“MALADETTO SIA TU CHE TACESTI!”. IL GRIDO DI BENEDETTO E DI SARAH

16 Gennaio 2020 Pubblicato da

 

Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, troll, infiltrati, disturbatori e compagnia cantante, questa mattina dal profondo del mio raffreddore ho trovato un regalo nella posta: i testi del libro di Benedetto XVI e del card. Sarah – sì, del libro scritto da entrambi –.

Una rapida lettura dell’introduzione, della conclusione (scritte a quattro mani dai due) e della divisione in pagine dell’opera ha messo a nudo tutta la quantità di menzogne che i colleghi, americani, inglesi, francesi spagnoli argentini italiani ecc. legati alla corte del Pontefice regnante hanno messo in piedi per cercare di sminuire l’importanza di questo testo, evidentemente pensato e scritto da entrambi. No, Benedetto non è un povero vecchietto rincitrullito, come le più basse forme di vita dello stagno giornalistico vaticano hanno cercato di far credere; il card. Sarah non ha carpito la buona fede di nessuno, circuendo un anziano rimbambito (non potrò mai dimenticare il tweet con cui Austen Ivereigh lanciava l’hashtag #elderabuse #abusodi anziani. È qualcosa che inquadra a vita una persona, una radiografia dell’anima).

Qui sotto trovate alcuni brani della presentazione, scritta da Nicolas Diat, dell’introduzione e della conclusione, scritte da ENTRAMBI gli autori. Nel libro la parte di Joseph Ratzinger va da pag. 21 a pag. 55. Difficile liquidarla come qualche cosa di trascurabile. La parte di Sarah è più ampia. Ma è evidente che il testo cammina su quelle due gambe.

Posso dire che cosa mi ha colpito? Il riferimento a San Paolo, nella conclusione firmata da entrambi: 《In questi tempi difficili l’unico timore che ciascuno dovrà avere sarà di sentirsi dire un giorno da Dio «quella dura parola con riprensione […]: “maladetto sia tu che tacesti”》.Sono parole che possono rimbombare nelle orecchie di quanti di noi?

Vista la realtà del libro, la toppa imposta dal regime – ritirare la firma – assume contorni ridicoli, e appare sempre di più come una botta impotente di rabbia argentina, un travaso di bile non controllato. Il libro è lì, una testimonianza drammatica ed eloquente.

Nicolas Diat

“Per quale ragione il Papa emerito ha desiderato collaborare con il Cardinale Sarah? I due sono molto amici e intrattengono una regolare corrispondenza per condividere punti di vista, speranze e preoccupazioni.

Nell’ottobre 2019, il Sinodo per l’Amazzonia, un’assemblea di vescovi, religiosi e missionari, dedicato al futuro di questa immensa regione, ha rappresentato in seno alla Chiesa un’occasione di riflessione, nella quale è stato variamente messo a tema l’avvenire del sacerdozio cattolico. Da parte loro, Benedetto XVI e il Cardinale Sarah avevano iniziato a scambiarsi scritti, pensieri e proposte già sul finire dell’estate, per incontrarsi poi allo scopo di conferire la maggior chiarezza possibile alle pagine che ora seguiranno.

Il testo di Benedetto XVI s’intitola molto sobriamente: Il sacerdozio cattolico. Il Papa emerito precisa da subito la sua impostazione: «Alle radici della grave situazione in cui versa oggi il sacerdozio, si trova un difetto metodologico nell’accoglienza della Scrittura come Parola di Dio». L’affermazione è severa, inquietante, quasi incredibile.

Benedetto XVI non ha voluto affrontare da solo una questione così delicata. La collaborazione del Cardinale Sarah gli è parsa naturale e importante. Il Papa emerito conosce la profonda spiritualità del Cardinale, il suo spirito orante, la sua saggezza. Si fida di lui. Nella Prefazione a La forza del silenzio, durante la Settimana Santa 2017, Benedetto XVI scriveva: «Il Cardinale Sarah è un maestro dello spirito che parla a partire dal profondo rimanere in silenzio insieme al Signore, a partire dalla profonda unità con lui, e così ha veramente qualcosa da dire a ognuno di noi. Dobbiamo essere grati a Papa Francesco di avere posto un tale maestro dello spirito alla testa della Congregazione che è responsabile della celebrazione della Liturgia nella Chiesa».

L’intento degli Autori è perfettamente restituito in questa affermazione tratta dalla comune Introduzione al volume: «La vicinanza delle nostre preoccupazioni e la convergenza delle nostre conclusioni hanno fatto sì che prendessimo la decisione di mettere a disposizione di tutti i fedeli il frutto del nostro lavoro e della nostra amicizia spirituale, sull’esempio di sant’Agostino».

Il quadro è semplice. Due vescovi hanno voluto riflettere. Due vescovi hanno voluto rendere pubblico il frutto della loro eminente ricerca. Il testo di Benedetto XVI è di grande finezza teologica. Quello del Cardinale Sarah possiede un’indubitabile forza catechetica. Gli argomenti si incrociano, le affermazioni si completano, le intelligenze sono reciprocamente stimolate.

 

Benedetto XVI e il Cardinale Sarah hanno voluto aprire e chiudere questo libro con due testi composti a quattro mani. Nella loro Conclusione scrivono: «È urgente, necessario, che tutti, vescovi, sacerdoti e laici, non si facciano più impressionare dai cattivi consiglieri, dalle teatrali messe in scena, dalle diaboliche menzogne, dagli errori alla moda che mirano a svalutare il celibato sacerdotale».

Evidentemente, il Papa emerito e il Cardinale Sarah non hanno affatto voluto nascondere la propria inquietudine. Conoscono, però, fin troppo bene sant’Agostino, al quale fanno spesso riferimento, per non sapere che l’amore ha sempre l’ultima parola.

