SUPER EX COMMENTA I REPORTAGE DI AVVENIRE SU VERONA. E ALCUNE GIRAVOLTE.

1 Aprile 2019 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari amici di Stilum Curiae, Super Ex (Ex di Avvenire, Ex del Movimento per la Vita e ex di varie altre cosucce, ma ancora non ex cattolico, nonostante….) ha letto su Avvenire l’articolo che il collega Moia, il “Famolo Stranista” ufficiale del quotidiano bollettino religioso del PD ha dedicato al Convegno di Verona sulle famiglie, e alla Marcia che l’ha concluso. Pensiamo che non gli sia piaciuto; almeno a giudicare da quello che ci ha scritto…

Luciano Moia è il vice Bergoglio ad Avvenire. Da quando ha sposato Amoris laetitia le sue quotazioni, prima bassine, sono volate oltre le stelle. Così è chiamato lui, oggi, a commentare la marcia per la famiglia organizzata dal Congresso mondiale.

Moia è uno di quelli che dice finalmente quello che pensa, o uno che pensa quello che i superiori gli chiedono di pensare. Non saprei quale delle due è la versione giusta. All’epoca di Dino Boffo non avrebbe mai scritto quello che scrive oggi. Non è il solo, per la verità. Senza scomodare il big dei big dei contorsionisti, quello la cui bussola gira sempre verso il Potere, il pensiero corre a Paolo Rodari, ciellino che faceva il tradizionalista, almeno in fatto di etica, sul Riformista, e poi su Il Foglio di Giuliano Ferrara quando il quotidiano era super ratzingeriano. Oggi Rodari si iscrive tra i progressisti ad oltranza, e una qualche frecciata ai sostenitori della famiglia la ha tirata volentieri. Anche per lui vale la domanda: mentiva prima, o ha cambiato radicalmente idea poi? Ma se la risposta è la seconda, che sostanza hanno questi giornalistli?

A Dio l’ardua sentenza, a noi basta tornare a Moia.

Il quale maramaldeggia, unendosi al coro dei coloro che rumoreggiano contro…. Scrive Moia: “La “Dichiarazione finale” del Congresso mondiale delle famiglie di Verona, sottoscritta solennemente stamattina al termine dell’ultima giornata di lavori, costruisce un altro, gigantesco, libro dei sogni”.

Per carità, chiedere aiuti per le famiglie, condannare l’utero in affitto, eccetera, sono cose condivisibili, spiega, ma dipende da chi le dice.

Gandolfini, Brandi, Coghe, Ruiu… non possunt. Non hanno il bollino Cei, mentre il bollino Bergy, quello non si sa: lui, dice, non si è accorto di nulla; non ha seguito. Forse sarebbe meglio dire: lui, queste cose non le segue mai.

In verità Bergy non si è filato mai un Family Day; questa volta, solo perché esplicitamente interrogato, si è rifugiato dietro le parole di Ponzio Pilato Parolin. Un colpo al cerchio, un colpo alla botte, senza dire nulla, né perché.

Bergy è fatto così: quando non vuole dire una verità di fede, invita a leggere il catechismo; quando deve rispondere su Viganò, invita a leggere il dossier (che tutti hanno già letto); quando gli chiedono del Family Day, invita a leggere le parole del suo abilissimo diplomatico (uno che se Gesù lo avesse avuto al fianco, sarebbe finita a tarallucci e vino, con i farisei, e avrebbero fatto crocifiggere non i due ladroni, ma qualche bravo passante).

E Moia? Ce lo siamo dimenticati. Perché i suoi articoli sai già dove vanno, prima di iniziare a leggerli.

Ebbene Moia spiega che alla marcia non c’era il Forum, quello di Gigi Di Palo. Quello sì che è roba seria, ben fatta: il Forum delle famiglie è “collaudato nel tempo e rappresenta davvero quattro milioni di famiglie attraverso 564 associazioni locali, 47 nazionali e 18 forum regionali” ! Invece alla marcia c’erano “diecimila persone forse”!

Credici, Moia, credici. Per quelli di Avvenire la fede è essenziale: credono davvero, per esempio, che il loro quotidiano venda le copie che dichiara, quando sanno tutti che la maggior parte di esse sono regali, abbonamenti quasi imposti ecc… Ci credono o fingono di crederci.

No, caro Moia, alla marcia c’erano molto ma molto più di diecimila persone, e il Forum non c’era, ma c’erano tanti, privatamente, che ne fanno parte, sordi alle sirene dei Moia, dei Parolin, dei vescovini piddini… Quanto alla forza del Forum ufficiale, quello elegante, che non sbaglia né la sostanza né i modi,  quello con il frac, Moia deve aver chiara una sola cosa: il Forum ormai non ha più sostanza, per cui tutti i modi sono inutili.

