SINODO AMAZZONIA: IL CONVEGNO DELL’IPCO A ROMA. LA VOCE VERA DEL BRASILE.
7 Ottobre 2019
Marco Tosatti
Cari Stilumcuriali, pubblichiamo una sintesi del convegno che si è svolto sabato a Roma, organizzato dall’ Istituto Plinio Corrêa de Oliveira (IPCO), in preparazione al Sinodo sull’Amazzonia che è stato inaugurato ieri in San Pietro. Vi rimandiamo per la lettura completa degli interventi al sito Panamazon Synod Watch, e vi consigliamo anche la lettura di Rosso Porpora di Giuseppe Rusconi. Buona lettura.
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Oltre duecento persone hanno partecipato al convegno internazionale “Amazzonia: la posta in gioco”, organizzato dall’Istituto Plinio Corrêa de Oliveira (IPCO) e svoltosi a Roma, presso l’Hotel Quirinale, lungo tutto il giorno di sabato 5 ottobre.
L’evento, seguito con molta attenzione e interesse, si è tenuto sotto lo sguardo della Madonna di Guadalupe, Patrona delle Americhe, la cui immagine, presente in sala, ha voluto ricordare che è stata proprio la Madre di Dio, apparendo in Messico all’indio Juan Diego, a confermare la bontà della conquista e della conseguente evangelizzazione del Nuovo Mondo da parte di spagnoli e portoghesi.
La sessione mattutina, che ha visto la presenza del cardinale Raymond Burke, ha dato voce ai brasiliani.
Ha inaugurato i lavori il principe Bertrand de Orleans e Braganza, discendente dell’ultimo imperatore del Brasile. Il principe ha sottolineato che la più grande ricchezza del Paese (chiamato tradizionalmente “Terra della Santa Croce”) risiede nella civiltà nata dal lavoro dei missionari, che hanno saputo creare una vera integrazione, variegata e armoniosa, tra popoli e ceti sociali. Una civiltà, insomma, in cui non esiste lo spirito della lotta di classe, nonostante gli enormi sforzi della sinistra, cattolica e non, per instillarlo.
In seguito ha destato un grande interesse il pacato ma convincente discorso del capo indio amazzonico Jonas Marcolino Macuxì, avvocato e professore di matematica, noto esponente della tesi per cui gli indigeni devono integrarsi nella vita della Nazione e nei suoi sistemi produttivi. Citando il profetico libro “Tribalismo indigeno, ideale comuno-missionario per il Brasile del secolo XXI”, scritto da Plinio Corrêa de Oliveira nel lontano 1977, Marcolino Macuxì ha denunciato l’opera dei nuovi missionari cattolici che negli ultimi decenni hanno lavorato e continuano a lavorare per tenere i popoli nativi in uno stato di arretratezza e ghettizzazione.
Poi ha preso la parola il climatologo prof. Luiz Carlos Molion, dell’Università di Alagoas, uno dei massimi studiosi dell’influenza esercitata dal bioma amazzonico sul clima continentale e globale. Con grande chiarezza, ha smontato completamente la tesi propagandata dai grandi media, da molte ONG e purtroppo anche da buona parte delle gerarchie ecclesiastiche cattoliche, secondo cui l’Amazzonia sarebbe il polmone del mondo e che certe deforestazioni porterebbero a una sorta di apocalisse climatica.
La mattinata è stata conclusa da James Bascom, dell’IPCO, il quale ha dimostrato che l’ecologismo attuale altro non è che una nuova maschera indossata dal marxismo per portare avanti le sue istanze rivoluzionarie.
Nella sessione pomeridiana, alla presenza del cardinale Walter Brandmüller, gli interventi hanno trattato più specificamente le questioni teologiche oggetto del Sinodo Panamazzonico.
Il Prof. Stefano Fontana, direttore dell’Osservatorio Cardinale Van Thuân, ha dimostrato in modo brillante che né la teologia india né la teologia della liberazione – alla base dei documenti preparatori del Sinodo – sono invenzioni dell’America Latina, bensì il risultato della filosofia e della teologia immanentiste che, a partire di Hegel, sono poco a poco penetrate nella Chiesa cattolica europea, in modo particolare in quella tedesca.
