QUERIDA AMAZONIA: QUALCHE PARAGRAFO CHIAVE PER CAPIRE…

12 Febbraio 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, mi sembra interessante pubblicare alcuni articoli di Querida Amazonia, l’esortazione apostolica che è stata pubblicata oggi. Mi pare interessante la parte – i primi due articoli del testo che pubblico – che sembrano una difesa della ormai famosa Pachamama. E poi naturalmente, alcuni articoli della parte che riguarda il ruolo sacramentale dei sacerdoti, l’eucarestia, e il ruolo dei laici. Non dimentichiamo che il card. Claudio Hummes – e la Chiesa tedesca dietro di lui – da anni stanno lavorando per ottenere la realizzazione del progetto dei Viri Probati; in Amazzonia prima e poi ovunque altrove. Esagerando, forse, ma neanche troppo, credo che questo Sinodo sia stato pensato, e realizzato a Roma, invece che in Amazzonia, proprio perché l’obiettivo era quello che giungere ai Viri Probati. Come suggerisce il Documento Finale. Che però non è recepito dall’Esortazione Apostolica: il che, di per sé, rappresenta un segnale interessante, una presa di distanza, anche se ne viene consigliata la lettura. Che però resta quella di un documento episcopale, senza un “imprimatur” pontificio. E, di conseguenza, senza una sponsorizzazione del progetto Viri Probati; che costituiva, o avrebbe costituito, la novità principale dell’operazione.

§§§

  1. Un processo di inculturazione, che implica percorsi non solo individuali ma anche comunitari, richiede per la gente un amore pieno di rispetto e comprensione. In gran parte dell’Amazzonia questo processo è già stato avviato. Più di quarant’anni fa i Vescovi dell’Amazzonia del Perù hanno rilevato che in molti dei gruppi sociali presenti in quella regione «il soggetto evangelizzatore, modellato da una propria cultura multiforme e mutevole, è inizialmente evangelizzato», poiché possiede «alcuni tratti di cattolicesimo popolare che, sebbene forse in un primo tempo siano stati promossi da operatori pastorali, attualmente sono una realtà che la gente ha fatto propria e persino ne ha mutato il significato e li trasmette di generazione in generazione».[110] Non abbiamo fretta di qualificare come superstizione o paganesimo alcune espressioni religiose che nascono spontaneamente dalla vita della gente. Piuttosto, bisogna saper riconoscere il grano che cresce in mezzo alla zizzania, perché «nella pietà popolare si può cogliere la modalità in cui la fede ricevuta si è incarnata in una cultura e continua a trasmettersi».[111]
  2. È possibile recepire in qualche modo un simbolo indigeno senza necessariamente qualificarlo come idolatrico. Un mito carico di senso spirituale può essere valorizzato e non sempre considerato un errore pagano. Alcune feste religiose contengono un significato sacro e sono spazi di riunione e di fraternità, sebbene si richieda un lento processo di purificazione e maturazione. Un vero missionario cerca di scoprire quali legittime aspirazioni passano attraverso le manifestazioni religiose a volte imperfette, parziali o sbagliate, e cerca di rispondere a partire da una spiritualità inculturata.

§§§

  1. Il modo di configurare la vita e l’esercizio del ministero dei sacerdoti non è monolitico e acquista varie sfumature in luoghi diversi della terra. Perciò è importante determinare ciò che è più specifico del sacerdote, ciò che non può essere delegato. La risposta consiste nel sacramento dell’Ordine sacro, che lo configura a Cristo sacerdote. E la prima conclusione è che tale carattere esclusivo ricevuto nell’Ordine abilita lui solo a presiedere l’Eucaristia.[125] Questa è la sua funzione specifica, principale e non delegabile. Alcuni pensano che ciò che distingue il sacerdote è il potere, il fatto di essere la massima autorità della comunità. Ma San Giovanni Paolo II ha spiegato che, sebbene il sacerdozio sia considerato “gerarchico”, questa funzione non equivale a stare al di sopra degli altri, ma «è totalmente ordinata alla santità delle membra di Cristo».[126] Quando si afferma che il sacerdote è segno di “Cristo capo”, il significato principale è che Cristo è la fonte della grazia: Egli è il capo della Chiesa «perché ha il potere di comunicare la grazia a tutte le membra della Chiesa».[127]
  2. Il sacerdote è segno di questo Capo che effonde la grazia anzitutto quando celebra l’Eucaristia, fonte e culmine di tutta la vita cristiana.[128] Questa è la sua grande potestà, che può essere ricevuta soltanto nel sacramento dell’Ordine sacerdotale. Per questo lui solo può dire: «Questo è il mio corpo». Ci sono altre parole che solo lui può pronunciare: «Io ti assolvo dai tuoi peccati». Perché il perdono sacramentale è al servizio di una degna celebrazione eucaristica. In questi due Sacramenti c’è il cuore della sua identità esclusiva.[129]
  3. Nelle circostanze specifiche dell’Amazzonia, specialmente nelle sue foreste e luoghi più remoti, occorre trovare un modo per assicurare il ministero sacerdotale. I laici potranno annunciare la Parola, insegnare, organizzare le loro comunità, celebrare alcuni Sacramenti, cercare varie espressioni per la pietà popolare e sviluppare i molteplici doni che lo Spirito riversa su di loro. Ma hanno bisogno della celebrazione dell’Eucaristia, perché essa «fa la Chiesa»[130], e arriviamo a dire che «non è possibile che si formi una comunità cristiana se non assumendo come radice e come cardine la celebrazione della sacra Eucaristia».[131] Se crediamo veramente che è così, è urgente fare in modo che i popoli amazzonici non siano privati del Cibo di nuova vita e del Sacramento del perdono.
  4. Questa pressante necessità mi porta ad esortare tutti i Vescovi, in particolare quelli dell’America Latina, non solo a promuovere la preghiera per le vocazioni sacerdotali, ma anche a essere più generosi, orientando coloro che mostrano una vocazione missionaria affinché scelgano l’Amazzonia.[132] Nello stesso tempo, è opportuno rivedere a fondo la struttura e il contenuto sia della formazione iniziale sia della formazione permanente dei presbiteri, in modo che acquisiscano gli atteggiamenti e le capacità necessari per dialogare con le culture amazzoniche. Questa formazione dev’essere eminentemente pastorale e favorire la crescita della misericordia sacerdotale.[133]