 

PERCHÉ AVETE PAURA? Introduzione degli Autori

Ci siamo incontrati in questi ultimi mesi, mentre il mondo rimbombava del frastuono provocato da uno strano sinodo dei media che aveva preso il sopravvento sul Sinodo reale. Ci siamo confidati le nostre idee e le nostre preoccupazioni. Abbiamo pregato e me- ditato in silenzio. Ogni nostro incontro ci ha reciprocamente confortati e pacificati. Sviluppate attraverso sentieri differenti, le nostre riflessioni ci hanno quindi portato a scambiarci alcune lettere. La prossimità delle nostre preoccupazioni e la convergenza delle nostre conclusioni hanno fatto sì che, sull’esempio di sant’Agostino, prendessimo la decisione di mettere a disposizione di tutti i fedeli il frutto del nostro lavoro e della nostra amicizia spirituale.

Anche noi, come lui, possiamo dire: «Silere non possum! Non posso tacere! […]. So quanto mi sarebbe pernicioso il silenzio! Non penso, infatti, di passare il tempo nelle cariche ecclesiastiche soddisfacendo la mia vanità, penso invece che, delle pecore che mi sono state affidate, renderò conto al principe di tutti i Pastori».

In quanto vescovi, portiamo in noi la sollecitudine verso tutte le Chiese. Con un grande desiderio di pace e unità, offriamo dunque a tutti i nostri fratelli vescovi, sacerdoti e fedeli laici di tutto il mondo il frutto dei nostri colloqui.

Lo facciamo con uno spirito d’amore per l’unità della Chiesa. Se l’ideologia divide, la verità unisce i cuori. Interrogare la dottrina della salvezza non può che unire la Chiesa attorno al proprio divino Maestro.

Lo facciamo con uno spirito di carità. Ci è parso utile e necessario pubblicare questo lavoro in un momento in cui gli animi sembrano essersi placati. Ciascuno potrà completarlo o criticarlo. La ricerca della verità non può compiersi se non a cuore aperto.

Presentiamo, quindi, fraternamente queste riflessioni al popolo di Dio e, naturalmente, in atteggiamento di filiale obbedienza, a Papa Francesco.

Signore, salvaci! Periamo! Il Signore dorme mentre infuria la tempesta. Sembra abbandonarci ai flutti del dubbio e dell’errore. Siamo tentati di arrenderci alla disperazione. I flutti del relativismo sommergono da ogni lato la barca della Chiesa. Gli Apostoli hanno avuto paura. La loro fede si è raffreddata. Anche la Chiesa talvolta sembra vacillare. Nel cuore della tempesta, la fiducia degli Apostoli nella potenza di Gesù sembra venire meno. Viviamo anche noi questo mi- stero. Sentiamo, tuttavia, di trovarci in una pace profonda, perché sappiamo che colui che governa la barca è Gesù. Siamo consapevoli che essa non potrà mai affondare, che essa soltanto potrà condurci al porto della salvezza eterna.

Benedetto XVI Robert Cardinale Sarah

Città del Vaticano, settembre 2019

 Conclusione degli autori

Al termine della nostra riflessione, avvertiamo la necessità di confessare il nostro amore per la Chiesa. Abbiamo voluto donarle la nostra vita come Cristo le ha offerto la propria. Non l’abbandoneremo mai! Sulla mano destra indossiamo l’anello che ci ricorda che le siamo legati con un’alleanza definitiva.

È unicamente il nostro amore per la Chiesa che ci ha spinti a impugnare la penna per voi.

Viviamo con tristezza e sofferenza questi tempi difficili e travagliati. Era nostro preciso dovere richiamare la verità sul sacerdozio cattolico. Con esso, infatti, si trova messa in discussione tutta la bellezza della Chiesa. La Chiesa non è soltanto un’istituzione umana. È un mistero. È la Sposa mistica di Cristo. È quanto il nostro celibato sacerdotale non cessa di rammentare al mondo.

È urgente, necessario, che tutti, vescovi, sacerdoti e laici, non si facciano più impressionare dai cattivi consiglieri, dalle teatrali messe in scena, dalle diaboliche menzogne, dagli errori alla moda che mirano a svalutare il celibato sacerdotale.

È urgente, necessario, che tutti, vescovi, sacerdoti e laici, ritrovino uno sguardo di fede sulla Chiesa e sul celibato sacerdotale che protegge il suo mistero.

Tale sguardo sarà il miglior baluardo contro lo spirito di divisione, contro lo spirito partitico, ma anche contro l’indifferenza e il relativismo.

In questi tempi difficili l’unico timore che ciascuno dovrà avere sarà di sentirsi dire un giorno da Dio «quella dura parola con riprensione […]: “maladetto sia tu che tacesti”. Oimè, non più tacere! Gridate con cento migliaia di lingue. Veggo che, per tacere, il mondo è guasto, la Sposa di Cristo è impallidita, toltogli è il colore, perché gli è succhiato il sangue da dosso, cioè […] il sangue di Cristo, che è dato per grazia […]. Non dormite più in negligenzia; adoperate nel tempo presente ciò che si può».

§§§

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78 commenti

  • Faramir ha detto:

    Se si crea un popolo di credenti consapevoli, capaci di usare la propria testa, di valutare con obiettività le situazioni, di confrontarsi senza sospetto o pregiudizio, di saper rendere ragione con tranquillità e competenza, si può sperare, al bisogno, di trovare credenti credibili…e capaci di difendere positivamente la causa.
    Diversamente molto meno.
    Un sereno esame di coscienza possono farlo tutti: tradizionalisti o innovatori !

  • Milli ha detto:

    Riporto questa notizia, perché non mi sembra così insignificante.
    https://www.ilmessaggero.it/vaticano/castel_gandolfo_vigna_vigneto_sradicata_papa_benedetto-4984662.html

  • newman ha detto:

    @Domanda per … (16.01.20/7:28 p.m.)
    Una domanda a Lei, se permette. E’ forse intenzionale la Sua storpiatura del nome di Mons. Gänswein, di colui che Lei nomina Ge-schwein, cioé maiale o porco?

    • DOMANDA PER TOSATTI ha detto:

      No, trattasi di errore di scrittura; nessuna intenzionalita’, non ne ho motivo.