Per un motivo semplice: chi in nome dei modi (quali poi? ce lo scrivete un Galateo?) dimentica la sostanza, prima o poi scompare o diventa insignificante.

E concludo: si erano già fatti un film in tanti. Pensavano che cinque anni di Bergoglio uccidessero il laicato cattolico. Ma il laicato cattolico, quando i suoi  generali svaniscono, si sciolgono, se ne trova altri.

Molto, ma molto migliori; capaci di mobilitare le piazze, quelle che Bergy non riempie più da tempo. Quelle che Spadaro sogna per il suo partitino filo-Juncker!



Oggi è il 219° giorno in cui il pontefice regnante non ha, ancora, risposto.

Quando ha saputo che McCarrick era un un uomo perverso, un predatore omosessuale seriale?

È vero o non è vero che mons. Viganò l’ha avvertita il 23 giugno 2013?

Joseph Fessio, sj: “Sia un uomo. Si alzi in piedi, e risponda”.


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28 commenti

  • giovanna ha detto:

    Confermo,che, come capita a molti anche nella mia città,da qualche anno Avvenire mi arriva a casa tutti i giorni ( diedi il mio nome ad un meeting di Rimini di una decina di anni fa, mi arrivò per tre mesi, poi più niente per qualche anno, fino all’ invio spontaneo attuale , curiosamente più o meno da quando è cominciato il nuovo corso), andando ad aumentare la raccolta della carta,
    Ma quello che mi fa più effetto, pensando anche all’ enorme spreco di risorse economiche, è che quattro o cinque anni fa un caro amico mi regalò l’abbonamento a luoghi dell’infinito, un mensile di Avvenire patinato,di arte e itinerari culturali , insomma turismo religioso, un mensile molto bello e raffinato.
    Ebbene, scaduto l’abbonamento , il mensile continua ad arrivarmi regolarmente: quello però non lo butto, ne ho una pila enorme, sia mai che riesca ad andare in futuro, con la mia famiglia numerosa, in qualcuno di quei luoghi dei cinque continenti che tratta !
    Certo che di soldini ad Avvenire ne devono avere parecchi per regalare copie anche di un mensile ,che immagino costosuccio anzichenò, a destra e a manca, per anni e anni.

  • Fabrizio Giudici ha detto:

    E concludo: si erano già fatti un film in tanti. Pensavano che cinque anni di Bergoglio uccidessero il laicato cattolico. Ma il laicato cattolico, quando i suoi generali svaniscono, si sciolgono, se ne trova altri.

    Paradossalmente, la situazione è migliorata: perché i due papi precedenti il laicato cattolico lo infiammavano (GPII: “ci alzeremo in piedi…”), poi però tutto si impastoiava nel solito “sopire e troncare” a livello più basso. Un sopire e troncare, per amore del dialogo, che ha distrutto la cultura cattolica di questo paese, permettendo anche la ridefinizione delle parole e trasformando la maggior parte dei fedeli e del clero in anime tiepide.

    Ora però che i cattolici sanno che della gerarchia non ci si può più fidare per un po’, hanno imparato a sbrigarsela da soli. E come diceva EquesFidus sotto, sapendo che devono rendere conto solo al Giudizio di Dio, non temono niente. Quindi si fanno sentire e si faranno sentire!

    Che nostalgia delle nere talari, che miseria nella squallida, talora sporca policromia, sciatteria corrente. Quasi monture , anonime, timorose, di don Abbondi sociali, Pierrot rinunciatari, del nulla, pieno di ipocrito agro. Non ho visto un prete, seppur facsimili.

    Io ho notato che a Verona preti ce n’erano pochi, meno p.es. di quanti sono presenti alla Marcia per la Vita. Va però detto che a Verona ci siamo visti di domenica e in molti, come ho potuto constatare, abbiamo sottovalutato l’importanza della marcia fino all’ultimo momento, dovendo organizzarci di persona. Per un prete forse è più difficile, specie la domenica.

    Comunque pochi non vuol dire nessuno e quello che ho notato è che praticamente tutti erano in talare. A meno che quelli non in talare inizino a “scomparire” alla mia vista?

    • GIORGIO VIGNI ha detto:

      Egr. Fabrizio, “….dovendo organizzarci….” .
      Mt 8, 21-22, Lc 9, 59-60 .
      Organizzarsi può essere laborioso. Scegliere può essere durissimo. La fede a che serve ? Poi c’è la speranza. In fondo, resta la carità.

