A SAN VALENTINO STILUM CURIAE INVECE PREGA CIRILLO E METODIO.

14 Febbraio 2020 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, Piero Laporta, che ben conoscete e che è presente con i suoi articoli e riflessioni sul nostro blog, ci ha inviato una lettura e un suggerimento. Ci ha scritto:

Caro Tosatti, sono a San Giovanni Rotondo.

Svegliatomi di buon ora ho recitato l’Ufficoo.

È di una bellezza angelicale, inutile dirlo.
Le propongo di pubblicarlo oggi, mentre il mondo schiamazza d’una festa di improbabili ef effimeri innamorati.
Che Nostro Signore si degni di donarci altri santi vescovi  come Cirillo e Metodio, patroni di questa,  per ora, povera Europa.
Oggi è la festa di San Cirillo e Metodio. Ci sembra che il suggerimento di Piero Laporta sia più che sensato. Respiramo una boccata di aria fresca spirituale, dimenticando per un minuto i temi che ci assillano quotidianamente.

 

Ufficio delle letture

O Dio, vieni a salvarmi. Gloria al Padre. Come era nel principio. Amen. Alleluia.

INVITATORIO

Signore, apri le mie labbra.

Ant. Venite, adoriamo il pastore supremo,

Cristo Signore.

SALMO 94 Invito a lodare Dio

Esortatevi a vicenda ogni giorno, finché dura «quest’oggi» (Eb 3, 13)

Venite, applaudiamo al Signore, *

acclamiamo alla roccia della nostra salvezza.

Accostiamoci a lui per rendergli grazie, *

a lui acclamiamo con canti di gioia. (Ant.)

 

Poiché grande Dio è il Signore, *

grande re sopra tutti gli dèi.

Nella sua mano sono gli abissi della terra, *

sono sue le vette dei monti.

Suo è il mare, egli l’ha fatto, *

le sue mani hanno plasmato la terra. (Ant.)

 

Venite, prostràti adoriamo, *

in ginocchio davanti al Signore che ci ha creati.

Egli è nostro Dio, e noi il popolo del suo pascolo, *

il gregge che egli conduce. (Ant.)

 

Ascoltate oggi la sua voce: «Non indurite il cuore, *

come a Merìba, come nel giorno di Massa

nel deserto,

dove mi tentarono i vostri padri: †

mi misero alla prova, *

pur avendo visto le mie opere. (Ant.)

 

Per quarant’anni mi disgustai di quella generazione †

e dissi: Sono un popolo dal cuore traviato, *

non conoscono le mie vie;

perciò ho giurato nel mio sdegno: *

Non entreranno nel luogo del mio riposo». (Ant.)

 

Gloria al Padre e al Figlio, *

e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre*

nei secoli dei secoli. Amen. (Ant.)

 

Ant. Venite, adoriamo il pastore supremo,

Cristo Signore.

 

INNO

Frumento di Cristo noi siamo

cresciuto nel sole di Dio,

nell’acqua del fonte impastati,

segnati dal crisma divino.

 

In pane trasformaci, o Padre,

per il sacramento di pace:

un Pane, uno Spirito, un Corpo,

la Chiesa una-santa, o Signore.

 

O Cristo, pastore glorioso,

a te la potenza e l’onore

col Padre e lo Spirito Santo

nei secoli dei secoli. Amen.

 

1 ant. Se uno vuol essere il primo,

sial l’ultimo e il servo di tutti.

 

SALMO 20, 2-8. 14

 

Signore, il re gioisce della tua potenza, *

quanto esulta per la tua salvezza!

Hai soddisfatto il desiderio del suo cuore, *

non hai respinto il voto delle sue labbra.

 

Gli vieni incontro con larghe benedizioni; *

gli poni sul capo una corona di oro fino.

Vita ti ha chiesto, a lui l’hai concessa, *

lunghi giorni in eterno, senza fine.

 

Grande è la sua gloria per la tua salvezza, *

lo avvolgi di maestà e di onore;

lo fai oggetto di benedizione per sempre, *

lo inondi di gioia dinanzi al tuo volto.

 

Perché il re confida nel Signore: *

per la fedeltà dell’Altissimo non sarà mai scosso.

Alzati, Signore, in tutta la tua forza; *

canteremo inni alla tua potenza.

 

1 ant. Se uno vuol essere il primo,

sial l’ultimo e il servo di tutti.

 

2 ant. Quando apparirà il Pastore supremo,

sarete incoronati di gloria immortale.