  • Riccardo ha detto:

    “Presentiamo, quindi, fraternamente queste riflessioni al popolo di Dio e, naturalmente, in atteggiamento di filiale obbedienza, a Papa Francesco.”

    L’ultima virgola…

  • Virro ha detto:

    Fuori tema?
    Papa Francesco dice : I CRISTIANI INCOERENTI SONO DI SCANDALO
    e papa Bergoglio!?
    e i gesuiti!?
    e Avvenire!?
    Ah ah ah ah….

    • Milli ha detto:

      Ormai è abitudine consolidata accusare gli altri di ciò che fanno loro.
      Qualcuno ci crede ancora, eh!

  • DOMANDA PER TOSATTI ha detto:

    @Tosatti
    Lei essendo giornalista forse potrebbe gettare luce su un particolare non secondario. Se io commissiono ad un editore la pubblicazione di un libro cio’ avviene con un contratto.
    Dunque: chi puo” “ordinare” agli editori di rimuovere la firma di BXVI ? Se il mandato non fu conferito da Geschwein ma firmato a 3 mani tra Sarah, Benedetto e l’editore, a che titolo Geschwein ottiene la rimozione della firma ?
    Nessuno puo’ prevaricare un contratto commerciale, se non
    in forza di una disposizione di un giudice, che certo non e’ ne’ Geschwein ne’ Bergoglio.

  • Catholicus ha detto:

    C’è un messaggio per i sacerdoti, vescovi, arcivescovi, cardinali, frati, suore, monaci/che (per tutti i consacrati, insomma), proveniente dal loro capo supremo, non da quello pro-tempore, passato ormai nelle fila del Nemico, ed al quale ultimo pertanto non è più dovuta alcuna obbedienza, alcun ascolto.
    https://apostatisidiventa.blogspot.com/2018/09/signori-in-carrozza.html)
    http://www.corsiadeiservi.it/it/default1.asp?page_id=1983

  • Pensierominimo ha detto:

    “Ci siamo incontrati in questi ultimi mesi, mentre il mondo rimbombava del frastuono provocato da uno strano sinodo dei media che aveva preso il sopravvento sul Sinodo reale”: è questo paracadute introduttivo che purtroppo disdice in un impianto che ha per obiettivo il ripristino della verità. Al di là delle discussioni sinodali di cui poco è trapelato, non mi pare che il multiforme e quanto meno raccapricciante ossequio alle pachiamame che tutti hanno potuto vedere sia stata una esagerazione mediatica. A difendere l’indifendibile non si fa mai una bella figura, mentre a sostenere la verità con forza e coraggio (proprio perché non si può tacere), si dimostra davvero di esser grandi.

    • Dubia ha detto:

      Io leggo diversamente quella frase, ovvero che vogliono dire che lo spirito del mondo e’ penetrato in quello che doveva essere un sinodo cristiano, trasformandolo in un sinodo anticristiano, del quale grazie ai media abbiamo avuto ampia e triste notizia.

      • Adriana ha detto:

        DUBIA ,
        può anche darsi che abbia ragione , ma …le sembra “normale ” doversi aggrovigliare la mente nel tentativo di decifrare un linguaggio ” ecclesiastico ” moderno che
        appare oscuro come -Le isvetzia – , o come l’Oracolo di Delfi ? Santo cielo , allora è meglio ” La Settimana Enigmistica ” ,che è anche più ” caritatevole ” perchè ti rivela le soluzioni la puntata successiva .

        • Milli ha detto:

          Faccio notare che la Pachamama non l’hanno fatta entrare i media dentro il Vaticano e in Santa Maria Traspontina

  • Sulcitano ha detto:

    Sia gloria e onore a Cristo Signore. Ringraziamo il nostro Dio Uno e Trino che vive e regna nei secoli dei secoli.Amen!!!
    SIA LODATO GESÙ CRISTO!

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Sui meccanismi di difesa ha insegnato di più Skinner con le sue gabbie, i suoi topi e i suoi piccioni che non secoli e secoli di astratte riflessioni di filosofi e sapienti e sapientoni vari.
    Evitamento, fuga, aggressione, sono le tre risposte naturali degli organismi viventi di fronte alle minacce. E sono anche le risposte di Papa Francesco e del Vaticano di fronte al libro di Ratzinger & Sarah.
    PS: Gudafetrnun everibodi da parte di un pensionato obsoleto che non dovrebbe parlare e stare al suo posto, ma è un ostinato che non ci sta.

  • Gian ha detto:

    Che dire, questo lo scenario desolante, dopo quasi sette anni di follia “ecumenica”.
    Da mister Pachapapa – che come gesuita non doveva essere nemmeno vescovo e la mafia ha fatto ‘papa’ – non voglio ricevere manco una finta benedizione.
    Bacio piuttosto le mani consacrate all’ultimo prete, fosse pure un ubriacone, e da peccatore pentito gli chiederei l’assoluzione. Quel: “Maledetto sia tu che tacesti” mi risuona sempre nella mente.
    Sarà merito del catechismo di San Pio X, imparato a memoria per la Prima Comunione, se mi si accendono mille spie di allarme quando mi capita di ascoltare le ‘catechesi’ dell’argentino: non basta una cosa da Papa tra tante bestialità per riuscire a nascondere le eresie.
    Altro che amazzonia, ecologia e migranti… L’imbonitore che nei villaggi western decantava la bontà di improbabili intrugli miracolosi era più credibile.

  • Elisa ha detto:

    Se volessi scrivere a Benedetto XVI, si può? E a quale indirizzo?

    • wp_7512482 ha detto:

      Credo Monastero Mater Ecclesiae, Città del Vaticano 00100 Roma.