Comunità piene di vita

  1. L’Eucaristia, al tempo stesso, è il grande Sacramento che significa e realizza l’unità della Chiesa,[134] e si celebra «perché da estranei, dispersi e indifferenti gli uni agli altri, noi diventiamo uniti, eguali ed amici».[135] Chi presiede l’Eucaristia deve curare la comunione, che non è un’unità impoverita, ma che accoglie la molteplice ricchezza dei doni e dei carismi che lo Spirito riversa nella Comunità.
  2. Pertanto, l’Eucaristia, come fonte e culmine, richiede che si sviluppi questa multiforme ricchezza. C’è necessità di sacerdoti, ma ciò non esclude che ordinariamente i diaconi permanenti – che dovrebbero essere molti di più in Amazzonia –, le religiose e i laici stessi assumano responsabilità importanti per la crescita delle comunità e che maturino nell’esercizio di tali funzioni grazie ad un adeguato accompagnamento.
  3. Dunque, non si tratta solo di favorire una maggiore presenza di ministri ordinati che possano celebrare l’Eucaristia. Questo sarebbe un obiettivo molto limitato se non cercassimo anche di suscitare una nuova vita nelle comunità. Abbiamo bisogno di promuovere l’incontro con la Parola e la maturazione nella santità attraverso vari servizi laicali, che presuppongono un processo di maturazione – biblica, dottrinale, spirituale e pratica – e vari percorsi di formazione permanente.
  4. Una Chiesa con volti amazzonici richiede la presenza stabile di responsabili laici maturi e dotati di autorità,[136] che conoscano le lingue, le culture, l’esperienza spirituale e il modo di vivere in comunità dei diversi luoghi, mentre lasciano spazio alla molteplicità di doni che lo Spirito Santo semina in tutti. Infatti, lì dove c’è una necessità particolare, lo Spirito ha già effuso carismi che permettano di rispondervi. Ciò richiede nella Chiesa una capacità di aprire strade all’audacia dello Spirito, di avere fiducia e concretamente di permettere lo sviluppo di una cultura ecclesiale propria, marcatamente laicale. Le sfide dell’Amazzonia esigono dalla Chiesa uno sforzo speciale per realizzare una presenza capillare che è possibile solo attraverso un incisivo protagonismo dei laici.

§§§

100. Questo ci invita ad allargare la visione per evitare di ridurre la nostra comprensione della Chiesa a strutture funzionali. Tale riduzionismo ci porterebbe a pensare che si accorderebbe alle donne uno status e una partecipazione maggiore nella Chiesa solo se si desse loro accesso all’Ordine sacro. Ma in realtà questa visione limiterebbe le prospettive, ci orienterebbe a clericalizzare le donne, diminuirebbe il grande valore di quanto esse hanno già dato e sottilmente provocherebbe un impoverimento del loro indispensabile contributo.

101. Gesù si presenta come Sposo della comunità che celebra l’Eucaristia, attraverso la figura di un uomo che la presiede come segno dell’unico Sacerdote. Questo dialogo tra lo Sposo e la sposa che si eleva nell’adorazione e santifica la comunità, non dovrebbe rinchiuderci in concezioni parziali sul potere nella Chiesa. Perché il Signore ha voluto manifestare il suo potere e il suo amore attraverso due volti umani: quello del suo Figlio divino fatto uomo e quello di una creatura che è donna, Maria. Le donne danno il loro contributo alla Chiesa secondo il modo loro proprio e prolungando la forza e la tenerezza di Maria, la Madre. In questo modo non ci limitiamo a una impostazione funzionale, ma entriamo nella struttura intima della Chiesa. Così comprendiamo radicalmente perché senza le donne essa crolla, come sarebbero cadute a pezzi tante comunità dell’Amazzonia se non ci fossero state le donne, a sostenerle, a sorreggerle e a prendersene cura. Ciò mostra quale sia il loro potere caratteristico.

103. In una Chiesa sinodale le donne, che di fatto svolgono un ruolo centrale nelle comunità amazzoniche, dovrebbero poter accedere a funzioni e anche a servizi ecclesiali che non richiedano l’Ordine sacro e permettano di esprimere meglio il posto loro proprio. È bene ricordare che tali servizi comportano una stabilità, un riconoscimento pubblico e il mandato da parte del Vescovo. Questo fa anche sì che le donne abbiano un’incidenza reale ed effettiva nell’organizzazione, nelle decisioni più importanti e nella guida delle comunità, ma senza smettere di farlo con lo stile proprio della loro impronta femminile.

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103 commenti

  • Nicola Buono ha detto:

    O.T. ma interessantissimo. Non c’è più religione…anche dell’Islam…..sdoganato un peccato grave attraverso pubblici funerali in Bangladesh. Il tutto é passato attraverso l’ormai leggendario :”Chi sono io per giudicare ? ” detto da un poliziotto ad un Iman….Da noi ormai i funerali pubblici in pompa magna per i pubblici peccatori sono ormai stati sdoganati da un pezzo. Ma un tempo quando la Chiesa era grande, era diverso….Ha da’ passa a’ nuttata. Preghiamo per la Chiesa.

    https://www.ilgiornale.it/news/mondo/bangladesh-celebrato-primo-funerale-islamico-nella-storia-1825953.html

  • Nicola Buono ha detto:

    O.T. ma drammaticamente attuale ed importante. Altro che “indifferenza ” per le risorse boldriniane. Diciamo che l’indifferenza ed il menefreghismo ( da parte dei soliti noti che stanno al governo) c’è solo per gli italiani. Per gli stranieri c’è il favoritismo in tutti i modi.

    https://www.ilgiornale.it/news/milano/sparite-3500-attivit-italiane-1600-straniere-pi-1825907.html

  • Marco Matteucci ha detto:

    Caro direttore, una schiera di cardinali costretti a fare gli straordinari per sbianchettare il documento già preparato dal papa.
    Riesce ad immaginarseli? …uno spasso!

  • Astore da Cerquapalmata ha detto:

    Due terzi dei padri sinodali era a favore dei preti sposati: il Papa, al loro confronto, è un tradizionalista, e questo la dice lunga sulla crisi della Chiesa attuale.
    Non so se il Papa ha (almeno momentaneamente) chiuso su questo tema per convinzione o per strategia, penso però che a tanti vescovi ultras questo non sia piaciuto.
    Un’ipotesi che si può fare è che lo possano spingere a dimettersi per fare un altro Papa. Magari tedesco. Spero di no.

    Ma su “Querida Amazzonia” il Papa ritorna sulla Pachamama.
    Scrive: “È possibile recepire in qualche modo un simbolo indigeno senza necessariamente qualificarlo come idolatrico. Un mito carico di senso spirituale può essere valorizzato e non sempre considerato un errore pagano”.
    Questo è vero, ma a una condizione: che il “simbolo” e il “mito” sia solo un simbolo e un mito. Come avviene per la mitologia greca che si studia, ma a cui NON SI CREDE e a cui non si PRESTA culto, soprattutto nelle chiese.
    Questa è idolatria, ma, anche non lo fosse, crea uno scandalo enorme, soprattutto per gli indigeni che invece di vedersi incoraggiati alla conversione, si sentono incoraggiati al sincretismo.

