell’Africa, dei milioni di schiavi e delle vittime delle guerre, delle “primavere arabe” che dovevano consentire alle cricche finanziarie il controllo mondiale delle risorse; il tutto con la garanzia del IV Reich (Francia e Germania). La Gran Bretagna non ha accettato di genuflettersi alla Germania e ha mollato la UE.

Quanti blaterano di “nuova guerra fredda” fra Usa e Cina, sono stupidi o falsari, quando non ambedue.

Non è mai esistito uno stato criminale come quello cinese. Stalin non ha mai concentrato i poteri che oggi ha Xi Jin Ping. Costui è Segretario Generale del Partito Comunista Cinese, Presidente della Commissione Militare Centrale del PCC, Presidente a vita della Repubblica popolare cinese. In altre parole controlla – a vita – il partito, il parlamento, l’economia, la finanza, la giustizia, le forze armate e servizi segreti. Questo regime non è comunista; esso rispecchia il sogno dei neoliberisti globalisti: un governo mondiale sul modello cinese, unicamente vocato a creare ricchezza per un’oligarchia.

La Cina svetta nell’economia mondiale grazie a una frode planetaria, avviatasi trent’anni fa, con la complicità attiva dei padri di Maastricht. La frode è fondata su cinque sconcezze: lo schiavismo, con non meno di 200milioni di schiavi in Cina e altri innumerevoli paesi, ovunque la Cina abbia sue isole produttive, Italia e Africa incluse; la violazione sistematica del diritto di brevetto; lo sfruttamento incontrollato delle risorse africane e il conseguente impoverimento degli autoctoni; la produzione senza freni ecologici, ai quali sono invece sottoposti le industrie occidentali; infine la concorrenza sleale nella commercializzazione, con vasta complicità delle strutture statali, anche quelle italiane.

Francia, Germania e Cina creano povertà in Africa, alimentando i flussi migratori, riversandone gli effetti innanzi tutto sull’Italia.

La destabilizzazione, la povertà, le conflittualità, cioè le cause principali delle migrazioni di massa, originano da Parigi, Berlino e Pechino. In Africa e in Cina si generano masse di denaro nero, incontrollabili, con le quali si corrompono i governi amici e destabilizzano gli ostili, si pagano le ONG, i mercenari, i governi, i giornali, le tivvù, i politici, le istituzioni, inclusi gli intellettuali italiani, un tanto al chilo.

Non solo i funerali sfuggono ai controlli. È arduo se non impossibile assistere a un’ispezione fiscale ai negozi, ai supermercati e ai grandi magazzini dei cinesi. A Roma, nella periferia orientale, in via dell’Olmo, una zona franca consente ai cinesi commerci fuori controllo. Quante ispezioni sanitarie vi sono state fatte? Quante ispezioni ha disposto l’INPS? Con quali esiti? Quanti sequestri di denari, di merci e di proprietà sono stati effettuati? Quanti arrestati?

La massa di denaro nero, circolante fra l’Africa e la Cina è utile per comprare quanti in Italia e nel mondo sono genuflessi agli interessi dei cinesi e dei loro alleati del IV Reich.

Il Covid-19 ha tuttavia aperto una falla, ha evidenziato una vulnerabilità insanabile. Pechino gestisce una crisi catastrofica con metodi da dittatura ottocentesca: mente spudoratamente all’opinione pubblica, imprigiona, uccide. In caso di scontro bellico con gli USA, la Cina non reggerebbe l’urto del dissenso interno. Si è visto un piccolo saggio a Hong Kong.

D’altronde il Covid-19 non ha solo ridotto la produttività cinese, ma ha indotto e indurrà ancor più in futuro a ritirare le manifatture occidentali. Occorre quindi che l’economia mondiale sia ridisegnata rimettendo la Cina nella careggiata della civiltà occidentale. Questa è la sfida che ci attende dopo il Covid-19.