      • Gabriele ha detto:

        Eh però bisogna scrivere qualcosa che passi la censura di Gaenswein

      • Elisa ha detto:

        Grazie mille

        • Boanerghes ha detto:

          Ho scritto a Benedetto XVI una prima volta circa due anni fa e mi rispose dopo 15 giorni. Lui o il segretario, non lo so.
          In questa prima lettera gli manifestai il mio affetto per quanto aveva fatto come prefetto della congregazione per la dottrina e la fede durante il pontificato di Giovanni Paolo II e del profondo dispiacere del tentativo odierno di vanificate la croce di Cristo.
          Ho scritto una seconda volta facendo un riferimento alla questione dottrina – pastorale, dopo Amoris laetizia.
          Ma non ho ricevuto risposta.
          Credo che in questo momento sarà estremamente difficile avere una risposta, sono molti che scrivono e la posta non la apre Lui.

  • Andrea ha detto:

    https://tg24.sky.it/mondo/2020/01/16/papa-francesco-scalfari.html

    Ancora con questa storia dell’obbedienza a Francesco e del tentativo di correzione filiale discreta… ecco qua la risposta… tanto per ricordare ancora una volta a questi uomini di Chiesa che tale via non solo è inutile ma è mortificante per molti di coloro che assistono. Proporrei anche il tentativo di correzione al diavolo visto che ci siamo. Che farsa…
    Bergoglio con una mano distrugge la Chiesa e con l’altra chiede di pregare per lui! E non si rendono conto nemmeno da ciò di quanto è determinato nel suo compito questo apostata. Boh…

  • Alessandro ds ha detto:

    E dulcis in fundo, la gang di Bergoglio si è affrettata a organizzare un intervista con Scalfari.
    Dove “millantano che Benedetto XVI” ha contattato Bergoglio per dimostrargli solidarietà e appoggio, a causa di questi cattivoni che ce l’hanno con lui.
    ( cosa ovviamente mai successa )
    Mi fa pena, sia Scalfari che Bergoglio.
    Mi fanno pena, come quando vedo un gatto schiacciato moribondo sul ciglio della strada.
    https://www.ilpost.it/2020/01/16/intervista-scalfari-papa/

  • Giov ha detto:

    “e, naturalmente, in atteggiamento di filiale obbedienza, a Papa Francesco.
    Signore, salvaci! Periamo!”

    Cos’è il genio. Queste due righe dicono tutto.

    (E cmq: Benedetto è il Santo, Sarah il Predicatore, e Viganò il Guerriero. Nessuno meglio di loro tre può provare a salvare la Chiesa. Se falliscono loro… è finita)

    • TITTOTAT ha detto:

      Capisco che il sentimento nazionale degli italiani è l’invidia fino alla morte, ma a fianco del Papa, del cardinale e del vescovo hai dimenticato di mettere i sacerdoti don Alessandro M. Minutella ed don Enrico Roncaglia, con la certezza che se Sarah e Viganò defezioneranno, i dileggiati sacerdoti lotteranno fino al martirio. Non è la fine ma solo l’inizio del triofo della vera Chiesa

  • Gabriele ha detto:

    I flutti del relativismo sommergono da ogni lato la barca della Chiesa… l’allarme dei due autori non si limita al celibato, vuol dire che Ratzinger sa tutto ciò che è successo in questi anni. I media si sono limitati al celibato, ma la stroncatura del papa emerito su ciò che sta combinando il suo successore è totale.

  • Adriana ha detto:

    Il Card. Marx , la svolta e il Sinodo Interno …
    https://www.ilgiornale.it/news/cronache/preto-sposati-e-diaconesse-ecco-rivoluzione-dei-vescovi-1812210.html
    Temo che in Allegmeine così come a Roma si voglia far
    ” svoltare ” la barca di Pietro in un senso o nell’altro , ma sempre partendo dalla foce del fiume per risalire alla sorgente senza che nessuno si accorga di quanto la portata della sorgente sia stata ridotta e le sue acque inquinate da sessanta e più anni di relativismo conciliaristico .

    • Iginio ha detto:

      Che sarebbe “Allegmeine”? Il nome di un giornale scambiato per quello di un Paese?

  • Ro ha detto:

    E’ possibile far girare il pdf originale in italiano? Qui da noi arriverà solo l’edizione censurata?

  • Maria Cristina ha detto:

    Vorrei portare alla vostra attenzione una notizia che e’ stata data che io sappia solo dal Messaggero: e’ stata letteralmente sradicata e distrutta la Vigna di Benedetto XVI nei Giardini di Castel Gandolfo, pochi giorni fa. Per ordine di chi?
    Era una Vigna piantata in occasione del salita al soglio di Pietro di Benedetto, con vitigni particolari donati da viticoltori cattolici, come omaggio a colui che si era definito “ un umile operaio nella Vigna del Signore”
    La Vigna del Signore e’ stata sradicata, mentre nei Giardini Vaticani pochi mesi prima la Pachamama, un idolo peruviano estraneo alla fede cattolica, e’ stata riverita in pompa magnata cardinali e prelati.
    La Vigna sradicata, l’ Idolo intronizzato: in queste due immagini sta la REALTA’ della Chiesa del nostro tempo. Il resto e’ chiacchiera.

    • Dubia ha detto:

      Forse per piantare qualche ulteriore albero dall’Amazzonia…
      Speriamo non arrivi anchecl’ordine di demolizione per il Mater Ecclesiae

    • Milli ha detto:

      Le ipotesi sono due:
      1) le piante erano molto malate, per mancanza dei giusti trattamenti preventivi (es. poltiglia bordolese)
      2) dispetto e ripicca.

      • Milli ha detto:

        Aggiungo che di solito non si estirpano i vigneti prima di 30 o 40 anni (ma possono durare di più)
        Se hanno semplicemente tagliato e non hanno estirpato tutte le radici con un escavatore c’è un buon 70% di probabilità che ricaccino.
        😊

    • Adriana ha detto:

      MARIA CRISTINA ,
      ” Chi si somiglia si piglia ! ” : anche tra ” cinghiali ” .

    • Lucy ha detto:

      Maria Cristina ieri abbiamo letto e girato il testo.Da piangere per una devastazione senza motivo , o meglio il motivo c’è ,che neanche Attila che si fermò davanti a un pontefice.

