UNA CULLA PER AMANDA. IL MIRACOLO CHE HA PORTATO PAOLO VI ALL’ONORE DEGLI ALTARI.

5 Ottobre 2018 Pubblicato da

Marco Tosatti

Cari lettori di Stilum Curiae, oggi è di scena una storia bella e singolare: quella del miracolo che ha permesso la canonizzazione – in calendario fra pochi giorni, il 14 ottobr e- di Giovanni Battista Montini, Paolo VI. È una storia davvero particolare, di un intervento che sembra essere stato diretto all’insaputa dei protagonisti da fili invisibili. Lo racconta Andrea Zambrano  per i tipi della casa editrice Ares. Il titolo è  “Una culla per Amanda”. Amanda è Amanda Tagliaferro, che ora ha tre anni, e non sa ancora nulla delle peripezie che hanno segnato il suo arrivo in famiglia. Nel volume hanno anche voce anche i medici che hanno seguito la gravidanza di Vanna, mamma Tagliaferro; e questo perché la parte medica della storia è centrale. Infatti la gestazione di Amanda avrebbe dovuto avere un esito infausto a causa della rottura delle acque al terzo mese di gravidanze. Invece Amanda è nata all’alba del Natale 2014, con un percorso che i periti della Santa Sede che hanno decretato legato a un intervento.

Alla tredicesima settimana di gravidanza a Vanna si rompono le acque a seguito di un esame medico invasivo. Il destino della piccola Amanda, che porta in grembo, parrebbe segnato. La perdita di liquido amniotico, secondo le conoscenze mediche, induce all’aborto. E se pure la bambina dovesse nascere, presenterebbe gravissime patologie, perché le condizioni difficilissime impedirebbero il corretto sviluppo degli organi vitali. È una presa di coscienza drammatica per Vanna, che è infermiera e nutre grande fiducia nella Medicina. Comincia un calvario di tentativi, speranze e delusioni. Dopo aver girato quattro ospedali e accusato il precoce fallimento della terapia di amnioinfusione, quando tutto sembra perduto,  Vanna e Alberto seguono il consiglio di un amico medico, e decidono di riporre per la prima volta la propria fiducia in Dio. L’amico medico e a un’infermiera suggeriscono a Vanna e ad Alberto di chiedere un aiuto soprannaturale al beato Paolo VI, al secolo Giovanni Montini (1897-1978), oggi ricordato come il Papa che, attraverso l’enciclica Humanae Vitae, più di ogni altro ha sottolineato il valore della vita umana come dono di Dio da rispettare e amare fin dal concepimento.  I due sposi accolgono con fiducia l’invito e loro attorno si forma con tempestiva naturalezza una rete di parenti e amici che pregano a sostegno della gravidanza di Vanna, per l’intercessione di papa Montini.

Vi consigliamo di leggere l’intervista che l’autore del libro, Andrea Zambrano, ha fatto a Vanna Tagliaferro. Ne riportiamo qualche breve brano, che può dare un’idea della singolarità della vicenda vissuta dai due giovani. Racconta Vanna: “Era il 29 ottobre 2014 e non sapevamo neanche che si potesse chiedere una grazia. Non sapevo neanche che faccia avesse Paolo VI, non feci neppure una ricerca su internet. Quando mi ritrovai davanti alla sua statua di bronzo rimasi stupita: ‘Sei tu allora quello di cui ci hanno parlato?’”. Davanti alla statua: “Ci inginocchiammo in lacrime e poco distante su un banco del santuario trovammo un santino con la sua immagine e sul retro una preghiera di intercessione. La recitammo e quando arrivammo allo spazio lasciato vuoto per inserire il nome della persona per cui chiedere la grazia, pregammo per lei, per Amanda”. L’impressione di Vanna, fortissima è che si sia trattato di un miracolo molto particolare: E’ una storia strana nella quale tutte le pedine sono state mosse da fili invisibili che non ci appartengono”, confessa.

L’autore è Andrea Zambrano, classe 1977, sposato e padre di quattro figli. Giornalista professionista, ha esordito al Resto del Carlino. Attualmente è redattore della Nuova Bussola Quotidiana. Fra i suoi libri ricordiamo “Rolando Maria Rivi. Il martire bambino”.




Oggi è il quarantunesimo giorno in cui il Pontefice regnante non ha, ancora, risposto.

