“C’È TROPPO SILENZIO?” UN LIBRO SULLA MESSA TRIDENTINA.

4 Marzo 2020 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, è con piacere che segnalo l’uscita di un piccolo testo sul rito straordinario della Santa Messa (la Santa Messa tridentina) di Corrado Gnerre [*] “C’è troppo silenzio? La bellezza della Messa Tridentina spiegata ai miei studenti” (Chorabooks 2020, 104 pagine). In esso l’autore offre per i suoi studenti un’introduzione alla bellezza della Santa Messa. Questo è il link per l’acquisto su Amazon.

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«Carissimi, non lo dico con tono di rimprovero, perché tutto sommato non è colpa vostra, ma l’ignoranza che avete sul piano religioso è davvero “crassa”, mi verrebbe da dire anche “grassa” visto lo spessore da far invidia ai più accaniti frequentatori di fast-food…ma lasciamo perdere. Vi dico subito che trovare un ragazzo della vostra età che sappia davvero cos’è la Messa è come trovare qualcuno tra i campetti di periferia capace di fare un tunnel a CR7 (e penso sappiate di che stoffa è fatto CR7). Insomma, niente di niente. Neppure tra i ragazzi che solitamente frequentano oratori. Anzi, fra questi è molto più probabile che non si azzecchi la risposta, visto che proprio lì, nelle parrocchie, c’è stato un vero occultamento del senso autentico della Messa. E allora vi dico subito una cosa. Parto “sparato”, come si suol dire dalle mie parti: c’è una bellezza che riguarda la celebrazione della Messa che solitamente non viene evidenziata; e cioè che in essa vengono sospese le categorie dello spazio e del tempo. Sì, avete capito bene: le categorie dello “spazio” e del “tempo”. Vi ricordate la saga di Ritorno al futuro? La possibilità di viaggiare nel tempo è sempre stato un sogno di tutti. Andare nel passato o lanciarsi nel futuro, veramente, concretamente e non solo con l’immaginazione. Ebbene, la Messa è questo. Prendere una macchina di questo tipo, accendere i motori, e viaggiare nella storia per andare, non con l’immaginazione, bensì veramente, ad atterrare sul Calvario ai piedi della Croce di Cristo. Con a fianco un’ottima (anzi la migliore) compagnia: la Mamma di Gesù, le Pie Donne e il buon San Giovanni, unico maschio che decise di accompagnare coraggiosamente il Maestro fino al patibolo e non come fecero gli altri che si dissolsero pavidamente. Anche se poi ebbero il tempo per rifarsi. Ma torniamo alla Messa come macchina del tempo. Vi meravigliate? State pensando come sia possibile una tal cosa. Sembra una favoletta. No, vi dico: non solo non è una favola, ma è anche perfettamente logico. Seguite il mio ragionamento e capirete…

Una volta molti non capivano le parole della Messa ma tutti sapevano bene cosa fosse la Messa.

Oggi, invece, si capiscono le parole della Messa, ma pochi sanno cosa sia effettivamente la Messa.

Questo perché inopportunamente è cambiato il rito della Messa.

Eppure la Messa Cattolica è strutturalmente “bella”. Se se ne conoscesse l’essenza, se ne percepirebbe un fascino irresistibile. Un fascino soprattutto per i giovani che di per sé si sentono attratti da ciò che può condurre al di là della dimensione dello spazio e del tempo.

La Messa cattolica, infatti, è la riattualizzazione vera, anche se non cruenta, del Sacrificio della Croce che avvenne in quel famoso Venerdì. E chi presenzia alla Messa viene condotto lì: sul Calvario. Viene condotto ad essere a fianco alla Vergine, alle pie donne e a san Giovanni che si trovavano fisicamente ai piedi della Croce.

Parlare di questo mistero con parole semplici… per spiegarlo a dei ragazzi è importante.

È questo l’intento del libro» (Corrado Gnerre).