    • Sconsolata ha detto:

      @ Maria Cristina,
      rappresentazione plastica dello sradicamento in atto dell’ altra Vigna, quella del Signore. Per carenza di operai o inconcludenza di quelli “arruolati? E per che cosa poi? Per costruire una non ben definita “stradina” verso percorsi delineati con stupefacente dovizia di garanzie da libro dei sogni?

  • Pier Luigi Tossani ha detto:

    c’è questo commento di De Mattei:https://www.corrispondenzaromana.it/il-vero-pasticcio-e-la-coabitazione-dei-due-papi/

    “(….)Dalla vicenda emerge però un ben più grave pasticcio, che è quello della innaturale coabitazione in Vaticano dei due Papi, soprattutto quando uno di loro, Benedetto XVI, dopo aver rinunciato al pontificato conserva il nome, mantiene la veste bianca, impartisce la Benedizione Apostolica, che spetta solo al Sommo Pontefice e rompe ancora una volta il silenzio a cui si era votato dimettendosi. In una parola si considera Papa, sia pure “emerito”.

    Questa situazione è la conseguenza di un grave errore teologico del cardinale Ratzinger. Conservando il titolo di Papa emerito, come avviene per i vescovi, egli sembra ritenere che l’ascesa al Pontificato imprima sull’eletto un carattere indelebile analogo a quello sacerdotale. In realtà i gradi sacramentali del sacerdozio sono solo tre: diaconato, presbiterato ed episcopato. Il pontificato appartiene ad un’altra gerarchia della Chiesa, quella di giurisdizione, o di governo, di cui costituisce l’apice. Quando viene eletto, il Papa riceve l’ufficio della suprema giurisdizione, non un sacramento dal carattere indelebile. Il sacerdozio non si perde neanche con la morte, perché sussiste “in aternum”. Si può invece “perdere” il pontificato, non solo con la morte, ma anche in caso di volontaria rinuncia o di manifesta e notoria eresia. Se rinuncia ad essere pontefice, il Papa cessa di essere tale: non ha diritto a indossare la veste bianca né ad impartire la benedizione apostolica. Egli, dal punto di vista canonico, non è neanche più un cardinale, ma torna ad essere un semplice vescovo. A meno che la sua rinuncia non sia invalida: ma questo, nel caso di Benedetto XVI, dovrebbe essere provato. Di fatto il titolo di Papa oggi viene attribuito sia a Francesco che a Benedetto, ma certamente uno di essi è abusivo, perché uno solo può essere il Papa nella Chiesa.

    La storia della Chiesa ha conosciuto Papi e antipapi che si sono combattuti, ma ognuno di essi scomunicava l’altro e la chiarezza imponeva delle scelte, come avvenne nel Grande Scisma d’Occidente, in cui tutta la Cristianità si trovò scomunicata, dall’uno o dall’altro Papa e i fedeli furono costretta a prendere posizione Ciò che non è mai accaduto è che due Papi si riconoscano entrambi come legittimi e manifestino reciprocamente rispetto e riverenza, salvo combattersi dietro le quinte per interposta persona. Cercare di metterli pubblicamente uno contro l’altro, è un’impresa improba, smentita dai fatti e destinata al fallimento. Non c’è un Papa “buono”, e un “papa “cattivo”. Non ci sono due Papi. C’è solo una grande confusione, destinata ad aumentare.

    Che cosa accadrà infatti quando il processo di liquidazione del celibato ecclesiastico, avviato ufficialmente dal Sinodo sull’Amazzonia, sarà portato avanti dal “percorso sinodale” della Conferenza episcopale tedesca? Lascerà papa Francesco via libera ai vescovi tedeschi? E cosa dirà Benedetto XVI di fronte al “percorso” dei suoi confratelli tedeschi, che annunciano di voler dare «valore obbligatorio» alle loro decisioni in Germania? Da parte sua il cardinale Sarah confermerà la «filiale obbedienza a papa Francesco» che manifesta nel suo comunicato stampa del 14 gennaio o unirà la sua voce a quella dei cardinali che intendono resistere al processo di autodemolizione della Chiesa, seguendo l’insegnamento apostolico: «si deve obbedire più a Dio che agli uomini» (At 5, 29)? E’ l’ora della chiarezza, non della confusione”.

    Nella circostanza, segnalo questo, importante, del prof. Enrico Maria Radaelli

    https://cooperatores-veritatis.org/2020/01/15/dalla-pachamama-a-gesu-e-maria-meticci-quando-si-calpesta-il-dogma-tutto-e-possibile/

    • anonimo lituano ha detto:

      Chiedo scusa, ma il De Mattei teologo mi fa ridere…
      Benedetto XVI è papa perché non ha mai rinunciato, se non “all’esercizio attivo” del ministero petrino.
      Sta qui l’anomalia a viste umane, ma non si tratta di un problema “politico”.

      • Pier Luigi Tossani ha detto:

        @anonimo

        non importa che ti scusi, basta che leggi quello che ha scritto De Mattei, ed eventualmente porti qualche argomento.

        • Boanerghes ha detto:

          Questa situazione è la conseguenza di un grave errore teologico del cardinale Ratzinger.

          Questa affermazione è solo una grande fesseria.
          Se ha mantenuto il nome, l’abito e altro, l’ha fatto e con piena scienza e consapevolezza.
          Semmai, la questione andava affrontata subito. Ma Benedetto ha risposto subito con i fatti.
          E non è una persona superficiale.
          Sa sempre quello che fa e afferma, con lucidità.
          Semmai, siamo noi che difettiamo di questo.

        • anonimo lituano ha detto:

          Intendo semplicemente che correggere Ratzinger sul piano teologico, per di più su un tema di tale spessore, mi appare diciamo così… risibile.
          De Mattei ragiona per categorie politiche, per questo raramente c’azzecca anche quando pretende di occuparsi di diritto canonico. Ci vuole l’umiltà di saper stare nel proprio campo.

          Per concludere, don Georg in una occasione ha parlato di stato d’eccezione: a me pare più che evidente. Benedetto se ne fa protagonista consapevole nei modi verso i quali si sente ispirato, e ha dichiarato espressamente, al momento di rinciare al governo, di affidarsi al Signore che guiderà la Sua Chiesa. Questo affidamento è tutt’altro che passivo, io ne prendo atto e ne sono grato.