Il Prof. Roberto de Mattei, presidente della Fondazione Lepanto ha rilevato la differenza radicale tra lo spirito che anima l’Instrumentum Laboris del Sinodo e quello che ha ispirato le missioni cattoliche nelle Americhe.
José Antonio Ureta, dell’IPCO, ha fatto invece una esposizione di tutti quei punti dell’Instrumentum Laboris e dei Lineamenta per il Sinodo che contrastano chiaramente con quanto la Chiesa ha insegnato per duemila anni, invitando il pubblico presente in sala a una legittima resistenza nel caso in cui tali linee guide venissero imposte nella pastorale di tutto l’orbe cattolico.
L’ultimo momento della giornata è stata la proiezione di un audiovisivo sulla carovana di 10.000 kilometri percorsa nella regione amazzonica dai giovani collaboratori dell’IPCO, che hanno raccolto firme per chiedere al Papa e ai padri sinodali di non permettere che l’Amazzonia rimanga nell’arretratezza e di evitare di proporre il modello ideologico tribale come soluzione ai problemi che assediano il mondo contemporaneo.
La conferenza si è chiusa con l’Angelus presieduto dal Cardinale Brandmüller e una Salve Regina cantata a pieni polmoni da tutti i partecipanti, per chiedere alla Madonna di Guadalupe il suo intervento provvidenziale al fine di evitare i mali che il Sinodo potrebbe arrecare alla Chiesa, alla civiltà e all’Amazzonia stessa.
La versione integrale degli interventi dei relatori sarà pubblicata a breve sul Panamazon Synod Watch: https://panamazonsynodwatch.info/it/
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Tag: amazzonia, brasile, chiesa, ipco, Sinodo
Categoria: Generale
Un articolo molto interessante del Dott Tosatti sul Sinodo sull’Amazzonia, dalla Nuova Bussola Quotidiana di oggi 8 ottobre. Grazie per il servizio che rende alla Chiesa caro Dott Tosatti.
http://www.lanuovabq.it/it/i-riti-tribali-dentro-le-mura-vaticane-e-fuori-il-popolo-prega-sconcertato
In Venezuela la Vergine è venerata con l’appellativo di Nostra Signora di Coromoto in seguito ad un’apparizione, nel 1652, ad un capo indio, nella quale invitò lui e la sua tribù a ricevere il Battesimo per avere la vita eterna. La tribù del capo, il cui nome era appunto Coromoto, si era ritirata sui monti dopo l’arrivo degli Europei, proprio per conservare la propria indipendenza. Altre comunità erano state invece raggiunte dai missionari ed evangelizzate nel corso del secolo precedente. Coromoto non volle ricevere il Battesimo se non in punto di morte. Nonostante le sue resistenze, la Vergine però è intervenuta. Questo perché noi dobbiamo obbedire al comando del Signore e battezzare tutte le genti. Mi sembra si sia del tutto perso il senso cristiano della storia. San Paolo parla della pienezza dei tempi per riferirsi al momento dell’Incarnazione. La storia è ordinata dalla Provvidenza verso un fine, che è Cristo Signore in tutti.
Proprio così, infatti qui evidentemente non ce la contano giusta.
Proprio così, infatti qui evidentemente non ce la contano giusta.
Da tutte queste incessanti manifestazioni sui problemi dell’Amazzonia, penso di aver capito di cosa questa gente ha veramente bisogno:
DI SCARPE!
Infatti anche durante la Messa Solenne celebrata da Bergoglio & C. nellla Basilica di San Pietro erano tutti scalzi
Link al filmato. E non guardata solo i piedi ma anche le facce.
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/events/event.dir.html/content/vaticanevents/it/2019/10/7/apertura-sinodo.html
Attenti che se mettono i piedi nudi sulle schegge e pezzi di intonaco caduti dal soffitto si fan male … ahi que dolor!
