SPALLONE. NOI, LA NUOVA CHIESA DEL SILENZIO NELLA CHIESA, NON ABBIAMO PAURA. PAROLA DI GPII.
22 Aprile 2019
Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, l’avvocato Giorgio Spallone ci ha inviato una riflessione sui tempi che la Chiesa sta attraversando, e noi con essa. La pubblichiamo perché ci sembra che offra un consiglio di speranza e un respiro di forza in una stagione certamente non esaltante.
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Non abbiamo paura!
Quest’anno, a novembre, ricorre il 25° dall’uscita “clamorosa” di “Varcare la soglia della Speranza” dialogo del Papa Giovanni Paolo II con Vittorio Messori (per Arnoldo Mondadori Editore).
Rileggendone qualche passaggio, per saltum, non so se ho varcato la soglia; so, per certo, che ho riacceso la speranza.
Dice il Santo – letteralmente – Padre: “Di che cosa non dobbiamo aver paura? Non dobbiamo temere la verità su noi stessi. Pietro ne prese coscienza, un giorno, con particolare vivezza e disse a Gesù: “Signore allontanati da me che sono un peccatore” (Lc 5,8).
“Cristo gli rispose: “Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini” (Lc 5,10)”. Non aver paura degli uomini! L’uomo è sempre uguale. I sistemi che egli crea sono imperfetti, e tanto più sono imperfetti quanto più egli è sicuro di sé. Da dove trae origine questo? Viene dal cuore dell’uomo. Il nostro cuore è inquieto. Cristo medesimo conosce meglio di tutti la nostra angoscia “Egli sa quello che c’è nel cuore di ogni uomo” (cfr. Gv 2,25).
Ecco, queste parole e le altre dell’intero libro, consolano dei tanti errori, giudizi, atteggiamenti clericali, che sconvolgono le menti di coloro che possiamo ormai definire “la nuova Chiesa del silenzio”.
Quella Chiesa composta da coloro che vanno a Messa – magari non solo la Domenica – ma non sui giornali; che si sentono ormai “colpevoli” di avere una famiglia secondo il disegno di Dio, di avere il lavoro per mantenerla e, addirittura, riuscir pure a mettere qualche soldo da parte per il futuro; di non essere separato e risposato, ma di avere qualche volta, soltanto, litigato con il coniuge; di avere la salute per sé e per i figli, ma di aiutare, silenziosamente, qualcuno con problemi di salute o economico.
Insomma i cristiani normali, che in quanto tali molti Pastori ritengono non meritare più la loro attenzione, in quanto non “ultimi”, non “scarti”, non “carcerati”, non “malati”, non “emarginati” non “migranti” e, che perciò: che si salvino da soli perché, a giudizio di questi Pastori, sono ontologicamente e pregiudizialmente “egoisti”!
Quella “nuova Chiesa del silenzio” composta dai fedeli che si ritrovano seduti sulle panche ad ascoltare le violente reprimende dal pulpito di questi Pastori “ingegneri” e che da questi vengono costretti, sgomenti, a chiedersi quale muro abbiano mai alzato e quale ponte non abbiano costruito.
Il tutto, dopo aver fatto, sempre in silenzio, il volontariato e la solidarietà possibili e la carità verso il prossimo che gli è stata insegnata da quei padri che, nel dopo guerra, con umiltà e dignità hanno speso la vita per regalar loro una vita migliore della propria.
Quella “nuova Chiesa del silenzio”, infine, di quei tanti Sacerdoti che non comprendono, né si rassegnano allo stravolgimento tanto repentino, quanto contraddittorio, della propria scelta vocazionale; ma che, sotto il vincolo di obbedienza, non potendo esprimere la propria acuta sofferenza, cadono in depressione ed emarginazione.
Ecco è, oggi, anche per questa “nuova Chiesa del silenzio”: il “Non abbiate paura”!
Ce lo dice, con la forza che tutti sappiamo, il Santo – letteralmente – Padre Giovanni Paolo II in “Varcare la soglia della Speranza”, con parole oggi, 25 anni dopo, più che attuali, profetiche.
A quando un convegno? Beninteso, dopo averlo riletto.
Giorgio Spallone
Oggi è il 236° giorno in cui il pontefice regnante non ha, ancora, risposto.
Quando ha saputo che McCarrick era un un uomo perverso, un predatore omosessuale seriale?
È vero o non è vero che mons. Viganò l’ha avvertita il 23 giugno 2013?
Joseph Fessio, sj: “Sia un uomo. Si alzi in piedi, e risponda”.
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Viganò e il Papa
FATIMA, IL SEGRETO NON SVELATO E IL FUTURO DELLA CHIESA
SANTI INDEMONIATI: CASI STRAORDINARI DI POSSESSIONE
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Tag: Giovanni Paolo II, spallone
Categoria: Generale
In effetti c’è un vecchio problema da risolvere. L’equivoco secondo cui essere cristiani significhi vivere per strada, ai margini, anziché nella tranquillità dell’ordine di cui parlava san Tommaso d’Aquino.