          Dire che Benedetto non è Papa è negare l’evidenza.

      • marzio ha detto:

        Credo che De Mattei volesse semplicemente ed elegantemente criticare la rinuncia di BXVI. In effetti, il problema è nato lì e non c’è dubbio, munus o ministerium, che due papi ci sono e che la pensano in maniera diametralmente opposta. Bergoglio è artefice di molto male, ma la porta gliel’ha aperta Benedetto. Chissà perchè? Credo che non lo sapremo mai ma le cause devono essere state molto gravi

  • Rafael Brotero ha detto:

    Caro dott. Tosatti, so che non sarà pubblicato, ma non posso tacere.
    In risposta al libro di Benedetto XVI/Sarah, Des profondeurs de nos coeurs, Berggy prepara un libro a quattro mani con monsignorina Ricca: Des profondeurs de nos culs.

  • Lucy ha detto:

    Su questa vicenda tutto è stato detto e anche i sassi hanno capito da che parte sta la Verità .Ma andando al di là di questa pagina tragica per la chiesa ( con qualche nota farsesca come il comunicato di Gaenswein ),pongo una semplice domanda. Bergoglio al ritorno da Panama a proposito del celibato disse :”Mi viene in mente una frase di Paolo VI – preferisco dare la vita prima di cambiare la legge sul celibato -e aggiunse :” penso che il celibato sia un dono per la chiesa”.Ma allora perchè non ringraziare pubblicamente ( come fece per Kasper al primo Angelus) gli eminenti autori del libro che difende quel “dono ” ,per avergli dato modo di approfondire il tema del celibato e offerto spunti di verità storica e teologica utili per l’Esortazione ?.

    • Boanerghes ha detto:

      Perché il suo intento è di creare una profonda breccia nel celibato sacerdotale.
      Il modo di procedere è sempre lo stesso, e cioè dire una cosa e poi il contrario, dire che la dottrina non si tocca e poi con motivi pastorali scardinare di fatto la verità di fede.

  • LUCIA DI FATIMA ha detto:

    Se un uomo picchiasse pubblicamente una donna, se anche chiedesse scusa, scatterebbe immediatamente un processo con tutte le femministe di sinistra pronte a stracciarsi le vesti, se invece un Papa, Comunista e Ateo, picchia una donna in mondovisione e poi chiede scusa, le femministe tacciono, i magistrati pure, e i media inneggiano alla sua autenticità e umiltà, mentre della vittima si sono completamente perse le tracce e non frega niente a nessuno…

  • Elia ha detto:

    Quando Benedetto era solo cardinale, profetizzò
    “Avremo presto, preti ridotti al ruolo di assistenti sociali e il messaggio di fede ridotto a visione politica.Tutto sembrerà perduto, ma al momento opportuno, proprio nella fase più drammatica della crisi, la Chiesa rinascerà.
    Sarà più piccola, più povera, quasi catacombale, ma anche più santa. Perché non sarà più la Chiesa di chi cerca di piacere al mondo, ma la Chiesa dei fedeli a Dio e alla sua legge eterna.
    La rinascita sarà opera di un piccolo resto, apparentemente insignificante eppure indomito, passato attraverso un processo di purificazione. Perché è così che opera Dio. Contro il male, resiste un piccolo gregge”.
    Card. Joseph Ratzinger

  • giulia anna meloni ha detto:

    grazie dr.Tosatti di tutto questo lavoro fatto per amore della verità.

  • marco ha detto:

    Credo che bisognerebbe andare indietro di secoli per trovare un simile squallore in Vaticano e ambienti limitrofi.
    Ma penso anche che il “maledetto sia tu perché tacesti” si possa dire a quasi tutti a partire dai “dubia”.Che non avevano la firma di Sarah ma di solo 4 cardinali.Che hanno tutti pagato.Il problema dei preti sposati è importantissimo. Ma tutte le altre eresie ed apostasie? Ho letto da un ottimo sacerdote che in fondo,se l’apostasia non è resa obbligatoria…..Cioè la Chiesa può benissimo vivere con ortodossi ed apostati?Siamo alla follia.Di certo la gran parte della chiesa è con Bergoglio.È troppo comodo ai nostri tempi avere una chiesa così.Ma la Chiesa vive anche con pochi. Che,se Dio vuole,saranno il seme dei tempi che verranno.Che oggi,viste le cose del mondo,sembrano tremendi.Ma tutto è nelle mani di Dio.Che ha detto che la Sua Chiesa non morirà mai.

    • Angelo Cattivo ha detto:

      La ringrazio perché e’ la domanda che pongo da giorni. Non dubito che Benedetto sia intervenuto. Mi chiedo PERCHE’ non e’ intervenuto prima! Mi e’ stato risposto: e’ intervenuto. Dove? Magari in privato con quella signora! I DUBIA restano Dubia, la patchmama resta la patchmama. E’ dal 2013 che silenziosamente avvalla Bergoglio. Non possiamo più tacere, cosa significa? Che prima potevano?

  • Suor Teresa ha detto:

    Grazie per il contributo per la verità. Dio ti benedica e ti protegge!

  • Vitmarr ha detto:

    Mi sembrava incomprensibile che BXVI e Sarah avessero limitato la loro impossibilità di tacere alla sola questione del celibato. Ma ora con la frase :«alle radici della grave situazione in cui versa oggi il sacerdozio, si trova un difetto metodologico nell’accoglienza della Scrittura come Parola di Dio», possiamo dire che tutto è compreso in quel “non possumus”. Da questo momento ogni sacerdote dovrà confrontare la sostanza dei suoi voti con l’interpretazione fallace della sacra scrittura proposta dalla nuova chiesa e non potrà più dire che lo fa in obbedienza Francesco perché il Papa Emerito insieme un importante cardinale e a Mons. Vigano’ stanno mettendo in chiaro la deriva modernista rispetto alla sacra scrittura. Inoltre 7 anni di governo modernista hanno svuotato le chiese . Nella mia parrocchia ,una delle più grandi di Roma, nel 2019 ci sono state solo 5 cresime. Quindi ogni sacerdote dovrà anche confrontarsi con la crescente inutilità del suo ruolo nella nuova chiesa bergogliana. Difficilmente ci potrà essere uno scisma , più probabile un cambio di guida.

