DEL POZZO SUL LIBRO DI BENEDETTO E SARAH: UN’OPERA MAGISTRALE.

21 Gennaio 2020 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi stilumcuriali, Luca Del Pozzo ci fa il dono di una riflessione profonda e attenta del libro scritto da Benedetto XVI e dal cardinale Sarah sul celibato sacerdotale. Le sottolineature sono nostre. Buona lettura.

§§§

Scorrendo le pagine del saggio di Benedetto XVI, intitolato “Il sacerdozio cattolico”, che compare nel volume del card. Sarah “Dal profondo del nostro cuore”, nei giorni scorsi al centro di roventi quanto, in molti casi, strumentali polemiche, non si può non concordare con Nicolas Diat, curatore dell’opera, quando afferma che “Il testo qui offerto è, dunque, qualcosa di eccezionale”. Eccezionalità data dal fatto che si è al cospetto “non di un articolo o di appunti raccolti nel corso del tempo, ma di una riflessione magistrale, insieme lectio e disputatio”. Il che, unitamente al fatto che il libro è dedicato “a tutti i sacerdoti”, pone il lavoro di Ratzinger su un piano decisamente diverso da quello di un semplice contributo teologico. D’altra parte, che non si tratti di una riflessione meramente accademica ma di un saggio che nasce da un’esigenza precisa e per uno scopo altrettanto preciso, è lo stesso Autore a dirlo a chiare note fin dall’incipit: “Di fronte alla persistente crisi che il sacerdozio attraversa da molti anni, ho ritenuto necessario risalire alle radici profonde della questione”. E quali siano le “radici profonde” della questione Benedetto XVI lo spiega subito dopo: esse consistono in un “difetto metodologico nell’accoglienza della Scrittura come Parola di Dio”. Torna qui tra le righe, come già aveva esplicitato nella magistrale trilogia su Gesù di Nazareth, la critica all’adozione del metodo storico-critico quale unico criterio interpretativo dei testi biblici. Col risultato di “de-sacralizzare” o “secolarizzare” le Sacre Scritture, che diventerebbero meri testi da analizzare come si analizza un qualsivolgia scritto dell’antichità. Ma così facendo la Bibbia viene svuotata del suo proprium: che è quello di essere sì un corpus di testi scritti da uomini, ma sotto l’ispirazione di Dio. Le conseguenze di questo approccio (sviluppatosi in ambito protestante e adottato nelle facoltà teologiche cattoliche con troppa disinvoltura) sono presto dette: rifiutandosi di leggere l’Antico Testamento alla luce del Nuovo, abbandonando cioè quella visione unitaria e ricapitolatrice, in Cristo, della storia della salvezza, gli esegeti sono giunti ad una “…teologia senza culto. Non hanno compreso che Gesù, al posto di abolire il culto e l’adorazione dovuti a Dio, li ha assunti e portati a compimento nell’atto d’amore del suo sacrificio”. Sta qui la radice della crisi: nel non aver compreso che il culto in “spirito e verità” non voleva affatto dire abolizione del culto, ma un culto nuovo che comporta, sottolinea Benedetto XVI, “un’offerta della totalità della propria vita nell’amore”; detto altrimenti, è il passaggio da un sacerdozio dove si offre a Dio qualcosa, a sacerdozio dove il sacerdote offre sè stesso a Dio, fedelmente all’offerta di sè fatta da Cristo. “Il sacerdozio di Cristo – prosegue Ratzinger – ci fa entrare in una vita che consiste nel diventare uno con lui e nel rinunciare a tutto ciò che appartiene solo a noi”. Ecco chiarito “il fondamento della necessità del celibato, come anche della preghiera liturgica, della meditazione della Parola di Dio e della rinuncia ai beni materiali”. Già questi pochi, densi cenni basterebbero a mettere a tacere ogni discussione sul celibato. A meno di non voler snaturare il sacerdozio cattolico e ridurlo, come avviene in ambito protestante, a semplice “funzione” come se fosse un mestiere come un altro (e molto ci sarebbe da dire sul più generale processo di protestantizzazione del cattolicesimo, in atto da decenni nel totale o quasi disinteresse di buona parte dei pastori), è di tutta evidenza che ci troviamo di fronte ad una realtà che chiama in causa, come tutto ciò che attiene alle cose di Dio, primariamente la fede. Senza la quale non solo il celibato, ma il cristianesimo tout court non ha alcun senso. Ma torniamo al saggio di Benedetto XVI. Nella prima parte Ratzinger ricostruisce in chiave esegetica la formazione del sacerdozio neotestamentario, da cui emerge con chiarezza, da un lato, che il “carattere laicale del primo movimento di Gesù e il carattere dei primi ministeri inteso non in senso cultuale-sacerdotale non si basa affatto necessariamente su una scelta anti-cultuale e anti-giudaica, ma è invece conseguenza della particolare situazione del sacerdozio veterotestamentario, per la quale il sacerdozio è legato alla tribù di Aronne-Levi”. Dunque, nessuna preclusione né chiusura da parte di Gesù e dei suoi discepoli nei confronti del culto. Dall’altro lato, emerge altrettanto chiaramente come Gesù si riallacci e faccia sua la critica dei profeti al culto (ad esempio nella disputa sull’interpretazione dello Shabbat) e dia vita ad un nuovo culto, che necessariamente necessita di un nuovo Tempio e di un nuovo sacerdozio. In tale ottica, commenta Benedetto XVI, è naturalmente decisiva l’Ultima cena, dove Gesù “…riprende la tradizione del Sinai e si presenta così come il nuovo Mosè”, ma allo stesso tempo “…riprende la speranza della Nuova Alleanza formulata in modo particolare da Geremia, preannunciando così un superamento della tradizione del Sinai al centro del quale sta egli stesso quale sacrificante e sacrificato a un tempo. E’ importante considerare che quel Gesù che sta in mezzo ai discepoli è il medesimo che dona loro se stesso nella sua carne e nel suo sangue e così anticipa la Croce e la risurrezione. Senza la risurrezione il tutto non avrebbe senso”. Un aspetto importante che il Papa emerito sottolinea è che “in tutto questo nulla è detto direttamente sul sacerdozio. E tuttavia, comunque, è evidente che l’antico ordine di Aronne è superato e Gesù stesso si presenta come il Sommo Sacerdote”. Non solo. “In questo modo – prosegue Ratzinger – si fondono la critica del culto da parte dei profeti e la tradizione cultuale che parte da Mosè: l’amore è il sacrificio”. Lo scarto tra vecchio e nuovo sacerdozio si riflette evidentemente anche sulla questione precipua del celibato. Se infatti il “rapporto fra astinenza sessuale e culto divino era assolutamente chiaro nella coscienza comune d’Israele”, pur in un contesto in cui “matrimonio e sacerdozio risultavano senz’altro tra loro conciliabili”, l’esigenza, sviluppatasi molto presto, di celebrare quotidianamente l’Eucarestia comportò per i sacerdoti cristiani una situazione “radicalmente cambiata” rispetto a quella veterotestamentaria. “Tutta la loro vita – scrive Ratzinger – è in contatto con il mistero divino ed esige un’esclusività per Dio la quale esclude un altro legame accanto a sé, come il matrimonio, che abbraccia l’intera vita…Si potrebbe dire che l’astinenza funzionale si era trasformata in astinenza ontologica”.

