PELL, SENTENZA RINVIATA DI QUALCHE MESE. L’ALTA CORTE RIMANDA

12 Marzo 2020 Pubblicato da

Marco Tosatti

L’Alta Corte australiana ha deciso oggi di rimandare la sentenza nell’appello del cardinale George Pell contro la condanna per abusi sessuali su minori, e la decisione non è attesa prima di qualche mese.

Il calvario del porporato, condannato sulla base della denuncia di una sola presunta vittima  senza altre prove e testimonianze a conferma, e contro almeno venti testimonianze a discarico, continua.

Pell rimarrà dietro le sbarre, mentre sette dei migliori giudici australiani considerano il suo destino.

Il caso si è rivelato altamente divisorio, attirando proteste e sostenitori giovedì presso l’Alta Corte di Canberra, dove hanno portato cartelli rivali che recano la scritta “Criminal Pell: icona pedofila” e “Vi amiamo cardinale George Pell, e le vittime autentiche”.

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23 commenti

  • gaetano2 ha detto:

    Il Card. Pell, è un vero martire. Ed un vero cattolico.

  • Luigi ha detto:

    Se fossero onesti lo dovrebbero scarcerare immediatamente. Senza prove e sulla basa della sola accusa la carcerazione non può reggere. Vedremo cosa si inventeranno.
    Intanto preghiamo

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    La religione da oggetto di omelie in chiesa e di conversazioni e conferenze nelle sale parrocchiali è diventata oggetto di udienze in tribunale e di discussioni fra avvocati. Spiritualità Cristiana dove sei finita?

  • Pier Luigi Tossani ha detto:

    magistrati vilissimi totalitari massonici. Non solo in Australia. Pell, uomo di fede, è sereno e tranquillo.

  • mons ICS ha detto:

    Scusate se proseguo ,ma tengo molto a Pell ed al suo caso. Il card.Pell , ha vari difetti , non tollerati dalla attuale Curia romana : 1°- è un sant’uomo ( pensate che crede in Dio !) . 2°-teologicamente è un tradizionalista . 3° – è caparbio , non molla se si sente nel giusto. 4°- non intende i suggerimenti di ..lasciar perdere…e occuparsi di altro. 5°- rifiuta di pensare che -il fine buono giustifichi mezzi cattivi-

    • GhiNo ha detto:

      capisco. per capire chi sono i veri cattolici è indispensabile censire coloro che son stati allontanati dalla curia vaticana, negli ultimi anni : da don Nicola Bux, a Gotti Tedeschi, mons.Negri , mons.Melina, Card Pell, GianMaria Vian, Scaraffia, ( forse ) Giani, …
      Poi vanno censiti quelli che son stati commissariati : Familia Christi , Francescani Immacolata, Istituto Verbo Incarnato…

      • Iginio ha detto:

        Non credo che i personaggi da lei elencati siano tutti cattolici modello. Semmai occorrerebbe guardare fuori, anche tra chi in Vaticano non c’è mai andato e mai ci andrà. P. es. il buon padre Tognetti la cui citazione dell’altra volta non era certo in sintonia col Nuovo Corso clericale.

    • P. Luis Eduardo Rodrìguez Rodríguez ha detto:

      GRAZIE MONS. ICS. OGGI GIOVEDÌ SACERDOTALE 12.3 FESTA DI SAN GREGORIO MAGNO, PAPA…E QUALE PAPA…LASCIÒ LA POLITICA PER FARE IL VERO PASTORE…INVECE IN QUESTO COLPO DI STATO VATICANO, DA berORGOGLIO in su…MAI PASTORI CHE S’ APPROPIARONO DELLE STRUTTURE DELLA NOSTRA CHIESA PER FARE DEI CRIMINALI POLITICI…

      CREDO NELLA SUA INNOCENZA FRATELLO JORGE PELL.
      PROPONGO QUESTO TESTO PRESSO D’ IL CAMMINO DEI TRE SENTIERI:
      “Queste parole sono tratte dalla “Regola Pastorale” di papa san Gregorio Magno (2,4).

      Sono parole di straordinaria attualità in questi tempi in cui molti cattolici, soprattutto sacerdoti e vescovi che hanno l’obbligo di proteggere il gregge dai lupi, tendono a fare silenzio, a non ammonire gli errori, facendo sì che molte anime rischino la dannazione eterna.

      Leggiamo e meditiamo:

      La guida delle anime sia discreta nel suo silenzio e utile con la sua parola affinché non dica ciò che bisogna tacere e non taccia ciò che occorre dire. Giacché come un parlare incauto trascina nell’errore, così un silenzio senza discrezione lascia nell’errore coloro che avrebbero potuto essere ammaestrati. 