    • marco ha detto:

      Non credo che tutto sia compreso in quello.Ci sono eresie così grandi sulle quali non si può alludere ma dire cose precise.E non credo neppure che le sole cinque Cresime impressionino.Visto che l’obiettivo è la distruzione della Chiesa.

      • Vitmarr ha detto:

        Condivido. Ma abbiamo di fronte un Nemico non da poco e occorre una saggia strategia per limitarlo , se non per vincerlo.

    • Vitmarr ha detto:

      Sto cercando di capire perché proprio ora sta avvenendo questo triplice “non possumus” attraverso quelle che a me sembrano le strategie messe in atto dai vertici dalla chiesa modernista che mantiene la statua di Lutero in Vaticano.
      Strategie di breve e medio periodo ( almeno 5-10 anni):
      1) Cambiare la tolleranza cattolica nei c.d. diritti, questo per il complesso dei cittadini italiani è riuscita per almeno il 60% , mentre per il clero siamo forse al 30% (ma non ho dati), ma se il papa è tollerante , anche i sacerdoti gli dovranno obbedienza e ci sarà scomunica o allontanamento per i dissidenti. Per attuare questo programma ( e anche il 3) in Italia è indispensabile che l’estrema sinistra permanga al potere , se lo ricordino i cattolici che andranno a votare in Emilia prossimamente;
      2) Introdurre gradualmente il celibato dei sacerdoti
      3) Uguaglianza di condizioni tra sacerdoti e pastori con stipendi quasi triplicati per i primi( attualmente solo1000 Euro per i sacerdoti e 1200 per i parroci). I pastori verrebbero eletti dai cittadini in coppie etero o omosessuali come avviene oggi per i protestanti.
      Strategie di lungo periodo:
      1) La Nuova Chiesa entra a pieno diritto nel NWO e la Vera Chiesa dovrà necessariamente operare di nascosto.
      Ammesso che quanto esposto sopra corrisponda al vero , appare evidente che la Vera Chiesa debba agire ora perché l’introduzione del celibato insieme alle prospettive di migliori condizioni dei sacerdoti (umanamente parlando) è il mattone che farà crollare tutto l’edificio.
      https://quifinanza.it/soldi/stipendio-prete-frate-suora/239592/
      https://www.italiaoggi.it/news/stanno-male-i-preti-protestanti-2006611

  • Mandy xy ha detto:

    Chissà se questi 2 Pontefici hanno mai letto le profezie della beata Anna Katharina Emmerick del 1820??!! Sono impressionanti!!!!

  • Milli ha detto:

    Mi sapete dire quando sarà disponibile l’edizione italiana?

  • Boanerghes ha detto:

    In conclusione:
    Papa Benedetto XVI si è dimesso perché le forze non lo sostenevano più.
    E ciò che ha detto corrisponde a verità.
    Ma quanti vescovi e collaboratori hanno contribuito ad arrivare a ciò?
    Di Ganswein ce ne sono tanti.
    Emerge quindi chiara una domanda?
    Sono lecite le dimissioni di Benedetto XVI?
    Perché se uno fa il Papa e tutto un mondo ecclesiale gli pone impedimenti,….

    • Tarcisio ha detto:

      Visto che la verità va proclamata dai tetti e non sottaciuta, desidero sapere se ci sono commenti e notizie sue o dirette grazie

  • TITTOTAT ha detto:

    Ancora c’è un residuo di insulsi che distinguono il sinodo mediatico da quello vero, i sacerdoti del tempio volevano adorare gli dei stranieri di nascosto ma le loro azioni malvagie sono state portate alla luce.
    Pachamama e Priapo sono entrati nelle loro menti, nel loro cuore…
    E Priapo si è fatto un giretto anche nelle loro viscere.

  • Sconsolata ha detto:

    Purtroppo: tacciono quando e su temi sui quali correrebbe l’obbligo di parole chiare, inequivocabili. Invece parlano, anzi straparlano, “a reti unificate” con libertà di interpretazione, anche su tematiche dirompenti e in momenti di una drammaticità senza aggettivi, che consiglierebbe una “comunicazione” diretta da parte di chi dovrebbe “scrivere” ed arricchire un Magistero, che non sia ridotto a “magistero” giornalistico, à la carte. E non serve che faccia esplicito riferimento all’ abbondante pubblicista e ai titoloni strillati da ogni organo di informazione, sempre, con una canea particolare anche in questi ultimi giorni e in queste ultimissime ore.
    Ne emerge una Chiesa ridotta ad una ribalta da Grande Fratello che stimola il sensazionalismo…deleterio…
    Come da ricorrenti sottolineature di “battaglia finale”, “lotte fra bande”, ecc… il prosieguo di un campionato di pugilato, fra le urla di una tifoseria indistinta, che offre lo spettacolo deludente e penoso di una Chiesa tramortita e di uomini di chiesa – grandi e piccoli che siano – colpiti da, con, e nel mezzo di una conflittualità assurda, permanente e maldestramente celata a chiacchiere.

    • Paolo Giuseppe ha detto:

      @ Sconsolata
      Amare, amarissime considerazioni le tue. Ciò che scrivi lo condivido in pieno.