Chi dubiti, rifletta su un dato: è la prima volta che la civiltà occidentale si confronta con una potenza di livello analogo ma del tutto priva di radici cristiane, se non per quegli eroici convertiti, abbandonati a se stessi, assordati dall’incessante canto del gallo in Vaticano. Un accordo segreto vorrebbe genuflettere la Chiesa al peggiore degli imperi. È una maledizione.

Neppure l’Unione sovietica aveva tranciato del tutto le sue radici cristiane. Pochi ricordano che nella Leningrado, assediata dai tedeschi, fu portata in processione l’icona della Madre di Dio, per volontà di Stalin. Finita la guerra se ne dimenticarono, ma questo è un altro discorso e l’Urss cadde, come si sa la notte del Santo Natale del 1991, il nostro Natale, non quello ortodosso. Dopo molte vicissitudini, è giunto Vladimir Putin, che fu ufficiale di collegamento del KGB nella Germania Est, mentre attentavano a san Giovanni Paolo II. Ben più di qualcosa deve averlo colpito, a giudicare da certe inaspettate devozioni.

Fra l’Occidente e l’Unione sovietica c’erano le radici cristiane a legarci e farci condividere, sia pure non sempre pacificamente, valori irrinunciabili. Dopo aver accettato la sudditanza al IV Reich, che nega le radici cristiane dell’Europa, ci leghiamo alla Cina, i cui campi di concentramento, i cui orrori fanno impallidire il ricordo di quelli tedeschi e sovietici messi insieme. Ci leghiamo a un regime che uccide a migliaia i suoi sudditi e ne estirpa gli organi, il regime più infame e spietato che l’umanità abbia mai patito.

Ci leghiamo a un regime cui si genuflettono vescovi che fanno cantare il gallo ben più di tre volte, ogni giorno, da tanti anni, dal 2015 soprattutto. Non per nulla s’aggregarono nella mafia di San gallo.

Non è sorprendente dunque se l’irrilevanza planetaria delle autorità ecclesiastiche fa da contrappunto alla fine della nostra capacità strategica e decisionale, vedendoci oscillare fra USA e CINA, come accadde a Benito Mussolini fra il 1937 e il 1939, indeciso fra Neville Chamberlain e Adolf Hitler.

La scelta di Mussolini fu infine volontaria e certamente priva delle sconce macchie di corruzione che caratterizzano le politiche italiana e vaticana.

Dopo tante oscillazioni, Mussolini sottoscrisse volontariamente il Patto d’Acciaio con la Germania. Il resto è noto.

Noi abbiamo sottoscritto, fra tradimenti, bugie, finzioni e imbrogli, “La via della Seta”.

«E d’altronde tutti quelli che voglion vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati; mentre i malvagi e gli impostori andranno di male in peggio, seducendo ed essendo sedotti» ricorda San Paolo a Timoteo e lo esorta «Ma tu persevera nelle cose che hai imparate e delle quali sei stato accertato, sapendo da chi le hai imparate, e che fin da fanciullo hai avuto conoscenza degli Scritti sacri, i quali possono renderti savio a salute mediante la fede che è in Cristo Gesù.»

Quando il Covid-19 sarà un ricordo, solo Nostro Signore potrà evitarci catastrofi peggiori. Magari chiederemo a Vladimir Putin di recare in processione l’icona della Madre di Dio.

Piero Laporta

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23 commenti

  • Cris ha detto:

    Ci sono alcuni spunti di riflessione interessanti, ma c’è un taglio troppo netto tra la Cina “Impero del Male” e Stati Uniti “Regno del bene”, come se nell’occidente non si compiano quotidianamente nefandezze che gridano vendetta al Cielo.
    Alcuni punti per equilibrare il discorso:
    Negli Stati Uniti finora hanno gestito malamente il virus e fatto pochissimi test perché non era chiaro chi dovesse pagare, si sospetta che i casi siano fortemente sottostimati. Soltanto pochi giorni fa hanno annunciato saranno coperti i costi dei test (ma delle eventuali cure no, quelli sono a carico del pazienti come al solito!). E non dimentichiamo come è stato distrutto il welfare qui da noi, quanti posti letto tagliati negli ultimi sciagurati trent’anni per avvicinarsi al modello liberale americano, dove tutto è privatizzato!
    Che Israele sia in grado di tirare fuori un vaccino cosi, in due mesi, alimenterebbe i peggiori sospetti su questa epidemia…
    In Cina c’è un uomo solo al comando? Ma per loro questo non è nulla di strano, hanno sempre avuto un Imperatore, o anche nei periodi più frammentari regni con sovrani assoluti. Non c’è mai stato nulla di simile alle Repubbliche, che da noi sono esistete dall’alba dei tempi, dalle Poleis alla Repubblica Roma fino ai Comuni. Non è certo questo che li rende uno “stato criminale”, come mai esistito, come se la “democrazia” americana non avesse sterminato e ghettizzato milioni di nativi americani, e sorvoliamo sugli ultimi cinquant’anni.
    Le proteste di Hong Kong sono spontanee quanto le primavere arabe.
    La Cina sia diventata un gigante economico grazie a chi ha stupidamente delocalizzato per comprimere i costi del lavoro, cioè un’intera classe politico-industriale-finanziaria votata alla globalizzazione di matrice americana.
    Prima di rimettere la Cina in carreggiata, è la civiltà occidentale stesse che deve rimettersi in piedi, perché al momento è in caduta libera, come valori, ricchezza, idee. Mentre la Cina è una potenza in ascesa, l’Occidente sotto molti aspetti e in molte istituzioni è marcio fino al midollo, come del resto si evidenzia in vari punti nell’articolo. Mi domando come possiamo noi invertire questa deriva che abbiamo preso.

    • Iginio ha detto:

      A Hong Kong hanno ragione da vendere a protestare. Che poi ci sia qualcuno che lo fa in modo violento e sospetto, non cambia la questione.
      Sono forse spontanee le “manifestazioni popolari” in Cina?
      Evitiamo di cadere nel vecchio schema del “siamo corrotti, meno male che arrivano i barbari” , stile Salviano di Marsiglia (SaLviano con la elle, non Saviano, mi raccomando).

      • Cris ha detto:

        Si, lo conosco, ma ha fatto bene a puntualizzare, a scanso di equivoci con tale personaggio.
        Non ho affatto lodato i cosi detti barbari, la domanda retorica era per l’appunto come pretendiamo di portarli su binari umani e civili quando noi stessi non lo siamo da un pezzo. Il paragone con l’Impero Romano è calzante, vorrei tanto sperare che siamo in tempo per evitare una simile caduta rovinosa, perché dopo, cinesi o no, ci sarà da tribolare per tutti.

  • PIERO LAPORTA ha detto:

    Grazie per “l’abbagliante lucidità”. Non è merito mio; ne sono certo: ogni qual volta devo scrivere invoco Nostro Signore.
    La preghiera oggi è più importante che mai.

  • Iginio ha detto:

    Mah, amichevolmente dissento sulla visione irenica del mondo ante 1989.
    Il punto è: perché nessuno va da Bergoglio e Mattarella a dire loro di smetterla con questa continua adulazione del regime cinese? L’Archivio storico della Presidenza della Repubblica, tra le immagini significative della storia repubblicana, ha messo anche una foto di Mattarella e Xi Jinping sorridenti a fianco a fianco al Qurinale. Mi chiedo perché scandalizzarsi di Mussolini e Hitler e poi vantarsi dell’alleanza col macellaio cinese.
    Ultimo appunto. Qualche settimana fa l’ìineffabile Bassetti e un ministrucolo del Pd facevano gli scandalizzati alla presentazione di un libro che rievocava un massacro fatto da italiani in un monastero etiope nel 1937: orrore, orrore, e la Chiesa che non disse niente, mamma mia, ma come si fa… E’ già da qualche anno che i sedicenti storiografi nostrani, come una certa Lucia Ceci, seguiti da quelli ecclesiastici (che di storia sanno molto poco), come un certo Croce in “Oriente Cristiano”, ripetono questa lagna sdegnosa (e ipocrita). Lasciamo da parte che quell’episodio brutale non riassume la presenza italiana in Etiopia (e fu rinnegato anche allora dalle autorità italiane stesse). Il punto è: come si può essere così ipocriti da fare gli scandalizzati per una roba di ottant’anni fa e poi essere tutti giulivi per l’alleanza col macellaio cinese?