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Sommario

La Messa

La Messa di sempre

L’altare

L’architettura

Il sacerdote

I fedeli

Il senso della celebrazione

Le preghiere iniziali

Il Confiteor

La liturgia della Parola

L’offertorio

La Consacrazione

Dopo la Consacrazione

Prima della Comunione

La Comunione

Il ringraziamento

Dio, creatore, della Bellezza, deve essere glorificato con la bellezza

 

[*] Corrado Gnerre vive a Benevento dove è nato nel 1962. Sposato, padre di cinque figli, è laureato in Filosofia e diplomato in Teologia. Insegna Storia dell’Utopia in età moderna e contemporanea e Antropologia Filosofica presso l’Università Europea di Roma. Insegna, inoltre, Storia delle Religioni e Storia della Filosofia all’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Redemptor hominis” di Benevento-Università teologica dell’Italia Meridionale. Dal 1988, anno di fondazione, è stato collaboratore del CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni), distaccandosene successivamente perché convinto della necessità di un’impostazione non solo scientifica ma anche apologetica. Ha collaborato e collabora con quotidiani e riviste a tiratura nazionale (“Radici Cristiane”, “Il Settimanale di Padre Pio”, ecc.). È autore di molte pubblicazioni dal 1992, di cui segnalo “La buona battaglia: Apologetica cattolica in domande e risposte (Chorabooks 2019). È fondatore e direttore di “Il Cammino dei Tre Sentieri-Dio è verità, bontà e bellezza”.

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15 commenti

  • giovanni ha detto:

    Grazie moltissime al prof.Gnerre ed agli altri suoi colleghi che spesso ricordano e tengono vive certe verità,realtà laplissiane .Purtroppo oggi l’anestesia diabolica,spesso promossa da un certo “magistero” assopisce certe realtà.Da qui l’esigenza ancor più pressante di pregare perchè la “barca” (la CHiesa)si raddrizzi presto.Va bene che Cristo ,anche “se dorme” veglia su di essa ma a noi,passeggeri paurosi certe impennate,certe strambate raggelano veramente il sangue……..

  • EquesFidus ha detto:

    Ormai, orde di islamici si sono lanciati alla conquista della Grecia e, va da sé, dell’Europa: al grido che inneggia al falso dio Allah, orde di finti profughi, clandestini violenti ed incrudeliti che marciano sotto l’infame simbolo della Mezzaluna, vigliacchi che mandano avanti donne (da loro stimate al pari del bestiame) e bambini per nascondersi dietro di loro, assediano i confini greci in un revival del peggiore colonialismo ottomano per sottomettere gli abitanti. Possa il popolo greco convertirsi alla Santa Fede cattolica e trovare la forza di opporsi ai tagliagole invasori, perché dalla perfida Bruxelles non verrà nulla se non quinte colonne e sciacalli e, se dovessero cedere, l’orda dilagherà in ogni dove in Europa! Allora, dovremmo prepararci ad una nuova Vienna, ad una nuova Lepanto contro turchi, arabi ed africani: Signire, aiutaci!

  • Alessandro ds ha detto:

    Sono sicuro che la messa tridentina sia più solenne.
    Tuttavia io sono una petsona che ragiona con la logica.
    Assistendo spesso a esorcismi, liberazioni, o anche a messe dove sono presenti persone che hanno disturbi demoniaci, io non posso fare a meno di notare che quando il sacerdote trasfrma il pane e il vino nel corpo e il sangue di Cristo, in quel preciso momento gli indemoniati incominciano a reagire.
    Ora io sono sicuro che la messa tridentina era molto più solenne, ma però basta sminuire e demonizzare la novo ordo.
    Io ho visto con i miei occhi in diverse occasioni, quanto è potente la la consacrazione del pane e del vino nella messa novo ordo.
    E ricordo sempre che i pontefici hanno le chiavi di Pietro per legare e sciogliere….ma sembra che questo dogma mte petsone se lo scordano…o forse non ci credono veramente….e quindi di conseguenza non credendo a un dogma cosi importante diventano automaticamente eretici scomunicati. ( anche se si dicono cattolici e presentano o scrivono 1000 libri ) faccio il parallelo con il “falso cardinale W.Kasper” tanto per fare un esempio parallelo……

    • EquesFidus ha detto:

      Sì, sciogliamo, sciogliamo tutto! Anche la fede, anche le menti dei poveri (in)fedeli…