Nella seconda parte del saggio Benedetto XVI interpreta tre testi biblici alla luce dell’ermeneutica illustrata nella prima  parte. Essi sono i versetti 5-6 del salmo 16, il versetto 8 del capitolo 10 insieme con i versetti 5-8 del capitolo 18 del Deuteronomio, e Gv 17,17. Tre testi dai quali Ratzinger ricava i caratteri fondamentali del sacerdozio cattolico: il vivere di Dio e per Dio, vero e unico fondamento – “il suolo della sua esistenza” – della vita del sacerdote; lo stare davanti al Signore e Lui servire, laddove il termine “servire” racchiude molteplici aspetti tra cui l’obbedienza alla Sua volontà (sul punto si rimanda direttamente al testo che, ad avviso di chi scrive, concentra in poche righe una magistrale lezione sul vero significato della libertà); infine, l’essere consacrati/santificati nella Verità, ciò che per Ratzinger è l’essenza dell’ordinazione sacerdotale: “essere sempre di nuovo purificati e pervasi di Cristo così che è Lui a parlare e agire in noi, e sempre meno noi stessi”.

La densità e la profondità delle considerazioni svolte da Benedetto XVI, qui sinteticamente (e malamente) riassunte, mettono ancora più risalto lo squallore dello spettacolo cui ci è toccato assistere nei giorni scorsi. Quando è stato chiaro fin da subito che accanirsi sulla forma editoriale del libro in questione voleva dire guardare al dito per non vedere la luna. 

La luna essendo il monito, senza se e senza ma, messo nero su bianco da Benedetto XVI a difesa del celibato sacerdotale. Come se qualcuno possa credere sul serio che faccia una qualche differenza se ciò che Ratzinger scrive sul celibato compare in un libro a quattro o a due mani o con altra veste editoriale. Suvvia, non scherziamo. Il punto qui è solo uno: c’è stata una presa di posizione, ferma e inequivocabile, da parte di Benedetto XVI su una questione che se non gestita nel giusto modo rischia di avere conseguenze devastanti.