    Continua il Papa: “Alcune feste religiose contengono un significato sacro e sono spazi di riunione e di fraternità, sebbene si richieda un lento processo di purificazione e maturazione”.
    1) Tutte le feste religiose contengono un significato sacro, ma se non sono cristiane il loro significato NON è cristiano.
    2) Tutte le feste, anche le non religiose, sono spazi di riunione e fraternità, tocca vedere di che tipo.
    Fraternità massonica? Riunione mafiosa? Anche chi fa orge si riunisce e solidarizza con gli altri.
    3) Se richiedono un lento processo di purificazione, perché non aspettare che si siano purificate? Perché accettarle quando ancora il loro significato, e perciò il messaggio che veicolano, è impuro?

    Sono queste sulla Pachamama le parole che mi preoccupano di più. Molto di più, dei sacerdoti sposati.
    Io spero, e tendo a credere, che il Papa sia in buona fede, ma in lui vedo tanto sforzo umano (sbagliato) e poca fiducia nella grazia.

    • Zuzzurellone ha detto:

      Le vie del Signore non sono le nostre…

      • Capitan trinchetto... ha detto:

        Se si va a Balbi 4, cioè all’antico palazzo nobiliare, adibito oggi a sede della facoltà di lettere e filosofia, in fondo al piccolo giardino che completa l’atrio , si può vedere un grande complesso di statue che rappresentano Ercole nel giardino delle Esperidi.
        Siamo in pieno 1600.
        Non dovrebbero essere tramontati da un pezzo tutti questi simboli mitologici ?
        Non credo che accettare simboli mitologici sia un progresso per la nostra fede.
        La mia opinione è che la nostra fede debba essere corroborata, non dispersa.
        Anche tutti gli idoli buddisti che invadono molti negozi di materiali per così dire esotici, sono e restano idoli.

  • Antonella ha detto:

    Lasciano ai tedeschi il primato della riforma, fingendosi cattolici per qualche tempo, cosí non avanzano oltre il confine che gli è consentito per dichiarare apertamente lo scisma introdotto dalla stessa casta che rappresentano.
    Tutto sembra in apparenza uniformarsi a qualche richiamo dottrinale, ma di fatto estrapolano solo quello che fa comodo per difendere la progressione di “cambiamenti” indotti dalle nuove “emergenze” sociali. Pertanto non si annulla il celibato, ma si preparano a farlo entrando nel merito del sistema che esige dal sacerdozio nuovi ruoli pastorali e sacramentali, declinati al maschile per i viri probati e al femminile per le molteplici funzioni da assolvere nel prossimo futuro.
    Viene sbandierata ancora una volta l’inculturazione per fare dell’evangelizzazione una mediazione interculturale per cui valori diversi possono coesistere pacificamente come la “fede” con la “pietà popolare”, perché tanto il grano per il momento continua a crescere con la zizzania ……
    Stralci evangelici e dottrinali impiegati al senso che si intende portare avanti in uno sfondo decisamente ambientalista, in linea con l’ecologia globalista inseguita da migliaia di gretini e sardine al grido di Madre Terra Pan-Amazzonica, quando già si potrebbe dare ascolto a quella cinese, siriana, e tanto altro di più!
    Perfino la preghiera conclusiva alla Madonna si intona agli accorati sentimenti eco-energetici, invocando che la grazia materna si annunci attraverso la bellezza dei fiori, della terra, gli alberi. Sulla conversione umana nemmeno una parola, tutto pero’ sembra speso per quella ecologica, di cui a quanto pare Pachamama continua a fare la dea protettrice.

  • EA ha detto:

    Non ho letto la sbrodolatura di Bergoglio e soci, e non credo che la leggerò, ma ho sentito dal TG che il papa umile vi ha scritto che “ha quattro sogni”. Ora, ma a noi cosa importa dei suoi sogni? Perché dovremmo perdere tempo ad ascoltare i suoi sogni? Perché non va da Maria de Filippi , o a prendere un tè coi biscotti un pomeriggio da Mara Venier. Potrà raccontare i suoi sogni finché vuole.

    • Gian Piero ha detto:

      Ma come caro EA, non le interessano i sogni di papa Francesco? Hai ahi ahi, lei e’ rigido e fariseo se crede ancora che “Roma locuta, causa soluta est” e che compito del papa sia di esporre nei documenti ufficiali in modo CHIARO, OGGETTIVO, RAGIONEVOLE, il Magistero della Chiesa cattolica. Magistero deriva da “Magister” insegnante, e un tempo la Chiesa era detta madre e maestra.Con Bergoglio c’e’stato un cambio di paradigma. Ora i documenti papali sono poetici, onirici, ridondanti e retorici, tutto meno che chiari e univoci .E infatti all’indomani della pubblicazione ci sono gia’schiere di esegeti che l’intepretano i ognuno in modo diverso.
      I fan di Bergoglio per esempio, un po’ delusi, interpretano che il papa non ha detto di sì sì preti sposati ma neppure no, cioe’ che ha lasciato la questione aperta e solo rimandata, quindi la proposta rimane e potra ‘essere attuata in seguito, aspettando tempi migliori (leggi quando sara’morto Benedetto e sterminati i tradizionalisti)
      Questo tipo di interpretazione dei sogni si puo’ trovare sul blog di Luigi Accattoli. Ad ognuno la sua interpretazione dei sogni!
      www,luigiaccattoli.it

  • Paolo Giuseppe ha detto:

    Condivido la gran parte dei commenti.
    Aggiungo che il documento è, come sempre, chilometrico. Ho letto TUTTO il documento e me ne pento. Ho solo capito che le popolazioni amazzoniche sono nate senza peccato originale, non hanno difetti, neanche un’unghia incarnita. Dopo oltre 200 anni prosegue il mito del buon selvaggio di roussoiana memoria.
    In sostanza il documento (alcune centinaia di pagine) è una struggente poesia nel quale si raccomanda il rispetto delle usanze locali, si stimola il laicato a rimboccarsi le maniche per evangelizzare e poco altro, il tutto condito da una sessantina di auto-citazioni e da citazioni di sinistri impegnati.
    Come è già stato notato, non si parla mai di soppressione del celibato sacerdotale o di viri probati. E’ evidente che quei cattivoni di Benedetto e di Sarah hanno rotto le uova nel paniere perchè sappiamo tutti che lo scopo principale del sinodo era far passare i “viri probati”.

    • Lucy ha detto:

      ” …si stimola il laicato a rimboccarsi le maniche per evangelizzare “.Penso che andrebbe evangelizzato anche qualche vescovo come l’austriaco -brasiliano emerito di Xingu ( Brasile) che ha impunemente affermato ” non ho mai battezzato un indio nè mai lo farò “.