      G.Vigni

  • Il veritiero ha detto:

    Abbiamo superato l’assurdo, mi piacerebbe dire “Stiamo sfiorando”, ma l’abbiamo di gran lunga superato. Un giovane cantante di nome Irama ha fatto una canzone dal titolo “questa notte” in questa canzone c’è un verso che dice “FARE A PUGNI CON QUEL TRANS”, allora la paladina dei transessuali il signore in arte Vladimir Luxuria ha chiesto il boicottaggio della canzone alle radio e il boicottaggio commerciale perché dice che la canzone è ” omofoba e incita la violenza” questo ormai ha perso il contatto con il mondo, vive in un mondo tutto suo dove è convinto che ha pure ragione. Perché nessun giornalista non gli chiede cosa faceva 15 anni fa dentro le discoteche romane “mucca assasina” “energy” “suburbia” e altre? Perche nessuno glielo chiede? Noi romani che frequentavamo la movida notturna romana ce lo ricordiamo mi bene IL SIGNOR LUXURIA VLADIMIR SUL CUBO A PAVONEGGIARSI E A CERCARE DI RIMORCHIARE (A VOLTE ANCHE RAGAZZI CHE AVEVANO BEVUTO UN PO TROPPO E CHE QUONDI NON ERANO NEL PIENO DELLE LORO FACOLTA’ MENTALI) davanti agli occhi anche di minorenni o di appena maggiorenni o di persone più sensibili… Questo però non glielo domanda mai nessuno, noi romani che in quegli anni frequentavamo la movida notturna ci ricordiamo molto bene di Vladimir Luxuria, è ora lei vuole fare la paladina dei diritti?? Abbiamo superato di gran lunga la linea fra fantascienza e realtà. https://m.huffingtonpost.it/amp/2019/03/31/luxuria-attacca-irama-fare-a-pugni-con-un-trans-strofa-vergognosa-la-canzone-va-boicottata_a_23703379/

  • GIORGIO VIGNI ha detto:

    Commenti, en vrac, miei personali.
    Sono stato a Verona:
    vedo dei pope, ieratici, maestosi nella nera rjasa, magnifiche lunghe croci, incutono reverenza, rispetto, calma serena, voglia di avvicinarsi, senti lo Spirito del Galileo, il suo Mandato.
    Che nostalgia delle nere talari, che miseria nella squallida, talora sporca policromia, sciatteria corrente. Quasi monture , anonime, timorose, di don Abbondi sociali, Pierrot rinunciatari, del nulla, pieno di ipocrito agro.
    Non ho visto un prete, seppur facsimili.
    I Russi, gli Ungari, gli Ucraini, gli Americani, i Canadesi……parlano di programmi realizzati, in via di realizzazione e del “fare”, futuro prossimo. Gli Italici, solo alate parole, voli pindarici, distinguo, riuscita captatio benevolentiae, sì, ma in soldoni……..? Ad ogni modo, rebus sic stantibus, è già qualcosa il piuttosto, accontentiamoci, meglio del niente. E’ scritto “ sia il tuo parlare sì,sì, no, no”. Noi, machiavellici da fiera di paese, interpretiamo “ già, già, ma , ma , forse, forse, però, però…….”. Viene il maligno e ridacchia, compiaciuto.
    Bell’esordio, quasi, dell’episcopo di Verona. Poi leggo, spero sia una fake news, il “contrordine compagni”, il distinguiamo, discerniamo, “ ne resto fuori “. Il ns. si dice così, merita un riconoscimento nel calcolo combinatorio: sì, no, sì-sì, no-no, si-no, no-si. Un piede in n+1 ciabatte, mirabile, “Franza o Spagna, basta che se magna”.
    Fuori, centomila, recte ventimila, ululano, cachinnano, un eroico garzone da un preservativo al Pope, novello Balilla. Il Perasso usava sassi, contro cannoni, oggi si usa quel che si ha, discernere con realismo. E’ un fatto, radunare millanta pecore idiote, appunto perché tali, non è una gran fatica. Mettere insieme degli intelligenti, umani, è molto più difficoltoso, proprio perché tali.
    Concludo, moderatamente speranzoso e fiducioso: da noi, meno male, si va accendendo qualche lumino, ma il vento è forte, altrove, fortunatamente, ci sono delle fiaccole, antivento, con una gagliarda fiamma. Speriamo nell’importazione, occhio ai dazi.
    G.Vigni

  • Anima smarrita ha detto:

    Calato il sipario sull’evento, mentre si sedimentano le scorie di una polemica mediatica che non ha certo giovato alla conoscenza dei temi affrontati, fa piacere leggere la testimonianza di una giornalista, inviata proprio di Avvenire, che sulla sua pagina Fb con onestà intellettuale smaschera l’operazione montata ad arte.
    https://m.facebook.com/100002082830349/posts/2220748088004597?sfns=mo

    • Pablo ha detto:

      Utile la testimonianza della giornalista di AVVENIRE, che però si lascia scappare questa frase “…(tra cui alcuni relatori improponibili e certo folklore anche in alcuni del pubblico) …”.
      Deduco: secondo la giornalista ci sono oratori a cui non deve essere concesso di esprimersi … non ne sono degni…
      Bell’esempio di superbia e democrazia !