Con l’aggravante che le conseguenze non sarebbero limitate all’Amazzonia, di cui con tutto il rispetto ci interessa assai poco, potendosi estendere potenzialmente a tutta la Chiesa dal momento che, com’è noto, l’Amazzonia è solo il grimaldello con cui i novatori comodamente seduti altrove (ad esempio in Germania) vogliono continuare nella loro opera di “modernizzazione”. Tutto il resto sono chiacchere e distintivo. Tra l’altro, quando si parla di celibato spesso e volentieri viene sottaciuto un aspetto niente affatto marginale: posto che lo sanno pure i muri che esistono spinte e forze potenti all’interno della Chiesa per sdoganare l’omosessualità, non è difficile immaginare che qualora la disciplina del celibato venisse rivista, immancabilmente verrebbe posta la questione del matrimonio tra preti omosessuali. Certo, bisognerebbe prima normalizzare l’omosessualità. Ma visto l’andazzo, chi può dire che non accadrà? Una cosa almeno appare certa fin d’ora: tanto più adesso che anche Benedetto XVI ha parlato, è quanto mai auspicabile che la questione del celibato, in sé delicata e complessa più di quanto non si voglia far credere, venga maneggiata con estrema cura onde evitare problemi un pelo più seri di una (presunta) bagatella editoriale. E senza dimenticare che qualora le cose non dovessero andare per il verso giusto, nulla esclude che Benedetto XVI non torni a far sentire la sua voce. Staremo a vedere. Nel frattempo, vale la pena ribadire che non c’è alcuna esigenza né emergenza che giustifichi la revisione della disciplina del celibato. La verità è che anche in occasione del sinodo amazzonico è scattato implacabile un meccanismo ben collaudato quanto semplice: crei un caso partendo da una situazione particolare per farlo diventare un problema generale e poter aver così il pretesto per “ammodernare”. Qualche esempio recente? Unioni civili, divorziati risposati, suicidio assistito, e ora gli indigeni dell’Amazzonia a corto di preti. Esempi accomunati dal fatto che se vai a vedere i numeri parliamo di cifre da prefisso telefonico internazionale. Qualcuno ha mai visto code di omosessuali fuori dai municipi o di divorziati risposati fuori dalla chiese o di richiedenti l’eutanasia negli ospedali? Io no. E il motivo è presto detto: perché parliamo, appunto, di fake-emergenze. Con l’Amazzonia è lo stesso; mettendo da parte per un momento il non banale dettaglio, come ha ricordato il card. Müller, che l’Eucarestia non è un diritto che qualcuno possa reclamare, la realtà vera dei tanto osannati popoli indigeni (e qui a Roma ne abbiamo avuto un qualche assaggio) è ben diversa e lontana da come la racconta certa narrativa. È altrove che risiedono coloro che sono interessati a smantellare il celibato o a consentire alle donne l’accesso al sacerdozio et similia, illudendosi che una Chiesa più aperta possa fermare l’emorragia di fedeli in atto, con conseguente tracollo delle finanze di parrocchie e diocesi, in primis della malmessa (tutto attaccato) chiesa tedesca. Non solo. A rendere il tutto ancora più grottesco, il fatto che sono proprio quelle stesse realtà – leggasi: le comunità protestanti in Germania – alle quali ammiccano i novatori di ieri e di oggi la miglior prova della miopia di una simile operazione nella misura in cui è arcinoto che il protestantesimo in Germania è in crisi (per usare un eufemismo), e questo nonostante del celibato manco l’ombra. Vorrà dire qualcosa? Una prova ulteriore della confusione che c’è oggi, confusione che spesso e volentieri si traduce in un approccio troppo pragmatico alle questioni che rischia di ridurre sempre più la Chiesa ad una realtà umana, troppo umana, accanto ad altre realtà umane. Pragmatismo che nella fattispecie ha funzionato grosso modo così: a) per poter svolgere la sua missione la Chiesa necessita di sacerdoti; b) in Amazzonia di sacerdoti non ce ne sono a sufficienza; c) ergo, servono soluzioni per sopperire alla carenza. Punto. La debolezza di tale approccio è che trascurando, perché magari ritenuta inutile a fini pratici, una seria riflessione circa le cause del fenomeno (come invece fa Ratzinger), si rischiano di proporre soluzioni dal respiro corto. Detto altrimenti: se è vero, come è vero, che la scarsità di clero è solo un sintomo di una malattia più profonda, logica vorrebbe che si cercasse prima di capire di che malattia si tratta e poi adoperarsi per curarla nel modo più opportuno. Se all’opposto sbagli diagnosi, o peggio non la fai neanche, magari riesci a mettere una toppa sul breve termine, ma presto o tardi i nodi verranno di nuovo al pettine. Con un conto che nel frattempo potrebbe essere molto più salato. E da dove venga la crisi delle vocazioni e la scarsità crescente del clero è noto a tutti, almeno a quelli che hanno occhi per vedere: si chiama crisi di fede, con buona pace delle analisi psico-socio-antropologiche che, in ambito ecclesiale, lasciano sempre il tempo che trovano. Ma proprio l’origine della crisi ci porta dritti al punto. Perché la Chiesa ha già al suo interno i necessari anticorpi. E’ vero, la crisi del sacerdozio è un fenomeno che va oltre i confini dell’Amazzonia (e d’altra parte era chiaro fin dall’inizio dove si volesse andare a parare). Ma c’è un ma. Dato dal fatto che a fronte di seminari sempre più vuoti, esistono movimenti e realtà ecclesiali laicali che invece sono pieni di vocazioni. Stiamo parlando di tutti quei carismi sorti negli anni attorno al Vaticano II, dove non solo le istanze del rinnovamento conciliare hanno trovato attuazione nel giusto modo, ma che anche hanno avuto l’indubbia quanto provvidenziale missione di puntellare la barca di Pietro nella turbolenta stagione postconciliare (e sarebbe interessante approfondire, anche per il discorso che stiamo facendo, come mai questi carismi vengano sovente investiti da un clericalismo di ritorno anche virulento, da parte di certo clero evidentemente ancora sensibile alle sirene di una visione del sacerdozio più come potere che come servizio). Prevengo l’obiezione: trattasi di piccoli numeri, uno zero virgola in rapporto alle dimensioni del problema. Forse è vero (o forse no). In ogni caso la domanda resta: come mai i movimenti ecclesiali sono pieni di giovani, ragazzi e ragazze, che scelgono la vita sacerdotale o contemplativa? La risposta è presto detta: perché ciò che li contraddistingue, al di là del carisma specifico, è che tali realtà sono in grado di attrarre e di risvegliare nei giovani quella cosa che altrove non trovano: la fede, appunto. E’ da qui che il bisognerebbe (ri)partire. Sempre che, ovvio, la Chiesa abbia ancora una qualche coscienza del suo essere, in ultima istanza, una realtà la cui origine e la cui meta non sono di questo mondo, e che in questo mondo è solo di passaggio.

Luca Del Pozzo

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73 commenti

  • Carmela Mastrangelo ha detto:

    Condivido in toto quanto scrive Del Pozzo sul libro di Benedetto e Sarah. Possa il Signore aprire gli occhi dei Pastori e convertirli!

  • Nicola Buono ha detto:

    Per il Sig. Mario @ Lei è proprio di coccio come si dice a Roma . Io e Viva Anguera siamo 2 PERSONE DIVERSE come glielo devo dire. Ma si vede che per lei tutti i post sono uguali. Comunque continui così, la prego, perché mi diverte tantissimo . Per quanto riguarda Maria Santissima poi , la Santa Vergine può fare come meglio crede per i messaggi . Non deve essere lei Mario a dettare la linea di comportamento a Maria . Comunque rimane il fatto che è di scorno per lei e tante altre persone, che questo messaggio del 2013 , subito spiegato nel suo significato, si sta avverando in questo inizio di 2020 cioè 7 anni dopo il Messaggio. Come si è avverato il messaggio di un Papa nero cioè GESUITA ( xino= onix= onice = pietra nera ecc), o il messaggio che diceva 5 o 6 anni prima che ci sarebbero stati 2 Re ( = Papi ) e come si è avverato il Messaggio( che 5 o 6 anni prima l’elezione di Bergoglio) che diceva che con il nuovo Papa la Chiesa avrebbe cambiato il suo corso. Tutte cosucce da niente per lei questo avverarsi di Messaggi. È lo credo bene. Questa nuova Chiesa 2.0 caro Sig Mario le piace moltissimo ed i messaggi di Maria ad Anguera scoprono gli altarini…..

