BUX: CHE COSA ATTENDERCI DALL’ESORTAZIONE APOSTOLICA…

9 Febbraio 2020 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, si parla molto in questi giorni dell’Esortazione Apostolica post sinodale relativa all’Amazzonia. Come sapete, sarà presentata mercoledì 12 febbraio; e finalmente sarà sciolto il mistero che circonda il problema dei Viri Probati. Perché sembra, in base ad anticipazioni e notizie, che esistano, o siano esistite più versioni del documento. Ci sembra interessante proporvi una riflessione-intervista concessa da don Nicola Bux a Vito Palmiotti, e pubblicata sul sito web “Scuola Ecclesia Mater”. Ci sembra una riflessione di notevole serenità ed equilibrio, in un momento in cui sia l’una che l’altra sembra difettino non poco, specialmente fra i Pasdaran della Nuova Chiesa Riformante. Buona lettura.

§§§

Intervista a Don Nicola Bux a cura di Vito Palmiotti.

In vista dell’ imminente pubblicazione dell’Esortazione Apostolica che seguirà il sinodo sull’Amazzonia, stiamo assistendo ad una radicalizzazione di posizioni stile ultrà al punto che, ad esempio, se Ratzinger e Sarah scrivono delle riflessioni si urla al successo da una parte e lo scandalo dall’altra, si assiste a una sorta di standing ovation di una fazione alla sola ipotesi di ritiro della firma di Benedetto, salvo poi sdegnarsi quando questa di fatto rimane in qualche modo sulla copertina. Quindi nuovamente si assiste ad una serie di epiteti tesi a descrivere Benedetto “lucido solo mezz’ora al giorno” (e magari è proprio la mezz’ora in cui ha scritto poi tornerebbe in uno stato soporifero per ventitré ore e mezza) e se così non fosse allora diventa una grave ingerenza nei confronti di qualcosa che nessuno conosce ma che è tirato per la giacca di qua e di là, interpretando i pensieri di colui – il papa- che deve dare una indicazione, si spera chiara, tra le altre cose, su un tema delicato quale la possibilità di aprire al clero uxorato, in alcune “situazioni particolari” come chiedono i padri sinodali nel documento finale del controverso e discusso Sinodo sull’Amazzonia.

L’impressione che se ne ricava è che manchi uno sguardo cattolico e il senso della realtà. Che farà il papa? Il cardinal Charles Journet, insigne patrologo, diceva: «Quanto all’assioma “Dove è il Papa, lì è la Chiesa” vale quando il Papa si comporta come Papa e capo della Chiesa; nel caso contrario, né la Chiesa è in lui, né lui nella Chiesa». Don Nicola Bux ha partecipato, da esperto invitato da Ratzinger cardinale e poi papa, al Sinodo sull’Eucaristia del 2005 e a quello sul Medioriente del 2010: quindi sa come vanno le cose. Certo, se continua questo can can, altro che Sinodo: il papa potrebbe risentirsi e mutare qualcosa.

VP: Cosa vuol dire sinodalità, parola di cui tutti si riempiono la bocca?

D. BUX: I variegati fan di san Francesco ignorano forse che egli si definiva uomo cattolico ed apostolico: la prima è ormai parola rara da udire, eppure indica lo sguardo alla realtà ‘secondo la totalità dei suoi fattori’. Dal greco katà olòn. Purtroppo, la morale del ‘caso per caso’ e l’enfasi sulla ‘Chiesa locale’, hanno contribuito all’oblio. Infatti, si ritiene che, dare la Comunione a una coppia di divorziati risposati in un paesino sperduto, e non darla in una parrocchia di città, possa farsi senza pregiudicare l’unità del tutto, che è poi la Chiesa cattolica. Proprio su questo bisogna soffermarsi. L’unità è il bene più prezioso, dice san Giovanni Crisostomo, purché le diversità non siano avverse tra loro, ma convergano verso l’unità, siano cioè uni-versus, universali. Ecco la Chiesa universale o cattolica. Il Papa dovrebbe essere segno e vincolo di ciò. Dobbiamo sperare che l’Esortazione serva a questo: per essere cattolica, dovrebbe non rifarsi al Documento finale del Sinodo. Se così sarà, non poco lo si dovrà anche al contributo di Benedetto XVI e del cardinal Sarah con il loro libro sul celibato sacerdotale, e di quanti nella Chiesa non hanno smesso di dire la verità senza venir meno alla carità, senza cedere alla tentazione di separarsi, che è soprattutto dovuta alla mancanza della pazienza dell’amore. Dietro quel libro c’è una parte non piccola della Chiesa, di cui il papa, da pater patruum, non può non tener conto; non solo: ci sono duemila anni di traditio di Gesù Cristo e degli Apostoli, che, con la Scrittura, è fonte della rivelazione. La pazienza è la prima caratteristica dell’amore indicata da san Paolo: la carità è paziente. In conclusione, la sinodalità può essere sinonimo di cammino e di sguardo comune (sempre stando all’etimo greco) e in tal senso, ciascun cristiano e la Chiesa devono usarla. Ma la Chiesa non è un Sinodo e nemmeno un Concilio permanenti, ma una comunità gerarchicamente ordinata. Se il Documento finale ha espresso la parola dei vescovi e degli altri padri sinodali, l’Esortazione comunicherà la parola del papa, che non necessariamente deve concordare con quella. Si ricordi la nota praevia fatta apporre da Paolo VI alla costituzione Lumen Gentium. Il Sinodo è rappresentativo e non sostitutivo dell’intero episcopato cattolico.