Quando ero bambino, il mio parroco mi prendeva in giro perché studiavo e diceva: “Meglio un asino vivo che un dottore morto” (amena storpiatura di un versetto biblico) e che non gli serviva uno come me, ma uno che andasse coi ragazzi per strada. Ecco, io credo che questo modo di pensare sia una emerita fesseria, anziché una sublime enunciazione cristiana.
Uno che i poveri li amava davvero, san Luigi Orione, e che era egli stesso povero e di origine povera, frequentava anche persone di ceti benestanti, coinvolgendole nelle sue opere di bene, e voleva che i suoi sacerdoti studiassero e, almeno alcuni all’inizio, si laureassero (quando la laurea non era affatto frequente né facile). Essere cristiani, e anche essere poveri, non vuol dire fare il sottoproletario né il mantenuto a vita né l’assistenzialista.
Se oggi ci fosse una autentica cultura cattolica, queste cose si chiarirebbero. Invece c’è solo il ripetere pappagallescamente slogan sinistreggianti alla moda. Col bel risultato che le nostre società si disgregano e sono preda del più furbo (“migrante” compreso) o del più violento (“migrante” compreso) o del debosciato alla moda.
Sogno il giorno in cui di tutte queste cose si potrà discutere apertamente e adeguatamente.
Altro che “teologia del pueblo” o fobie melloniche varie.
Caro Tosatti,
Non mi hai pubblicato le mie riflessioni su Wojtila che ritengo SANTO perché canonizzati, e uomo perché non ci fu uomo più grande di lui (ma il più piccolo nel Regno dei cieli lo e’) e dopo il BATTISTA🙄 Quindi il Battista e Wojtila…in sequenza …..
Capisco lo smarrimento cattolico, capisco il conformismo delle masse, pecore?, ma chi sono io per giudicare? Francesco pecca come ti dissi pecco’ Wojtila su Maciel, penso!. Bisognerebbe aprire un dibattito se i santi in vita non sbaglino. Io penso che sbaglino. San Francesco non era stato pure lui un gaudente se non peggio?
Ora mi sono però imbattuto nelle ultime ore di Maciel (libro diari vaticani). MACIEL non era un modernista! E paradossalmente nonostante ciò che era e si e’ manifestato: e’ la congregazione con più vocazioni. Una volta lessi una asserzione: la filosofia e’ mediazione, il cristianesimo paradosso!
Dio vola molto alto.
E’ chiaro esiste bene e male.
Ma e’ Dio che può giudicare un anima.
Il peccato e’ oggettivo, il peccatore soggettivo. Uno che uccidesse senza piena avvertenza e deliberato consenso non e’ forse oggettivamente assassino e soggettivamente incolpevole e non peccatore? In questo Francesco non inaugura nulla! Lui non ha saputo rispondere ai dubia perché il mistero di fronte a certi casi rimane. Si parla tanto di verita’. Conoscerete (futuro) la verita’ e la verita’ vi fara’ liberi. La verità e’ una. L amore. Che poi e’ Dio. I valori non negoziabili servono ma….sono sotto. E non devono essere inappellabili soggettivamente.
Ho letto che Maciel ha rifiutato la confessione ed e’ morto disperato. Come Giuda.
Non credeva nella misericordia di Dio. Pensiamoci?
Ormai….non ci resta che soffrire in silenzio
Prima che Santo con colpe anche lui (Maciel) Wojtila era umanamente un GIGANTE. Certo anche la fortezza e’ un DONO di Dio. Il carattere. Il suo non abbiate paura, lo visse e come lo visse. Oltre da Maciel (noto conseevatore), cristeros e se non erro nipote di beato) , venne tradito pure da polacchi al soldo del KGB. Il vaticano era pieno di spie. Quella era MAFIA. Comunque non abbiate paura! Dio e’ più grande di tutto.
Non condivido nulla di quanto scritto in questo articolo. Non sono d’accordo sulle critiche pretestuose miopi che si fanno al Papa che cerca in tutti i modi di presentare il vero volto misericordioso di Dio verso tutti non solo verso chi vai in chiesa ogni giorno e si batte il petto stando davanti dicendo””Signore,io non sono come loro quelli che stanno dietro di me”
Ma quante cose cristiane sa questo Giuseppe che afferma di non essersi mai interessato di religione…hhhmmmmm…:-)))
…e chi è il più fine biblista, chi è il più misericordioso filantropo, il più ecologista di tutti? Rileggere Vladimir Sergeevič Solov’ëv.
Ho già scritto a Tosatti, il quale censura a caso, che quel commento NON è mio. Evidentemente il blogger è il più prevenuto di tutti. Faccia ammenda!
era questo?