  • Antonella ha detto:

    Già solo leggendo qualche pensiero del libro in questione si riceve una carezza che compensa mente ed anima, come nello stile di Ratzinger, perché la fede non è disgiunta dalla ragione, ma si conferma in essa dopo averla incontrata nella storia.
    Non c’è un aspetto approfondito dal Papa Emerito che non passi per la centralità della Rivelazione tra l’Alfa e l’Omega del Tempo con lo sforzo di interpretare la Scrittura rispetto al “senso”, nella sua costante “ispirazione”; la metodologia critica di cui parla Papa Benedetto affronta la storia, l’analizza senza schermi, radicalmente, e ne scruta i mutamenti sulla forza della Parola che ha il potere di rigenerarla.
    Diversamente adatta il senso alle circostanze, fino a perdersi nei labirinti del mito che, svuotato di ogni insegnamento, rimane come sospeso tra archetipi precostituiti per ogni realtà si voglia legittimare e consacrare, indipendentemente dal fatto che ne sia coinvolta o meno.
    Bellissima l’immagine della luna nel commento di Luca Del Pozzo, luna che emana una luce unica sullo sfondo di un cielo buio, efficace quanto mai per dire cosa rimane del celibato sacerdotale in uno sfondo caotico, altrettanto buio come il nostro, che però malgrado tutto potrà continuare ad avere il suo faro di luce nella luna e per chi vorrà ancora vederla.
    Il Sacerdozio mai così difeso perché la battaglia è diventata ormai estrema, ed in esso trova compimento il Sacerdozio Regale di Cristo, l’Offerta Totale per cui riceviamo il dono dell’Eucarestia!
    Eliminato il Sacerdozio si combatte il Cuore Carnale della Chiesa, un pensiero perverso che però agisce più consapevolmente nella sua lotta rispetto a tanti altri preoccupati solo di rappresentarla piuttosto che viverla, tanto più ignari perché indifferenti…..
    Si, Papa Benedetto non poteva assolutamente tacere.

  • Iginio ha detto:

    Scusate se vado del tutto fuori tema, ma volevo segnalare un “segno dei tempi”: a Bari esiste un “Centro medico San Luca” dove praticano a tutto spiano fecondazioni assistite. http://www.procreare.it/
    Che dire? Si intitolano a un santo e poi violano beatamente la dottrina cattolica (in realtà violano anche la morale naturale, ma questo punto non è chiaro a molti). Ecco, direi che di casi così ce ne sono parecchi in giro, anche senza menzionare gli ospedali intitolati a santi dove si praticano aborti, e che rispecchiano lo stile di vita ufficiale.

  • Faramir ha detto:

    Le dotte esegesi parlano al cervello, ma la parola di Dio parla al cuore.
    A chi mi chiede ragione della mia fede, rispondo che c’è una frase della Bibbia che per me vale da sola tutti i trattati di teologia e tutte le catechesi. E la frase è questa:
    IO SARÒ IL LORO DIO ED ESSI SARANNO IL MIO POPOLO.
    Questa frase meravigliosa riassume tutta la Parola di Dio (vecchio e nuovo testamento ) e spiega tutta la bellezza e la verità della nostra religione.
    E per me è anche un sapiente concentrato di teologia dove i pronomi sono Fede, i verbi Speranza e gli aggettivi Carità.

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      “Le dotte esegesi parlano al cervello, ma la parola di Dio parla al cuore.”
      Dica pure che questa è una convinzione sua ( oltre che, in parte, il fondamento del pietismo di stampo protestante) ma mi lasci dire che la sua verità è tutta da dimostrare.

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Modesta presa in giro del moderno parlare verboso e parascientifico (dopo aver letto l’articolo di don Massimo Naro su le Formiche) .
    Old style.
    Domanda: quanto sei alto?
    Risposta: 1,70
    New style.
    Domanda: quanto sei alto?
    Risposta: 1/40.000.000 della circonferenza terreste aumentato del 70% di 1/6.369.427 del raggio dell’equatore.
    Non so se mi sono spiegato.

    • Lucy ha detto:

      Bravo ! Esempio efficace che riassume il mio giudizio sullo scritto del don che ho postato sotto.

    • MARIO ha detto:

      Stilumcuriale emerito, i conti… mi raccomando! Perché strapazza cosi il povero pi-greco?
      Un metro non corrisponde a 1/6.369.427 ma a 1/6.366.198 del raggio dell’equatore. Ahi ahi ahi…

      • MARIO ha detto:

        E.C. Deutero Amedeo…(non Stilumcuriale emerito…).

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        Servirsi di una differenza dello 0,05 % su un numero incerto come il raggio della terra, per cambiare senso ad un discorso logico è come dire che il tuo QI non è 0,79 ma è 0,7899999.

  • Antonio Cafazzo ha detto:

    Sua Santità. Sua e forse dei suoi. Non dei cattolici.
    Questo articolo di Del Pozzo ha ri-scoperchiato la indimenticabile SAPIENZA di Benedetto XVI ma ha anche SCOPERCHIATO gli imbrogli occulti del suo pontificato.
    A Lei – come dicono dalle sue parti – non gliene importa “un pepino” (in italiano cetriolo) e continua… continua…. Ma a noi sorge questo dubbio.
    Quando lo elessero, Lei si affacciò alla loggia (loggia !?) della Basilica di SanPietro e disse “Sono venuto dalla fine del mondo…”. Visto il bailamme che sta “organizzando” nella Chiesa, niente niente ci sta traghettando verso “la fine del mondo”?

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    E così, tra un papa e_merito e un papa de_merito satana gode, Allah e Maometto esultano e i poveri cristiani senza merito non sanno più cosa fare e cosa dire.
    Per completare la lettura dell’articolo sono andato a vedere i versetti biblici in esso citati. Eccoli, per vostra comodità:

    [5] Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
    nelle tue mani è la mia vita.