      • Anima smarrita ha detto:

        Ha semplicemente espresso un personale parere così come si sono pronunciati altri – senza scadere nella gratuita offesa –
        anche nei numerosi programmi TV di approfondimento dedicati all’evento. Trovo importante se ne sia parlato, offrendo una variegata “panoramica” su cui riflettere e trarre conclusioni adeguate, soprattutto ai fini di azioni concrete.
        È la democrazia.
        Ove possibile e con i dovuti distinguo, tendo ad apprezzare quel poco o tanto di buono che riscontro nei fatti e nelle parole di chiunque non trascenda e non superi i limiti della decenza, nel rispetto degli altri. Con ciò non intendo muovere un appunto alla sua interpretazione.

  • Gene ha detto:

    Concordo con il fatto che la tiratura di Avvenire sia gonfiata. Per esperienza personale posso raccontare che mi proposero l’abbonamento gratuito per tre mesi, e infine mi chiesero di abbonarmi. La mia risposta fu negativa, e dissi alla telefonista che più che leggere un giornale cattolico mi sembrava di leggere l’Unità. Ci scriveva una certa Michela Murgia, una pseudo scrittrice che favorevole all’eutanasia, ci aveva scritto un libro, modificando il fatto che in Sardegna si praticasse l’eutanasia. Niente di più falso e smentita da un Manlio Brigaglia grande conoscitore delle tradizioni sarde..Saluti da Sassari

  • Gian Piero ha detto:

    “ Non c’ e’ nulla che i poteri mondani e le potenze infernali dietro di esso temano piu’ di un uomo libero”
    Queste parole di EquesFidus sono verissime e fanno pensare anche al contrario : non c’ e’ nulla piu’ manipolabile e quindi strumentalizzabile dal potere mondano che gli schiavi di qualche passione , sia essa l’ ambizione, la concupiscenza sessuale, l’ avarizia , o la sete di denaro.
    Per questo la Chiesa gerarchica oggi e’ per la maggior parte fatta da gente manipolabile, ricattabile, gente pesantemente compromessa dal proprio peccato che sia sessuale o legato ad illeciti finanziari. Questi prelati non sono liberi di proclamare la Verita’ , essi sono i servi delle proprie passioni e quindi del mondo e del principe di questo mondo.
    I tre voti di Poverta’’ Castita’ Obbedienza( a Dio) preservano proprio l’ uomo religioso dall’ essere schiavo delle proprie passioni e quindi lo rendono libero di essere il testimone della Verita’ . Un cardinale omosessuale e’ ricattabile, un vescovo o un abate che vuol tenere nascoste le proprie malversazioni finanziarie e’ ricattabile, un teologo con ambizioni e’ ricattabile. Un papa che fosse stato eletto dai poteri di questo mondo per portare avanti una agenda “ mondana” non e’ piu’ libero ma schiavo. Forse questi personaggi che ci sembrano cosi’ “ trionfanti” sono dei poveri esseri in catene, se solo potessimo vedere la loro vera figura spirituale, in catene e con dietro la sferza e la frusta del Principe di questo mondo perche’ facciano i suoi voleri.Sono degli schiavi e noi dobbiamo pregare per loro , perche’ abbiano la forza di liberarsi.

  • virro ha detto:

    La menzogna corruttrice è sempre al lavoro,
    La superbia menzognera è sempre al lavoro
    Per salvare un bambino dall’aborto siamo sempre disperatamente al lavoro,
    Per costruire relazioni veritiere siamo sempre al lavoro
    Ma certi “maestri” di sapienza non sembrano essere al lavoro,
    Lavorano sempre per una propria finalità

    Vergogna!!!!!!
    Il Santo Vangelo ci chiederà conto.
    Vieni Signore Gesù a liberarci

  • Luciano Motz ha detto:

    Una breve nota: ringrazio il Signore per avermi dato un Vescovo, Mons. Crepaldi, presidente dell’Osservatorio card. Van Thuan. L’Osservatorio ha partecipato al Congresso di Verona.