 

SALMO 91 I (1-9)

 

È bello dar lode al Signore *

e cantare al tuo nome, o Altissimo,

 

annunziare al mattino il tuo amore, *

la tua fedeltà lungo la notte,

sull’arpa a dieci corde e sulla lira, *

con canti sulla cetra.

 

Poiché mi rallegri, Signore, con le tue meraviglie, *

esulto per l’opera delle tue mani.

 

Come sono grandi le tue opere, Signore, *

quanto profondi i tuoi pensieri!

L’uomo insensato non intende *

e lo stolto non capisce:

 

se i peccatori germogliano come l’erba *

e fioriscono tutti i malfattori,

li attende una rovina eterna: *

ma tu sei l’eccelso per sempre, o Signore.

 

2 ant. Quando apparirà il Pastore supremo,

sarete incoronati di gloria immortale.

 

3 ant. Servo buono e fedele,

entra nella gioia del tuo Signore.

 

II (10-16)

 

Ecco, i tuoi nemici, o Signore, †

ecco, i tuoi nemici periranno, *

saranno dispersi tutti i malfattori.

 

Tu mi doni la forza di un bufalo, *

mi cospargi di olio splendente.

 

I miei occhi disprezzeranno i miei nemici, †

e contro gli iniqui che mi assalgono *

i miei orecchi udranno cose infauste.

 

Il giusto fiorirà come palma, *

crescerà come cedro del Libano;

piantati nella casa del Signore, *

fioriranno negli atri del nostro Dio.

 

Nella vecchiaia daranno ancora frutti, *

saranno vegeti e rigogliosi,

per annunziare quanto è retto il Signore: *

mia roccia, in lui non c’è ingiustizia.

 

3 ant. Servo buono e fedele,

entra nella gioia del tuo Signore.

 

  1. Ascolterai dalla mia bocca la parola,
  2. e la trasmetterai ai tuoi fratelli.

 

PRIMA LETTURA

 

Dalla lettera a Tito di san Paolo, apostolo 1,7-11; 2,1-8

La dottrina dell’Apostolo sulle doti e i compiti del vescovo

Carissimo, il vescovo, come amministratore di Dio, dev’essere irreprensibile: non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non violento, non avido di guadagno disonesto, ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, pio, padrone di sé, attaccato alla dottrina sicura, secondo l’insegnamento trasmesso, perché sia in grado di esortare con la sua sana dottrina e di confutare coloro che contraddicono.

Vi sono infatti, soprattutto fra quelli che provengono dalla circoncisione, molti spiriti insubordinati, chiacchieroni e ingannatori della gente. A questi tali bisogna chiudere la bocca, perché mettono in scompiglio intere famiglie, insegnando per amore di un guadagno disonesto cose che non si devono insegnare.

Tu però insegna ciò che è secondo la sana dottrina: i vecchi siano sobri, dignitosi, assennati, saldi nella fede, nell’amore e nella pazienza. Ugualmente le donne anziane si comportino in maniera degna dei credenti; non siano maldicenti né schiave di molto vino; sappiano piuttosto insegnare il bene, per formare le giovani all’amore del marito e dei figli, ad essere prudenti, caste, dedite alla famiglia, buone, sottomesse ai propri mariti, perché la parola di Dio non debba diventare oggetto di biasimo.

Esorta ancora i più giovani a essere assennati, offrendo te stesso come esempio in tutto di buona condotta, con purezza di dottrina, dignità, linguaggio sano e irreprensibile, perché il nostro avversario resti confuso, non avendo nulla di male da dire sul conto nostro.

 

RESPONSORIO Cfr. At 20,28; 1 Cor 4,2

  1. Vegliate sul gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posto come vescovi, * per guidare la Chiesa di Dio, acquistata nel sangue del suo Figlio.
  2. A chi amministra, si chiede di essere fedele,
  3. per guidare la Chiesa di Dio, acquistata nel sangue del suo Figlio.

 

SECONDA LETTURA

 

Dalla «Vita» in lingua slava di Costantino

(Cap. 18; Denkschriften der kaiserl. Akademie der Wissenschaften, 19, Vienna 1870, p. 246)

Fa’ crescere la tua chiesa e raccogli tutti nell’unità

Costantino Cirillo, stanco dalle molte fatiche, cadde malato e sopportò il proprio male per molti giorni. Fu allora ricreato da una visione di Dio, e cominciò a cantare così: Quando mi dissero: «andremo alla casa del Signore», il mio spirito si è rallegrato e il mio cuore ha esultato (cfr. Sal 121,1).