    [6] Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi,
    è magnifica la mia eredità.
    (Salmo 6,5-6)

    [8] In quel tempo il Signore prescelse la tribù di Levi per portare l’arca dell’alleanza del Signore, per stare davanti al Signore al suo servizio e per benedire nel nome di lui, come ha fatto fino ad oggi.
    (Dt 10,8)

    [5]perché il Signore tuo Dio l’ha scelto fra tutte le tue tribù, affinchè attenda al servizio del nome del Signore, lui e i suoi figli sempre.

    [6]Se un levita, abbandonando qualunque città dove soggiorna in Israele, verrà, seguendo il suo desiderio, al luogo che il Signore avrà scelto

    [7]e farà il servizio nel nome del Signore tuo Dio, come tutti i suoi fratelli leviti che stanno là davanti al Signore,

    [8]egli riceverà per il suo mantenimento una parte uguale a quella degli altri, senza contare il ricavo dalla vendita della sua casa paterna.
    (Dt 18, 5-8)

    [17] Consacrali nella verità. La tua parola è verità.
    (Gv 17,17)

  • Rafael Brotero ha detto:

    L’errore metodologico indicato, anzi, l’errore filosofico, metametodologico del soi disant metodo storico critico consiste nella confusione tra metafisica e metodo, cioè, l’ inclusione di una tesi metafisica naturalista come regola di ricerca scientifica. Proprio per questo la lettura storico critica della Bibbia è sempre una lunga e tediosa petitio principii, dove si parte da una concezione naturalista del mondo per arrivare a una idea naturalista della Bibbia. Lo stesso si trova nella biologia, con la brutale repressione accademica all Intelligent Design.

    • LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI ha detto:

      Concordo!

    • Boanerghes ha detto:

      L’errore metodologico indicato, anzi, l’errore filosofico, metametodologico del soi disant metodo storico critico consiste nella confusione tra metafisica e metodo, cioè, l’ inclusione di una tesi metafisica naturalista come regola di ricerca scientifica.

      Se mangi come parli, sono guai.

    • IMMATURO IRRESPONSABILE ha detto:

      Se Lei me lo permette, sostituirei, nella Sua precisa critica, la nobile parola “metafisica” con “pregiudizio” (naturalistico), giacche’ gran parte dell’ errore filosofico (ma Lei lo sa benjssimo) deriva dal rifiuto “metodologico” (direi “trascendentale”) di una scienza dell’ essere, senza la quale non e’ possibile pensare la Trascendenza, ne’ il sovrannaturale. Da cio’ il riduzionismo sui miracoli e l’ incomprensione del rapporto (ontologico, non dialettico!) tra natura e Grazia, e quindi per esempio tra simbolo e Sacramento.

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Che il metodo storico-critico sia insufficiente , da solo, ad una esegesi che voglia essere completa e veritiera non è una novità. Chiunque , anche da dilettante, si sia interessato all’esegesi biblica, sa che vi sono altri passaggi indispensabili per una comprensione teologica, utile e costruttiva, della Sacra Scrittura. Ma dire che il metodo storico-critico sia un errore…. è un grosso e grave errore.

      • uyouyf ha detto:

        Il metodo è corretto se è STORICO. Non è più corretto se diventa anche CRITICO, visto che CRITICA implica selezione ed eventualmente rigetto di parti e la Parola di Dio non può essere oggetto di valutazioni selettive, ossia non può essere CRITICATA.

        • stilumcuriale emerito ha detto:

          Maamma mia! Storico critico si riferisce alla verità storica del testo, non alla verità della Parola di Dio. Poichè la Bibbia è il racconto della Storia della Salvezza, la storicità di ciò che vi si racconta non è indifferente per la saldezza della nostra fede.

          • Brucomela ha detto:

            L’aggettivo critico significa che lo studioso stabilisce cosa è verità e cosa no (es: cosa ha detto Gesù, cosa si sono inventati i redattori dei Vangeli) A San Pio X la parola faceva venire l’orticaria e aveva ragione perché viene anche a me. Forse a te piace la logica del “non c’era il registratore” e non ti viene l’orticaria.

          • stilumcuriale emerito ha detto:

            Per saperne di più:
            https://it.cathopedia.org/wiki/Metodo_storico_critico

            Almeno a titolo di informazione per i critici, prima di criticare .

      • Borghese pasciuto ha detto:

        In effetti per la bibbia la chiave di lettura è innanzitutto quella del genere fantasy.

  • wisteria ha detto:

    https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://tv.liberoquotidiano.it/video/italia/13554668/papa-francesco-scisma-protesta-conservatori-tedeschi-sinodo.html&ved=2ahUKEwioopzKyZTnAhXMUlAKHRk_AIQQwqsBMAB6BAgKEAU&usg=AOvVaw1IFUzpazx6qdMuai1j1yf6

    Cari Amici, vi invio il link di un articolo comparso su Liberoquotidiano.
    Anche la stampa generalista si sta occupando della crisi della Chiesa e delle nostre iniziative in corso per denunciarla. Ovviamente semplificando . Ma a noi interessa che non sia più un argomento di nicchia. Almeno credo.

  • Alessandro ds ha detto:

    Sarebbe stato un bel macigno se fosse stato un documento ecclesiale o qualcosa di simile.
    La legge semplice difficilmente comprerà mai quel libro.
    Con il popolo si deve comunicare in altri termini. ( sempre se era interessa far arrivare il messaggio al popolo )
    Se il Card. Sarah, impegnasse lo stesso tempo che impiega a scrivere libri ( una media di 3-4 libri in 1 anno ) lo impiegasse a far finzionare rettamente il suo ministero, probabilmente la chiesa cattolica avrebbe molti problemi in meno.