  • Rafael Brotero ha detto:

    Le battaglie sulla morale sessuale sono gia perse in Occidente da molto tempo. Manca solo la battaglia per la fede dentro la Chiesa, condizione di possibilita’ della vittoria in ogni altra battaglia. Senza la fede non c’e’ salvazione; morta la fede, la porta del cielo si chiude. Bisogna concentrare le poche forze ancora rimaste contro il vero nemico, il commissario di Satana in Vaticano, Il cardinale Jorge, il generale che vuole distruggere la fede con menzogne, falsita’ e note di pie di pagina. Viva don Minutella.

  • Il veritiero ha detto:

    Verissimo, il giornale avvenire regala le copie e “impone l’acquisto” ti vengono nella parrocchie e nei conventi e te le lasciano per forza proponendo metodi di pagamento che sfiorano il ridicolo, una vera imposizione d’acquisto. e finisce puntualmente che il parroco è costretto a pagare le copie per aiutarli e fargli un favore mente poi il parroco le regala senza prendere 1 euro ( perche” nessuno lo prende rimangono li’ ) anzi’ a dire la verità spesso l’unico loro vero utilizzo è per tamponare l’urina dei barboni che la fanno in terra in piazza San pietro e in via della conciliazione.

  • Pier Luigi Tossani ha detto:

    Moia è Moia, sono scelte, ma anche a Verona ci sono state queste scelte di sostanza:

    http://www.lacrocequotidiano.it/articolo/2019/03/29/politica/valutazioni-politiche-su-verona

    “…Veniamo però al piatto forte di Verona: i politici. Abbiamo visto in scena la maggioranza gialloverde. Luca Zaia per la Lega e, un po’ a sorpresa, la senatrice Tiziana Drago del M5S. Il Popolo della Famiglia come si sa non partecipa al Congresso di Verona proprio per il legame evidente e troppo stretto che si è voluto creare con un governo la cui azione noi giudichiamo molto negativamente. Consideriamo un errore gravissimo schiacciare le istanze pro-family in un angolo estremo dello scacchiere politico, quando le forze al governo hanno in tutta evidenza ignorato le politiche a favore della famiglia, limitandosi a qualche slogan facendoci poi ritrovare invece con la triptorelina liberamente prescrivibile e gratuita, oltre che con la legge sull’eutanasia già in discussione alla Camera con un relatore leghista e uno grillino. Ci aspettavamo di vedere a Verona solo esponenti leghisti e invece, dopo una serie di dichiarazioni pesantissime di Di Maio e di Spadafora, a sorpresa dopo Zaia ha parlato anche la Drago. Cosa hanno detto? Niente. Sono stati l’esempio vivente di quel politically correct contro cui Verona, almeno in teoria, voleva provare a dire qualcosa. Zaia ha detto testualmente “l’omofobia è una patologia, non l’omosessualità” e l’ha detto prima al Corriere della Sera e pure dal palco, per poi schierarsi a favore della legge 194 e infine lanciandosi in un confuso rimbrotto sul bigottismo in qualche modo rivolto al vescovo Zenti. La Drago invece è andata dritta a difendere la legge Cirinnà, spiegando che le unioni civili sono irreversibili. Considerando che sia Zaia che il M5S sono favorevoli all’eutanasia, non vogliamo immaginare quale piattino verrà servito ai prolife in un futuro non troppo lontano. Qualcuno tra qualche mese forse si ricorderà che il Popolo della Famiglia, almeno, aveva avvertito. Stefano Bataloni, biologo che segue il congresso e sostenitore dello stesso, ha scritto che “va dato atto agli amici del PdF che i politici intervenuti hanno prestato un pessimo servizio alla causa della tutela della famiglia naturale”.