VP: Il Papa è infallibile, sempre?

D.BUX: Il magistero c’è quando il papa e tutti i vescovi concordano (Compendio CCC 185) – sottolineo ‘concordano’ – nel proporre un insegnamento definitivo sulla fede e sulla morale. Che vuol dire definitivo? Deve essere – come le foto ad alta definizione – dai contorni nitidi. Infatti, come negli atti dommatici straordinari, il papa usa tre verbi: pronunziamo, dichiariamo e definiamo, così nell’insegnamento ordinario, se dovesse permanere la discordia non ci sarebbe il magistero. Oggi succede che molti vescovi non concordino ma siano discordi persino su una dottrina già creduta per fede: la discordanza significa che non c’è infallibilità, ma non per questo i fedeli non sono tenuti ad obbedirvi, salvo che quell’insegnamento contrasti con il depositum fidei. Se un padre dicesse una cosa e la madre l’opposto, i figli a chi dovrebbero obbedire? Abbiamo ragione di sperare e pregare che l’Esortazione sia chiara e senza eccezioni. Se non fosse così, si favorirebbe l’avvicinarsi della ‘grande apostasia’ che asservirebbe la Chiesa; la prova che scuoterà la Chiesa(CCC 675-677) ben oltre l’attuale crisi di fede: la persecuzione.

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20 commenti

  • Monica ha detto:

    “Per togliere al prete l’affezione assoluta che lo rende caro al popolo studiatevi di incatenarlo a una famiglia, sollevate l’opinione contro il celibato […]”.
    (E. Delassus, Il problema dell’ora presente, pp. 626 – 628)
    Vecchie circolari massoniche ..

  • Ateo Devoto ha detto:

    A volte vorrei essere cristiano cattolico: per poter avere il diritto di oppormi a questo impostore che risponde al nome di Jorge Maria Bergoglio

  • Gian Piero ha detto:

    Una mia ipotesi : siccome il principio di non contraddizione della logica e’ superato dall’ avviare processi” e per la Nuova Teologia 2+2fa cinque, , e posto come assioma che il tempo e’ superiore allo spazio, e alla luce del principio che ognuno deve seguire la sua idea personale del bene e del male, il documento papale ribadira’ ’ l’ obbligo universale dil Celibato dei preti di rito latino e nello stesso tempo lo neghera’ . Affermera’ e neghera’ nello stesso istante la stessa cosa ! Come ? Miracolo!
    Miracoli della nuova Chiesa dove tutto e’ doppio, lo sdoppiamento della verita’ , la bilocazione del magistero!
    😱😱😱

  • w ha detto:

    io scommetto un eurocent che sara’ una fumosa minestra con qualche cosa piccante nelle note a margine. Mi sorprenderebbe un cambio di rotta rispetto alla politica della rana bollita.

  • Sconsolata ha detto:

    «…il papa – che deve dare una indicazione, si spera chiara…»
    Ecco: si spera! Speriamo che: chi di speranza vive… non debba morire disperato.
    Manca poco all’ora X; io non mi faccio illusioni. È stata, forse, fatta chiarezza su qualche punto controverso, finora? Non fidandomi della mia stessa capacità di esatta “lettura” del documento in uscita, mi propongo di rimettermi – come sono abituata a fare da alcuni anni a questa parte – all’analisi che sarà presentata da conoscitori ed esperti in siffatta materia.
    Mons. Bux osserva che se l’Esortazione non dovesse tenere conto del documento finale del Sinodo, ciò andrebbe ascritto al contributo determinante del libro del card. Sarah “con” Ratzinger «e di quanti nella Chiesa non hanno smesso di dire la verità senza venir meno alla carità…».
    Mi pare di capire che si possa riconoscere al papa emerito una certa autorevolezza, quella perduta da un considerevole drappello di membri dell’alta gerarchia ecclesiastica con la conseguente perdita di credibilità per la Chiesa tutta. E: continuano a fare gli gnorri… mentre dal canto suo il card. Parolin – in un colloquio con i giornalisti, qualche giorno fa, a margine del Forum internazionale di A.C. su “Pedagogia della santità” – ha serrato col catenaccio: «Il Papa è uno solo, perché il Papa è colui che ha l’autorità. Chi non ha più questa autorità non è più Papa. Questo è molto chiaro».
    Non mi sembra sia in discussione la teoria; purché di “autorità” si tratti, purché si eserciti il potere di cui si è investiti nel rispetto delle regole e dei soggetti che ricadono nella sfera di influenza del ruolo ricoperto; che non sia insomma “autoritarismo”! Una domandina: a chi ha giovato il putiferio che ha preceduto l’uscita del libro “Dal profondo del nostro cuore”?

