DISPACCI DALLA CINA. HONG KONG, UN VICOLO CIECO.

5 Novembre 2019 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, il M° Aurelio Porfiri ci ragguaglia, con i suoi dispacci sulla situazione di Hong Kong. Una situazione tutt’altro che semplice, mentre intanto nella Cina continentale il governo comunista approfitta dell’accordo incautamente siglato dalla Santa Sede per compiere atti di prevaricazione e violenza nei confronti dei cristiani e dei cattolici, e a distruggere chiese. Buona lettura.

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Hong Kong, un vicolo cieco

La situazione in Hong Kong, dopo quattro mesi dall’inizio delle proteste, non accenna a cambiare. Anzi, sembra oramai radicalizzata tanto che è divenuto normale assistere alle settimanali proteste. Il ritiro della legge sull’estradizione formalizzato in ottobre non è servito a placare gli animi, ormai completamente esacerbati dalla protesta. La polizia è invisa ad una larga porzione della popolazione, anche perché le loro reazioni sono a volte sproporzionate alle minacce che si trovano a fronteggiare. È anche vero che una parte dei manifestanti non usa solo mezzi pacifici e gli atti di vandalismo verso attività commerciali legate alla Cina o a imprenditori che hanno opposto le proteste sono oramai nella norma. Uno dei target è quello degli Starbucks Coffee nella città. Perchè? vi chiederete. Gli Starbucks in Hong Kong sono operati dalla Maxim’s Caterers, una compagnia che gestisce questo brand in frainchising. La figlia del fondatore di questa compagnia, Annie Wu, ha fortemente criticato queste proteste sostenendo la lina dura da parte di Pechino. Questo ha provocato la reazione di molti manifestanti che hanno vandalizzato vari Starbucks nel corso di questi mesi.

 

Uno sguardo italiano

Sulla situazione di Hong Kong c’è da segnalare il numero dell rivista di geopolitica “Limes” dal titolo “Hong Kong: una Cina in bilico”, un numero monografico sulla situazione della ex colonia britannica a cura di Giorgio Cuscito, esperto di cose cinesi della rivista. La prospettiva sul convolgimento delle religioni con particolre attenzione al cattolicesimo è stato redatto dal padre Gianni Criveller, missionario del PIME ed esperto di Cina, anche se al momento impegnato in Italia in posti di responsabilità in seno al suo istituto.

La rivista offre uno sguardo attento e multidimensionale sulla difficile situazione di Hong Kong e lo fa mettendo sempre la Cina sullo sfondo, come giusto che sia, e la situazione con Taiwan. Una situazione che ora potrebbe avere conseguenze di ritorno per Hong Kong stessa, visto le dichiarazioni di leader politici della stessa Taiwan che rifiutavano l’uso di “un paese, due sistemi” come mezzo politico in vista di una riunificazione. E lo hanno rifiutato proprio vedendo come esso non abbia funzionato in Hong Kong, rendendo quindi le concessioni fatte a Hong Kong dalla Cina ora meno necessarie.

 

Campi di rieducazione per uiguri in Cina

L’agenzia di stampa del PIME “AsiaNews” ha pubblicato la testimonianza di un ex detenuta nei campi di rieducazione dello Xinjiang, dove i detenuti specie di origine mussulmana vengono rieducati ad essere parte della società. Ecco una parte della testimonianza: “Vi erano donne che erano lì da un anno e durante tutto quel tempo non hanno mai avuto il ciclo mestruale”, afferma Ziyawudun. L’ex detenuta aggiunge che le autorità del campo “portavano con regolarità le donne in ospedale e le operavano, in modo che non potessero più avere figli” o “le costringevano a prendere medicine”. “Mi hanno portata in ospedale per sottopormi ad un’operazione [di sterilizzazione], ma poiché ho sempre sofferto di un problema ginecologico il medico ha detto che avrei potuto avere complicazioni che includono la morte. Quindi mi hanno risparmiata”, dichiara. Ziyawudun ha anche descritto le torture subite, suggerendo che le guardie volevano scoprire perché lei e suo marito si erano trasferiti in Kazakistan. “I loro metodi di tortura erano sempre diversi – racconta – ma una pratica comune era legarti su una sedia di metallo durante l’interrogatorio. Ci tagliavano i capelli, dopo averli tirati attraverso le sbarre [della nostra cella]. Lo facevano anche alle donne anziane. Eravamo tutte ammanettate, incatenate e spesso chiamate per un interrogatorio. Le urla, le suppliche, i pianti sono ancora nella mia testa”. Oltre all’indottrinamento politico forzato e a ciò che lei chiama “lavaggio del cervello su come il nemico siano gli Stati Uniti”, Ziyawudun spiega che le donne nella sua cella erano costrette a controllarsi a vicenda per eventuali trasgressioni delle regole del campo; la loro dieta era scadente o assente del tutto. Ziyawudun descrive anche la negligenza intenzionale da parte delle autorità, che spesso ignoravano le richieste di cure mediche delle detenute. “A loro non importava. Vi erano casi di donne che soffrivano di infezioni che non potevano passare con l’acqua, e anziane di 70 o 80 anni che non potevano camminare correttamente, ma le lasciavano soffrire”, afferma”.Secondo alcune stime, le persone detenute in questi campi di rieducazione toccherebbero il milione.