    Siamo solo all’inizio. Sfileranno i ministri leghisti con la Meloni e saranno osannati, in un clima che sarà reso pesante dalla pessima “contromanifestazione” delle femministe davanti alla Gran Guardia. Ma Matteo Salvini è esattamente quello che vuole: una feroce contrapposizione ideologica in cui lui poi orchestra le voci di Zaia e magari Bongiorno a far da contraltare a quelle di Fontana e magari Bussetti, in modo da coprire lo spettro più ampio possibile di elettorato sfruttando la condizione di tensione causata dalla stupidità delle Non una di meno. Poi fa chiudere tutto con la marcia domenicale supportata ad arte dal drappello di Forza Nuova, in maniera che la contrapposizione tra opposti estremismi consenta la massima copertura mediatica al tutto. Chi ha da guadagnarci? Non certo le istanze prolife, che nelle dimensioni dell’estremismo in cui sono raffigurate nei video che stanno circolando (titolo più blando “i gay vanno all’inferno”) hanno solo da perderci. Ci guadagna e tanto la Lega perché Salvini (con Meloni) al sabato si lancerà in splendide promesse, poi dirà che aborto e unioni civili non si toccano entro le 24 ore successive, il tutto sarà shakerato dall’ottimo (per la comunicazione) contudentismo delle due manifestazioni contrapposte e chi è al potere ne ricaverà un ampliamento dei livelli di consenso, perché così potrà attirare sia gli esagitati che i più moderati, sui cui tasti saprà martellare ripetendo che lui è quello che fa le cose. Fa di tutto, tranne che serie politiche per la famiglia. Altrimenti porterebbe in Parlamento dalla settimana prossima il reddito di maternità, che tra l’altro dal 3 aprile grazie all’operoso e silenzioso lavoro per le strade del PdF sarà una concreta opzione legislativa.

    Ci auguriamo di sbagliarci su tutto, speriamo che i politici smettano di essere ambigui, che il governo si metta davvero a fare provvedimenti a favore della famiglia, che vengano spazzate via triptorelina e eutanasia, che Salvini esca dalla sindrome del colpo al cerchio e l’altro alla botte, che tutto questo non sia solo un circo messo su con tanti, tanti soldi di oscura provenienza ad uso e consumo di una decisiva campagna elettorale. Speriamo che le istanze prolife escano dall’angolo della contrapposizione ideologica e scendano per le strade dell’incontro popolare con le necessità concrete delle famiglie italiane, secondo il dettato splendido della Costituzione repubblicana. Speriamo davvero che alla fine non restino come discorsi migliori e più applauditi quelli di Cruciani e della Maglie, due che alla famiglia naturale non credono e ci considerano bizzarri reperti di un tempo che fu, a cui però benignamente concedere libertà di parola. Questo è il tempo di andare oltre le parole vuote e ideologiche.

    Buon congresso a tutti a Verona. Sapendo che dopo marzo, viene aprile. C’è un domani, da costruire il più possibile insieme”.

  • Ángel Manuel González Fernández ha detto:

    Caro Direttore:
    “Una volta ho parlato in un caso in Spagna di come la condanna mediatica ha rovinato la vita di sacerdoti che poi sono stati riconosciuti innocenti”:
    https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2019-03/conferenza-stampa-papa-aereo-papmar.html
    L’ho scritto molto tempo fa, il “Pastore stolto e Falso profeta” Francesco mente, e mente per la seconda volta:
    http://www.periodistadigital.com/religion/espana/2018/09/13/religion-iglesia-espana-diocesis-granada-denunciante-caso-romanones-expresa-papa-decepcion-causa-canonica.shtml
    Saluti.

    • Anima smarrita ha detto:

      In Francia è scoppiato il caso del cardinale Barbarin, condannato per non avere denunciato un prete pedofilo. Perché non ha accettato le sue dimissioni?
      «Barbarin mi ha presentato le dimissioni ma io moralmente non posso accettarle: va fatta salva la presunzione di innocenza. Il tribunale si è pronunciato in primo grado. Ora vediamo cosa succede. Io penso che occorra andare oltre la superficiale condanna mediatica. In Spagna la condanna mediatica ha rovinato la vita ad alcuni sacerdoti che poi sono risultati innocenti».
      Queste domanda e risposta relative al virgolettato, riprese da Il Messaggero on line.
      Peccato che, come ha già rilevato Magister in un articolo di qualche settimana fa, abbia usato due mesi e due misure nei confronti delle vicende Pell e Barbarin, entrambi ricorsi in Appello dopo la sentenza di primo grado.
      Tira in ballo la “presunzione di innocenza” dimenticando – mentendo, pur sapendo di mentire – … i “misericordiati” (!!!) secondo il suo insindacabile giudizio, nell’esercizio del suo strabordante “governo”…
      Alla domanda sul tema famiglia, lascio all’ intelligenza dei lettori (come ebbe a liquidare il memoriale di mons. Viganò, affidato all’interpretazione dei giornalisti) la laconica risposta che più confusa e confusionaria non si potrebbe attendere (addirittura confonde Family Day con il Congresso Mondiale delle famiglie) e che dimostra il fastidio che prova nei confronti di tematiche “urticanti”, mentre – come riferisce La Verità oggi in edicola – si prepara ad incontrare attivisti Lgbt.
      Un ministro italiano ha detto che più che della famiglia bisogna aver paura dell’Islam, lei che in Marocco ha messo un altro tassello al dialogo e alla fratellanza, cosa ne pensa?
      «Di politica italiana non capisco. Ieri ho commentato l’incontro sul Family Day ma non so cosa sia. Ho letto quello che ha detto il cardinale Parolin e sono d’accordo».