Non condivido nulla di quanto scritto in questo articolo. Non sono d’accordo sulle critiche pretestuose miopi che si fanno al Papa che cerca in tutti i modi di presentare il vero volto misericordioso di Dio verso tutti non solo verso chi vai in chiesa ogni giorno e si batte il petto stando davanti dicendo””Signore,io non sono come loro quelli che stanno dietro di me”
No. Questo è quello che NON è mio. Questa mattina, o ieri sera, non ricordo, avevo già scritto che questo commento non l’ho scritto io, come risulta peraltro dal contenuto. Non potrei mai scrivere “il volto misericordioso di dio”…
Chiediamo al Giuseppe autore di quel commento di cambiare Nick, per favore.
dice Gesù…”Quando mi amate sino a vincere tutto per Me, Io vi prendo il capo ed il cuore malato fra le mie mani trafitte
e vi alito in volto il mio Potere. E vi salvo, vi salvo, figli che amo. Voi tornate belli, sani, liberi, felici. Voi
tornate i figli cari del Signore. Faccio di voi i portatori della mia Bontà fra i poveri uomini, coloro che
testimoniate della mia Bontà ad essi per farli persuasi di essa e di Me.
Abbiate, abbiate, abbiate fede in Me. Abbiate amore. Non temete. Vi faccia sicuri del Cuore del vostro Dio
tutto quanto ho patito per salvarvi”…
http://www.scrittivaltorta.altervista.org/10/10620.pdf
Rimbombano ancora nel cuore quelle parole di Giovanni Paolo ll “Non abbiate paura”, parole che allora inutilmente cercavamo di interpretare adattandole alle più svariate delle circostanze, ma allo stesso tempo le sentivamo come proiettate in un futuro non molto lontano…..
Oggi sono diventate attuali come non mai e ci rendiamo conto del fatto che quello non era solo un messaggio di speranza, bensì la visione profetica di un Papa che paternamente ci stava accanto, e sapeva di doverci preparare ad un tempo in cui sarebbe stato facile disorientarci, perché forse avremmo dovuto assistere a qualcosa di impensabile per un credente, di inconciliabile con la fede, di paradossale per la nostra stessa Chiesa, e malgrado ciò bisognava andare avanti, non lasciarsi intimidire e senza paura, consapevoli nella nostra fragilità di non essere soli, sotto la guida del Buon Pastore che non abbandona mai nemmeno per un istante le sue pecorelle.
Un Papa intimamente in comunione con Cristo e che perciò sapeva come parlarci del suo Amore, inchiodato com’era al legno della Croce. Col Cristianesimo non si bara, o si vive fino in fondo o si diventa estranei, al massimo potrebbe sfidarci come storia, provocando l’interesse di qualche filosofo, mentre i teologi si affannano a farne ermeneutica spicciola, rapiti come sono dalle proprie fantasmagorie piuttosto che a scrutare il mistero come hanno insegnato a fare i loro predecessori, quelli che facevano sul serio ovviamente. Oggi siamo parte anche noi di quella Chiesa del silenzio che però sa di dover avanzare e senza paura : la sfidano in tanti, legittimando con arbitrio la morte contro la vita, facendo della libertà di scelta la condanna di qualcun altro, profanando col nome di Dio la sacralità del suo Creato…..
Avere paura significa però assecondare tutto questo, rinnegando con Cristo noi stessi, la scelta di fede invece, come insegna Papa Ratzinger, impegna a compiere un salto, quello che dirotta la storia nella sua parabola ascendente e contro tutte le previsioni.
Sono felice di questo risveglio al grido del mio grande PAPA
Non abbiate paura
É ora di visibilità
GRAZIE
Concordo pienamente
Concordo
Dopo questa breve lettura mi sono subito identificata in questo gruppo di cristiani silenziosi e mortificati,bisognosi di certezze e di guida da parte dei pastori e non di caos e di atteggiamenti non misericordiosi (solo per noi e non per i ‘diversamente cristiani’).
Ancora un convegno al chiuso ? . Va bene solo se poi c’è una risoluzione che spinga i cristiani che credono nei valori della tradizione di uscire all’aperto. Si legga GPII sui marciapiedi della città e poi si reciti il rosario. Non c’è bisogno di creare grandi gruppi che possono richiedere permessi , ma poche persone su tanti marciapiedi delle città italiane. I cristiani sono o non sono la luce del mondo ?. Non si può rimanere nascosti e tante piccole luci fanno risplendere l’intera città. Tutti alla stessa ora in tutte le città italiane provocherà un risveglio in tutte le anime smarrite.
no,non abbiamo paura.
I pastori infedeli che cadono contro la “PIETRA ANGOLARE”saranno stritolati.Non di meno si sfracelleranno tutti i persecutori della Chiesa di Cristo.Ma guai anche a tutti noi se non abbiamo la “buona volontà”di scegliere il Salvatore.
Sottoscrivo quanto scritto dalla d.ssa DE Mari
…”alziamo i ponti levatoi,costruiamo i muri.Il lupo si traveste da agnello bisognoso per entrare dentro le porte”…
Non dimentichiamo il richiamo del Signore”semplici come colombe ma astuti come serpenti”Mt.10’16
Concordo su tutto!