Quando ha saputo che McCarrick era un uomo perverso, un predatore omosessuale seriale?

È vero, o non è vero, che mons. Viganò lo ha avvertito il 23 giugno 2013?

Joseph Fessio, sj: “Sia un uomo. Si alzi in piedi e risponda”.




(Foto di Lorenzo Paruccini)




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15 commenti

  • Prudenzio ha detto:

    Credo ai miracoli. la Bibbia è piena di miracoli. Se qualcuno afferma di credere alla parola di Dio, ma non ai miracoli, per favore insospettitevi, perchè le due scelte sono interconnesse.
    Ora, da qualche tempo mi sto accorgendo che a volte, quando c’è qualche “aiutino” soprannaturale, senza peraltro aver espresso richieste specifiche, il santo ( o la Santa) interessati all’evento sembra che siano molto indaffarati a far capire al povero umano che l’aiuto soprannaturale proviene da loro. E’ quasi come se lasciassero la firma…
    Ed è proprio qui la stranezza di questo evento : non dubito che si sia verificato, ma, mi sembra piuttosto strana l’attribuzione a Giovanni Battista Montini.
    Se un santo è Santo, di miracoli non ne fa solo uno, ma tanti e, appunto, fa capire che il miracolo è intervenuto per la sua intercessione.

  • M.A.P. ha detto:

    Sono allibita per il profluvio di commenti che è eufemistico definire denigratori ai danni di Papa Paolo VI. Evidentemente non è bastato che non fosse rispettato quando era in vita, anche dopo morto altri cristiani, sempre cristiani, arrivano a dare credito e a farsi propagatori di una serie di inconcepibili calunnie. Addirittura il miracolo della piccola Amanda sarebbe opera di Satanasso! Ma andiamo!
    Mi sembra che l’enormità della prova che sta vivendo la Chiesa ci stia facendo perdere il senno.

    • EquesFidus ha detto:

      Chiedo scusa, ma spero che tu sia consapevole che il motivo per cui Paolo VI sarà fatto santo è per rendere “irreversibile” la rivoluzione liturgica, promossa dal massone card. Bugnini ( che fu ad onor del vero, giustamente, cacciato da Montini quando si venne a saperlo, senza però abolire la rivoluzione elaborata dal Bugnini in combutta con una manciata di protestanti) e metterla sullo stesso piano dell’opera di restauro della liturgia romana gregoriana promossa dal santo pontefice Pio V. Senza dare credito alle voci infamanti di affiliazioni massoniche e di sodomia, è un fatto che durante il pontificato di Paolo VI sia stato fatto strame della liturgia e della teologia cattolica, che inquietanti personaggi (vedasi lo stesso Montini) siano riusciti a salire al potere e che certi atti di governo (vedasi l’esclusione del card. Ottaviani e la sottomissione de facto all’URSS) siano stati quantomeno contestabili; che l'”Humanae Vitae” (che peraltro è la versione addolcita e resa più digeribile al mondo di un documento in preparazione) sia un documento ed un atto magisteriale molto importante è un fatto, ma non si può ridurre tutto alla “Humanae Vitae” (cosa che, peraltro, coloro che vogliono santificarlo vorrebbero abrogare o rivedere, causando ancora scandali ed eresie).

      • EquesFidus ha detto:

        * “vedasi lo stesso Bugnini”; ahimè, purtroppo i protagonisti di questa vicenda hanno cognomi molto simili.

  • Claudius ha detto:

    Mah. Questa storia mi lascia molto perplesso. Mi spiego: il “medico amico” che consiglia di pregare per ottenere l’intercessione di… Paolo VI mi sembra una figura sinceramente un po’ irreale. Scusate ma chi e’ che di fronte a un dramma del genere conisglia di rivolgersi non alla Madonna, non a San Francesco, non a un grande Santo ma a… Giovanbattista Montini!!!?? Ma siamo seri????

  • Opi ha detto:

    Ormai dubito perfino di questi presunti miracoli…
    Ma l’H.V. l’ha scritta veramente il massone paolo VI
    Oppure è stato obbligato da qualche vero santo come il
    Card. Siri?

  • Mari ha detto:

    Ho scoperto in tempi relativamente recenti una “Humanae vita” che preferisco a quella di Paolo VI.