      Ma per cortesia: nessuno contesta la validità della Santa Messa nella forma ordinaria, in quanto la Consacrazione è valida, reale ed efficace segno della grazia, quanto tutto il resto. Mi dispiace, ma la Messa tridentina è stata abusivamente rivoluzionata da Bugnini e dai suoi amichetti masso-protestanti, con Paolo VI che non è riuscito a (o ha voluto) metterli in riga. Cominciamo ad esserne consapevoli: la Santa Messa tridentina, senza voler fare eretici archeologismi (come è stato fatto, nelle intenzioni almeno, con la Messa di Bugnini, vedi per esempio la preghiera dei fedeli ed amenità simili), è frutto di 2000 anni di storia cristiana, che partono dai tempi apostolici e patristici (vedi il Canone romano, che risale almeno al IV secolo se non prima) ed arrivano sino al 1962 (o al ’55, per la Settimana Santa rivoluzionata anch’essa da Bugnini). La Messa rivoluzionaria di Bugnini no; inoltre, la Messa nella “Forma ordinaria” è espressivamente, liturgicamente e teologicamente molto inferiore all’espressione pluri-secolare della fede della Chiesa condensata nel rito di San PIo V ed arrivato, pur con modifiche, ad oggi. Mi dispiace ma è così, e se un domani la cosiddetta “Forma ordinaria” venisse (finalmente) cancellata e venisse ripristinata la liturgia cattolica, credo che pochi, tranne modernisti e membri delle sétte para-cattoliche laicali (vedi RnS e neocatecumenali) piangerebbero. Anche perché, grazie a Dio, la Santa Messa tridentina offre molto meno il fianco ad abusi e “personalizzazioni” (non richieste) varie.

      • Luigi ha detto:

        Risposta perfetta Equesfidus. Condivido in pieno.

      • Adriana ha detto:

        Eques fidus ,
        complimenti per la sintetica risposta . Concordo .

      • Alessandro ds ha detto:

        Probabilmente hai ragione su questo.
        Spesso ci si butta sulla difensiva, perché molti oltre a contestare lo stile di celebrazione, a volte mettono in dubbio la sacralità della stessa.
        Quasi come se la novo ordo non avesse valore o avesse neno valore, quadi come sia un peccato fare la messa novo ordo.
        Quasi come a giudicare degli syolti che non capiscono niente tutti wuelli che partecipano alla messa novo ordo.
        Allora ci di butta sulla difensiva non appena si intraprende il discorso.

        • EquesFidus ha detto:

          Non è un peccato: è una perdita, uno svilimento della vera liturgia cattolica. Poi ci mancherebbe altro che valesse meno: il valore di una Santa Messa dipende dal sacrificio infinito che si verifica sull’altare, cosa che, finché il prete anche nella Messa di Bugnini continuerà a ripetere le giuste parole (“Hoc est corpus meum…” “Hoc est enim calix sanguis meum…” e traduzioni) si verifica sempre anche nel Novus Ordo. Il problema è che i frutti della nuova Messa sono praticamente inesistenti, al netto di quelli sacramentali (che però si verificano in ogni Messa): ha forse la Messa rivoluzionaria favorito la fede e la pietà del popolo cristiano? Ha forse favorito le vocazioni? Ha favorito il servizio vicendevole e la costruzione di una società cristiana? Non mi pare, anzi, se non ci fosse stato il ’62 prima ed il ’69 poi probabilmente non avranno avuto nemmeno il ’68 e il ’78, non con quella potenza devastante almeno. Poi certo, che discorsi, se uno può solo andare al Novus Ordo certo non commette peccato (e vorrei vedere!), ma perde la gran parte di quel tesoro prezioso che è la liturgia cattolica.

        • Boanerghes ha detto:

          Va bene. Tuttavia sarebbe opportuno se non necessario modificare la N.O. mettendo maggiormente al centro il Sacrificio eucaristico, e comunque il Signore.
          Una maggior cura e selezione dei canti, scegliendo quelli che coinvolgono maggiormente i fedeli.
          Meno parole parole parole, specie nelle introduzioni alle letture e omelie più corte.
          Più raccoglimento.
          Più senso del sacro e del mistero.
          La consacrazione scivola via molto in fretta, quasi fosse solo un ricordo e non la presenza del Signore in corpo e sangue.
          E smettere di augurare alla fine buona giornata, buona domenica, buon pranzo etc etc.
          Meglio la benedizione finale e basta.