Dopo aver indossato le sacre vesti, rimase per tutto il giorno ricolmo di gioia e diceva: «Da questo momento non sono più servo né dell’imperatore né di alcun uomo sulla terra, ma solo di Dio onnipotente. Non esistevo, ma ora esisto ed esisterò in eterno. Amen».

Il giorno dopo vestì il santo abito monastico e aggiungendo luce a luce si impose il nome di Cirillo. Così vestito rimase cinquanta giorni.

Giunta l’ora della fine e di passare al riposo eterno, levate le mani a Dio, pregava tra le lacrime, dicendo: «Signore, Dio mio, che hai creato tutti gli ordini angelici e gli spiriti incorporei, che hai steso i cieli e resa ferma la terra e hai formato dal nulla tutte le cose che esistono, tu che ascolti sempre coloro che fanno la tua volontà e ti temono e osservano i tuoi precetti; ascolta la mia preghiera e conserva nella fede il tuo gregge, a capo del quale mettesti me, tuo servo indegno ed inetto.

Liberali dalla malizia empia e pagana di quelli che ti bestemmiano; fa’ crescere di numero la tua Chiesa e raccogli tutti nell’unità.

Rendi santo, concorde nella vera fede e nella retta confessione il tuo popolo, e ispira nei cuori la parola della tua dottrina. È tuo dono infatti l’averci scelti a predicare il Vangelo del tuo Cristo, a incitare i fratelli alle buone opere ed a compiere quanto ti è gradito.

Quelli che mi hai dato, te li restituisco come tuoi; guidali ora con la tua forte destra, proteggili all’ombra delle tue ali, perché tutti lodino e glorifichino il tuo nome di Padre e Figlio e Spirito Santo. Amen».

Avendo poi baciato tutti col bacio santo, disse: «Benedetto Dio, che non ci ha dato in pasto ai denti dei nostri invisibili avversari, ma spezzò la loro rete e ci ha salvati dalla loro voglia di mandarci in rovina».

E così, all’età di quarantadue anni, si addormentò nel Signore.

Il papa comandò che tutti i Greci che erano a Roma ed i Romani si riunissero portando ceri e cantando e che gli dedicassero onori funebri non diversi da quelli che avrebbero tributato al papa stesso; e così fu fatto.

 

RESPONSORIO Sal 88,20.21-22; cfr. Ger 3,15

  1. Hai parlato in visione ai tuoi santi dicendo: Ho innalzato un eletto tra il mio popolo. Ho trovato Davide, mio servo. * Con il mio santo olio l’ho consacrato; la mia mano lo sostiene.
  2. Vi darò un pastore secondo il mio cuore, il quale vi guiderà con scienza e intelligenza.
  3. Con il mio santo olio l’ho consacrato; la mia mano lo sostiene.

 

TE DEUM

Noi ti lodiamo, Dio, *

ti proclamiamo Signore.

O eterno Padre, *

tutta la terra ti adora.

 

A te cantano gli angeli *

e tutte le potenze dei cieli:

Santo, Santo, Santo *

il Signore Dio dell’universo.

 

I cieli e la terra *

sono pieni della tua gloria.

Ti acclama il coro degli apostoli *

e la candida schiera dei martiri;

 

le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *

la santa Chiesa proclama la tua gloria,

adora il tuo unico Figlio, *

lo Spirito Santo Paraclito.

 

O Cristo, re della gloria, *

eterno Figlio del Padre,

tu nascesti dalla Vergine Madre *

per la salvezza dell’uomo.

 

Vincitore della morte, *

hai aperto ai credenti il regno dei cieli.

Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *

Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.

 

Soccorri i tuoi figli, Signore, *

che hai redento col tuo sangue prezioso.

Accoglici nella tua gloria *

nell’assemblea dei santi.

 

Salva il tuo popolo, Signore, *

guida e proteggi i tuoi figli.

Ogni giorno ti benediciamo, *

lodiamo il tuo nome per sempre.

 

Degnati oggi, Signore, *

di custodirci senza peccato.

Sia sempre con noi la tua misericordia: *

in te abbiamo sperato.

 

Pietà di noi, Signore, *

pietà di noi.

Tu sei la nostra speranza, *

non saremo confusi in eterno.

 

ORAZIONE

 

O Dio, ricco di misericordia, che nella missione apostolica dei santi fratelli Cirillo e Metodio hai donato ai popoli slavi la luce del Vangelo, per la loro comune intercessione fa’ che tutti gli uomini accolgano la tua parola e formino il tuo popolo santo concorde nel testimoniare la vera fede. Per il nostro Signore Gesù Cristo.