      Infatti, spesso, guide d’anime improvvide e paurose di perdere il favore degli uomini hanno gran timore di dire liberamente la verità; e, secondo la parola della Verità, non servono più alla custodia del gregge con lo zelo dei pastori ma fanno la parte dei mercenari (cf. Gv. 10, 13), poiché, quando si nascondono dietro il silenzio, è come se fuggissero all’arrivo del lupo. 

      Per questo infatti, per mezzo del profeta, il Signore li rimprovera dicendo:  Cani muti che non sanno abbaiare  (Is. 56, 10). Per questo ancora, si lamenta dicendo:  Non siete saliti contro, non avete opposto un muro in difesa della casa d’Israele, per stare saldi in combattimento nel giorno del Signore  (Ez. 13, 5). Salire contro è contrastare i poteri di questo mondo con libera parola in difesa del gregge; e stare saldi in combattimento nel giorno del Signore è resistere per amore della giustizia agli attacchi dei malvagi. 

      Infatti, che cos’è di diverso, per un Pastore, l’avere temuto di dire la verità dall’avere offerto le spalle col proprio silenzio? Ma chi si espone in difesa del gregge, oppone ai nemici un muro in difesa della casa di Israele. Perciò di nuovo viene detto al popolo che pecca:  I tuoi profeti videro per te cose false e stolte e non ti manifestavano la tua iniquità per spingerti alla penitenza  (Lam. 2, 14).

      È noto che nella lingua sacra spesso vengono chiamati profeti i maestri che, mentre mostrano che le cose presenti passano, insieme rivelano quelle che stanno per venire. Ora, la parola divina rimprovera costoro di vedere cose false, perché mentre temono di scagliarsi contro le colpe, invano blandiscono i peccatori con promesse di sicurezza: essi non svelano le iniquità dei peccatori perché si astengono col silenzio dalle parole di rimprovero. In effetti le parole di correzione sono la chiave che apre, poiché col rimprovero lavano la colpa che, non di rado, la persona stessa che l’ha compiuta ignora. 

      Perciò Paolo dice: “(Il vescovo) sia in grado di esortare nella sana dottrina e di confutare i contraddittori (Tito 1,9). 

      Perciò viene detto per mezzo di Malachia: “Le labbra del sacerdote custodiscano la scienza e cerchino la legge dalla sua bocca, perché è angelo del Signore degli eserciti.” (Malachia 2,7)

      Perciò per mezzo di Isaia, il Signore ammonisce dicendo: “Grida, non cessare, leva la tua voce come una tromba.” (Isaia 58,1)

      Insomma, chiunque si accosta al sacerdozio assume l’ufficio di banditore perché, prima dell’avvento del Giudice che lo segue con terribile aspetto, egli lo preceda col suo grido. 

      Se dunque il sacerdote non sa predicare, quale sarà il grido di un banditore muto?

      Dio è Verità, Bontà e Bellezza

      Il Cammino dei Tre Sentieri

  • mons ICS ha detto:

    perciò dovremo aspettare Novembre 2020

  • mons ICS ha detto:

    Non credo. Prevedo che il processo Pell continui fino al terminie delle elezioni americane . Dovreste poter -immaginare- che il card.Pell è stato allontanato dal Vaticano quando pretese una Commissione di Inchiesta (che gli era stata suggerita o stimoltata dal Capo dei Revisori) su fatti finanziari , tra questi ( oltre a un paio di conti milionari di altissimi prelati vicino al Papa ) il famoso trasferimento di parte dell’Obolo di SanPietro generato negli USA, a favore della campagna elettorale di HillaryClinton. Capisco che il lettore di SC possa restare perplesso, perciò mi limito a proporlo come ipotesi.

  • MMP ha detto:

    Benedetto sia
    il tempo del dubbio
    se, sul confine del bivio
    fra sfumata disarmonia
    e obbligo di verità,
    la voce della coscienza
    orienta l’autorità
    di giudizio
    all’alto senso di responsabilità.
    Senza alcun margine di validità
    a presunzione di infallibità.

  • Luca Antonio ha detto:

    Aspettano che muoia in carcere.

  • Nicola Buono ha detto:

    Continuiamo a pregare per il Card. Pell. Esco dal Tema con un O.T. ma quando ce’ vo’ , ce’ vo’, come se dice a Roma. Ho scoperto la pagina Facebook ( non sapevo che ce l’avesse) del Cardinale Elettricista. Adesso gli chiederò quando pagherà i 300.000 euro. Se qualcun altro lettore o lettrice volesse scrivergli ecco la pagina Facebook:

    https://www.facebook.com/Cardinal-Konrad-Krajewski-Appreciation-Page-133819130006962/about/

    • Luigi ha detto:

      Ottima idea. Ma non credo risponda. Si limiterà a bannarti misericordiosamente 🤣

    • Iginio ha detto:

      Com’è andata a finire? Io non sono in Facebook quindi non posso contribuire.
      Però racconto un episodio recente. Tosatti, senta anche lei. L’altra settimana ero presso un santuario insieme con altre persone in attesa di incontrare il fondatore, con cui bisogna prendere appuntamento in anticipo. A un certo punto arriva un polacco, il quale insiste che anche lui è prenotato perché la prenotazione l’avrebbe fatta per lui “l’ufficio del cardinale Dziwisz” (il noto Stanislao, per capirci). I volontari del servizio d’ordine leggono e rileggono ma il nome del tizio non c’è e quindi sono costretti a dirgli che non può passare. Al che il tizio polacco comincia a arrabbiarsi e a insultarli dicendo che sono “fascisti” e tirando in ballo addirittura Graziani. Io mi sono arrabbiato e gli ho detto: 1. non offendere persone che stanno facendo il loro lavoro; 2. invece di insultare gli italiani e di cianciare di “fascismo” pensa ai criminali di casa tua come Jaruzelski. Sapete che ha risposto il deficiente? Che Jaruzelski non era polacco ma era sovietico!
      Questo episodio secondo me la dice lunga sulle balle diffuse in altri Paesi circa l’Italia e gli italiani. Mentre gli altri Paesi si gloriano e si magnificano a ogni piè sospinto, anche inventandosi una versione di comodo sulla propria storia, noi italiani riusciamo a farci offendere da tutti. Bergoglio deve avere una scarsa considerazione dell’Italia perché i suoi parenti emigranti devono avergliene parlato male; ogni tanto viene fuori, p. es. dice che il nonno conosceva una canzonetta sulla guerra in cui si prendeva in giro la regina ecc. ecc. A questo substrato aggiungiamo la scarsa cultura del personaggio, il disprezzo dei non italiani verso l’Italia, la mediocrità dell’episcopato italiano, le paranoie ideologiche di ciò che resta del laicato organizzato e il gioco è fatto.

      • ulisse ha detto:

        Jaruzelski. Da Wikipedia: “vi è parte di giudizio storico che tende a leggerla in ottica di prevenzione di una (ben più grave) invasione sovietica come accadde in Ungheria nel 1956 e in Cecoslovacchia nel 1968”.
        I Polacchi sono molto patriottici ed odiano i russi che li hanno attaccati a tradimento alle spalle mentre era attaccati dai tedeschi. Pensate alle Fosse di Katyn dicevano che erano stati i tedeschi invece erano stati loro i sovietici. A risultato definitivo il massacro non c’è stato. Quello di Jaruzelski è stato un compito difficile ma l’albero si riconosce dai suoi frutti.

        • Iginio ha detto:

          Beh, no, calma, applicare a Jaruzelski il detto evangelico e francamente troppo!
          Oltretutto non solo non era simpatico a Giovanni Paolo II – il quale ebbe a dire che Jaruzelski non salvò la Polonia ma solo sé stesso – ma è tutto da dimostrare che senza di lui sarebbe successa la fine del mondo. Per giunta sotto di lui si ebbero non solo vessazioni varie ma anche l’omicidio di p. Popieluszko.
          Jaruzelski non gode affatto di buona nomea in Polonia e l’idiozia profferita dal tizio da me citato ne è una dimostrazione.
          Semplicemente i polacchi, come altri popoli dell’Est, esaltano sé stessi e incolpano gli altri.

      • betta ha detto:

        Credo proprio che sarebbe indispensabile sapere quale sia la visione dell’Italia laggiù, in Argentina, e, forse anche in altri luoghi dell’America del Sud. Altri personaggi funesti alloggiano da quelle parti, ed anche di loro sarebbe necessario conoscere quale fu il rapporto dei loro antenati con la patria italiana, lasciata molti decenni fa.
        Dobbiamo mettere inoltre in conto un dato di cui non si tiene mai abbastanza conto. Questi emigranti, spesso erano , come la maggior parte degli italiani, semianalfabeti. Prendiamo un contadino piemontese : per ben che vada, avrà fatto, a quei tempi , solo la terza elementare.
        E immaginiamo un piccolo proprietario terriero emiliano, fuggito lontano dalla patria natia perchè il fratello, che aveva studiato all’Accademia di Modena, e che aveva sposato una nobile fanciulla in un altra città italiana, si opponeva a un matrimonio con una delle servette della tenuta, fanciulla, totalmente analfabeta : lo sapete che Prima dell’Unità d’ Italia, nello stato pontificio si insegnava a leggere alle fanciulle, ma non a scrivere, perché avrebbero potuto scrivere agli amanti ?

        • Iginio ha detto:

          Mi sa tanto di fesseria…
          Cerchiamo per favore di evitare le leggende. Siamo seri. Altrimenti ci riduciamo come quelli che credono allo ius primae noctis (mai esistito, chiariamo subito) o all’oscurantismo clericale.

      • Gaetano2 ha detto:

        Mah, tutto vero, però nel caso dell’accoglione mi sembra inutile cercare altri motivi. Quello che è si vede e si vedeva benissimo…