    E’ asciutta, essenziale, priva di riconoscimenti alle scienze, cioè alla sapienza del “mondo” che pretende di essere superiore alla bimillenaria (e sublime, e DIVINA) sapienza della Santa Chiesa, sposa di Cristo e nostra madre.

    E’ senza ammiccamenti che, fraintesi, possono favorire la morale “della situazione”; non parla di una “responsabilità” che può sì farti apprezzare la gioia e l’impegno di una famiglia ricca di figli, ma che può anche, tranquillamente, giustificare chi crede che al di là della “coppia” di pargoli si aprano per la famiglia scenari disastrosi, assolutamente inaccettabili, che solo degli “irresponsabili” o o degli -inutilmente- fanatici possono considerare non solo positivi ma gli unici veramente conformi al progetto che Dio ha sull’umanità.

    Si condensa in poche righe, va al cuore del problema e lascia alla coscienza dei cattolici (che poche, chiare parole rendono “rettamente formata”) il compito di adeguarsi (o decidere di non farlo) alla volontà divina.

    E per me è questo un insegnamento di una chiarezza adamantina, che, dopo tanti anni, ho finalmente scoperto e che mi ha conquistato:

    “ I peccati contro il matrimonio sono quelli che Dio perdona più difficilmente.
    Sai perché? Perché il Signore avrebbe potuto creare continuamente uomini e donne, come aveva fatto con Adamo ed Eva.
    Si è spogliato di questa prerogativa dando mandato all’uomo e alla donna di crescere e moltiplicarsi.
    Ma come aveva fatto Lucifero, così l’uomo e la donna gli gridano il loro non serviam, non vogliamo servirti, e impediscono così il progetto di Dio sulla creazione delle anime.
    In concreto, l’istituto della famiglia esprime la forza creativa di Dio: Dio crea e trasmette vita attraverso i coniugi, ma resta sempre lui il protagonista, mediante il sacramento vissuto nell’ottica cristiana”.

    L’autore di queste concentrato di sapienza teologica e morale?
    Padre Pio da Pietrelcina

    • Luigi Bonini ha detto:

      Grazie Mari per la citazione di padre Pio. Forse Paolo VI con la HV intendeva semplicemente ribadire le basi essenziali e imprescindibili che un cattolico per dirsi tale deve avere nell’ambito della morale sessuale, in un periodo di sbandamento generale, un po’ come nel caso dei 5 precetti generali della Chiesa (per esempio l’obbligo di comunicarsi almeno a Pasqua chiaramente non significa che questo sia l’ideale a cui un cattolico deve tendere). Probabilmente però, come spesso nel postconcilio, la tensione alla pastoralità ha compromesso la chiarezza, per esempio riguardo ai fini del matrimonio. (vedi qui https://www.corrispondenzaromana.it/humanae-vitae-unenciclica-coraggiosa-ma-non-profetica/)
      Per una spiegazione pienamente ortodossa sul sesto Comandamento, consiglio queste ottime catechesi di don Leonardo Maria Pompei (come d’altronde raccomando tutto il suo canale).

      • Mari ha detto:

        Grazie per il rinvio alle bellissime catechesi: solo oggi sono riuscita a seguirle e le considero una grazia fattami oggi, giorno della sua festa, dalla Regina “sacratissimi Rosarii.

        Sono verità che conosco ma fa bene al cuore sentire che nella Chiesa c’è ancora chi le conosce e vuole che siano conosciute dai fedeli, e lo fa con cognizione di causa e capacità comunicative ottime.

        Ne approfitterò (e spero che altri facciano lo stesso)

        Grazie ancora, Luigi

  • Vincenzo Calabrese ha detto:

    Esistono tante cose in comune tra il pontificato di Paolo VI e quello dell’attuale vescovo di Roma, e si respira ieri come oggi la stessa aria pesante, demoniaca e di sconfitta e demolizione della Chiesa…
    Personalmente mi sembra assurdo che un cattolico potendo scegliere tra tanti santi e beati, vada a raccomandarsi dal Montini… Fu papa, ma fu anche intrallazzatore con i comunisti di oltre ‘cortina di ferro’, vicino alla massoneria, sodomita ( può essere santo un sodomita secondo il catechismo cattolico?) e fu il principale giostraio del Concilio Vaticano II, ovvero dell’evento che aprì le porte all’agonia del Cattolicesimo…
    Faccio molta fatica a pensare che si sia di fronte ad un santo… A volte i ‘miracoli’ avvengono non per volere di Dio, ma per intervento ‘dell’altra parte’… Certo che se così fosse, questa volta Satanasso avrebbe almeno salvato una bimba…
    L’unico vero dubbio che posso avere sulla maledizione eterna del Montini è la sua devozione alla Beata Vergine: forse la SUA intercessione lo ha salvato in extremis…