 

Martire in Cina

Nel libro “Alberico Crescitelli (1863-1900) martire in Cina” dei padri Gianni Criveller e Angelo Lazzarotto, leggiamo alcuni documenti per il suo processo di canonizzazione: ““Si vedeva in lui lo spirito di sacrificio, andando sempre in  qualunque distretto benché difficile ed incomodo che lo mandasse il vescovo ed anche per vari anni continui vincendo ogni ripugnanza e con prontezza, senza aver mai ricorso per avere qualche  cambiamento, memore che Gesù Cristo non sibi placuit (Rom.  XV, 3), quae placita sunt ei, facio semper (Ioh. VII, 29)… Era assiduo alla predicazione e si preparava. Le sue pratiche di pietà erano quelle del sacerdote fervente; lungi dalla fretta, recitava l’ufficio divino, e celebrava la S. Messa adagio, faceva ogni mattina,  prima o dopo la S. Messa, la meditazione. Recitava ogni giorno il  S. Rosario. Praticava l’esame particolare; al segno dell’Angelus  troncava ogni discorso e recitava col compagno l’Angelus. Cercava sempre la retta intenzione in tutte le cose: praticava la Confessione frequente. Memore che il vescovo tiene il luogo di Gesù  Cristo, la sua obbedienza agli ordini del vescovo era pronta ed ilare. Il suo zelo era noto. In vista del suo zelo speciale per la Propagazione della Fede, fu scelto per il nuovo Distretto di Ningqiang; comprese egli la difficoltà di quel Distretto posto sul confine del Vicariato, fra gente difficile a trattarsi anche dai mandarini, tuttavia fiducioso nelle ispirate parole: In Te, Domine, speravi, non confundar in aeternum, partì con un pedissequo. Iddio  benedisse tosto le sue fatiche apostoliche””. La fatica apostolica del vero missionario prende sempre forma dal suo radicamento nella liturgia, un radicamento che lo forma e informa.

Aurelio Porfiri

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6 commenti

  • alice ha detto:

    Prima di scrivere ho deciso di seguire i consigli per acquisti del Maestro Porfiri, ed ho acquistato Limes. Ma non sono andata a leggere l’articolo del Padre Cervellera : ho pensato prima di leggere quanto aveva scritto Dario Fabbri, a me molto simpatico. E sono rimasta turbata : noi siamo abituati a non prendere in considerazione i problemi interni della Cina, e la guerra dei dazi tra Cina e Stati Uniti la vediamo quasi come se fosse una trattativa al suk arabo : ma questa visione è sbagliata. La guerra dei dazi, secondo la prospettiva di dario fabbri è una vera e propria guerra ,messa a punto dal Pentagono, non un’invenzione estemporanea di quel miliardario imprestato alla politica che è Trump. Se qui in Italia il declino demografico è considerato con preoccupazione dai governanti, che però non comprendono le vere cause e pensano di rimediare con l’arrivo di immigrati islamici, in Cina la situazione è ancora peggiore : presto potrebbero esserci 400 milioni di pensionati che non avrebbero nessuno pronto a sostituirli nelle imprese. Questa situazione è ben chiara nella mente di Xi Shin Ping che ha tolto le restrizioni demografiche : ma questa misura non è bastata. Si pensava di avere un numero di circa 21 milioni di nuovi nati, ed invece sono stati solo 16 milioni i nuovi bebè. La prospettiva di Fabbri mi ha in un certo senso sconvolta. Ho acceso la Tv per distrarmi un po’ dalla politica internazionale, e cosa ti trovo ? Un servizio sulla partecipazione della Cina alla proprietà dei porti europei. Il Pireo, grazie alla cure di Angela Merkel nei confronti della Grecia, è ormai interamente di proprietà cinese. A Vado Ligure, cioè vicino a Savona, la Cina ha la proprietà del 49,9 del porto stesso. Partecipazioni di minore entità anche nei porti francesi , da Dunquerque a Marsiglia. Il servizio era fatto in occasione di un accordo, i cui termini non mi erano ben chiari, riguardante il porto di Trieste. Ovvero la Cina ha una posizione dominante , conquistata oggi, grazie al viaggio di Di Maio a Shangai, nel porto di Trieste.
    Ma in uno degli articoli letti (che sia sempre quello di Fabbri ?’) c’era la notizia che la Cina in vista della guerra dei dazi con gli Stati Uniti, in pratica ha chiuso la porta alle importazioni dall’Occidente. La Cina vuol vendere, non comprare. Tutti gli accordi stipulati con noi, paesi occidentali , sono solo un modo per impadronirsi delle nostre tecnologie. Cosa già accaduta nei confronti delle ditte occidentali che avevano deciso di lavorare in Cina.
    E ora andiamoci a leggere anche Padre Cervellera.

  • deutero.amedeo ha detto:

    Tra gli ormai numerosi e sempre interessanti dispacci dalla Cina direi che quello di oggi è uno dei più tristi e sconvolgenti. In effetti,finché si parla di errori di valutazione da parte della diplomazia vaticana riguardo ai reali obiettivi e alle conseguenti strategie del governo cinese relativamente agli accordi provvisori firmati tempo fa, si può anche essere tentati di rimanere abbastanza indifferenti. Ma quando si passa alla cronaca quotidiana di atrocità commesse nei confronti di un popolo o a testimonianze dolorose come quella della ex detenuta del campo di rieducazione non si può non sentire tristezza e sgomento e un forte senso di ribellione a chi vorrebbe farci digerire tutto questo come la migliore attuazione della dottrina sociale della Chiesa.

  • Sherden ha detto:

    Come ha fatto notare qualcuno, è singolare che i turiferari vatikani si indignino con Ruini per l’apertura di dialogo con Salvini ma nulla dicano sul nulla osta “dialogante” con la Cina, responsabile di antichi e recenti massacri di cristiani. A quale punto siamo giunti….

  • Pier Luigi Tossani ha detto:

    Grazie come sempre al maestro Porfiri, i cui preziosi contributi accrescono e nobilitano SC.

    “La fatica apostolica del vero missionario prende sempre forma dal suo radicamento nella liturgia, un radicamento che lo forma e informa”.

    Altro che “rito amazzonico”.

    Sulla Cina ho appena letto questo

    https://it.gatestoneinstitute.org/15106/cina-commerciare-imbroglia-ruba

    In conclusione, perché il regime passi, penso che sia cosa buona,e la più efficace, l’adorazione eucaristica, e la preghiera alla Madonna di Sheshan.

  • Taffari Saverio ha detto:

    A Proposito del decreto sulla S. Casa di Loreto e la Festa della Madonna di Loreto.
    Nel decreto leggo:
    IL MENZIONAGO SANTUARIO, strettamente vincolato alla Sede Apostolica, lodato dai Sommi Pontefici e

    universalmente conosciuto, ha saputo illustrare in modo eccellente, nel corso del tempo, NON MENO DI NAZARET IN TERRA SANTAon, le virtù evangeliche della Santa Famiglia.

    Perché dunque malignare!
    Forse che per la Risurrezione celebriamo il Sepolcro?
    O invece di Memoria della Madonna di Lourdes avrebbero dovuto scrivere: Memoria della Grotta di Masabielle?

    La correzione è gg iusta e non mette in dubbio la storicità e santità del luogo.

    Scusate: Fate quisquilie, pinzillacchere, non sembrate neanche uomini di mondo.

    • deutero.amedeo ha detto:

      Questo commento è un tipico caso cui applicare il detto da me ricordato qualche giorno fa: i suona a Palosc e i bala a Antegnat.