      • Milli ha detto:

        Dovrà rendere conto a Dio di tutte le anime che potevsno essere state salvate e sono state invece dimenticate.

    • Gaetano2 ha detto:

      “…Ho letto TUTTO il documento…”
      Paolo Giuseppe, lei ha uno stomaco di ferro!

  • EquesFidus ha detto:

    Un documento da una parte inutile, dall’altro dannoso a quanto sembra: a parte la subordinazione (a parole, giammai nei fatti, e per fortuna aggiungerei) dei sacerdoti ai laici, abbiamo anche l’incorporazione di riti pagani nel cattolicesimo (o forse è meglio dire il contrario), in diretta violazione del Primo Comandamento e del Catechismo (che ormai Bergoglio si arroga il diritto di cambiare come desidera). Pazienza, tra qualche altro almeno ci saranno un sacco di appigli per dichiarare questo documento come abusivo, mentre per ora il “colpo grosso” (l’abrogazione del sacerdozio cattolico) non è riuscita. C’è ancora speranza, dunque, grazie al card. Sarah e a Benedetto XVI.

  • Antonio Cafazzo ha detto:

    Ho trovato una mosca velenosa nella brodaglia:
    § 89 “I laici potranno annunciare la Parola, insegnare, organizzare le loro comunità, celebrare alcuni Sacramenti,…”.
    “celebrare”?
    A parte che tranne l’Eucarestia mi pare che il termine piú adeguato sia “impartire”, quale Sacramento possono “celebrare” i laici? Celebriamo l’’Estrema unzione di Caio?
    Celebriamo la Penitenza di Sempronio?
    Celebriamo l’Ordinazione di Fulano? …

    • EquesFidus ha detto:

      A norma di diritto, il Battesimo ed il Matrimonio (alla presenza di un prete, ovviamente). Il resto sono chiacchiere e demagogia, perché se qualcuno dicesse altro sarebbe anatema ed abominio.

      • Milli ha detto:

        È vero, una persona in fin di vita può essere battezzata anche senza la presenza del prete, in extremis.
        Per il matrimonio non saprei.

    • Brucomela ha detto:

      Leggi bene amico: estrema unzione e penitenza li riserva esplicitamente al sacerdote. 🤣🤣

  • Sconsolata ha detto:

    Dalla “Sintesi della Esortazione Apostolica post-sinodale Querida Amazonia. A cura di Vatican News”, distribuita ai giornalisti: «Il Pontefice…precisa che non intende né sostituire né ripetere il Documento finale che invita a leggere “integralmente”, auspicando che tutta la Chiesa si lasci “arricchire e interpellare” da esso e che la Chiesa dell’Amazzonia si impegni “nella sua applicazione”. Francesco condivide i suoi “Sogni per l’Amazzonia” (5-7), la cui sorte deve preoccupare tutti perché questa Terra è anche “nostra”…».
    Mi sembra chiaro che sognando…sognando e condividendo con Bergoglio i suoi “sogni”, il Documento resti valido, anzi… un’Esortazione… che lo rilanci sia più che un’approvazione per la “sua applicazione”…ovviamente, per ora, in Amazzonia…
    Tanto per restare in tema di chiarezza (???) in conferenza stampa il direttore della Sala Stampa vaticana ha dichiarato, tra l’altro, che sul celibato nella Chiesa «la posizione del pontefice è nota da tempo» e che sarebbe stata “già ribadita” a seguito della polemica sollevata dal libro del card. Sarah con il contributo del “pontefice emerito che poi ha ritirato la firma”. Chissà cosa abbia allora suscitato tante perplessità fino alla polemica che ha coinvolto Benedetto XVI. E ancora: pur ricordando il suo concorso al volume “Dal profondo dei nostri cuori”, si ripropone la balla della firma ritirata. Superfluo ricordare la copertina… anche nella traduzione in italiano!
    A tal proposito Magister svela particolari, molto ma molto, interessanti:
    http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2020/02/12/il-silenzio-di-francesco-le-lacrime-di-ratzinger-e-quella-sua-dichiarazione-mai-pubblicata/ (già segnalato da Serena 6:00 pm)

    • darix ha detto:

      Mi pare opportuno riportare le – TESTUALI – conclusioni del Sinodo sul Celibato: “Apprezziamo il celibato come dono di Dio (cfr. Sacerdotalis Caelibatus, 1) nella misura in cui questo dono permette al discepolo missionario, ordinato al presbiterato, di dedicarsi pienamente al servizio del Santo Popolo di Dio. Esso stimola la carità pastorale e preghiamo che ci siano molte vocazioni che vivono il sacerdozio celibatario. Sappiamo che questa disciplina “non è richiesta dalla natura stessa del sacerdozio” (PO 16), sebbene vi sia per molte ragioni un rapporto di convenienza con esso”.

      Il celibato non sarebbe “richiesto” dal sacerdozio!
      E pensare che ancora c’è chi si domanda perché Sarah e BXVI si sono mossi…

      • Sconsolata ha detto:

        @ Dario,
        Ergo: lasciandoci “arricchire e interpellare” dal documento, che – come da lei riportato – risalta la non “richiesta” del celibato sacerdotale, dovremmo dedurre sia questa la reclamata “risposta chiara” alla questione di un pontefice che una volta dichiara che si lascerebbe morire piuttosto che abolirlo e, soltanto ieri, ha pubblicato un libro per provare di essere in continuità con GPII. E ci si chiede pure perché in tanti si siano attivati persistendo un clima di acclarata ambiguità?

  • Rafael Brotero ha detto:

    Questa esortazione è una aggressione contro il governo brasiliano, accusato senza pudore anche di crimini. É notorio che l’idea di una Amazzonia internazionale è propria dei ragazzi che hanno in mano il governo mondiale e vogliono mettere in tasca le favolose richezze naturali nascoste in quelle foreste, col solito metodo colonialista della filantropia. Guarda caso, gli stessi ragazzi che hanno rinunciato Benedetto XVI e eletto l’antipapa rotariano. Berggy fa contro Bolsonaro (un povero ex-cattolico forzato a convertirsi al pentecostalismo) lo stesso che fa in Italia contro Salvini. Berggy ancora una volta si rivela l’uomo del grande capitale.

  • Faramir ha detto:

    Nessuna eresia nell’ esortazione.
    Se è ancora lecito per un cattolico avere rispetto della figura del Papa, vorrei esprimere la mia vicinanza a Papa Francesco, e il mio affetto per il Papa emerito Benedetto.