    • bastian contrario ha detto:

      Gli storici laici possono criticare la Chiesa riguardo alle scelte discutibili effettuate nei secoli. Gli storici cattolici no. Così devono adattare la storia alle loro tesi.
      Ad esempio è uscito uno o due anni fa un libro di Stefania Falasca sulla morte di papa Luciani. Ovviamente tutte le ipotesi fatte sono state cancellate e, secondo la Falasca la salute del papa era profondamente compromessa. Per poterlo documentare afferma che le gambe del papa erano praticamente, entrambe in una condizione di flebite, ovvero entrambe rosse e gonfie.
      Solo che, di solito, quando c’è una condizione di flebite di quel genere, l’ammalato non si regge in piedi , ha un febbrone da cavallo, deve stare a letto ed essere curato con terapia antibiotica. 40 giorni di letto. Condizioni che nessun osservatore ha rilevato nei 33 giorni di pontificato di papa Luciani.

      • Iginio ha detto:

        Gli storici non devono essere né cattolici né atei (il termine “laici” è del tutto fuori luogo, dato che significa “persona non membro del clero” e poi è stato scippato abusivamente dai non credenti). Gli storici devono cercare la verità e avvicinarsi ad essa per quanto possibile. Il propagandista non è uno storico: il cattivo esempio lo hanno dato fior di personaggi che militavano nel Grande Partito Difensore dei Lavoratori (eh, come no…) e del Progresso e che si sono spacciati per storici spacciando enormi balle (un nome tra gli altri: tale Giuseppe Berti, scagnozzo del Komintern, cui Wikipedia dona un profilo biografico lirico). L’Intellettuale Organico è una figura inventata dal comunista Gramsci e che ha visto diversi personaggi italiani transitare dal fascismo al comunismo facendo essenzialmente le stesse cose, ossia i propagandisti al soldo di una fantomatica Rivoluzione.
        Dire poi che i giornalisti come la Falasca siano storici… Beh, dai… Grazie per le risate che mi hai regalato.

    • PIERO LAPORTA ha detto:

      Come si può? Per denaro, semplice.

    • PIERO LAPORTA ha detto:

      Per cortesia mi potrebbe chiarire quel “la visione irenica del mondo ante 1989”? Se è rivolto a me, per favore me ne dia la chiave perché non ho affatto una visione irenica, tutt’altro e prossimamente scriverò proprio dello scontro Nato – Patto di Varsavia.

  • Sandro ha detto:

    Analisi impietosa e quanto mai condivisibile. Sappiamo bene che Francia e UK con l’aiuto degli USA hanno destabilizzato la Libia, la Siria e per un po’ anche l’Egitto. Le primavere arabe sono il frutto di un patto scellerato di cui l’Italia è stata patner sconsiderato e ben ci sta per i guai che ce ne sono venuti. Sappiamo bene che gli USA hanno sconvolto il teatro Afgano e Irakeno e che tutti che paghiamo tuttora le conseguenze. Sappiamo bene -almeno avremmo dovuto saperlo, ma da noi si è fatto finta di non saperlo – che la Cina, la francia e la Germania stanno occupando l’Africa. La Cina poi vi sta selocalizzando parte della sua sovrabbondante popolazione, spingendo i giovani africani in Europa, meglio in Italia, Grecia e Spagna. Dunque, che dire -oggi, anniversario della morte di Caio Giulio Cesare, avvenuta il 15 marzo del 44 a.C. – se non che per certi, per tanti traditori della Patria ci vorrebbero altrettanti Bruto. Grazie Piero per i Tuoi preziosi interventi.