    Ed è ridicolo che ora si faccia un cavallo di battaglia sul celibato, quando per 7 anni hanno oltreggiato la Croce e Cristo in ogni modo.
    Ci lanca solo che in questi 7 anni ci sputavano anche sopra la croce e sul nome di Cristo, e sono stati tutti zitti; e ora il problema è il celibato???
    ( io sono d’accordo per il celibato, non capite male, condivido pienamente Benedetto e Sarah, ma visto che ho un cervello che funziona, a differenza di molti, mi domando come mai invece sono stati zitti quando si sputava sulla croce e si oltraggiava cristo )

    • Milli ha detto:

      Per cortesia, non potresti correggere qualche errore di ortografia prima di inviare il commento? Capisco il telefonino e i tasti piccoli, ma dare una una letta non è fatica. Saluti

      • Alessandro ds ha detto:

        Haha hai ragione milli 😁 Pardon.
        Il senso che volevo trasmettere è che per 7 anni hanno oltraggiato il nome di Cristo e la croce, quasi quasi sputandoci anche sopra, e ora il problema della chiesa è il celibato.
        Come se fosse il celibato che rovina la chiesa o i sacerdoti…casomai solo le eresie che insegnano nei seminari che rovinano la chiesa.
        Sono i falsi cardinali scomunicati che fanno documenti e leggi in nome della chiesa il problema, è l’infiltrazione di luterani in seno alla chiesa cattolica il problema.
        Loro inveve ci vogliano far passare il celibato cone unico problema.
        Quando Bergoglio ha chiamato “Gesù scemo” in mondo visione, però sono stati tutti zitti.
        Quando nel suo viaggio apostolico in medio oriente ha fatto togluere e nascondere la croce dai manifesti e locandine del suo viaggio per non offendere e urtare i mussulmani, invece era tutto apposto. ..
        Ma il problema è il celibato….
        Forse sarò strano io che difendo Gesù cristo, e loro che difendono solo il celibato e trascurano cristo invece sono santi…boh

    • Boanerghes ha detto:

      Ratzinger e Sarah hanno fatto un documento, per così dire, ufficiale, rivolto ai pastori della chiesa, con presentazione di uno studio fatto a regola d’arte.
      Bisognava porte un ostacolo serio all’attacco al celibato.
      Se poi critichiamo tutto e tutti, i papi precedenti in tutto il loro operato, i documenti del Concilio anziché la cattiva interpretazione dello stesso, etc, allora non rimane nulla, solo macerie. E chi ricostruisce? Gli utenti del forum?

      • Alessandro ds ha detto:

        Io sto iniziando a rivalutare di molto i sedevacantisti della confraternita Pio X.
        Ma vuoi vedere che hanno veramente ragione loro, e che i veri Cattolici sono loro e inveve noi che pensiano di avere la ffede in tasca, altro non siamo che fegli eretici arroganti?
        Vedevo alcuni documenti del concilio vaticano II, documenti vergognosi. Che si puliscono il sedere con l’infallibilità papale e contaddicono tanto dogmi e i vecchi concili.
        Addirittura ripudiando Gesù Cristo.
        Nel Concilio vaticano II si è ripusuato Gesù Cristo, perché affermano che gli Ebrei, anche se hanno ripudiato Gesù Cristo, non credono nella trinità, non credono in nemmeno mezzo dogma cattolico, sono salvati per grazia.
        Poi affermano che esiste salvezza anche fuori dalla chiesa cattolica, poi affermano tante altre eresie.
        Hanno ragione i sedevacantisti.
        Sono tutti esurpatori eretici i Papi dopo il Concilio

        • rty56y35e ha detto:

          La Fraternità Sacerdotale San Pio X NON E’ sedevacantista. Cerca altrove.

          • Alessandro ds ha detto:

            Non siete voi quelli che non riconoscono i Papi dopo il concilio vaticano ii?
            E siete stati riabilitati da non molto, e da non molto vi hanno dato il permesso di poter confessare?
            Sai mo devi scusare, con tutte queste ramificazioni, sette, settarelle, movimenti scismatici, a volte mi confondo.
            Comunque sto inziando veramente a rivalutare quelli che hanno rifiutato il concilio vaticano ii. Forse hanno ragione loro.

          • Boanerghes ha detto:

            Il fatto di rivalutare la Fraternità sacerdotale S. Pio X come l’unica veramente cattolica, spiega chiaramente il tuo pensiero attuale, caro Alessandro DS.
            Per me il criticare tutto e tutti, è solo una tentazione del maligno.
            Si resiste nel silenzio , nella preghiera, nel sacrificio, ben sapendo che tale situazione è stata comunque permessa dal Signore e solo il Signore la risolverà.

          • Alessandro ds ha detto:

            Arrivati al ounto dove siamo arrivati, è imoossibile che una persona “intellettualmente onesta” non inizi a chiedersi che “detiene veramente la vera dottrina”.
            E un uomo intellettualmente onesto, deve sapere che il Concilio Vaticano II , al quale tanto si appellano sacerdoti, vescovi e Bergoglio “vale meno di niente, e non possono reclamare l’infallibilità papale su quel concilio”, in quanto vengono rinnegati i maggiori dogmi cattolici.
            Vengono rinnegati altri 20 concili precedenti.
            Quel concilio non ha l’infallibilità papale.
            È invece ancora si sente parlare la gente che il concilio vaticano II vale qualcosa….

      • Alessandro ds ha detto:

        Non a caso il terzo segreto di Fatima doveva essere comunicato al mondo nel 1960, l’anno di apertura del Concilio vaticano II.
        È una coincidenza che la madonna voleva che il terzo segreto di Fatima venisse proclamato al mondo, guarda caso, lo stesdo anno del Concilio Vaticano II ?

        • giesse ha detto:

          @ Alessandro DS

          E’ proprio sicuro che Giovanni XXIII abbia aperto il CVII nel 1960?

          • Alessandro ds ha detto:

            Si, più che certo.
            La madonna a Fatima aveva ordinato che il segreto venisse rivelato nel 1960.