  • Nicola Buono ha detto:

    Concordo pienamente con i lettori e lettrici che hanno sempre sostenuto che Benedetto XVI sia il katechon. Non oso minimamente immaginare cosa succederà quando BXVI non ci sarà piu…Comunque non cantiamo vittoria troppo presto perché ovviamente ci riproveranno. Preghiamo il Santo Rosario per la Chiesa, per l’Italia, che ne hanno bisogno.

    • Mauro ha detto:

      Pienamente d’accordo con te, caro Nicola Bruno. Ma non buttiamoci più giù di quanto suggerisce l’umana prudenza. Contro il cornuto golia c’è sempre la Divina Provvidenza che l’assidua preghiera e la penitenza affiancano tramite Gesù e Maria.
      “Cinque sassi”.. ha detto la Gospa che sono sufficienti come “armamento” di coloro che con il suo aiuto si oppongono alle insidie del demonio.
      Coraggio, non molliamo!

  • Milli ha detto:

    “Un mito carico di senso spirituale può essere valorizzato e non sempre considerato un errore pagano”
    Allora, qualcuno mi spieghi in concreto cosa si intende per ” mito carico di senso spirutuale” se non che si tratta di un idolo. Valorizzato, in che modo? Magari facendo un altarino al centro di una chiesa?
    Bisogna far ripassare i Dieci Comandamenti in Vaticano.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Cito : – Per questo mi permetto umilmente, in questa breve Esortazione, di formulare quattro grandi sogni che l’Amazzonia mi ispira.–
    Domando : ma il compito di un capo è quello di “sognare”? o non è piuttosto quello di organizzare, pianificare, programmare azioni concrete per raggiungere uno scopo preciso?

  • Carlo ha detto:

    Questo documento (Querida Amazonia) è enormemente più pericoloso del via libera (scampato) all’ordinazione di viri probati sposati solo per l’amazzonia. Infatti abbiamo già clero sposato cattolico (per esempio nelle chiese cattoliche di rito ortodosso) per cui se ci fosse stata una tale concessione locale non sarebbe stata una grande rivoluzione.
    Invece qui [come si può vedere nei punti (sopra riportati) n. 87, 89, 92, 93, 94, 103] si vuole sottomettere completamente i sacerdoti ai laici (sia uomini che donne) Infatti, si afferma esplicitamente: “sebbene il sacerdozio sia considerato ‘gerarchico’, questa funzione non equivale a stare al di sopra degli altri” (n. 87), mentre si invoca autorità per i laici (cfr. n. 94) e le laiche (cfr. n. 103) anche nelle questioni più importanti. In altre parole qui Jorge Mario Bergoglio vuole distruggere completamente la struttura gerarchica della Chiesa Cattolica: ciò, ovviamente, equivale a voler distruggere la stessa Chiesa Cattolica.

  • Antonio Cafazzo ha detto:

    Come di consueto a partir da ora parroci parrocchetti e Eminenze arcobaleno cercheranno di farci digerire il contenuto-brodaglia (12895 parole per dire che?) (altrimenti a che serve “il sacerdozio” nell’ora presente?).
    Qui, immodestamente, faccio notare qualcosa sul titolo “Querida Amazzonia” dell’Esortazione Apostolica.
    – 1) Quando la Chiesa era “cattolica” (= universale) gli incipit erano in latino. Ora che è “globalista” sono in spagnolo.
    – 2) I famuli delle corti hanno sempre un il vizietto di essere adulatori e compiacenti con il re che regna.
    – 3) Amazzonia come caput mundi. Quando lo scioglimento dei ghiacciai allagherà l’Alaska si farà un altro sinodo con un’esortazione “Dear Alaska”?.
    – 4) “Querida”. Parola – in spagnolo – carica di “peccato”. Il dizionario della RAE (Real Academia Española) alla voce “ * querido, da. (Del part. de querer)” spiega:
    “m. y f. Hombre, respecto de la mujer, o mujer, respecto del hombre, con quien tiene relaciones amorosas ilícitas.”
    Traduzione: “Uomo, rispetto alla donna, o donna, rispetto all’uomo, con cui si hanno relazioni illecite.”
    In altri termini “Querida = Amante = Relazione illecita = Fornicazione”. Come nella frase “su mujer le sorprendió con la querida en un bar “( sua moglie l’ha sorpreso con l’amante in un bar).

    • Milli ha detto:

      Interessanti considerazioni.

    • Roth ha detto:

      Dai ! Querida Amaziona in spagnolo vuol solo dire : Cara Amazonia. Il prblema è che usa lo spagnolo in una esortazione. In più sembra il titolo di un film…

      • Gian Piero ha detto:

        Chi di noi non ricorda la canzone QUERIDO COMANDANTE CHE GUEVARA???

      • Milli ha detto:

        Se giarda su Google translate (senza andare a cercare chissà cosa), come secondo significato riporta, tradotto in italiano:”Per quanto riguarda una persona sposata, una persona che ha una relazione sessuale o sessuale stabile con lei”.

      • Mauro ha detto:

        Scusa ROTH, dove sta il problema nell’usare una lingua diversa dal latino se il papa e/o le circostanze lo ritengono opportuno?
        Già Papa Pio XI (Achille Ratti) con l’enciclica “Mit brennender Sorge” (“Con bruciante/viva preoccupazione”) utilizzò La lingua tedesca. Fu per facilitare la diffusione in Germania del suo contenuto: la situazione religiosa nel Terzo Reich hitleriano.
        Piuttosto, sarebbe scioccante l’utilizzo del termine “querida” se il suo significato (anche solo principale) fosse quello riportato dal dizionario spagnolo.
        Vabbè.. l’aggiungeremo a quella bell’idea di portare una statua di Lutero in sala Nervi…

    • Adriana ha detto:

      Antonio Cafazzo ,
      ora comprendo l’affinità tra la ” Celeste ” liturgia di Bugnini
      e la enamorada ” Celestina ” di De Rojas . Potenza della tradizione espagnol-modernista !

    • Paolo Giuseppe ha detto:

      @ Antonio Cafazzo
      Su questo blog siamo sempre molto critici con il papa, ma stavolta, Antonio, non esagerare. Pretendi di insegnare lo spagnolo a Bergoglio?

    • Alda ha detto:

      Non sarà, più semplicemente, “cara”?