      • Diversamente abile ha detto:

        @ Anima smarrita.

        Tento di chiarire la differenza tra i casi Pell e Barbarin, per quanto è a mia conoscenza.
        Il cardinale australiano è accusato di aver personalmente commesso abusi su due minori (membri del coro della cattedrale di Melbourne), mentre il cardinale francese è stato condannato dalla giustizia francese (peraltro dopo una prima assoluzione con formula piena) per aver taciuto un caso di abusi di un sacerdote della diocesi di Lione avvenuti, e questo è il paradosso, ben 12 anni prima che Barbarin ne diventasse l’arcivescovo.
        Comunque, anche il caso Pell ha degli aspetti paradossali, in quanto uno dei presunti abusati, morto per overdose nel 2014, aveva sempre detto in famiglia che non c’era assolutamente nulla di vero. C’è, poi, da tener conto che l’unico accusatore (di cui non è stata resa nota l’identità) afferma di aver subito l’abuso mentre il cardinale si recava in sacrestia dopo il pontificale domenicale! Penso lei sappia come è vestito un vescovo quando celebra e quante persone lo circondano e seguono prima e dopo un pontificale: chierichetti, cerimoniere, segretario personale, sacrestani. Senza tener conto che i ragazzi del coro non vanno affatto in sacrestia, ma nello spogliatoio a loro riservato. In questo caso, a mio modesto avviso, sta sbagliando il Vaticano che ha rinunciato alle sue prerogative giuridiche e legali per fare un’indagine autonoma, lasciando tutto in mano alla magistratura dello stato di Vittoria, pur sapendo che il cardinale Pell è molto inviso da quelle parti per la franchezza, a volte forse un pò sopra le righe (in Australia lo chiamano ‘bully’), con la quale ha sempre sostenuto l’ortodossia morale, soprattutto in materia di sodomia. In Australia la lobby LGBTQ+++++ (qualcuno dice che si contino una quarantina di possibili combinazioni!) è molto potente.
        Questo atteggiamento remissivo del Vaticano non lo sta certo aiutando. Speriamo solo che i tre giudici che dovranno pronunciarsi sul caso agli inizi del prossimo giugno siano meno ideologizzati del giudice Kidd che lo ha condannato a 6 anni e 8 mesi coram mundo e con toni sprezzanti.

        • Il veritiero ha detto:

          Il ragionamento che fai è sbagliato. Per la legge se io commetto un omicidio e tu sai che io ho commesso l’omicidio e non lo denunci “tu sei COMPLICE di omicidio” e la stessa cosa vale per gli altri reati. Anzi in molti casi la legge punisce molto più il complice del reato che chi lo ha compiuto, perché chi lo ha compiuto è normale che cerchi di salvarsi, mentre chi ne è a conoscenza e non lo denuncia è moralmente molto molto più sporco. Per la legge chi compra cose rubate “ricettatore” ha una condanna più pesante del ladro stesso, perché se non ci fosse chi compra cose rubate il ladro non ruberebbe.

          • martina ha detto:

            “Per la legge se io commetto un omicidio e tu sai che io ho commesso l’omicidio e non lo denunci “tu sei COMPLICE di omicidio” e la stessa cosa vale per gli altri reati”.

            Dove l’ha letta questa scemenza, scusi?

          • conte dei conti ha detto:

            Veritiero@ lei sta perdendo le viti per strada . Non solo il ricettatore merita una pena più grande del ladro , ma, stando sempre al suo buon senso , lei sarebbe il primo di cui accusare del furto in quanto la sua mancanza di carità ha costretto il ladro a rubare .Se non vuole pentirsi almeno si costituisca!

      • peccato che... ha detto:

        “Peccato che, come ha già rilevato Magister in un articolo di qualche settimana fa, abbia usato due mesi e due misure nei confronti delle vicende Pell e Barbarin, entrambi ricorsi in Appello dopo la sentenza di primo grado”.

        Peccato che né Barbarin né Pell abbiano ancora subito alcuna conseguenza canonica e che per entrambi sia stato specificato che prima di fare alcunché si attenderà la chiusura dell’iter giudiziario.
        Peccato che Barbarin sia stato condannato a qualche mese per non aver fatto drin drin alla polizia – cosa che fino a poco tempo fa non faceva nessuno – mentre Pell ha rischiato 50 anni di carcere e se ne è presi 6 per ben altre cose. Tutto da dimostrare per entrambi, ovviamente, visto che i giudizi sono ancora pendenti. Ma se si invocano provvedimenti contro Barbarin, a maggior ragione dovrebbero prendersene contro Pell.
        Il fatto che Magister pensi e dica qualcosa, non significa che il qualcosa sia sensato. Spesso si dice qualcosa, giusto per dire qualcosa.