Il cardinale Hummes ha gia’ detto chiaro e tondo , la prima giornata del Sinodo, che le popolazioni cattoliche indios dell’ Amazzonia ( peraltro di scarsissimo numero) chiedono i preti sposati e le donne diacono. E se il mistico “pueblo” chiede, la Chiesa deve “ mettersi in ascolto “ e “ farsi prossimo” , come fa a dir di no? Ma allora , proposta concreta: se si tratta solo di fare queste du’ riforme che tanto si faranno comunque e sono state gia’ decise in alto loco, perche’ protrarre per 21 giorni la fuffa di lunghe e noiose sessioni fini a se stesse, nonche’ spese di vitto e alloggio dei partecipanti. Detto fatto: preti sposati e donne diacono, che c’è vo’ ? Che la chiudano in due o tre giorni, tanto e’ gia’ stato tutto deciso. Fra l’ altro sarebbe anche piu’ ecologico: perche’ a parte che i viaggi aerei di tutti i partecipanti al Sinodo + quelli dei giornalisti ecc( a proposito perche’ dal Brasile non sono venuti in barca a vela come Greta?) . non sono compensati quanto ad inquinamento dai bicchieri biodegradabili e dalle borse congressuali in fibra naturale, piu ’ si prolunga il Sinodo e piu’ spostamenti in auto e taxi per Roma, lauti pranzi al ristorante dei vari partecipanti ecc, producono CO2 .
Dunque se hanno gia’ deciso le due riforme suddette , che la chiudano qui , e ci risparmino 21 giorni di questo carrozzone mediatico e faranno un favore all’ ambiente.
Ha parlato anche il card. Sarah, purtroppo gli han concesso solo quattro minuti e poi gli han tolto la parola.
Il sito in lingua spagnola Infovaticana e’ l’ unico che abbia riportato l’ intervento del card. Sarah che in quattro minuti dice cose piu’ cattoliche che certi cardinali in tutta la loro vita.
Si ripete quello che successe al Concilio Vaticano II , ricordate l’ episodio del vecchio e quasi cieco Card. Ottaviani a cui , dopo un po’ che parlava, fu spento bruscamente e villanamente il microfono.
Scusi, dott. Tosatti, ma dire che la TFP è la voce del Brasile mi sembra un po’ esagerato.
Certo che gli indiani dell’Amazzonia, tutti latifondisti, gruppetti di 300 persone che hanno terre grandi come la Liguria, dunque molte Proprietà, sono sempre i benvenuti nella TFP, ma non mi sembra giusto dire che l’Ipco sia la voce del Brasile. Qualcosa di più vicino a questa voce si può sentire nel discorso di Bolsonaro nell’aula dell’ONU. E è una voce neopentecostale.
Quelli che hanno parlato, non la TFP. Non mi faccia dire ciò che non ho detto.
Stamattina ci sono già stati tre grossi interventi . Qui i link per chi li volesse vedere:
http://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2019/10/07.html
Particolarmente interessante quello di S.S. Francesco. In spagnolo, così gli altri non ci capiranno niente enuncia una sua geometria non euclidea del sinodo a quattro dimensioni. Se poi ci avesse messo anche il tempo, come dimensione, sarebbero diventate cinque. Per me la dimensione è una sola ma non la dico per non andare all’inferno.
Ciao Amedeo, sicuramente un biblista come te, abituato a destreggiarsi tra ebraico antico e greco, non avrà difficoltà a capire 15 righe in spagnolo, magari con l’aiuto di google. Comunque è interessante il metodo: sbeffeggiare prima ancora di aver conosciuto il testo. Indicativo di un grande acume.
Tu no sabes que Yo entiendo muy bien el español. Has entendido?
Papao, prima di commentare il discorso del capo l’ho letto tutto. E riconfermo: no digo nada para evitar el infierno.
El Sínodo para la Amazonia podemos decir que tiene cuatro dimensiones: la dimensión pastoral, la dimensión cultural, la dimensión social y la dimensión ecológica.
Questo è l’incipit del discorso che è altro che 15 righe!!!!
Bravo. Allora ci vorrai spiegare le ragioni di tanta ilarità.
La quinta dimension….ci arriveranno dopo avere fumato un po’ di erba di quella buona.La riserva del capo tribu’ .
A veces is muy dificil enseñar a un burro, porqué el burro como respuestas da solo patadas. Saludos.
Da Avvenire , un servizio giornalistico sul Sinodo sull’Amazzonia. Tra l’altro nel servizio giornalistico si giustificano i VIRI PROBATI dicendo che quello dei VIRI PROBATI sarà ” solo un accenno…” ….