            “La fase preparatoria del conclio è iniziata nel 1960”
            ( dove hanno preparato tutti i documenti e gli argomenti che sarebbero stati intrapresi, dove hanno deciso di cosa dovevano dibattete e cosa dovevano proporre di cambiare, in questa fase hanno deciso di cambiare i dogmi )

            “Decreto di inizio concilio docembre 1961”

            “Svolgimento conclio 1962”

            Un Cardinale vicino a Giovanni xiii disse che il terzo segrero di fatima non riguardava affatto la conversione della Russia, ma disse che riguardava la rivoluzione nella chiesa e l’apostasia nella chiesa.
            E il concilio Vaticano II non ha portato rivoluzione nella chiesa?

  • Oggi le comiche ha detto:

    Non ho letto il libro, ne’ so come finira’. Ma dato che ci siamo…..sto tira e molla della firma 😱 😂

    Mah penso alla, purtroppo, marea di agnostici….a che facce faranno di fronte a queste “liti”. In confronto le polemiche del festival si Sanremo – per loro – saranno più sensata. 😂

    PS: ha visto ieri Tosatti che Mons. Vigano’ sarebbe stato fotografato a Monaco, irriconoscibile, vicino De Mattei?

    Saluti a tutti ☺️

    • MARIO ha detto:

      Mons. Viganò a Monaco…
      Dalla foto sembra un prigioniero politico, o un ostaggio…

      • LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI ha detto:

        Dopotutto non dimentichiamo che siamo nella grandiosa Epopea della Chiesa della Parresia, del Dialogo, dell’Accoglienza e della Missericordia.

        • mjdtht ha detto:

          Giusto, quindi missericordia verso chi lo tiene in ostaggio. Regaliamogli una gillette.

  • Creazionista ha detto:

    Io non sopporto più l’abuso della parola “confusione”. Si ha confusione quando si è storditi, non si sa che fare, ecc. La gang massonica e tutti quelli che la seguono sa benissimo cosa fare, distruggere la Chiesa, e lo fa metodicamente e intenzionalmente, senza alcuna confusione. La parola confusione dovrebbe essere bandita da noi tradizionalisti e farisei, è un paravento gratuito che si offre a quella gentaglia.

  • Stefano ha detto:

    Il libro del Papa e del card. Sarah oltre ad essere ministeriale, rappresenta un faro di luce nell oscurità di una chiesa retrograda, egocentrica, mondana, autoreferenziale, arrogante, xenofoba e razzista. Queste due ultime qualifiche perché in questi giorni, su Benedetto XVI e sul card Sarah ne ho sentite di tutti i colori proprio da quegli ambienti che oggi difendono a spada tratta l’ inquilino della suite n° 1 di s. Marta, senza che il suddetto inquilino abbia proferito una sola sillaba in loro difesa….e qui mi sono venute in mente le dichiarazioni del card. Kasper, pupillo del succitato inquilino che lo ha ricoperto di sperticati elogi fin dal suo primo angelus, al tempo del cosiddetto sinodo della famiglia, quando aveva sostanzialmente bollato come ” arretrati mentalmente e culturalmente” i vescovi africani per essersi compattamemente opposti a qualsiasi riconoscimento in ambito cattolico delle unioni tra depravati. Se non è razzismo questo….E anche quella volta il grasso e pasciuto inquilino della suddetta suite n° 1 di casa s. Marta si era guardato bene dal proferir anche solo una parola x prendere le distanze da simili farneticanti espressioni… della serie: chi tace acconsente….

  • Donna ha detto:

    Forse qualcuno potrà pensare sia sciocco, ma ho ordinato on line il libro in edizione francese appena uscito, anche se mastico poco di francese, perché ci tengo ad averlo con la copertina dove appare scritto da entrambi e non con il contributo, come l’avremo in Italia quando è prevista l’uscita più in là.
    Detto questo, questo libro ci dice che il Signore,seppur nella tempesta più nera che stiamo attraversando,non ci lascia soli,ma attraverso uomini di fede vera, ci fa giungere la sua Voce.
    Grazie a sua santità Benedetto XVI e cardinal Sarah, e a tutti quelli che operano coraggiosamente in tal senso, luci al nostro cammino.

  • Fabio ha detto:

    Sarebbe anche interessante ed opportuno approfondire come mai le vocazioni non mancano negli istituti di sensibilità Tradizionale e per quale motivo vengono sistematicamente commissariati e distrutti

    • Milli ha detto:

      Guardi, ormai non c’è bisogno di approfondire, s’è capito benissimo: massoneria.

  • Nicola Buono ha detto:

    La Madonna ad Anguera, aveva preannunciato i preti sposati ANCHE in un messaggio del 26 marzo 2013 (” un figlio cadrà nella casa di Dio….) . Allego il video del Veggente Pedro Regis che da’ la spiegazione di Maria Santissima in merito alla frase del messaggio che ci ANTICIPA I PRETI SPOSATI…

    https://www.apelosurgentes.com.br/it-it/mensagens/3796

    https://youtu.be/NEx2GbkL1h8

    • Viva Anguera ha detto:

      Nicola buono… e bravo!

      • MARIO ha detto:

        Cosa fai adesso, fai anche i complimenti a te stesso?
        Per il resto, sembra di essere nell’antro della Sibilla Cumana… con la differenza che gli oracoli della profetessa erano forse meno oscuri di questi…

        • Viva Anguera ha detto:

          MARIO, sei spanato del tutto !!!