 

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male, e ci conduca alla vita eterna.

  1. Amen.

§§§




 

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25 commenti

  • Adriana ha detto:

    Perdonate , cari Stilumcurialisti , ma siete rimasti un passettino indietro per soverchia ” bona fides ” . Non solo
    è diventato strumento del consumismo S. Valentino , ma
    anche una delle più pregevoli icone ” gaie ” .
    https ://www.nicolaporro.it/risparmoateci-la-superiorita-etica-del-san-valentino-gay/

  • Brucomela ha detto:

    Tosatti vada per Cirillo e Metodio ma due fiori portali alla signora. Sarà un buon rendere, vedrai 🙂

  • Monica ha detto:

    Amen

  • Antonio Cafazzo ha detto:

    “Salva il tuo popolo, Signore, guida e proteggi i tuoi figli.” (dal Te Deum)
    e il Signore risponde:
    “Vi darò un pastore secondo il mio cuore, il quale vi guiderà con scienza e intelligenza.” (Ger. 3,15)
    Però, Signore, perdonami perché oso e spingo. Quando? Quando?

    • MARIO ha detto:

      E così, visto che umilmente “osi e spingi…”, il Signore ti risponde benigno:
      “Per adesso accontentati e ama il pastore che Io, nella mia infinita e imperscrutabile Sapienza, ho scelto per voi (anche se ti fa un po’ schifo… – detto sottovoce nell’orecchio destro -)”. (Mr 14, 2-20)

      • Adriana ha detto:

        Però se ci ha dato un cincino di Ragione e di Intelletto è anche per scrutarLo un po’ e per distinguere il volo dello Spirito Santo da quello si un Drone Infernale .

        • Adriana ha detto:

          e. c. ” da quello di “

        • MARIO ha detto:

          @ Adriana
          Sì, Dio ci ha dato l’Intelletto ma anche la Volontà, con la quale decidiamo se prestare ascolto alle voci celesti con l’orecchio destro (allo Spirito Santo) o con l’orecchio sinistro (al Drone Infernale).
          Per cui, occhio e orecchie…

      • Antonio Cafazzo ha detto:

        Io – pecora – devo amare il “pastore” che mi tosa e mi porta al macello ? Sono pecora e un po’ mulo ma non asino. Semmai è “il pastore” che deve amare cioè volere il “mio” bene e di qualche milioncino di pecore AFFIDATEGLI dalla “infinita e imperscrutabile Sapienza” non per la sua (= del pastore”) “gloria”.
        Questa Sapienza che ha scelto “questo” pastore è forse “imperscrutabile” a molti e moltissimi mentre ha sussurrato al suo (= di Mario) orecchio sinistro (o destro?) il Suo volere?
        Continui pure a rimanere “contento” del “dono” che ha ricevuto anche perché nella prossima Esortazione redatta e firmata dall’attuale pastore sarà inserita come incipit la “sapiente” citazione di Mr 14, 2-20.

        • MARIO ha detto:

          Non si preoccupi, il pastore in questione al massimo la tosa (per bene…), non la porta sicuramente al macello (non ce n’è in Vaticano…).
          In tema di “orecchi” invece, il dono che ho ricevuto è quello di non sentire dall’orecchio sinistro… E’ per questo che sono così bravo, da ubbidire persino al Papa!
          Riguardo alla prossima Esortazione… forse mi augura anche troppo… ma magari se mette lei una parolina…

          • Antonio Cafazzo ha detto:

            Si. Come sempre lei ha ragione. Il pastore in questione “tosa” e non porta al macello. Infatti ci lascia “ignudi” e non è un beccaio ma un becchino.

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Mi scusi Sig. Mario ma “Mr” è la sigla del libro di Mario ?

  • Sconsolata ha detto:

    Nell’eloquenza biblica la chiave di lettura e la risposta ai tormenti della situazione attuale, riscoprendo forza e conforto nel prezioso repertorio di orazioni, trascurato da uno sguardo miope che si è cristallizzato su una sola parola – per cambiarla – del Padre Nostro, perché preghiera più recitata.

  • Virro ha detto:

    Con San Cirillo e voi tutti del blog vorrei ripetere :”Benedetto Dio, che non ci ha dato in pasto ai denti dei nostri invisibili avversari, ma spezzò la loro rete e ci ha salvati dalla loro voglia di mandarci in rovina”.
    La Chiesa è di Cristo e Cristo è (il VERO) Dio.
    Santa giornata a tutti

  • Margherita ha detto:

    GRAZIE!