.
https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/sinodo-per-l-amazzonia-le-cose-da-sapere
Appunto, solito copione; si giustifica collo stesso argomento che causa la preoccupazione!! Liquidare “con un accenno..” decisioni su un tema centrale, e cruciale, come il celibato sacerdotale si qualifica da se’ …
A dire il vero il tema del clero uxorato è quello meno importante, visti i sospetti di deriva panteista dell’istrumentum. Se dovesse venir fuori una deroga al celibato non sarebbe certamente la fine del mondo, visto che ce ne sono già e nessuno ha gridato allo scandalo.
Comunque vada, potrò sempre dire con fierezza che anch’io c’ero.
Spesso l’essenza reale delle cose è ben diversa da come banalmente appare
…Basta volerla guardare.
GRAZIE!
Infatti è noto che Lucifero spesso si presenta rivestito di luce.
l Sinodo dell’amazzonia comincia con una processione…con la statua della Vergine? ???
No con una canoa, portata a spalle “religiosamente” da suore e, preti e laici. la sacra canoa amazzonica .
più che il sensum fidei hanno perso il senso del ridicolo
http://www.infocatolica.com/?t=noticia&cod=35973
La procesión fue acompañada con cantos en lenguas de los pueblos originarios y en español, que invitan a confiar y alabar a Dios y a caminar juntos.
…….
«Los hijos de la selva te alabamos, Señor, Las hijas de la selva, te alabamos, Señor.
Las aguas de los ríos, las aguas de las cochas te alaban señor.
Los vientos y calores te alaban, Señor.
Los frutos y los montes, la tierra que es fecunda, te alaban, Señor».
Ma non era meglio un cattolico “l Veni Creator Spiritus? o forse è proprio QUELLO CHE TEMONO ;CHE VENGA DAVVERO LO SPIRITO SANTO E DISPERDA QJUESTE PAGLIACCIATE?????????????
🙂 Scusate !!!! si è dimenticato la pipì degli indigeni e delle indigene dell’Amazzonia . 🙂
???
Semplicemente orribile, inconcepibile .
Grazie Gian Piero per il significativo articolo in spagnolo corredato dalla foto dell’inizio dei lavori del Sinodo con una piroga portata a spalle da persone consacrate al Dio cattolico. Ho letto nell’articolo che gli indigeni hanno donato al Papa alcuni remi perchè con essi la Chiesa cattolica navighi verso la difesa del territorio e del popolo amazzonico: è evidente che chi li ha donati ha notato che i destinatari avrebbero dato più valore ad una piroga e ad alcuni remi che alle parole del Vangelo ” Tutto è possibile per chi crede in Me e in chi mi ha mandato”.
Ecco il video completo della grande commedia del 4 ottobre.
Da notare che alla fine lo stesso Bergoglio se ne è andato via senza dire neppure una parola agli illustri convenuti. Che lui stesso abbia compreso che si trattava di una sceneggiata infantile e ideologizzata, la quale ha ridicolizzato il povero San Francesco e l’intera Chiesa cattolica, apostolica e romana ??? Speriamo !!!
Grande commedia… o grande pagliacciata ???
Come si fa a sperare ancora che Bergoglio fosse seccato per la rappresentazione pagana svoltasi davanti ai suoi occhi? Li ha invitati lui gli indigeni, è lui che ha voluto tutto ciò!.
Magari aveva solo un po’ di caldo.
Ma avete visto la canoa portata in processione in Chiesa .
E Gesù e la Madonna dove li avevano messi?
Erano in Chiesa che li aspettavano!
Certuni…anche tu?, fanno di tutto per meritarsi l’Ade?
Caspita, che parterre!… grazie. Ottima l’idea di caricare gli interventi sul sito dell’Osservatorio. Così è possibile farsi un’idea compiuta dei contenuti, specie pensando alla pura propaganda che, immagino, verrà sparsa a piene mani al Sinodo.
Quanto alle 10.000 firme raccolte, visto qual è il clima imperante di “dialogo” e di “ascolto”, a senso unico, a Santa Marta, immagino già che fine faranno.
Però, questa cosa viene accreditata a coloro che si sono presi l’incombenza, secondo il principio evangelico della correzione fraterna. Quindi, nulla va veramente perso, poiché la cosa va vista alla luce del Giorno del Giudizio.