  • Natoieri ha detto:

    Ciononostante Montini fu un pessimo papa che ha causato un incommensurabile danno alla chiesa. Peccato che Pio XII gli abbia affidato la diocesi di Milano. Senza quest’errore ci sarebbe stato risparmiato il suo pontificato e forse pure Roncalli quest’ultimo essendo stato lo stafia di Montini

  • Flora ha detto:

    D’accordo con lei, NATOIERi. PAOLO VI è stato un Papa di incerto e dubbio Magistero e forse egli stesso se ne rese conto quando parlo’ del fumo di satana entrato nella Chiesa e quando lamentandosi aggiunse che ci si aspettava l’arrivo della primavera ed era sceso l’inverno. Senza voler indagare oltre e tralasciare quindi Don Villa, restiamo ai fatti. Forse la Humanae Vitae ha rappresentato per questo pontefice il l riscatto morale e spirituale, oltre che magisteriale e probabilmente i suoi ultimi anni di vita sono stati segnati da una grande sofferenza spirituale. Il Dio della Misericordia avrà accolto questa sofferenza e, probabilmente, una rigenerazione spirituale che lo ha portato a scontare molto soffrendo molto. È morto infatti nella festa della Trasfigurazione. Forse il Signore ne ha voluto rendere testimonianza chiamandolo a sé proprio in quella data. La HV del resto, per il coraggio che ha richiesto nell’avvrersione che ha dovuto combattere, meritava dal Signore un riconoscimento concreto e soprattutto attuale offerto proprio tramite questo miracolo. Dio ha voluto santificare evidentemente questa Enciclica così validamente e significativamente e, quasi di conseguenza, anche il suo Promulgatore.

  • Natoieri ha detto:

    La humanae vitae è uno dei rari momenti di luce del pontificato di Montini che per il resto fu più tosto scandaloso. Non dimentichiamo che fu lui che come primo violò flagranti modo i prescritti di due dei suoi predecessori (Leone XIII-apostolicae curae et caritatis; Pio XI: Mortalium animos) in merito ai rapporti col mondo non cattolico. La sua apparizione assieme all’arcivescovo di Canterbury . massone laico appartenente a una setta il cui fondatore Enrico VIII fu alla volta assassino e sodomità – rappresenta un oltraggio inamissibile per un’autorità che ha la pretesa di essere cattolica. Il suo NOM concepito con l’aiuto di 6 non cattolici è un capolavoro di trivialità. E stsato lui a impedire che Ottaviani participasse ai conclavi dopo la sua morte escludendo dal conclave i cardinali di oltre ottant’anni. Quest’uomo ci viene ora proposto come modello di santità. Una vera impostura da parte di Bergoglio

    • Vincenzo Calabrese ha detto:

      Attenzione: questo novello santo fu proposto come tale sia dal papa polacco che ai tempi del regno ‘ufficiale’ di Ratzinger… Non venne santificato perché don Villa propagandò le molte marachelle del pontefice con degli incredibili pamphlets e perché erano ancora vivi molti cardinali ‘realmente cattolici’ che avevano sperimentato e riconosciuto molti errori di quel pontefice…
      Insomma Montini – Dio non voglia!! – sarà santificato dalla Chiesa del 2018 perché molti che lo venereranno in realtà non saranno realmente consapevoli di chi fu quel personaggio e perché la Chiesa postconciliare in genere sente il bisogno di santificare tutti i pontefici protagonisti della Sua epoca… Come se tutti i papi legati al Concilio Vaticano II fossero stati degli ‘ottimi cattolici’, premiati dal Cielo! Al contrario – secondo i preconcetti di molti – dei papi che li precedettero…

  • Margherita ha detto:

    Grazie, dottor Tosatti, oggi un po’ di Cielo é sceso tra noi!