  • Lucy ha detto:

    La oliata macchina propagandistica della santa sede aveva già predisposto la scenografia per la presentazione del nuovo verbo bergogliano sui viri probati all’interno dell’esortazione apostolica sull’Amazzonia .Il card.Hummes , esecutore fidato del programma di Bergoglio, aveva inviato a TUTTI i vescovi del mondo una lettera ” riservata ” con l’obbligo di dare ” sostegno ” all’imminente esortazione presentandola in pubblico con , possibilmente, un indio a fianco (sic !!!) perchè “i nuovi cammini sono stati stilati sotto la guida dello Spirito Santo “.Ma evidentemente lo Spirito Santo non era d’accordo con i ” nuovi cammini ” perchè ha soffiato in direzione opposta ad essi .Tutto bene per la Chiesa dunque? Non bisogna illudersi , si tratta di una retromarcia tattica , infatti Bergoglio ai vescovi amerucani ha detto che il clero uxorato sarà oggetto di un ” discernimento futuro ” e che su tale argomento non ha sentito ” l’opera dello Spirito Santo”.Comunque grazie Papa Benedetto , grazie card.Sarah per questi momenti di benessere spirituale che ci avete donato !.

    • Gian Piero ha detto:

      L’ Esortazione e’ gia’ stata ribattezzata il “ magistero onirico” perche’ il Papa parla di QUATTRO SOGNI per l’ Amazzonia , sullo stile di “ I have a Dream”
      Evidentemente fra questi” sogni” non c’ erano quelli di vedere vecchi uomini sposati dire Messa o donne sciamane con le piume sull,a testa diaconesse, che magari piu’ che sogni gli saranno sembrati orribili INCUBI.
      Sia stato quel che sia stato, lo Spirito Santo ha certo svolazzato ,
      E Sarah e Ratzinger gli hanno fatto da galeotti ( galeotto fu il libro e chi lo scrisse)

      • Milli ha detto:

        Forse quel sogno c’era e Sarah gli ha fatto partire la sveglia sul più bello.

      • Mauro ha detto:

        Beh… dalla predilezione per l’eresiarca Lutero al parafrasare il suo omonimo americano (Martin Luther King).
        HE HAS A DREAM (or more)
        OH MY…

  • Discernere ha detto:

    Ora rimane una domanda, tra tante (ma son sicuro che qualche detentore di verita’ “scientifica”, ce la spieghera’, magari citando l ateo Freud). Bene o male fare il prete e’ un posto fisso. Come discernere tra chi e’ un viro probato e chi gli viene naturale non avere la donna( come i gay?).

    • Discernere p.s. ha detto:

      Penso che ci sia differenza tra chi sceglie il celibato per il Regno, e chi perché non gli interessa un matrimonio eterosessuale.

      • Milli ha detto:

        Prima o poi la verità esce sempre fuori, basta non tapparsi occhi e orecchie.

        • Discernere ha detto:

          Secondo Freud tutto abbiamo una parte omosessuale (Berlusconi disse che la sua e’ lesbica). La verita’ verra’ fuori o sara’ insabbiata come prima?
          L omosessualita’ clericale non sembrerebbe -secondo il Brunatto, morto in maniera sospetta- un fenomeno post conciliare ANZI.
          Una volta chi era gay-questo l aggiungo io- aveva un modo solo per rispondere perché non aveva famiglia: farsi prete!

          PS: ho finalmente letto quale potrebbe essere lo studioso a cui si ispirano CHI lega omosessualita’ e pedofilia. Una buona diagnosi, con parolone, distinzioni dalla pedofilia alla necrofilia. Ma a me non convince . Poi cita Freud! Colui per cui gia’ la religione era una nevrosi. Per me in quei campi si può andare avanti solo a ideologie…spacciate per scienze.

  • LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI ha detto:

    Tratto dal Mefistofele
    di Arrigo Boito
    Opera in quattro atti, un prologo e un epilogo, scritta e composta da Arrigo Boito ispirandosi al Faust di Goethe.

    Nella seconda scena avviene il fatidico incontro tra Faust e un misterioso personaggio travestito da Frate, il malcapitato chiede a costui chi fosse, di seguito arriverà la risposta che è anche il cuore di tutto il cosiddetto Magistero Bergogliano.

    FAUST
    Dimmi or su
    chi sei tu dunque?

    MEFISTOFELE
    Una parte vivente
    di quella forza che perpetuamente
    pensa il male
    e fa il bene.

    Penso con queste parole si possa esaurientemente cogliere il senso profondo e pieno di ogni atto del presule Argentino, anche quando, come oggi, sembra aver fatto il suo dovere minimo…
    ma sta sicuro che dietro ogni piega c’è sempre l’inganno!

    Aprire un qualsiasi documento di questo pontefice ricorda il gioco Aguzzate la vista della settimana enigmistica, sappiamo infatti che ci sono le trappole, ma sta a noi trovarle…
    Buon lavoro a tutti!

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Già.
      — Nel molto parlare non manca la colpa,
      chi frena le labbra è prudente.–
      Proverbi 10,19

  • PG ha detto:

    We hope this is the beginning of Bergoglio’s repetance for his many mistakes.

  • MARIO ha detto:

    Sento molta delusione in giro… E adesso dove potremo scaricare la nostra aggressività repressa?

    • Luigi ha detto:

      Continuando a pregare per la Chiesa e per papa Francesco, affinché la smetta di lasciarci in balia dei lupi e faccia il suo dovere di Pastore, quello per il quale è stato chiamato da Cristo. E magari cominci a dare pure qualche calcio nel didietro ai vari Hummes, Kasper, Marx, Paglia et similia del cerchio magico dei quali si è circondato.

      • Milli ha detto:

        Beh, intanto la vigna di Benedetto XVI a Castelgandolfo è già stata estirpata.

      • Mauro ha detto:

        Non ci conterei molto su quegli auspicati calci…
        Quanto al fatto che “Francesco” sia stato chiamato da Cristo… avrei qualche considerazione da fare in merito.
        A parte il fatto che s’è sempre sentito dire che la Persona della SS. Trinità deputata ad ispirare il Conclave è lo Spirito Santo e non il Figlio/Gesù… è da notare che fu Gesù stesso che accettò Giuda Iscariota nel gruppo dei dodici Apostoli anche se già ne conosceva l’animo.
        Sappiamo già com’è andata a finire.

    • san brunone ha detto:

      ….facendo una nuotata nel rio delle amazzoni controcorrente 🙂

      • MARIO ha detto:

        Attenzione però a non imbattervi nelle pachamame scampate al tentato omicidio nel Tevere… Saranno sicuramente furibonde e fameliche, peggio dei piranha!

        • Sherden ha detto:

          tranquillo, stanno tutte in vaticano, ben protette e sorvegliate, pronte all’uso futuro in qualche altra scampagnata nei giardini…

    • Milli ha detto:

      Sì, immagino che tra i progressisti ci sia molto scontento.
      Qua c’è un po’ di sollievo, anche se effimero.