  • Brucomela ha detto:

    Salve Tosatti!
    Intanto grazie per questo assaggio.
    Vedo, però, che in queste due parti attribuibili anche al Papa Emerito, non c’è alcuna critica al Sinodo, se non a un sinodo mediatico, distinto da quello vero.
    Viene spontaneo chiedersi: come mai, da parte della stampa a Lei vicina, si è parlato di approccio di Ratzinger contro il Sinodo reale? E così pure nella presentazione di qualche giorno fa? Ed ancora, da parte della stampa progressista?
    In attesa dell’edizione italiana, ci può dire se nelle 50 pagine di Ratzinger si dice qualcosa sul Sinodo (reale)?
    Grazie 🙂

    • Boanerghes ha detto:

      Quindi lei pensa che il libro si vada contro il sinodo mediatico e non contro il sinodo reale?
      Questa è un’arrampicata sugli specchi

    • Milli ha detto:

      Bisogna capire le cose che si dicono e come si dicono con un minimo di finezza.
      Il papa emerito non attaccherà mai Francesco, ma tenterà delle autorevoli correzioni pro Chiesa.
      La suddivisione tra sinodo mediatico e reale è una gentilezza , una soluzione diplomatica (a mio avviso) per attutire il colpo contro questo sinodo e per non offendere chi l’ha condotto.
      Ma chi vuole capire capisce.

  • Maria Cristina ha detto:

    L’ unica cosa che possiamo fare noi fedeli per esprimere la nostra vicinanza al card. Sarah e a Benedetto XVI e’ pregare per loro e acquistare il loro libro . Per chi sa il francese e’ gia’ pissibile averlo con Amazon, a me dovrebbe arrivare domani.
    Avere in libreria questa edizione “ originale” , e non la seconda edizione che dovra’ sottostare alla prepotenza incredibile venuta da Santa Marta, sara’ anche una testimonianza storica , nel futuro, di questi tempi tristi della Chiesa, caduta sotto una dittatura che rico4da da vicino quella sovietica. Oggi su Repubblica il solito Scalfari millanta una intervista con Bergoglio che gli avrebbe detto che il “ caso Ratzinger e’ chiuso” .
    No, si illudono se pensano che il caso sia chiuso. Benedetto XVI da vivo e piu’ ancora da morto sara’ La spina nel fianco, il testimone e martire che non potranno mai rimuovere .

    • Rafael Brotero ha detto:

      “…piu’ ancora da morto sara’ la spina nel fianco…”

      L’ultima speranza di sopravvivenza, anzi, di resurrezione della Chiesa è che Deo volente il Papa Benedetto XVI parli da morto quello che oggi è costretto a tacere.

    • giesse ha detto:

      Il caso Ratzinger non può chiudersi in alcun modo. Anche rinunciasse al titolo di papa emerito, a mio avviso, sarebbe solo una questione di forma, ‘giuridica’ certo, ma sempre forma, perché rimarrebbe, comunque, vescovo (come del resto di definisce nelle parti scritte con il cdl Sarah) e sarebbe pur sempre suo dovere imprescindibile di pastore quello di insegnare la Verità e di guidare i dubbiosi e gli smarriti. Direi, anzi, che si tratterebbe di una specie di ‘imperativo ontologico’ inerente al suo stato indelebile di successore degli Apostoli; e, di conseguenza, è nostro diritto di fedeli di ricevere tutti quegli aiuti di cui abbiamo bisogno. Non si può accusare Ratzinger, Sarah e pochissimi altri di compiere il loro dovere, solo perché la stragrande maggioranza dei ‘pastori’ non lo fa. La colpa è, con tutta evidenza, di questi ultimi; essi, e non altri, sono talmente pavidi da rischiare di lasciar affondare la barca per non disturbare il manovratore.

  • P. Luis Eduardo Rodrìguez Rodríguez ha detto:

    Ecco non sono un maledetto. Incollo il precedente per Mgr. Carlo Maria.
    Nella memoria di S. Marcello, Papa e martire e Ven. Mariana de Jesús Torres, La saluto carissimo, eroico, Mgr. Carlo Maria Viganò. Anche con il precedente di quella che combinò il corrotto suo ononimo brasiliano con la più grande astuzia e codardia nella truffa plagiandone lettere di Benedetto XVI per vendere i libretti della più bassa montatura, sicuramente il contrasto aiutò quando mesi dopo Lei dennunciò berORGOGLIO riguardo McCarrick e quanto altro. Adesso invece questo nuovo contrasto aiuterà bloccare il nuovo tentativo di distruzione del nostro Sacerdozio. Solo vorrei domandarLa se crede che tutto sia arrivato a questo punto per il Colpo di Stato Vaticano ed invece i fanatici vogliono far passare Benedetto XVI come il solo buono, quando oltre che lui acettò il Colpo, anche aiutò al suo arrivo. Non li raccomandavano far fuori al Bertone?…e si lo tiene ed affogò con lui. Perchè permetteva a questo ganster suo segretario, agire così e non lo fecce andare via? E si guardi come continua il ganster della gestapo giocare per due padroni. Insomma ancora ricapitolo:

    Visto davanti e dietro, cioè 31 e 13 è la stessa situazione. Il 31 dicembre l’ eroica signora cinesa si fa il segno della Croce invocando coraggio e benedizione da Dio (che veramente la benedì) senza lei poter prevvedere fino dove…appunto fino il mondo intero. Cercò di sprimere suo dolore e si capisce perche voleva perfino agrapparssi a colui che reagì non impazientito ma con l’ odio che ha, quindi colpendola sulla stessa mano…ma grazie a questo dolore ed umiliazione il gesto eroico della signora che perfino gl’ apostati hanno cercato d’infangare, arrivò al mondo intero spingendo l’ interesse e più preghiera contro l’ accordo, ancora diavolico segreto, firmato dal Colpo di Stato Vaticano con i criminali cinesi. Dunque si ripete la natura spontanea del soggeto in ira, il 13 gennaio, con la vicenda del libro Benedetto XVI e Sarah. Volendo prendere in mano ed ancora colpendo, obbligando al fasullo segretario di Benedetto XVI umiliare il card. Sarah…ma anche qui, grazie a tutto questo gl’ apostati spingono uno straordinario impolso delle vendite del libro, che smaschera ancora la pachamama ed il pene eretto, con cui hanno offerto a San Francesco la loro perverssa ideologia sull’ Amazzonia. Dalla periferia di Caracas, UN SACERDOTE CATTOLICO.