        • Nicola Buono ha detto:

          Caro Sig Mario , io Nicola Buono e Viva Anguera siamo 2 PERSONE DIVERSE. Ma lei non se ne è mai accorto. Basterebbe confrontare gli stili e gli argomenti dei nostri POST TOTALMENTE DIVERSI GLI UNI DAGLI ALTRI. Poi non c’è nessuna Sibilla qui in quanto Maria Santissima ha spiegato al veggente Pedro Regis il significato della frase. Ma lei Sig Mario OVVIAMENTE non si è dato la pena di vedere per niente il video è quindi pontifica a vanvera. Comunque sia il messaggio è del marzo 2013 ed è impressionante ( al pari di tantissimi altri) di come si stia realizzando proprio in questi ultimi tempi . Alla faccia di chi inveisce contro queste apparizioni. Se si è contro queste Apparizioni è perché i messaggi sono clericalmente scorretti al massimo nel senso che demoliscono la Nuova Chiesa 2.0 e la sua falsa dottrina. Ed inoltre danno fastidio perché uno dopo l’altro si stanno realizzando. Cari Saluti a Viva Anguera. Io sono pensionato Telecom di 67 anni ed appassionato di Apparizioni Mariane e cerco di approfondire la mia Fede oltre che salvare l’anima vivendo in grazia di Dio.

          • Viva Anguera ha detto:

            Nicola buono e bravo… due volte!

          • MARIO ha detto:

            @ Nicola Buono (alias Viva Anguera)
            Non preoccuparti, che il filmato l’ho rivisto. E non è la prima volta… (sempre su tua istigazione).
            Ti ripeto, la Madonna non può fare come la Sibilla Cumana: prima ti da un messaggio che più oscuro non si può, e poi te lo spiega a pagamento. Tanto per fare un po’ di confusione…

            E poi cos’è questa arroganza di Pedro Regis di diffidare chiunque osi, all’interno della gerarchia ecclesiastica (a qualunque livello, anche il più alto), dare un giudizio negativo o interpretazioni diverse dalle sue ai suoi presunti messaggi. Cose mai viste nelle apparizioni riconosciute dalla Chiesa…

  • Natan ha detto:

    Non la pensa alla stessa maniera don Massimo Naro ,presbitero siculo….che scrive sulle ” Formiche” che il pezzo è datato… E poi sono solo 30 pagine

    • Lucy ha detto:

      Don Massimo Naro chi ?

    • Luca Antonio ha detto:

      “…il pezzo e’ datato…. E poi sono solo 30 pagine. ”
      Povero prete… che anziche’ chiedersi se lo scritto sia Vero, riduce se se stesso e il suo ministero ad un commento editoriale per svilire Benedetto XVI.
      Che miseria umana…

      • stilumcuriale emerito ha detto:

        E poi sono solo 30 pagine.
        Come se il valore di uno scritto dipendesse dal numero di pagine o di parole! Mah !

    • Milli ha detto:

      Ma scusate, noi dobbiamo credere a questo don Massimo o piuttosto alle lettere intercorse tra il card.Sarah e Benedetto XVI che sono state rese pubbliche?
      Ovviamente la mia è una domanda retorica.

      • Lucy ha detto:

        Cara Milli non c’è bisogno di porsi la domanda se credere a un don Carneade o a Papa Benedetto ; tra le altre cose mentre il testo di Papa Benedetto è limpido , chiaro , logico e consequenziale , l’articoletto di don Carneade è criptico , involuto , contorto .Un abisso.

  • Viva Anguera ha detto:

    Per tutti coloro che negano l’evidenza dei fatti ecclesiali,
    in quanto ignari, ottusi, allocchi, succubi, collusi o leccapiedi.
    Una dedica speciale per il SOMMO ILLUSO e i suoi MISEREVOLI PASDARAN,
    in particolare quelli che – lautamente stipendiati – operano presso la CIVC-SVA.
    https://cronicasdepapafrancisco.files.wordpress.com/2019/09/08-bergoglio-ombra-2.jpg
    http://www.congregazionevitaconsacrata.va/content/vitaconsacrata/it/congregazione/organigramma.html

    DAI MESSAGGI MARIANI di ANGUERA:
    https://www.apelosurgentes.com.br/it-it/mensagens/
    https://gloria.tv/video/s6UVTaQQhfGY3Du7ixyPKvpPc
    «Cari figli, un ordine verrà dato e ci sarà grande danno nella formazione dei giovani nei seminari. Soffro per quello che viene per voi» (Messaggio, 19 gennaio 2010).

    Dal momento che il celibato non sarà più obbligatorio in senso assoluto, saranno forse invitati a trovarsi una fidanzata, per valutare la possibilità di essere ordinati dopo il loro matrimonio? A pensar male si fa peccato, ma in genere ci si azzecca!
    Vergine Santa, ordina al tuo Figlio Gesù che faccia finire al più presto questa tragica commedia!

    • il niente ha detto:

      “Vergine Santa, ordina al tuo Figlio Gesù che faccia finire al più presto questa tragica commedia!”

      La Madre di Dio ORDINA?? Ricordati che il Figlio è Dio onnipotente, al quale nessuno può ordinare un bel niente, nemmeno la Madonna per quanto santissima sia…

      • MARIO ha detto:

        Fratello NIENTE, cosa pretendi che impari questo qua da Anguera. Oltre ad insultare… un bel niente.
        Porta pazienza e perdona loro, perché non sanno quello che dicono.

        • Il niente ha detto:

          In effetti è questo il problema: molti fedeli sanno tutto di un qualcosa che però non è essenziale, ma accessorio.

          Non voglio togliere nulla a una apparizione mariana, accreditata o dubbia che sia. Ma che senso o vantaggio può mai portare il sapere tutto o molto di un evento mentre si ignorano i canoni della nostra fede?
          Non dovrebbero prima conoscere PERFETTAMENTE la Scrittura e il Catechismo della Chiesa Cattolica e poi, se avanza tempo (tanto non avanzerebbe) dedicarsi anche ad altro?

          E’ questo, a mio avviso, il difetto di molti devoti, dediti alle apparizioni o cose simili…e tal difetto, sempre a mio modesto avviso, non fa bene alla Chiesa intesa come corpus di membra che dovrebbero essere unite nella perfetta conoscenza delle cose che ci tengono appunto unite.

          Quindi, Viva Anguera: la esorto ad approfondire il depositum fidei almeno un po’ di più di quanto approfondisce la questione ‘Anguera’

        • Viva Anguera ha detto:

          Vedo che leggete con attenzione. Mi compiaccio!