    • Serena ha detto:

      @Mario – 12 Febbraio 2020 alle 3:37 pm

      Quale agressività repressa? Quella che ha scaricato Bergoglio con la decisione “di esonerare … da ogni presenza visibile al proprio fianco il prefetto della casa pontificia Gänswein” ? (http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2020/02/12/il-silenzio-di-francesco-le-lacrime-di-ratzinger-e-quella-sua-dichiarazione-mai-pubblicata/)
      Noi “stilumcuriali” preghiamo continuamente per la conversione di Francesco I (papa o meno che sia) e ci rallegreremmo infinitamente se potessimo scorgere in “Querida Amazonia” i primi segni di tal coversione. Purtroppo la lettura di questo documento non sembra dare indizi di ciò. Se la svolta epocale sul celibato sacerdotale non c’è stata, visto lo svolgimento dei fatti precedenti, ciò pare da attribuire solo a prudenza (…politica, non certo esercizio di quella particolare virtù cardinale)

      • MARIO ha detto:

        “Noi “stilumcuriali” preghiamo continuamente per la conversione di Francesco I (papa o meno che sia)”.
        Cos’è, un modo più elegante per dare dell’eretico al Papa?
        A me qualcuno ha insegnato a pregare prima di tutto per la “mia” conversione.
        A pregare per la sua, sig.ra Serena, chissà che non ci pensi proprio Papa Francesco… e che un giorno magari non debba anche ringraziarlo…

    • Sherden ha detto:

      Ti riferisci a Marx, Kasper, Hummes, Martin & co.?
      Effettivamente…

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Delusione a parer mio più che giustificata. Almeno per il momento, la montagna ha partorito un topolino. O no?

      • MARIO ha detto:

        Le cose grandi a volte nascono dal nulla, o quasi… Vedi l’universo (almeno così sembra) o l’albero della senape. E anche i topi…

  • Marco Matteucci ha detto:

    È unicamente merito del Papa (quello vero) se si è potuto disinnescare questo ignobile tentativo della falange progressista del clero che oggi imperversa in Vaticano, di affondare ancora la lama nel Corpo Mistico di Cristo, già abbondantemente offeso e martoriato da quei partorì infedeli ed eretici che oggi affollano il Vaticano.
    Questo infatti era ed è l’unico motivo per cui è stato indetto e l’unico vero obiettivo a cui era indirizzato questo inutile sinodo.
    Un sinodo imbastito sul nulla e che quindi nulla di positivo avrebbe mai potuto produrre.
    L’unico risultato prodotto è stata l’introduzione di culti pagani, anzi apertamente satanici, nel cuore pulsante della cristianità, da parte di quei “cattivi maestri” che stanno deliberatamente conducendo il povero gregge di Cristo al burrone e la sua Santa Chiesa verso lo SCISMA.
    … Complimenti!!!

    • Marco Matteucci ha detto:

      P.S.
      Perché l’affittuario di Santa Marta che impone divieti e fiocca scomuniche verso coloro che non si adeguano al suo governo, non obbliga il clero tedesco a porre fine al sinodo indetto dal card. Marx.
      … O aspetta che affiggano le loro tesi sulla porta della chiesa di Wittenberg?!

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Per chi volesse leggere il documento ufficiale, questo è il link:
    http://www.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/documents/papa-francesco_esortazione-ap_20200202_querida-amazonia.html

    Per i commenti c’è tempo. Mi limito ad una personale osservazione riguardante i richiami e le note: sono ben 145 ma non ce n’è uno/a alla Sacra Scrittura . In compenso ce ne sono decine che richiamano la Laudato sì, la Amoris laetitia e l’instrumentum laboris. Dio è morto.

    • darix ha detto:

      La parola Gesù ricorre 14 volte… non saranno troppe per una esortazione papale?

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        14/12895 rappresenta lo 0,108 % cioè circa 1/1000 . Come dire che Gesù in questa esortazione papale non occupa certo una posizione di primo piano. Ma un’esortazione papale non deve avere niente a che veder con i vangeli. Soprattutto nella chiesa del XXI secolo e sotto la guida di Papa Bergoglio.

    • Adriana ha detto:

      Stilumcur.emerito , ” Dio è morto ” , ( pare non serva più ) ma Francesco razzola
      vispissimo , a Santa Marta e a San Remo .

    • Antonio Cafazzo ha detto:

      In compenso:
      – La parola “inculturazione” ricorre 20 volte.
      – Le parole “comunità/comunitario” 40 volte, per cui quando mi presenterò davanti al Giudice cercherò di convincere la mia comunità a venire con me per “giustificarmi”..

    • alberto ha detto:

      Buonasera, non trova citazioni bibliche nelle note, perché i riferimenti biblici sono stati apposti direttamente nel testo.
      Leggere, poi parlare. Metodo da imparare.

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Non è necessario essere dei grandi lettori perchè l’unica citazione ( salvo errori) del testo biblico è questa:
        –Bisogna indignarsi,[10] come si indignava Mosè (cfr Es 11,8), come si indignava Gesù (cfr Mc 3,5), come Dio si indigna davanti all’ingiustizia (cfr Am 2,4-8; 5,7-12; Sal 106,40).–
        Leggere poi parlare, amico mio, ma anche imparare prima di voler insegnare.

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Chiedo scusa. Cercando col lanternino ne ho trovate altre due :
        Gesù ha detto: «Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio» (Lc 12,6).
        «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura» (Mc 16,15)
        Ecco , lo faccia con tutte le forze possibili e immaginabili, invece di importare le paciamame.

      • LucioR ha detto:

        «i riferimenti biblici sono stati apposti direttamente nel testo.
        «Leggere, poi parlare. Metodo da imparare».

        Ho letto. Nel testo riportato non c’è un solo riferimento biblico, ove per riferimento s’intenda una citazione, altrimenti se così non fosse non avrebbe senso far notare che «sono stati apposti direttamente nel testo», anziché, si sottintende, nelle note. Ed infatti STILUMCURIALE EMERITO ha parlato di richiami e note, che non se ne vedono nel documento. Ed infatti non ce ne sono, neanche «direttamente nel testo»

        Se fossero state messe «direttamente nel testo», le citazioni sarebbero state poste tra virgolette e seguite dal riferimento a Libro e versetto della Bibbia posti tra parentesi, se riportate alla lettera; oppure senza virgolette e seguite dal riferimento a Libro e versetto della Bibbia, preceduti da “Cfr.” posti tra parentesi, se non alla lettera.

        Comunque, gli unici passi che possono far ricordare alla lontana una citazione biblica sono:

        – «bisogna saper riconoscere il grano che cresce in mezzo alla zizzania»

        che insomma, dal contesto non pare voler essere un esplicito riferimento a Matteo, quanto ad un modo di dire invalso nel comune parlare; e se no, perché non citare il versetto di Matteo?

        Poi ci sono un paio di espressioni di sapore paolino: «membra di Cristo» e «Cristo capo».