  • IMMATURO IRRESPONSIBLE ha detto:

    Prima che incomincino I commenti sul contenuto, se ci fosse sll’ ascolto un canonista (possibilmente cattolico), potrebbe chiarire la definizione precisa di “Esortazione Apostolica” ?
    Grazie.

    • IMMATURO IRRESPONSIBLE ha detto:

      Pardon: dare la definizione e chiarirci il significato di “Esortazione Apostolica”

  • Antonio Cafazzo ha detto:

    Dal Bollettino della Sala Stampa del vaticano: “L’Esortazione Apostolica post-sinodale del Santo Padre è da considerarsi sotto embargo assoluto fino alle ore 12.00 di mercoledì 12 febbraio 2020.”
    Evoluzione della didattica bergogliana:
    1^ fase: Parresia.
    2^ fase: Embargo.
    3^ fase: Rogo?

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    All’Angelus Papa Francesco si preoccupa della tratta umana tra i diversi paesi della terra. Ma dell’enorme tratta di anime verso l’inferno che le false dottrine alimentano e i demoni sostengono lui non se ne occupa? Non fa parte dei suoi compiti o è soltanto indifferenza di un cuore indurito che non sa più che bene prezioso sia la “Grazia”?

  • Luca Antonio ha detto:

    Sara’ tutto molto chiaro e definito ….utilizzando il discernimento dettato dallo spirito …consapevoli che il tempo e’ superiore allo spazio…. sapendo che l’importante e’ avviare dei processi …usando un’ermeneutica feconda e innovatrice …nel valutare caso per caso…nell’ottica della misericordia …che non puo’ fare a meno di un processo esegetico in chiave storica …alla luce delle nuove sfide ….che conducono verso le periferie esistenziali … verso l’incontro con l’altro ….tenendo conto del primato delle singole pastorali territoriali…al fine di includere e soccorrere le situazioni di disagio…che possono scaturire dalle proprie fragilita’ …..dal sentirsi esclusi ….a causa anche del prprio retroterra culturale ….e ambientale ….il quale non puo’ prescidere dalle singole valutazioni ….rispetto a…..
    Insomma il solito, allucinato, confuso, velenoso, minestrone politico/ideologicio cui siamo ormai abituati.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Voi siete il sale della terra; voi siete la luce del mondo.
    Ma sappiamo con sicurezza chi sono, oggi, i “Voi” ?

  • Heresy watchdogs ha detto:

    D.BUX: Il magistero c’è quando il papa e tutti i vescovi concordano (Compendio CCC 185) – sottolineo ‘concordano’ – nel proporre un insegnamento definitivo sulla fede e sulla morale. Che vuol dire definitivo? Deve essere – come le foto ad alta definizione – dai contorni nitidi. Infatti, come negli atti dommatici straordinari, il papa usa tre verbi: pronunziamo, dichiariamo e definiamo, così nell’insegnamento ordinario, se dovesse permanere la discordia non ci sarebbe il magistero.

    SPERO VIVAMENTE CHE IL GIORNALISTA ABBIA TRASCRITTO MALE E CHE DON NICOLA BUX NON VOLESSE DIRE QUANTO SOPRA!

    • Curlo ha detto:

      Oltre a scrivere un’eresia ha completamente falsato il compendio del CCC che cita.

      • LucioR ha detto:

        Sono certo che Lei ha ragione.
        Le dispiace spiegare in cosa consista l’eresia, ed in che modo sia stato falsato l’art. 185 del Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica?

  • Adriana ha detto:

    “Se un padre dice una cosa e la madre l’opposto , i figli a chi dovrebbero obbedire ? ” Padre ? Madre ? Genitore 1 ,
    Genitore 2 , famiglia allargata , gender fluid ecc. , ecc…
    di quale OBBEDIENZA si parla ?

  • Gaetano2 ha detto:

    “«Quanto all’assioma “Dove è il Papa, lì è la Chiesa” …”
    Ovviamente deve trattarsi di un vero papa. Certo che considerare papa un idolatra pubblico attorniato da una cricca di pervertiti… vuol dire che la “nuova pentecoste” ha generato un “muovo cattolico” privo di ragione che non ha niente a che vedere con i “cattolici”, quelli di sempre, arretrati bigotti ecc. ecc. e ancora ecc.

  • Pier Luigi Tossani ha detto:

    grazie Don Bux, sempre molto conciso e lucido