  • VITMARR ha detto:

    Il calcolo del numero dei partecipanti alla marcia non è stato facile in quanto Piazza Bra per la sua configurazione non ha potuto raccogliere il pubblico in un unico gruppo ma solo in spezzoni di piazza. Nonostante ciò, a mio avviso, erano presenti dai 30000 ai 40000 sostenitori della famiglia tradizionale cattolica cioè da un quarto a due quarti del pubblico che è presente a piazza san Pietro quando è stipata di folla ( 300.000 ) e molto di più di una curva dello stadio olimpico , dati facilmente valutabili ad occhio. E’ stato evidente che gli sforzi organizzativi erano rivolti non tanto alla marcia quanto alla conferenza mondiale , quindi questa importante presenza è a testimoniare quanto sia ancora forte in Italia il sentimento di difesa della famiglia tradizionale. E’ stato inoltre evidente la mancanza di fondi delle associazioni pro-family , quindi cosa aspettiamo a sostenerle , almeno con il 5 per mille ?. Certamente la mancanza che si è più avvertita è stata quella delle parrocchie italiane che invece sono state la forza dell’ultimo family day a Roma, segno evidente di quanto maggiore spazio si sia preso la politica in odore di apostasia di Papa Francesco in tre anni. Il Card. Parolin ha parlato di condividere la sostanza ma non la forma del congresso. Strano per un consacrato usare la parola “forma” invece di “metodo” come infatti ha poi precisato Francesco. Infatti per un consacrato deve essere evidente che la forma può creare la sostanza . come avviene nella consacrazione eucaristica e nelle pratiche esorcistiche . Di che ha paura il Card. Parolin ? Forse che un organizzazione laica prenda formalmente il posto della gerarchia e che si accinga a consacrare la famiglia tradizionale a Gesù e alla Santa Vergine Maria ?.

    • VITMARR ha detto:

      C’è un errore di calcolo evidente. Volevo dire un decimo e non un quarto del massimo contenibile in Piazza S. Pietro.

  • Enza ha detto:

    Io davanti a una chiesa così, non ho più parole. Il bello del cristianesimo sapete qual è? Che ogni volta che nella gerarchia nascono eretici politici di ogni genere e distruttori della sana dottrina, esce fuori quel popolo che sembrava dormiente,m. È allora vediamo i distruttori del cristianesimo arrabbiarsi, quasi quasi maledire, scomunicare e scrivere articoli che più nessuno legge, forse neppure loro.
    Ma noi andiamo avanti e lasciamo gli imam del Vaticano gestire i loro interessi fino a che Dio glielo permetterà. Noi siamo pacifici, e come dice Gandolfini: abbiamo il paradiso nell’anima.
    Pace bene a tutti voi, e a quei sacerdoti che meritano la nostra vicinanza e che amiamo perché giusti. Il resto lo lasciamo nelle mani di Dio. Noi parliamo è agiamo sempre a favore del bene e del giusto. Buona giornata Dio vi benedica!

    • EquesFidus ha detto:

      Mi si consenta un appunto: no, noi non siamo pacifici, siamo liberi. Perché quando uno è in stato di grazia (o perlomeno si sforza di restarci) ed ha una coscienza rettamente formata è libero da ogni laccio, e Satana non ha più alcun potere su di lui. Questo non significa che non siamo peccatori, che non possiamo più cadere o che siamo già santi: la battaglia, in primis contro noi stessi, è ancora lunga e dura e finirà solo sul letto di morte. Per ora, però, siamo liberi; e non c’è nulla che il potere mondano, e le potenze infernali dietro di esso, temano di più di un uomo libero. Le reazioni degli ultimi giorni lo dimostrano: ma voi credete veramente che per “quattro sfigati”, come ha detto il giacobino Di Maio, si sarebbe mossa tutta la macchina del fango degli ultimi giorni? Loro pensavano di aver vinto, di aver ridotto ogni resistenza ad un residuo senza voce né anima, ma è sempre così: Dio può suscitare figli di Abramo anche dai sassi, se c’è bisogno, e se nessuno parla gridano le pietre. Noi siamo liberi, loro no; per questo, i vincitori non saranno vincenti per sempre. Magnificat anima mea Dominum!