        Anche qui senza alcun riferimento specifico al testo biblico da cui sono presi o almeno ispirati (ciò che tutti i documenti di Magistero si premurano di fare per dare autorevolezza al documento stesso).

        Ed infine, riferendosi al Sacerdote, c’è questo passo:

        «questo lui solo può dire: “Questo è il mio corpo”, Ci sono altre parole che solo lui può pronunciare: “Io ti assolvo dai tuoi peccati”»,

        dove però hanno la funzione di spiegare ciò che è lecito solo al Sacerdote. Insomma, è impossibile spiegare la funzione del Sacerdote senza dire che solo lui può pronunciare quelle parole. Ma da dove sono prese?

        Ovviamente se non ho saputo leggere sarà Lei ad indicarci dove sono nel testo pubblicato in questo topic le citazioni bibliche, in modo che possiamo imparare bene il metodo.

        • darix ha detto:

          Come da repertorio non poteva mancare la mortificazione del cristianesimo: “non sempre i missionari sono stati a fianco degli oppressi, me ne vergogno e ancora una volta «chiedo umilmente perdono, non solo per le offese della Chiesa stessa, ma per i crimini contro i popoli indigeni durante la cosiddetta conquista dell’America» e per gli atroci crimini che seguirono attraverso tutta la storia dell’Amazzonia”; e la simmetrica esaltazione dei “nativi”: “Ringrazio i membri dei popoli originari e dico loro nuovamente: «Voi con la vostra vita siete un grido rivolto alla coscienza […]. Voi siete memoria viva della missione che Dio ha affidato a noi tutti: avere cura della Casa comune»”.

        • stilumcuriale emerito ha detto:

          Ma, ad esempio fa riferimento al Salmo 106,40. Ma quale 106 ?
          Il 106(105) o il 106(107) ? Ad ogni modo il versetto 40 è uno dei due seguenti:
          Sal 106 (105) : [40] L’ira del Signore si accese contro il suo popolo,
          ebbe in orrore il suo possesso;
          Sal 106(107):[40] Colui che getta il disprezzo sui potenti,
          li fece vagare in un deserto senza strade.

          Non vedo nell’uno e nell’altro qualcosa che abbia attinenza col tema dell’esortazione. Mastro ALBERTO, che mi dice in proposito?

          • LucioR ha detto:

            Sì e vero, chiedo scusa, pensavo che ci si riferisse agli stralci riportati su nel topic; nell’intero documento ci sono 8 riferimenti biblici. Diciamo che in un’esortazione apostolica di questa lunghezza non è che spopolino.

    • Mauro ha detto:

      Dio è morto…

      I Nomadi, Guccini o Nietzsche?

  • Raffaella ha detto:

    Ciò che è uscito dalla porta potrebbe rientrare dalla finestra; quindi stiamo all’erta continuando a pregare la SS Vergine.
    Godiamoci intanto questo momento.
    Vorrei abbracciare B XVI che non ci ha lasciati mai soli !!
    Se non fosse intervenuto con il Card. Sarah a quest’ora suonerebbero le fanfare dei bergogliani/ progressisti distruttori della S. Chiesa.

  • Boanerghes ha detto:

    Questo documento altro non è che una prima grossa picconata al sacerdozio come lo abbiamo sempre conosciuto.
    E poi non si può ammettere la figura di un idolo come normale espressione della cultura locale. Un idolo è sempre un idolo.
    È la croce il segno esteriore del cristiano.
    Altrimenti, con la scusa del rispetto della cultura locale, manco si può più evangelizzare.
    Ma Dio è un Dio geloso, non starà in silenzio o inattivo.

    • san brunone ha detto:

      “non si può ammettere la figura di un idolo come normale espressione della cultura locale”

      No, infatti in Europa le statue di dei greci, romani ed estruschi e l’insegnamento dei miti antichi a scuola si fa perché sono cose carine, non perché rappresentano la nostra cultura. Giusto?

      • Boanerghes ha detto:

        La Pachamama è stata adorata e venerata. Per quanto facente parte della cultura locale, non può essere incorporata nel culto cristiano.
        Giusto?

      • Paolo Giuseppe ha detto:

        @ San Brunone
        Si parla di idoli riferiti alla pratica religiosa e alla fede, non alla cultura in genere, giusto?

      • Milli ha detto:

        In Italia ci sono tante tradizioni popolari risalenti a epoche pagane, ma nessuno, fino ad ora, si è mai sognato di portarli in processione, creare un altarino per loro,con tanto di candele accese e foto di persone affidategli. Cose successe a Santa Maria Transpontina (26 ottobre scorso), un offesa di cui nessuno ha chiesto scusa .

  • Adriana ha detto:

    ” Stabilità , riconoscimento pubblico e mandato del Vescovo “…quanti paroloni per dire : ” Stipendio parlamentare ” .

  • Gabriele ha detto:

    Occhio che ci provano già. Avvenire intervista il cardinale di Vienna e gli chiede se l’ordinazione dei viri probati non sia implicita, avendo il papa appovato il documento finale. Il cardinale risponde che non è affatto implicita; ma qualcun altro potrebbe pensarla diversamente. Già il fatto che si possa fare una domanda simile è allarmante. Secondo me quelli non mollano.

    • alberto ha detto:

      Buonasera. Se uno la pensa diversamente è scemo. Non c’è altra spiegazione.

      • LucioR ha detto:

        Beh! Se facciamo riferimento all’esortazione apostolica Amoris laetitia, sorella della neonata, i Vescovi in tutto il mondo ne dànno cento interpretazioni. Secondo Lei dunque l’Episcopato è costituito da una manica di scemi. Non è che il difetto sia nel “manico”?

        N.B. – Fino al 2012 i documenti pontifici sono sempre stati di una chiarezza tale da non provocare obnubilamento delle capacità intellettive di chi li leggeva; il virus della “scemenza” è iniziato a diffondersi l’anno successivo.

  • Rafael Brotero ha detto:

    Un passo indietro tattico. Berggy and his berggyboys hanno capito che la fine del celibato sacerdotale apertamente definita potrebbe risvegliare una fede virile anche nelle più supplicanti monsignorine. Non c’è fretta. Non si dice no, non si dice sì al celibato sacerdotale necessario, si parla solo della necessità dell’ordine per l’eucarestia e la confessione. La solita ambiguità satanica. Business as usual.

  • P. Luis Eduardo Rodrìguez Rodríguez ha detto:

    “No llores por mi Argentina….la pachamama està contigo…mi vida entera, te la dedico”…Puntata speciale della telenovela tedesco-argentina, EL GOLPE DE ESTADO VATICANO. Non la seguiamo da qui, periferia di Caracas.