          • EquesFidus ha detto:

            Il problema (se si può parlare di problema) è che tutto ciò esiste già, ed è il Rito gregoriano-latino (o tridentino, che dir si voglia). Non ha senso cercare di inventarsi di nuovo tutto, rivoluzionando di nuovo ciò che non doveva essere rivoluzionato; al contrario, va ripristinato quel tesoro di liturgia, fede e pietà cattolica che è il rito promosso da San Pio V (che altro non fa se non riprendere il rito romano dell’epoca, peraltro, senza inventarsi niente). Temo anzi che la “riforma della riforma” altro non sia che “riforma della rivoluzione”: eppure, la Chiesa e la Divina Liturgia cattolica non procedono così,con tre passi avanti ed uno indietro. Al contrario, i riti della Messa sono sempre stati arricchiti e (mi si passi un’espressione imperfetta) “corretti”, mai modificati, stravolti o rivoluzionari, e questo perché la Messa è di Dio, non dell’uomo e nemmeno del Papa. È il momento che trascende il momento, è l’Eterno che riassume in sé tutto, passato, presente e futuro. Non ha età, non ha prezzo, non deve essere svecchiata perché è sempre antica e sempre nuova. È il riflesso della Gerusalemme Celeste, che vedremo dopo morti, qui in terra; è il rinnovarsi incruento del Sacrificio del Calvario per la nostra salvezza, è tutto questo e mille e mille altre cose. Non è di certo però luogo di sperimentazioni, di usurpazione del profano nei confronti del sacro, del chronos che contamina il kairos, dei nostri io martoriati dalla vanagloria del peccato.

          • wisteria ha detto:

            Confesso che c’è del buono nelle misure di prevenzione contro il coronavirus : la – purtroppo temporanea – abolizione del melenso “scambiatevi un segno di pace”.
            Una non necessaria aggiunta escogitata dai creatori del Novus Ordo.

  • Diana ha detto:

    OT Stasera alle 20:45 sul canale 145 in diretta da Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo il rosario per chiedere la fine dell’epidemia.

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      et ne nos coronaviras……
      Il mondo odierno vorrebbe esorcizzare la malattia e la morte ma è pura demenza virale.

    • Boanerghes ha detto:

      Il problema è che in genere ci si rivolge alla Chiesa, al religioso, ai santi, o ci si attacca a qualsiasi altra cosa, proprio nel momento della difficoltà ed in specie in pericolo di vita.
      Ma qui si chiudono le Chiese e comunque non si nota un intervento incisivo di esortazione alla preghiera o di intercessione, per ottenere fiduciosi la fine dello stato attuale di trasmissione del virus.
      Forse accadrebbe una inversione di tendenza se il virus fosse ancora più invasivo, perché il timore porterebbe giocoforza a rivolgersi a qualunque santo.
      Ma non per questo tale atteggiamento sarebbe una sincera devozione a Dio.

  • Sconsolata ha detto:

    Non ci resta che affidare le nostre suppliche per scongiurare i danni da silenzio inopportuno a momenti e situazioni particolari (e sono… tanti, ben presenti nella nostra mente!) all’ intercessione della “Madonna del silenzio” cui, per volere di Bergoglio, sarà dedicato un santuario in Abruzzo, ad Avezzano, in un convento di proprietà dei cappuccini, ma dismesso da dieci anni.
    Quando si dice: volere è potere! Per tanti conventi che si chiudono… uno si riapre. Veramente l’intenzione del papa – alla base della proposta che porterà all‘ inaugurazione a maggio prossimo – è quella di invocare il soccorso della Vergine contro “la dittatura del rumore”… (con la segreta speranza in un bavaglio a voci fastidiose???). Sappiamo bene, però, e confidiamo nella Mamma Celeste che ascolta tutte le preghiere dei suoi figli, animate da buone intenzioni…
    http://www.diocesidiavezzano.it/index.php/news/248-27-02-2020-a-maggio-aprira-ad-avezzano-il-santuario-della-vergine-del-silenzio?fbclid=IwAR16LyGYC-rf3ARuWeGj4Z2oCVnlHbTQzYrgCbJBBHtul1eoqXxFyBadUeU