  • anonimo verace ha detto:

    Ho motivo di ritenere che il vero problema dell’Italia sia il modo con cui il nostro stato è percepito nelle altre nazioni. In primis, in Europa., ma ovviamente anche nel resto del mondo.
    Dobbiamo domandarci a quale partito appartengano coloro che ci rappresentano nelle istituzioni internazionali.
    Prendiamo Fabrizio Barca : per un breve tempo apparve come un meteora nel firmamento politico italiano, poi ritornò alle sue occupazioni altrove ne mondo. Domanda era il figlio di uno dei più fidati collaboratori di Togliatti ? E come può collaborare a risanare il sistema italia, il figlio di uno di coloro che hanno messo la loro vita al servizio della distruzione del nostro paese ?

    • Iginio ha detto:

      In effetti gli stereotipi antitaliani sono più che mai all’opera a livello europeo: talvolta vengono fuori, altre volte sono nascosti dietro un velo di ipocrisia. Ma il problema è che all’estero hanno istintivamente chiaro di dover sostenere gli interessi del proprio Paese, anche a livello di gente comune: non capita mai di trovare cittadini di altri Paesi che parlino male dei propri governanti o del proprio Paese davanti a stranieri. Molti italiani invece godono di insultare i propri connazionali davanti a stranieri. E non è che a denigrarci siano solo quelli cosiddetti di sinistra: ricordiamo il presunto “grande giornalista” Indro, il quale ripeteva a pappagallo che grazie all’Europa unità i bilanci italiani sarebbero stati controllati come si doveva. Abbiamo visto.

  • una piccola precisazione ha detto:

    ho letto nei giorni scorsi che gli israeliani stanno mettendo a punto un nuovo tampone per la diagnosi del coronavirus, tampone che potrebbe dare una risposta in pochi secondi, invece delle 8 ore necessarie con l’attuale modalità diagnostica. Bene . le ricerche vengono fatte in Israele, ma i possibili laboratori che potrebbero produrre questo nuovo metodo diagnostico sarebbero stati individuati in Italia, nel Lazio, dalle parti di Roma. Se gli israeliani riuscissero a mettere a punto il vaccino, non potrebbe, anche questo essere prodotto in Italia ?
    Non dimentichiamoci che il rabbino capo di Roma, Di Segni, è un medico del servizio sanitario nazionale.

  • Pier Luigi Tossani ha detto:

    Ci sarebbero tante cose da dire… vabeh, in ordine sparso, per quel poco che so io…

    1. il sistema cinese, segnalo questi libro, su come funziona a Prato https://www.giovannidonzelli.it/attivita/come-agisce-la-mafia-cinese-prato-la-nuova-inchiesta-di-sturlese-tosi-su-panorama.html 

    2. “La scelta di Mussolini fu infine volontaria e certamente priva delle sconce macchie di corruzione che caratterizzano le politiche italiana e vaticana”. Su questa interpretazione del Duce duro e puro dissento…direi che il punto è un altro, e cioè che il Duce era pazzo, a pensare di poter vincere la guerra. Manie e smanie di grandezza. Tra l’altro, è strano che la Francia detesti l’Italia molto più di quanto detesti i tedeschi, che pure, con Adolf dettero fuoco alle polveri… forse per via della leggenda della “pugnalata alle spalle”, vera o falsa che sia http://www.nuovarivistastorica.it/?p=2767, ma mi sa anche per la campagna di Cesare in Gallia. Son cose difficili a passare, nell’immaginario collettivo.