  • Gabriele ha detto:

    Mah, non capisco la necessità di questo post. Mettere i santi in concorrenza tra loro. Oggi si ricordano una decina di santi e Valentino è uno di quelli, è nel martirologio romano ed è degno di tutto rispetto. Invece di pregare qualcuno piuttosto che un altro, si possono pregare tutti.

    • LucioR ha detto:

      Mi sembra che non sia stato detto nulla contro San Valentino (cioè il Santo, non l’icona sfruttata a scopo soprattutto commerciale da un mondo senza Dio, come si fa per il Natale e la Pasqua), bensì si sia parlato di un «mondo [che] schiamazza d’una festa di improbabili ef effimeri innamorati».

      La Festa (in senso cattolico) inserita nell’annuario liturgico è intitolata ai Santi Cirillo e Metodio. Poi, come in ogni giorno, vengono aggiunti altri Santi che – oltre a San Valentino – sono S. Zenone, S. Antonino, S. Fortunata e S. Vitale di Spoleto.

      Nessuna discriminazione

      • Gabriele ha detto:

        Contro il santo Valentino non è stato detto nulla, ma il titolo del post dice “a san Valentino stilum curiae INVECE prega Cirillo e Metodio”… si può dire che forse il titolo non è felice? Sembra dire che bisogna pregare Cirillo e Metodio INVECE di san Valentino, poverino 😃

        • LucioR ha detto:

          Per questo non bisogna fermarsi al titolo, ma leggere l’articolo.

          Ad ogni modo anche dal titolo si comprende bene la polemica intrinseca nei confronti dell’uso che se ne fa del “mito” del patrono degl’innamorati, col quale “il vero” San Valentino non c’entra niente:

          «Il patronato poi di san Valentino sui fidanzati si fonda su un antico scritto dell’inglese Geoffrey Chaucer, il quale racconta soltanto come nel giorno di san Valentino gli uccellini iniziassero le loro danze d’amore: ma nulla di più! Anzi, forse lo scrittore ha addirittura fatto confusione tra la festa del martire ternano e quella dell’omonimo santo vescovo di Genova. Poi, pochi decenni fa, è intervenuta la commercializzazione consumistica della ricorrenza e la Chiesa, come già nei primi secoli aveva inglobato alcune festività paganeggianti, ha cercato di “santificare” anche queste manifestazioni moderne, promuovendo tra i fidanzati una maggiore consapevolezza verso il Sacramento del matrimonio.
          Restano le leggende, alcune anche banali, ma dobbiamo sapere che sono tali e soltanto tali» (da: http://www.santiebeati.it/dettaglio/40850).

          Facendo salva la buona intenzione della Chiesa di “santificare”, come dice il testo sopra, questa credenza per promuovere «tra i fidanzati una maggiore consapevolezza verso il Sacramento del matrimonio»; visto che questa buona intenzione pare fallita persino all’interno del Cattolicesimo…

          Ciò non toglie – sia chiaro – che una preghiera a San Valentino non è certamente da riprovare, come anche a tutti gli altri Santi nel calendario di oggi.

          Così come non toglie che, aderendo all’usanza corrente in occasione di questo giorno, un atto di gentilezza particolare nei confronti della propria moglie o fidanzata (fermo restando che la gentilezza non dovrebbe mai venir meno) non si può certamente considerare disdicevole.

          Ma non è questo certamente che intendeva l’articolo, secondo me.

          • Sconsolata ha detto:

            Il titolo del post non potrebbe lasciar intendere che: nel giorno di San Valentino “Stilum Curiae invece prega” i Santi protettori dell’Europa, come peraltro sintetizzato nel sommario introduttivo?
            Invece… di limitare la ricorrenza all’aspetto puramente profano e gaudente?
            Nessuno si sognerebbe di negare la necessità, oggi più che mai, di sollecitare le intercessioni dei Santi per un’abbondanza di grazie e benedizioni celesti sul vecchio Continente. Tanto più nel giorno in cui la Chiesa fa memoria anche di Cirillo e Metodio, mentre la routine da calendario dirotta memoria e attenzione collettive in una direzione più banale.

          • LucioR ha detto:

            Mi sembra evidente…

  • Debora ha detto:

    Per intercessione dei santi Cirillo e Metodio che il Signore possa donarci pastori santi secondo il suo cuore, che possano guidarci con scienza e intelligenza attraverso le battaglie di questo mondo. Buona giornata