    3. “RIMETTERE LA CINA SU BINARI UMANI” non lo può certo fare l’Occidente marcio e corrotto, retto da oligarchie massoniche. Mi permetto di incollare quello che ho scritto nel post precedente di SC: 
     è anche una questione politica, di sovranità del popolo delle famiglie, naturali si intende (JPII, Lettera alle famiglie, 1994).
    Esempio, la seconda guerra mondiale fini, e dopo decine di milioni di morti ammazzati, tutti dissero “mai più”, ancora fino ad oggi.
    In realtà non è cambiato proprio nulla, perché la società del dopoguerra è stata politicamente fondata sui consumi, e quindi, in ultima analisi, sulla distruzione del’anima del’uomo, e quindi sull’aborto. Ancora decine di milioni di morti ammazzati, ma tutti fanno finta di nulla, perché pare brutto dirlo: così deve essere, secondo il Nuovo Ordine Mondiale massonico.
    Allora, per espletare concretamente la fede in Cristo, come giustamente dice Gotti, non vi è alternativa o scorciatoia al fatto che il popolo delle famiglie si prenda la sovranità che gli spetta, e che questo sistema non gli darà MAI.

    Questo si può fare, man mano che il popolo prenderà coscienza e proverà ad attuare la “Società partecipativa” secondo Dottrina sociale:

    https://lafilosofiadellatav.wordpress.com/i-maestri-2/pier-luigi-zampetti/

    4. Crollerà il regime di Cina, imploderà come l’Unione Sovietica…il popolo è stanco, e nonostante tutto, le conversioni al cristianesimo aumentano, anche nell’esercito. Speriamo non scorra sangue, e dopo,la  Società partecipativa” secondo Dottrina sociale sarebbe preziosa per la Cina… ma mi sa che dovranno fare una lunga trafila, passando attraverso i micidiali errori filosofici e politici del “democratico” Occidente. Allora, per tutte queste intenzioni, preghiamo, nella sua bella e potente iconografia, la Madonna di Sheshan

    https://www.annalisacolzi.it/maria-di-sheshan-la-madonna-dei-cinesi/  

  • Massimiliano ha detto:

    Bene. Tutto più o meno giusto. Ma in tutto questo Israele? Il santo timor di “dio” impedisce come al solito di nominarlo…? Saluti. Massimiliano.

  • Mons Ics ha detto:

    Caro Generale , analisi perfetta . Lei ha informazioni sul ruolo che ebbe il card.CASAROLI in queste vicende ? Casaroli, che incontrai una sola volta nella mia vita, è secondo me una delle persone più rilevanti misteriose e potenti del XX secolo . Un miniRichelieu emiliano. Lei sa chi era veramente Casaroli ? Potrebbe farci una sintesi?

    • PIERO LAPORTA ha detto:

      Sua Eminenza il cardinale Casaroli lo conosco solo attraverso le cronache . Amici che stimo ne dicono un gran bene e io non esito a credere loro. Condivido ogni sua dichiarazione pubblica.

  • franz ha detto:

    D’accridissimo caro Generale Laporta. VOrrei fare una domanda , se volesse rispondere : – nel 2011 chi invitò il presidente Napolitano a -destituire- Berlusconi e inventare, prima quell’incapace bluff di Mario Monti , poi Enrico Letta ? Lei ha informazioni in proposito ?

    • PIERO LAPORTA ha detto:

      Berlusconi non è stato destituito, è scappato. Aveva il dovere di mandare i Carabinieri ad arrestare chi partecipò al Consiglio Supremo di Difesa col quale obbedisco alla Francia calpestando la nostra Costituzione e bombardando Gheddafi.

  • Gian ha detto:

    Abbagliante lucidità in quest’ampia esposizione di Piero Laporta, che ci invita tutti ad una profonda riflessione per non continuare a lasciarci ingannare dal cosiddetto “minculpop”, che comprende tutta la grande stampa asservita.
    Che la Madonna e San Giuseppe ci proteggano dal Male che incombe, affidiamoci a Loro perché da Roma c’è poco da aspettarsi, da entrambe le sponde del Tenere.